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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

FACOLTÁ DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA

Laurea Magistrale in Architettura

L. I. di PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE


Modulo Impianti a.a. 2012-2013

Impianto elettrico PARTE SECONDA

Docente: Ing. ROBERTO RICCIU

1
Impianto elettrico: indice

Indice

1. componenti
2. prestazioni
3. requisiti
4. sicurezza elettrica
5. norme

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 2
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: dimensionamento – dispositivi di comando
DISPOSITIVI DI COMANDO - Interruttore
Dispositivo in grado di interrompere la continuità elettrica di un
solo conduttore (interruttore unipolare) o di entrambi i conduttori
(interruttore bipolare).

Segno
grafico

Schema topografico

Schema funzionale

Schema unifilare

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 3
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: dimensionamento – dispositivi di comando
DISPOSITIVI DI COMANDO - Deviatore
Dispositivo in grado di “deviare” la corrente elettrica su due
conduttori diversi al fine di consentire l’accensione e lo
spegnimento da due punti diversi.

Segno
grafico

Schema topografico
Schema funzionale

Schema
unifilare
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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 4
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: dimensionamento – dispositivi di comando
DISPOSITIVI DI COMANDO - Invertitore
Dispositivo in grado di “deviare” e “invertire” la corrente elettrica su due conduttori
diversi al fine di consentire l’accensione e lo spegnimento da tre o più punti diversi.
E’ sempre necessario impiegare due deviatori ed un o più invertitori; i deviatori
vanno posti nel circuito in posizione definibile di “testa” mentre gli invertitori vanno
inseriti nel mezzo.

Segno
grafico

Schema funzionale
Schema topografico

Schema unifilare

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 5
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: dimensionamento – dispositivi di comando

DISPOSITIVI DI COMANDO – Pulsante doppio


Dispositivo con pulsante doppio si intende un unico apparecchio che comprende 2
pulsanti separati sia elettricamente sia meccanicamente e che, di conseguenza,
sul frontale ha due tasti di comando. Trova applicazione in circuiti di segnalazione
od applicazioni similari.
Segno
grafico

Schema funzionale

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 6
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: componenti elettrici
PRESE – prese a spina
Norma CEI 23-16 - I tipi di presa più diffusi sono:

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
7
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: simbologia e segni grafici

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 8
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: simbologia e segni grafici

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 9
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: simbologia e segni grafici

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 10
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: simbologia e segni grafici

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 11
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: impianti elettrici – dimensionamento tubi corrugati in pvc

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013

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Impianto elettrico: impianti elettrici – dimensionamento tubi corrugati in pvc

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Impianto elettrico: impianti elettrici – dimensionamento tubi corrugati in pvc

accessori – giunti – raccordi- placche – scatole derivazione -


Scatola portafrutti tubi
flessibili
in
Tubo pvc corrifilo polivinile
per
sottotraccia

manicotto rigido

fissatubi

Curva rigida per tubo

Piastra portafrutti

placca

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Impianto elettrico: dimensionamento – dispositivi di protezione

Cavidotti - Riferimento
normativo: CEI 64-8
Tubi protettivi
I tubi protettivi, flessibili o rigidi, in
materiale isolante, posati sotto pavimento
o interrati, devono essere di tipo pesante.
I tubi di tipo leggero possono essere
posati sottotraccia a parete, o a soffitto,
oppure nel controsoffitto.
Le dimensioni dei cavi devono essere tali Nei sistemi di distribuzione a
da permettere l’agevole introduzione dei pavimento con prese in torretta,
cavi dopo la messa in opera dei tubi spesso vengono impiegate
stessi. Allo scopo è raccomandato un tubazioni in PVC pesante di
diametro interno dei tubi almeno uguale a forma rettangolare incassate
1.3 volte il diametro del cerchio nella struttura del pavimento.
circoscritto al fascio dei cavi da contenere. Dette tubazioni devono far capo
ad idonee cassette a pavimento
Ing. ROBERTO RICCIU - Lezioni del L. I. di che permettano l’introduzione dei
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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
cavi senza danneggiamenti. 15
Impianto elettrico: dimensionamento – dispositivi di protezione

