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Privacy Era Social
Privacy Era Social
AVVISI AI NAVIGANTI
10 CONSIGLI
PER NON RIMANERE
INTRAPPOLATI
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Gli strumenti predisposti dalle reti
sociali ci permettono di seguire
i familiari che vivono in un'altra città.
Espandono la nostra possibilità di
comunicare, anche in ambito politico
e sociale, trasformandoci in agenti
attivi di campagne a favore di quello
in cui crediamo. Possono facilitare I social network sono strumenti che
lo scambio di conoscenze tra colleghi danno l’impressione di uno spazio
e tra colleghi e impresa. personale, o di piccola comunità.
Si tratta però di un falso senso di
intimità che può spingere gli utenti
a esporre troppo la propria vita privata
e professionale, a rivelare informazioni
confidenziali, orientamenti politici,
scelte sessuali, fede religiosa o
condizioni di salute, provocando gravi
“effetti collaterali”, anche a distanza
di anni, che non devono essere
sottovalutati. Tra l’altro, l’idea
Ai tradizionali social network si sono di impunità trasmessa dalla possibilità
aggiunte numerose piattaforme di di utilizzare messaggi che si
messaggistica sociale istantanea (come “autodistruggono” o di nascondersi
WhatsApp), la cui crescita è andata di dietro forme di anonimato può favorire
pari passo con la rapidissima diffusione in rete atteggiamenti aggressivi o
di smartphone e di altri strumenti violenti, in particolare verso le persone
(dai tablet ai phablet, alle cosiddette più giovani e indifese.
tecnologie indossabili come occhiali
e orologi “intelligenti”) che consentono
la connessione alla rete in mobilità.
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ALCUNI DEI SOCIAL NETWORK
PIÙ DIFFUSI NEL MONDO
IL GARANTE E LA PRIVACY
SU INTERNET
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AVVISI AI NAVIGANTI
VITA DIGITALE – VITA REALE IL RICORDO DEL FAR WEST
Non esiste più una separazione Il web è spesso raccontato
tra la vita “on-line” e quella come un luogo senza
“off-line”. Quello che scrivi regole dove ogni utente può
e le immagini che pubblichi dire o fare quello che vuole.
sui social network hanno quasi In realtà, le stesse regole di
sempre un riflesso diretto sulla civile convivenza, così come
tua vita di tutti i giorni, e nei le norme che tutelano,
rapporti con amici, familiari, ad esempio, dalla
compagni di classe, colleghi diffamazione, dalla
di lavoro. Ed è bene ricordare violazione della tua dignità,
che l’effetto può non essere valgono nella vita reale
necessariamente immediato, come sui social network,
ma ritardato nel tempo. in chat o sui blog. Non
esistono zone franche dalle
leggi e dal buon senso.
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IL MITO DELL’ANONIMATO
Non è poi così difficile risalire all’identità di coloro che pubblicano
testi, immagini, video su Internet con l’intento di danneggiare
l’immagine o la reputazione di un’altra persona. L’anonimato in rete
può essere usato per necessità, ma mai per commettere reati:
in questo caso le autorità competenti hanno molti strumenti
per intervenire e scoprire il “colpevole”.
LA PRIVACY E IL RISPETTO
DEGLI ALTRI
Quando metti on-line la foto
di un tuo amico o di un
familiare, quando lo “tagghi”
(inserisci, ad esempio, il suo
nome e cognome su quella
foto), domandati se stai
violando la sua privacy.
Nel dubbio chiedigli il
consenso. Non lasciarti
trascinare dagli hater,
dai troll, nel gioco perverso
dei gruppi “contro qualcuno”:
la prossima volta potresti
essere tu la vittima.
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NON SONO IO!
Attenzione ai falsi profili.
Basta la foto, il tuo nome
e qualche informazione sulla
tua vita per impadronirsi
on-line della tua identità.
