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Università di Pisa
Facoltà di Scienze MFN
Corso di Laurea in Scienze Geologiche
Laboratorio Petrografia
a.a. 2012 / 2013
Rocce Metamorfiche
Sergio Rocchi
Dipartimento di Scienze della Terra
email: rocchi@dst.unipi.it
Programma e lezioni: http://www.dst.unipi.it/dst/rocchi/SR/LMR.html
Registro lezioni: http://virmap.unipi.it/cgi-bin/virmap/vmibo?docenti:8135160;main
cos’è il metamorfismo ?
METAMORFISMO
trasformazione strutturale e/o mineralogica
studio delle rocce metamorfiche
• PROTOLITE
• cos’era la roccia prima dell’evento metamorfico?
• STORIA
• sequenza di eventi metamorfici che hanno prodotto la struttura/tessitura e la
mineralogia osservate. Le rocce metamorfiche acquisiscono la loro struttura
durante la (ri)cristallizzazione totale o parziale di un solido (protolite). La
ricristallizzazione di una roccia avviene in risposta al cambiamento delle
condizioni fisiche in cui si trova. I parametri fisici determinanti sono la
Temperatura e la Pressione, e le sue eventuali caratteristiche di anisotropia
• FACIES
• condizioni P-T del climax metamorfico e della sequenza metamorfica
completa
• NOME
• classificazione della roccia
minerali e metamorfismo
• I minerali che si formano in una roccia
metamorfica dipendono da:
• condizioni P-T
• natura della roccia di partenza = PROTOLITE
1.2
profondità (km)
facies
1.0 scisti blu 30
0.8 facies
facies granulitica
facies anfibolitica 20
0.6 scisti
facies verdi
0.4 pu-ac 10
facies pr-pu
0.2 zeolitica pr-ac facies cornubianitica
ab-ep hbl px san 0
0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
Temperatura (°C)
facies metamorfiche
• basate principalmente
sulle associazioni di
minerali che si formano da
protoliti mafici
• minori variazioni basate
sulle rocce pelitiche
• Serie di facies ad
alto dP/dT
• Serie di facies a
medio dP/dT
• Serie di facies a
basso dP/dT
Classificazione
rocce metamorfiche
nomenclatura rocce metamorfiche
• Le rocce metamorfiche si classificano in base a:
• Tessitura
• grana (dimensioni dei cristalli)
• grado di sviluppo di anisotropia (foliazione)
• Composizione
• Chimica = natura del protolite
• Mineralogica = paragenesi sviluppata durante il processo metamorfico
nomenclatura tessiturale
grana
tessitura
fine media grossa
granofels granofels
cornubianite marmo marmo
poco foliata
(hornfels) quarzite quarzite
anfibolite anfibolite
molto ardesia
scisto gneiss
foliata fillade
molto
foliata e scisto gneiss
milonite
deformata milonitico occhiadino
per taglio
nomenclatura in base al Protolite
PROTOLITE ROCCE METAMORFICHE
argilliti (peliti) argillite, (marna) ardesia, fillade, scisto,
(r. ignea peralluminosa) micascisto, gneiss, migmatite
1.2
profondità (km)
scisto blu
1.0 30
granulite
0.8 anfibolite mafica
scisto 20
0.6
verde
0.4 spilite 10
(fondo oceanico)
0.2
cornubianite 0
0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
Temperatura (°C)
nomenclatura facies - protolite pelitico
Rocce con protolite pelitico (argillite)
50
1.4 eclogitica
felsica
40
Pressione (GPa)
1.2
profondità (km)
1.0 30
granulite
0.8 gneiss
felsica
scisto 20
0.6
fillade
0.4 ardesia 10
0.2
cornubianite 0
0
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
Temperatura (°C)
nomi speciali - 1
• spilite • scisto blu
• basalto di fondo oceanico con • metabasite foliata scura (verde-
albite, clorite, idrossidi violetto-blu); anfibolo sodico blu
• prasinite • eclogite
• simile a scisto verde • metabasite massiva rossa e verde;
granato e pirosseno omfacitico
• scisto verde • granulite
• metabasite verde, foliata; clorite, • massiva, tessitura poligonale
epidoto, actinolite
• minerali anidri: plagioclasio,
• anfibolite pirosseno, granato
• metabasite o metasedimento • charnockite
verde scuro (foliata); orneblenda e • Kfs + iperstene
plagioclasio
• Enderbite:
• serpentinite • tonalite a opx
• metaperidotite massiva verde, • migmatite
nera (rossastra); serpentino
• roccia mista con porzioni scure