Per canale si intende un involucro chiuso


con coperchio, che assicura la protezione
meccanica dei cavi e ne permette la posa
senza tiro.
I canali possono essere in materiale
isolante o metallico; richiedono l’assenza
di asperità e di spigoli vivi, ed un grado di
protezione almeno IPX2.
Nei canali la sezione occupata dai cavi di
energia, tenuto conto del volume
occupato dalle connessioni, non deve
superare il 50% della sezione del canale
stesso.
Tale prescrizione non si applica ai cavi di
segnalazione e comando e ai i cavi per Se si utilizzano canali metallici o
telecomunicazione. tubi metallici, tutti i cavi del
medesimo circuito devono
Se uno stesso canale è utilizzato per cavi essere installati nello stesso
di energia e cavi di segnale deve essere tubo o canale, per evitare
munito di setti separatori o utilizzare cavi riscaldamenti dovuti a correnti
di segnale isolati per la tensione nominale indotte.
dei cavi di energia
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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: distribuzione apparecchiature elettriche

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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: distribuzione apparecchiature elettriche

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 18
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: dimensionamento e disposizione delle canalizzazioni

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 19
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: dimensionamento dei cavi nelle canalizzazioni

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 20
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: requisiti normativi per prog. impianto elettrico bagno-doccia

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: requisiti normativi per prog. impianto elettrico bagno-doccia

Prescrizioni sicurezza ambienti speciali: Bagni


• Zona 0
Corrisponde al volume interno alla vasca da bagno o al piatto
doccia.
• Zona 1
E’ il volume delimitato dalla superficie che si estende in verticale
dalla vasca da bagno o dal piatto doccia fino ad un piano
orizzontale situato a 2,25 m dal pavimento.
Se manca il piatto doccia manca pure la zona 0. In questo caso il
solido che delimita la zona 1 è un cilindro di 0,6 m di raggio con il
centro nel soffione della doccia che si sviluppa in verticale verso
il basso sotto il soffione.
Se il fondo della vasca o del piatto doccia si trova oltre 0,15 m al
di sopra del pavimento, l’altezza di 2,25 m è computata a partire
da questo fondo. In tal caso la zona 1 si estende anche al di sotto
della vasca o del piatto doccia.
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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 22
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: requisiti normativi per prog. impianto elettrico bagno-doccia

Prescrizioni sicurezza ambienti speciali Bagni


• Zona 0
E’ vietata l'installazione di qualsiasi componente elettrico, anche
se a bassissima tensione di sicurezza.
• Zone 1 e 2
Sono vietati i normali dispositivi di comando (interruttori, pulsanti,
ecc,) e prese a spina.
Sono ammessi scaldacqua e vasche idromassaggi purché
“stagni” (grado di protezione IPX4 o superiore).
Nella zona 2 sono ammesse alcune tipologie di prese a spina e
apparecchi illuminanti con idonei sistemi di protezione

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 23
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: requisiti normativi per prog. impianto elettrico bagno-doccia

Prescrizioni sicurezza ambienti speciali Bagni


• Zona 2
E’ il volume circostante alla zona 1 che si sviluppa in verticale,
parallelamente e ad una distanza in orizzontale verticale, dalla
zona 1 di 0,6 m, fino ad un'altezza di 2,25 m dal piano del
pavimento.
• Zona 3
E’ il volume delimitato dalla superficie verticale che si sviluppa in
orizzontale di fianco alla zona 2 per 2,4 m ed in verticale fino ad
un'altezza dal piano del pavimento di 2,25 m. La presenza di
pareti e ripari fissi permette in alcuni casi di ridurre i limiti indicati.
Nei locali bagno e doccia le condutture metalliche dell'acqua
calda e fredda, del gas, degli scarichi, dei caloriferi, ecc. devono
essere collegate a terra.

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 24
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: requisiti normativi per prog. impianto elettrico bagno-doccia
Zona 3
Sono ammessi i normali dispositivi di comando (interruttori, pulsanti, ecc,),
le usuali prese a spina e tutte le tipologie di apparecchi elettrici.
Il grado di protezione richiesto è IPX1 o superiore.

