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Enciclopedia della
Nutrizione
clinica del c a n e
This book is reproduced in the IVIS website with the permission of Royal Canin. IVIS thanks Royal Canin for their support.
Philippe HENNET
DMV, dipl AVDC,
dipl EVDC
Nutrizione e salute
orale nel cane
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 421
Informazioni Nutrizionali Royal Canin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 422
Salute orale
411
Nutrizione e salute orale
nel cane
Philippe HENNET
DVM, Dipl AVDC, Dipl EVCD
Laureato presso la Scuola Nazionale Veterinaria di Tolosa nel 1988, il Dr. Philippe Hennet ha condotto nel 1987-1989 un progetto
di ricerca in endodonzia canina con la Facoltà di Odontoiatria di Tolosa, che ha portato ad una tesi di dottorato in Veterinaria nel 1990.
Ha continuato la sua ricerca nell’ambito di un periodo di residenza clinica presso la Dentistry Section della University of Pennsylvania
Veterinary School di Philadelphia nel 1990-1992. Il Dottor Hennet è oggi specializzato in malattie orali e otorinolaringoiatria presso
la sua struttura di Parigi. È stato assistente in odontoiatria della scuola nazionale veterinaria di Alfort dal 1993. Dal 1995 è anche stato
il co-organizzatore scientifico del corso di Odontoiatria della European School for Advanced Veterinary Studies (ESAVS) del Lussemburgo.
Diplomato presso l’ American Veterinary Dentistry College (AVDC) dal 1993, e presso l’European Veterinary Dentistry College (EVDC)
dal 1998, è autore di numerose pubblicazioni in inglese ed in francese.
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1 - Anatomia e fisiologia
1 - Anatomia e fisiologia
Denti
(Figure 1 e 2)
FIGURA 1 - VEDUTA LATERALE DELLA DENTURA DEL CANE FIGURA 2 - VEDUTA FRONTALE
DELLA DENTURA DEL CANE
M2
(109/209) M1 Denti superiori Incisivi Canini
(109/209) Incisivi :
PM4 I1 (101/201)
(108/208) I2 (102/202)
PM3
(107/207) I3 (103/203)
PM2 Canini (104/204)
(106/206)
PM1
(105/205)
{ Denti superiori
Canini
Incisivi Denti
M3 inferiori
(311/411) { Incisivi :
I1 (301/401)
M2 Denti inferiori I2 (302/402)
(310/410) M1 I3 (303/403)
(309/409) PM4 Canini (304/404)
(308/408) PM3 PM2 PM1
(307/407) (306/406) (305/405)
Gli incisivi, che sono molto più grandi nell’arcata
superiore, sono indicati (dalla linea intermedia
Il cane adulto possiede 42 denti. La formula dentaria per ogni emiarcata è: della dentatura) col nome di picozzo, mediano
I 3/3; C 1/1; PM 4/4; M 2/3. e cantone.
I primi mammiferi primitivi che comparvero 250 milioni di anni fa durante l’era Mesozoica erano già
in possesso di due emimandibole connesse ventralmente da una sinfisi ed articolate alla cavità glenoidea
dell’osso squamosale da parte di un condilo (articolazione temporomandibolare). I denti coperti di smalto
erano suddivisi in incisivi taglienti, canini a sezione rotonda e molari per macinare o fare a pezzi il cibo,
impiantati nei margini alveolari della mascella e della mandibola. I mammiferi del giorno d’oggi man-
tengono queste caratteristiche anatomiche essenziali, con modificazioni che dipendono dalla dieta
(Lavergne & coll, 1996).
I carnivori sono difiodonti (cioè dotati di due serie successive di denti, decidui e permanenti)
ed eterodonti (con differenti tipi di denti che svolgono funzioni diverse). Gli incisivi - denti
prensili presenti in numero di tre per ciascuna emimandibola o emimascella - sono dotati di
una sola radice. I canini conici sono denti laceranti adatti alla dieta di un carnivoro.