ricche in biotite e porzioni chiare
quarzofeldspatiche
nomi speciali - 2
• ardesia (slate) • cornubianite
• grana finissima e clivaggio • roccia a grana fine non foliata
planare perfettamente sviluppato
(disposizione piano-parallela di • quarzite
fillosilicati), non legato alla • quarzo
stratificazione
• porfiroide
• fillade • porfiroclasti di quarzo ± sanidino,
• grana fine-media con superfici di basso grado da rioliti
scistosità penetrative a lucentezza • marmo
sericea (disposizione piano
parallela dei fillosilicati) • puro
• carbonati > 95%
• Fillade s.s.
• quarzo < 50%
• impuro
• carbonati > 75%
• Fillade quarzifera
• 50% < quarzo < 75% • skarn
• Fillade carbonatica • ricco di minerali calcio-silicatici;
prodotto di metasomatismo su
• 10% < carbonati < 50% calcari al contatto di intrusioni ignee
• grado di anisotropia
• deformazione dei singoli granuli
• importante
• assente (struttura originale: sedimentaria, piroclastica,
effusiva, intrusiva)
• orientazioni preferenziali
• importanti
• assenti
Rapporto Cristallizzazione - Deformazione
Microstrutture
rocce metamorfiche
studio delle rocce metamorfiche
• PROTOLITE
• cos’era la roccia prima dell’evento metamorfico?
• STORIA
• sequenza di eventi metamorfici che hanno prodotto microstruttura e
associazione mineralogica
• le rocce metamorfiche acquisiscono la loro struttura durante la (ri)
cristallizzazione totale o parziale di un solido (protolite)
• la ricristallizzazione di una roccia avviene in risposta al cambiamento
delle condizioni fisiche (Temperatura e Pressione, con le sue
eventuali caratteristiche di anisotropia)
• FACIES
• condizioni P-T del climax metamorfico e della sequenza metamorfica
completa
• NOME
• classificazione della roccia
struttura
La struttura di una roccia metamorfica è definita come l'assetto tridimensionale delle fasi
che la compongono, a scala megascopica (affioramento), mesoscopica (campione a
mano) e microscopica (sezione sottile). A scala microscopica permane una certa
ambiguità sul termine da usare, in relazione alle diverse consuetudini di autori di diverso
ceppo linguistico. In italiano si possono comunque usare i termini microstruttura o
tessitura sostanzialmente come sinonimi.
rocce ignee rocce metamorfiche rocce sedimentarie
liquido solido solido (+liquido)
equilibratura a P, T
• attivazione
• migrazione
• nucleazione
• crescita
• diffusione
• minimizzazione dell’energia
• migrazione interfaccia, potere di cristallizzazione
(serie cristalloblastica)
Attivazione-Migrazione-Nucleazione
• le variazioni di T e P attivano nel protolite
delle reazioni subsolidus (T<Tsolidus per quel
tipo di roccia a quella P)
• alcuni componenti chimici si distaccano dalle
proprie posizioni reticolari cristalline e
iniziano a migrare all'interno del corpo
roccioso
• queste specie chimiche, da sole o
unitamente ad altre, possono formare dei
nuclei cristallini che, se si stabilizzano,
possono crescere e divenire cristalli
Crescita
• L'accrescimento dei cristalli comporta:
• allontanamento dei componenti inadatti e apporto
dei componenti richiesti: entrambi questi movimenti
avvengono per diffusione allo stato solido
(meccanismo inefficiente) e/o per diffusione
facilitata dalla fase fluida presente negli spazi
intergranulari (meccanismo molto efficiente)
• migrazione dell'interfaccia in competizione con i
cristalli adiacenti (serie cristalloblastica)
serie cristalloblastica
• L'attitudine di una fase minerale a sviluppare facce cristalline proprie è stata
riferita da Becke (1903) al potere di cristallizzazione e da Eskola (1939) alla
energia di forma del minerale, definita da Ramberg (1947) come differenza
di Energia Libera tra un cristallo euedrale e un cristallo anedrale delle
stesse dimensioni della stessa fase. Becke nel 1913 ha espresso la
tendenza alla idioblastesi per i vari minerali in un elenco, detto serie
cristalloblastica, qui riportato in ordine di tendenza idioblastica decrescente.