Sono già molti i casi di attori,
politici, personaggi pubblici,
GIOCARE E FARSI MALE
ma anche di gente comune,
Molti giovani, ma non soltanto
che hanno trovato su social
loro, pensano che l’adozione
network e blog la propria
di alcuni piccoli stratagemmi,
identità gestita da altri.
come l’invio di messaggi che
si “autodistruggono” dopo
la lettura, possa metterli
al riparo dai rischi di un uso
inappropriato del materiale
che viene così condiviso.
Questa falsa sicurezza può
spingerti a scambiare, senza
pensarci troppo, messaggi
sessualmente espliciti
(sexting), insulti gratuiti
o semplicemente inopportuni.
Tutto quello che è condiviso,
però, può sempre essere in
qualche maniera salvato
e riutilizzato. Se stai giocando,
attento a non farti male.
DISATTIVAZIONE O CANCELLAZIONE?
Se decidi di uscire da un social
network spesso ti è permesso solo
di “disattivare” il tuo profilo, non di
“cancellarlo”. I dati, i materiali che
hai messo on-line, potrebbero
essere comunque conservati nei
server, negli archivi informatici
dell’azienda che offre il servizio.
Leggi bene cosa prevedono le
condizioni d'uso e le garanzie di
privacy offerte nel contratto che
accetti quando ti iscrivi.
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LE LEGGI APPLICATE
La maggior parte dei social
network ha sede all’estero,
e così i loro server. In caso
di disputa legale o di problemi
insorti per violazione della
privacy, non sempre si
è tutelati dalle leggi italiane
ed europee. Se desideri
essere più sicuro sul rispetto
dei tuoi diritti, sappi che le
società che ti offrono i loro
servizi da sedi dislocate in uno
dei Paesi dell’Unione Europea
devono sempre rispettare CHI PUÒ FARE COSA
la normativa comunitaria e Rifletti bene prima di
in essi è presente un’autorità inserire on-line dati che
di protezione dati (Data non vuoi vengano diffusi
Protection Authority) o che possano essere usati
che potrà intervenire, a tuo danno. Segnala al
anche tramite il Garante, Garante della privacy e alle
nel caso subissi violazioni altre autorità competenti
alla tua privacy. le eventuali violazioni
affinché possano
intervenire a tua tutela.
Ma ricorda: il miglior
difensore della tua privacy
sei innanzitutto tu.
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LA LOGICA ECONOMICA:
NIENTE È GRATIS
Le aziende che gestiscono i social
network generalmente si finanziano
vendendo pubblicità mirate. Il valore
di queste imprese è strettamente
legato anche alla loro capacità di
analizzare in dettaglio il profilo degli
utenti, le abitudini e i loro hobby,
ma anche le condizioni di salute
e l’orientamento politico o sessuale,
le reti di contatti, per poi rivendere
le informazioni a chi se ne servirà
per promuovere offerte commerciali
specifiche o per sostenere
campagne di vario genere.
Le informazioni raccolte su di te
sono infatti usate per monitorare
e prevedere i tuoi acquisti, le tue
scelte, i tuoi comportamenti.
E ricorda: anche nel web, dietro
l’offerta di un servizio “gratuito”,
si nasconde lo sfruttamento per
molteplici scopi dei tuoi dati.
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CI SONO AMICI E AMICI
Nelle amicizie esistono differenti livelli di relazione a seconda
che ci si rapporti con amici stretti o semplici conoscenti,
compagni di classe o professori, partner commerciali o datori
di lavoro. Sui social network spesso poniamo tutti sullo stesso
piano, rischiando di scrivere o mostrare la cosa sbagliata alla
persona sbagliata. Impara a distinguere chi aggiungi alla tua
rete di “amici” in base all’uso che ne fai. Se il social network
a cui sei iscritto te lo consente, decidi quali tipi di informazioni
possono essere consultate dai differenti tipi di amici.
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SEI UN GENITORE:
Hai spiegato a tuo figlio che non deve toccare il fornello acceso,
lo hai educato ad attraversare la strada, a “non prendere caramelle
dagli sconosciuti”... ma gli hai insegnato a riconoscere i segnali
di pericolo della rete?