I premolari possiedono due radici, con l’eccezione del primo, che è in regressione e presenta
una corona formata da tre cuspidi lungo una linea. Si ha un’occlusione alternata delle corone
Salute orale
dei premolari mascellari e mandibolari con la necessità di un diastema fra i denti. © Ph. Hennet
Fauci
Occlusione dei denti permanenti nel cane.
Nella specializzazione dei carnivori, l’articolazione temporomandibolare è localizzata nell’ Si noti la regolare alternanza dei premolari
estensione del piano di occlusione. È formata da una profonda fossa mandibolare a sezione mascellari e mandibolari: la cuspide principale dei
semicilindrica ed orientata trasversalmente, delimitata ventralmente da un potente processo premolari mascellari è alloggiata nella parte inter-
retroarticolare nel quale si inserisce trasversalmente il condilo mandibolare allungato. Questo media dello spazio interdentale dei due premolari
mandibolari. Il canino mandibolare è posto nello
meccanismo nel cane permette principalmente di alzare ed abbassare la mandibola ed effet-
spazio interdentale fra il canino mascellare e il
tuare movimenti laterali, che sono essenziali per lacerare le prede (Lafond, 1929; Gaspard, cantone, formando così una potente triade. Nei
1967). cani delle razze mesocefale e dolicocefale, ed in
alcune brachicefale, gli incisivi formano una chiu-
sura a forbice (la cuspide degli incisivi mandibolari
è a contatto del cingolo di quelli mascellari).
413
1 - Anatomia e fisiologia
I II III I II
La biomeccanica mandibolare consente un allineamento delle cuspidi dei denti Trattenuto dalle cuspidi dei denti ferini, il cibo
ferini della mandibola e della mascella (I), per esercitare una forza di taglio (II) viene allungato da un movimento laterale che
che recide il cibo quando la bocca viene chiusa (III). ne determina la rottura.
In ogni dato momento lavora solo una branca della mandibola (Lafond, 1929). Quando il pezzo è molle
Salute orale
e meno voluminoso, il cane può serrare le fauci senza portare i denti ferini a contatto. Lo stesso feno-
meno avviene quando l’animale lavora simultaneamente con le due emimandibole. Qui il pezzo viene
spezzato attraverso un’azione di estensione associata a forze di taglio. La deformazione è accompagnata
da movimenti laterali. I carnivori strappano il corpo elastico e dilaniano i tessuti fibrosi mediante
lacerazione, che consiste nel muovere violentemente i denti mandibolari di traverso rispetto a quelli
mascellari. Il cibo viene sottoposto ad un violento stiramento, che esita nella sua rottura in corrispon-
denza del punto di minore resistenza (Figura 4).
Di fronte ad un corpo lungo e rigido, come un osso, il cane lo immobilizza fra le zampe anteriori pre-
mendone una estremità contro il suolo ed afferrandone energicamente l’altra nella bocca. Quindi, ruota
la testa da un lato all’altro per sottoporlo a movimenti di flessione e torsione. Il corpo così sollecitato
infine si spezza nel punto dei denti ferini. Quindi, viene compresso e poi schiacciato fra il primo molare
superiore e la cuspide tubercolare del dente ferino inferiore. Queste tecniche di frammentazione del
cibo e le principali forze che si sviluppano spiegano i potenti muscoli masticatori che consentono ai
carnivori di chiudere le fauci.
414
0
Periodontopatia
La periodontopatia è il risultato di una lotta a livello tissutale (periodonzio = gengiva, osso alveolare, FIGURA 5 -
legamento periodontale e cemento) fra i batteri che si accumulano sulle corone dei denti (placca PERIODONTOPATIA
batterica dentale) e il sistema di difesa dell’individuo (Figura 5).