• rutilo, titanite, pirite
• granato, sillimanite, tormalina, staurolite
• epidoti, magnetite, ilmenite
• andalusite, pirosseni, anfiboli
• miche, clorite, cianite
• calcite
• plagioclasio, quarzo, cordierite
• microclino
• Questa serie costituisce soltanto una indicazione statistica sommaria,
basata sull'osservazione, alla quale sono possibili eccezioni.
Crescita
• minimizzazione energia libera
• i cristalli, crescendo, tendono ad assumere
configurazioni di minima energia
∫Ai γdS
∑i
• essendo l'energia totale delle interfacce = ∑i
• ricristallizzazione
• cristallizzazione
• reticoli con asse maggiore ortogonale a σ1
Equilibratura a σ1 , σ2 , σ3
• In risposta alla anisotropia del campo della pressione i
cristalli della roccia possono disporre la loro morfologia
esterna e/o i loro reticoli cristallini in maniera correlata a
tale campo (asse maggiore ortogonale a σ1). I cristalli
non equidimensionali preesistenti all'evento metamorfico
possono, senza distorsione dei loro reticoli cristallini:
• ruotare meccanicamente
• essere sottoposti a dissoluzione sotto pressione (principio di
Riecke) sulle facce ortogonali a σ1 e cristallizzazione sulle facce
parallele a σ1, con trasporto delle specie chimiche tramite una
fase fluida
• essere sottoposti a diffusione allo stato solido dei componenti
lungo gradienti di potenziale chimico dalle facce sottoposte a
compressione verso quelle sottoposte a tensione (principio di
Nabarro-Herring).
Equilibratura a σ1 , σ2 , σ3
• Alcune fasi possono ricristallizzare con una disposizione
del reticolo cristallino più favorevole al nuovo campo di
pressioni; in questo processo sarà favorita la crescita dei
cristalli con orientazione favorevole, a scapito di quelli
con orientazione sfavorevole.
• Alcune fasi possono cristallizzare ex-novo, disponendo i
loro reticoli cristallini con l'asse maggiore ortogonale alla
pressione massima; questo fenomeno è particolarmente
evidente per minerali con forti anisotropie reticolari, quali
miche e inosilicati.
• Le fasi che eventualmente cristallizzano
successivamente all'evento metamorfico possono
ricalcare le orientazioni preesistenti, formando per
esempio archi poligonali mimetici su micropieghe.
variazioni vs. relitti
• il nuovo evento può condurre a:
• obliterazione completa di ogni traccia dell’evento
precedente
• permanenza di relitti dell’eventuale precedente evento
metamorfico (polimetamorfismo o metamorfismo polifase)
• permanenza di relitti metamorfici e di relitti
dell’originario protolite sedimentario o igneo
• tessiture INTRAGRANULARI
• inclusioni
• scistosità interna
• deformazione e frammentazione dei cristalli
• ombre di pressione
• pseudomorfosi
• corone
TESSITURE INTERGRANULARI - dimensioni dei cristalli
• tutti i cristalli con dimensioni simili
• tessitura omeoblastica
• granoblastica
• lepidoblastica
• nematoblastica
• fibroblastica
• cristalli con dimensioni significativamente variabili
• tessitura eteroblastica
• porfiroblastica
• porfiroclastica
• Le dimensioni dei cristalli forniscono informazioni
sull'evoluzione del processo metamorfico: tanto più
avanzato quanto più grandi sono i cristalli
dimensione immagine
4.0 x 2.5 cm
TESSITURE INTERGRANULARI - tessitura granoblastica
dimensione immagine
2.0 x 1.5 cm
dimensione immagine
4.0 x 2.5 cm
TESSITURE INTERGRANULARI - tessitura porfiroblastica
• grandi blasti
• fasi ad alta energia di forma (granato, andalusite...)