Hai mai provato a navigare insieme a tuo figlio? Gli hai chiesto
di mostrarti come si usa Internet e le reti sociali alle quali è iscritto?
Se vedi tua figlia turbata, le chiedi come è andata la giornata
con i suoi gruppi sui social network?
Provi mai a farti spiegare dai tuoi figli quali sono gli argomenti
di discussione più interessanti sui social network in quel momento?
Ti informi se i tuoi figli hanno conosciuto nuovi amici in chat?
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CERCHI LAVORO:
Quello che racconti della tua vita nelle tue “chiacchiere on-line”
è coerente con le tue aspirazioni professionali?
Lo sai che a volte basta cliccare un “mi piace” sui social network
per essere “analizzati ed etichettati” in base alle proprie opinioni
politiche, sessuali o religiose, con eventuali ripercussioni anche
sul contesto lavorativo?
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SEI UN UTENTE “ESPERTO”:
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SEI UN PROFESSIONISTA:
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10 CONSIGLI PER
NON RIMANERE
INTRAPPOLATI
1
PENSARCI BENE, PENSARCI PRIMA
2
NON SENTIRTI TROPPO SICURO
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3
RISPETTA GLI ALTRI
4
SERRA LA PORTA DELLA TUA RETE E DEL TUO SMARTPHONE
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5
ATTENZIONE ALL’IDENTITÀ
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6
OCCHIO AI CAVILLI
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7
ANONIMATO, MA NON PER OFFENDERE
8
FATTI TROVARE SOLO DAGLI AMICI
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9
SEGNALA L’ABUSO E CHIEDI AIUTO
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10
PIÙ SOCIAL PRIVACY, MENO APP E SPAM
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IL GERGO DELLA RETE
ALIAS / FAKE
Falsa identità assunta su Internet (ad esempio su siti di social network). L’utente
può scegliere un nome di fantasia, uno pseudonimo, o appropriarsi dei dati di una
persona realmente esistente. A volte il termine fake viene utilizzato per segnalare
una notizia falsa.
APP
Un software che si installa su smartphone, tablet o altri dispositivi portatili.
Può offrire funzionalità di ogni tipo, come l’accesso ai social network, le previsioni
del tempo, il consumo di calorie, i videogiochi, le novità musicali. Il termine deriva
dalla contrazione del termine “applicazione”.
ASKARE
Descrive una pratica molto diffusa negli adolescenti iscritti al social network
Ask.fm, ovvero quello di postare una domanda personale, quasi sempre in forma
anonima, sulla bacheca di uno degli utenti registrati. Questo meccanismo può
facilitare atteggiamenti aggressivi o di vero e proprio cyberbullismo.
BANNARE / BANDIRE
L’atto che l’amministratore di un sito o di un servizio on-line (chat, social network,
gruppo di discussione…) effettua per vietare l’accesso a un certo utente. In genere
si viene bannati/cancellati quando non si rispettano le regole di comportamento
definite all’interno del sito.
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CHATTARE
Termine mutuato dalla parola inglese “chat”, letteralmente, una “chiacchierata”.
Il dialogo on-line, attraverso un sistema di messaggistica istantanea, può essere
limitato a due persone o coinvolgere un gruppo più ampio di utenti.
CONDIVIDERE
Permettere ad altri utenti, amici/sconosciuti, di accedere al materiale (testi, audio,
video, immagini) che sono presenti sul nostro computer o che abbiamo caricato on-line.
CYBERBULLISMO
Indica atti di molestia/bullismo posti in essere utilizzando strumenti elettronici.
Spesso è realizzato caricando video o foto offensive su Internet, oppure violando
l’identità digitale di una persona su un sito di social network. Si tratta di un
fenomeno sempre più diffuso tra i minorenni.
GEOLOCALIZZAZIONE
Identificazione della posizione geografica di un utente. Tra le tante
modalità con cui viene rilevata si ricordano: il segnale gps dello
strumento che si sta utilizzando oppure la triangolazione delle reti
wi-fi rilevate dallo strumento con cui l’utente si collega in rete.
