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: schema riassuntivo
Procedura
Fase introduttivi avviata dal danneggiato
a) Denuncia di sinistro alla propria compagnia assicurativa ex art. 143 comma 1 d.lgs. 209/2005.
b) Richiesta di risarcimento danni, a mezzo raccomandata, da inviare alla propria compagnia assicurativa e, per
conoscenza, a quella del responsabile civile. La PEC è mezzo equiparato alla raccomandata postale.
Oneri comunicativi della compagnia assicurativa in merito alla richiesta di risarcimento
Comunicare all’impresa del Comunicare all’ANIA, per le previste Comunicare allo schedario sinistri
responsabile civile, avendo cura di procedure informatiche volte alla R.C. dell’ANIA.
allegare le informazioni necessarie per verifica della copertura assicurativa e,
la verifica della copertura assicurativa ove previsto, per l’accertamento della
e per l’accertamento delle modalità di responsabilità del sinistro.
accadimento del sinistro.
L’impresa può richiedere ai competenti organi di polizia le informazioni acquisite relativamente alle modalità
dell’incidente e tutti gli altri elementi inerenti, ma è comunque tenuta al rispetto dei termini, anche in caso di
sinistro che abbia causato danni a cose e persone, nonché il decesso.
L’impresa non può opporre al danneggiato l’eventuale inadempimento da parte dell’assicurato dell’obbligo di avviso
del sinistro di cui all’art. 1913 c.c., agli effetti dell’applicazione delle disposizioni di cui all’art. 148 c.d.a..
Entro 90 giorni in caso di lesioni. Entro 60 giorni in caso di danni a Entro 30 giorni in caso di danni a cose
cose. e CAI sottoscritto da entrambi i
conducenti.
Se la richiesta è priva di elementi necessari, l’assicurazione, entro 30 giorni, deve darne notizia al richiedente. I
termini suddetti, finché il danneggiato non fornisca i chiarimenti richiesti, rimangono sospesi (art. 7 D.P.R, 254/06)
Formulazione di un’offerta satisfattiva Formulazione di un’offerta non satisfattiva
Il danneggiato comunica la propria accettazione ed entro Il danneggiato può chiedere la somma dovuta o agire in
15 giorni la compagnia provvede alla liquidazione, giudizio. In ogni caso, entro 15 giorni dalla formulazione
inviando la relativa quietanza che deve essere sottoscritta dell’offerta, la compagnia deve liquidare al danneggiato la
dal creditore. relativa somma.
Mancata formulazione dell’offerta o comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento della richiesta risarcitoria:
il danneggiato può agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno subito. Prima di avviare l’azione, egli è
onerato ad avviare la procedura di negoziazione assistita.
La citazione segue le regole ordinarie del codice di procedura civile, ovvero deve indicare gli elementi minimi
necessari (Autorità adita, petitum, causa petendi, dati dell’attore, dati del convenuto, prima data di udienza e l’invito a
costituirsi nei termini pena le preclusioni previste dall’art. 167 e 30 c.p.c., nominativo del difensore e procura,
l’indicazione dei mezzi di prova di cui si intende avvalere e la documentazione che si offre in comunicazione.
La procedura ordinaria: l’azione diretta ex art. 148 d.lgs 209/2005, Schema riassuntivo
1. In alternativa al risarcimento diretto;
2. Sinistri con più di due veicoli responsabili;
3. Sinistri con coinvolti pedoni, velocipedi o
ciclomotori con targa non conforme al D.P.R.
153/2006;
Ambito di applicazione 4. Sinistri senza collisione tra i mezzi;
5. Sinistri in cui il danneggiato abbia riportato
lesioni con invalidità permanente superiore al
9%;
6. Sinistri in cui una delle due compagnie
assicurative non abbia aderito alla C.A.R.D;
7. Il danneggiato non sia provvisto di copertura
assicurativa R.C.A.;
8. Danni a cose trasportate di terzi;
9. Danni a cose esterne al veicolo danneggiato (es:
guardrail).
