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Gli ideali di giustizia e liberta' a cui diamo corpo fanno parte di una lunga
tradizione, che mai si e' sopita e mai si sopira' semplicemente per il fatto che e'
un portato della vita, della passione, e soprattutto della non rassegnazione al
mondo di merda in cui ci vogliono rinchiudere.
E cosi' quel giorno, nella gestione militare inaugurata al g8, con grate di ferro
alte 3 metri per nascondere quattro stronzi, decine di sbirri in assetto
antisommossa con i loro lanciagranate ci volevano gasare, e in effetti ci sono in
parte riusciti.
Tecnicamente, e' stato l'operato del vento, in sinergia con l'azione dei tutori
dell'ordine, a disperdere il comizio del partito fascista legalmente ricostituito.
E quando le vetrine di Mangini sotto il colpo delle granate della polizia sono
andate in frantumi, abbiamo tutti pensato - e' vero - all'esproprio delle fragranti
brioche del merda, ma - lo ripeto - e' stata solo compartecipazione psichica.
25 aprile 2021
Io ero Sandokan
(tratta da C'eravamo tanto amati, di Ettore Scola - Musica di Trovaioli)
intro: Am D Am D Am
Am E Am F G C
Marciavamo con l'anima in spalla nelle tenebre lassù
F G E Am F G E
Ma la lotta per la nostra libertà il cammino ci illuminerà
Am E Am F G C
Non sapevo quale era il tuo nome neanche il mio potevo dir
F G E Am F G Am D Am
Il tuo nome di battaglia era Pinin e io ero Sandokan
Am E Am F G C
Eravam tutti pronti a morire ma della morte noi mai parlavam
F G Am E Am
Parlavamo del futuro se il destino ci allontana
F G Am F G Am D Am
Il ricordo di quei giorni sempre uniti ci terra
Am E Am F G C
E ricordo che poi venne l'alba e poi qualche cosa di colpo cambiò
F G Am E Am
Il domani era venuto e la notte era passata
F G Am F G Am
C'era un sole su nel cielo sorto nella libertà.
Pink Block, "la potenza del cazzo": sullo smascheramento della virilita'
repressa degli agenti di polizia: un raro caso di misoginia mista a
omofobia?
In piazza Manin c'e' stata quella che un famoso scrittore inglese chiamava
"suspension of disbelief", un momento in cui l'ordine costituito getta la
maschera e si mostra per quello che e'. Ma bisogna saperlo cogliere.
I fatti:
I tutori dell'ordine stanno inseguendo un manipolo di manifestanti e
arrivano in una piazza popolata da suore, papa boys e rete lilliput; in un
attimo i manifestanti si dileguano ai lati della piazza.
Arrivano i birri, si trovano davanti una folla che a mani alzate vorrebbe
bloccar loro il passaggio, prima non ci credono, poi non vedono piu'
dalla rabbia e randellano suore, rete lilliput e qulache disabile per
riuscire a entrare in piazza. Ai miei occhi pare una, se non ordinaria,
straordinaria gestione dell'ordine pubblico. Del resto, pure il papa e
prima di lui Gandhi hanno messo in guardia dal "porgere l'altra guancia"
come pratica della nonviolenza.
I nuovi volpini della concertazione con gli apparati dello Stato, i sinistri
"centri sociali della carta di milano" e i "disobbedienti" si sono visti
sfilare dalle mani la piazza ad opera di questa tattica "Black Block" e
l'italia e' tra i pochi paesi al mondo dove la separazione tra anarchici e
"centri sociali" e' netta, una situazione pressoche' sconosciuta nel mondo
internazionale delle case occupate (e poco compresa pure al di fuori delle
italiche metropoli).
Che poteva dunque fare lo Stato per contenere la *tattica* del Black
Block? A calunniare & diffamare il Blocco Nero ci pensavano gia' da se' i
sostenitori della societa' civile arringati da Agnoletto ad "individuare ed
isolare i violenti", con la fiom come sempre a fare il lavoro sporco durante
i cortei.