Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il mezzo ferroviario, il cosiddetto treno viaggiante su binario, è stato sviluppato nei primi anni del
1800. Il mezzo che viene ricordato per essere stata la prima locomotiva a vapore adibita al trasporto
di linea è la locomotiva "Locomotion", con motore a vapore, progettata e costruita in Inghilterra
nel 1825 da George e Robert Stephenson ( padre e figlio). Società per la Strada Ferrata da
Liverpool a Manchester
Prima di allora, i trasporti terrestri su qualsiasi distanza avvenivano tramite carri trainati da animali
in genere cavalli. L'invenzione del motore a vapore dovuta a James Watt (anche nota come
macchina a vapore di Boulton e Watt) sviluppato tra il 1763 ed il 1775, consentiva una potenza
meccanica molto superiore di quella dei cavalli. In virtù di ciò, si pensò di costruire un mezzo
terrestre non solo più veloce ma con capacità di carico molto superiore. Non essendo possibile
aumentare la larghezza del mezzo terrestre a causa del limite in larghezza delle strade oltre il quale
la loro costruzione sarebbe stata troppo costosa o tecnicamente troppo difficoltosa, si pensò ad un
mezzo terrestre molto sviluppato in lunghezza ed in grado di seguire le curve del percorso
dotandolo di snodi. Gli snodi sono ottenuti collegando fra di loro diversi veicoli, carri o vagoni. Un
tale mezzo non può essere condotto ( guidato ) su una strada piatta poiché ogni carro tenderebbe ad
assumere una sua traiettoria non controllabile dal conducente, per tale motivo doveva essere guidato
tramite un vincolo che determinasse la stessa traiettoria per tutti i carri, tale vincolo è il binario del
quale vedremo nel seguito i dettagli costruttivi.
La guida vincolata realizzata attraverso il binario, oltre ad essere necessaria per la conduzione del
mezzo ferroviario, offre altri vantaggi rispetto ai mezzi che viaggiano su strada:
Il binario, in particolare le rotaie, e le ruote del treno sono realizzate in acciaio. L'acciaio è
uno dei materiali più rigidi esistenti in natura, cioè a parità di forze applicate la sua
deformazione è inferiore rispetto a materiali meno rigidi. Ciò determina una resistenza al
rotolamento delle ruote inferiore rispetto alle ruote dotate di pneumatico dei veicoli che
viaggiano su strada. Di conseguenza, a parità di carico trasportato, il consumo energetico del
treno è inferiore rispetto ai mezzi su gomma. Tuttavia, bisogna considerare che in basso
attrito fra ruota e rotaia, entrambe in acciaio, determinano basse pendenze superabili ( 1,5%
contro 4,5% della rete autostradale ) ed elevati spazi di arresto, superiori alla visuale del
conducente , ciò vuol dire che quando il conducente più attento vede un ostacolo sul binario
ed aziona immediatamente i freni, il treno non riuscirà a fermarsi prima di entrare in
collisione. Per questi motivi il treno ha la precedenza su tutti gli altri mezzi terresti,
precedenza garantita anche dalla protezione dei binari come i passaggi a livello, cioè delle
sbarre che impediscono ad altri veicoli di occupare il binario e che vengono azionate poco
prima del passaggio del treno e rimosse poco dopo.
Altre evoluzione del motore vapore, con applicazione nel campo navale e delle centrali per
produzione di energia elettrica sono le seguenti:
Il motore a vapore dei treni, presenta diversi inconvenienti in particolare nei confronti del
motore elettrico dal quale è stato successivamente sostituito negli anni successivi al termine
della seconda guerra mondiale:
Un'altra motorizzazione possibile ed anche utilizzata per trazione ferroviaria è tramite motore a
combustione interna, impropriamente detto motore a scoppio, diesel come quello delle attuali
automobili. Tale motore è stato sviluppato negli ultimi anni del 1800, quindi è successivo al motore
a vapore, tuttavia non solo presenta gli stessi problemi simili a quelli del motore a vapore, eccetto
per i tempi di riscaldamento della caldaia, ma si aggiungono quello dei costi di costruzione e
manutenzione di una macchina meccanicamente più sofisticata di quella a vapore. Locomotive
dotate di grandi motori a combustione interna diesel sono utilizzate in territori dove sarebbe difficile
disporre una linea elettrica di alimentazione del treno.