A) Sinistri avvenuti in territorio estero;
B) Sinistri avvenuti in Italia che coinvolgono veicoli
esteri;
C) Sinistri causati da veicoli non identificati o non
Ambito di disapplicazione coperti da assicurazione;
(Non si applica nemmeno il risarcimento diretto ma una D) Sinistri nei quali il veicolo responsabile è stato
disciplina autonoma) posto in circolazione contro la volontà del
proprietario;
E) Sinistri causati da veicoli assicurati presso
un’impresa che, al momento del sinistro, verte in
uno stato di liquidazione coatta.
Il 148 comma 2 bis, ai fini della prevenzione e contrasto dei fenomeni fraudolenti, dispone che l’impresa assicurativa
provveda alla consultazione dell’archivio informatico integrato di cui all’art. 21 del d.l. 179/2012 e, qualora risultino
anomalie definite dall’IVASS con apposito provvedimento, l’impresa può decidere di non formulare offerta di
risarcimento motivando tale decisione con la necessità di condurre ulteriori approfondimenti in relazione al sinistro.
Tale decisione è trasmessa al danneggiato e all’IVASS, cui viene trasmessa anche la documentazione relativa alle
analisi condotte sul sinistro.
Entro 30 giorni dalla comunicazione in questione, l’impresa deve comunicare al danneggiato le sue determinazioni
conclusive in merito alla richiesta di risarcimento. All’esito degli approfondimenti condotti, l’impresa può non
formulare offerta di risarcimento qualora, entro il termine dei 30 giorni, presenti querela, nelle ipotesi in cui è prevista,
informandone contestualmente l’assicurato nella comunicazione concernente le determinazioni conclusive in merito
alla richiesta di risarcimento . In tal caso, i termini di cui ai commi 1 e 2 sono sospesi e il termine per la presentazione
della querela, di cui all’art. 124 comma 1 c.p. decorre dallo spirare del termine di 30 giorni entro il quale l’impresa
comunica al danneggiato le sue determinazioni conclusive. Nei predetti casi, l’azione in giudizio prevista dall’art. 145
c.d.a. è proponibile solo dopo la ricezione delle determinazioni conclusive dell’impresa o, in sua mancanza, allo
spirare del termine di 60 giorni di sospensione della procedura. Rimane salvo il diritto del danneggiato di ottenere
l’accesso agli atti nei termini previsti dall’art. 146, salvo il caso di presentazione di querela o denuncia.
L’impresa può richiedere ai competenti organi di polizia le informazioni acquisite relativamente alle modalità
dell’incidente e tutti gli altri elementi inerenti, ma è comunque tenuta al rispetto dei termini, anche in caso di
sinistro che abbia causato danni a cose e persone, nonché il decesso.
L’impresa non può opporre al danneggiato l’eventuale inadempimento da parte dell’assicurato dell’obbligo di avviso
del sinistro di cui all’art. 1913 c.c., agli effetti dell’applicazione delle disposizioni di cui all’art. 148 c.d.a..
In caso di sentenza giudiziale in favore del danneggiato, quando la somma offerta sia inferiore della metà di quella
liquidata, al netto di eventuale rivalutazione ed interessi, il giudice trasmette contestualmente al deposito in
cancelleria, copia della sentenza all’IVASS per gli accertamenti relativi all’osservanza delle disposizioni del presente
capo.
L’impresa, quando corrisponde i compensi professionali per l’eventuale assistenza prestata dai professionisti, è tenuta
a richiedere la documentazione probatoria relativa alla prestazione stessa e ad indicarne il corrispettivo separatamente
rispetto alle voci di danno nella quietanza di liquidazione. L’impresa che abbia provveduto direttamente al pagamento
dei compensi dovuti al professionista ne da comunicazione al danneggiato indicando l’importo corrisposto.
