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Letteratura inglese 20-21: Antonio e Cleopatra – Giulio Cesare

La figura di Shakespeare
Shakespeare è stato a lungo considerato come una figura provinciale con una limitata cultura in quanto ha
frequentato una grammar school ma non l’università.

Social paradox: Shakespeare non sembra poter corrispondere per nascita, formazione, cultura e condizione
sociale all’autore delle opere del canone shakespeariano che presuppongono un grande cultura e
competenze sociali, giuridiche, storiche e politiche di primissimo livello. Per questo si è cercato di attribuire
le sue opere ad altre figure intellettuali dell’epoca. Una è Francis Bacon che ha in effetti conosciuto
Shakespeare ed era una delle persone più colte dell’epoca, importante per la giurisprudenza inglese. Ma ha
già scritto molto e non aveva modo di scrivere anche le opere di Shakespeare, oltre a non aver motivo di
nascondere la sua authorship. Un altro candidato è il conte di Oxford che però è morto troppo presto.

Ambiguity paradox: ci si aspettavano certe posizioni socio-ideologiche da Shakespeare che però non
trovano riscontro e conferma in tutti i testi. Viene perciò ritenuto incostante, contraddittorio, ambiguo in
senso positivo (una delle sue caratteristiche distintive).

Historic paradox: il personaggio di Shakespeare non è stato inserito e studiato nel suo contesto storico
perché considerato un provinciale e quindi lontano dagli eventi storici centrali dell’epoca elisabettiana e
giacobiana di per sé complesse.

Patrons paradox: dovuto alla mancanza di informazioni sui patroni di Shakespeare di cui non sono state
scritte biografie valide (almeno per Southampton e i Pembroke). Loro definiscono lo status sociale del
Bardo permettendogli di esprimersi liberamente e ampliano i suoi orizzonti sociali, culturali e storici.

Text dissolution: i testi shakespeariani vengono adattati molto liberamente dai registi che ignorano il
contesto storico in cui sono stati scritti. Spesso l’ambientazione viene traslata in altre epoche e luoghi, e i
testi accorciati per rispettare gli standard di durata degli spettacoli contemporanei. Sono perciò visti come
prodotti di mercato utilizzabili, strumenti culturali su cui si può intervenire ad libitum.

Il problema storiografico
La disciplina storica così come la concepiamo oggi nasce nella seconda metà dell’Ottocento. Da allora si
discute sulle motivazioni della Guerra Civile (1642-49) che portò al salvataggio dell’istituto parlamentare
che era stato abolito da Carlo I che voleva una monarchia assoluta. La rivoluzione era stata portata avanti
dal parlamento per rivendicare il proprio ruolo e sopravvivere. Gli storici si sono chiesti a cosa è dovuta
l’esistenza di un parlamento così ben radicato in Inghilterra coso molto insolita in Europa. L’argomento è
stato trattato in vari modi e con alterne fortune, portando a esiti contraddittori tra loro.

Teoria wig
Si considera il destino parlamentare come proprio della nazione inglese che viene da un lontano passato e
stabilisce un esempio di democrazia che determina il percorso della storia occidentale

Macauley (1848) – History of England: esalta con orgoglio il mantenimento del parlamento. Parla di “happy
destiny” della nazione inglese.

Gardiner (1893) – History of England: afferma che la English Constitution, che prevede l’esistenza e l’uso del
parlamento, ha saputo assicurare l’istituzione parlamentare fornendo un esempio di sistema democratico
all’occidente.
Christopher Hill (1961-65): dà una lettura marxista e la considera una rivoluzione di classe. Fino ad allora la
storia inglese era stata dominata dall’aristocrazia, poi nasce la classe media che emerge e si afferma come
protagonista con una rivoluzione.

Conrad Russell (1973): giunge a una posizione revisionista/negazionista in quanto nega che ci siano stati
forti motivazioni ideologiche dietro la Guerra civile, che è stata scatenata da una serie di fraintendimenti
(misunderstandings), malintesi e opposizioni che si potevano evitare. Afferma che la guerra è avvenuta tra
due ali dello stesso partito (one party, one class). Si è trattato di un accidental war dovuta a case and chaos.

Sommerville (1986): smentisce Russell, sostiene che esistessero forti contrapposizioni ideologiche (royalists
vs patriots) ed è il primo a mettere in luce una serie di testi e trattati del Seicento che dimostrano che non
c’era un’unica ideologia dominante.

Collinson: afferma che il regno di Elisabetta può essere definito una Monarchical Republic poiché
coesistevano aspetti monarchici e repubblicani (come l’uso del parlamento e dei consiglieri).

McLaren (1999): mette in evidenza le difficoltà del regno di Elisabetta dovute al fatto che furono messe in
discussione le sue capacità decisionali in quanto donna. Siccome l’operato di una mente femminile non era
ritenuto affidabile, Elisabetta si circonda delle migliori menti maschili dell’epoca che nomina consiglieri e si
appoggia più di qualunque sovrano precedente al parlamento. Si può perciò parlare di Incorporated
Kingdom/reign.

Quando sale al trono Giacomo I, di idee assolutiste, convoca quattro parlamenti che falliscono tutti. Suo
figlio Carlo I non li convoca perché sa che sono fonte di tensioni estreme, avviandosi così verso la sua
abolizione. Il parlamento schiera il proprio esercito di cui il figlio di Essex è il primo generale e scende in
campo portando i colori della bandiera del padre sottolineando così la continuità. Insieme a lui c’è anche il
nipote (figlio della sorella) di Essex.

Lawrence Stone (Università di Princeton) nel 1972 aveva pubblicato The Causes of the English Revolution in
cui sosteneva che le cause della Rivoluzione erano da ricercarsi in un passato più lontano, più precisamente
a partire dal 1529. La sua opera venne ignorata dagli storiografi finché non venne pubblicata un’altra
edizione alla luce degli ultimi sviluppi e della riscoperta di figure come quella del conte di Essex.

