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Metodo Montessori: come funziona, pro e contro

Il Metodo educativo Montessori è stato ideato da Maria Montessori a fine '800 e ha


trovato grande riscontro in tutto il Mondo. Non mancano però anche aspre critiche

Il Metodo educativo scolastico denominato “Montessori” prende il nome dalla sua


ideatrice: Maria Tecla Artemisia Montessori. Educatrice, pedagogista, filosofa, medico,
neuropsichiatra infantile e scienziata originaria di Chiaravalle, cittadina in provincia di Ancona.
Classe 1870, iniziò a sviluppare la sua metodologia educativa nel 1897, frequentando i corsi di
pedagogia presso l’Università di Roma, informandosi così della teoria educativa dei
precedenti 200 anni. Nel 1907, aprì la sua prima classe basata sul Metodo Montessori,
chiamata “La casa dei bambini”, in un edificio popolare di Roma. Mentre dal 1911 cominciò a
diffondersi anche negli Stati Uniti.

Il Metodo Montessori ha avuto un grande successo, ma non mancano aspre critiche sui suoi
postulati. Vediamo dunque di seguito la storia del Metodo Montessori, come funziona e le
principali critiche che gli vengono fatte.

Storia del Metodo Montessori


A fine ‘800, quando Maria Montessori iniziò formulare il suo metodo, il contesto educativo infantile
era molto rigido e diverso da quello attuale. La stessa Montessori racconta nel suo libro, La
scoperta del bambino, come i bambini fossero costretti in banchi dai quali non potevano
muoversi e l’insegnamento era impartito in modo forzatamente nozionistico. Come abbiamo
detto, il Metodo Montessori si diffuse fortemente anche negli Usa. Sebbene dopo qualche anno vi
fu un attacco frontale al suo metodo da parte del pedagogista William Heard Kilpatrick, mediante
l’opuscolo intitolato The Montessori System del 1914. Il cui successo finì per limitare la
diffusione del Metodo Montessori. Le sue idee però tornarono negli Stati Uniti nel 1960,
diffondendosi da allora in migliaia di scuole americane. Era sicuramente cambiato il clima, visto
che siamo in un decennio di grandi rivoluzioni culturali e anti-conformiste. Proseguite nel decennio
successivo.

Nel corso degli anni, il Metodo Montessori ha incassato ottimi riscontri in vari Paesi del Mondo,
anche i più poveri. Con l’intento di sconfiggere l’analfabetismo mondiale. E lei stessa effettuava
sovente dei viaggi. Non a caso, si spense proprio nel corso di uno di questi, a Noordwijk,
cittadina dei Paesi Bassi. Nel 1952. Uno degli effetti attualmente più tangibili del Metodo
Montessori è negli asili, dove tutto è a dimensione dei più piccoli. Altre eredità sono meno
diffuse, come il divieto di dare voti al bambino o giudicarlo in generale.
Teorie alla base del Metodo Montessori
Il modello Montessori si basa su due elementi fondamentali:

1. bambini e adulti devono costruire il proprio carattere attraverso l’interazione con i loro ambienti;

2. i bambini, specialmente i minori di sei anni, dovevano avere la totale libertà di scegliere e di
agire all’interno di un ambiente preparato secondo il suo modello.

Riguardo l’ambiente, esso deve quindi essere “a misura” di bambino e delle sue esigenze. Deve
avere queste caratteristiche imprescindibili per mettere in atto davvero il Metodo Montessori:

 Costruzione in proporzione al bambino e ai suoi bisogni reali


 Bellezza e armonia
 Pulizia dell’ambiente
 Ordine
 Un accordo che facilita il movimento e l’attività
 Limitazione degli strumenti

Riguardo il materiale a disposizione, anche qui il bambino deve essere di scegliere. Tutto deve
scaturire dal suo interesse spontaneo, sviluppando così un processo di autoeducazione e di
autocontrollo. Il materiale deve seguire il passaggio dal più semplice al più complesso, in un
ordine che segua però sempre il ritmo con cui procede il bambino. Il Metodo Montessori prevede
così tre tipi di materiale:

 analitico: incentrato su un’unica qualità dell’oggetto. Il quale può essere legato a peso, forma o
dimensioni. Così da educare i sensi in maniera separata;
 autocorrettivo: il bambino è educato nell’autocorrezione dell’errore, nonché nell’autocontrollare
l’errore. Il tutto, senza che si richieda l’intervento dell’educatore;
 attraente: gli oggetti devono essere facilmente manipolabili ed utilizzabili.

