Sei sulla pagina 1di 60

EVAPORAZIONE

EVAPORAZIONE
Scopo
Allontanare il solvente sotto forma di vapore da una soluzione
di un soluto non volatile in modo da aumentare la
concentrazione o recuperare il solvente puro.

Operazione
La soluzione viene portata al punto di ebollizione fornendo
calore, parte del solvente viene vaporizzato e (eventualmente)
condensato.
Esempi di Applicazioni
Concentrazione di:

• Acque salmastre o saline (produzione acqua potabile)


• Soluzioni inorganiche (NaOH, acido solforico, etc.)
• Succhi alimentari (limone, arancia, frutti tropicali, etc.)
• Soluzioni zuccherine (melasse)
• Latte, latticini, siero di latte
• Estratti di erbe, caffè, te,...
• Prodotti farmaceutici
• Acque di scarto e reflui
• Etc.
Fattori che influenzano il processo
• Concentrazione della fase liquida
• Solubilità
• Termolabilità delle sostanza trattate
• Schiumeggiamento
• Temperatura e pressione di esercizio
• Sporcamento
• Aggressività delle sostanze trattate
Prestazioni degli Evaporatori
Capacità – kg/h di solvente vaporizzato

Efficienza energetica – kg di solvente vaporizzato per kg di


vapore (primario) alimentato

Singolo effetto: efficienza <1.0


Multipli effetti: efficienza > 1.0
Consumo di vapore = capacità/efficienza
FATTORI CHE INFLUENZANO IL PROCESSO DI EVAPORAZIONE

INNALZAMENTO EBULLIOSCOPICO

INNALZAMENTO DELLA TEMPERATURA DI EBOLLIZIONE A SEGUITO DELLA


PRESENZA DEL SOLUTO IN SOLUZIONE

Regola di Duhring– Per una data pressione di esercizio l’innalzamento del punto di ebollizione (IPE) è
proporzionale alla concentrazione della soluzione. La costante di proporzionalità in generale è funzione
della pressione.

• IPE Modesto per soluzioni diluite o colloidali

• Per soluzioni concentrate l’IPE si può calcolare mediante i


diagrammi di Duhring (ove presenti)
ESEMPIO
Diagramma di Duhring per soluzione acquosa di NaOH
FATTORI CHE INFLUENZANO IL PROCESSO DI EVAPORAZIONE

PRESSIONE DI ESERCIZIO

LA TEMPERATURA DI EBOLLIZIONE DI UN LIQUIDO (SIA ESSO PURO O UNA


SOLUZIONE) E’ OVVIAMENTE DETERMINATA DALLA PRESSIONE DI ESERCIZIO

EQUAZIONE DI CLAUSIUS-CLAPEYRON

Controllo della Pressione Operativa

• Per incrementare la pressione si opera mediante una valvola di laminazione che imponga una
perdita di carico aggiuntiva sulla linea vapore in uscita all’evaporatore.

• Per diminuire la pressione è necessario condensare il vapore mediante un condensatore che


operi a una temperatura inferiore a quella di ebollizione in condizioni standard (1 atm). La
soluzione più utilizzata nel caso di soluzioni acquose è quella del condensatore barometrico che
non necessita di pompe di estrazione per l’acqua di raffreddamento.
FATTORI CHE INFLUENZANO IL PROCESSO DI EVAPORAZIONE

CONDIZIONI TERMICHE DELL’ALIMENTAZIONE

Condizioni dell’alimentazione Capacità

Alimentazione alla sua T di saturazione


(Ts) corrispondente esattamente alla
pressione di esercizio

Capacità ridotta rispetto al Q calcolato


Alimentazione sottoraffreddata (T < Ts)

Capacità aumentata rispetto al Q


Alimentazione surriscaldata (T > Ts) calcolato
FATTORI CHE INFLUENZANO IL PROCESSO DI EVAPORAZIONE

IL FENOMENO DI BLANKETING DEL VAPORE

AD UN LIQUIDO CHE SCORRE ALL’INTERNO


DI UN TUBO SI FORNISCE CALORE
D A L L ’ E S T E R N O F I N O A P O RTA R L O
ALL’EBOLLIZIONE.