Scisma d’occidente 1529: Enrico VIII fonda la chiesa anglicana autonoma dal Vaticano. Non ha una forte
componente teologica, lo scisma ha ragioni politiche (annullare il matrimonio per risposarsi e assicurarsi un
erede maschio). Vengono confiscati i beni mobili e immobili della Chiesa (lasciti, messe per anime
purgatorio, indulgenze, ma aveva anche un ruolo di assistenza sociale). La corona si ritrova con un enorme
patrimonio fondiario che mette sul mercato a basso prezzo per finanziare velocemente l’assedio di
Boulogne. Lo stato non si arricchisce ma crea mobilità sociale: il patrimonio fondiario svenduto è facilmente
accessibile e permette a molti di cambiare status e diventare proprietari. Questo ascensore sociale si
somma a un periodo già effervescente in tutta Europa per la crescita demografica e il Rinascimento. Si
forma così una pre-borghesia unica in Europa.

Teoria della rivoluzione: è un cambiamento a cui si arriva con metodi violenti imposti alla forma di governo
(istituzioni politiche e amministrative), o al regime (es: da monarchia a democrazia) o alla società
(alterazione dei meccanismi di solidarietà e coscienza comune del paese, istituendo una nuova serie di
valori e di giustizia distributiva).
Le cause di una rivoluzione vanno distinte in tre fasi:
- Preconditions: fenomeni sociali che rendono possibile ma non necessaria la rivoluzione (1529-1629)
- Precipitants: rendono la rivoluzione probabile (1629-1639)
- Triggers: la rivoluzione diventa necessaria e inevitabile, serve solo qualcosa che accenda la miccia
(1640-1642)
Regno di Elisabetta: regna dal 1558-1603 (45 anni) preceduto da regni molto brevi. La accusa di aver
rinunciato all’assolutismo svilendo così il potere della corona, la monarchia non è forte e non si rafforza. Al
contrario quasi tutti gli storici considerano il suo regno molto positivamente. Sotto Elisabetta infatti
l’Inghilterra passa da paese secondario a potenza economica, navale e coloniale.

Elisabetta ha regnato con carenza di denaro (a causa dei debiti del padre), per questo non può assoldare un
esercito stanziale che avrebbe potuto dare potere alla corona. Si trova ad avere a che fare con un potere
giudiziario esercitato per lo più dalle corti di giustizia. Tende ad appoggiarsi a un apparato amministrativo
(lord tesoriere, Privy Council, favoriti, gentry) mentre trascura l’aristocrazia per timore di rivolte. Contesto
religioso difficile perché molti erano ancora cattolici o criptocattolici, altri si erano convertiti
all’anglicanesimo, altri erano protestanti (non solo differenze ideologiche in termini di rapporto stato-
chiesa, ma differenze teologiche). Tutti motivi che spiegano perché non dispone di un potere accentrato,
ma deve fare riferimento al parlamento che convoca 12-13 volte. La popolazione raddoppia dal 1558 al
1629 e si concentra a Londra che è anche la sede del parlamento (rappresentanti delle contee), delle corti
di giustizia, le quattro Inns of court, traffici commerciali. Tutta un’élite colta.
In questa Londra si delineano nuove ideologie/correnti culturali che trovano terreno fertile e mettono in
discussione le certezze della cultura precedente, la superiorità della corte, nonché l’esclusione di diritti
autonomi del soggetto.

Puritanesimo
Determina un entusiasmo morale da parte del soggetto, una forma di autonomia religiosa. Mentre i
cattolici rimettono il giudizio del loro operato ai rappresentanti della chiesa, nel puritanesimo il rapporto
del soggetto con Dio è diretto. Non c’è una mediazione ecclesiale, nessuno decide se il soggetto è in stato di
grazia o meno. Impone un’esigenza etica: Dio non può essere ingannato, non puoi scendere a compromessi
perché rischi la tua stessa salvezza eterna. Il soggetto è fortemente responsabilizzato. I puritani forma una
sorta di nazione eletta. Devono leggere le sacre scritture e quindi devono essere alfabetizzati. Diventano
così accidentalmente sovversivi, in quanto oltre a saper leggere devono saper interpretare, avere capacità
di discernimento. Dotati di autonomia valutativa. In seguito diventano operatori di rilievo nel parlamento. Il
primo partito inglese sarà quello puritano.

Esponenti della Common Law


Il diritto consuetudinario, la cosiddetta Common Law, considerato una forma di valutazione autonoma dalla
corona che favorisce un atteggiamento critico e indipendente. Patrimonio di leggi sedimentatesi nel tempo,
patrimonio giuridico-mentale indipendente dalla storia e da pregiudizi del momento. Orgoglioso della sua
tradizione di ragionevolezza, autonomo nei confronti della corona. La Magna Charta era nata proprio per
questo. Si afferma Edward Coke che ha messo ordine al patrimonio di leggi consuetudinarie del passato,
dando forza e forma al deposito giuridico della Common Law. La Common Law investe il concetto di
proprietà, nasce come diritto individuale alla proprietà, dando status al cittadino nei confronti della corona.

Esponenti dell’ideologia Country:


