Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sommario: I. Nozione: natura giuridica - II. Il concetto di bisogni della famiglia - III. Modi
di costituzione -IV. L'oggetto - V. La pubblicità del fondo patrimoniale - VI. Tutela dei
creditori ed azione revocatoria
Nella intenzione del legislatore della riforma del 1975, la funzione del fondo patrimoniale
consiste proprio nel destinare determinati beni - immobili, mobili registrati, titoli di
1
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
2
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
fondo beni già di loro proprietà, rinunciando così, in modo gratuito, alle facoltà insite nel
diritto di proprietà in favore della famiglia, mediante il vincolo di indisponibilità dei beni
e la destinazione dei frutti ai soli bisogni familiari.
La norma non indica la nozione di "bisogni", che i beni del fondo sono destinati a
soddisfare, né la composizione del nucleo familiare che ne è destinatario. La dottrina è
concorde nell'individuare nella nozione di famiglia quella nucleare e non quella
parentale (AULETTA, 391 ss.): in essa sono compresi i figli legittimi, naturali ed adottivi dei
coniugi, minori e maggiorenni non autonomi patrimonialmente, nonché i minori in
affidamento temporaneo, essendo i coniugi tenuti al mantenimento di tali soggetti, e i
figli legittimi o naturali di un coniuge che siano conviventi con la famiglia legittima del
medesimo (AULETTA, 392-393).
Secondo la dottrina, i bisogni della famiglia consistono nelle esigenze di vita dei suoi
componenti: esse coincidono non solo con quelle comuni a tutti i membri, ma anche
quelle relative a ciascun componente che, per legge o per propria scelta, il gruppo
familiare si è impegnato a soddisfare, purché sorte dopo la celebrazione del matrimonio
e ritenute socialmente apprezzabili (AULETTA, 394; FALZEA, Il dovere di contribuzione nel
regime patrimoniale della famiglia, in RDC, 1977, 615). Tra i bisogni della famiglia, pertanto,
si ricomprendono, oltre alle esigenze primarie attinenti alla vita della famiglia
(mantenimento, abitazione, educazione della prole e dei componenti il nucleo, cure
mediche, ecc.), anche le esigenze della persona adeguate al tenore di vita prescelto dai
coniugi nell'ambito del potere di indirizzo familiare esistente in capo ad essi (AULETTA, 393
ss.). In tale nozione, rientreranno le spese e le obbligazioni sorte per rendere produttivi,
conservare o migliorare i beni del fondo o incrementare lo stesso, ma non quelle per
accrescere o gestire il patrimonio personale di ciascun coniuge (AULETTA, 394-395; C.M.
BIANCA, Diritto civile, II, La famiglia. Le successioni, 4ª ed. Milano, 2005, 151).
3
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
Secondo una recente pronuncia (Comm. Trib. Reg. Lombardia Milano Brescia, Sez. LXIV,
16.6.2015, n. 2701), i debiti contratti durante lo svolgimento di un'attività
imprenditoriale/libero professionale non sono estranei ai bisogni famigliari e dunque la
presenza di un fondo patrimoniale non impedisce comunque l'iscrizione di un'ipoteca su
un immobile. (Nel caso di specie il contribuente risultava destinatario di un preavviso di
iscrizione ipotecaria. Il Concessionario della riscossione invocava la legittimità del
provvedimento cautelare pure in presenza dell'indisponibilità dei beni gravati invocata
dal contribuente a motivo della preesistenza di un fondo patrimoniale, che faceva
ritenere la non estraneità dei debiti tributari ai bisogni della famiglia). Tale orientamento
è stato ribadito, di recente, da T. Torino, 10.6.2016, nella quale si precisa come il criterio
identificativo dei debiti, per i quali possa avere luogo l'esecuzione sui beni del fondo,
debba essere ricercato non già nella natura dell'obbligazione ma nella relazione tra il
fatto generatore di essa ed i bisogni della famiglia. Per questa ragione, anche un debito
di natura tributaria sorto per l'esercizio dell'attività imprenditoriale può ritenersi
contratto per soddisfare tale finalità, nel cui ambito vanno incluse le esigenze volte al
pieno mantenimento ed all'univoco sviluppo della famiglia, ovvero per il potenziamento
della capacità lavorativa e non per esigenze di natura voluttuaria caratterizzate da
interessi meramente speculativi.
