Sei sulla pagina 1di 10

64 ANIMALI RAZIONALI DIPENDENTI VITA BUONA, BENI E 'BENE'

o della buona in
un ostacolo su via.
sostenuto che quando un delfino ottiene un determi- vive bene, in realtà
nato bene un modo ben può noscimento del DCISSl~SEIO
dire che abbia una vivere in si no1ss1ea.o
certo E il concetto di vita buona si avvicina in senso
ad altri concetti che implicano l'applicazione del concetto
agire ai di bene traduce il eu zen, e il
<A-u.;;;.,;;;..i~,
noi lo facciamo per
ad umani. il modo in cui di si
di delfini che vivono o non vivono bene in bisogno innanzitutto di considerare
hh.,,.,..,...,,.

che vivono o non vivono bene in quan- ~,.··"·'"'''"l.A in cui noi attribuiamo la Possiamo affer-
o di uomini che vivono o non vivono bene in mare che un certo genere di cibo
dire che bene

o un
vivere bene in
Ciò di cui ha testi di
LUIJ<t. ...,11.n caratteristiche

bene o meno in quan-


vegetale o è di sé
una questione di benché alla domanda sul significato della
vita buona si dia risposta in mediante una ricerca valutati- coscienzioso e ;:ivu.\..Ah~iau. ...,,

va e concettuale. In quanto di fatto essa trova soluzio- Si metta confronto


ne in una serie di con testi scientifici diversi. tra essere umano' o 'buon essere un buon
ambienti nei individui di una determinata questo essere un buon essere umano, tuttavia i
bene e ambienti in cui ciò non e all'interno beni delle pecore sono beni
di una determinata popolazione gli individui o gruppi di specie Viceversa essere un buon ladro a essere un cattivo esse-
particolari che vivono bene e che non vivono re umano. 'un buon ladro' noi valutiamo
un necessario per alcuni tipi doman- alcune sue abilità. Tuttavia persino nel caso giudicassimo, come
de alle quali le scienze biologiche ed ecologiche danno delle dovremmo, che può essere un bene certe abilità, non
risposte. Stabilire con successo distinzioni comporta l 'i- siamo obbligati questo asserire che è bene in atto
dentificazione dei diversi requisiti cui un individuo o una nel modo in cui fa il ladro. Ciò almeno una triplice
popolazione una determinata specie vivono bene in un del bene.
\TCA BUONA, 'BENE'
ANIMALI RAZlONAU DIPENDENTI