A lunga ignorata, viene invece descritta ampiamente da Stone. È un’ideologia peculiare che nasce come
fenomeno culturale nelle università di Oxford e Cambridge agganciata alla cultura classica latina. In
particolare alle Georgiche (anche nelle Bucoliche) di Virgilio dove veniva esaltata la campagna come mondo
idilliaco preferibile socialmente e psicologicamente al mondo pericoloso e pieno di intrighi dell’impero e di
Roma. Su commissione di Ottaviano Augusto aveva però scritto l’Eneide, che per l’Inghilterra rinascimentale
diventa il testo del colonialismo imperiale.
L’ambiente urbano è affollato, sporco, insalubre; la campagna invece era sana e piacevole. Opposizione alla
corte dove si gareggiava per essere migliori degli altri e farsi belli agli occhi del sovrano, competizione che
creava problemi economici (si spendeva e ci si indebitava per ostentare). Inoltre la campagna/contea era la
vera Inghilterra, rappresenta i veri cittadini e fa del rappresentante della campagna il
portatore/l’idealizzatore/ il sostenitore dell’antica costituzione; mentre a Londra c’erano influssi dall’estero.
La campagna è considerata un luogo fisico a cui corrisponde però una differenza socio-ideografica ma
anche sociale. Lo stile della campagna contrasta con quello di corte, esalta la parsimonia, un vestiario
semplice, la spontaneità, i proprietari si prendono cura dei propri dipendenti. A questa ideologia
corrisponde il declino della casa magnatizia, cioè il declino delle grandi signorie locali poiché l’aristocrazia e
accentrata a Londra, almeno per le sue funzioni politiche.
Società inglese divisa in due: corte e campagna. Il governo si esprime tramite la corte e il parlamento,
quest’ultimo ospita i deputati sia della corte che della campagna/rappresentanti delle contee. A questa
ideologia fa riferimento anche il sistema di valori espresso negli Essais di Montaigne, tradotti dalla cerchia
di Essex, che esaltano un mondo estraneo all’estrema evoluzione della civiltà occidentale (saggio sui
cannibali), un mondo di originaria innocenza che viene contrapposto a un mondo di battaglia sociale dei
regni occidentali.

Fenomeno dello scetticismo


Fino a Enrico VIII c’era stata un’unica religione che dava fondamento al potere della corona che si riteneva
come voluto da Dio, quindi religione e potere politico si appoggiavano a vicenda. Adesso la religione che
non è più certa (cattolicesimo, anglicanesimo, chiese protestanti varie) nasce un certo scetticismo. Non è
più così chiaro che ci sia un unico destino, un’unica volontà provvidenziale. Non c’è più una mentalità di
ovvia fede nella religione e provvidenzialità del potere supremo e della corona.

Riferibile anche a Montaigne “Que sais-je?” e il pensiero di Bacone che prescinde dalle certezze religiose e
si basa sul metodo scientifico da una parte e su una serie di domande esplorative della realtà dall’altra.

Crescita esponenziale del commercio legata alla crescita demografica. I membri del parlamento passano da
300 a 500, la gentry (colta e media) passa dal 50% al 75% gente colta e consapevole dell’importanza del
parlamento. I proprietari terrieri triplicano, esplosione edilizia.

-Rising gentry: l’istruzione cresce ampiamente, alimentando una classe media di professioni che sono
essenzialmente operatori nell’ambito della legge, ma anche mercanti e medici. La Rising gentry si concentra
a Londra, affermandosi in quantità e qualità. Vi accedono per ascesa coloro che hanno comprato terreni
svenduti da Enrico VIII, e per discesa sociale i figli cadetti dell’aristocrazia.

-Declining aristocracy: Il patrimonio e il titolo passava interamente al primo genito per non suddividerlo e
mantener e importanza della casata. Gli altri figli studiavano ed entravano a far parte della rising gentry. Si
riprenderà sotto Giacomo I e nei secoli successivi. Elisabetta non la favorisce e la contiene per le sue
dimensioni per paura di rivolte.

-Educational revolution: l’accesso all’istruzione e il numero di persone con un’educazione universitaria


cresce esponenzialmente. Diventano competenti, possono alzare la voce in parlamento, sono consapevoli
di cosa sta succedendo a livello storico e sociopolitico. La crescita economica del paese, favorita dallo
scisma, permette a molti di iscriversi all’università e studiare. Istruzione è il cavallo di troia della politica
inglese.

Il conte di Essex (1565-1601)


Elisabetta sale al trono a 25 anni, e nel primo periodo del suo regno aveva come favorito il conte di
Leicester padre adottivo del conte di Essex. Il conte di Leicester era un commoner che per una serie di
vicissitudini entra in contatto con Elisabetta che lo nomina nobile, è l’uomo che lei voleva sposare, ma la
politica inglese non lo permetteva. Leicester sposa allora la madre del conte di Essex e diventa bersaglio
dell’opposizione perché aiuta Elisabetta a governare. Prima di morire, presenta il figlio ventiduenne a
Elisabetta che ne aveva cinquantaquattro.

Eredita il titolo a undici anni alla morte del padre, che su ordine di Elisabetta aveva portato l’esercito
inglese in Irlanda per sedare una rivolta con il suo stesso patrimonio (lascia il figlio indebitato). Il bambino
viene mandato in casa di un uomo di stato importante William Cecil/Lord Borgley che lo educa fino all’età
adulta. 1582-83 a 17 Anni viene portato da Walsingham alla corte di Scozia per contrattare con il re
Giacomo VI con cui si alleerà e di cui sosterrà la successione al trono inglese. Inizia la carriera militare,
partecipa a una battaglia in Olanda contro gli Spagnoli, dove lavora con Sidney considerato un eroe
nazionale cavalleresco che viene ferito a morte e lascia la sua miglior spada a Essex simbolo della sua
eredità ideologica. Per Sidney la letteratura non era una cosa distaccata dalla realtà socio-storica
dell’epoca, tratto tipico del circolo di Essex che entrerà anche nell’opera di Shakespeare. Diventa uno dei
favoriti di Elisabetta, consigliere personale e Master of the Horse, successivamente anche Constable of
England (responsabile della successione).
1589 si sposa con Francis Walsingham, figlia del Walsingham di sopra che condivideva la politica
“democratica” di Leicester.
1590-95 dà vita a un servizio di Intelligence da lui finanziato in Italia tra Milano e Venezia, si temevano
trame da parte del papato, ma anche informazioni sulla flotta degli spagnoli raccolte nei cantieri navali di
Venezia.
1592 membro più giovane del Privy Council
Attività in parlamento molto impegnative per modernizzare lo stato. Si autodefinisce come colui che vuole
curare i mali dello stato, Francis Bacon suo collaboratore lo definisce physician of the state. Fa scrivere The
state of Christendom dove ci si interroga su qual è lo stato meglio governato della cristianità e della sua
volontà che sia l’Inghilterra.
Osteggia la monarchia assoluta spagnola, l’Inghilterra si allea con la Francia contro la Spagna
1598 pace di Vervins tra Spagna e Francia, continua a ritenere la Spagna pericolosa ma non ha più l’alleanza
con la Francia. Si temono attacchi tramite l’Irlanda o con sbarchi direttamente in Inghilterra. Entra in crisi la
politica estera di Essex.

