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IL DENTE DECIDUO: FISIOLOGIA E PATOLOGIA 16-1-18

ANATOMIA DEL DENTE DECIDUO:


 Smalto: spessore sottile, , molto frequente l’abrasione.
 Dentina: meno calcificata con tubuli dentinali più ampi, dentinogenesi più intensa e importante rispetto a quella
dei permanenti.

Smalto e dentina sono molto più sottili e meno duri del dente permanente. I tubuli sono più ampi e nel dente
deciduo è molto più frequente la carie che rapidamente va in profondità con un attacco acido più significativo

 Polpa: volume notevole con sviluppo esuberante dei cornetti pulpari, ricca vascolarizzazione

 Parodonto: frequenti comunicazioni pulpo-parodontali attraverso la zona apicale e canali accessori

Il dente deciduo risente meno della fluoroprofilassi e carie che possono sembrare piccole possono essere estremamente
complicate con ascessi e fistole molto frequenti in questa età.

L’evoluzione del processo carioso è dovuto a un modesto spessore dello smalto dentinale, minor
mineralizzazione dello smalto e alla permeabilità dentinale che determinano un rapido interessamento della
polpa da parte del processo infiammatorio rispetto al dente permanente.

FISIOLOGIA DEL DENTE DECIDUO

Il dente deciduo ha una durata limitata nel tempo e passa attraverso 4 stadi:

1. Formazione (periodo intrauterino)

2. Eruzione (6 mesi a 3 anni di età)

3. Occlusione e Stabilizzazione (periodo breve)

4. Riassorbimento (per gli incisivi inizia verso i 5 anni, poi i 6 per i molaretti e canini inferiori e infine agli 8 per i
canini superiori)

Il dente deciduo possiede la capacità di riassorbimento che il dente permanente non possiede e quindi per questo ha
una durata limitata.
È necessario UN ANNO perché il dente deciduo, dopo l’eruzione, formi completamente la sua radice.
Sono necessari TRE ANNI E SEI MESI dalla formazione delle radici al riassorbimento.
Sono necessari TRE-QUATTRO ANNI perché il processo di riassorbimento completi l’espulsione del deciduo.

FISIOLOGIA DEL MOLARETTO DECIDUO

La sua funzione dura fino a 8 anni circa e passa attraverso 3 fasi fisiologiche:

1. Fase Di Crescita E Di Sviluppo (compaiono la corona e le radici)

2. Fase Di Maturazione E Stabilizzazione ( va fino alla fase di riassorbimento)


3. Fase Di Regressione (che va dal riassorbimento alla caduta dell’elemento)

REGOLA DEL 3-6-9

 STADIO 1 → DELLA FORMAZIONE (fino ai 3 anni)

Le caratteristiche importanti sono:


1. Radice in formazione
2. Vascolarizzazione marcata

3. Riparazione sempre possibile

4. Raramente interessati i processi cariosi

5. Possono essere sede di traumi


6. Terapia orientata verso la conservazione del dente
Le patologie e risposte del dente → pochi processi cariosi, traumi che possono causare una reazione pulpare
variabile ( risposta riparativa con vitalità pulpare; stimolazione anomala della dentino genesi con ostruzione del
lume pulpare, necrosi pulpare con discromia) e traumi che possono causare una riparazione di osso e cemento
con ANCHILOSI

 STADIO 2 → DI STABILIZZAZIONE (dai 3 ai 6 anni)

In questo stadio, il dente deciduo presenta caratteristiche fisiologiche comparabili a quelle del dente
permanente. È l’unico momento in cui si può adottare une terapia pulpare completa (per noi prevenzione) . Qui
lo SMALTO è sottile ma uniforme, l’abrasione è più rapida e i prismi dono diretti verso la superficie
masticatoria. La DENTINA invece ha tubuli più ampi, è circa la metà di quella del permanente, si
rimuove facilmente e la dentinogenesi è molto intensa. La polpa ha un volume notevole, uno sviluppo
esuberante dei cornetti e molto vascolarizzata. Il parodonto ha comunicazioni pulpo-parodontali a
livello dell’apice e della biforcazione con canali accessori.
Il dente è completamente formato, possibilità di patologia cariosa con alterazioni pulpari molto rapide,
alterazioni parodontali, RIPARAZIONE, terapia orientata a conservare il dente.
Le patologie e risposte del dente → dente stabile risponde ad un’aggressione esterna come un permanente,
spessore sottile dello smalto e dentina provocano un danno pulpare con una limitata perdita, i tubuli dentinali
ampi permettono la penetrazione batterica con sviluppo rapido della necrosi pulpare. Le infezioni parodontali
dei decidui sono nella forcazione radicolare e non apicali!! Si utilizza un potente disinfettante, la pasta
jodoformica, migliore dell’idrossido di Ca. nei decidui nion si usa la guttaperca perché avvene il riassorbimento
delle radici. Si usano sostanze chimiche.

 STADIO 3 → DI RIASSORBIMENTO (dai 6 ai 9 anni)

Qui si modificano tutte le strutture con:

 Patologia cariosa a rapida evoluzione irreversibile

 Terapia orientata a conservare/estrarre il dente

 Indicazioni al trattamento sono limitate

Prima di porre una DIAGNOSI e impostare una TERAPIA bisogna considerare tutte le modifiche RADICOLARI,
PULPARI E PARODONTALI.
RIZOLISI

La RIZOLISI è determinata da:


 Pressione esercitata del permanente sottostante
 Pressione masticatoria

 Formazione tessuto di granulazione ( modificazione del connettivo interposto tra i due denti).

