Sei sulla pagina 1di 4

“Ne ho bisogno subito, per mercoledì al più tardi. Mi dispiace.” Se Norbert verrà all'appuntamento sarà ...”

Stava per dire: sarà un uomo morto, e provò la tentazione di svelare all'americano il piano di Gornt, McFay ne

era già al corrente e, sebbene con riluttanza, aveva ammesso che avrebbe potuto funzionare, ma poi decise di

non parlarne. “Ho già offerto a Norbert di arrivare a un'intesa ma lui ha rifiutato. Non striscerò mai in pubblico.

“Mi sembra ben scritta, che ne dite?” Akimoto piangeva lacrime silenziose ma nella sua voce c'era soltanto

rabbia. Saggiamente aveva chiesto una cifra pari al doppio del debito con Poncin. Aveva ripagato André che si

era profuso in ringraziamenti. “Smettila” gli aveva ordinato Hiraga seccamente porgendogli un'altra fiaschetta

di sakè. “Sei vivo e stai lavorando per sonno-joi, domani salirai a bordo di una nave da guerra per imparare e

devi accontentarti, cugino.” Intontito, Akimoto si era limitato a scuotere il capo asciugandosi le lacrime.

“Impossibile” disse il vecchio giapponese con voce soffocata.

Quante domande! E tutte senza risposta. “Grazie. Ma non subito, prego, tornerò più tardi.” Anche lui aveva

chiesto di prender parte alla spedizione ma il permesso gli era stato negato. “Spiacente” gli aveva detto Tyrer,

“sir William dice che questo tuo amico, il signor Saito, può salire a bordo, ma da solo. Naturalmente niente

armi. Mi sembra di capire che la sua famiglia sia proprietaria della più grande impresa di costruzioni navali di

Shimonoseki, è così?” “No, continuate” disse Hiraga con voce roca. Perché Malcolm era tanto cambiato?

C'entrava forse Paradiso? La faccenda della posta? Il duello? McFay lo guardò per un lungo momento, la

mente attraversata da interrogativi che non trovavano risposta. “Lei, lei è tutto quello che sognavo. E di più.”

“Furansu-san, spiacente, accetterò questo pagamento parziale ma ti ricordo che il nostro accordo era molto

chiaro.” “A quanto pare la signora Koiko ha accettato la ragazza come maiko dopo che quest'ultima è stata

personalmente interrogata e approvata dal principe Yoshi. E' l'unica altra donna del gruppo, si chiama
Sumomo Fujahito.” Nessuna possibilità d'errore, avrebbe voluto gridare Hiraga, quello era il nome in codice

datole da Katsumata... l'aveva mandata nella tana del lupo... ma perchè? “In quale direzione sono andati?”

chiese. “Il principe Yoshi dov'è?”

“Sì, ho l'autorità. Ma c'è un però.” “Sono d'accordo sugli alleati, ma perchè la mia lettera dovrebbe

danneggiarci? Ecco!” All'improvviso fu come se un velo cadesse dalla sua mente e ricordò una spiegazione

data da Jamie McFay su alcuni aspetti degli affari e che l'aveva lasciato di stucco. Non c'era motivo d'essere

arrabbiata con lui. “Che lo pensino pure. Tra qualche settimana l'avranno dimenticato, e noi nel frattempo

saremo a Hong Kong.” Malcolm sorrideva traboccando buon umore. Non è giusto, non è giusto, mormorò

alzando la tazza di sakè. Era a centro pagina sotto un titolo che recitava:

L'ammiraglio Ketterer sporse le labbra accingendosi a metter fine a quella conversazione senza senso. E'

inutile continuare, pensò, anche se potrei sfruttare l'appoggio di questi cinici bastardi, se soltanto il dieci per

cento delle calunnie sentite durante la loro dannata riunione corrispondono al vero. “Me l'ha detto un

uccellino” rispose Malcolm nascondendo la soddisfazione. Probabilmente no. Essere colti in flagrante

spionaggio dalla Bakufu o dai suoi superiori avrebbe portato allo stesso risultato: una feroce esecuzione.