Il limite della motorizzazione elettrica per un mezzo da trasporto in generale è l'autonomia delle
batterie che alimentano il motore stesso. Nel caso del treno, proprio in virtù del percorso fisso
imposto dal binario, non sono necessarie batterie a bordo del mezzo. L'energia elettrica è trasportata
tramite un cavo conduttore, quindi di rame, disposto in alto parallelamente al binario e sostenuto da
opportuni tralicci di fianco al binario. L'energia elettrica viene trasferita al treno tramite un
pantografo, cioè una struttura dotata di un contatto elettrico strisciante col cavo e che tramite la sua
deformazione non trasmette ad esso grandi forze.
In generale i veicoli ferroviari sono raggruppati e collegati tra loro per formare un convoglio, che
può comprendere uno o più veicoli motori ed uno o più veicoli rimorchiati.
La lunghezza totale del convoglio può essere teoricamente qualunque; essa è limitata dai vincoli
imposti dalle caratteristiche della via (ad esempio la lunghezza dei binari nelle stazioni) e dalla
potenza del sistema di trazione.
Viene indicato con rodiggio il numero di assi ed il loro accoppiamento nei carrelli: si possono avere
carrelli ad 1, 2 o 3 assi; il numero di carrelli per ogni veicolo è, tranne casi particolari, pari a 2 o 3.
Principali caratteristiche fisiche di alcuni tipi di carrozze (trasporto passeggeri) e di carri merci.
L'alta velocità
La velocità del treno, già pochi anni dopo la sua introduzione era intorno ai 100 km/h per superare
nei periodi successivi i 150 km/h per i treni passeggeri.
A partire dagli anni 70-80 del 1900, la nuova frontiera del trasporto ferroviario passeggeri è stata la
cosiddetta "alta velocità". La riduzione dei costi del trasporto aereo avvenuta in quegli anni hanno
messo in competizione questo mezzo col treno per distanze intorno ai 1000 km. Il biglietto aereo
era più costoso ma il treno impiegava un tempo 10 volte superiore con ulteriori disagi di viaggio.
D'altra parte, il treno consente ai viaggiatori di raggiungere immediatamente il centro delle città
poiché questa è la localizzazione della maggior parte delle stazioni ferroviarie le stazioni
ferroviarie, mentre gli aeroporti sono situati più lontano poiché è maggiore lo spazio richiesto per le
manovre dell'aeroplano. Si è pensato di ridurre il tempo di viaggio del treno aumentandone la
velocità ed introducendo alcune migliorie del servizio generale come ristoranti a bordo.
I precursori nel mondo sono stati i giapponesi, in Europa i francesi con i treni TGV con velocità
dell'ordine dei 500 km/h
Il termine Pendolino identifica una categoria di treni ad assetto variabile, in grado di percorrere
tratti ferroviari - non specificatamente attrezzati per tale scopo - a una velocità superiore anche del
25-30% rispetto a quella dei convogli tradizionali, grazie a specifiche apparecchiature che
inclinano la cassa verso l’interno delle curve.
La riduzione dei tempi di percorrenza è stata possibile aumentando la velocità in curva e per non
diminuire il comfort dei viaggiatori, è necessario inclinare la cassa del treno verso l'interno della
curva per contrastare la forza centrifuga.
L'uso di un giroscopio permette di riconoscere in anticipo il sopraggiungere della curva,mentre
parallelamente un accelerometro misura l'entità della forza centrifuga da compensare e quindi
l'entità dell'inclinazione della cassa (per un massimo di 8°).