bene
68 ANIMALI RAZIONALI DIPENDENTI VULNERABILITA, VITA BUONA, BENI E 'BENE' 69

minacciano i gli uomini e in eguale misura altre specie stanze è la cosa migliore agire in modo da soddisfare questo desi-
animali. Ma lo sviluppo degli esseri umani in vista dell'acquisi- derio particolare?». E se io agisco seguendo un desiderio parti-
zione della capacità di ragionare in modo praticamente efficace colare, io formulo o presuppongo un giudizio che afferma che la
è minacciato da altre cause. cosa migliore per me qui e adesso consista nel soddisfare questo
I neonati umani, negli stadi della vita che fanno immediata- desiderio particolare. Nel nostro linguaggio quotidiano natural-
mente séguito alla nascita, come i delfini molto giovani negli mente la spiegazione o giustificazione di una qualche azione par-
stessi periodi, si rivolgono da soli alla soddisfazione immediata ticolare da parte di un agente si conclude spesso con un'affer-
dei desideri corporali che sentono: del latte e del seno materno, mazione del tipo «l'ho fatto, proprio perché era quello che vole-
del calore e della sicurezza, della liberazione da quello che è sco- vo fare». Ma se questo è quanto affermo, io lascio sempre aperta
modo o doloroso, del sonno. Questa è la nostra prima esperien- la questione che ci potesse essere per me una ragione migliore
za circa il conseguimento di beni e, nel momento in cui ne pren- per agire in maniera diversa; di conseguenza, se la mia ragione
diamo atto, riconosciamo l'incompletezza della triplice classifica- per agire così come ho fatto era una buona ragione per agire in
zione nell'attribuzione di bene che ho elaborato. A uno stadio questo modo, il punto non era che io volevo quella tale cosa sol-
iniziale, noi riconosciamo come bene e chiamiamo beni anche i tanto, ma che io volevo quella tal cosa e anche che non c'era ragio-
piaceri ottenuti mediante la soddisfazione dei desideri corporali ne migliore per agire in maniera differente.
che proviamo, sicuramente di desideri sperimentati più in gene- Quando valuto in questo modo i miei desideri, io prendo le
rale. Superare questo stadio vuol dire non soltanto riconoscere distanze da essi, interpongo dello spazio tra essi e me in quanto
una gamma più vasta di beni, ma anche una scelta più ampia di sono uno che ragiona sulla propria prassi, proprio perché io
tipi di bene. Anche i delfini attraversano un proprio percorso di lascio aperta la domanda, da mia o di altri, se di fatto è
sviluppo e nel corso naturale della loro crescita si indirizzano bene per me agire assecondando questo particolare desiderio qui
verso diversi generi di beni, per esempio beni della caccia e del e adesso. La maggior parte della durata della deliberazione si
gioco in comune. Ma, nella misura in cui maturano, in qualche svolge e deve svolgersi senza che tale questione sia messa in luce.
modo cambiano sia l'orientamento delle loro attività sia gli Infatti, nel caso una simile questione venisse sollevata con troppa
oggetti verso i quali il desiderio è diretto; cambiano tuttavia in frequenza e con troppa insistenza, noi resteremmo paralizzati
quanto momenti del loro sviluppo naturale. Essi non devono come agenti. Eppure, senza la capacità di porla, il nostro ragio-
attraversare uno stadio nel quale debbono separare se stessi dai namento pratico non potrebbe funzionare; acquisire quest'abi-
propri desideri, come capita agli uomini; tale separazione che lità è possibile soltanto per quanti hanno imparato a un livello
implica un riconoscimento di beni diversi dai piaceri dei deside- considerevole come separare se stessi dai propri desideri e più
ri corporali soddisfatti. Che cosa intendo dire con questo? particolarmente da tali desideri nelle loro forme primitive, infan-
Quando qualcuno dà una ragione per fare una cosa piuttosto tili. Il bambino piccolo, se possibile, agisce sulla base dei suoi
che un'altra, non è mai sufficiente spiegare o giustificare la pro- desideri, trovando in essi le ragioni della sua azione, come fanno
pria azione dicendo «ho fatto x, perché fare x mi ha permesso di i delfini e i gorilla. Come hanno evidenziato Kenny, McDowell e
fare, avere o essere y e io volevo fare, avere o essere y». E perché altri, l'uso del linguaggio lo rende capace di valutare le proprie
no? Perché ci si deve sempre chiedere il motivo per cui io dovrei azioni. Pur tuttavia l'apprendimento del linguaggio non è di per
scegliere di agire secondo questo particolare desiderio piuttosto sé solo sufficiente. Il bambino deve imparare che può avere
che secondo un altro, in questo momento particolare e in queste buone ragioni per agire diversamente da come gli suggeriscono i
circostanze specifiche. In ogni determinato momento, io ho un suoi desideri più pressanti e può fare questo soltanto quando
qualche insieme di progetti, di obiettivi e di desideri. Perciò questi desideri hanno smesso di comandare su di lui.
quando mi propongo di agire assecondando un desiderio parti- Naturalmente il bambino non impara ad agire in assenza del
colare, devo chiedermi «Ìn questo momento e in queste circo- desiderio. La nozione di agire senza desiderio è una finzione e
70 BUONA, BENf 71

degli effettuare maniera personale.


razioni che Tuttavia un desiderio è devo essere in
ammettere. Non
autorità in relazione quanto è bene o
per me o avere.
In rapporto a è o sarebbe lll
molti e importanti lo
siano alcuni altri sotto certi
certi altri, fermo restando che
di quanto ne altri. mio medico o il mio allenato-
re, ne] sono uno stu-
della mia
• Q • .. •

