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o della buona in
un ostacolo su via.
sostenuto che quando un delfino ottiene un determi- vive bene, in realtà
nato bene un modo ben può noscimento del DCISSl~SEIO
dire che abbia una vivere in si no1ss1ea.o
certo E il concetto di vita buona si avvicina in senso
ad altri concetti che implicano l'applicazione del concetto
agire ai di bene traduce il eu zen, e il
<A-u.;;;.,;;;..i~,
noi lo facciamo per
ad umani. il modo in cui di si
di delfini che vivono o non vivono bene in bisogno innanzitutto di considerare
hh.,,.,..,...,,.
che vivono o non vivono bene in quan- ~,.··"·'"'''"l.A in cui noi attribuiamo la Possiamo affer-
o di uomini che vivono o non vivono bene in mare che un certo genere di cibo
dire che bene
o un
vivere bene in
Ciò di cui ha testi di
LUIJ<t. ...,11.n caratteristiche
bene
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minacciano i gli uomini e in eguale misura altre specie stanze è la cosa migliore agire in modo da soddisfare questo desi-
animali. Ma lo sviluppo degli esseri umani in vista dell'acquisi- derio particolare?». E se io agisco seguendo un desiderio parti-
zione della capacità di ragionare in modo praticamente efficace colare, io formulo o presuppongo un giudizio che afferma che la
è minacciato da altre cause. cosa migliore per me qui e adesso consista nel soddisfare questo
I neonati umani, negli stadi della vita che fanno immediata- desiderio particolare. Nel nostro linguaggio quotidiano natural-
mente séguito alla nascita, come i delfini molto giovani negli mente la spiegazione o giustificazione di una qualche azione par-
stessi periodi, si rivolgono da soli alla soddisfazione immediata ticolare da parte di un agente si conclude spesso con un'affer-
dei desideri corporali che sentono: del latte e del seno materno, mazione del tipo «l'ho fatto, proprio perché era quello che vole-
del calore e della sicurezza, della liberazione da quello che è sco- vo fare». Ma se questo è quanto affermo, io lascio sempre aperta
modo o doloroso, del sonno. Questa è la nostra prima esperien- la questione che ci potesse essere per me una ragione migliore
za circa il conseguimento di beni e, nel momento in cui ne pren- per agire in maniera diversa; di conseguenza, se la mia ragione
diamo atto, riconosciamo l'incompletezza della triplice classifica- per agire così come ho fatto era una buona ragione per agire in
zione nell'attribuzione di bene che ho elaborato. A uno stadio questo modo, il punto non era che io volevo quella tale cosa sol-
iniziale, noi riconosciamo come bene e chiamiamo beni anche i tanto, ma che io volevo quella tal cosa e anche che non c'era ragio-
piaceri ottenuti mediante la soddisfazione dei desideri corporali ne migliore per agire in maniera differente.
che proviamo, sicuramente di desideri sperimentati più in gene- Quando valuto in questo modo i miei desideri, io prendo le
rale. Superare questo stadio vuol dire non soltanto riconoscere distanze da essi, interpongo dello spazio tra essi e me in quanto
una gamma più vasta di beni, ma anche una scelta più ampia di sono uno che ragiona sulla propria prassi, proprio perché io
tipi di bene. Anche i delfini attraversano un proprio percorso di lascio aperta la domanda, da mia o di altri, se di fatto è
sviluppo e nel corso naturale della loro crescita si indirizzano bene per me agire assecondando questo particolare desiderio qui
verso diversi generi di beni, per esempio beni della caccia e del e adesso. La maggior parte della durata della deliberazione si
gioco in comune. Ma, nella misura in cui maturano, in qualche svolge e deve svolgersi senza che tale questione sia messa in luce.