Il RIASSORBIMENTO RADICOLARE e CADUTA DEL DECIDUO si verifica anche in presenza di agenesia del
corrispondente permanente.
L’odontoclasia:
 Provoca l’allargamento dell’orifizio apicale e la comparsa di orifizi secondari
 Comporta l’allargamento del lume radicolare

 Riassorbimento a carico della faccia interna delle radici (quella esterna è molto più lenta a riassorbirsi)

 Riduzione della lunghezza radicolare

 Difficoltà radiologica di individuare completamente la radice

PATOLOGIE DEL DENTE DECIDUO

1.PATOLOGIA CARIOSA

SPESSORE SMALTO-DENTINA → 2-3mm

CORNETTI PULPARI superficiali e sviluppati

ESISTONO 2 FORME CLINICHE DELLA CARIE: La carie evolutiva e La carie secca

Nella diagnosi, ci si basa su criteri radiografici:

 Localizzazione carie

 Estensione/Perdita di sostanza

 Colorazione tessuti duri dentari

 Conformazione tessuti

 Presenza o meno di dentina di reazione

 Sensibilità

La distribuzione della carie sulle superfici occlusali, vestibolo/linguali e prossimali è influenzata dall’effetto del fluoro sulle
diverse regioni dei denti decidui. Con una buona fluoroprofilassi, prevalgono le carie occlusali; mentre con una scadente
fluoroprofilassi, prevalgono le carie interprossimali.

La carie EVOLUTIVA si colloca a livello di superfici prossimali e di solchi anfrattuosi con uno sviluppo per lo più
ASINTOMATICO. Velocemente porta a necrosi pulpare. Ha queste caratteristiche:
 Poco estesa clinicamente

 Propaga rapidamente in profondità fino alla polpa con rara sintomatologia pulpitica

 Dentina di colore chiaro, molle e sensibile. Non c’è dentina di reazione (=dentina terziaria)

 Decorre asintomatica fino ad evolvere velocemente in necrosi pulpare

 Esame radiologico ci permette di trattarla precocemente

 Frequente esposizione del cornetto pulpare

I primi molari decidui sono meno interessati da carie occlusali in entrambe le arcate rispetto ai secondi molari
decidui perché hanno superfici occlusali più piatte e con solchi e fessure meno profonde. La carie evolutiva è
tipica della combinazione di carie distale del primo molaretto e carie mesiale del secondo molaretto.

la superficie distale del secondo molaretto è relativamente indenne da carie fino all’età di 6/7 anni dopo la quale diventa
più suscettibile con l’eruzione del 6°. La prevalenza della carie della superficie distale del canino e di quella mesiale del
primo molare decidui è simile, ma comunque con meno % di insorgenza di carie tra primo e secondo molaretto.

La carie EVOLUTIVA ha uno sviluppo asintomatico ma si ha dolore solo


se viene distrutta la cresta marginale con compressione della papilla,
provocando la Sindrome del Setto. Questa provoca un DOLORE VIVO,
esacerbato dalla masticazione e localizzato ad una emiarcata o a 2 denti.
Regredisce con l’igiene. Nei segni clinici troviamo:

 Elementi dentari colpiti da lesione cariosa di tipo evolutivo delle


sup. interprossimali.

 Papilla interdentale infiammata con accumulo di placca e detriti

 Infiammazione che può estendersi a tutta l’inserzione epiteliale

 Il dente è vitale

Attenzione alla diagnosi differenziale → PULPITE, causata dalla carie evolutiva

→ Formazione ASCESSUALE, è lontana dall’inserzione epiteliale

I fattori eziologici della carie dei decidui sono i medesimi dei permanenti.

RICORDARE TUTTO IL PROCESSO DI COME AVVIENE IL DOLORE PER PULPITE NEGLI ADULTI:
infiammazione → 5 segni → +permeabilità vasale→+liquidi→ dente duro→ +pressione→ DOLORE

La carie SECCA si localizza:

 Nelle superfici occlusali dei molari

 Vestibolari di incisivi e canini

 Inter-prossimali di incisivi e canini

 Poco frequenti nel decidui

Inoltre possiede:

 Evoluzione lenta e uniforme


 Localizzazione superficiale con estesa distruzione della corona

 Dentina scusa, dura, insensibile

 Dentina di reazione

 Terapia conservativa

2.PATOLOGIA PULPARE E PULPO-PARODONTALE

La progressione e le manifestazioni della carie nei decidui sono imprevedibili per la conformazione anatomica particolare
e per i fenomeni di riassorbimento fisiologici. È molto importante non lasciare mai una lesione cariosa sulla
superficie distale del secondo molaretto, in particolare prima dell’eruzione del primo molare permanente, poiché
c’è la possibilità di DIFFUSIONE della carie ai denti permanenti specialmente in soggetti carioricettivi.

ASCESSI ENDORALI E TUMEFAZIONI POSSONO ESSERE PRESENTI SUCCESSIVAMENTE


A PATOLOGIE CARIOSE

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