i n11e1 amici.
nostro bene
vogliamo essere in veri su noi
gli altri che noi incontriamo come sono per-
sone i le le bambinaie e simili. Ciascuno di
noi, al fine di le di ragionamento
indipendente, e così vivere bene in individuo apparte-
nente alla nostra specie, deve effettuare il dal fatto di
accettare da maestri alla
formulazione dei nostri giudizi circa i i
che siamo in di razionalmente davanti
provvedendoci di buone ragioni
'-'"'"'""'''""V che in un altro. ha un tri-
carattere.
Comincia dalla nostra condizione infantile di animali umani,
che sono esseri dipendenti il piccolo delfino il piccolo
gorilla. completato nella misura in cui noi ne uscia-
mo come di in àmbito
co. Ed ha due delle
state messe in luce. Tutte e tre sono rese possibili dal
,_,,,,,""''"'-''"' del ma ciascuna richiede non soltanto l'abi-
ma anche una maestria nel farne usi
particolari che richiede altre ancora. Il
rilevante di passaggio,
un movimento va dalla mera condizione
a quella di essere in di valutare le nostre
ragioni come buone o e così facendo di mutare le nostre
72 ANUvL'\LI RAZIONALI DIPENDENTI VITA BUONA, BENI 73

ragioni e di conseguenza le nostre azioni. Se non aves- corretto correlati


simo questa inclinazione di verso alcuni beni che si plessi, le distanze dai
trova nei delfini nei gorilla così come negli uomini e che ci dà
le nostre iniziali per non ci sarebbe alcun punto di ciascuno in
partenza questo E se noi non fossimo diventati ralmente non soltanto la storia di
capaci di impegnarci a poco in un numero sempre anche la storia di altri
Cr'.Cf'O'JC>Trl

giore di quelle attività nelle adulti impa- o assenza, intervento o mancanza


rano riconoscere una serie di beni non avremmo ciale nel determinare
progredito verso uno sviluppo completo, un progresso che è sem- stato con successo. in
minacciato da difficoltà e pericoli. storia in due modi diversi. Essi offrono innanzitutto le risorse
Qualsiasi elenco di ostacoli, difficoltà e pericoli comin- realizzare il passaggio, mediante l'allattamento,
cia in buona con i medesimi letali che minacciano i zione, il vestire, l'insegnamento, la
delfini: lesioni, e fame. Ma a le raccomandazioni. risorse di cui un individuo
questi dobbiamo aggiungere tutti e condizioni variano a seconda delle del
che minacciano lo sviluppo delle capacità e di valuta- tutto degli ostacoli delle difficoltà
zione delle ragioni da del bambino: insufficienza nel forni- bisogno degli altri essi ci aiutino a non cadere in condi-
re una stimolazione all'attività ritardo menta- zioni invalidanti; ma inevitabilmente,
insicurezza che genera condizioni che rendono vittime, o temporanearnente o
un bambino controllare l'ec- quali di sordità,
.,,"'~H,HL''-"''"'"' sproporzionato e la lista disordine psicologico, abbiamo
già abbastanza rivol- aiutarci a ottenere le risorse di cui abbiamo "''"'"J""-'"L'"'
gere la nostra attenzione a un'altra dimensione rilevata nel sono limitate,
passaggio del bambino dalla infantile all'attività pro- scita ci"'"''"'"''"'""
pria dì un razionale indipendente, che implica la fare in nostra vece non
trasformazione dei desideri e delle passioni del bambino. Individui differenti, disabili in modi differenti e a diversi
condizione necessaria impegnarsi in un ragionamen- possono avere i loro talenti peculiari e le loro JJ'-'""~''u11u,.c.,
to corretto sulle nostre consiste nell'aver proprie difficoltà. Ciascuno ha bisogno
rato prendere in misura le distanze dai nostri desideri comprendere la sua condizione. è uno dei
presentì, per essere in grado di poterli valutare. coloro che punti in cui è importante ricordare che esiste una scala di disa-
non sono stati in di distaccarsi sufficientemente dai loro bilità nella tutti noi collocati. disabilità è
propri desideri per i il desiderio del bene per o meno, sia il di 'LLh:•U"-''~"
loro e in tale non è diventato sufficientemente priorita- sia che concerne i periodi di
rio, corrono il pericolo di non saper riconoscere questo dato bili. E noi ci troviamo in differenti
riguardo a se stessi. E così ciò che essi presentano a se stessi come punti molto diversi scala,
un desiderio per il loro stesso bene o per il bene coincidere re. Quando noi da uno di tali punti a un
di fatto ed è abbastanza una forma inconsapevole di desi- mo bisogno riconoscere che restiamo
derio infantile, un di desiderio che è stato messo al individui che eravamo pnma fare questo o
ro dalla valutazione critica. Di nelle loro delibera- Tuttavia la che gli altri nell'assisterci realizzare
zioni essi ragionano a partire da e ~"""""·'"'i~ questi non è l'unico modo in cui essi compaiono nella
in base a una motivazione assai scorretta. Ragionamento pratico nostra storia.
74 RAZIONALI DIPENDENTI vn~.\ BUONA, BENl 'BENE' 75