Politica sociale: riguarda gli apprendisti e i veterani di guerra. Politiche sociali a favore dei giovani anche per
favorire gli arruolamenti. Apprendisti mantenuti ma non pagati da esperti di attività manuali per imparare
un mestiere nell’arco di 7 anni, praticamente schiavi a tempo. Giovani che si erano arruolati e che tornando
dalla guerra feriti o menomati avevano difficoltà a trovare un lavoro. Fa passare il primo Poor relief act nel
1598. Essex era il migliore amico dei poveri che si rivolgevano a lui per far sentire la loro voce in
parlamento.
Politica militare: riforma dell’esercito. Prima e seconda parte dell’Enrico IV e l’Enrico V scena di
arruolamento che viene descritta nei termini in cui avveniva al tempo di Essex. C’era corruzione per non
arruolare chi non voleva andare in guerra ma gente inadatta alla guerra.
Politica costituzionale: non esplicitamente riconosciuta come un fattore importante della sua politica da
Gajda. Però lei menziona le lettere che scrisse a Lord Egerton, il Lord Chancellor, dicendo che non può
accettare che le scelte di un sovrano assoluto non possono messe in dubbio, “un sovrano non può
sbagliare? Far torto ai suoi sudditi?”. Bisogna potersi opporre a una corona assoluta, il sovrano deve
ascoltare i suoi consiglieri, il Privy Council e le richieste del parlamento. Contesta l’assolutismo regio che
come tale può portare a errori. Il miglio commonwealth è quello che impone di ascoltare vari consigli e
pareri prima di decidere. Perciò è importante la scelta dei consiglieri. Tentativo di usare il parlamento per
facilitare la successione.
Politica religiosa: Essex dichiara di essere anglicano ma si dice favorevole a un Irenismo/accettazione della
libertà di culto per tutti

Crisi 1596-97
Essex cerca di arginare definitivamente il problema della flotta spagnola che minacciava l’Inghilterra di
invasione. Azione di Cadice/Operazione Cadice, anticipa la logica di Pearl Harbor: invece di aspettare, va a
distruggere la flotta spagnola che era concentrata a Cadice indifesa. L’altra parte della flotta era nelle
colonie per caricare i beni da portare in patria. L’operazione riesce ma non si svolge come progettata da
Essex. Lui voleva attaccare a Cadice ma anche le navi di ritorno, ma questa seconda parte non riesce perché
l’ammiraglio Howard non è d’accordo e si oppone alla proposta di lasciare una guarnigione a Cadice. Ci
riprova alle Azzorre che non riesce perché gli inglesi arrivano troppo tardi e lasciano scoperte le coste
inglesi. Essex ritorna, ma i suoi nemici lo criticano accusandolo di essersi impadronito del bottino di guerra.
Essex aveva usato quel denaro per remunerare i soldati dell’esercito (che ricevevano poco dalla regina).
1598 pace di Vervins, Essex viene accusato di essere l’unico a voler far guerra mentre i Cecil credono più
opportuno fare la pace con gli spagnoli. Essex scrive The Apology per difendersi dalle accuse di essere un
guerrafondaio. William Cecil (padre), che era stato uno degli educatori di Essex, aveva sempre lasciato le
decisioni più importanti alla regina che era ancora piena di energie. Quando viene succeduto dal figlio
Robert, Elisabetta è malata e ha quasi 70 anni, si teme la sua morte da un momento all’altro. Robert odia
Essex fin da bambino, anche per gelosia che era gobbo e brutto in una società che apprezza il mito del bello
e buono. Si è arricchito, aveva tre regge (la vecchia dimora di famiglia, ne costruiscono una nuova
Theobalds)

Crisi in Irlanda
C’erano state diverse rivolte, anche perché gli irlandesi venivano sfruttati e vessati perché cattolici. Nel 98-
99, gli irlandesi vengono riuniti da Tyron, nobile di prima generazione anglo-irlandese, infliggono gravi
perdite all’esercito inglese. Bisogna mandare un esercito per ristabilire l’ordine. Spetta a Essex che però non
sa se accettare, alla fine lo fa sapendo che l’Irlanda è un territorio difficile perché c’era molta miseria, aveva
amici e proprietà lì, suo padre era finito male in Irlanda. Ritiene che gli Irlandesi abbiano diretto alla loro
libertà di religione. La regina vuole una rapida azione di attacco e di vittoria, ma lui si mette d’accordo con
Tyron e si precipita a corte per convincerla ad accettare le condizioni di pace per risolvere il conflitto, il
primo articolo chiede è la libertà religiosa. La regina avrebbe anche accettato, ma Cecil la ritiene
inaccettabile perché poteva dare occasione ai cattolici ancora presenti in Inghilterra di allearsi con gli
spagnoli. Essex viene accusato di non aver eseguito i suoi ordini e si rifiuta di riceverlo. Essex viene
processato e spogliato delle sue cariche, poi privato degli introiti che gli erano stati concessi dalla regina
(tassa sui vini dolci), va in bancarotta. Si ammala. 1601 riceve l’ordine di presentarsi al Privy Council per
rispondere a delle accuse. Teme per la sua vita e organizza un’azione per cercare di salvarsi.