• matrice a grana più fine
• rapporto tra porfiroblasti e matrice > 5:1)
dimensione immagine
3.0 x 2.2 cm
• TESSITURE • TESSITURE
• idioblastica • xenoblastica
• granoblastica
• saccaroide
• poligonale
• pavimentosa
• mosaico
• protogranulare
Rocce (o porzioni di roccia)
monomineraliche tendono alla
formazione di giunti tripli a 120°.
TESSITURE INTERGRANULARI - tessitura Poligonale
tessitura granoblastica in cui i limiti tra i granuli sono molto semplificati,
con contatti rettilinei o moderatamente curvi e numerosi giunti tripli a 120°
tessitura poligonale
tessitura pavimentosa
tessitura a mosaico
• isotropa • anisotropa
• TESSITURE • TESSITURE
• decussata • fortemente foliate
• diablastica • argillitica (slaty)
• a covoni (sheaf) • filladica
• sferuloblastica • scistosa
• fibroblastica • milonitica (fault rocks), s-c
• flaser
• archi poligonali
• gneissica
• clastica
• migmatitiche
• mortar
• debolmente foliate
• cataclastica (fault
• semi-argillitica, semiscistosa
rocks)
• a covoni, a pettine
• vitroclastoblastica
• porfiroclastica
TESSITURE INTERGRANULARI - tessitura anisotropa
la disposizione dei cristalli e degli elementi strutturali
è diversa nelle diverse direzioni
dimensione immagine
2.5 x 2.0 cm
biotite mimetica
non deformata
su micropiega
dimensione immagine
1.4 x 0.9 cm
TESSITURE INTERGRANULARI - scistosità
• scistosità
• foliazione o lineazione in una roccia metamorfica
profondamente cristallizzata e/o ricristallizzata
• imprime alla roccia una facile fissilità
• Le pressioni orientate (=deformazione) tendono a generare
anisotropie nella roccia. Uno stesso volume di roccia può
essere interessato da più episodi deformativi (con diversa
orientazione delle pressioni) ognuno dei quali genera nella
roccia una scistosità più o meno marcata. Una roccia può
presentare scistosità che conserva memoria di più fasi
deformative, per ognuna delle quali può essere ricostruito il
campo delle pressioni σ1, σ2, σ3.