dal momento della nascita e di fatto futuri differenti alternativi


si trova a essere inserito e definito da una serie cli native di beni da
relazioni sociali che non assolutamente da lui. Il pas-
il bambino deve realizzare è verso una condizione futuri e
le relazioni sociali siano quelle cli un agente bilità dei risultati futuri
che rapporta con altri razionali solo in
con coloro cli volta in volta a necessarie sia la conoscenza sia
lui in momento successivo della vita. Gli agenti Come con le altre abilità e",.,_,,.,,,,,",,
razionali indipendenti contribuiscono alla formazione al soste- del
delle loro relazioni sociali, cosa che neonati non e
a diventare un razionale indipendente vuol dire
a collaborare con altri nel formare e sostenere
il
U'J.J.HUH'-.- di beni
più
certo cli disabilità. Infatti è
future. che sordità, arti lesionati o
esclusiva del presente alla cano in maniera quasi totale le possibilità
un futuro è una terza soffre. Inoltre si è affrontata con tale situazione come
alla condizione di agente se fosse un fatto cli natura. Ciò che in questo caso si trascura è
come ] 'abilità di valutare la di o ostacoli causati da
cli le distanze limitazioni e la misura in cui ci
soltanto dalle risorse del disabile - che '"''"'''"n''
individuo a individuo - anche dal contributo le cui
carenze possono essere mancanze di immaginazione rispetto a
possibilità future. Le dimensioni della in altre parole,
dipendono non solo dall'individuo disabile, ma dai dei
fa
In ogni caso, ciò non è vero soltanto del disabile. Anche altri
possono essere alternati-
ve future realistiche, non sono stati aiutati da un' educa-
nostra zione sufficientemente adeguata a ,LU••iÀÀ~ .... ÀÀHAÀ

dipende naturalmente dall'uso consolidato cli orologi, cli native, in alcune cruciali della loro
calendari e dei modi di in uso nelle culture Un'insufficienza educativa a questo riguardo essere
nelle ci troviamo. in quanto razionale devo tipi opposti. Da un lato, come nel caso del disabile,
essere in grado di clifferen ti possibili futuri me, cli re una limitazione del senso della possibilità, perché si maturano
immaginare me stesso in movimento che dal punto cli false credenze su quanto le nostre vite siano determinate da cir-
tenza del presente in differenti direzioni. Infatti, costanze incontrollabili. D'altro canto, essa dare spazio a una
fantasia auto-indulgente che confonde la differenza tra aspettati-
realistiche desideri. Entrambe le situazioni ci rendono
'p. Il secondo tipo cli insufficienza ci
76 ANI:MALI RAZIONALI DIPENDENTI VULNERABILJTA, VITA BUONA, BENI E 'BENE' 77

