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PAESE :Italia DIFFUSIONE :(25746)

PAGINE :57;63 AUTORE :Marco Girella


SUPERFICIE :73 %
PERIODICITÀ :Quotidiano

21 giugno 2021

S PE C I A L E PN R R

IL RETTORERESTA:
ATENEI IN PISTA,
ORA ACCELERARE

La ricetta di Ferruccio
Resta,presidente della
Crui, la Conferenzadei
rettori italiani, erettore
del Politecnico di Milano
– Girella apag. 7

FERRUCCIORESTA,PRESIDENTE
DELLA CONFERENZA
DEI RETTORIITALIANIE RETTOREAL POLITECNICO DIMILANO

di MarcoGirella

«UN PIANO UTILE


ALL’UNIVERSITÀ,
MA DOBBIAMO
ANDARE VELOCI »
RETTORE DEL POLITECNICO ma anche, dal
2020,presidentedel Crui,la Conferenza dei retto-
ri delle università italiane, Ferruccio Restaè in pri-

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ma linea, nel suo doppio ruolo, sul fronte del Pnrr.


Rettore,ritiene chei fondi del Pnrr perla forma-
zione siano adeguatio potevanoesseredi più?
«Nel Piano, alla misura 4, sono previsti quasi 25
miliardi per scuola, formazione e ricerca. Uno
stanziamento importante».
Cosac’è per le università?
«Le aree di intervento fondamentalmentesono
due. La prima è più legata alla formazione, e inve-
ste scuola e università. La secondapiù alla ricerca
e coinvolge università e impresa. Entrambe que-
ste misure vedono al centrogli atenei».
Come verrannoassegnatii fondi?
«Attraverso bandi a cui potranno concorreresia
università checentri privati. Pensoche dal punto
di vista economico ci sia unbuonequilibrio tra for-
mazione e ricerca».
Pergli ateneiunavera sfida.
«Lo studenteè il fulcro di questopiano. Ci sono
risorse per supportarele tassedi iscrizione,fonda-
mentali in questoperiodo di crisi economica e sa-
nitaria. Sia il diritto allo studio chel’incremento di
residenze universitarie vengonocofinanziati con
modelli in cui sono coinvolti settore pubblico e
privato ».
I docenti?
«Il piano si occupadella loro formazione con capi-
toli riservati ad aggiornamenti didattici, oltre a fi-
nanziamenti per centri e hub dedicatialla prepara-
zione digitale con strumenti e tecnologie innovati-
ve ».
Arriviamo alla ricerca verae propria.
«Quella di basepassadai Prin, programmi di ricer-
ca nazionale. E poi esistonoi grantper il singolo
ricercatore. Coni Prin più sedi universitarie si met-
tono insieme per sviluppare programmi ».
Invece i grant?
«Il singolo si candidaper svolgere una ricercain
una università italiana ».
Meccanismoche attiva una competizione tra
atenei.
«Ma ancheuna maggiore mobilità» .
Il Pnrr cambieràin meglio le nostre università?

«Se lo sfruttiamo
bene,alla fine del2026 avremo
un sistema universitario che ha capito, sviluppa-
to, e finanziato i propri punti di forza».
C’è il rischio che aumentinogli squilibri fra ate-
nei?
«Perderemmo un’occasione se facessimo tutti le
stessecose.Seinvece ogni ateneocapirà la pro-

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pria vocazione,figlia del proprio contesto, della


propria storia, del proprio territorio, allora avre-
mo fatto delle nostre università un sistema diffe-
renziato ma unitario» .
Che consigli darebbe alla politica?
« Il pianoè tracciato, la capacità di esecuzionedi-
venta dirimente.Dobbiamo essere veloci. Perde-
re tempo nella messa a terra sarebbe uno spre-
co » .
E alle università?
« Prepararsi,identificare i progetti strategici,pen-
sare ai loro puntidi forza e concentrarel’attenzio-
ne su quelli. L’errore è cercare la distribuzionea
pioggia,siada parte politicache universitaria ».
Il Politecnico che farà?
« Siamo un centro di tecnologiae dobbiamopun-
tare sui bandi per innovazionee rapporti con le
imprese » .
Il sistema è pronto a tuffarsi nel Pnrr?
« Tutti gli atenei stanno facendo le loro valutazio-
ni. La volontàdi arrivare all’appuntamento prepa-
rati c’è ».
Chiedete velocità, ma forse il problema non sta
nella volontà politica quanto nell’architettura
del sistema burocratico.

«Puòdarsi ma la scadenzatemporaleè stringente.


Quattro anni. Se i ministeri non mettonoin fretta
le università in grado di muoversi, rispondere
all’Europa sarà complicato. I fondi vanno impegna-
ti e spesientro il 2026 ».
Traguardo vicinissimo. Forse troppo.
«Parlo per esperienza personale: al Politecnico in
meno di quattro anni abbiamopianificatoe inau-
gurato una ventina di cantieri » .
Un mezzo miracolo.
«Nienteaffatto. Le regole vanno semplificate ma
le difficoltà non possono essere un alibi per non
fare. Abbiamole capacitàper attuare il Pnrr. Sti-
moliamole personedella macchinapubblica,dia-
moglifiducia, stiamo attenti, con laconsapevolez-
za che siamo in gradodi fare le cose bene.Lo dob-
biamo ai nostri giovani, ai nostri figli ».
È ottimista.
«Io sono estremamente ottimista. Sul Pnrr stare-
mo al passo degli altripaesi europei. Ci siamo la-
mentatidel piano vaccinale e adesso siamo tra i
primi in Europa per somministrazionedei vaccini.
Abbiamo davanti una grande sfida con grandi ri-
sorse. Ci mancherebbechefossimonoia non ave-
re fiducia in noi stessi ».
Il governo avrebbe potuto fare qualcosa di di-

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21 giugno 2021

verso e migliore, secondo lei?


« In questo momento altre idee non servono, gli
spaziper esprimerleci sono già stati. Adesso non
c’è bisogno di ridiscutere il Pnrr, è ora di attuarlo.
Nessun piano è perfetto, ma c’è un momento in
cui si mette un puntoesi vaavanti. Dobbiamocon-
centrarci sull’esecuzione, questo è il tema dei
prossimiotto mesi. Non solo per l’università, parlo
di comuni, regioni, sistema giudiziario, sanità.
Dobbiamogiocare la partita di domani senza per-
dere ancora tempocon quelladi ieri ».
© RIPRODUZIONERISERVATA

SEGUIRE LE VOCAZIONI
« Perderemmo un’occasione se
tutti facessimo le stesse cose:
se ciascuno seguirà le proprie
vocazioni avremo un sistema
differenziato ma unitario »

2
Sono le aree di le università
in grado
intervento: la
prima è più di muoversi,
legata alla rispondere
all’Europa sarà
formazione e
investe scuola e complicato.
I fondi vanno
università.La
seconda più alla impegnati
e spesientro
ricerca e
coinvolge atenei il 2026 »
e imprese

IL FATTORE
TEMPO
È CRUCIALE

« La scadenza
temporale
è stringente:
quattroanni –
spiega
Ferruccio Resta
( in alto),
presidentedella
Crui e rettore
del Politecnico
di Milano –.
Se i ministeri
non mettono
in fretta

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