Come funziona Metodo Montessori


L’Associazione Montessori Internazionale e la Società Americana Montessori (AMS) ha
codificato delle regole entro le quali chi vuole praticare il Metodo Montessori deve muoversi.
Ossia:

 le classi di età devono essere le seguenti: 0-3; 3-6; 6-12; 12-18. Così da stimolare la
socializzazione, la cooperazione e l’apprendimento tra pari. In realtà ci sarebbe anche una
quarta fascia d’età, dai 18 ai 24 anni, sebbene su essa la Montessori si sia espressa poco. Si sa
però che riteneva molto importante l’indipendenza economica già a questa età e inutile un
numero arbitrario da affibbiare agli studi universitari. Ritenendo che occorrerebbe formarsi a vita.
 il discente deve scegliere autonomamente il proprio percorso educativo, pur sempre all’interno
di una gamma di opzioni predisposte dall’insegnante;
 gli orari di lavoro didattico devono essere di tre ore e senza blocchi;
 un’organizzazione delle attività educative predisposte, dei laboratori, degli ambienti e dei
materiali didattici a disposizione. Al fine di favorire l’apprendimento per scoperta e per
“costruzione” delle conoscenze poste nella zona di sviluppo prossimale di ogni singolo discente;
 il materiale didattico ideato “ad hoc” da Maria Montessori e perfezionato ulteriormente in
seguito dai suoi collaboratori.

Metodo Montessori: quali sono i pro


Il metodo Montessori ha avuto il merito di saper fondere il metodo problem-posing proprio di
Paulo Freire con la psicologia costruttivista. Ovvero, di mettere insieme le scienze
pedagogiche e le neuroscienze, creando un innovativo approccio neuropedagogico. Il Metodo
Montessori è stato apprezzato e messo in pratica in molte parti del Mondo, anche nei Paesi del
Terzo e Quarto Mondo dove le scuole erano da costruire. Negli Usa viene molto apprezzato e
sulla prestigiosa rivista Science è stato pubblicato uno studio dell’Università della Virginia dal
titolo “Evaluating Montessori Education”. Orbene, questa ricerca, focalizzandosi soprattutto
sui bambini tra i 5 e i 12 anni, mette in risalto come quanti abbiano frequentato una scuola
Montessori abbiano migliori risultati, sia cognitivi che nei rapporti sociali, rispetto agli altri.

Critiche principali al Metodo Montessori


Il Metodo Montessori ha subito però anche aspre critiche. Tra le più insistenti, ad esempio il fatto
che sia troppo rigida e schematica la contrapposizione tra fanciullo buono e adulto
sclerotizzato e corrotto. Il materiale che viene messo a disposizione dei bambini viene
ritenuto troppo artificioso, mentre il loro impiego troppo rigido e che lascia poco spazio alla
fantasia dei più piccoli. Il metodo Montessori, secondo alcune critiche, favorirebbe inoltre
l’individualismo e poco la socializzazione. Alcuni genitori hanno accusato le scuole
montessoriane di alienare i bambini, reprimere le loro emozioni, indottrinarli all’ordine e alla
disciplina (attendere che un gioco torni libero per poterci finalmente giocare). Ancora, si critica
l’anticipazione precoce alla lettura e alla scrittura. Il bambino verrebbe addestrato più che
educato. Insomma, secondo queste critiche il Metodo Montessori finirebbe per diventare proprio
ciò che nelle intenzioni originarie della sua ideatrice, si prepone di combattere.

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