Il circolo di Essex
Essex riuniva tre caratteristiche scholar (laureato a Cambrdge e voleva fare lo scholar), soldier, courtier
(uomo politico di corte). Per portare avanti la sua posizione politica e traghettare l’Inghilterra dal medioevo
alla early modernity, mette insieme una think tank di intellettuali con competenze giuridiche, storiche-
culturali, i più importanti scrittori dell’epoca. Membri: Francis Bacon avvocato, poi Lord Chancellor, autore
dei saggi sul metodo scientifico. Anthony Bacon esperto di intelligence, ha lavorato a lungo in Francia.
Sydney e Spencer (scrittori le cui opere non sono ancora state decifrate accuratamente) e anche Ben
Johnson che scrive l’introduzione dell’In-folio del 23. Henry Calfolk esperto di Tacito e Orazio.
L’ambasciatore a Venezia. Alberigo Gentili, italiano traferito a Cambridge per insegnare diritto
internazionale. Southampton e Penelope Rich, la sorella di Essex, esperta di decriptazione di linguaggi
segreti e intelligence. Vera Sidney (sorella dello scrittore). La letteratura è pensata come uno sguardo sul
mondo a 360 gradi, non solo estetico. Perciò anche Shakespeare deve averne fatto parte, per avere le
competenze che dimostra di avere e gli strumenti che gli servono. Risolvendo così i paradossi.
Documentazione sui commenti invidiosi di Greene e Nash, concorrenti drammaturghi laureati a Oxford e
Cambridge, su Shakespeare che lo chiamano “upstart crow” che aveva fatto successo facendo il “serving
man” di Essex, pretendendo di scrivere capolavori letterali nel tempo libero, accennano a un lavoro di
novery = aiutante di un avvocato, scrivano. Al tempo stesso vogliono entrare nel gruppo di Essex.

Essex era stato il modello delle tre opere dedicate a Enrico V (nell’Enrico IV pt.1 e 2 è il principe, poi re
nell’Enrico V), riprende le sue scelte politiche, militari e popolari. Viene esplicitamente citato nella prima
parte dell’Enrico IV: Enrico è un principe ribelle alle posizioni del padre che concepisce il rapporto tra
sovrano e sudditi in maniera diverse rispetto al padre, prende le distanze dalle sue politiche (tale e quale a
Essex). Rapporto tra sovrano e il popolo e il generale e i soldati. Battaglia di Azincourt in cui Enrico aveva
sconfitto i francesi nel loro territorio, anche se aveva meno uomini e mezzi. Vieni celebrato come un eroe
dal grande valore militare. Nell’Enrico V viene descritto il rientro del re dalla Francia, sovrapponendolo
esplicitamente con la scena di entusiasmo popolare per la partenza di Essex e delle sue truppe per l’Irlanda.
“Immaginatevi adesso una Landro che cede i suoi cittadini riversarsi per strada per celebrare il rientro da
vincitore dalla Francia di Enrico V come quella che aveva accompagnato insieme al sindaco di Londra la
partenza dell’esercito inglese guidato da Essex per Londra. “Conquering Caesar”. La figura di questo eroe
nazionale è piena di caratteristiche tipiche della politica, degli atteggiamenti e delle scelte di Essex. Enrico
prima da principe (Hal) e poi da re, si oppone al padre che teneva il popolo distante e a cui presta poco
interesse. Hal frequenta una bettola di Londra per venire in contatto con la gente di Londra, capire la loro
psicologia, farseli amici. Ad Azincourt si mescola ai soldati per sentire cosa pensano, come reagiscono alla
situazione considerato che sono in minoranza e rischiano di perdere. Li chiama fratelli, country man, un
discorso di vicinanza nazionale e psicologica che taglia le distanze sociali.

Sovrapposizione Enrico V e Cesare. Le celebrazioni al rientro a Londra vengono descritte come il popolo
romane che accoglie Cesare di ritorno dalle sue vittorie

As you like it: allusione a un cervo ferito avvistato da uno dei protagonisti, anche l’uccisione di Cesare era
stata descritta come un Hart ucciso. Il cerco è il simbolo sull’insegna di Essex. Il testo è fortemente
incentrato sull’ideologia country, tipica di Essex, in contrapposizione e critica alla corte. Rosalind fa
allusione alle vittorie in Gallia di Cesare.

Michael Parenti:
mette in risalto una situazione storica che spiega l’assassinio di Cesare. Lo colloca nella storia politica
romana come un sostenitore del popolo contro un partito senatoriale distante dal popolo e in
contrapposizione a Cesare. Dice che la storia è stata interpretata più dalla parte di Cicerone che da quella di
Cesare che sono politicamente contrapposti. Parenti è orientato contro la politica tipica dei senatori romani
che vede come “affamatori del popolo”, in realtà non analizza l’economia dello stato romano e radicalizza
l’opposizione. Da un lato Cesare e dall’altra Bruto, Cassio e Cicerone. Accusa gli storici di essersi lasciati
affascinare da Cicerone che è portatore degli interessi dei senatori, quindi nemico si Cesare. Rilegge la
storia romana prendendo le distanze da Cicerone. 1/3 schiavi e servi, 1/3 proletari (liberi ma non
possedenti, vivevano a Roma), piccoli proprietari terrieri, mercanti, ufficiali minori, produttori vari (formano
la classe media), poche migliaia di abbienti/equites (Cicerone), nobili patrizi (che facevano parte del
senato). Fondata 753 a.C. come monarchia, 509 uccisione Tarquinio il superbo e subentra la repubblica.
Cariche elettive annuali (2 consoli, potere militari e legislativo) e un senato.
510-44 politica espansiva per consolidare i confini. Dal 146 a.C. (guerre punica contro Annibale) problema
con i confini, pressioni dei barbari

Parenti insiste sulla contrapposizione sociale romana. Partito Popolare dal 133 con Tiberio Gracco,
continuità politica tra i Gracchi e Cesare. Tiberio Gracco (che era nobile) ma aveva fatto il generale e sapeva
dei problemi dei veterani, propone di limitare l’appropriazione dei territori da parte di grandi proprietari,
era a favore della distribuzione, guardava con simpatia ai più poveri. Accusato di volersi fare re. Politica
continuata da Gaio Mario (anche lui aristocratico) che si contrappone per gli stessi motivi politici a Silla
(populares vs ricchi patrizi) sempre per la distribuzione delle terre. Cesare eredita la posizione politica dei
Gracchi e Mario (con cui è imparentato). Si rende conto che i soldati vanno ricompensati distribuendo terre
per riscattarli economicamente, per questo attraversa il Rubicone. Contrapposizione con i senatori per il
possesso delle terre.