SI FORMANO LE PRIME BOLLE DI VAPORE


SULLA SUPERFICIE INTERNA DEL TUBO.

CONTINUANDO A FORNIRE CALORE IL


N U M E RO D I B O L L E A U M E N TA E
L’EBOLLIZIONE SI ESTENDE A TUTTA LA MASSA
DEL LIQUIDO
FLUIDO RISCALDANTE TROPPO
ENERGETICO
CALORE (TROPPA DIFFERENZA DI
TEMPERATURA TRA Teb DEL LIQUIDO
E T DEL FLUIDO RISCALDANTE

SE IL CALORE FORNITO E’ TROPPO, OPPURE IL RISCALDAMENTO E’ TROPPO RAPIDO,


L’EBOLLIZIONE DEL LIQUIDO PUO’ AVVENIRE IN MANIERA TROPPO VELOCE E VIOLENTA.

IN QUESTO MODO SI HA UNA SOVRAPRODUZIONE DI BOLLE DI VAPORE CHE


RICOPRONO LA PARETE INTERNA DEL TUBO.

IN QUESTE CONDIZIONI LO SCAMBIO DI CALORE TRA FLUIDO INTERNO ED ESTERNO


RISULTA MINORE PROPRIO A CAUSA DELLO STRATO DI VAPORE CHE RICOPRE LA
SUPERFICIE INTERNA DEL TUBO
Flusso di calore proporzionale al tra i due fluidi
Calore scambiato tra i due fluidi

Lungo il tratto a si ha un aumento del flusso termico senza produzione di vapore che inizia nel tratto b. All’aumentare di ΔT aumenta
anche il flusso termico e con esso la velocità di produzione di vapore. Superata una differenza di temperatura critica (ΔTC) si passa al
tratto c, in cui la superficie riscaldante è interamente ricoperta di vapore, questo impedisce il contatto tra il liquido e la parte di
tubo, con conseguente diminuzione del coefficiente di scambio. Questo fenomeno è chiamato blanketing. Le bollicine di vapore che si
formano sono così piccole da non riuscire a staccarsi perché, avendo elevata tensione di vapore, non assumono forma tondeggiante.
FATTORI CHE INFLUENZANO IL PROCESSO DI EVAPORAZIONE

VELOCITA’ DI ALIMENTAZIONE DEL LIQUIDO

LA FORMAZIONE DELLE BOLLE DI VAPORE (E QUINDI IL LORO DISTACCO DALLA


SUPERFICIE DEL SOLIDO) CREA UNA TURBOLENZA AGGIUNTIVA

ALL’INTERNO DELL’APPARECCHIATURA IL LIQUIDO HA SICURAMENTE UNA VELOCITA’


DIVERSA RISPETTO ALL’ENTRATA

SPERIMENTALMENTE SI NOTA CHE:

1) PER BASSE V DI ALIMENTAZIONE (ES. CONVEZIONE NATURALE) GLI h EFFETTIVI SONO


CIRCA IL DOPPIO DI QUELLI TEORICI CALCOLATI

2) SE SI PASSA A CONVEZIONE FORZATA, PER V FINO A 10m/s, GLI h EFFETTIVI SONO CIRCA
1,25 VOLTE MAGGIORI DI QUELLI TEORICI

3) PER V>30-40 m/s h teorico circa UGUALE ad h sperimentale: NON SI HA PIU’ FORMAZIONE
DI BOLLE, QUINDI IL LIQUIDO NON EVAPORA MA EFFETTUA SOLO UNO SCAMBIO
TERMICO (SEMPLICE RISCALDAMENTO)
FATTORI CHE INFLUENZANO IL PROCESSO DI EVAPORAZIONE