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bagno PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: grado di protezione

Gradi di protezione IP (Index Protection)


Secondo la Norma CEI 70-1 (Norma italiana che corrisponde alla EN 60529)
viene di seguito descritto il grado di protezione dell’involucro di apparecchiature
elettriche con tensione nominale non superiore a 72,5KV. I primi due valori
indicano: la prima cifra il grado di protezione contro il contatto di corpi solidi
esterni e contro l'accesso a parti pericolose e la seconda cifra protezione contro
la penetrazione dei liquidi. Esiste un terzo valore il quale indica il grado di
resistenza meccanica dell’involucro: la norma di riferimento CEI 70-3
(corrispondente alla EN50102) prevede la verifica dell’integrità dell’involucro a
seguito dell’applicazione di urti per mezzo di martello a pendolo, martello a
molla o martello verticale

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: grado di protezione

IP 10

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: grado di protezione

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Impianto elettrico: impianti elettrici - predimensionamento

Una delle prime operazioni da eseguire per


dimensionare un impianto elettrico e scegliere
in modo corretto le caratteristiche dei suoi
componenti è quella di determinare la potenza
totale e calcolare le potenze che devono
essere erogate dai vari circuiti e le relative
correnti.

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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: impianti elettrici - predimensionamento

Esercizio

Calcolo del valore della potenza da installare in un


appartamento di superficie 120 m2, adibito ad abitazione e
alimentato con tensione nominale 230 V
Il carico e’ cosi costituito:

• Potenza totale degli apparecchi illuminanti pari a 1000 W


• n.10 prese da 10 A
• n.3 prese da 16 A
• n.1 scaldacqua elettrico da 1500 W

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 30
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: impianti elettrici - predimensionamento

Soluzione
Per il circuito dell’illuminazione, assumendo un fattore di
contemporaneità pari a 0,8 la potenza convenzionale vale:
Pc1= Pc1 Kp1=1000x0,8=800 W
Per i due circuiti delle prese, scegliendo un fattore di riduzione pari a
0,1 per le prese da 10 A e 0,15 per quelle da 16 A, con fattore di
potenza 0,9 per entrambi, le potenze convenzionali sono pari a:
Pc2= N2 PM2 Kp2= N2 Vn I2n cosϕn Kp2 =10x230x10x0,9x0,1=2070 W
Pc3= N3 PM3 Kp3= N3 Vn I3n cosϕn Kp3 =3x230x16x0,9x0,15=1490 W
Per lo scaldacqua elettrico la potenza convenzionale e’ uguale a
quella di targa, essendo unitari i valori del fattore di utilizzazione e di
quello di contemporaneità:
Pc4= P4=1500 W
La potenza convenzionale totale, somma di quelle parziali, e’ data da:
Pc= Pc1+ Pc2+ Pc3+ Pc4= 5860 W
Si sceglie un contatore della potenza pari a 6 kW
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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 31
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

Altezze tipiche
d’istallazione

Altezze tipiche
d’istallazione

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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

35
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

37
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

Quadro elettrico appartamento Quadro elettrico al piano terra

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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE41
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

43
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 45
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
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Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 47
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

48
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

49
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 50
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 51
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 52
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: stralcio prog. di un impianto elettrico civile

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 53
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici

SICUREZZA ELETTRICA
Un impianto elettrico è definito come un insieme delle costruzioni e delle
installazioni destinate ad uno o più delle seguenti funzioni: produzione,
conversione, trasformazione, regolazione,smistamento, trasporto,
distribuzione e utilizzazione dell’energia elettrica.

La molteplicità delle apparecchiature e condizioni d’impiego possono essere


origine di diversi fattori di rischio elettrico, tra cui i principali sono:
- passaggio di corrente elettrica pericolosa per il corpo umano (elettrocuzione);
- elevate temperature o archi elettrici che possono provocare incendi o ustioni.