Cicerone fa parte della classe equestre, avvocato di successo, si scaglia contro Catilina che aveva
abbracciato il partito di Mario quindi traditore della parte patrizia. Catilina viene ucciso perché considerato
traditore e pericoloso. Dalla parte dei congiurati contro Giulio Cesare. The greatest populares.

Cesare diventa generale solo a 40 anni, 9 anni di campagna militare in Gallia, conquista parte della
Germania e l’Inghilterra. Nel 50 il senato vuole sostituirlo come senatore in Gallia, cesare rientra a Roma
sapendo che i senatori sono contrari alla sua politica di redistribuzione delle terre, passa il Rubicone.
Campagna contro gli eredi di Pompeo in Spagna e torna vincitore nel 48 e celebra il trionfo di romani contro
romani. Sistema 80k tra plebei e romani, 20k famiglie in Campania, lavori pubblici per regolare le acque del
Tevere. Favorisce la gente comune, progetta biblioteche, insiste sul merito personale.

Non parla molto bene di Marco Bruto (strozzino, 48% interessi vs 12%) e Cassio. Cicerone non viene invitato
a partecipare alla congiuro perché non si fidano di lui, anche se sta dalla loro parte.

La storia romana diventa uno specchio della realtà contemporanea inglese nel contesto di espansione e
formazione dell’impero.

Tito Andronico (in collaborazione): scene di mutilazioni, horror, tratti che non appartengono al teatro
shakespeariano

Giulio Cesare, Antonio e Cleopatra e Coriolano.

Viene accusato di alto tradimento e ucciso. Elisabetta all’epoca era consigliata da Robert Cecil, un nemico di
Oxford. Elisabetta soffriva di anoressia, era preoccupata per la successione e temeva che rivelando chi
sarebbe stato l’erede l’avrebbero uccisa per accelerare l’ascesa al trono da chi aveva interessi religiosi. A
comandare in questi anni era Cecil. Essex aspira ad essere il principale consigliere di Giacomo, con cui aveva
contatti, favorendo una successione indolore. I suoi nemici politici, Cecil in primis, non vogliono che questo
avvenga perché perderebbe il suo ruolo di uomo di fiducia. Per questo trama contro di lui per liberarsene.

La sua damnatio memoriae è causata dal fatto che la storia è stata scritta dagli amici del suo principale
nemico, e perché era morto in seguito all’accusa di alto tradimento. Tuttavia non viene cancellato il ricordo
e l’ideologia che aveva caratterizzato la figura di Essex. La sua fama e la sua popolarità nazionale e
internazionale non vengono meno nonostante la sua morte ignominiosa. Esistono libelli, pubblicazioni,
canzoni, nel 1604 Honour’s fame in triumph riding” libro in cui si definisce che lo definiscono “nature’s
pride”, “virtuous bulwark”, “the whole world’s wonder”. Bello, prestante, aveva merito personale, grande
condottiero, amico del re di Francia, conosciuto in Olanda e in Italia, seguito popolare molto ampio in
Inghilterra.

Giulio Cesare
Introduzione
La data del testo probabile (il testo ci arriva solo nel 1623) deriva da un dottore svizzero di Basileo che
nell’autunno 1599 aveva visto al Globe un Giulio Cessare dei lord Chamberlain’s men. Permette di accostare
il testo alla traduzione di Plutarco di N(?). Per la storia romana Shakespeare attinge a questa traduzione di
Plutarco, uscito ristampato tradotto dal francese di Amyot. L’aveva già usato per il terzo testo dell’Enriade
(trilogia che aveva avuto grande successo sia perché esaltava l’orgoglio nazionale sia per il personaggio
comico di Falstaff), che proiettava su Enrico V la figura del conte di Essex. Presenta tre istanze politiche
tipiche di Essex:

Modello del padre Enrico IV: monarchia aristocratica, il re viveva a corte, condivideva con la nobiltà un
sistema di valore basato sull’onore e la capacità bellica. Aveva sostituito sul trono Riccardo II, successione
non proprio legittima, dovuta alla maggior forza militare. Potere difficile da mantenere, gli altri nobili erano
tentati di togliergli il potere e sostituirlo sul trono. Re cometa, lontano dal suo popolo, appariva poco in
pubblico sempre in armi e allerta contro i suoi nemici.

Modello Enrico V: legato al proprio popolo e paese, aveva cercato di conoscere gli uomini comuni
frequentando anche bettole per capire cosa ne pensavano della corona. Concetto popolare di monarchia
con attenzione sociale. Si rapporta ai suoi soldati in modo peculiare, la sera prima dello scontro decisivo,
travestendosi da soldato comune e capire cosa pensano. All’alba della battaglia fa un discorso in cui dice di
essere uno di loro, li chiama country men, connazionali, fratelli, cittadini. Simile a quello di Cesare che si
preoccupa per i suoi veterani.

Concetto di commonwealth: traduce il concetto latino di res publica. Nella prima parte dell’Enrico IV
Shakespeare usa questo termine. Falstaff amico di baldoria del principe Hal viveva di brigantaggio,
aggrediva viandanti di strada e pellegrini per derubarli e mantenersi nella bettola. Una volta partecipa
anche Hal per prenderlo in giro. Mentre preparano l’assalto in un albergo, un personaggio (atto 2 scena 1)
dice di non rischiare molto, perché in combutta con gente di alto livello, prossima alla nobiltà, grandi
possidenti, che colpisce prima di parlare, che mi difenderebbe perché sennò il loro onore sarebbe
compromesso. “They pray continually to their saint, the commonwealth, or rather, not pray to her,
but prey on her, for they ride up and down on her and make her their boots”. Allusione
contemporanea a un fatto politico, I grandi possidenti londinesi dovevano pagare tasse sulle loro attività,
ma vista la mancanza di liquidità, facevano assalire gli esattori delle tasse per riprendersi i soldi che avevano
pagato. La Gajda spiega che Essex si è rivolto ai mercanti di Londra per finanziare l’esercito e non gravare
sempre sui poveri con nuove tasse. Tuttavia questi non contribuirono, deludendo Essex. Il concetto di
commonwealth usato proditoriamente dai ricchi mercanti di Londra ai propri fini. Questo concetto
sostenuto dai cospiratori è contrapposto a quello di sovranità/monarchia voluto da Giulio Cesare per
questo c’è continuità con l’Enriade.

