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LEZ. 4
LE PROVE MECCANICHE
PROVE MECCANICHE
- Il comportamento meccanico di un componente è influenzato da:
• tipo di materiale,
• tipo di sollecitazione,
• geometria del componente,
• condizioni fisiche e chimiche di prova.
PROVA DI TRAZIONE
Macchina di prova
Mordacchie
idrauliche
Cella di carico
Estensimetro Provino
Estensimetro
Provino
Estensimetro
Movimento
della traversa
Sforzo (MPa)
nominale
Carico P (N)
P
=
Ao
L
=
Lo
Deformazione
Allungamento L (mm) nominale Deformazione
σ = Eε
dove: = sforzo (MPa)
= deformazione elastica
E = modulo elastico o di Young (MPa)
- Per alcuni materiali, tra cui i polimeri e le ghise grigie, il tratto iniziale
della curva non è lineare si usa il modulo tangente o il modulo
secante.
- Le ghise hanno un modulo elastico molto variabile (80-150 GPa), che
dipende soprattutto dalla quantità e dalle caratteristiche della grafite.
2
Δσ
=
Δε= modulo
1
Sforzo
tangente
Per le ghise grigie
in genere:
Δσ
=
= modulo
1= 25% R
Δε
secante
Deformazion
e
Sforzo
• carico unitario di snervamento y [MPa] (alle
volte indicato anche come Rp0,2).
Deformazion
e
- Per le ghise che non hanno comportamento
elastico lineare, il carico unitario di snervamento è
normalmente definito per = 0,001
inferiore
Resistenza a rottura
Dopo lo snervamento, lo sforzo necessario per deformare
plasticamente il provino continua ad aumentare fino a raggiungere un
valore massimo carico unitario di rottura R [MPa].
R
NB: il
provin
Sforzo
o non
si è
ancor
a
rotto!
Deformazione
Strizione e frattura
Raggiunto il carico massimo, nel provino si comincia a formare un
restringimento di sezione localizzato, definito strizione, che aumenta
fino a portarlo a frattura.
Deforma
zione
Dimples
Taglio
Fibrosa
Sforzo
Corretta
Nominal
σ R = σ (1+ ε )
e
Deforma
zione
ε R = ln(1+ ε )
Duttilità di un metallo
Fr
Duttile
Sforzo
agi
le
Deforma
zione
• Allungamento percentuale A%
(specificando il valore di L0) :
L f − Lo
A% = 100
Lo
Lo Lf
Ao − Af Ao Af
Z% = 100
Ao
Carico Carico
unitario di unitario di
snervamen rottura
to MPa MPa
[Mpa]
Sforzo
Sforzo
[psi]
Deform
azione
Superfici di frattura
Dimples emisferici
(dritti e simmetrici)
Dimples allungati
(deformati nella
direzione di scorrimento)
Frattura fragile
transgranulare Frattura fragile
(per clivaggio) intergranulare
innesco
innesco
innesco
Esercizio
Sforzo
Sforzo
[MPa]
sopportare il campione,
[psi]
• l’allungamento del provino sotto-
posto ad uno sforzo di 345 Defor
mazio
MPa. ne
y = 250 MPa
Sforzo
Deformazion
e
12.82 345
= 450 = 57900 N
4
- L’allungamento L corrispondente ad
uno sforzo di 345 MPa è pari a:
Δl = ε l0 = 0.06 250 = 15 mm
0.06
PROVA DI DUREZZA
Finalità della prova
- La durezza di un materiale è la resistenza che esso offre alla
penetrazione di un altro corpo più duro di geometria definita al quale è
applicato lentamente un carico perpendicolare alla superficie in esame.
- Tale prova fornisce informazioni sulla resistenza del materiale alla
deformazione plastica (correlabile al carico di rottura).
- Vantaggi:
• prova semplice e rapida, di tipo “non distruttivo”;
• utile per il controllo della struttura e delle proprietà meccaniche;
• ideale per il controllo della produzione e della qualità del prodotto.
Durezza Brinell
- Impiega un penetratore a forma di sfera in
acciaio temprato o in widia, che viene applicato
perpendicolarmente alla superficie del pezzo:
Forz Diametro
a F D
h
2 F
Durezza HB =
(
D D − D 2 − d2 ) Tipicamente:
D = 10 mm
- Problemi di misura:
• imprecisioni nella misurazione dell’impronta;
• viene trascurato il recupero elastico.
Rm = k HB
Durezza Vickers
d1 + d2
d=
2
F
Durezza HV = 1,854
d2
- Vantaggi:
• il risultato della prova è indipendente dal carico applicato;
• maggiore precisione di misura rispetto alla prova Brinell;
• permette di misurare la durezza di qualsiasi materiale (scala di
durezza continua usata per scopi di ricerca).
- Svantaggi:
• necessita di una preparazione del provino molto accurata;
• necessita di un microscopio a medio ingrandimento;
• non considera il recupero elastico.
Durezza Rockwell
- E’ la tecnica più diffusa a livello industriale.
sfera di acciaio temprato (es. scala B),
- Usa 2 penetratori:
cono di diamante con angolo di 120° (es. scala C).
Durezza HR = COST − e
e Affon
dame
nto e
Cam
- Vantaggi:
• facilità e rapidità di esecuzione;
• assenza di misure ottiche;
• possibilità di automatizzare la misura;
• capacità di differenziare acciai con durezze simili;
• il recupero elastico del materiale viene tenuto in considerazione
durante la misura.
Microdurezza Vickers
Impiega carichi molto bassi (< 1 Kg) per testare la durezza del
materiale su piccole aree misura della durezza dei singoli
costituenti strutturali di una lega.
B B
A A
PROVA DI RESILIENZA
Premessa
- Un materiale che normalmente ha un comportamento duttile, può
rompersi in modo fragile se sono verificate alcune condizioni:
• reticolo cristallino (c.c.c. ed e.c.),
fattori legati al componente
• brusche variazioni di sezione o intagli,
• bassa temperatura,
fattori esterni
• alta velocità di deformazione.
intagl
io
Meto Metodo
do di di
Izod Charpy
Modalità di prova
- La prova viene eseguita con il pendolo di Charpy, capace di sviluppare
un’energia di 300 Joule.
Energia assorbita (J) = mg (h - h')
Scala
Posizione di partenza
Indicatore
Martello
Fratt
ura FATT
assorbita
Energia
duttil
e
Transi
(J)
Frattura fragile
zione
duttile temperatura di
FATT Temperatura
- (°C)
fragile transizione
Temperatura di
prova
Energia assorbita
(J) (curva A)
Frattura duttile
% (curva B)
Aspetto Aspett
lucente o
e fibroso FATT
granula AUMENTO e =
re opaco Temper
DUTTILITÀ 31°C
atura
(°C)
Acciaio alto
carbonio
Acciaio
inossidabile
assorbita (J)
Energia
Esempio: influenza del tenore di
carbonio sulla duttilità di un
acciaio (lega Fe-C)
Tempera
tura (°C)
Energia assorbita
(J)
Temper
atura
(°C)