Per garantire l’uso sicuro delle apparecchiature elettriche e degli impianti, è


necessaria la presenza di sistemi e dispositivi di protezione contro:
• contatti diretti;
• contatti indiretti;
• effetti termici;
• sovracorrenti e sovratensioni.
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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici
ORIGINE DELL’ELETTROCUZIONE
L’elettrocuzione può avvenire per contatto diretto, contatto indiretto ed arco
elettrico.
Per contatto diretto s’intende il contatto con una parte normalmente in
tensione dell’impianto elettrico, ad esempio un filo scoperto o male isolato, o
contatto con entrambe le mani dei due poli della corrente.
Nei luoghi accessibili a tutti, la protezione deve essere assicurata
dall’adozione di involucri e barriere rimovibili solo tramite l’utilizzo di apposito
attrezzo.
Il contatto indiretto avviene quando si entra in contatto con parti metalliche
normalmente non in tensione. Tali parti metalliche possono risultare
inaspettatamente in tensione a causa di guasto della macchina o di qualche
suo componente. Un esempio sono le carcasse metalliche degli
elettrodomestici.

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 56
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici

RISCHI ELETTRICI.

I principali rischi connessi all’utilizzo di corrente elettrica sono


essenzialmente l’elettrocuzione e l’incendio a seguito di corto circuito.
-Elettrocuzione, più comunemente conosciuta come scossa, consiste
nell’attraversamento del corpo umano da parte della corrente elettrica.
Affinché si possa verificare tale passaggio la corrente deve avere un punto
di entrata e un punto di uscita. Ad esempio, se accidentalmente si viene a
contatto con un elemento in tensione, il passaggio di corrente avviene solo
se il corpo umano è in contatto diretto con la terra.
- Incendio di origine elettrica o l’innesco in atmosfera esplosiva è dovuto ad
un’anomalia dell’impianto elettrico, come ad esempio un corto circuito, un
arco elettrico o un sovraccarico. Inoltre, l’impianto elettrico può essere un
vettore d’incendio se costituito da materiale combustibile.

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 57
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici

I principali effetti prodotti dall'attraversamento della corrente elettrica nel corpo


umano (elettrocuzione) sono:
● La tetanizzazione: quando le fibre muscolari si contraggono involontariamente
e si ha una parziale paralisi;
● L'arresto della respirazione: è conseguenza della tetanizzazione dei muscoli
addetti alla respirazione;
● La fibrillazione cardiaca: è lo stato di mancata sincronizzazione delle cellule
cardiache, che portano ad una vibrazione insufficiente per la circolazione
sanguigna;
● L'arresto del cuore;
● Le ustioni: sono bruciature dei tessuti, in genere nei punti di ingresso e uscita
della corrente (punti di contatto);

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 58
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici

effetti della corrente elettrica sul corpo umano


La pericolosità della corrente elettrica dipende principalmente da:
● Percorso della corrente attraverso il corpo: molto pericoloso se
attraversa il cuore o il sistema nervoso, in particolare il cervello
● Condizioni fisiche del soggetto, specialmente se questo ha
qualche patologia o debilitazione (ex. cardiopatici)
● Intensità della corrente e durata del contatto
● vedi diagramma di pericolosità
● Tipo di corrente: continua (più pericolosa) o alternata, e in caso
dalla frequenza
● Fase di ciclo cardiaco all'inizio dell'elettrocuzione

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 59
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici
diagramma di pericolosità della corrente elettrica

zona 1: nessuna reazione; Le curve c2 e c3


zona 2: nessun effetto pericoloso; corrispondono a una
zona 3: nessun danno organico, ma rischio nella probabilità di
respirazione e attività cardiaca (reversibili); fibrillazione ventricolare
zona 4: rischio di danni gravi e irreversibili; rispettivamente del 5%
Ing. ROBERTO RICCIU - Lezioni del L. I. di e 50%.
PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 60
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici – apparecchiature di protezione

Sicurezza elettrica degli impianti domestici

Gli elementi fondamentali per la sicurezza negli impianti elettrici sono:


● Le protezioni totali o parziali
● Tutti gli isolamenti, le barriere, gli involucri, le strutture che
impediscono materialmente di “toccare” le parti in tensione (guaine,
scatole, mascherine, ecc...)
● L'impianto di messa a terra
● È un circuito “preferenziale” verso terra per la corrente elettrica,
rispetto a percorsi “pericolosi” quali le persone; nelle prese è dato dal
foro centrale
● L'interruttore differenziale (Salvavita)
● Permette di accorgersi di una “perdita” verso terra di corrente elettrica
dal normale impianto, e conseguentemente la interrompe, prevenendo il
rischio che una persona ne sia attraversata
La situazione migliore è il loro uso combinato (di fatto nella maggior parte dei
casi)
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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 61
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici – apparecchiature di protezione

MESSA A TERRA
La messa a terra consiste in una serie di accorgimenti
idonei ad assicurare alle masse elettriche lo stesso
potenziale della terra, evitando che le stesse possano
venire a trovarsi in tensione. Infatti, i cavi in tensione
assumono un determinato potenziale rispetto al terreno,
che per gli impianti delle abitazioni civili è di 230 V.
La messa a terra sinteticamente mira a proteggere le
persone dal rischio di folgorazione.