modo cambiano sia l'orientamento delle loro attività sia gli Infatti, nel caso una simile questione venisse sollevata con troppa
oggetti verso i quali il desiderio è diretto; cambiano tuttavia in frequenza e con troppa insistenza, noi resteremmo paralizzati
quanto momenti del loro sviluppo naturale. Essi non devono come agenti. Eppure, senza la capacità di porla, il nostro ragio-
attraversare uno stadio nel quale debbono separare se stessi dai namento pratico non potrebbe funzionare; acquisire quest'abi-
propri desideri, come capita agli uomini; tale separazione che lità è possibile soltanto per quanti hanno imparato a un livello
implica un riconoscimento di beni diversi dai piaceri dei deside- considerevole come separare se stessi dai propri desideri e più
ri corporali soddisfatti. Che cosa intendo dire con questo? particolarmente da tali desideri nelle loro forme primitive, infan-
Quando qualcuno dà una ragione per fare una cosa piuttosto tili. Il bambino piccolo, se possibile, agisce sulla base dei suoi
che un'altra, non è mai sufficiente spiegare o giustificare la pro- desideri, trovando in essi le ragioni della sua azione, come fanno
pria azione dicendo «ho fatto x, perché fare x mi ha permesso di i delfini e i gorilla. Come hanno evidenziato Kenny, McDowell e
fare, avere o essere y e io volevo fare, avere o essere y». E perché altri, l'uso del linguaggio lo rende capace di valutare le proprie
no? Perché ci si deve sempre chiedere il motivo per cui io dovrei azioni. Pur tuttavia l'apprendimento del linguaggio non è di per
scegliere di agire secondo questo particolare desiderio piuttosto sé solo sufficiente. Il bambino deve imparare che può avere
che secondo un altro, in questo momento particolare e in queste buone ragioni per agire diversamente da come gli suggeriscono i
circostanze specifiche. In ogni determinato momento, io ho un suoi desideri più pressanti e può fare questo soltanto quando
qualche insieme di progetti, di obiettivi e di desideri. Perciò questi desideri hanno smesso di comandare su di lui.
quando mi propongo di agire assecondando un desiderio parti- Naturalmente il bambino non impara ad agire in assenza del
colare, devo chiedermi «Ìn questo momento e in queste circo- desiderio. La nozione di agire senza desiderio è una finzione e
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i n11e1 amici.
nostro bene
vogliamo essere in veri su noi
gli altri che noi incontriamo come sono per-
sone i le le bambinaie e simili. Ciascuno di
noi, al fine di le di ragionamento
indipendente, e così vivere bene in individuo apparte-
nente alla nostra specie, deve effettuare il dal fatto di
accettare da maestri alla
formulazione dei nostri giudizi circa i i
che siamo in di razionalmente davanti
provvedendoci di buone ragioni
'-'"'"'""'''""V che in un altro. ha un tri-
carattere.
Comincia dalla nostra condizione infantile di animali umani,
che sono esseri dipendenti il piccolo delfino il piccolo
gorilla. completato nella misura in cui noi ne uscia-
mo come di in àmbito
co. Ed ha due delle
state messe in luce. Tutte e tre sono rese possibili dal
,_,,,,,""''"'-''"' del ma ciascuna richiede non soltanto l'abi-
ma anche una maestria nel farne usi
particolari che richiede altre ancora. Il
rilevante di passaggio,
un movimento va dalla mera condizione
a quella di essere in di valutare le nostre
ragioni come buone o e così facendo di mutare le nostre
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dipende naturalmente dall'uso consolidato cli orologi, cli native, in alcune cruciali della loro
calendari e dei modi di in uso nelle culture Un'insufficienza educativa a questo riguardo essere
nelle ci troviamo. in quanto razionale devo tipi opposti. Da un lato, come nel caso del disabile,
essere in grado di clifferen ti possibili futuri me, cli re una limitazione del senso della possibilità, perché si maturano
immaginare me stesso in movimento che dal punto cli false credenze su quanto le nostre vite siano determinate da cir-
tenza del presente in differenti direzioni. Infatti, costanze incontrollabili. D'altro canto, essa dare spazio a una
fantasia auto-indulgente che confonde la differenza tra aspettati-
realistiche desideri. Entrambe le situazioni ci rendono
'p. Il secondo tipo cli insufficienza ci
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di riconoscere i limiti delle nostre scelte; il di esercita m mamera appropriata la propna capacità di agente
e varie siano le alternative tra le quali razionale indipendente. In tal modo, se si vuol comprendere
Tutti e due i generi di insufficienza implica- come è bene vivere per gli uomini, bisogna sapere in che cosa
no una comprensione dei ruoli che gli consista l'eccellenza dell'agente razionale indipendente, quali
altri giocano o possono nelle nostre vite, sia nell'amplia- sono, cioè, le virtù del ragionamento pratico indipendente. Vi è
re sia nel ridurre lo delle tuttavia qualcos'altro da sapere.
