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hanno sottomesso la razionalità agli impulsi sessuali. Dante descrive il luogo nel Canto V dell'Inferno. Il
Cerchio è custodito da Minosse, il giudice infernale che ha il compito di ascoltare la confessione dei dannati
e stabilire in quale Cerchio essi debbano andare. La pena dei lussuriosi consiste nell'essere trascinati senza
posa da una bufera infernale, che li sbatte da un lato all'altro del Cerchio.
Minosse: Personaggio della mitologia classica, figlio di Giove ed Europa, leggendario re e legislatore di
Creta. Già nell'antichità era diventato il giudice delle anime nell'Ade e Omero ne dà una rappresentazione
nel Libro XI dell'Odissea, come Virgilio nel Libro VI dell'Eneide.
Dante lo colloca nel Canto V dell'Inferno, quale giudice dei dannati che indica loro a quale Cerchio sono
destinati. Minosse è posto all'ingresso del II Cerchio (lussuriosi) e ha caratteri bestiali: ringhia, ha una lunga
coda che avvolge attorno al corpo tante volte quanti sono i Cerchi che il dannato (il quale gli confessa tutti i
suoi peccati) deve discendere. Nel Canto V accoglie Dante con parole minacciose ed è zittito da Virgilio.
Superato Minosse, Dante si ritrova in un luogo buio, dove soffia incessante una terribile bufera che trascina
i dannati e li sbatte da un lato all'altro del Cerchio. Quando questi spiriti giungono davanti a una «rovina»,
emettono grida e lamenti e bestemmiano Dio. Dante capisce immediatamente che si tratta dei lussuriosi, i
quali volano per l'aria formando una larga schiera simile agli stornelli quando volano in cielo.
Dante vede poi un'altra schiera di anime, che volano formando una lunga linea simile a delle gru in volo.
Chiede spiegazioni a Virgilio e il poeta latino indica al discepolo i nomi di alcuni dannati, che sono tutti
lussuriosi morti violentemente: tra questi ci sono Cleopatra, Elena (moglie di Menelao), Achille, Paride,
Tristano, in compagnia di più di mille altre anime.
Dante nota che due di queste anime volano accoppiate e manifesta il desiderio di parlare con loro. Virgilio
acconsente e invita Dante a chiamarle, cosa che il poeta fa con un appello carico di passione. I due spiriti si
staccano dalla schiera di anime e volano verso di lui, come due colombe che vanno verso il nido: sono un
uomo e una donna, e quest'ultima si rivolge a Dante ringraziandolo per la pietà che dimostra verso di loro.
Poi si presenta, dicendo di essere nata a Ravenna e di essere stata legata in vita da un amore indissolubile
con l'uomo che ancora le sta accando nella morte; furono entrambi assassinati e la Caina, la zona del IX
Cerchio dove sono puniti i traditori dei parenti, attende il loro uccisore.
Il racconto di Francesca.
A questo punto Dante resta turbato e per alcuni momenti resta in silenzio, gli occhi bassi. Virgilio gli chiede
a cosa pensi e Dante risponde di essere colpito dal desiderio amoroso che condusse i due dannati alla
perdizione. Poi parla a Francesca, chiamandola per nome, e chiedendole in quali circostanze sia iniziata la
loro relazione adulterina.
Francesca risponde dapprima che è doloroso ricordare del tempo felice quando si è miseri, ma se Dante
vuole sapere l'origine del loro amore allora glielo racconterà. La donna narra che un giorno lei e Paolo
leggevano per divertimento un libro, che parlava di Lancillotto e della regina Ginevra. Più volte la lettura li
aveva indotti a cercarsi con lo sguardo e li aveva fatti impallidire. Quando lessero il punto in cui era
descritto il bacio dei due amanti, anch'essi si baciarono e interruppero la lettura del libro, che fece da
mezzano della loro relazione amorosa. Mentre Francesca parla, Paolo resta in silenzio e piange; Dante è
sopraffatto dal turbamento e sviene.
mi rivolsi a paolo e francesca e gli dissi “francesca le tue parole mi rendono così triste da piangere”
vero che è triste ricordare un momento così felice, ma se tu hai sto forte desiderio di conoscere l’origine del
nostro amore, farò come colui che piange ma racconta
più volte leggendo quel libro ci cercavamo con gli occhi mentre leggevano si cercavano con gli occhi e ci
fece impallidire ma su un punto particolare a sopraffarci. È un punto in particolare che ci ha sopraffatti
Molto spesso per fare un passaggio da un cerchio ad un altro dante sviene e si ritrova da altra parte.
In questo caso uno raccontava in modo straziante questa relazione, l’altro piangeva e io mi sentivo morire,
stavo male per loro. E’ svenuto dopo che ha sentito il tormento e il racconto di questi due amanti. E’
talmente turbato che cadde. Sta male per questi due amanti.