“Prenderò un altro porto” disse. “ “Illuso. 13,20 pagamento in oro quando la tratta a vista arriva a Boston.”

Dmitri aprì la bocca ma McFay lo precedette. “E' stato lui a cominciare questa storia. Se lui mi presenta le sue

scuse io le accetto, sempre che siano pubbliche, e con la fanfara!” Dmitri lo guardò con rinnovato senso di

rispetto. Il fatto che l'altro proponesse un pagamento immediato gli andava bene. “Affare fatto.” Tese la mano.

Malcolm la strinse. Non voleva che ci fossero testimoni alla sua infelicità e al dolore e a quelle lacrime

umilianti che non riusciva a trattenere e che al tempo stesso disprezzava perchè segno di grande debolezza,
che altro non era che una disperata nostalgia della giovinezza, della fanciulla che era stata fino a poco tempo

prima, e che era scomparsa per non tornare mai più.

“Da chi?” “Non importa, Dmitri.” Il colore stava tornando sulle guance di Malcolm. Ti ricordi di lui, uno dei

ronin choshu morti nell'attacco del tairò? Ti dico una cosa, cugino, è tremendo essere samurai quando non hai

né onore né stipendio, quando non hai un luogo dove andare. Ed essere ronin è persino peggio. “Ma Henri, in

fondo sto soltanto chiedendo quello che mi dovrete corrispondere entro l'anno. McFay si morsicò le labbra.

Gli restava soltanto una possibilità: spifferare il luogo e la data del duello a sir William, ma l'idea di venir meno

a un giuramento solenne gli risultava detestabile. “Voglio parlare con quel briccone di Gornt alle sei in punto

per stabilire gli ultimi dettagli.” Raiko gli sorrise in un modo strano. “E poco saggio scoprirsi fino a questo

punto, amico mio.” Poncin si strinse nelle spalle alla maniera dei francesi. Ti ricordi di lui, uno dei ronin choshu

morti nell'attacco del tairò? Ti dico una cosa, cugino, è tremendo essere samurai quando non hai né onore né

stipendio, quando non hai un luogo dove andare. Ed essere ronin è persino peggio. Saggiamente aveva chiesto

una cifra pari al doppio del debito con Poncin. Aveva ripagato André che si era profuso in ringraziamenti.

“Grazie. Ma non subito, prego, tornerò più tardi.” Nella sua stanza riscaldata da un bel fuoco Angélique stava

facendo la siesta prima della cena. E il suo corpo era di nuovo forte e snello dopo un parto molto facile.

“Poiché siamo in argomento, voglio dirti che mercoledì io non prenderò parte all'incontro.” Quattro giorni or

sono il principe Yoshi ha lasciato Kyòto segretamente, in incognito, accompagnato da un piccolo drappello di

soldati. Nel gruppo c'era anche la ragazza. Nonché... vi sentite bene, Otami-sama?” “Balle. Non ci siamo per

niente. 13,20 e non un centesimo di più. Ricordava le due volte trascorse con lei: una serata e una nottata

intera. Eeeh, in entrambe le occasioni aveva pagato molto caro, anzi, carissimo, ma ne era valsa la pena.

“Interessante.” Ancora una volta il tono dell'ammiraglio suonò carico di sarcasmo. “Vi devo davvero ringraziare
per la cena, squisita come sempre, signor Struan. McFay si morsicò le labbra. Gli restava soltanto una

possibilità: spifferare il luogo e la data del duello a sir William, ma l'idea di venir meno a un giuramento

solenne gli risultava detestabile. “Voglio parlare con quel briccone di Gornt alle sei in punto per stabilire gli

ultimi dettagli.”  

Potrebbero piacerti anche