Armamento ferroviario
Rotaia: l'elemento d'acciaio che costituisce il supporto e la guida del veicolo; la sua parte superiore,
sulla quale avviene il moto delle ruote, prende il nome di superficie di rotolamento.
Binario: l'insieme delle due rotaie; il piano tangente a esse (in sommità) prende il nome di piano
del ferro.
Traversa: l'elemento su cui sono fissate le rotaie; possono essere in acciaio, in legno o in cemento
armato semplice o precompresso.
Elementi di attacco: dispositivi che consentono il collegamento delle rotaie alle traverse.
Armamento ferroviario: l'insieme delle rotaie, delle traverse e degli organi di attacco.
Scartamento: la distanza tra le due rotaie del binario misurata tra le facce interne delle rotai. Gli
scartamenti usati dalle varie amministrazioni ferroviarie sono numerosi e diversi tra loro: sono
variabili da 0,60 m a circa 1,70 m.
In Italia il valore dello scartamento è di 1,435 m ed è comunemente chiamato scartamento
ordinario (o normale). Tale misura vale peri rettifili e per le curve di grande raggio (R > 485 m
per le F.S.); in quelle di piccolo raggio (si provvede ad un leggero aumento dello scartamento che
viene portato fino ad un massimo di 1,465 m (per R = 300 m).
La presenza della massicciata, permeabile, unita alla conformazione a schiena d'asino della
superficie sottostante ( piano di regolamento ), garantisce che le traverse vengano a trovarsi in
ambiente asciutto, il che prolunga la loro durata in opera.
Strati di sub-ballast: sono strati di fondazione, in genere formati da materiali legati al bitume o a
cemento; sono sempre presenti nelle nuove linee ad alta velocità.
Dal punto di vista geometrico la piattaforma viene realizzata con due piani inclinati spioventi verso
l'esterno per facilitare lo scolo delle acque.
L'inclinazione delle falde è del 3,5% (o del 3% se esiste uno strato di sub-ballast in misto legato a
cemento o a bitume).
In rettifilo l'intersezione delle falde (monta della piattaforma) avviene in asse al corpo stradale; in
curva, invece, la monta è spostata verso l'esterno della curva se la linea è a semplice binario e verso
l'interno se la linea è a doppio binario: in tal modo si realizza un risparmio di materiali nella
formazione degli strati superiori.
Il passaggio da un tipo di monta all'altro avviene lungo le curve di transizione.
I valori diversi per le linee principali e secondarie sono dovute essenzialmente al maggiore spessore
di massicciata richiesta dalle prime.
Nelle linee percorse da convogli viaggianti ad alta velocità (> 200 km/h) la larghezza della
piattaforma viene maggiorata. Anche le banchine laterali sono di larghezza maggiore a salvaguardia
dell'incolumità del personale di linea.
Sovralzo: con tale dizione s’intende la sopraelevazione della rotaia esterna (rispetto all'interna)
che si realizza in corrispondenza delle curve per ridurre gli effetti della forza centrifuga (pericoli
di svio di una ruota o di ribaltamento del veicolo)
Il sovralzo massimo ammesso nelle linee ordinarie delle FS. è fissato in 16 cm e deriva da
considerazioni riguardanti il comfort di marcia dei viaggiatori, in relazione alla necessità di limitare
la sensazione di disagio e le difficoltà di equilibrio per chi sta in piedi a veicolo fermo o marciante a
bassa velocità.
Nella tabella sono riportati i sovralzi (in cm) adottati dalle F.S. per alcuni valori dei raggi delle
curve e delle velocità dei convogli.
Dall'unità d'Italia fino al 1905 sul territorio italiano operavano tre compagnie ferroviarie private.
Nel 1905, esse furono nazionalizzate ed accorpate nelle Ferrovie dello Stato. Nel 1924 "Ferrovie
dello Stato", fu fatta rientrare nel Ministero delle Comunicazioni per divenire poi, nel 1944, una
Direzione Generale del Ministero dei Trasporti.