Da che parte sta Shakespeare?


ATTO 1
Scena 1

Flavio e Marullo, tribuni della plebe, notano che ci sono degli uomini comuni per strada in un giorno feriale
vestiti con abiti che non rivelano la loro professione come se fosse un giorno festivo. Celebrano il rientro di
Cesare dalla battaglia di Munda contro i figli di Pompeo, vittoria vista di malocchio dai tribuni perché
battaglia di romani contro romani. I tribuni sono irritati, i commoners sono determinati a celebrare la
vittoria di Cesare.

Li lasciano andare e decidono di togliere le corone celebrative apposte sulle immagini di Cesare.

Scena 2
Cesare parla con Calpurnia la moglie, è la festa dei Lupercali se in questo giorno i corridori toccavano donne
sterili queste diventavano fertili. Lei non aveva avuto figli, lui sì con le amanti. Le raccomanda di stare vicino
ad Antonio in modo che la toccasse. Cesare ci teneva ad avere figli, perché avrebbe interessi ereditari,
monarchiche.

Indovino si presenta a corte e gli dice di stare attento alle Idi di marzo che sarebbero iniziate il giorno dopo.

Antonio, amico e aiutante di Cesare, assiste a questa doppia preoccupazione di Cesare.

Compaiono Bruto e Cassio, quest’ultimo gli dice che lo osserva e lo accusa di non essere più aperto come
prima e gli chiede come mai. Bruto risponde di essere in guerra con se stesso. Cassio lo provoca e gli dice di
stare più attento al suo reale valore, perché a Roma è molto stimato e si lamentano del gioco dell’epoca
che pende sui cittadini di Roma. Cassio dice di volergli fai dar specchio e mostrargli quello che lui ancora
non sa di se stesso. Sullo sfondo ci sono grida che osannano Cesare, come se fosse un re. Si preoccupano
che voglia farsi re. Sono d’accordo sul fatto che il loro onore di romani non consente loro di accettare l’idea
di passare dalla Repubblica alla Monarchia. Cassio (v.100) evidenzia che Cesare era sì un grande militare,
ma fisicamente non è particolarmente forte. Ricorda un episodio in cui si erano sfidati a nuotare nel Tevere
e ha dovuto salvarlo perché stava annegando. E adesso si crede un Dio e un Re di Roma. Cesare soffriva di
mal caduco/epilessia. In Spagna aveva preso la febbre e diventa sordo dall’orecchio sinistro. Bruto fa leva
sull’orgoglio di famiglia, erede del Bruto che aveva scacciato Tarquinio il superbo, non è disposto a
consentire a Cesare di farsi signore su tutti loro.

Brutus had rather be a villager/ Than to repute himself a son of Rome/ Under these hard conditions as this
time

Vede che Cesare e la moglie sono turbati.

Cesare dice che Cassio non ama il teatro, la musica e sorride poco quindi non c’è da fidarsi. È determinato a
usare Bruto per i suoi fini politici.

Casca spiega che a Cesare sono state offerte tre corone durante i Lupercali, che il pubblico ha applaudito il
rifiuto, è stata offerte ad Antonio. C’è un’evoluzione politica in corso. Cesare è stato teso tutto il giorno,
forse perché ha capito che il sistema repubblicano non funziona più, il Senato non riesce a governare tutto
l’Impero. Non sa se vuole essere incoronato re.

Cassio crea falsi messaggi del popolo per spingere Bruto a intervenire facendosi eroe. Lo ritiene molto
influenzabile, lui non si farebbe manipolare così da un nemico. Questi dettagli non sono nel testo di
Plutarco, ma introdotti per mettere in cattiva luce la personalità di Bruto. Cassio usa Bruto (il
commonwealth) come i suoi boots, come nell’Enrico IV. Cassio invidioso sia del successo di Cesare che
dell’onore di Bruto.
Geza Alfoldy, Social History of Rome, sottolinea come forza che ha determinato l’uccisione di Cesare
l’invidia sociale, nessuno voleva essere secondo agli altri.

SCENA 3
Cicerone si incontra con Casca, si chiedono cosa sta succedendo. Casca dice che ci sono prodigi per le
strade di Roma, ci sono fuochi fatui, un leone comparso in campidoglio, una civetta che canta a
mezzogiorno. Cicerone dice che Cesare è atteso l’indomani in Campidoglio/Senato.

Cassio gode del turbamento della città, lo vede come una conferma della sua congiura, esorta Casca a non
temere nulla, essere un romano coraggioso.

Vendetta per la sconfitta di Pompeo.

Cassio si dice pronto a suicidarsi piuttosto che vivere sotto un Tiranno. v. 110 e chiama la sua congiura
onorevole e che aspetta gli amici nel portico di Pompeo.

Cinna conferma la congiura in atto, viene menzionato tre volte in una pagina praticamente Pompeo e al
tempo stesso conferma che Bruto sarà del loro partito. Casca concorda con Cassio sull’importanza di avere
Bruto dalla loro perché gode di un’ottima reputazione tra il popolo (v. 157), loro non godono di altrettanto
favore.