terza dimensione nel dall'infanzia dipenden- In relazione al ruolo che gli altri giocano nel consentirci di
te di agenti razionali è strettamente legata alle passare dalla condizione infantile a quella di un raziona-
qualcuno si domanda se sia una ragione suffi- le indipendente, è necessario sapere anche in che cosa consista
cientemente buona prima riteneva che fosse una buona per quegli altri svolgere il loro ruolo in modo eccellente, quali
per fare di solito è necessario che analizzi che siano le virtù della cura e dell'insegnamento e come si correlino
cos'altro avrebbe fare o star quali sarebbero state alle virtù dell'agente razionale. In tal modo, avendo sollevato la
o siano le alternative future. Deve anche imparare a pren- questione dell'oggetto della vita buona specifica dell'uomo, si
dere le distanze dai propri desideri in quanto sapersi scopre quasi immediatamente, proprio come ha fatto Aristotele,
domandare «è agire e adesso in modo da sod- che essa è diventata un interrogativo sulla natura delle virtù e su
disfare o desiderio?» esige la comprensio- che cosa voglia dire vivere il genere di vita che richiede l'eserci-
serie di oggetti di desiderio e scelta di beni siano zio delle virtù. Si ribatterà che ciò è poco sorprendente. Se si
da alternative future. Noi dobbiamo impara- comincia ponendo le proprie domande in termini aristotelici,
stessi in indirizzati verso una serie di obiet- come io ho fatto, allora è abbastanza naturale che il tentativo di
o meno lontani dalla nostra situazione presente formulare delle risposte a queste domande si svilupperà seguen-
e nostri desideri di ~v•iu~"'"' do dei binari aristotelici. Tuttavia qualcuno potrà dire che nel
relazione che lega tre aspetti è complessa. Ma tutti e tre mio modo di procedere si annidi una petizione di principio. Ciò
contribuiscono a un unico processo di e un'insufficien- significa dare per scontato, anziché dimostrare, che una qualche
in ciascuna delle tre aree produrre o rinfor- versione dell'aristotelismo sia superiore rispetto ad altri impor-
carenze rilevanti nelle altre. Ciò che avviene a chi insegna tanti punti di vista filosofici. E questa critica va accolta. Ciò non-
non è diverso da quanto a chi impara: essere incapaci in dimeno, nell'accettarla, bisogna fare due tipi di puntualizzazioni.
un àmbito essere una causa dell'essere in tutti e tre. Il primo è che l'inizio di ogni ricerca filosofica è soggetto a
------~·~ io di intendo ovviamente tutti colo- una simile petizione di principio. Non si dà nessun punto di par-
si prendono cura dei e in particolar modo i geni- tenza che sia privo di presupposti. Ciò che giustifica questo o
che con loro e insegnano come raggiun- quel punto di partenza è quanto viene dopo, la ricerca che ne
gere punto in cui diventano accessibili per loro modi specifica- consegue e il risultato raggiunto nella comprensione di qualche
mente umani di vivere bene. Quando parlo di ragionamento pra- problema. Un indice di comprensione adeguata è che essa spie-
tico faccio riferimento all'esercizio di capacità ghi retrospettivamente perché la ricerca ben concepita per rea-
umane di razionalità all'interno di tipi di culture ed economie lizzarla avrebbe potuto muovere da certi tipi di punti di parten-
assai diverse e perciò in contesti di pratica assai differenti: caccia, za, ma non da altri. Le nostre assunzioni e procedure iniziali
e allevamento, commercio, industria. Naturalmente sono giustificate soltanto quando alla fine si arriva alla formula-
che cosa voglia dire vivere bene un essere umano varia da zione conveniente di un insieme adeguato di princìpi primi.
contesto a contesto, ma in qualsiasi situazione le sue potenzialità A questa affermazione si può ben replicare che io mi sono limi-
in relazione alla possibilità di condurre una vita buona in una tato a offrire ulteriori capi d'accusa, dal momento che a un punto
forma specificamente umana si sviluppano nella misura in cui si di partenza più o meno aristotelico ho adesso aggiunto una con-
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