Questo tipo di impianto imposto dalla norma vigente


(D. Lgs. n.81/08, Decreto ministeriale n. 37 del 22
gennaio 2008, norma CEI 64-8/4)

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 62
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici – apparecchiature di protezione

Impianto di terra e collegamenti equipotenziali


• Si possono creare situazioni di pericolo quando parti dell'impianto
elettrico che normalmente non sono in tensione, come le carcasse degli
elettrodomestici, a seguito di guasti o imprevisti acquisiscono una
differenza di potenziale rispetto al terreno.
• La messa a terra mira a proteggere le persone dal rischio di
folgorazione. Consiste essenzialmente di un sistema di conduttori (PE)
collegati ad uno o più dispersori inseriti nel terreno (ad es. picchetti
metallici).
• Lo scopo della messa a terra è quindi assicurare che le masse degli
elettrodomestici siano allo stesso potenziale del terreno.
• La messa a terra, inoltre, facilita l’intervento automatico dell’interruttore
differenziale.
• La messa a terra di protezione non interessa solo l’impianto elettrico,
ma tutti gli altri impianti e le parti metalliche dell’edificio, dalle tubazioni,
all’impianto idraulico, dalle travi all’impianto di riscaldamento e così via, in
modo che tutto lo stabile risulti messo in sicurezza
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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE63
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici – apparecchiature di protezione
Interruttore differenziale
Sezionare l'impianto significa che parti
(salvavita)
diverse dello stesso possono essere
disattivate senza precludere il
funzionamento ad altre parti dello stesso
impianto.
Gli interruttori che presiedono a tale
funzione
sono interruttori attivi (interruttori
magnetotermici),
cioè, oltre a poter essere disattivati
manualmente (cioè dalle persone per loro
volontà), possono interrompere il passaggio
della corrente automaticamente se questa
supera un certo valore (condizione di
sovraccarico)
Naturalmente sono anche utili per isolare un
guasto: in tal caso, escludendo la parte
difettosa, si permette a tutto il resto di
funzionare bene. Ing. ROBERTO RICCIU - Lezioni del L. I. di Interruttore
PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 64
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013 magneto-termico
Impianto elettrico: rischi elettrici – apparecchiature di protezione

Esempi di interruttori automatici magnetotermici bipolari per impianti


monofase

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 65
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici – apparecchiature di protezione

Come e’ fatto l’interruttore automatico magnetotermico

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 66
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici – apparecchiature di protezione

L'interruttore differenziale, comunemente detto salvavita, è un dispositivo


di sicurezza in grado di interrompere il flusso elettrico di energia in un
circuito elettrico di un impianto elettrico in caso di guasto verso terra
(dispersione elettrica) o folgorazione fase-terra fornendo dunque
protezione anche verso macroshock elettrico sia diretto che indiretto
sulle persone.
Controlla costantemente la somma vettoriale delle correnti di linea sia nel
sistema monofase o trifase; finché la somma è pari a zero, permette
l’alimentazione elettrica delle utenze, la interrompe rapidamente se la
somma si discosta da un valore prestabilito in funzione della sensibilità
del dispositivo (0,03 A per le abitazioni)

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
modulo IMPIANTI a. a. 2012-201367
Impianto elettrico: rischi elettrici – apparecchiature di protezione

Tipico interruttore Automatico Magnetotermico Differenziale

•Il pulsante bianco con la


T serve per effettuare la
prova di test almeno
mensilmente

•La leva nera a sinistra


serve per ripristinare la
parte magnetotermica

•La leva celeste a destra


serve per ripristinare la
parte differenziale

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 68
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: rischi elettrici – apparecchiature di protezione

In Italia, negli impianti


civili, deve essere
installato sempre
almeno un interruttore
differenziale per far
fronte a problemi di
dispersione elettrica e
quindi a rischi di
folgorazione.