Atto 2
Scena 1
Bruto medita e si chiede se Cesare merita effettivamente di essere ucciso. Non ha seri motivi però sa che
sarebbe disposto a essere incoronato. Che cosa pensare veramente di Cesare? Commento paradossale: non
ho mai evidenza che Cesare cedesse a un pensiero irragionevole. Non c’è motivo di pensare che abbia
un’ambizione smodata e tuttavia Bruto decide che è bene evitare che dia alla scalata dell’ambizione,
bisogna considerarlo come l’uovo di un serpente, una minaccia potenziale. Appare improbabile che a 50
anni Cesare inizi a comportarsi come non ha mai fatto prima. Di fatto Bruto sta cercando di convincere se
stesso per mantenere la parola data a Cassio. Si rivela poco affidabile e molto manipolabile e
suggestionabile.

Trova uno dei messaggi contraffatti da Cassio che dice che deve darsi una svegliata e si convince a fare il
volere del Popolo. È agitato e non dorme, però è convinto ad agire.

Arrivano i congiurati che propongono un giuramento, Bruto si oppone perché sono uomini d’onore non c’è
bisogno di un giuramento per paura di tradirsi a vicenda. Cerca di assumere toni nobili al di sopra di ogni
sospetto e al contempo impone certe condizioni per l’azione dei congiurati. Esclude Cicerone perché non
accetterebbe di far parte di un’azione non ideata da lui, teme la sua supremazia intellettuale. Si oppone
all’uccisione di Antonio perché non reggerebbe il movente di impedire la monarchia cesariana, ma sarebbe
una congiura spinta solo dall’invidia, sociale di potere. Dopo che Bruto si è dimostrato il capo di questa
congiura, si ha un effetto sonoro peculiare, fuori dalla realtà storica, un orologio che batte l’ora. Oggetto di
ironia da parte della critica. In realtà servono a sovrapporre l’epoca romana a quella elisabettiana, richiama
l’attenzione sulla contemporaneità.

Cassio dice che non è sicuro che Cesare l’indomani sarebbe andato in Senato, Decio promette di provare a
manipolare le scelte Cesare per convincerlo ad andare con la flattery. Atteggiamenti decisamente non
virtuosi da parte dei repubblicani.

Bruto cita gli attori (p. 141), apparire come altro da quello che sono, seems, inganno dell’apparire, accusa
dei country ai cortigiani.
Colloquio tra Bruto e Porzia, sua moglie, lei ha capito che sta pianificando qualcosa di brutto e gli chiede
spiegazioni che gli spettano in quanto moglie. Donna coraggiosa, si infligge una ferita sulla coscia per
dimostrare che è stoica, figlia di Catone. Bruto non le dice molto. Anche Porzia è ossessionata dall’onore,
più di quanto è concesso tradizionalmente alle donne.

SCENA 2
Casa di Cesare. Calpurnia sogna che il marito viene assassinato, ha urlato durante la notte. Presagi negativi
sul destino di Cesare. Insiste che non vada in Senato. Cesare è perplesso, si ritiene superiore alle ansie della
moglie, lei insiste elenca i fenomeni strani che stanno avvenendo a Roma e che annunciano la morte di un
principe (quindi lo considera già un monarca). Inoltre ci sono vaticini di auguri contrari alla giornata per
Cesare. Per non turbare la moglie decide di mandare Antonio al suo posto.

Arriva Decio, che rilegge la descrizione dei sogni di Calpurnia e li interpreta dicendo che Roma riceverà
nuova linfa, nuovo sangue grazie a Cesare e dice che il Senato attende Cesare con l’intento di offrirgli la
corona. Convince così Cesare.

Scena 3
Artemidoro che sa della congiura lo mette in guardia da Bruto, ma non riesce a parlargli propriamente.

Incontra anche l’indovino che gli aveva detto di stare attento perché le Idi di Marzo non sono ancora
passate.

Atto 3
Scena 1
Si chiede cosa c’è di importante politicamente su cui Cesare debba prendere decisioni su quello che lui
chiama il suo Senato. Atteggiamento da una parte di servizio al paese e dall’altro si ritiene l’unico possibile
risolutore dei problemi del paese.

Metello Cimbro chiede il ritorno del fratello che era stato mandato in esilio da Cesare, richiesta negata. Dà
il segnale di pugnalare Cesare, gli si buttano addosso. Cesare vede Bruto, che gli stava a cuor non perché
era suo figlio (era già nato quando Cesare inizia una relazione con sua madre) ma perché non vuole far
soffrire la donna che ama ancora e lo voleva rendere erede. Viene pugnalato al grido di Liberty, Freedom
Tyranny is dead. Bruto conclude l’azione dicendo: Abition’s debt is paid, quindi c’era il desiderio di
rovesciare la vittoria di Cesare sui pompeiani.

Dettagli raccapriccianti: Bruto esorta i congiurati a sporcarsi le mani di sangue come segno di onore, a
urlare il motto di libertà dalla tirannia nella piazza del mercato anche se Cesare aveva rifiutato le corone
che gli avevano offerto).

Lofty(nobile) scene: è ironico in realtà, quello che Shakespeare sta mostrando non sono affatto le buone
ragioni libertario dei congiurati. Bruto si vanta di aver dato la libertà al popolo, Shakespeare vuole metterne
in luce gli aspetti negativi.

Antonio è stupefatto difronte a quello che è avvenuto e si chiede perché sia successo. Bruto spiega che le
loro intenzioni erano onorevoli e che lo vogliono come alleato, Cesare meritava di morire e lo spiegheranno
al popolo. Antonio dice che non dubita della loro saggezza e li chiama gentlemen, può essere ironico ma fa
finta di farsi convincere. Questa ironia ci riporta a Londra, concetto di gentleman inglese. Attira l’attenzione
su quello che sta veramente accadendo. Ma l’elemento veramente disturbante che non viene da Plutarco,
come non viene da lui la caratterizzazione di villain di Cassio nei confronti di Bruto, è il paragone di Cesare a
un hart/deer. Il cervo già richiamato nell’Enriade che in As you like it, rimanda all’insegna di Essex. Orologio,
brave hart e gentlemen all, concetto di commonwealth: anacronismi voluti per sovrapporre la storia
romana con gli eventi contemporanei londinesi.

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