L’assicurato ha la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato
avvalendosi di imprese di propria fiducia che devono fornire documentazione fiscale e idonea garanzia sulle
riparazioni effettuate.
La tutela del terzo trasportato, art. 141 d.lgs. 209/2005
Salvo l’ipotesi di sinistro cagionato da caso fortuito, il danno subito dal terzo trasportato è risarcito
dall’impresa di assicurazione del veicolo sul quale era a bordo al momento del sinistro entro il massimale minimo di
legge, fermo restando quanto previsto dall’art. 140, a prescindere dall’accertamento di responsabilità dei conducenti dei
veicoli coinvolti nel sinistro, fermo il diritto al risarcimento dell’eventuale maggior danno nei confronti dell’impresa di
assicurazione del responsabile civile, se il veicolo di quest’ultimo è coperto per un massimale superiore a quello
minimo. Per ottenere il risarcimento, il terzo promuove la procedura ex art. 148 c.d.a..
L’impresa del responsabile civile può intervenire nel giudizio ed estromettere l’impresa del vettore,
riconoscendo la responsabilità del proprio assicurato.
L’impresa che ha effettuato il pagamento ha diritto di rivalsa nei confronti dell’impresa del responsabile civile,
nei limiti e alle condizioni previste dall’art. 150.
Questa procedura, secondo la Corte Costituzionale (ordinanza 440/2008) rafforza la posizione del danneggiato.
Inoltre, è un rimedio facoltativo, e dunque un di più, concesso al terzo trasportato per ottenere un celere risarcimento,
ma egli può comunque decidere di agire con un rito ordinario ex artt. 2043 e 3054 c.c., agendo contro il responsabile
civile e la sua compagnia, nonché contro il conducente del veicolo vettore. Ancora, può agire ex artt. 1218 e 1681 c.c.
qualora la sua posizione di trasportato sia riferibile ad un contratto di trasporto.
Al terzo trasportato è sufficiente fornire la prova di aver subito un danno in seguito al sinistro ma non
deve provare alcunché in merito alle modalità dell’incidente al fine di individuare la responsabilità dei rispettivi
conducenti. Ancora, alla luce della sentenza del 2011 della Corte di Giustizia dell’U.E., secondo il principio
solidaristico “vulneratus ante omnia reficiendo”, il proprietario trasportato ha diritto, nei confronti del suo assicuratore,
al risarcimento del danno alla persona causato dalla circolazione non illegale del mezzo, essendo irrilevante ogni
vicenda normativa interna e nullo ogni patto che condizioni la copertura del trasportato all’identità del conducente
(clausola di guida esclusiva) (Cass. Sent. 19963/2013).
• Richiesta di risarcimento ex art. 145 c.d.a. inviata
v a mezzo raccomandata A/R, telefax o PEC
(equiparata);
• indicazione del danneggiato e codice fiscale,
nonché età, reddito, attività lavorativa, entità
delle lesioni subite, attestazione medica
comprovante l’avvenuta guarigione, con o senza
postumi permanenti;
• dichiarazione ex art. 142 c.d.a.;
• eventuale consulenza medica di parte;
• eventuali spese sostenute;
• descrizione delle modalità del sinistro;
Fase stragiudiziale • dati dei veicoli e dei conducenti;
• luogo, giorni e ore in cui le cose danneggiate
sono, per non meno di 5 giorni lavorativi,
disponibili ai fini dell’ispezione che accerti
l’entità del danno;
• eventuale presenza e verbale di Autorità
intervenute;
• stato di famiglia (in caso di decesso del terzo).
Spatium deliberandi di 30, 60 e 90 giorni come visto nei
casi di cui agli artt. 148 e 149 c.d.a..