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HASHTAG
Il termine deriva dall’unione dei due termini inglesi hash (cancelletto)
e tag (etichetta). Il carattere “#” viene anteposto dagli utenti di alcuni social
network alle parole chiave dei propri messaggi. I messaggi così indicizzati
possono essere raggruppati e ricercati in base all’argomento segnalato.
HATER
Letteralmente “chi odia”. Il termine viene spesso utilizzato
per indicare chi pubblica, spesso coperto dall’anonimato,
messaggi offensivi o carichi di rabbia.
LOGGARE / AUTENTICARSI
Accedere a un sito o a un servizio on-line, facendosi identificare con il proprio
nome-utente (login, username) e password (parola chiave).
NICKNAME
Pseudonimo.
POSTARE
Pubblicare un messaggio (post) – non necessariamente di solo testo – all'interno
di un newsgroup, di un forum, di una qualunque bacheca on-line.
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saranno utilizzati i dati personali inseriti dall’utente sul sito di social network, su chi
potrà usare tali dati e quali possibilità si hanno di opporsi al trattamento. (Per una
definizione completa del termine “informativa” e una spiegazione dei diritti e dei
doveri in tema di privacy, consultare il sito Internet www.garanteprivacy.it).
SELFIE
Indicano gli autoscatti o, comunque, le fotografie di se stessi. La pubblicazione
di gallerie di “selfie” rappresenta una tendenza abbastanza comune in rete.
SERVER
Generalmente, si tratta di un computer connesso alla rete
utilizzato per offrire un servizio (ad esempio per la gestione di un
motore di ricerca o di un sito di social network). Sono denominati
“client” i computer (come quello di casa) che gli utenti utilizzano
per collegarsi al server e ottenere il servizio.
SEXTING
Consiste nell'invio di messaggi provocanti o sessualmente espliciti (eventualmente
con foto o video). Il termine sexting deriva dall'unione di due parole inglesi: sex
(sesso) e texting (inviare messaggi testuali). Lo scambio di messaggi a contenuto
erotico direttamente tramite cellulare o attraverso altri strumenti connessi in rete
(come social network e posta elettronica) è molto diffuso tra gli adolescenti.
SNAPCHATTARE
“Fare uno snapchat” o snapchattare indica lo scambio di messaggi
che si autodistruggono sul social network Snapchat.
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SPAM
Pubblicità e offerte commerciali indesiderate. Sui social network si diffondono
spesso forme elaborate di “social spam”.
STALKING
Il termine stalking viene utilizzato con varie accezioni ma generalmente indica
l'adozione di atti persecutori ripetuti (ad esempio tramite sms, telefonate o forme
di pedinamento) nei confronti di qualcuno. In rete, tali attività moleste e intrusioni
nella vita privata possono essere condotte con e-mail o altri tipi di "messaggi
istantanei" oppure scambi indesiderati sui social network.
TAG
Marcatore, “etichetta virtuale”, parola chiave associata
a un contenuto digitale (immagine, articolo, video).
TAGGARE
Attribuire una “etichetta virtuale” (tag) a un file o a una parte di file (testo, audio, video,
immagine). Più spesso, sui social network, si dice che “sei stato taggato” quando
qualcuno ha attribuito il tuo nome/cognome a un volto presente in una foto messa
on-line. Di conseguenza, se qualcuno cerca il tuo nome, appare la foto indicata.
TROLLING
Definisce il comportamento di chi agisce on-line come un “troll”, provocando,
insultando, aggredendo, pubblicando commenti negativi nei confronti di altri utenti
della comunità virtuale.
TWEET
La traduzione inglese del termine “cinguettio”. Identifica un breve messaggio
inviato sul social network Twitter.
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Piazza di Monte Citorio, 121 - 00186 Roma
tel. 06 696771 – fax 06 696773785
www.garanteprivacy.it