INFLUENZA DEL BATTENTE DI LIQUIDO

LE EVIDENZE SPERIMENTALI DIMOSTRANO CHE h DEL LIQUIDO E’ INFLUENZATO ANCHE


DAL BATTENTE DI LIQUIDO AL DI SOPRA DEL FASCIO TUBIERO

UN AUMENTO DEL BATTENTE IDROSTATICO COMPORTA UN AUMENTO DELLA Teb DEL


LIQUIDO (EFFETTO SFAVOREVOLE: RIDUCE IL FLUSSO DI CALORE)

DI CONTRO, PERO’, UN AUMENTO DELLA Teb FA DIMINUIRE LA VISCOSITA’ DEL LIQUIDO,


QUINDI AUMENTANO SIA h CHE Ud (EFFETTO FAVOREVOLE)

SITUAZIONE DI COMPROMESSO:

BATTENTI DI LIQUIDO TRA 10 E 50 cm


APPARECCHIATURE:
GLI EVAPORATORI
EVAPORATORI

CIRCOLAZIONE NATURALE CIRCOLAZIONE FORZATA

TUBI ORIZZONTALI TUBI VERTICALI

TUBI VERTICALI LUNGHI TUBI VERTICALI CORTI

A CALANDRIA A PANIERE
TIPOLOGIA PIU’ COMUNE
EVAPORATORI A
TUBI VERTICALI
EVAPORATORE A PANIERE
EVAPORATORI A CALANDRIA

%&(
%&(,#,)#*(+'&%
# )#*(+'&%
EVAPORATORI A TUBI ORIZZONTALI
EVAPORATORI A TUBI VERTICALI LUNGHI

TIPO KESTNER
EVAPORATORE AGITATO
EVAPORATORE A CIRCOLAZIONE FORZATA
!"#$%&#'%&( # )(*+ ,%''(*-
!"#$%&#'%&(.#.)(*+.,%''(*-
EVAPORATORE A FILM CADENTE
!
!

Fig. 5. Swenson LTV Rising-Film Evaporator with Vertical-Tube Surface Condenser


EVAPORATORE A CIRCOLAZIONE FORZATA
!

TUBI VERTICALI

! Fig. 7. Swenson Forced-Circulation, Submerged-Inlet, Vertical-Tube Evaporator


EVAPORATORE A CIRCOLAZIONE FORZATA

TUBI ORIZZONTALI
-,$,5! +#,*&//&*+(#,!+#7/-.+#9!,*$$/2()>0!+#,*)-4$#*&*+(#0!-*+/+*+$,0!
,$'&)&*+(#0!.)1+#9!&#.!4&*$)+&/!8&#./+#9!$?-+'4$#*5!6#!

