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PLATONE

Principale allievo di Socrate Anche Platone è critico nei confronti 1) Dialoghi socratici: sono quelli in cui
della scrittura, per gli stessi motivi di si ritiene che Platone abbia
Socrate testimoniato esclusivamente il
Fu colpito dalla ingiusta condanna a
morte del maestro pensiero socratico
Dopo il processo al maestro, però, teme
che il suo insegnamento possa andare
La sua ambizione era quella di dimenticato, e decide quindi di lasciare
intraprendere la carriera politica: di esso testimonianza scritta
dopo però condanna del maestro, vi
rinuncia disgustato dalla corruzione
Per non tradire lo spirito della filosofia di 2) Dialoghi della maturità Sono quelli in
Socrate, Platone decide di scrivere in cui Platone precisa i concetti più
Decide allora di dedicarsi alla filosofia, forma di dialogo, per offrire il clima in cui rappresentativi della sua filosofia. I
con lo scopo di raggiungere la Socrate concepiva le proprie teorie e per dialoghi sono meno serrati, i personaggi
comprensione della verità e della anticipare eventuali domande del lettore parlano in modo più disteso
giustizia

Platone continuerà a scrivere dialoghi anche


quando vorrà esporre le proprie teorie,
Solo a quel punto potrà tornare ormai distanti dal pensiero di Socrate.
all’attività politica, per realizzare la vera Socrate sarà però sempre il protagonista di 3) Dialoghi della vecchiaia. In essi
giustizia, concepita e compresa tutti i dialoghi Platone rivede alcune sue teorie,
attraverso la filosofia modifica alcune tesi sulla base di
esperienze biografiche. Socrate non è più
il protagonista (quando addirittura non è
assente); in alcuni casi scompare il
La finalità politica della filosofia di Bisogna allora distinguere in quali dialoghi dialogo ma ci sono veri e propri trattati
Platone è dunque politica; tutte le sue Platone testimonia l’insegnamento di
teorie sono volte a cogliere quel bene Socrate e in quali invece espone la propria
che bisogna concretizzare nella realtà teoria
degli uomini
LE IDEE

La ricerca di Platone si origina dalla


domanda socratica sulla definizione e
Platone teme che una
sull’universale (che cos’è?)
ricerca che si prolunga
all’infinito possa demotivare
ed essere quindi L’idea è un essere (quindi qualcosa che esiste realmente)
abbandonata, per fare che ha caratteristiche universali (ovvero è caratterizzato
Probabilmente Platone matura una sorta proprio un atteggiamento da proprietà generali) al contratto degli esseri singoli o
d’insoddisfazione per l’esito inconcluso utilitaristico come quello dei individuali
del dialogo socratico, ovvero per il fatto sofisti
che a quella domanda non si dà una
risposta definitiva Le idee rappresentano il modello di tutto ciò che esiste
nella realtà sensibile; in quest’ultima le realtà ideali si
realizzano però in modo imperfetto (mutevole)
Platone si propone di dare alla L’IDEA
domanda socratica una risposta
definitiva, ovvero di far coincidere con Le idee sono allora decisive e necessarie per conoscere,
l’universale una realtà ben precisa, un comprendere e spiegare la realtà. Poiché la realtà sensibile si
essere che è possibile definire in produce proprio a partire dalle idee
modo rigoroso

Si tratta di un modo di comprendere la realtà totalmente nuovo


e diverso da quello che proponevano i filosofi naturalisti

Mentre i naturalisti cercavano la causa del mondo all’interno del


mondo stesso (in uno dei suoi elementi), e proprio per questo la
loro ricerca falliva, per Platone una causa non può mai coincidere
con l’oggetto di cui è effetto. La causa del mondo dunque (le
idee) dovranno essere al di fuori del mondo stessp
Platone – il mondo delle idee L’idea del Bene, l’idea delle idee, rappresenta il
vertice del mondo intellegibile ed è compresa in
ogni idea

