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Autofocus

L'autofocus
L'autofocus (o AF) è una caratteristica di alcuni sistemi ottici (in particolare di macchine
fotografiche che permettono di ottenere e mantenere la messa a fuoco su un soggetto). I sistemi
di autofocus semplici si basano su un singolo sensore di messa a fuoco. Quelli avanzati, invece,
consistono in un gruppo di sensori. Ad esempio, il sistema Canon EOS 3 dispone di 45 sensori,
ognuno con il suo controllo da parte del fotografo, in modo da mettere a fuoco il soggetto voluto.
Le più moderne macchine fotografiche Reflex utilizzano i dati dell'autofocus anche per aiutare
nella misurazione della luce. La velocità e l'accuratezza di un sistema autofocus è tipicamente
migliore di quella che può essere raggiunta manualmente. Le fotocamere sono in grado di
misurare più aree dell'immagine e di decidere dove si trova il soggetto. Alcune fotocamere sono
addirittura in grado di capire se il soggetto si sta muovendo allontanandosi o avvicinandosi
all'obiettivo, di stimarne la velocità e l'accelerazione e di seguirlo mentre attraversa l'immagine.

La prima fotocamera prodotta in serie dotata di autofocus fu la Konica C35 AF, una compatta
presentata nel 1977. Seguì nel 1978 la Polaroid SX-70, la prima reflex ad esserne dotata. La prima
reflex 35mm fu invece nel 1981 la Pentax ME-F e nel 1983 seguì la Nikon F3AF. Nel corso degli anni
'80 poi questa tecnologia si è diffusa gradualmente sulla maggior parte delle fotocamere e ad oggi
è presente praticamente su tutte, salvo alcuni modelli destinati ad utilizzi particolari.

Tipi di Autofocus

Ci sono due diversi tipi di sistemi per la messa a fuoco automatica::


sistemi attivi
sistemi passivi
Sistemi attivi

I sistemi attivi, solitamente, lavorano in due fasi


• misurazione della distanza (indipendente dal sistema ottico)
• regolazione della messa a fuoco sul sistema ottico
Ci sono vari modi per misurare una distanza. I principali sono gli ultrasuoni (alcune fotocamere
Polaroid come la Spectra e l'SX-7) e la luce (alcune fotocamere compatte, i primi camcorder). Gli
ultrasuoni vengono emessi dalla fotocamera che, misurando il tempo di ritorno del suono per
riflessione, calcola la distanza del soggetto. I sistemi che utilizzano la luce infrarossa si basano
solitamente su una triangolazione. La camera scandisce con luce infrarossa la scena e poi rileva
l'angolo di riflessione da parte del soggetto. Le Nikon 35TiQD, 28TiQD e la Canon AF35M utilizzano
questo sistema. La messa a fuoco sull'ottica è di solito controllata elettronicamente. I dati ottenuti
dalla misurazione della distanza vengono elaborati da una unità elettronica che attiva un sistema
meccanico o elettromeccanico per adattare ai dati la messa a fuoco.

Sistemi passivi

I sistemi passivi non utilizzano alcun tipo di energia (in forma di raggi elettromagnetici o onde
sonore) da inviare al soggetto dalla fotocamera. Al posto di questo, i sistemi passivi utilizzano la
luce naturalmente riflessa dal soggetto. In scene troppo scure, i sistemi passivi possono venire

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Autofocus
aiutati da un "fascio di assistenza dell'autofocus", che illumina la scena. La messa a fuoco, anche in
questo caso, può essere raggiunta in due modi:

• rilevamento della fase


• misurazione del contrasto

Il rilevamento della fase consiste nel dividere la luce in ingresso in due immagini e nel compararle.
Questo sistema viene utilizzato nelle macchine Reflex sia digitali che a pellicola. La misurazione del
contrasto, invece, consiste nel determinare quando la massima messa a fuoco corrisponde al
massimo contrasto, all'interno del campo del sensore. Questo è un metodo comunemente
utilizzato nelle videocamere e nelle macchine fotografiche digitali, e la misurazione viene
effettuata attraverso la lente effettiva. In questo modo, l'autofocus passivo non utilizza
praticamente per niente la misurazione della distanza del soggetto. Pro e contro dei due sistemi
[modifica] I sistemi attivi, tipicamente, non possono mettere a fuoco attraverso finestre o altre
superfici trasparenti, dal momento che la maggior parte di queste superfici riflettono onde sonore
o luce infrarossa. Con i sistemi passivi questo solitamente non è un problema, a meno che il vetro
non sia sporco, macchiato o colorato. I sistemi passivi, a loro volta, non funzionano se il contrasto
è basso, tipicamente su grandi superfici monocromatiche (muri, cielo sereno, ecc) o in condizioni
di scarsa illuminazione. I sistemi passivi, infatti, dipendono da un certo grado di illuminazione
naturale, mentre i sistemi attivi funzionano anche nella totale oscurità.t

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