! Fig. 1. Quintuple-Effect, Forced-Circulation NaCl Evaporator

2
"'#!,."1$'9>%2/+!"//1$."%$&',!",!*+11!",!%-&,+!*-+6+! )%$11"9+!
'&!/6+.$/$%"%+,!"6+!5&68+#;! )39"6,!
D11!&5!%-+,+!+<"/&6"%&6,!6+73$6+!"!<"/&6>1$73$#! )31536$.!D.$#!
)263/,!
,+/"6"%$&'!#+<$.+!"'#!"!-+"%!+@.-"'9+6;!E$55+6+'%! ="':*"%+6!
,+/"6"%$&'!#+<$.+,(!.&88&'12!."11+#!<"/&6!0&#$+,(! =&8"%&!T3$.+!
*$11!0+!#+,.6$0+#!%-6&39-&3%!%-+!%+@%;! U6+"!
H-+2!
!
Forced-Circulation Evaporators:
D88&'$38!)315"%+!
I"1.$38!I-1&6$#+!
I"/6&1".%38!
I"3,%$.!J&%",-!
I$%6$.!D.$#!
E$"/-6"98!I+11!I"3,%$.!)&#"!
K"9'+,$38!I-1&6$#+!
K&'&>)&#$38!M13%"8"%+!
F;););I!B$73&6!
R+#!B$73&6!
)&#$38!I"60&'"%+!K&'&-2#6"%+!
)&#$38!I-1&6$#+!
)&#$38!E$.-6&8"%+!
)&#$38!)315"%+!
)3/+6>J-&,/-&6$.!D.$#!
U6+"!
H+%!J6&.+,,!J-&,/-&6$.!D.$#!
!
Calandria Evaporators:
=-+!."13'#6$"!+<"/&6"%&6!."'!0+!3,+#!5&6!8"'2!&5!%-+!
"//1$."%$&',!#+,.6$0+#!5&6!0&%-!5&6.+#>.$6.31"%$&'!"'#!!
B=C!6$,$'9>"'#!>5"11$'9>5$18!+<"/&6"%&6,;!
!
!
Fig. 2. Three-stage, Forced-Circulation Evaporator used to
concentrate wet process phosphoric acid
.(57(&%&/!(-!/9%!9%4/!%=.94&*%80!')5)+48!/(!/94/!'9($&!)&!
$8&2,#&',#!%$&'!$<+%&)5$#7! )&'B--).)%&/!AB4&/)/<!(-!-%%;!+)AB(8!$)/9!78(;B./!+)AB(8!
C,#!'%$!(&0$!,8$#&..!2#$((6#$!*1--$#$)'1&.!&)*!2#,+$((
>)*?!H0!%=.%7/!/9%!9%4/!%=.94&*%8!$(B+;!:%!+(.4/%;!4:(6%!
D,)*$)(&'$!-.&(%!(/('$0(!&#$!(,0$'10$(!$02.,/$*! 7B57%;!/(!/9%!/(7!+)AB(8!.945:%8!/(!46();!647(8!
+,)*1'1,)(:!'%$!$8&2,#&',#!41'%!0,#$!$--$+'(!41..!#$>61#$!
/9%!647(8!:(;<!)&!/9%!-4++)&*,-)+5!.(&-)*B84/)(&?!
1)!2.&+$!,-:!,#!',!+,02.$0$)':!2#$%$&'$#(7!D,)*$)(&'$! :+4&D%/)&*!(-!/9%!)&');%!/B:%!'B8-4.%?!
.$((!('$&07!A!#,65%!N#6.$!,-!'%60;O!-,#!+,02&#1(,)!
-#,0!&!%$&'!$<+%&)5$#!1(!-.&(%$*!1)',!&!%$&'!$<+%&)5$#! 26#2,($(!1(!'%&'!'%$!$8&2,#&'1,)!1)!$&+%!$--$+'!41..!;$!
'%&'!1(!,2$#&'$*!&'!&!.,4$#!2#$((6#$!',!2#,81*$! &22#,<10&'$./!P7Q!',!P7R!2,6)*(!-,#!$&+%!2,6)*!,-!('$&0!
(622.$0$)'&.!$)$#5/7! +,)*$)($*!1)!'%$!-1#('9$--$+'!%$&'!$<+%&)5$#7!
=%6(:!-,#!'%$!(&0$!$8&2,#&'1,)!#&'$:!&!>61)'62.$9$--$+'!
$8&2,#&',#!41..!#$>61#$!&;,6'!SPT!,-!'%$!('$&0!#$>61#$*!-
&!(1)5.$9$--$+'!$8&2,#&',#7!F)!&+'6&.!2#&+'1+$:!'%$!('$&0!
$+,),0/!+&)!8&#/!41*$./!;$+&6($!,-!*1--$#$)+$(!1)!-$$*!
'$02$#&'6#$!&)*!,'%$#!$)$#5/!#$>61#$0$)'(!(6+%!&(!%$&'(!
*1.6'1,)!&)*!+#/('&..1B&'1,)7!C15(7!U:!V:!UV!&)*!UW:!2.6(!'%$
+,8$#!2%,',:!(%,4!06.'12.$9$--$+'!$8&2,#&',#!
+,)-156#&'1,)(7!
C,#!(,0$!&22.1+&'1,)(:!(1)5.$9$--$+'!$8&2,#&',#(!&#$!
6($*!;$+&6($!06.'12.$9$--$+'!$8&2,#&',#(!+&)),'!;$!
$+,),01+&../!H6('1-1$*7!F)!2&#'1+6.&#:!(1)5.$9$--$+'!
$8&2,#&',#(!&#$!6'1.1B$*!-,#!(0&..!$8&2,#&'1,)!#&'$(:!,#!-,#
.1>61*(!'%&'!;,1.!&'!%15%!'$02$#&'6#$(!K%15%!;,1.1)592,1)'!
$.$8&'1,)!.1>6,#(L7!