Placca sopragengivale
> Epidemiologia (in caso di gengivite)
Batteri circondati
La periodontopatia colpisce tutti i cani nel corso della loro vita, anche se la prevalenza varia in da una matrice
funzione della razza e dell’individuo. L’accumulo della placca batterica dentale sulle corone dei denti protettiva
lungo la gengiva porta ad una reazione infiammatoria della gengiva stessa nota come gengivite. Tradi- Mineralizzazione
e trasformazione
zionalmente, le superfici esterne (vestibolari) dei denti sono colpite più gravemente di quelle interne in tartaro
(palatine o linguali), e i denti mascellari sono maggiormente interessati di quelli mandibolari (Rosenberg
Edema
& coll, 1966; Isogai & coll, 1989; Harvey & coll, 1994) (Figura 6). gengivale
FIGURA 6 - CONFRONTO DELLA PLACCA DENTALE SUI DENTI DEI CANI DI PICCOLA TAGLIA
(Hennet & coll, 2004)
0 C P3 P4 M1 TOTALE 20
2 18
4 16
Placca sopragengivale e sotto-
6 14 gengivale (in caso di periodontite)
8 12
10 10 Formazione
8 di una tasca
12
periodontale
14 6
16 4
18 2
20 0
C P3 P4 M1 TOTALE
Studio di 4 mesi su 18 cani di piccola taglia (< 10 kg), di 1-8 anni di vita.
La placca dentale è generalmente molto comune sul quarto premolare e sul primo
Salute orale
molare superiore.
Tasca
• Influenza della taglia del cane periodontale
I cani di piccola taglia (peso inferiore a 8 kg) vengono colpiti più precocemente ed in modo più grave,
in particolare a livello degli incisivi e delle superfici interne dei denti (Harvey et al, 1994). Quanto più
il cane è piccolo, tanto maggiore è il volume relativo dei denti nelle fauci. Di conseguenza, nel caso
della periodontite, la graduale distruzione dell’osso alveolare lungo la radice può minacciare la solida
struttura mascellare/mandibolare. È stato dimostrato che il rapporto fra altezza della mandibola e altezza
del primo molare nel cane diminuisce significativamente in associazione con la taglia dell’animale
(Gioso & coll, 2001) (Figura 7).
La perdita di pochi mm di osso in uno Yorkshire Terrier ha conseguenze maggiori di quelle che ha in
un cane di grossa taglia. Le fauci possono diventare così fragili che si verificano delle fratture. Nello Distruzione dell’osso
Yorkshire Terrier, le malattie orali rappresentano la ragione primaria di richiesta di una visita veterinaria interradicolare
in tutte le fasce di età (Veterinary Medical Data Base, 1979-1999).
415
2 - Periodontopatia ed igiene orale
• Influenza dell’individuo
La transizione dalla gengivite alla periodontite è un fenomeno specifico di ciascun individuo. Dipende
dalla limitazione dello sviluppo dell’infezione attraverso l’igiene orale e/o il sistema immunitario locale
del soggetto.
• Influenza dell’età
Uno studio ha dimostrato che nell’80% dei cani con più di 6 anni di vita portati alla visita con una
periodontite moderata o grave era presente una distruzione dell’osso (Hamp et al, 1984). La placca den-
tale sopragengivale viene gradualmente mineralizzata e trasformata in tartaro dalle secrezioni salivari.
Il tartaro può diventare visibile poche settimane dopo che la placca ha iniziato ad accumularsi. In uno
studio su giovani Beagle, a partire dall’età di 26 mesi nel 95% dei casi era presente un notevole accumulo
di tartaro, nonché una grave infiammazione gengivale accompagnata da periodontite
(Rosenberg et al, 1966). La periodontopatia si aggrava naturalmente con l’età. Esiste una
significativa correlazione statistica fra l’età e l’indice gengivale (intensità dell’infiammazione),
Salute orale
quello del tartaro (quantità di tartaro), quello di mobilità del dente e quello di biforcazione
(importanza del riassorbimento osseo interadicolare) (Harvey & coll, 1994).
416
2 - Periodontopatia ed igiene orale
fondono sotto la gengiva (placca sottogengivale). 1 mg di placca
dentale contiene circa 10.000.000 di batteri (Loesche, 1988). A FIGURA 8 - DENTE E GENGIVA SANI
contatto della gengiva, questi provocano naturalmente una
reazione infiammatoria, nota come gengivite. Placca sopragengivale
Questo apparente vantaggio dei cibi duri e fibrosi vale soltanto quando l’alimento viene offerto
Salute orale
sotto forma di pezzi di grandi dimensioni, che promuovono l’uso dei denti.