4
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
Non di meno, la Suprema Corte ha escluso che l'iscrizione ipotecaria, prevista dall'art. 77,
D.P.R. n. 602/1973, possa essere considerata un atto dell'espropriazione forzata, dovendo
piuttosto essa essere qualificata quale atto riferito ad una procedura alternativa
all'esecuzione forzata vera e propria. Tale affermazione di principio si riverbera
necessariamente sulla questione dell'ipoteca dei beni conferiti in un fondo patrimoniale,
in relazione alla quale, venuta meno la premessa fondata sulla qualificazione
dell'iscrizione ipotecaria come atto dell'esecuzione, viene meno anche l'applicabilità
dell'art. 170, che si riferisce espressamente, quale attività il cui compimento vieta sui beni
del fondo e sui frutti di essi, alla sola "esecuzione" (C. civ., Sez. V, 25.5.2016, n. 10794).
Al contempo, a opinione di Comm. Trib. Reg. Liguria Genova, Sez. I, 8.6.2015, n. 668, nel
caso di fondo patrimoniale, ancorché non preesistente rispetto all'insorgenza del debito
tributario, se il concessionario della riscossione non ha richiesto tempestivamente la
revocatoria dello strumento, non può poi più provvedere ad iscrivere ipoteca
sull'immobile. (Nel caso di specie il contribuente risultava destinatario di un'iscrizione
ipotecaria avvenuta nel 2011. Il Concessionario della riscossione non aveva
adeguatamente considerato che, nonostante non fosse dubbio che il debito fosse
maturato per questioni riferite ad attività professionali, artigianali e commerciali del
contribuente, l'iscrizione ipotecaria era ritenersi comunque illegittima in quanto,
nonostante la notifica del primo ruolo effettuata nel 2004, esso era rimasto inerte e non
aveva chiesto la revocatoria del fondo patrimoniale nel frattempo costituito dal
contribuente).
5
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
del soggetto agente (C. civ., Sez. II, 29.1.2016, n. 1716). A tal proposito, si è precisato,
però, che la costituzione di un patrimonio di destinazione ai sensi dell'art. 167, non
rappresenta di per sé la violazione dell' art. 11, D.Lgs. n. 74/2000. Ai fini dell'integrazione
degli elementi costitutivi della fattispecie criminosa, è onere dell'accusa dimostrare la
strumentalizzazione della causa tipica del negozio a rendere inefficace in tutto o in parte
la procedura di riscossione coattiva del credito erariale. Ed ancora, la Suprema Corte ha
sottolineato che il profitto confiscabile va commisurato non all'ammontare complessivo
delle imposte evase quanto alla riduzione simulata o fraudolenta della garanzia
patrimoniale generica del debitore contribuente (C. pen., Sez. III, 12.4.2017, n. 47827).
Diverso il caso di costituzione del fondo per atto inter vivos da parte del terzo in favore
di uno solo dei coniugi: la dottrina ritiene che, essendo il fondo essenzialmente
6
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
destinato alla famiglia quindi anche all'altro coniuge, l'accettazione debba essere
espressa da entrambi i coniugi. In tutti i casi, qualora uno dei coniugi non voglia o non
possa accettare, si ritiene ammissibile l'autorizzazione giudiziale ai sensi dell'art. 181
c.c. (FRAGALI, La comunione, in Tratt. Cicu, Messineo, XIII, 1, App., Milano, 1977, 39).
Dal punto di vista fiscale, con riguardo all'imposta di registro, poiché l'atto di costituzione
di un fondo patrimoniale non è un atto traslativo a titolo oneroso, né un atto avente per
oggetto prestazioni a contenuto patrimoniale, né infine un atto avente natura meramente
ricognitiva, bensì una convenzione istitutiva di un nuovo regime giuridico, diverso da
quello precedente, il regime di tassazione di tale atto va individuato nella categoria
residuale disciplinata dall'art. 11, Tariffa, Parte I, allegata al D.P.R. 26.4.1986, n. 131, con
conseguente applicabilità dell'imposta nella misura fissa ivi indicata (C. civ., Sez. V,
7.7.2003, n. 10666; C. civ., Sez. V, 26.5.2003, n. 8289; contra, C. civ., Sez. V, 7.3.2002, n.