Fig. 11. Swenson Double-Effect, Falling-Film Evaporator!


!!
Fig. 6. Triple-Effect, Membrane Cell, Caustic Soda Evaporator Fig. 6A. Two, 4-Stage, Mechanical Recompression,
Falling-Film Evaporators!
612
DIMENSIONAMENTO
DEGLI EVAPORATORI
EVAPORATORI A SINGOLO EFFETTO

F = portata di alimentazione (kg/h)


Co = conc. iniziale alimentazione (%p)
W = portata vapore di rete (kg/h)
V = portata di vapor d’acqua evaporato (kg/h)
S = portata di soluzione concentrata (kg/h)
C1 = conc. soluzione concentrata (%p)
EVAPORATORI A SINGOLO EFFETTO

BILANCI DI MASSA

F=V+S Bilancio di massa sulle portate

F * C0 = S * C1 Bilancio di massa sul soluto


EVAPORATORI A SINGOLO EFFETTO

BILANCIO DI ENERGIA

F*HF + W*λW = V*HV + S*HS


EVAPORATORI A SINGOLO EFFETTO

EQUAZIONE DI TRASFERIMENTO
(per il calcolo di A del fascio tubiero)

Q = U*A*(tW–tS)

con il Q scambiato calcolabile da Q = W * λW


EVAPORATORI A MULTIPLO EFFETTO
UTILIZZATI PER

MIGLIORARE L’EFFICIENZA DELL’IMPIANTO

RIDURRE IL CONSUMO DI VAPORE DI RETE


IDEA DI BASE:
IL VAPORE USCENTE DALL’ALTO DELL’EVAPORATORE PUO’ ESSERE ANCORA IMPIEGATO
COME MEZZO RISCALDANTE (SI PUO’ ANCORA CONDENSARE) IN UN SECONDO
EVAPORATORE POSTO IN SERIE AL PRIMO.
NEL SECONDO EVAPORATORE VERRA’ ANCORA ALIMENTATA LA SOLUZIONE DA
CONCENTRARE CHE QUINDI SI CONCENTRERA’ NON PIU’ IN UN SOLO PASSAGGIO MA
IN DUE. E’ POSSIBILE AGGIUNGERE ANCHE UN TERZO, QUARTO, ECC. EFFETTO MA IL
NUMERO OTTIMALE E’ STIMATO IN 3-5
DUPLICE EFFETTO IN EQUICORRENTE
DUPLICE EFFETTO IN CONTROCORRENTE
Le differenze tra il duplice effetto in equicorrente
dalla controcorrente sono:

1) in equicorrente la soluzione concentrata passa


nel secondo evaporatore dove la T è inferiore, con
aumento della viscosità e diminuzione di Ud
( Coeff. Globale di scambio). Nella controcorrente
U resta pressoché costante.

2) in equicorrente lo spostamento della soluzione


dal primo al secondo evaporatore è spontaneo,
mentre per passare dal secondo al primo nel
controcorrente necessita di una pompa;

3) L’equicorrente si preferisce nella concentrazione


di prodotti organici dove non si ha l’impatto (nel
secondo evaporatore) tra la soluzione concentrata
e il vapore di rete.

4) Operando in depressione, in entrambi i casi, le


condense devono essere estratte con pompe.

Il numero ottimale di effetti varia tra 3 e 5.