Igiene orale
Anche se non tutti gli individui che presentano una gengivite sviluppano automaticamente
una periodontite, la prima rappresenta lo stadio preliminare essenziale nello sviluppo della
seconda. Il principio fondamentale dell’igiene orale è quindi basato sul controllo della placca
dentale sopragengivale. Uno studio su Beagle colpiti da periodontite lieve o moderata ha
dimostrato che un trattamento periodontale professionale (ablazione, revisione sottogengivale
© Ph. Hennet
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3 - Il ruolo del cibo nell’igiene orale
A L’igiene orale può venire distinta in primaria (misure preventive attuate su gengive sane
prima che si sviluppi la periodontopatia) e secondaria (prevenzione delle recidive, dopo
un trattamento periodontale professionale di una periodontopatia preesistente). In
tutti i casi, la prevenzione primaria è sempre auspicabile, perché va attuata più preco-
cemente ed è quindi più efficace. Il cucciolo deve essere educato sin da un’età molto
giovane. L’igiene orale si applica a tutti i cani e a tutte le razze, ma soprattutto a quelli
piccoli e di taglia nana.
> Spazzolatura
La spazzolatura dei denti è lo standard aureo per il controllo della placca dentale sopra-
gengivale. Nell’uomo, è possibile vantare un’efficacia dell’ordine del 70% dell’inibizione
© P. Hennet
della placca dentale, almeno per le superfici vestibolari più accessibili (Mankodi et al,
1998; Van der Weijden et al, 1998). Studi condotti sui Beagle hanno dimostrato che la
spazzolatura almeno tre volte alla settimana contribuisce a mantenere sane le gengive,
B mentre la stessa operazione una volta alla settimana non ci riesce (Tromp et al, 1986a).
In presenza di gengivite, soltanto una spazzolatura quotidiana permette di ripristinare la
sanità delle gengive (Tromp et al, 1986b). L’unico studio clinico pubblicato sulla spazzo-
latura dei denti nel cane dimostra che, durante un periodo di 13 mesi, 49 proprietari su
51 (96%) si sono ricordati della cosa dopo ricevuto istruzioni sulla spazzolatura e 34 su
51 (67%) se ne sono ricordati dopo che era stato loro mostrato come spazzolare i denti;
15 proprietari su 51 (29%) spazzolavano sempre i denti del cane più volte alla settimana
e 12 proprietari su 51 (24%) lo facevano ogni giorno o a giorni altern (Miller & Harvey,
1994).
Pur essendo un punto di riferimento per l’igiene orale, la spazzolatura non è un com-
© P. Hennet
pito facile da eseguire per i proprietari. L’operazione può essere integrata dall’impiego
di sostanze chimicamente attive, fra cui la clorexidina è ancora la più efficace. In uno
studio sui Beagle in cui è stato effettuato quotidianamente il massaggio dei denti e delle
Aspetto dei denti dello stesso cane
gengive con un gel dentale contenente clorexidina ed altri ingredienti, la placca dentale
da destra (A) e da sinistra (B).
A destra tutti i denti sono presenti ed i depositi
sulle superfici vestibolari è stata ridotta del 42-49% (Hennet, 2002). Indipendente-
di placca dentale e di tartaro sono molto scarsi. mente dal fatto che questi prodotti vengano applicati mediante spazzolatura o massaggio,
A sinistra il dente ferino mascellare è assente, necessitano dell’intervento del proprietario e della collaborazione dell’animale. Queste
il che significa che non si ha alcun effetto meccanico limitazioni hanno naturalmente portato allo sviluppo di altri metodi di igiene orale che
con quello mandibolare, portando ad un maggior non richiedono l’intervento diretto del proprietario. Questi mezzi indiretti compren-
accumulo di placca dentale e tartaro. dono le ossa da masticare a base di collagene, che possono o meno essere mangiate, e
specifici alimenti per la salute dei denti.