Ogni idea infatti, rappresentando la perfezione


Le idee rappresentano il fondamento del di una determinata qualità, è il Bene di quella
mondo sensibile, grazie alle quali è espressione dell’essere
possibile spiegarlo
Le idee valore: rappresentano una qualità
morale positiva nelle sue caratteristiche generali
Il mondo (es. bello, giusto, sacro, ecc.)
Con le idee Platone teorizza e introduce intellegibile
per la prima volta la dimensione della Sono superiori alle idee matematiche perché le
(iperuranio)
trascendenza, piano della realtà presuppongono: ogni idea matematica è in sé
necessario per spiegare i fenomeni perfetta, ed è come se partecipasse di una virtù
sensibili Non possono esistere le idee di qualità negative,
in quanto tali qualità non esistono in sé nella
realtà; ma rappresentano solo una mancanza, un
Esistono allora due qualcosa che manca per essere perfetti. Esse
Esiste quindi un altro piano della realtà, piani dell’essere propriamente coincidono col non essere
che possiede caratteristiche totalmente
diverse dal mondo sensibile Le idee matematiche, ovvero le forme perfette
(ideali) dei concetti matematici (figure
geometriche, uguaglianza, ecc.)

Il mondo intellegibile infatti è privo di Il mondo


mutamento, è eterno e perfetto (tutte I fenomeni: sono gli oggetti concreti e
sensibile, sensibili che percepiamo attraverso i sensi
caratteristiche divine) soggetto a
mutamento

Sono le immagini mentali che abbiamo dei


Si tratta di quelle caratteristiche che già fenomeni, e rappresentano la manifestazione
Parmenide aveva attribuito all’essere più imperfetta della realtà.
Platone idee/realta’ Gnoseologia: teoria della
conoscenza. Come è possibile
conoscere il mondo intellegibile
Il mondo sensibile assume il suo
aspetto prendendo a modello le
idee del mondo intellegibile
Il mito E’ infatti impossibile descrivere
compiutamente, con parole
sensibili, il mondo intellegibile
La presenza reale: l’idea Platone utilizza un
Se però il mondo delle idee sarebbe realmente presente, racconto mitico per dare
(l’iperuranio) si colloca in una oltre che nell’iperuranio, anche una spiegazione
dimensione di pura trascendenza, nel fenomeno sensibile che la (approssimativa) in
come può allo stesso tempo pone a modello (es. l’idea di merito ad argomenti che
condizionare il mondo sensibile, bellezza nella cosa bella) riguardano l’intellegibile
che si trova su un diverso piano
di realta’?
La mimesi; il fenomeno L’intellegibile infatti,
imiterebbe (in modo ovviamente poiché è totalmente
imperfetto, visto il mutamento altro rispetto al mondo
che lo caratterizza) il modello sensibile, non può
Platone nel tempo propone varie essere spiegato con
perfetto dell’idea
soluzioni a questo problema, a esattezza dalle parole,
riprova della difficoltà che egli che sono modellate sul
incontrò nell’affrontarlo La metessi o partecipazione: il mondo sensibile
fenomeno parteciperebbe della
natura dell’idea (così come un
individuo animale “partecipa” Il mito platonico si
alla natura della sua specie) distingue dal mito antico in
quanto Platone è il primo a
non credere nella sua
Il mito del demiurgo: un essere verità, ma a utilizzarlo
divino avrebbe plasmato la materia sono come esempio
originaria (Kora), ispirandosi alle
idee
Platone – la reminiscenza e l’anima Interpretazione
dell’episodio secondo
Socrate

Le idee consentono la L’episodio prova la


comprensione e la conoscenza L’uomo quindi non ricava le idee Il dialogo in cui Platone
dall’esperienza, me le conosce propone la sua teoria maieutica, ovvero l’arte di
del mondo far emergere la verità che
già della conoscenza innata è
il Menone esiste dentro ogni uomo.
Socrate però intende
questa verità, più che
Di conseguenza, se l’uomo non Se non le conoscesse già, l’uomo come un sapere definitivo,
conoscesse le idee, non potrebbe non potrebbe avere l’esperienza In esso si narra di uno come la scoperta della
conoscere il mondo delle cose che gli stanno intorno schiavo analfabeta che propria capacità logico-
(non potrebbe riconoscerle) riesce a comprendere, razionale di intendere il
grazie a domande guidate, vero
il teorema di Pitagora in
Quando noi diciamo che due cose modo autonomo
sono “simili”, è perché conosciamo Poiché nessuno durante la vita può far
già l’idea di uguaglianza; anche se si conoscere all’uomo le idee, questi deve Interpretazione
potrebbe pensare che quell’idea la averle conosciute prima di nascere. dell’episodio secondo
ricaviamo dalla visione delle cose Platone