3343 secondo cui la fattispecie costitutiva da parte di un solo coniuge con riserva di
proprietà dei beni immessi nel fondo stesso è soggetta all'applicazione dell'imposta in
misura proporzionale ex art. 3, Tariffa, Parte I, allegata al D.P.R. 26.4.1986, n. 131 e non
all'art. 11, Tariffa, Parte I, che prevede, invece, l'applicazione dell'imposta di registro in
misura fissa).
IV. L'oggetto
Il tenore letterale della norma prevede che solo alcune tipologie di beni - ossia i beni
immobili, mobili registrati e titoli di credito - possano costituire oggetto del fondo
patrimoniale. Il vincolo, tuttavia, si estende anche ai frutti prodotti dai predetti beni ai
sensi dell'art. 170 c.c. (AULETTA, 397). Sono esclusi dal fondo gli altri beni mobili, in quanto
la destinazione ai bisogni della famiglia non sarebbe opponibile ai terzi mediante
pubblicizzazione del vincolo (AULETTA, 397), le universalità di beni e, secondo l'opinione
prevalente, l'azienda [CENNI, Il fondo patrimoniale, in ANELLI, SESTA (a cura di), Regime
patrimoniale della famiglia, in Tratt. Zatti, III, Milano, 2002, 573; DE PAOLA,
90; DOGLIOTTI, FIGONE, Il fondo patrimoniale, in Tratt. Bessone, IV, 2, Torino, 1999, 580].
Innanzitutto appare evidente che debba trattarsi di beni determinati, in quanto il vincolo
deve costituirsi specificatamente su ciascun bene (AULETTA, 400; si veda MILONE, Appunti
per uno studio sul fondo patrimoniale, in VN, 1975, 1014, secondo il quale tuttavia devono
essere ricompresi nell'oggetto del fondo anche beni determinabili).
Possono costituire oggetto del fondo anche diritti reali diversi dalla proprietà, salvo che
risultino inidonei a tale destinazione (CENNI, 567). I titoli di credito devono essere
vincolati rendendoli nominativi con annotazione del vincolo o in altro modo (AULETTA,
7
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
398; DE PAOLA, MACRÌ, Il nuovo regime patrimoniale della famiglia, Milano, 1978, 239):
tuttavia, una parte della dottrina ritiene che possano essere conferiti anche titoli di
credito non nominativi, qualora il vincolo di destinazione risulti pubblicizzato in maniera
idonea (CENNI, 569; GALASSO, 138). È controversa la possibilità di destinare al fondo beni
futuri: una parte della dottrina ammette la conferibilità di tali beni, richiamandosi all'art.
1358 c.c., che ammette la stipulazione di negozi su beni futuri, e all'abrogazione
dell'istituto dotale, che vietava la costituzione in dote di beni futuri (PERLINGIERI, Sulla
costituzione di fondo patrimoniale su "beni futuri", in DFP, 1977, 265). I coniugi, inoltre,
possono attribuire al fondo anche beni appartenenti alla comunione legale,
rispettandone le regole di gestione, ma non potranno conferire i beni indicati dalle
lett. c), d), e) dell'art. 179 c.c., sui quali non può costituirsi un regime di comunione legale,
neanche convenzionale (AULETTA, 399).
8
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
Secondo altri, invece, anche la pubblicità relativa ai beni assolve ad una funzione
dichiarativa, affiancandosi così all'annotazione a margine dell'atto di matrimonio, ma con
diversi effetti: la mancanza della trascrizione rende inopponibile ai terzi il vincolo del
fondo costituito su un determinato bene, mentre la mancanza dell'annotazione dell'atto
di costituzione del fondo comporta l'inopponibilità del contenuto della convenzione
matrimoniale (AULETTA, 428; GALASSO, 71).
Infine, secondo un'altra corrente di pensiero, l'opponibilità ai terzi dipende dal rispetto
di entrambi gli oneri pubblicitari, ossia annotazione nei registri matrimoniali e
trascrizione (TAMBURRINO, Lineamenti del nuovo diritto di famiglia italiano, Torino, 1978,
209).