Quando si modifica la composizione di un alimento, ma non la sua consistenza, non si osserva alcuna
significativa influenza sullo sviluppo della periodontopatia. La carenza proteica non sembra avere alcuna
conseguenza (Ruben et al, 1962). Una dieta proteico-lipidica (P-L) (50-50% sul peso secco) o l’aggiunta
di carboidrati (C) (60% C, 20% P, 20% L) non porta ad un aggravamento della periodontopatia (Carls-
son & Egelberg, 1965; Egelberg, 1965). L’osteopenia dell’osso alveolare indotta dall’iperparatiroidismo
secondario con una causa nutrizionale (Ca/P = 0,1) non sembra influenzare l’avvio e la progressione
della periodontopatia (Svanberg & coll, 1973).
Gli agenti attivi contro la placca dentale o il tartaro possono venire incorporati in una crocchetta o in
una barra masticabile. Vengono poi rilasciati nell’ambiente orale durante la masticazione. Sono stati
studiati per primi gli agenti antitartaro come i polifosfati (Stookey et al, 1993). Questi sono polimeri dei
fosfati (pirofosfato, polifosfato, esametafosfato), alcuni dei quali presentano delle proprietà di sequestro
dei cationi bivalenti come il calcio (Figura 9).
418
3 - Il ruolo del cibo nell’igiene orale
La chelazione del calcio salivare è responsabile dell’inibizione della formazione del tartaro. Per facili-
tarne il rilascio ed il contatto con il calcio presente nella saliva, i polifosfati devono essere incorporati
nel rivestimento della crocchetta (Stookey & coll, 1993).
L’incorporazione può riguardare anche altri composti (polifenoli, oli essenziali, sali di ioni metallici, FIGURA 9 - MECCANISMO
ecc.) che hanno mostrato un’attività in vitro o in vivo sulla formazione della placca dentale. Sono neces- DI CHELAZIONE DEL CALCIO
sari degli studi per valutarne l’attività in queste condizioni, e per determinare il modo migliore per SALIVARE DA PARTE
DEL POLIFOSFATO DI SODIO
ottimizzare il rilascio di queste sostanze nel cavo orale (nel rivestimento esterno o nella crocchetta
propriamente detta).
Studi condotti dai fisiologici hanno dimostrato che cani gastrectomizzati alimentati con un cibo molle
sviluppavano una maggior quantità di tartaro (Ivy et al, 1931). In uno studio in cui un gruppo di cani
è stato alimentato con fette di manzo intere, esofago, muscoli e un’integrazione minerale e vitaminica
e un altro gruppo è stato alimentato con lo stesso cibo macinato, i cani del secondo gruppo hanno
presentato un maggior accumulo di placca dentale rispetto a quelli del primo (Egelberg, 1965). Molti
altri studi hanno confermato questo fatto (Krasse & Brill, 1960; Kaplan et al, 1978). Oltre all’assenza
dell’azione meccanica, un alimento molle può provocare una riduzione del flusso di saliva, una dimi-
nuzione delle secrezioni enzimatiche ed un’atrofia funzionale (Sreebny, 1972).
Tuttavia, non si può semplicemente giungere alla conclusione che un alimento sotto forma di croc-
chetta oppure duro sia generalmente più efficace di uno molle. Nello studio di Egelberg (1965) il fattore Il calcio libero (Ca2+) nella saliva
principale è il carattere fibroso del cibo piuttosto che la sua durezza. Uno studio multicentrico su 1350 viene intrappolato da due molecole
cani del Nord America ha dimostrato che non esiste alcuna differenza significativa fra gli animali di di polifosfato di sodio. Prende
questa specie alimentati esclusivamente con un cibo secco e gli altri. D’altro canto, i cani che dispongono il posto di due ioni sodici (Na+)
di un certo numero di oggetti da masticare presentano meno tartaro, meno casi di gengivite e meno ed è essenziale per la formazione
alveolite di quelli che non ne hanno o ne hanno pochi (Harvey & coll, 1996). del tartaro.
