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TERMODINAMICA

La capacità termica di un corpo è il rapporto tra la variazione dell' energia e e la variazione della
temperatura.
C=ΔE/ΔT Unità di misura=J/K(o °C)
E' la quantità di energia necessaria per innalzare la temperatura del corpo di 1K (o di 1°C).

Il calore specifico di un corpo è il rapporto tra la capacità termica e la sua massa.


c=C/m Unità di misura=J/K(o °C)·Kg
E' la quantità di energia necessaria per innalzare la temperatura di 1kg della sostanza di 1K (o di
1°C).

Da C=ΔE/ΔT si deduce che ΔE=C·ΔT


Da c=C/m si deduce che C=c·m
Sostituendo si ottiene ΔE= ΔT·c·m=Q
Questa è l' equazione fondamentale della calorimetria.
Il calore necessario per aumentare la temperatura è direttamente proporzionale al calore specifico,
alla massa e alla variazione della temperatura.

La potenza termica è il rapporto tra la quantità di calore e il tempo.


P=Q/ Δt Unità di misura=J/s

Ammettiamo di essere in un sistema isolato.


Due corpi di masse m1 e m2, con calori specifici c1 e c2, a temperature T1 e T2 si scambiano calore
raggiungendo una temperatura intermedia Te.
Indichiamo con Q1 e Q2 le quantità di calore che i corpi si scambiano.
Q1=c1·m1·(Te-T1)
Q2=c2·m2·(Te-T2)
Il calore è negativo quando ceduto, positivo se assorbito.
Essendo in un sistema isolato si ha Q1+Q2=0
Sostituendo si ottiene:
Te=(c1·m1T1+c2·m2·T2)/(c1·m1+c2·m2)

MOTO DEI PIANETI


In base alle sue osservazioni Keplero formulò tre importanti leggi.
1° legge: Le orbite dei pianeti sono ellissi in cui il sole occupa uno dei due fuochi.
L' ellisse è il luogo dei punti in cui è costante la somma delle distanze da due punti fissi detti fuochi.
Il valore della costante è uguale alla lunghezza dell' asse maggiore.
Ci sono 2 semiassi minori e 2 maggiori.
Le orbite dei pianeti sono ellissi poco schiacciate, hanno un' eccentricità molto piccola.
C' è 1 afelio, ovvero il punto più lontano dal sole e 1 perielio, il più vicino.

2° legge: Le velocità orbitali dei pianeti non sono costanti ma seguono una legge per cui in tempi
uguali sono uguali le aree spazzate dal raggio vettore che congiunge il sole con il pianeta.
La velocità orbitale non è costante in modulo, ma è maggiore nei punti più vicini al Sole.
Keplero è convinto che il Sole è una sorgente di forza che guida la terra.
Da una premessa sbagliata e giunto ad una conclusione giusta.

3° legge:il rapporto tra il quadrato del periodo di rivoluzione e il cubo del semiasse maggiore dell'
orbita è costante.
T2/R3=ks
Il valore della costante ks è circa pari a 2,96·10-19s2/m3 ed è lo stesso per tutti i pianeti del sistema
solare.
Se aumenta la distanza del pianeta dal Sole, aumenta anche il suo periodo.
I pianeti più lontani hanno un anno molto più lungo dei pianeti più vicini.
Ogni pianeta ha un suo k.

Nel '600 si sapeva che:


a)I pianeti si muovono di moto inerziale, grazie al principio di inerzia.
b)Se il pianeta segue un orbita circolare o ellittica deve esserci una forza centrale.
La forza centripeta dipende dalla massa del pianeta, dalla velocità orbitale e dal raggio.
F=m·v2/r

Sapendo che nel moto circolare v=2π·R/T, si può scrivere


F=m·4π2R/T2
Dalla 3° legge di Keplero
T2/R3=ks, quindi T2=ks·R3
Si arriva perciò alla formula
F=(mp·4π2)/(R2·ks)
La forza di attrazione tra il pianeta e il Sole è direttamente proporzionale alla massa del pianeta e
inversamente proporzionale al quadrato della sua distanza dal Sole.
Newton riuscì a dimostrare che le leggi di Keplero valgono non solamente per il Sole e i pianeti ma
anche per qualunque sistema planetario in cui siano presenti satelliti.

Newton inserisce il terzo principio della dinamica: se il Sole attrae il pianeta con una forza, allora il
pianeta dovrà attrarre con una forza uguale e contraria il Sole.
In simboli
Fp=(mp·4π2)/(R2·ks)
Fs=(ms·4π2)/(R2·kp)
Essendo Fs=Fp, semplificando si ottiene
mp/ks=ms/kp, oppure mp·kp=ms·ks
Qualunque sia il centro attrattore il prodotto della sua massa con la costante k è costante.
mp·kp=ms·ks= 4π2/G
G è una costante indipendente dal centro attrattore
Fp=Fs=(G·mp·ms)/R2
La forza di attrazione gravitazionale tra due masse è direttamente proporzionale al prodotto delle
masse inversamente proporzionale al quadrato della distanza dei loro centri.

Informazioni utili
La sfera

La gravità di un pianeta
g=(G·mp/R2p)

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