9
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
10
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
n. 18065; C. civ., Sez. I, 20.6.2000, n. 8379; A. Perugia, 4.3.2000; T. Milano, 14.4.2003; T. Napoli,
16.1.1997).
Inoltre, non è ipotizzabile un litisconsorzio necessario nei confronti dei figli, neppure se
minori (A. Milano, 8.4.1986; T. Cagliari, 10.12.1996), neppure nel caso in cui il giudice, all'atto
della cessazione del fondo, possa attribuire ai figli in godimento o in proprietà una quota
11
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
dei beni del fondo stesso (C. civ., Sez. I, 17.3.2004, n. 5402). Ciò in quanto la costituzione
del fondo patrimoniale determina solo un vincolo di destinazione sui beni confluiti nel
fondo stesso, affinché i loro frutti assicurino il soddisfacimento dei bisogni della famiglia,
ma non incide sulla titolarità della proprietà dei beni stessi, né implica l'insorgere di una
posizione di diritto soggettivo in favore dei singoli componenti del nucleo familiare,
neppure con riguardo ai vincoli in tema di indisponibilità (C. civ., Sez. I, 8.9.2004, n.
18065; nello stesso senso, C. civ., Sez. III, 3.8.2017, n. 19376). Tale orientamento è stato
confermato da C. civ., Sez. I, Ord., 14.2.2018, n. 3641, nella quale si precisa che il fondo
patrimoniale non è costituito a beneficio dei figli, ma per far fronte ai bisogni della
famiglia, come confermato dall'art. 171, che ne prevede la cessazione in ragione
dell'annullamento, dello scioglimento o della cessazione degli effetti civili del
matrimonio. L'inopponibilità ai creditori in revocatoria del vincolo che colpisce i beni
del fondo patrimoniale comporta l'inefficacia nei loro confronti dell'intero atto di
costituzione a prescindere dall'entità del credito fatto valere in giudizio (A. Catania,
21.12.1985).
12
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
non può addurre come esimente l'eventuale proporzione fra l'atto compiuto in
adempimento di un dovere morale e il patrimonio del disponente come invece è previsto
per l'azione di inefficacia svolta ai sensi dell'art. 64 l. fall. (C. civ., Sez. I, 11.4.2013 n. 8882; C.
civ., Sez. I, 18.9.1997, n. 9292). A questo proposito, è stato recentemente affermato che
la costituzione del fondo patrimoniale per fronteggiare i bisogni della famiglia, anche
qualora effettuata da entrambi i coniugi, non integra, di per sé, adempimento di un
dovere giuridico, non essendo obbligatoria per legge, ma configura un atto a titolo
gratuito, non trovando contropartita in un'attribuzione in favore dei disponenti Esso,
pertanto, è suscettibile di revocatoria, a norma dell'art. 64 l. fall., salvo che si dimostri
l'esistenza, in concreto, di una situazione tale da integrare, nella sua oggettività, gli
estremi del dovere morale ed il proposito del solvens di adempiere unicamente a quel
dovere mediante l'atto in questione (C. civ., Sez. VI - 1, Ord., 6.12.2017, n. 29298).
La giurisprudenza ha peraltro precisato che l'art. 47, 2° co., l. fall., il quale vieta che la
casa di proprietà del fallito, nei limiti in cui è necessaria l'abitazione di quest'ultimo e
della sua famiglia, possa essere distratta dal suo uso prima della fase terminale del
procedimento fallimentare, si pone su di un piano diverso dalla domanda diretta a fare
valere l'inefficacia dell'atto di costituzione della stessa in fondo patrimoniale, ai sensi
dell'art. 64 l. fall., non interferendo con l'esperibilità dell'azione revocatoria (C. civ., Sez. I,
8.8.2013, n. 19029)..
Allorché il vincolo nuziale non sia stato annullato o posto nel nulla per divorzio, il regime
del fondo patrimoniale costituito per volontà dei coniugi su di una unità immobiliare da
essi acquistata dopo il matrimonio e di proprietà comune, in parti uguali, non può essere
consensualmente risolto dai coniugi, ed il loro ricorso congiunto a tal uopo diretto va
respinto (T. Roma, 14.6.1999).
13
Pluris Codice Commentato della Famiglia e dei Minori online
14