La compagnia assicuratrice consulta la banca dati sinistri
di cui all’art. 135 e, in caso, dai codici fiscali dei soggetti,
emergano almeno due caratteri di significatività, può
decidere di non presentare offerta comunicandolo
all’IVASS insieme alla documentazione della pratica e al
Come in precedenza, il danneggiato può sempre agire in richiedente. Inoltre può chiedere il verbale e ulteriori
giudizio per la maggior cifra richiesta per il risarcimento informazioni alle Autorità sulle modalità del sinistro e
in caso di non accettazione dell’offerta della compagnia sulle parti.
assicurativa. La compagnia, sempre come nei casi precedenti, è
onerata, in caso di richiesta incompleta, a chiedere
integrazioni entro 30 giorni dalla richiesta risarcitoria, con
sospensione dei termini fino al ricevimento delle stesse.
Infine, conclusa l’istruttoria, o invia l’offerta oppure
comunica i motivi ostativi al danneggiato.
L’accettazione (o la non accettazione) segue le stesse
modalità dei 15 giorni per il pagamento come già descritto
in precedenza parlando delle procedure ex 148 e 149 c.d.a.
La domanda deve essere rivolta, ovviamente, alla
Compagnia assicuratrice del veicolo sul quale il terzo
stava viaggiando.
Il terzo attore non dovrà dimostrare nulla in ordine alla
responsabilità dell’uno o dell’altro conducente nella
causazione del sinistro ma dovrà provare il nesso
eziologico tra la verificazione del sinistro e i danni subiti.
Dovrà sempre essere in precedenza esplicata la domanda
per la negoziazione assistita ex d.l. 132/2014 come
condizione di procedibilità.
Giudice competente sarà nei limiti del valore e della
materia vigenti, il Giudice di Pace e, superato il valore, il
Tribunale. Foro competente è quello, a scelta dell’attore,
in applicazione degli artt. 18-20 c.p.c., ovvero il forum
delicti, il forum destinatae solutionis o il forum rei.
Fase giudiziale La domanda deve essere introdotta con citazione ex art.
163 bis, termini dimezzati per il giudizio davanti al GdP,
con indicazione:
dell’Autorità Giudiziaria adita;
• la ragione sociale del convenuto, con indicazione
dell’organo che ne ha la rappresentanza in
giudizio;
• l’indicazione della data d’udienza di prima
comparizione e l’invito del convenuto a
costituirsi nei termini dil egge di 20 giorni prima
dell’udienza fissata (Tribunale), con
l’avvertimento che, in difetto, incorrerà nelle
preclusioni di cui all’art. 167 c.p.c. e 38 c.p.c.;
nei giudizi davanti al GdP termine ultimo per
costituirsi è il giorno della prima udienza;
• il nominativo del difensore e l’indicazione della
procura;
• la determinazione della cosa oggetto della
domanda (petitum);
• l’esposizione dei fatti e degli elementi di diritto
costituenti le ragioni della domanda con le
relative conclusioni (causa petendi);
• l’indicazione dei mezzi di prova dei quali si
intende avvalere e dei documenti offerti in
produzione.
• l’attore deve costituirsi e iscrivere a ruolo, nei
giudizi davanti al Tribunale, entro 10 giorni dal
compimento della notifica al convenuto, mentre
nei giudizi davanti al GdP , il termine è il giorno
stesso dell’udienza.
Nel caso di specie ex art. 141, le prove saranno indirizzate
a dimostrare il verificarsi del sinistro, la presenza del terzo
sul veicolo assicurato dalla compagnia contro cui si
agisce, il danno subito e il nesso di causalità tra il sinistro
e tale danno.
Termini per lo spatium deliberandi, pari a 30 giorni in caso di modello CAI sottoscritto da entrambi i
conducenti, 60 giorni in caso di danni a cose e 90 giorni in caso di lesioni.
Eventuale richiesta, entro 30 giorni di integrazioni (sospensiva dei termini) da parte della compagnia assicurativa
in caso di mancanza di uno dei dati.