EQUAZIONI DI BILANCIO: EQUICORRENTE

Bilancio di materia globale:


F = V 1 + V2 + S2 ;
F * Co = S1 * C1 = S2 * C2
(bilancio al soluto)

Bilancio di energia globale:


F * HF + W * λW = V2 * HV2 + S2 * HS2 + V1 * HV1

!"#$%&"'(')"*(%+",%$*(%-,')"'.%')./#"&('(00(--,'"%'(1."&,22(%-('
!
!"#$%&'#!!(#!)%*+,#%!%$!-.!+//+**01!!!!!!!!!!!3'4'56'7'86'''''''''''''''''''3'9':,'4'86'9':6'
'
!"#$%&'#0!(#!+&+,2#%!%$!-.!+//+**01!!!!!!3'9';3''7''<'9'=<''4'56'9'>56''7'86'9';86''!!!
!
345%6#0&+!(#!*,%7/+,#)+&*0!%$!-.!+//+**01!!!?6'4'@6'9'A6'9'B'C<'D'C6E''
'
!
!
"#$%&'#!!(#!)%*+,#%!%$!8.!+//+**01!!!!!!!!!!!86'4'5F'7'8F'''''''''''''''''''86'9':6'4'8F'9':F'
'
!"#$%&'#0!(#!+&+,2#%!%$!8.!+//+**01!!56'9'=56''7''86'9';86''4'5F'9'>5F''7'8F'9';8F''!!!
!
345%6#0&+!(#!*,%7/+,#)+&*0!%$!8.!+//+**01!!!?F'4'@F'9'AF'9'B'C6'D'CFE''
!
!
!
EQUAZIONI DI BILANCIO: CONTROCORRENTE
!"#$%&'('))'**+(%,(&+,*-+&+--',*'(

Bilancio di materia globale:


F = V 1 + V2 + S1

Bilancio al soluto

F * Co = S1 * C1 = S2 * C2

Bilancio di energia globale:


hc1
F * HF + W * λW = V2 * HV2 + S1 * HS1 + V1 * HV1
(
(
(
!"#$%&'#!!(#!)%*+,#%!%$!-.!+//+**01!!!!!./(0(12(3(.2(((((((((((((((((((./(4(5/(0(.2(4(52((
(
!"#$%&'#0!(#!+&+,2#%!%$!-.!+//+**01!!!./(4(6./((3!!7(4(87(0(12(4(912((3(.2(4(6.2((!!!
!
345%6#0&+!(#!*,%7/+,#)+&*0!%$!-.!+//+**01!!!:2(0(;2(4(<2(4(=(>7(?(>2@((
(
!
"#$%&'#!!(#!)%*+,#%!%$!8.!+//+**01!!!!!!!!!!!A(0(1/(3(./(((((((((((((((((((A(4(5+(0(./(4(5/(
(
!"#$%&'#0!(#!+&+,2#%!%$!8.!+//+**01!!!12(4(812((3((A(4(6A((0(./(4(6./(((3(1/(4(91/((!
(
345%6#0&+!(#!*,%7/+,#)+&*0!%$!8.!+//+**01!!!:/(0(;/(4(</(4(=(>2(?(>/@((
!
!
APPARECCHIATURE AUSILIARIE
PER GLI EVAPORATORI
SCARICATORI DI CONDENSA

A GALLEGGIANTE
E’ uno scaricatore di tipo meccanico. è
costituito da un corpo cilindrico, al suo
interno è contenuto un galleggiante sferico
collegato, tramite sistema meccanico, ad
una valvola di uscita posta nella parte
inferiore dello scaricatore. Quando la
condensa entra, da un’apertura
lateralmente allo scaricatore, il vapore in
essa ancora presente fa salire il
galleggiante, che di conseguenza apre la
valvola che permette l’uscita della
condensa. Nella parte superiore c’è una
valvola che serve per eliminare gli
incondensabili (aria).
SCARICATORI DI CONDENSA