• criteri di cronologia relativa
• una scistosità che ne attraversa (o taglia) un'altra è posteriore a
questa
• una scistosità piegata è antecedente alla scistosità di piano
assiale che si sviluppa approssimativamente parallelamente al
piano assiale delle pieghe, con leggera convergenza verso il
nucleo
ocelli di quarzo
monogranulare (frecce
rosse) o poligranulare in
seguito a formazione di
subgrain boundaries
(frecce verdi) o in stadio
intermedio (freccia gialla)
dimensione immagine
2.0 x 1.5 cm
prismi di orneblenda
ad allungamento parallelo
Anfibolite
dimensione immagine
2.6 x 2.3 cm
TESSITURE INTERGRANULARI - tessitura Fibroblastica
orientazione parallela di blasti di fasi con abito aciculare
(es.: sillimanite fibrolitica, actinolite)
prismi aciculari di
sillimanite (fibrolite) ad
allungamento parallelo
Gneiss a biotite
e sillimanite
dimensione immagine
4.0 x 2.7 mm
• tessiture INTRAGRANULARI
• pseudomorfosi
• porfiroclasti
• ombre di pressione
• corone
• inclusioni scistosità interna
• deformazione e frammentazione dei cristalli
TESSITURE INTRAGRANULARI - pseudomorfosi
• Cristalli singoli oppure, più frequentemente, aggregati di piccoli cristalli con forma
esterna tipica di un altra fase mineralogica: tali cristalli o aggregati sono detti
pseudomorfici sulla fase che dà loro la forma esterna, la quale può trovarsi anche
come relitto all'interno dell’ aggregato in forma di plaghe in continuità ottica e quindi
cristallografica
• Si verifica quando le fasi prodotte da una reazione metamorfica sostituiscono
totalmente o parzialmente i cristalli della fase reagente
• tipi di pseudomorfosi
• monogranulare: un singolo cristallo ha forma esterna di una fase diversa [es.:
clorite con forma di biotite e dolomite con forma di calcite]
• poligranulare: un aggregato poligranulare di cristalli, generalmente con orientazione
casuale, tutti di una stessa fase, ha forma di un cristallo di un’altra fase [es.:
aggregato di cristalli di clorite in forma di granato o di muscovite in forma di cianite]
• poligranulare multifase: un aggregato costituito da cristalli di più fasi mineralogiche
ha forma esterna di una fase diversa [es.: aggregato cristalli di cianite+clorite
+muscovite in forma di staurolite]
• su aggregato: un cristallo di una fase ha la forma esterna (tendenzialmente
scheletrica) di un aggregato poligranulare di un'altra fase mineralogica [es.: cristalli
di staurolite in forma di aggregato polilamellare di biotite o di granato in forma di
aggregato di mica].
dimensione immagine
1.4 x 0.9 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI - tessitura porfiroclastica
• grandi clasti immersi in una matrice a grana più fine
• rapporto dimensionale tra porfiroclasti e matrice > 5:1
porfiroclasti di feldspato
alcalino e quarzo
Granito milonitico (Brasile)
dimensione immagine
2.0 x 3.0 cm
Ortogneiss occhiadino
dimensione immagine
2.3 x 2.6 cm
porfiroclasti di quarzo
deformati ( v. frecce rosse)
Porfiroide
Ortano, Isola d’Elba
dimensione immagine
5.0 x 3.5 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI - porfiroclasti
porfiroclasti relitti di
clinopirosseno frammentati e
dislocati in isole di forma
ocellare (v. frecce rosse)
Scisto a glaucofane e clorite
dimensione immagine
0.12 x 0.08 cm
quarzo a tessitura
granoblastica in ombre
di pressione
ai lati di
porfiroclasto
di granato
granato
quarzo quarzo
dimensione immagine
2.0 x 1.5 cm
σ3 σ1
dimensione immagine clorite in ombre
1.0 x 0.7 cm di pressione
ai lati di
porfiroclasto
di granato
σ3
dimensione immagine
1.5 x 1.0 cm σ1
TESSITURE INTRAGRANULARI - corone
• corona
• aggregato di una o più fasi mineralogiche che
borda un cristallo
• corona multifase
• due o tre fasi rappresentate da piccoli cristalli
spesso in forma di concrescimenti vermiculari