di riconoscere i limiti delle nostre scelte; il di esercita m mamera appropriata la propna capacità di agente
e varie siano le alternative tra le quali razionale indipendente. In tal modo, se si vuol comprendere
Tutti e due i generi di insufficienza implica- come è bene vivere per gli uomini, bisogna sapere in che cosa
no una comprensione dei ruoli che gli consista l'eccellenza dell'agente razionale indipendente, quali
altri giocano o possono nelle nostre vite, sia nell'amplia- sono, cioè, le virtù del ragionamento pratico indipendente. Vi è
re sia nel ridurre lo delle tuttavia qualcos'altro da sapere.
terza dimensione nel dall'infanzia dipenden- In relazione al ruolo che gli altri giocano nel consentirci di
te di agenti razionali è strettamente legata alle passare dalla condizione infantile a quella di un raziona-
qualcuno si domanda se sia una ragione suffi- le indipendente, è necessario sapere anche in che cosa consista
cientemente buona prima riteneva che fosse una buona per quegli altri svolgere il loro ruolo in modo eccellente, quali
per fare di solito è necessario che analizzi che siano le virtù della cura e dell'insegnamento e come si correlino
cos'altro avrebbe fare o star quali sarebbero state alle virtù dell'agente razionale. In tal modo, avendo sollevato la
o siano le alternative future. Deve anche imparare a pren- questione dell'oggetto della vita buona specifica dell'uomo, si
dere le distanze dai propri desideri in quanto sapersi scopre quasi immediatamente, proprio come ha fatto Aristotele,
domandare «è agire e adesso in modo da sod- che essa è diventata un interrogativo sulla natura delle virtù e su
disfare o desiderio?» esige la comprensio- che cosa voglia dire vivere il genere di vita che richiede l'eserci-
serie di oggetti di desiderio e scelta di beni siano zio delle virtù. Si ribatterà che ciò è poco sorprendente. Se si
da alternative future. Noi dobbiamo impara- comincia ponendo le proprie domande in termini aristotelici,
stessi in indirizzati verso una serie di obiet- come io ho fatto, allora è abbastanza naturale che il tentativo di
o meno lontani dalla nostra situazione presente formulare delle risposte a queste domande si svilupperà seguen-
e nostri desideri di ~v•iu~"'"' do dei binari aristotelici. Tuttavia qualcuno potrà dire che nel
relazione che lega tre aspetti è complessa. Ma tutti e tre mio modo di procedere si annidi una petizione di principio. Ciò
contribuiscono a un unico processo di e un'insufficien- significa dare per scontato, anziché dimostrare, che una qualche
in ciascuna delle tre aree produrre o rinfor- versione dell'aristotelismo sia superiore rispetto ad altri impor-
carenze rilevanti nelle altre. Ciò che avviene a chi insegna tanti punti di vista filosofici. E questa critica va accolta. Ciò non-
non è diverso da quanto a chi impara: essere incapaci in dimeno, nell'accettarla, bisogna fare due tipi di puntualizzazioni.
un àmbito essere una causa dell'essere in tutti e tre. Il primo è che l'inizio di ogni ricerca filosofica è soggetto a
------~·~ io di intendo ovviamente tutti colo- una simile petizione di principio. Non si dà nessun punto di par-
si prendono cura dei e in particolar modo i geni- tenza che sia privo di presupposti. Ciò che giustifica questo o
che con loro e insegnano come raggiun- quel punto di partenza è quanto viene dopo, la ricerca che ne
gere punto in cui diventano accessibili per loro modi specifica- consegue e il risultato raggiunto nella comprensione di qualche
mente umani di vivere bene. Quando parlo di ragionamento pra- problema. Un indice di comprensione adeguata è che essa spie-
tico faccio riferimento all'esercizio di capacità ghi retrospettivamente perché la ricerca ben concepita per rea-
umane di razionalità all'interno di tipi di culture ed economie lizzarla avrebbe potuto muovere da certi tipi di punti di parten-
assai diverse e perciò in contesti di pratica assai differenti: caccia, za, ma non da altri. Le nostre assunzioni e procedure iniziali
e allevamento, commercio, industria. Naturalmente sono giustificate soltanto quando alla fine si arriva alla formula-
che cosa voglia dire vivere bene un essere umano varia da zione conveniente di un insieme adeguato di princìpi primi.
contesto a contesto, ma in qualsiasi situazione le sue potenzialità A questa affermazione si può ben replicare che io mi sono limi-
in relazione alla possibilità di condurre una vita buona in una tato a offrire ulteriori capi d'accusa, dal momento che a un punto
forma specificamente umana si sviluppano nella misura in cui si di partenza più o meno aristotelico ho adesso aggiunto una con-
78 ANll'vlALI RAZIONALI DIPENDENTI

