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Continuiamo la storia di Tommaso.

Ora la raccontiamo al presente storico e voi la trasformate al


passato remoto dei verbi sottolineati.

“Buona sera. Lei è la signora Müller?, (chiede) chiese , e al cenno affermativo della donna
(continua) continuò: “Sono Tommaso Cerchi. Lei non ha ricevuto il telegramma del mio arrivo,
vero?” “No” (dice) disse la donna porgendogli la mano” E non c’è da stupirsene. La posta non
funziona bene da queste parti. Ma sapevamo che sarebbe arrivato e tutto è pronto. Si accomodi!”.

Tommaso (scarica) scaricò la valigia aiutato dal cocchiere, (paga) pagò quello che (deve) dove ed
(entra) entrò in casa. Dietro la donna, mentre parlava, aveva intravisto una ragazza che può vedere
meglio. Dei capelli biondi tirati all’indietro, un paio di occhi grigio chiaro e un corpo ben
proporzionato (è) fu tutto quello che (afferra) afferrò con lo sguardo in quel primo momento. Poi (si
rivolge) si rivolse ancora alla signora Müller.

“Mi dispiace di essere arrivato inaspettato”

“Non era inaspettato”, (insiste) insisté la donna. “Soltatnto non sapevamo il giorno preciso del suo
arrivo” Poi, vongendosi alla ragazzo la (presenta) presentò: “Questa è Regina”.

“Buona sera”, (saluta) salutò Tommaso stringendo la mano alla giovane, e Regina (sorride) sorrise
ricambiando il saluto.

Poi loro gli (preparano) preparano da mangiare e Tommaso (mangia) mangiò e (beve) bevve,
mentre le due donna gli facevano compagnia più che altro chiacchierando e domandando. Ma a lui
non piaceva raccontare di sé e la conversazione languiva, e poi era stanco. Finito di mangiare
(comincia) cominciò a soffocare uno sbadiglio dopo l’altro, tanto che le due donne se ne
(accorgono) accorsero e lo (accompagnano) accompagnarono in camera.

Come Tommaso fosse capitato lì ad Araponga non era una cosa ben accertata neppure per lui.
Uno che aveva incontrato gli aveva presentato un amico e questo amico... Ma ciò no era certo una
ragione. Se tutti quelli che incontriamo ci dovessero fa andar due giorni filati di treno per ninire in un
paese come quello a sorvegliare dei coloni. Altre ragioni non ne aveva trovate. In ogni modo era lì
e lì sarebbe rimasto, almeno fino al momento in cui avesse messo insieme i denari per andare in
qualche altro posto.

Lavorava le sue ore dopo si sedeva in un angolino tranquillo, e aspettava l’ora icarsi guardando,
fumando, bevendo. Erano giornate faticose, la raccolta del caffè era al colmo. Tuttavia una sera
non (può) poté seguire questa consuetudine. Un giorno gli (comincia) cominciò un doloretto alla
vita. “Sarà un po’ di fresco”, (pensa) pensò, e si tira su i pantaloni che gli cingessero bene i fianchi.
Il dolore (aumenta) aumentò: stare in piedi lo stancava.
“Sediamoci”, si (dice) disse, e si (siede) sedé sopra un tronco abbattuto. Il dolore (aumenta)
aumentò: anche stare seduto lo stancava. Allora (ha) ebbe più dubbi: era una colica. (Lascia)
lasciò i coloni al lavoro e si (avvia) avviò verso la fattoria.

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