SECCHIELLO ROVESCIATO

E’ uno scaricatore di tipo meccanico; è costituito da un secchiello principale, contenente al suo


interno un altro secchiello rovesciato. Il secchiello interno è collegato ad una valvola che apre e
chiude l’uscita. La condensa entra dal basso, e il vapore in essa presente, spinge il secchiello
interno in alto, ostruendo così l’uscita. Quando tutto il secchiello è pieno di condensa, esso si
abbassa aprendo la valvola, così la condensa può uscire.
SCARICATORI DI CONDENSA A PRESSIONI BILANCIATE

E’ uno scaricatore di tipo


termostatico. È costituito da un
corpo, che al suo interno contiene un
soffietto, con una parte terminale che
chiude e apre l’otturatore posto in
basso al corpo. Il soffietto è costruito
con un materiale dilatabile.
All’ingresso del vapore, tramite
un’apertura laterale, il soffietto si
dilata andando a chiudere
l’otturatore. Appena si è formata
tutta condensa, ed essa comincia a
raffreddarsi, il soffietto si restringe e
la condensa può uscire.
SEPARATORI DI GOCCE A CICLONE

Permettono di recuperare gocce di soluzione trascinate dal vapore che si sviluppa dal
concentratore. Il vapore circola lungo l’elica del ciclone abbandonando le gocce che ritornano
all’interno del evaporatore.
CICLONE

Cortesia: stabilimento LYONDELL-BASELL (Ferrara)


CONDENSATORE BAROMETRICO
DIMENSIONAMENTO CONDENSATORE BAROMETRICO

Si tratta di calcolare
Fa portata di acqua di raffreddamento

da cui si ottiene
CONDENSATORE
BAROMETRICO
LE APPARECCHIATURE PER IL VUOTO

EIETTORI
(Simbolo UNICHIM)
!

Essi sono apparecchi che hanno lo scopo di creare il vuoto e estrarre il vapore uscente
dall’evaporatore, e convogliarlo verso un condensatore.
L’eiettore è costituito da un corpo con un tratto convergente ed uno divergente. Questo
corpo è comunicante con una camera di miscelazione, dove il vapore si miscela con il VA. Il
tratto convergente serve per aumentare la velocità di VA che passa, quindi a diminuire la
pressione, che dopo si rialza. Tutto questo crea una depressione, che serve per trascinare il
vapore (V) verso la camera di miscelazione. La pressione di VA deve essere maggiore di quella
di V. La pressione in uscita dall’eiettore deve essere maggiore di quella di V che entra perché è
più vantaggioso, cioè l’abbattimento è facile, perché è più facile abbattere un vapore caldo che
uno freddo, dal semplice fatto che a grandi differenze di temperatura (ΔT = TV – TAR)
corrispondono grandi quantità di calore scambiato.
LE APPARECCHIATURE PER IL VUOTO

POMPA AD ANELLO LIQUIDO


!
(Simbolo UNICHIM)
La pompa ad anello liquido è costituita da un corpo pompa all’interno del quale, ruota, in maniera
simile al moto di una biella (eccentrica), una girante. All’interno della cassa, dove si trova la
girante, è presente del liquido, che viene sparato alla periferia dal movimento della girante,
formando un anello liquido, che deve avere uno spessore sempre costante (praticamente è lo
strato di liquido aderente alla carcassa che funziona da guarnizione).
Il liquido dell’anello deve essere un liquido non miscibile con l’acqua. Per creare l’effetto
aspirante, i vani della girante devono diminuire in modo da comprimere il gas. È importante
mantenere bassa la temperatura onde evitare alte tensioni del vapore dell’acqua, con
conseguente vaporizzazione, data la bassa pressione.

ATTENZIONE: QUESTA POMPA NON E’ UNA MACCHINA OPERATRICE (NON


SPINGE I LIQUIDI DENTRO LE TUBAZIONI) MA SERVE SOLO PER FARE IL VUOTO
AL’INTERNO DI UNA APPARECCHIATURA !!
EIETTORI

POMPE
ANELLO
LIQUIDO
SCHEMI DI PROCESSO
(Con preriscaldamento dell’alimentazione)
(Con preriscaldamento dell’alimentazione)

Potrebbero piacerti anche