Anche qui, in caso il danneggiato ometta di comunicare la sua accettazione o il suo diniego, la compagnia,
entro 30 giorni, deve comunque provvedere al pagamento della somma offerta.
Infine, anche qui la compagnia deve inviare specifica dei compensi prestati dal professionista richiedendo la
documentazione probatoria, ovvero la fattura.
La CONSAP e il Fondo Garanzia Vittime della Strada: Schema riassuntivo
La CONSAP (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A.) è una società istituita nel 1993 per
scissione dall’INA e interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Essa, come abbiamo visto in precedenza, gestisce il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada (FGVS),
fondo istituito nel 1971 dalla legge 990/1969 in attuazione della Convenzione di Strasburgo del 1959.
Il FGVS è quindi istituito presso la CONSAP per il risarcimento dei danni causati dalla circolazione di veicoli e
natanti per i quali la legge prevede l’obbligo di assicurazione, nei casi in cui
1. Il sinistro sia stato cagionato da un veicolo o Risarcimento dovuto solo per i danni a persona;
natante non identificato;
2. Il veicolo o il natante non sia coperto da Risarcimento dovuto per i danni gravi a persona nonché
assicurazione; per i danni a cose per la cifra superiore ai 500 euro;
3. Il veicolo o il natante risulti assicurato presso Risarcimento dovuto per i danni alla persona nonché per i
un’impresa nel territorio della Repubblica in danni a cose;
regime di stabilimento o di libertà di prestazione
di servizi e che, al momento del sinistro, si trovi
in uno stato di liquidazione coatta o vi venga
posta successivamente;
4. Il veicolo sia posto in circolazione contro la Risarcimento dovuto per i danni alla persona nonché per i
volontà del proprietario, dell’usufruttuario, danni a cose;
dell’acquirente con patto di riservato dominio o
del locatario in caso di locazione finanziaria;
5. Il veicolo sia stato spedito nel territorio della Risarcimento dovuto per i danni alla persona nonché per i
Repubblica da uno Stato di cui all’art. 1 comma 1 danni a cose;
lettera b e, nel periodo indicato alla lettera f
numero 4 bis lo stesso risulti coinvolto in un
sinistro e sia privo di assicurazione;
6. Il sinistro sia cagionato da un veicolo estero con Risarcimento dovuto per i danni alla persona nonché per i
targa non corrispondente o non più danni a cose.
corrispondente allo stesso veicolo.
La liquidazione dei danni è affidata all’impresa designata per il territorio il cui il sinistro è avvenuto e l’azione
deve essere esercitata nei confronti della stessa impresa.
In ogni caso, il danno è risarcito nei limiti dei massimali indicati nel regolamento di cui all’art. 128 c.d.a..
Il FGVS si sostituisce in toto all’assicurazione del soggetto responsabile del sinistro, sicché la procedura per il
risarcimento del danno si svolge in contraddittorio tra le parti.
L’art. 286 stabilisce che la liquidazione dei danni per i sinistri di cui si è detto viene effettuata attraverso
un’impresa designata dall’IVASS che, a sua volta, chiederà poi il rimborso direttamente al FGVS.
Fase introduttiva
Richiesta risarcimento danni a mezzo raccomandata, telefax o PEC, da inviare alla compagnia assicuratrice designata
per territorio e, per conoscenza, alla CONSAP – FGVS.
Risposta della Compagnia e termini entro i quali concludere la fase istruttoria
A) Formulazione dell’offerta
Satisfattiva Non satisfattiva
Il danneggiato comunica la propria accettazione ed entro Il danneggiato può chiedere stragiudizialmente, o agire
15 giorni dalla formulazione dell’offerta la Compagnia giudizialmente, per ottenere la maggior somma dovuta. In
provvede alla liquidazione inviando la relativa quietanza ogni caso, entro 15 giorni dalla formulazione dell’offerta,
che deve essere sottoscritta dal creditore la Compagnia deve liquidare al danneggiato la relativa
somma.
