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Mencía López de Haro

Origine[1][modifica | modifica wikitesto]
Figlia di Lope Díaz II de Haro cabeza brava (figlio di Diego López II de Haro el bueno e di
María Manrique de Lara) e di Urraca Alfonso, figlia illegittima del re di León, Alfonso IX e di
Ines Iñiguez de Mendonza. Per parte di padre discendeva dalla importante e
potente famiglia dei Lara, mentre, tramite la madre discendeva, oltre che
dagli Anscarici del regno di León dal primo re del Portogallo, Alfonso Henriquez, che era il
nonno di Alfonso IX di León.
Mencia è citata nelle cronache di Pedro, conte di Barcelos come D. Mencia Lopez, figlia
di Don Lope Diaz…Cabeçabrava e sua moglie D. Urraca Alonso[1].

Castello di Ourem

Il Monastero di Santa María la Real a Nájera


Alexandre Herculano

Mencía si sposò, in prime nozze, nel 1228, con Álvaro Pérez de Castro (?- Orgaz, 1240),
figlio di don Pedro Fernando de Castro, el Castellano, signore di Paredes e di Jimena
Gomez (figlia di Gomez Gonzales di Manzanedo) [5], di cui era la seconda moglie[6] e a cui
non diede figli.
Dopo essere rimasta vedova, Mencia, nel 1246, sposò, in seconde nozze[1][2][3], il re del
Portogallo, Sancho II, figlio del re del Portogallo Alfonso II e della principessa Urraca di
Castiglia, figlia del re di Castiglia, Alfonso VIII e di Eleonora Plantageneta, figlia del re
d'Inghilterra, Enrico II e di sua moglie, la duchessa d'Aquitania, Eleonora d'Aquitania,
ex regina di Francia.
L'anno prima (1245) però, a seguito del concilio di Lione il papa aveva proclamato il fratello
del re, Alfonso, conte di Boulogne, tutore del reame, e praticamente, Sancho, pur
mantenendo il titolo di re era stato esautorato.
Alfonso, all'inizio del 1246, marciò su Lisbona, che gli aprì le porte, mentre Coimbra rimase
fedele al re.
In quello stesso anno (1246), il matrimonio fu dichiarato nullo per consanguineità dal papa
Innocenzo IV, in quanto era stato celebrato senza la dispensa papale, necessaria nei casi
in cui gli sposi erano parenti.
A seguito di questo alcuni partigiani di Alfonso, conte di Boulogne, la rapirono (sembra lei
consenziente) e la relegarono a Vila Nova de Ourém.
Durante la guerra civile, poiché non era riuscita a dare discendenza al re Sancho,
considerata una regina maledetta, fu accusata di dominare il marito, considerato un
carattere debole.
Quando nel 1247, il re andò in esilio a Toledo, pare che Mencía lo seguisse e dopo la sua
morte, nel gennaio del 1248, si trasferì nella città di Nájera, dove visse sino alla sua morte,
nel 1270.
Il suo sepolcro si trova a Nájera, nel Monastero di Santa María la Real.

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