ELETTRICI
A.A. 2005/2006
Facoltà d’Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari
CAPITOLO 1. GENERALITA’ SUI SISTEMI ELETTRICI
1. Introduzione…………………………………………………...….pag. 2
2. Costituzione del sistema elettrico per l’energia…...……....pag. 3
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CAPITOLO 1
GENERALITA’ SUI SISTEMI ELETTRICI
1. Introduzione
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È bene, però, osservare che, pur essendo gli impianti in corrente alternata
trifase praticamente quelli universalmente impiegati ormai da quasi cento anni,
esistono alcuni casi di importanza non trascurabile, in cui si impiegano ancora la
corrente alternata monofase o gli impianti per la trasmissione in corrente continua.
Ad esempio, il sistema monofase in corrente alternata trova impiego
nell’ambito degli impianti per la trazione elettrica e nel caso della distribuzione in
bassa tensione, mentre gli impianti di trasmissione dell’energia elettrica in corrente
continua vengono impiegati sia quando è necessario trasmettere energia elettrica a
grandi distanze, per i motivi accennati in precedenza, sia quando, dovendo
attraversare il mare, si può usare quest’ultimo come conduttore di ritorno, con ovvi
risparmi economici.
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necessità di grosse quantità d’acqua per il raffreddamento. Per le centrali
termoelettriche la locazione delle centrali è legata alla disponibilità naturale delle
fonti)
Le linee di trasmissione possono essere di due tipi:
a) Linee di trasmissione primarie: connettono le centrali ai nodi primari di
smistamento, detti a loro volta sottostazioni di distribuzione o più
semplicemente sottostazioni;
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Fig. 2 Sostegni a stelo: a) Palo in legno per linea 15 kV e telefonica di servizio; b) Palo in cemento armato
centrifugato per linea 15 kV e telefonica di servizio; c) Palo in acciaio tubolare per linea 15 kV e telefonica
di servizio;d) Palo in cemento armato centrifugato per linea 60 kV.
I sistemi elettrici delle singole nazioni europee e mondiali sono in gran parte
interconnessi tra loro sia per garantire una maggiore stabilità e qualità del servizio,
sia per consentire la continuità di servizio attraverso continui scambi di energia
regolati da complessi regimi economici.
Per consentire tali interconnessioni, è stato necessario standardizzare i valori delle
grandezze elettriche, come la tensione e la frequenza.
In ambito europeo la frequenza di rete è pari a 50Hz. La variazione massima
consentita (1%) per il corretto funzionamento di generatori ed utilizzatori è assicurata
attraverso il costante controllo delle produzioni e dei consumi a livello nazionale dai
singoli TSO (Transmission System Operators) ed a livello internazionale da un
Coordinatore Centrale Europeo (UCTE).
La scelta del livello di tensione adeguato per ognuno dei sottosistemi descritti
(dalla produzione alla distribuzione) è anch’ esso uniformato a livello internazionale, e
dipende da motivazioni tecnico-economiche (uniformità e standardizzazione dei valori
commerciali).
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Inoltre poiché la potenza elettrica in transito su una determinata linea è
proporzionale al prodotto tra il valore della tensione nominale e della corrente
nominale che la attraversa:
P (MW) α V (V) * I (A)
per ottenere un elevato rendimento di trasmissione dell’energia elettrica, occorre
ridurre quanto più possibile le perdite di trasmissione che possono essere di due tipi:
Nelle centrali elettriche l’energia elettrica viene prodotta con valori di tensione
compresi tra 6 ed i 12 kV, che per la trasmissione della energia vengono innalzati a
di 380 kV mediante l’utilizzo di appositi trasformatori elevatori di tensione.
Per questo motivo nelle lunghe linee di trasmissione primarie e secondarie utilizzate
per il trasporto di ingenti potenze, le tensioni di esercizio sono le più alte possibili.
I valori standard europei sono 400-380kV (Linee ad Altissima Tensione, o AAT) e
220-150kV (Linee ad Alta Tensione o AT).
Il livello di tensione in MT è in via di unificazione su tutto il territorio nazionale
al valore di 20 kV (a tutt’oggi esistono anche linee MT con V = 10-15 kV).
Le zone abitate sono interconnesse alla rete principale di trasmissione attraverso
linee di distribuzione in Media Tensione (MT), che fanno capo alle varie stazioni di
conversione (cabine di trasformazione MT/BT). Infine attraverso le sottostazioni
MT/BT avviene il collegamento alle linee a bassa tensione (BT) nelle quali i livelli di
tensione sono rispettivamente uguali a 380 V trifase e 220V monofase.
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In essa, per semplicità si è rappresentata un unica centrale di produzione, e sebbene
si tratti di un sistema di tipo trifase, si è adottata una rappresentazione di tipo
unifilare.