B) Mancata formulazione dell’offerta o comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento della richiesta
risarcitoria
Il danneggiato può, dopo aver esperito il tentativo di negoziazione assistita ex d.l. 132/2014, agire in giudizio per
ottenere il risarcimento del danno subito contro la Compagnia designata e il responsabile civile nei casi previsti dalle
lettere b, d - bis e d - ter dell’art. 283 c.d.a., e contro il commissario liquidatore dell’impresa d’assicurazione nel casp
previsto dalla lettera c.
I sinistri avvenuti in Italia con il coinvolgimento di un veicolo estero e i sinistri
verificatisi all’estero con veicoli italiani – La Carta Verde e la Convenzione
multilaterale di garanzia – art. 125 e 126, 151 e ss. c.d.a.: schema riassuntivo.
La Carta Verde è un certificato internazionale di assicurazione che permette alle persone che assicurano il
proprio veicolo nel proprio stato di estendere la garanzia RCA del proprio mezzo anche per i sinistri avvenuti durante
gli spostamenti transfrontalieri.
Il meccanismo è volto alla semplificazione dell’attraversamento delle frontiere e salvaguardare i diritti dei
danneggiati da sinistri stradali causati da un veicolo estero.
Competenti ad emettere la Carta Verde sono le assicurazioni a ciò autorizzate dagli Uffici Centrali dei rispettivi
Paesi, coordinati dal Consiglio dei Bureau.
Alcuni Stati, tra cui l’Italia, hanno però deciso di creare un altro sistema accanto alla Carta Verde, la
Convenzione multilaterale di garanzia (Madrid 1991). Per tale accordo, ogni Paese firmatario si è obbligato a
riconoscere la validità della copertura assicurativa del veicolo che entra nel proprio territorio solo perché esso staziona
abitualmente nel Paese in cui è stato immatricolato. In particolare, il veicolo che proviene dal Paese firmatario deve
possedere l’assicurazione RCA rilasciatagli nello Stato di immatricolazione e, in caso di sinistro, sarà l’Ufficio Centrale
Nazionale a garantire il risarcimento del danneggiato e ciò poiché, grazie all’accordo, tale ente potrà rivalersi sul bureau
dello Stato di provenienza del veicolo.
Quindi, il metro per determinare quale sia la disciplina applicabile è quello dettato dall’art. 1 comma 4
direttiva 2009/103/CE.
L’ingresso di veicoli esteri nello Stato Italiano è dunque consentito solo in presenza di adeguata copertura
assicurativa e tale requisito può essere integrato o con la Carta Verde, oppure in base alla sottoscrizione del Paese che lo
immatricolato della Convenzione multilaterale di garanzia (in tal caso, non occorre altro che la semplice polizza
assicurativa stipulata nel Paese d’origine), oppure, in caso di Stati terzi alle ipotesi precedenti, l’obbligo assicurativo
viene assolto mediante contratto di assicurazione sottoscritto alla frontiera dal soggetto che vuole entrare con proprio
mezzo in Italia, ai sensi del disposto dagli artt. 125 e 126 c.d.a..
Ruolo dell’U.C.I.
Quindi, l’U.C.I. gestisce e liquida, garantendo agli aventi diritto il pagamento degli indennizzi dovuti secondo
la legge italiana, i danni derivanti dalla circolazione:
• nel territorio della Repubblica Italiana, Stato del vaticano e San Marino, dei veicoli terrestri a motore che
stazionano abitualmente in un altro Stato, quando l’utente del veicolo che ha causato il danno sia in possesso di
un valido certificato internazionale di assicurazione, ovvero il veicolo che ha causato il danno, anche se non
assicurato, stazioni abitualmente in uno degli stati membri dell’UE o Spazio Economico Europeo, ovvero in
uno Stato terzo a questi assimilato in forza della disposizione di cui all’art. 125 comma 4 del d.lgs. 209/2005;
• nelle acque territoriali italiane dei natanti registrati all’estero soggetti ad obbligo di assicurazione ai sensi di
legge, quando gli utenti siano muniti di un valido certificato di assicurazione ai sensi dell’art. 125 comma 3
lettera c del d.lgs. 209/2005.
