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Pirandello, la sua vita e il legame con il cinema

Pirandello nasce ad Agrigento il 28 giugno 1867 in una famiglia benestante.


Da piccolo aveva difficoltà a comunicare con le persone, soprattutto con gli adulti,
infatti a casa si scontrava spesso con suo padre. Era sereno ma molto chiuso.
Questa sua personalità introversa lo aiutò ad affinare le sue capacità espressive e a
studiare il comportamento degli altri. Soffriva di insonnia e dormiva 3-4 ore a notte.
Dopo il liceo frequentò l'Università di Palermo, di Roma e finì per laurearsi in lettere
in Germania, più precisamente a Bonn. Una volta tornato in Italia si sposò con
Antonietta Portulano e si trasferì con lei a Roma. Diventò insegnante di Letteratura
italiana e collaborò con giornali e riviste diventando scrittore. Purtroppo, nel 1903, a
causa della fragilità psicologica della moglie e di vari problemi economici, la sua vita
fu stravolta. Assisteva sua moglie e nel mentre scriveva. In quel periodo prese vita
uno dei suoi capolavori: “Il fu Mattia Pascal”. Iniziò in seguito ad appassionarsi al
teatro; scrisse “Sei personaggi in cerca d'autore” che lo consacrarono in Italia e
all'estero come scrittore di successo. Nel 1925 fondò la compagnia di Teatro d'Arte di
Roma e con questa compagnia viaggiò in tutta Europa e in America del sud. Nel 1934
diventò famoso in tutto il mondo e gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura.
Morì a Roma nel 1936. Nelle sue ultime volontà scrisse esplicitamente di volere un
funerale semplice con il carro più povero e senza accompagnatori; chiese di essere
seppellito nudo e bruciato. Non volle assolutamente avere un funerale di Stato come
il regime fascista desiderava per lui. Pirandello ci regalò la perfetta interpretazione
dell'uomo contemporaneo che non può conoscere la certezza della realtà perché
troppo lontana e sfuggente. Di fatto, l'uomo contemporaneo di Pirandello, non
conosce nemmeno se stesso ma indossa una maschera che lo rende “Uno, nessuno e
centomila”.
Pubblicando nel 1915 “Si gira...”, che divenne in seguito “I quaderni di Serafino”,
Pirandello diventò inoltre il maggiore tra i pionieri della narrativa ispirata al cinema.
In questo romanzo si narra infatti la vicenda di Serafino, un cineoperatore della casa
cinematografica Kosmograph. La trama racconta che Serafino riprende con la sua
cinepresa una scena orrenda e terribile che parla di un uomo che deve uccidere una
tigre ma che invece di uccidere l'animale uccide un altro uomo e viene poi a sua volta
sbranato dal felino. Serafino rimane sconvolto e inizia a chiudersi nel suo mondo
rinunciando ad ogni forma di sentimento e di comunicazione con il prossimo.
Pirandello introduce il cinema nel romanzo usando termini specialistici che preleva
dal linguaggio classico utilizzato dai “cinematografisti”. Il rapporto di Pirandello con
il cinema si svolge su più piani: quello dell’invenzione letteraria, quello della
riflessione teorica e quello dell’ideazione di pellicole. Molti studiosi hanno cercato di
portare in luce il rapporto tra cinema e Pirandello; importantissimo fu il convegno
agrigentino nel 1977 che aveva come titolo “Pirandello e il cinema”. Pirandello
desiderava che il cinema diventasse arte e non un “fenomeno da baraccone”. Era
scettico sulle potenzialità di questa invenzione ma ne era anche attratto. Lo scrittore
