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Maria Stella della speranza

Oggi arriviamo all'ultimo sabato di questo mese mariano e l'abbiamo preparato


con molto affetto per tutti voi che avete partecipato ogni sabato con un cuore
generoso e pieno di amore per Dio e per Maria Madre del Signore.

Sappiamo che molti sono venuti in pellegrinaggio da Formello, quanto è bello


quando uno cammina guidato da una stella, e questa stella che Dio si è
preparato da sempre si chiama Maria; la luce che irradia nel suo amore materno
ci guidi sempre per arrivare a Gesù nostro salvatore.

La Vergine è immaginata come guida del discepolo nel cammino verso la patria
celeste: lei, quale “stella polare” (la guida tradizionale dei naviganti) assicura la
speranza di un procedere sicuro (iter para tutum) verso la meta di una navigazione
sui mari della storia. Non c’è da illudersi e da illudere: la storia degli uomini è una
navigazione difficoltosa e perfino turbolenta.

Oggi guardiamo a Maria, Madre della speranza. Maria ha attraversato più di una notte
nel suo cammino di madre. Fin dal primo apparire nella storia dei vangeli, la sua
figura si staglia come se fosse il personaggio di un dramma. Non era semplice
rispondere con un “sì” all’invito dell’angelo: eppure lei, donna ancora nel fiore della
giovinezza, risponde con coraggio, nonostante nulla sapesse del destino che
l’attendeva. Maria in quell’istante ci appare come una delle tante madri del nostro
mondo, coraggiose fino all’estremo quando si tratta di accogliere nel proprio grembo
la storia di un nuovo uomo che nasce.

Maria di Nazaret lega il suo nome alla speranza da sempre, ma oggi questo legame si
fa più forte perché per un’ora storica così drammatica il richiamo più conveniente del
cristianesimo è quello di chiamare a tornare alla speranza, come fa Papa Francesco
invitando la Chiesa a pregare di più Maria quale donna, stella e madre della speranza
(per una contestualizzazione del tema di Maria in riferimento alla speranza.

Benvenuti a condividere questo santo Rosario, a vivere un momento di intimità


con Dio, a chiedere l'intervento di Maria Madre del Signore e Madre nostra
affinché ponga fine a questa pandemia, per la pace della Colombia, per tutti voi e
per quelle persone che ci chiedono preghiera.
1. Maria, una delle tante madri coraggiose
Maria, madre della speranza». Nel suo cammino di madre Maria ha attraversato più
di una notte. Il Papa la paragona al «personaggio di un dramma» fin dall'inizio dei
Vangeli, con il suo Sì all’invito dell’angelo «nonostante nulla sapesse del destino che
l’attendeva». Maria, ci appare «come una delle tante madri del nostro mondo:
coraggiose fino all’estremo quando si tratta di accogliere nel proprio grembo la storia
di un nuovo uomo che nasce». Quel Sì è il primo di una «lunga lista di obbedienze».
La Madonna appare nei Vangeli come una donna silenziosa, «che spesso non
comprende tutto quello che le accade intorno, ma che medita ogni parola e ogni
avvenimento nel suo cuore».

2. Non è una donna che si deprime o protesta


Il Papa traccia un rapido ritratto psicologico della Madre di Cristo. Maria «non è una
donna che si deprime davanti alle incertezze della vita», osserva, e non è nemmeno
una donna «che inveisce contro il destino». È invece «una donna che ascolta». «Non
dimenticatevi – aggiunge Francesco a braccio – che c’è sempre un grande rapporto
tra la speranza e l’ascolto». Maria accoglie l’esistenza «come essa si consegna a noi:
con i suoi giorni felici ma anche con le tragedie».
Maria è la madre della speranza, il simbolo che meglio esprime la speranza cristiana.
Tutta la sua vita è un insieme di atteggiamenti di speranza, a cominciare dal “sì” al
momento dell’annunciazione. Maria non sapeva come potesse diventare madre, ma si
è affidata totalmente al mistero che stava per compiersi, ed è diventata la donna
dell’attesa e della speranza.

3. Anche nel buio più fitto, Maria resta


Dopo quel primo Sì, e fino alla Croce, Maria quasi sparisce dalla trama dei Vangeli:
resta «muta davanti al mistero di un Figlio che obbedisce al Padre». Ma riappare nel
momento cruciale quando buona parte degli amici di Gesù si sono dileguati. «Le
madri non tradiscono» chiosa il Papa. E si chiede quale sia stata la passione più
crudele: se quella di un uomo innocente che muore in croce o quella di una madre che
accompagna l’agonia del figlio. I Vangeli sono laconici e discreti su questo e si
limitano a dire: «Lei stava». «Nulla dicono sulla sua reazione: se piangesse o non
piangesse: nulla». Su questi dettagli «si sarebbe poi avventata l’immaginazione di
poeti e di pittori» osserva Francesco.

4. Maria, fronte alle difficoltà


La speranza della Vergine non vacilla mai! Donna di speranza. Questo ci dice che
la speranza si nutre di ascolto, di contemplazione, di pazienza perché i tempi del
Signore maturino. Anche alle nozze di Cana, Maria è la madre della speranza, che
la rende attenta e sollecita alle cose umane. Con l’inizio della vita pubblica, Gesù
diventa il Maestro e il Messia: la Madonna guarda la missione del Figlio con
esultanza ma anche con apprensione, perché Gesù diventa sempre più quel segno
di contraddizione che il vecchio Simeone le aveva preannunciato.

Dobbiamo molto a questa Madre! In lei, presente in ogni momento della storia
della salvezza, vediamo una testimonianza solida di speranza. Lei, madre di
speranza, ci sostiene nei momenti di buio, di difficoltà, di sconforto, di apparente
sconfitta o di vere sconfitte umane. Maria, speranza nostra, ci aiuti a fare della
nostra vita un’offerta gradita al Padre celeste, e un dono gioioso per i nostri
fratelli, un atteggiamento che guarda sempre al domani.

5. Maria, ai piedi della croce

Ai piedi della Croce ecco dunque «la giovane donna di Nazareth ormai ingrigita nei
capelli per il passare degli anni, ancora alle prese con un Dio che deve essere solo
abbracciato». «Maria stava nel buio più fitto: ma stava, non se n’era andata»
ribadisce Francesco. Nemmeno lei conosce il destino di Resurrezione che suo Figlio
sta in quel momento aprendo per tutti gli uomini. Lei «è lì per fedeltà al piano di
Dio» ma anche «a causa del suo istinto di madre». «Ogni volta che c’è un figlio
che attraversa una passione» c'è sempre la sofferenza delle madri. «Tutti noi abbiamo
conosciuto donne forti che hanno portato avanti tante sofferenze dentro» nota
Francesco. Maria è madre di speranza anche in mezzo alla comunità dei discepoli,
«così fragili» e impauriti. «Lei semplicemente stava lì nel più normale dei modi». Per
questo tutti noi l’amiamo come madre, ricorda il Papa: «Non siamo orfani, abbiamo
una madre in Cielo». «Maria, la madre che Gesù ha regalato a tutti noi - conclude il
Pontefice - possa sempre sostenere i nostri passi, possa sempre dire al cuore: "Alzati,
guarda avanti, guarda l’orizzonte". Perché Lei è madre di speranza».

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