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 69
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: norme giuridiche

In qualsiasi ambito tecnico ed in particolare nel settore elettrico si


impone, per realizzare impianti “a regola d’arte”, il rispetto delle
normative di sicurezza che sono articolate in due tipologie di
riferimento:
-norme giuridiche;
-norme tecniche:

Le norme giuridiche
-Le norme giuridiche sono tutte le norme dalle quali scaturiscono le
regole di comportamento dei soggetti. Sono di norma obbligatorie e
sono emesse dagli Organi legislativi nazionali ed europei.
In relazione all'organo che le emette si dividono in:
• Nazionali, Regionali, ecc., rientrano in questa categoria Leggi,
DPR, Decreti, legislativi, Ordinanze;
• Extranazionali o Comunitarie, rientrano in questa categoria
Risoluzioni, Direttive, Raccomandazioni.
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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 70
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: norme tecniche

Norme tecniche
-In settori particolari, quale ad esempio la sicurezza, caratterizzati
da complessità tecnica e dalla necessità di continuo aggiornamento,
le norme giuridiche non entrano nel merito di requisiti tecnici di
dettaglio, ma rinviano per questi alle norme tecniche.
-La norma tecnica è definita a livello europeo (norma UNI CEI EN
45020) come il “documento, prodotto mediante consenso e
approvato da un organismo riconosciuto, che fornisce, per usi
comuni e ripetuti, regole, linee guida o caratteristiche, relative a
-determinate attività o ai loro risultati, al fine di ottenere il miglior
ordine in un determinato contesto".
-La norma tecnica corrisponde alla migliore tecnologia disponibile e
rappresenta la codificazione dei corrispondenti standard tecnici.
-I campi di normazione sono i più disparati, in quanto spaziano dai
materiali ai prodotti, dalle macchine ai metodi generali.
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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 71
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: norme elettriche nazionali, europee e internazionali

per ragioni storiche, sono presenti con due organizzazioni


diverse: una per il settore elettrico e una per tutti gli altri
settori,

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 72
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: norme elettriche nazionali

I principali provvedimenti legislativi che riguardano la sicurezza per la prevenzione


infortuni, inerenti il settore elettrico, sono:
• Legge n. 1341 del 13/12/1964 -- “Linee elettriche aeree Esterne”
• Legge n. 186 del 01/03/1968 -- “Disposizioni concernenti materiali e impianti elettr..
• Legge n. 791 del 18/10/1977 - “Attuazione della direttiva del Consiglio delle ….
• DM del 15/12/1978 “Designazione del Comitato Elettrotecnico Italiano di ….
• DM del 5/10/1984 “Attuazione della direttiva (CEE) n. 47 del 16/1/1984 …
• Legge n. 818 del 7/12/1984 “Nulla osta provvisorio per le attività soggette ….
• DM dell’8/3/1985 -- “Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione..
• DM del 27/3/1985 - “Modificazioni al decreto Ministeriale 16/2/1982, …
• Legge n. 46 del 5/3/1990 -- “Norme per la sicurezza degli impianti”
• Direttiva 06/95/CEE del 12-12-2006 - “Riguardante la marcatura CE del materia
• DPR 392 del 18-4-94 - “Emendamenti alla legge 46/90 e al DPR 447”
• DPR n. 459 24/07/1996 - “Regolamento per l’attuazione delle direttive ….
• D.Lgs. n. 615 12/11/1996 - “Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio…
• D.Lgs. n. 626 25/11/1996 - “Attuazione della direttiva 93/68/CEE (che notifica la..
• D.Lgs. n. 277 del 31/07/1997 - “Modificazioni del decreto legislativo 25 novembre…
• DPR n. 126 del 23/03/1998 - “Regolamento recante norme per l’attuazione della …
• DM del 5/05/1998 - “Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione …
• D.Lgs. n. 79 del 16/03/1999 - “Attuazione della direttiva 96/92/CE recante..
• Legge n. 36 del 22/02/2001 - “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni …
• DPR n. 462 del 22/10/2001 - “Regolamento di semplificazione del procedimento …
• DM n. 37 del 22/01/2008 - “Regolamento concernente l’attuazione dell’art. 11 –
• D.Lgs. n. 81 del 9/04/2008 e smi - “Testo unico sulla sicurezza” 73
Impianto elettrico: enti normatori