Salute orale
ficie del dente quando il cane mangia, 50 Crocchetta che si sfalda
la masticazione deve avvenire in modo Crocchetta elastica
tale che il dente penetri in profondità 40
attraverso la crocchetta prima che que- Una crocchetta elastica
30 che resista alla pressione
sta si rompa. La taglia e la razza sono
Forza (N)
419
Conclusione
La metodologia di questi studi è stata messa in discussione, principalmente per quanto riguarda
la valutazione della placca dentale (Hennet, 1999; Harvey 2002). Si potrebbe prendere in
Dimensioni reali : 9 cm
considerazione un miglioramento della metodologia per ottenere risultati che siano non solo
statisticamente significativi, ma cosa più importante, biologicamente più significativi.
Conclusione
Salute orale
Esistono vari modi per controllare la formazione della placca dentale e del tartaro attraverso la
manducazione e tutti sono stati ampiamente studiati. La forma, la consistenza e l’appetibilità del
prodotto hanno ricevuto la massima attenzione, così come la possibilità di incorporare agenti chimici
che agiscano sulla placca dentale, sul tartaro o sulla reazione infiammatoria. Queste innovazioni hanno
indubbiamente determinato dei progressi nella prevenzione della periodontopatia.
Esempio di barra dentale per cani di piccola
taglia che contribuisce a limitare l’accumulo Stiamo assistendo ad una nuova era in nutrizione veterinaria. Dopo aver padroneggiato il cibo a
di placca dentale e tartaro. livello dietetico, è necessario prendere in considerazione le specifiche caratteristiche di specie e delle
Si raccomanda di offrire per la prima volta varie razze. Oltre ad offrire un buon equilibrio nutrizionale, il cibo può anche svolgere un ruolo
questo tipo di integrazione dopo un trattamento nella prevenzione di problemi di natura medica. Gli alimenti con un valore aggiunto nell’igiene orale
di ablazione. La consistenza resistente,
e le barre masticabili che favoriscono la masticazione ed hanno una consistenza che consente di
ma elastica, di questo tipo di barra richiede
che il cane impieghi i propri denti sfruttare al massimo l’effetto di autopulizia contribuiscono a ridurre l’accumulo di depositi dentali
per masticarla prima di inghiottirla. e, forse, a prevenire la gengivite. Anche se la spazzolatura quotidiana resta il miglior modo per pre-
venire la periodontopatia, si raccomanda l’impiego complementare di alimenti per la cura dei denti.
420
Bibliografia
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Informazioni Nutrizionali Royal Canin
Punti chiave
nell’analisi di:
Crocchetta
con funzione
Domande frequenti su crocchette
di cura dentale con una funzione di cura dei denti
Salute orale
D R
È essenziale un trattamento odontoiatrico preventivo, perché un cane affetto da periodontite può
Si devono prescrivere delle crocchette
percepire una sensazione di disagio o di dolore quando mangia e rifiutarsi di consumare le crocchette.
con una funzione di cura dei denti ad
La prescrizione di un alimento specifico con una funzione di cura dei denti ritarda l’accumulo
un cane che è già colpito dal tartaro?
del tartaro, ma non lo rimuove.
Cosa è preferibile, una barra masticabile La scelta dipende dall’età (le crocchette con una funzione di cura dei denti sono destinate ai cani
o le crocchette con funzione di cura adulti) e dalla taglia del cane, nonché dalla motivazione e dal budget del proprietario.
dentale? La soluzione ideale per il cane è l’associazione delle due.
Le crocchette con una funzione dentale No, ma possono contenere principi nutritivi che limitano significativamente lo sviluppo
contengono ingredienti contro la placca? della placca dentale.
422
Informazioni Nutrizionali Royal Canin
Salute orale
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423
Informazioni Nutrizionali Royal Canin
Mascellare Mascellare
Indice 2 Indice 2
di placca 0 di calcolo 0
M1 PM4 PM3 C globale M1 PM4 PM3 C globale
Mandibola Mandibola
Bibliografia
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Informations
Informazioni
nutritionnelles
Nutrizionali Royal Canin
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425
Informazioni Nutrizionali Royal Canin
Lo zinco può essere organico (ad es., Uno studio condotto nell’uomo ha
citrato di zinco) ed inorganico (ad es. dimostrato che i sali di zinco inibisco-
solfato di zinco, ZnSO42 -). no la produzione di acidi grassi vola-
tili maleodoranti a partire dal 14C-
glucosio (Harrap & coll, 1984).
