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Insufficienza renale
Sono note le interazioni fra apparato cardiovascolare e renale, e ancor più i
meccanismi neurormonali, emodinamici, infiammatori e locali che entrano in gioco
durante lo scompenso cardiaco acuto in corso di malattia renale cronica[15]. I
risultati degli studi EVEREST mettono in risalto e confermano che il deterioramento
della funzione renale porta ad un peggioramento della prognosi[16][17]
Profilo diagnostico
In un contesto anamnestico ed obiettivo compatibile, la radiografia del torace
rappresenta l'esame di elezione per la diagnosi di edema polmonare. In corso di
edema la radiografia può mostrare la presenza di linee B di Kerley e di opacità
peri-ilare per l'aspetto sfumato del profilo dei vasi e dei bronchi. Spesso si può
associare un versamento pleurico più o meno evidente.
Trattamenti specifici
A seconda della causa scatenante vi sono altre forme di trattamento. Il cardine del
trattamento farmacologico dell'edema polmonare acuto è rappresentato dai diuretici
dell'ansa (furosemide) somministrati per via endovenosa. Essi, infatti, agiscono su
due versanti, quello renale (aumento della filtrazione e dunque della diuresi, cui
consegue una riduzione del volume circolante) e quello vascolare (mediando una
riduzione delle resistenze periferiche e migliorando la funzione eiettiva del
cuore. Altro presidio è rappresentato dai nitrati (o nitroderivati): essi riducono
il tono dei vasi di capacitanza in entrata al cuore (vene di grosso calibro): la
conseguente riduzione del precarico porta ad un miglioramento della performance del
cuore (in termini di contrattilità). I nitrati, inoltre, hanno anche un effetto di
riduzione delle resistenze totali periferiche (postcarico).