4.1 Enti normatori


Gli enti normatori internazionali sono:
– IEC (International Electrotechnical Commission) che comprende quasi tutti i
paesi industrializzati del mondo;
– CEEel (International Commission on Rule for the Approval of Electric
Equipment), che agisce in sede europea trattando principalmente delle prove
di laboratorio e del loro mutuo riconoscimento tra paesi diversi;
– CENELEC (European Committee for Electrical Standardization) che ha il
compito di emettere documenti di armonizzazione (HD), ai quali tutti i paesi
membri debbono attenersi introducendo i contenuti tecnici nelle proprie Norme,
oppure Norme europee (EN) da tradurre e adottare come Norme nazionali.

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 74
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: altre tipologie di impianti:impianti citofonici

IMPIANTI CITOFONICI
Servono per “comunicare su brevi distanze” in ambito locale.Questa e’ la
differenza fondamentale rispetto alla rete telefonica la quale permette
di“comunicare su piccole,medie e grandi distanze” in tutto il mondo.
Si dividono per tipologia in:
•Impianti di citofoni intercomunicanti: rendono comunicanti tra di loro due o
piu’ ambienti interni b(es.a)un ufficio con un negozio ed un magazzino b)piu’
uffici tra di loro).
•Impianti di citofoni con portiere elettrico: rendono comunicanti gli interni,di
una o piu’ abitazioni,con l’esterno(es.gli appartamenti di un palazzo con
l’esterno del portone).
•Impianti di citofoni di tipo misto:sono la somma delle due tipologie prima
citate “intercomunicanti–portiere elettrico”(es.due piani di una abitazione
comunicanti tra di loro e con l’esterno).
•Impianti di citofoni con centralino: un centralino mette in comunicazione i
vari ambienti e l’esterno(non sono attualmente a disposizione nel laboratorio).

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 75
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: altre tipologie di impianti:impianti citofonici - componentistica

Apparecchio citofonico
Serratura elettrica

Portiere Elettrico

Serratura elettrica
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Alimentatore PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 76
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: altre tipologie di impianti:automatismi – porte scorrevoli

AUTOMATISMI
Porte ad apertura automatica
I serramenti dotati di dispositivi per l’apertura e la chiusura automatica sono
molto comuni sia nei luoghi pubblici a grande intensita’ di traffico pedonale
(esempio: supermarket e uffici pubblici) sia dove occorre regolamentare il
transito di automezzi (portoni, cancelli o barriere a protezione di accessi a
proprieta’ private, parcheggi pubblici, ecc.)

Le porte ad apertura automatica possono essere scorrevoli, scorrevoli ad ante


telescopiche, o a battente con una o due ante.

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE
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modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: altre tipologie di impianti:automatismi – barriera e cancello automatico

barriera ad apertura automatica

Cancello automatico
a due ante
Cancello automatico
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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE scorrevole 78
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: altre tipologie di impianti:generalita’

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 79
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: cenni di domotica e automazione

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 80
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: cenni di domotica e automazione

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 81
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: cenni di domotica e automazione

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 82
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: esempio progetto impianto elettrico – schema unifilare

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 83
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: esempio progetto impianto elettrico – schema unifilare

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 84
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: esempio progetto impianto elettrico - quadri

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 85
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: esempio progetto impianto elettrico – quadri - armadio

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 86
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013
Impianto elettrico: indice

impianti elettrici: bibliografia

- manuale di progettazione edilizia vol. 2 – HOEPLI


- Vittorio Re - Impianti elettrici nelle abitazioni – UTET
- Vito Carrescia – Fondamenti di sicurezza elettrica – TNE
- Guida tecnica L’impianto elettrico nel residenziale - GEWISS
- Norma CEI 64-8

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PROGETTAZIONE TECNICA E STRUTTURALE 87
modulo IMPIANTI a. a. 2012-2013

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