\Inoltre, tale ente autorizza le imprese socie a rilasciare ai propri assicurati i certificati internazionali di
assicurazione richiesti
In primis, la richiesta di risarcimento del danno inviata
all’U.C.I. via raccomandata (indirizzo Milano, corso
Sempione 39) o via PEC (uci@pec.ucimi.it).
La domanda deve contenere:
1. data e località dell’incidente;
2. descrizione incidente;
3. nazionalità e targa del veicolo estero;
4. descrizione del veicolo estero;
5. dati del danneggiato e C.F. di questi;
6. copia del C.I.D., se redatto;
7. autorità intervenute;
8. luogo, data e ore in cui le cose danneggiate sono
Fase Stragiudiziale disponibili per la perizia;
(che dura 3 mesi dalla richiesta di risarcimento e termina 9. assicurazione del veicolo estero, se disponibile;
con l’offerta ex art. 125 c.d.a. comma 5 bis oppure con il 10. dati del proprietario del veicolo estero, se
diniego indicando le motivazioni) disponibili;
11. dati del conducente del veicolo estero, se
disponibili;
12. copia della Carta Verde esibita dal conducente, se
disponibile;
13. copia dei documenti forniti dal conducente
estero, se disponibili;
14. recapiti postali del danneggiato, o suo
procuratore, ed eventuale PEC o email.
Ricevuta la richiesta, l’U.C.I. incaricherà la Compagnia
assicuratrice italiana che gestisce, per conto di quella
estera del mezzo danneggiante, il sinistro.
Viceversa, se non è possibile individuare la Compagnia
del veicolo estero, l’U.C.I. svolgerà accertamenti nel
paese di presunta immatricolazione del veicolo.
Richiede il rispetto delle condizioni di proponibilità ex art.
145 c.d.a. e d.l. 132/2014.
Viene avviata con atto di citazione come per i casi ordinari
Fase Giudiziale visti in precedenza secondo la normale competenza per
materia, valore e territorio dei giudici, con foro scelto
dall’attore in base ai criteri di cui agli artt. 18-20 c.p.c..
L’atto di citazione deve contenere:
1. indicazione dell’Autorità Giudiziaria adita;
2. ragione sociale del convenuto (U.C.I.) con
l’indicazione dell’Organo o Ufficio che ne ha la
rappresentanza in giudizio;
3. l’indicazione della data d’udienza di prima
comparizione e l’invito del convenuto a
costituirsi tempestivamente nei termini di legge
(in caso di competenza del Tribunale) ex art. 167
c.p.c. e 38 c.p.c.;
4. il nominativo del difensore e l’indicazione della
procura;
5. la determinazione della cosa oggetto della
domanda;
6. l’esposizione dei fatti e degli elementi di diritto
costituenti le ragioni della stessa con le relative
conclusioni;
7. l’indicazione dei mezzi di prova di cui ci si
intende avvalere e dei documenti che si offrono
in produzione.
Procedura di risarcimento danni avvenuti all’estero che coinvolgono veicoli che circolano
abitualmente in Italia
In caso in cui un veicolo che circoli abitualmente in Italia venga coinvolto in un sinistro in uno Stato facente
parte dello SEE o aderente al sistema della Carta Verde, il danneggiato può richiedere al Centro Informazioni Italiano
di fornire i dati relativi al mandatario per la liquidazione dei sinistri. Ex art. 155 c.d.a., il danneggiato può chiedere,
entro 7 anni dal sinistro, tutte le informazioni necessarie al fine di ottenere il risarcimento, ma la richiesta deve
contenere, oltre i dati del richiedente, l’indicazione della nazione dove è avvenuto il sinistro, la data, la targa del veicolo
responsabile e lo Stato di immatricolazione dello stesso.