cezione pm o meno di come una ricerca deve proce- CAPITOLO OTTAVO


dere. E anche questo devo concederlo: e' è una discreta quantità di
lavoro filosofico ancora da compiere, cosa che io non farò in que-
sta sede. E ciò è quanto mai evidente in un àmbito particolare. e
Ho elencato prima un certo numero di generi di attribuzioni
di bene, di impieghi del termine 'bene' e di altri correlati.
Quell'elenco assume come impieghi fondamentali di 'bene'
quelli in cui attribuisce direttamente o indirettamente il vivere
bene agli appartenenti a una specie vegetale o animale
proprio in quanto appartenenti a specie. E questi impieghi Ouali sono dunque le relazioni sociali senza le quali noi non pos-
fondamentali offrono l'unità soggiacente nei termini della quale si:1mo diventare agenti razionali indipendenti? Si danno anche
deve essere la molteplicità di di attribuzione di bene. delle relazioni sociali che sono necessarie se essere am-
Dal momento che io ho assunto che sia una questione di fatto tati a mantenerci razionali indipendenti? E quali sono le
sapere in che cosa consista vivere bene gli appartenenti una virtù in assenza delle quali queste relazioni non possono essere
specie particolare, benché ciò sia talvolta soggetto di discussione messe in atto e mantenute in essere? Se vogliamo dare una
in rapporto a certi aspetti particolari, mi sono impegnato a offri-
sta a questi interrogativi, abbiamo bisogno di un ulteriore e pi~
re quello che in un certo senso è un resoconto naturalistico di dettagliato resoconto delle dimensioni dello sviluppo del bambi-
bene e di 'bene', visto che una pianta o un animale vive bene in
no a partire dalla sua dipendenza infantile. .
ragione del fatto di possedere un insieme appropriato di caratte-
Nella maggior parte della filosofia morale si dà scontat.a 111
ristiche naturali. Sostenere questo, tuttavia non vuol dire affer- partenza l'esistenza di maturi agenti razionali indipendenti, le
mare che il significato di 'bene' possa essere dato costruendo una
cui relazioni sociali corrispondono a quelle del mondo adulto.
lista di caratteristiche naturali, neppure se si trattasse di una lista L'infanzia, se in qualche caso viene presa in considerazione, rice-
lunghissima e multiforme, e affermare che bene è una proprietà
ve soltanto un'attenzione fugace e accidentale 1 • Eppure gli agen-
che si aggiunge a una serie di caratteristiche naturali significa sol- ti razionali fanno il loro ingresso nel mondo adulto con le rela-
tanto dare un nome al problema di come comprendere la rela-
zioni, le esperienze, gli atteggiamenti e le capacità che si ~ortano
zione tra la bontà e tali caratteristiche, ma non risolverlo.
appresso dall'infanzia e dall'adolescenza e che semp~-e 111 q~1al~
In quest'àmbito sorgono problemi filosofici conosciuti e impe- che modo, e in modo molto significativo, sono 111capaci di
gnativi e io li metto da in questa sede. Mi limito semplice-
eliminare e rinnegare.
mente a rilevare che persino catalogare gli usi di 'bene' in questo
Diventare un efficace agente razionale indipendente è un
modo sembra rendere implausibili prùna certi tipi di teoria
risultato, ma è sempre un risultato al quale altri hanno dato con~
filosofica sul 'bene'. Qualsiasi cosa significare l'affermazione
tributi essenziali. I primi tra questi altri sono direttamente legati
che qualche individuo particolare appartenente a una particolare alla nostra esistenza animale, a quanto nel nostro sviluppo con-
specie stia vivendo bene, che stia conseguendo il suo bene, e che
dividiamo con altre specie intelligenti. Noi dobbiamo ai genitori,
questo o quello sia bene per lui, in quanto lo porta al suo vivere
bene - affermazioni che possiamo fare su cardi selvatici e cavoli,
asini o delfini, con lo stesso significato di 'vivere bene' e lo stesso
significato di 'bene' - è difficile supporre che con queste afferma- 1
Si danno ovviamente importanti eccezioni, benché in numero assai limitato:
zioni stiamo attribuendo delle proprietà non naturali o che stiamo tra di esse l'Emilio di Rousseau e più recentemente G.B. Matthews, The PhilosojJhy
esprimendo un'atteggiamento, un 'emozione o un'approvazione. of Childhood, Harvard University Press, . . . 1994. Tr~lscurar: l'.in-
fanzia va di pari passo con il trascurare sia la vecch1a1a sia le espenenze d1 chsa-
bilità e dipendenza, a ogni stadio di vita.
I

Potrebbero piacerti anche