di Agrigento, Pirandello, è forse tra gli intellettuali che, con Giovanni Verga e
Gabriele D’Annunzio, collaborò con il cinema fornendo sempre soggetti originali o
tratti dalle sue opere. Pirandello desiderava che il cinema smettesse di essere, come lo
definiva lui, una “sconcia contaminazione” di letteratura mista ad immagini,
diventando qualcosa di più per la cultura mondiale. Autore di soggetti e scenari,
subisce il fascino del cinema. Nella filmografia pirandelliana manca il capolavoro.
Dal “Lume dell’altra casa” di Ugo Gracci nel 1918, il primo film tratto da un
soggetto pirandelliano fino alle ultime realizzazioni, sono circa 50 i film che si
possono definire pirandelliani. Alcuni suoi temi come il paradosso o la relatività
della verità hanno ispirato grandi registi italiani e stranieri come per esempio Orson
Welles, Federico Fellini, Robert Altaman , Woody Allen e Ettore Scola.
Tutti i film da Luigi Pirandello
Il lume dell’altra casa,1918, di Ugo Gracci
Lo scaldino,1919, di Augusto Genina
Il crollo,1919, di Mario Gargiulo
Ma non è una cosa seria,1920, di Augusto Camerini
La rosa,1921, di Arnaldo Frateili
Il viaggio,1921-22, di Gennaro Righelli
Feu Mathias Pascal (Il fu Mattia Pascal),1924-25, Marcel L’Herbier
Die flucht in die nacht (Enrico IV),1926, di Amleto Palermi
La canzone dell’amore, 1930, di Gennaro Righelli
As you desire me, 1932, di George Fitzmaurice
Acciaio, 1933, di Walter Ruttmann
Ma non è una cosa seria, 1935-36, di Mario Camerini
Der mann, der nicht nein sagen kann (Ma non è una cosa seria), 1937, di Mario
Camerini
Pensaci, Giacomino, 1936-37, di Gennaro Righelli
L’homme de nulle part (Il fu Mattia Pascal), 1936-37, Pierre Chenal
Terra di nessuno, 1938, di Mario Baffico
Enrico IV, 1934, di Giorgio Pàstina
This love of ours (Come prima, meglio di prima),1945, di William Dieterle
Asì te deseo (Come tu mi vuoi), 1947, di Belisario Garcia Vilar
La morsa, 1951-52, Alessandro Blasetti
L’uomo, la bestia e la virtù, 1953, di Steno
Vestire gli ignudi, 1953-54, di Marcello Pagliero
Questa è la vita, 1953, Episodi
Never say goodbye (Come prima, meglio di prima), 1955, Jerry Hopper
Todo se para bien (Tutto per bene), 1957, di Carlos Rinaldi
Liolà, 1963-64, di Alessandro Blasetti
Ma non è una cosa seria, 1964, di Gianfranco Bettetini
Il mondo di Pirandello, 1967, di Luigi Filippo D’Amico
Kuvsin (La giara), 197°, Iraklij Kvirikadze
La morsa, 197°, di Gianfranco Bettetini
Il viaggio,1973-74, di Vittorio De Sica
I vecchi e i giovani, 1977-78, di Marco Leto
Vestire gli ignudi,1978-79, di Luigi Filippo D’Amico
L’esclusa, 1979-80, di Piero Schivazappa
Il turno,1981, di Tonino Cervi
In silenzio, 1981, di Luigi Filippo D’Amico
La fede, 1981, di Ciriaco Tiso
Kaos, 1983-84, dei Fratelli Taviani
Enrico IV, 1983-84, di Marco Bellocchio
Le due vite di Mattia Pascal, 1984-85, di Mario Monicelli
Folog a film/Si gira, 1985-87, di Janos Domolki
La balia, 1998, di Marco Bellocchio
Tu ridi, 1999, dei Fratelli Taviani

Bibliografia e sitografia:

“Autori e Lettori più” di Rosetta Zordan

Edito da Rizzoli education

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Pirandello

https://it.wikipedia.org/wiki/Quaderni_di_Serafino_Gubbio_operatore

https://com.pirandelloweb

http://www.interromania.com/corsu-cismuntincu/literatura/cumenti-e-pare/teatru-e-
suceta-pirandello-e-il-cinema-1133.html

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