(simplectiti) e/o fibrosi, talvolta aggregati in
arrangiamenti concentrici (corona complessa)
• chelifiti
• corone al bordo di minerali femici in rocce basiche
granato
granato
granato
dimensione immagine
1.0 x 1.3 cm
peciloblasti di granato
con inclusioni di xenoblasti di quarzo
dimensione immagine
2.0 x 2.2 mm
peciloblasti di granato
con inclusioni di
xenoblasti di quarzo
Micascisto
dimensione immagine
5.5 x 4.0 mm
TESSITURE INTRAGRANULARI - inclusioni e scistosità interna
• relazioni cronologiche tra blastesi e deformazione
• BLASTESI POSTCINEMATICA
• Un cristallo contenente una Si in continuità con Se è cresciuto dopo
la fase deformativa di Se in regime statico, e la sua cristallizzazione è
perciò definita postcinematica
• BLASTESI PRECINEMATICA
• Una scistosità interna (Si) ad un cristallo in discordanza con la
scistosità esterna (Se) indica che questo cristallo ha inglobato Si
precedentemente alla fase deformativa che ha generato Se e ha
ruotato il cristallo (la cui formazione risulta così precinematica
relativamente alla fase Se) nella matrice
• BLASTESI SINCINEMATICA
• Un cristallo contenente una Si piegata è cresciuto durante la fase
deformativa, per cui la sua cristallizzazione è detta sincinematica;
una superficie di scistosità progressivamente più deformata verso
l'esterno testimonia un aumento della deformazione al procedere
della cristallizzazione
1 2 3 4 5 6
snowball garnet
fasi D M
S2 deform blastesi
S1 1 S1 muscov
2 --- biotite
3 S2 ---
biotite
scistosità sovraimposte in Micascisto a biotite e muscovite
S1 pieghettata, i fillosilicati che disegnano S1 sono deformati
la superficie S2 è una scistosità di crenulazione (strain-slip cleavage: si definisce come vera e
propria scistosità soltanto quando sulla superficie c’è blastesi d nuovi cristalli, magari degli
stessi minerali della fase deformativa precedente)
i cristalli di biotite sono precinematici rispetto a S2, ma, poiché erano cresciuti staticamente su
S1, sono postcinematici rispetto a S1.
stadi
successivi
durante un
piegamento
asimmetrico
stadi
successivi
durante un
piegamento
simmetrico
TESSITURE INTRAGRANULARI - deformazione dei cristalli
• quarzo
• si deforma più spesso in maniera plastica con formazione di bande e lamelle che tendono a disporsi
parallelamente alla scistosità esterna all'aumentare della T e del gradiente deformativo, estinzione ondulata e
decomposizione in aggregati di piccoli cristalli allungati senza estizione ondulata disposti secondo la scistosità
esterna (subgrain boundaries); quando gli aggregati sono fortemente allungati si dicono nastri (ribbons)
• feldspato alcalino
• fessure di tensione, estinzione ondulata e geminazioni primarie piegate; all'aumentare della deformazione
appaiono kink bands e pertiti di sostituzione che possono dare una struttura a scacchiera
• plagioclasio
• fessure di tensione, estinzione ondulata; kink bands, geminazioni primarie piegate e geminazioni meccaniche
a fiamma
• miche
• estinzione ondulata, flessioni, kink bands e poligonizzazione (sotto gradienti deformativi crescenti)
• anfiboli
• rottura in aggregati policristallini a pseudo-mortaio; bande di deformazione; dissociazione in subgranuli e (poi)
in granuli dispersi secondo la scistosità esterna.
• pirosseni
• bande di deformazione, lamelle di essoluzione e geminazioni polisintetiche
• olivina
• kink banding e (ad alta T) deformazione super-plastica, con forti tassi di allungamento tramite processi di
autodiffusione (principio di Nabarro-Herring)
• i cristalli che presentano effetti deformativi sono cresciuti precedentemente alla fase deformativa (blastesi
precinematica)
dimensione immagine
1.5 x 1.0 cm
Geminazioni piegate in
cristallo di plagioclasio.
Notare anche il rigetto
delle geminazioni (frecce
verdi) che evidenzia una
dislocazione interna al
cristallo.