Studi scientifici
Inibizione della crescita batterica
Inibizione della formazione
Actinomyces I sali di zinco presentano proprietà
del tartaro
batteriostatiche che sono state dimo-
In vitro, i sali di zinco possono contri- strate in vitro, in particolare un’ele-
Nella cavità orale sono presenti più buire a limitare il deposito di tartaro vata attività antimicrobica contro
di 300 ceppi di batteri. Streptococchi dentale inibendo la formazione del Streptococcus mutans (Belcastro & coll,
ed Actinomyces, che sono dotati complesso della calcio idrossiapatite 1994).
di proprietà aderenti, sono i primi e promuovendo la formazione di
a colonizzare il biofilm dentale. complessi calcarei più solubili come il Questa attività antimicrobica è stata
La placca sopragengivale primaria fosfato tricalcico. confermata nel gatto. In un gruppo
raggiunge l’area sottogengivale, di felini trattati con un gel contenen-
dove viene favorito lo sviluppo Uno studio condotto sui ratti ha te sali di zinco, è stata osservata una
di una flora anaerobica. dimostrato che gli animali ai quali i significativa riduzione della deposi-
Questa transizione da una flora denti vengono spazzolati con un zione di placca e del carico di batteri
commensale ad una popolazione dentifricio formulato con sali di zinco patogeni anaerobi coinvolti nella
batterica patogena è responsabile presentano depositi di tartaro signi- periodontopatia (Clarke, 2001).
dello sviluppo di una periodontopatia. ficativamente inferiori a quelli dei
gruppi di controllo (Putt et al., 2002).
Salute orale
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Informazioni Nutrizionali Royal Canin
Salute orale
Epigallocatechina - 3 - gallate (EGCG) Epicatechina - 3 - gallate (ECG)
O
Il tè verde è una significativa
C
fonte di catechine
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Informazioni Nutrizionali Royal Canin
In media, ogni cellula epiteliale può 250 mg/ml, l’adesione di Porphy- ne di questi metaboliti acidi generati
catturare 300 P. gingivalis. Alla dose romonas melaninogenicus e dai batteri della placca (ad es.
di 250 mg/ml di polifenoli puri (che Streptococcus sanguis viene ridotta Porphyromonas gingivalis). Questo
possiedono una funzione gallato), l’i- del 50%. Streptococcus sanguis è effetto di inibizione è dovuto alla
nibizione dell’adesione è quasi com- uno dei primi batteri che portano presenza della funzione gallato di
pleta, ma a 7,8 mg/ml, il numero di P. alla formazione della placca (Sakanaka certi composti fenolici, in particolare
gingivalis che aderiscono viene ridot- & coll, 1996). EGCg, GCg e Cg, che si riscontrano
to del 30% (Sakanaka et al, 1996). nel tè verde (Sakanaka & coll, 2004).
Secondo questi autori, la capacità di Inibizione della produzione
adesione dei polifenoli risulta mirata di metaboliti acidi da parte
ai microrganismi piuttosto che alle dei batteri della placca dentale
cellule epiteliali.
I batteri della placca (come
Anche l’adesione di altri batteri Porphyromonas gingivalis) generano
viene limitata dai polifenoli che pos- acidi: n-butirrico, fenilacetico o pro-
siedono una funzione gallato. A con- pionico. In vitro, alcuni polifenoli
centrazioni comprese fra 125 e sono in grado di inibire la produzio-
I polifenoli sono noti nell’uomo per le loro qualità protettrici nei confronti delle malattie cardiovascolari
(effetto ipolipemico). Nel cane, sono utili per la loro principale azione antiossidante e per il ruolo antisettico
nei confronti di certi batteri della placca dentale.