Nell’ipotesi in cui il Centro fornisca i dati del mandatario il danneggiato può rivolgere nei suoi confronti l’azione
diretta ai sensi dell’art. 148 c.d.a. e,
1) entro 3 mesi dalla ricezione della richiesta, il 2) ovvero indica i motivi per i quali non ritiene di doverla
mandatario o l’impresa d’assicurazione estera comunica al fare.
richiedente un’offerta di risarcimento motivata
Scaduto il termine dei 3 mesi e assolta la procedura di negoziazione assistita (d.l. 132/2014 e legge 162/2014), il
danneggiato può mandare citazione a comparire davanti all’Autorità competente.
La citazione deve contenere glie elementi previsti dalla legge e già esaminati in precedenza, compresi i termini tra
notifica e udienza fissata dall’attore fissati in 180 giorni per il Tribunale e 90 per i giudizi innanzi al Giudice di Pace.
Legittimati passivi sono: 1) proprietario del mezzo e, se diverso, anche il conducente; 2) l’assicurazione estera o, in
alternativa, il suo mandatario (art. 152 c.d.a.).
Intervento dell’O.D.I. (Organismo di Indennizzo Italiano) è previsto nei seguenti casi:
• impresa di assicurazioni estera che non abbia indicato il proprio mandatario per la liquidazione sinistri;
• impresa estera o mandatario che non abbiano fornito una risposta motivata alla richiesta di risarcimento;
• impossibilità a identificare il veicolo responsabile o la sua impresa assicurativa;
• impresa estera assoggettata ad una procedura di liquidazione coatta.
La domanda si rivolge alla CONSAP – Gestione FGVS – Servizio Organismo di Indennizzo (via Yser 14, 00198,
Roma), a mezzo raccomandata a/r, telefax (0685796334) o PEC.
L’O.D.I. informa immediatamente l’impresa estera (se conosciuta) o il suo mandatario (se conosciuto), l’O.D.I. dello
Stato ha sede l’impresa assicuratrice del responsabile civile, la persona che ha causato il sinistro (se conosciuta),
l’Ufficio Nazionale per l’Assicurazione dello Stato ove è avvenuto il sinistro, se quest’ultimo è stato causato da un
veicolo stazionante in un altro Stato rispetto a quello in cui è accaduto il sinistro. Inoltre, in caso di veicolo non
identificato o assicurato, informa il FGVS dello Stato sia dello Stato ove è avvenuto il sinistro sia quello dello Stato
ove il veicolo staziona abitualmente.
Se l’O.D.I. risarcisce il danneggiato, acquista un credito verso l’Organismo di Indennizzo dello Stato membro ove ha
sede l’impresa di assicurazione del veicolo che ha causato il sinistro.
In caso di sinistri avvenuti in uno Stato membro diverso dallo Stato di residenza degli aventi diritto al risarcimento o
nel caso di sinistri avvenuti in uno Stato terzo aderente alla Carta Verde e causati da veicoli assicurati con imprese
stabilite in Italia, l’O.D.I. è tenuto al rimborso della somma eventualmente pagata dall’Organismo dello Stato di
residenza degli aventi diritto al risarcimento.
Inoltre, l’O.D.I. ha diritto di richiedere il rimborso di quanto corrisposto a titolo di risarcimento e di quanto sostenuto a
titolo di spese dirette e indirette:
1. al FGVS dello Stato membro in cui il veicolo staziona abitualmente, in caso non si possa identificare
l’impresa di assicurazione;
2. al FGVS dello stato membro ove si è verificato il sinistro, in caso di veicolo non identificato o non assicurati.
Tuttavia, l’Ente interrompe la sua attività se l’impresa assicurativa risponde alla richiesta di risarcimento o se
l’interessato agisce giudizialmente.