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ORIENTALISMO

Ancora oggi testo influente negli studi di storia culturale, postcoloniale e letterari
L’oriente è uno dei più ricorrenti e radicali simboli del diverso per l’occidente,
il quale per contrapposizione si è automaticamente definito.
(oriente in un certo senso invenzione dell’occidente)

Cos’è l’orientalismo?
- Insieme delle discipline che studiano i costumi, letteratura, storia dei popoli orientali (orientalista è
colui che pratica queste discipline)
- Uno stile di pensiero fondato su una distinzione sia ontologica sia epistemologica tra Or e Occ.
- L’insieme delle istituzioni create dall’occidente al fine di gestire le proprie relaz con l’Or.
(gestione basata anche sui rapporti culturali) QUINDI il modo occidentale per esercitare la
propria influenza e il proprio predominio sull’oriente.
- Said intende dimostrare come la cultura europea abbia acquisito maggior forza e senso di identità
contrapponendola all’oriente e facendone una sorta di complementare.
- NB: Said sostiene che nel studiare l’orientalismo non si tratta tanto di stabilire la correttezza
della rappresentazione dell’oriente e vedere se corrisponde MA
Bisogna analizzare le figure retoriche, il contesto, gli artifici narrativi e le circostanze storiche
e sociali in cui queste rappresentazioni prendono forma.
L’Orientalismo si basa prevalentemente sull’esteriorità, l’apparire.
E’ come se l’O non fosse in grado di descrivere se stesso e la sua rappresentazione spettasse
all’occidente

MA PERCHE’ AVVIENE QUESTO?


E’ come se le rappresentazioni scritte letterarie e scientifiche si sostituiscano all’entità reale
dell’oriente divenendo realtà
- Citazione di Marx “non possono rappresentare se stessi….”così si apre il testo di Said
IN BREVE : l’insieme delle rappresentazioni che fanno parte dell’O sono in realtà
autoritratto dell’occidente.

Said analizza il discorso di Balfour 1910:


Ministro inglese riguardo l’occupazione dell’Egitto
Giustifica la supremazia britannica non solo per il potere politico/militare
Ma per la conoscenza che ha dell’Egitto
Accolgo ciò che è diverso, lo conosco e quindi lo possiedo…lo domino
L’Egitto è destinato ad essere conquistato
Egiziani rappresentati come una razza subalterna a cui giova essere dominati da una razza che li
conosce….e che sa cosa è meglio per loro più di quanto lo sappiano loro stessi.

CROMER
Governò l’Egitto per oltre 20 anni
Le sue affermazioni sono una tipica rappresentazione stereotipata dell’Oriente
In The Modern Egypt li descrive come: poco energici, privi di iniziativa e propensi a una
stucchevole adulazione.
Perché dice questo? Si fondano sia sulla descrizione diretta sia in riferimento alla mediazione di
altri testi, spesso citati direttamente o attraverso filtri..e qui contribuisce RENAN ha
applicato all’oriente la più recente disciplina comparativa:
LA FILOLOGIA studio dei testi al fine di ricondurre l’aspetto originario, testimoni intesi come i
testi di una data tradizione (insieme di quei testi).
Renan perciò ha contribuito a creare quell’idea di oriente intesa come insieme di rappresentazioni
(lez di un corso di lingua ebraica tenuta al college de France).
ALTRO OGGETTO DI SAID: L’ORIENTE ISLAMICO
DA DOVE NASCE L’ISLAMOFOBIA?

- La / tra Or e Occ aveva provocato suddivisioni di razze, regioni, nazioni e mentalità


- Il cristianesimo aveva completato la definizione delle sfere orientali stabilendo un:
oriente remoto, vicino, familiare e favoloso
- L’oriente = paradiso perduto a cui fare ritorno o una terra nuova ancora da scoprire
- Comunque restava la constatazione che l’ovest era opposto/complementare dell’est.

In oriente si rintracciavano le origini del cristianesimo e della bibbia e al tempo stesso si


svilupparono terribili movimenti politico-religiosi tra cui l’islam e migrazioni di popoli
guerrieri.
L’islam si trovava in contatto con il mondo cristiano ed è proprio per tale vicinanza che venne
considerato una versione modificata di qualcosa già esistente nel cristianesimo.
L’oriente si sentì in dovere di addomesticare l’islam e porlo sotto la sua originalità e forza di
suggestione.
Il timore europeo era in parte giustificato perché dopo la morte del profeta 632 la forza
militare, culturale e religiosa del mondo islamico crebbe estendendosi
L’occidente iniziò ad associare all’islam il simbolo di terrore, devastazione e invasione da
parte di un popolo barbaro e crudele incapace di rapportarsi con l’Europa
(minaccia fino al XIII secolo poi si attenuò)

A partire dal 700 poi l’oriente conobbe un ampia diffusione grazie alle esplorazioni europee e
l’islam divenne un oggetto con il quale il sapere orientalista doveva essere manifestato ed evocato.
Quindi l’orientalismo trova nuovi metodi di espressione (scoperti e tradotti testi orientali,
scambi di idee e pensieri etc)
L’oriente accrebbe il proprio prestigio, iniziando ad avere un ruolo rilevante nella scena
mondiale.