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Informazioni Nutrizionali Royal Canin
Alcuni oli essenziali (ad es., olio di In uno studio, volto a valutare i com- Conclusione
eucalipto) agiscono in modo da posti solforati volatili (VSC), biscotti
ridurre l’alito cattivo e l’infiamma- contenenti lo 0,1% di eucalipto La periodontopatia si
zione gengivale, mentre limitano la hanno significativamente ridotto l’a- sviluppa sempre a
proliferazione batterica. lito cattivo nel cane in confronto ai partire dal biofilm
gruppi di controllo (Centre de Recherche batterico che forma
Waltham, 2001). la placca dentale.
Quali oli essenziali? Qualsiasi fattore che
Inibizione dell’attività infiammatoria
possa limitare tale for-
L’olio di manuka, l’olio di tè, di euca- In vitro, l’1,8-cineolo (o eucaliptolo), mazione è potenzial-
lipto, di lavanda e di rosmarino il principale monoterpene dell’euca- mente significativo. La
lipto, inibisce il metabolismo dell’aci- spazzolatura dei denti con
Gli oli ricchi di molecole antiossidan- un dentifricio adatto al cane
do arachidonico che produce mole-
ti hanno un’azione batteriostatica o rimane il metodo migliore per preve-
cole proinfiammatorie (prostaglan-
battericida. nire la formazione della placca den-
dine E2 e B4) e citochine nei monoci-
ti dell’uomo. Questo meccanismo è tale. Le crocchette possono essere
promettente per limitare lo sviluppo complementari alla spazzolatura gra-
Studi scientifici della gengivite nascente (Juergens & zie alle loro azioni meccaniche
coll, 2003). (schiacciamento-frizione) e chimiche
Inibizione dell’alito cattivo (antiplacca-tartaro). Per determinare
Inibizione dell’attività batterica come ottimizzare la liberazione di
Alcuni oli, e in particolare quelli di queste sostanze attive nel cavo orale
eucalipto o di rosmarino, contribui- L’olio di eucalipto inibisce la crescita (nel rivestimento o all’interno della
scono a limitare l’alito cattivo (alito- di certi batteri coinvolti nella perio- crocchetta) saranno necessari ulterio-
si). L’importanza dell’olio di eucalip- dontopatia quali Porphyromonas ri studi.
to è dovuto al fatto che non solo gingivalis, Fusobacterium nucleatum,
maschera i cattivi odori, ma parteci- Streptococcus mutans e Strepto-
pa attivamente alla riduzione della coccus sobrinus. Questi batteri perio-
produzione di acidi grassi volatili sol- dontogeni vengono distrutti da un’e-
forati. sposizione di 30 minuti a una solu-
zione contenente lo 0,2% di olio di
eucalipto o di rosmarino. L’olio di
eucalipto inibisce l’adesione di
Streptococcus mutan (Takarada & coll,
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Salute orale
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Informazioni Nutrizionali Royal Canin
L’associazione delle crocchette tradi- L’associazione di crocchette tradizio- L’associazione di crocchette tradizio-
zionali ad una barra masticabile per nali e una barra masticabile per uso nali e una barra masticabile per uso
uso quotidiano è stata associata ad quotidiano è più efficace delle croc- quotidiano è associata ad una signi-
una significativa riduzione della chette disponibili in commercio che ficativa riduzione del deposito di
deposizione di placca (-27%; sono specificamente studiate per l’i- placca (-17%; p < 0,05), e dell’accu-
p < 0,005) e della formazione del tar- giene orale, sia in termini di riduzio- mulo di tartaro (-45%; p < 0,05), in
taro (-53%; p < 0,005), in confronto ne della placca (-12%; p < 0,084) che confronto ad un alimento unicamen-
ad una dieta costituita unicamente del tartaro (-37%; p < 0,0077). te costituito da crocchette.
da crocchette tradizionali.
9
14 -17,33 % -45,83 %
8
12
Indice di Warrick & Gorrel
Indice di Logan & Boyce
7
10 6
8 5
4
6 10,62
3 6,48
8,78
4
2
2 3,51
1
0 0
Alimento secco normale Alimento secco normale Alimento secco normale Alimento secco normale
+ barra masticabile + barra masticabile
(uso quotidiano) (uso quotidiano)
Salute orale
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