Migmatite
(Terra Vittoria, Antartide)
dimensione immagine
1.0 x 0.6 mm
kink bands e geminazioni meccaniche
dimensione immagine
2.0 x 1.4 mm
subgrain boundaries
in porfiroclasto di quarzo
in granito milonitico (Brasile)
dimensione immagine
0.7 x 0.5 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI - cristalli frammentati
• Alcuni cristalli possono presentarsi spezzati, e i
frammenti possono essere saldati tramite
• involucri, a composizione costante o diversa dal frammento e/o
tra loro
• piccoli cristalli equidimensionali, generalmente di quarzo
• piccoli cristalli fibrosi che si dipartono dalle pareti dei frammenti
o dalla zona di frattura
dimensione immagine
0.8 x 1.0 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI - saldatura di fratture
fratture in granato
saldate da cristalli
fibrosi di clorite
granato
migmatiti
• le migmatiti sono rocce strutturalmente composite,
pervasivamente inomogenee a scala macroscopica, con una
porzione leucocrata di composizione (quarzo-)feldspatica
• nelle migmatiti sono generalmente distinguibili:
• paleosoma : roccia parentale (leggermente) modificata, con l’aspetto
di una normale roccia metamorfica (talvolata detta mesosoma)
• neosoma : porzione di roccia di neoformazione = leucosoma +
melanosoma
• leucosoma : porzione più leucocrata (contenente più quarzo e/o
feldspati) rispetto al paleosoma
• melanosoma : porzione contenente principalmente minerali scuri
(femici), presente in alcune migmatiti
• restite : termine interpretativo, indica una porzione residuale, dalla
quale è stato estratto del materiale più mobile
• in base alle relazioni tra le diverse porzioni litologiche, si
possono descrivere diversi tipi strutturali di migmatiti
tipi strutturali di migmatiti
• agmatica (brecciata)
• dictionitica
• schollen (raft, a zattere)
• surreitica (dilatazionale,
boudinata)
tipi strutturali di migmatiti
• piegata
• ptigmatica
• schlieren
• nebulitica
fault rocks
incoerente
(frammenti visibili > 30%)
Fault Gouge(Cataclasite incoerente) Cataclasite foliata
(frammenti visibili < 30%)
vetro
(devetrificato) Pseudotachilite
proporz. di frammenti
Natura della
! Breccia di frizione! dimens. frammenti > 5 mm
90-100
matrice. ! Breccia di frizione fine 1 mm < dimens. frammenti < 5 mm
c o e re n t e
%
La riduzione
tettonica della
! Microbreccia di frizione dimens. frammenti < 1 mm
grana è domi-
nante rispetto
a ricristalliz-
Protocataclasite Protomilonite 50-90
%
zazione e neo- serie serie
mineralizza- Cataclasite delle varietà Milonite delle 10-50
%
zione. cataclasiti miloniti
fillonitiche
Ultracataclasite Ultramilonite 0-10
%
crescita cristalli
sgnificativa Blastomilonite
dimensione immagine
2.0 x 1.5 cm
cataclasite
grana
medio-fine
protolite
cataclasite
grana fine
Descrizione
microscopica
rocce metamorfiche
guida alla descrizione microscopica
DATI INTERPRETAZIONE
• osservazione macroscopica • protolite
• strutture a scala mesoscopica • chimismo : si ricostruisce in base al
tipo e abbondanza dei minerali
• microstruttura presenti
• tessiture intergranulari • struttura : si ricostruisce in base a
eventuali relitti
• tessiture intragranulari
• sommario • storia strutturale
• associazione di equilibrio • sequenza eventi metamorfici
• relitti mineralogici e strutturali di
eventi metamorfici precedenti • facies metamorfica
• relitti mineralogici e strutturali del • condizioni P-T metamorfismo
protolite • P-T-t path
• paragenesi • classificazione
• associazione di equilibrio
• minerali o associazioni relitte
testi consigliati
• Bard J.P. (1990): Microtextures des roches magmatiques et metamorphiques.Paris-New York-
Barcelona-Milano, Masson, pp. 208.
• D'Amico C., Innocenti F.& Sassi F.P. (1987): Magmatismo e metamorfismo. UTET, pp. 536.
• D'Amico C. (1973): Le rocce metamorfiche. Patron (Bologna), pp.333.
• D'Argenio B., Innocenti F.& Sassi F.P. (1994): Introduzione allo studio delle rocce. UTET, pp.162.
• Deer W.A., Howie R.A. & Zussman J. (1992) : An introduction to the rock-forming minerals. Longman.
• Kerr P.F. Optical mineralogy. McGraw-Hill, pp. 492.
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