Ma nonostante ciò il discorso orientalista rimaneva intriso di figure rappresentative e


mancava il linguaggio univoco tra O e O.
-Questo perché l’O era descritto attraverso gli occhi dell’occid che lo raffigurava come estraneo,
inoltre permaneva l’idea della superiorità europea che metteva in luce le difficoltà affontate dagli
studiosi e così venne meno il concetto di originalità e l’orientalismo divenne ripetitivo.
L’obbiettivo degli intellettuali moderni era invece quello di far rivivere il glorioso passato,
facendo emergere i valori dell’oriente antico
oriente come luogo dell’altro
a partire dal 900 in seguito a numerose e catastrofiche guerre i paesi orientali subirono
importanti mutamenti

legati agli interessi mondiali Oriente divenne uno strumento politico i paesi arabi identificati
come principali fornitori di petrolio ma anche considerati dei fanatici religiosi, troppo legati
alla loro fede e cultura

pertanto le contrapposizioni tra Occidente e Oriente non mutarono: mentre il primo era civile e
progredito, il secondo era barbaro e arretrato.
Neanche l’orientalismo si evolse, rimanendo una materia conservatrice.
GILROY
- Allievo di Hall
- The Black Atlantic= sintesi delle sue concezioni sociopolitiche e delle sue
proposte epistemologiche/metodologiche
- Esamina tre concetti chiave: 1)atlantico nero, 2) diaspora, 3)changing same

1) Atlantico Nero
- Sistema politico-culturale che comprendeva non solo l’attuale rotta degli schiavi
Ma anche l’esperienza di comunità di immigrati neri nella GB post-coloniale
IN BREVE il B.A. è lo sfondo su cui si è costituita la Black Diaspora
In questo senso è chiaro che l’AN si presenta in una dimensione opposta a quello dello stato
nazione moderno. Ovvero propone forme di identità diverse da quelle nazionali: lo spazio
transnazionale in cui prende corpo e le espressioni culturali e politiche a cui ha dato luogo
possono essere lette come una sfida alle concezioni moderne sulla nazionalità e etnicità
culturale.

2) Diaspora
(dispersione di un popolo e delle sue istituzioni nel mondo)
Per Gilroy non è la radice culturale africana a conformare la diaspora come sostenuto
dal nazionalismo MA è la memoria della schiavitù, dell’esperienza coloniale e delle
diverse forme di discriminazione subite nel corso della sua storia.
Il momento in cui gli schiavi venivano strappati ai loro villaggi…. Al tempo stesso fissa la
loro condizione comune ma anche la loro diversità verso il posto dove erano diretti.
Quel che Du Bois chiama doppia coscienza ossia sia il dentro che fuori le regole e
i diritti della società moderna, dentro e fuori gli stati in cui venivano deportati

Questo concetto

Costituisce uno dei punti di riferimento fondamentali di Gilroy


Sottolinando l’appartenenza dei neri a un luogo diverso da quello di residenza: le loro
affinità, legami e lealtà con un altrove reale o immaginario distinto dalla vita di tutti i
giorni

Il ricordo della schiavitù e questa doppia coscienza sono gli elementi principali attorno a cui
costruire l’idea di una BLACK DIASPORA

3) Changing same
E’necessario verificare se ci sia una qualche autenticità culturale inerente allo sviluppo
della diaspora africana nella storia senza dover necessariamente cadere in una prospettiva di
tipo essenzialista nazionalista
Cosa fa Gilroy? Rivolge lo sguardo alla musica Black
Musica come mezzo per descrivere le sofferenze dovute al terrore raziale, alla
ghettizzazione.

Esiste uno stile di musica tipicamente nero? Hn Si.


Non è innato bensì tra storico
Appunto Changing same qualcosa che persiste nonostante gli effetti disgreganti e
destabilizzanti della storia
Cos’è questo qualcosa?
E’ quel sentimento di sofferenza e il conseguente desiderio di redenzione derivante da
quel che lui chiama permanente condizione ontologica del dolore:
comune denominatore di tutte le espressioni culturali, politiche ed estetiche della
diaspora africana.

Gilroy dedica un capitolo a


Martin Delany

- Primo fondatore del nazionalismo nero in America

- Figura di una complessa straordinarietà


- Molto colto, si riteneva un erudito enciclopedico
- La sua traiettoria politica rende impossibile classificarlo sia come conservatore che come
radicale
- Sogna insediamenti neri in America
- Nasce in Virgina 1812 figlio di uno schiavo e di una donna libera
- Rimase fin da piccolo affascinato dalle teorie abolizioniste
- Impegno nella causa antischiavista
- Lascia l’America nel 1856 per andare in Canada, Africa e Europa: ed il suo resoconto
è un importante documento che descrive la sua visione di un alleanza dinamica sia
commerciale che di attività tra il capitale inglese, intelletto nero americano, forza
lavoro africana.
- Slogan panafricano Africa for Africans
- Il viaggio in Africa gli causa sentimenti contrastanti (attaccamento alla terra di origine,
senso di appartenenza, malinconia per la terra natìa) non ci farà più ritorno

Vuole elevare l’identità raziale perché?


Secondo Delany la superstizione e la cultura pagana africana rappresentavano qualcosa che
doveva essere spazzato via…dovevano liberarsene…elevarsi

Altro punto….
Integrità della razza l’Africa non terra madre ma terra dei padri
Integrità della razza = integrità dei capofamiglia maschi
- Donne dovevano essere istruite ma solo per la maternità in quanto educatrici di figli maschi

ROMANZO - Blake
E’ un cubano, viaggia fatto schiavo, fugge, torna dalla moglie, fa scoppiare una rivolta di
schiavi a cuba. Offre una delle migliori descrizioni della vita degli schiavi nelle
baracche.

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