La sua anima deve avere contemplato le


La prova che non è così la otteniamo idee prima di incarnarsi in un corpo L’episodio rivela la reminiscenza; l’anima,
riflettendo sull’idea di uguaglianza: incarnatasi in un corpo, nel vedere un
in quel caso noi diciamo che due oggetto “ricorda” l’idea che aveva
cose sono uguali, anche se nel contemplato prima di nascere
mondo sensibile die cose
perfettamente uguali non possono
esistere. Di conseguenza noi La reminiscenza implica La reminiscenza è l’interpretazione
cogliamo una somiglianza imperfetta l’immortalità dell’anima platonica, quindi intellegibile, del
tra quelle cose e l’idea di concetto socratico di maieutica
uguaglianza, che abbiamo già in
mente
Platone – L’immortalità dell’anima

L’anima per Socrate era la facoltà La dottrina della metempsicosi


psichica che accompagnava afferma che un’anima deve
l’uomo, e ne costituiva l’identità, La prima prova è la teoria affrontare un ciclo di
nel corso della sua vita mortale della reminiscenza, il fatto reincarnazione; tende a
cioè che noi possiamo reincarnarsi in un essere
conoscere le cose solo particolare a seconda della
perché conosciamo già le condotta tenuta nella vita
Essa implicava la capacità precedente
razionale di elevarsi alla verità, e il idee
seguire l’anima comportava il
carattere virtuoso del
comportamento umano Una dottrina
Poiché l’anima conosce le simile è esposta
Platone propone una cose immutabili ed eterne, L’immort
nel Fedone
serie di prove per per poterlo fare deve avere alità
affermare l’immortalità una natura ad esse affine. dell’anim
L’anima di Socrate in Platone dell’anima Dev’essere cioè anche lei a
diventa una realtà intellegibile, immutabile ed eterna presuppo
quindi immortale ne la
metemps
icosi
Vi sono delle realtà
caratterizzate da un’idea, che ad Nella Repubblica compare un altro
Platone trasferisce così nel mondo essi è associata, quindi non mito relativo alla metempsicosi, il
dell’intellegibile un altro concetto possono comprendere in sé mito di Er, dal significato diverso. In
socratico l’idea di opposto. quel caso le anime scontano
Come il ghiaccio, caratterizzato immediatamente le loro azioni
dall’idea di freddo, non può positive o negative, e quando si
contenere quella di caldo, così reincarnano scelgono liberamente la
l’anima è inevitabilmente vita che dovranno vivere. Platone in
associata all’idea di vita (dà vita questo caso sottolinea la
al corpo) e non può possedere responsabilità di ciascun individuo
l’idea di morte rispetto alla sua condotta di vita
IL MITO DELLA CAVERNA E IL
PASSAGGIO ALLA POLITICA
Il mito della caverna
Ha come fine l’organizzazione della città
secondo giustizia
Riassume l’ontologia POLITICA
platonica perché
riassume tutti i vari piani Il problema della politica è quello di far vivere
dell’essere, dalla realtà pacificamente uomini con diversi caratteri fra
sensibile all’idea del loro
Bene

Anima sensibile, è la Gli individui in cui prevarrà la


parte dell’anima che parte sensibile dell’anima,
Riassume la gnoseologia
produce l’attrazione saranno i lavoratori manuali
platonica perché
per i piaceri sensibili, (agricoltori e artigiani), il cui
descrive tutti i diversi
quindi che presiede compito è produrre i beni di
livelli di conoscenza,
alla conservazione sussistenza per l’intera
corrispondenti ai piani 3 caratteri
La verità va fisica dell’individuo comunità
dell’essere fondamentali,
realizzata; il ciascuno
conoscerla corrispondente
Presuppone l’impegno presuppone a una parte Anima irascibile: è Coloro in cui prevale l’anima
politico del filosofo, il l’impegno dell’anima quella che permette di irascibile costituiscono la classe
quale, al posto di verso la reagire agli stimoli e dei guerrieri, preposti alla
contemplare in solitudine propria determina l’impulso difesa della città
il Bene, decide di rientrare comunità all’azione e al
nella caverna per farne movimento
partecipare i propri simili

Ciò realizza il Anima razionale, è Gli individui in cui prevale l’anima


fine politico quella parte razionale, dopo un rigoroso
Si tratta di un dell’anima predisposta percorso di studi, saranno i
della
atteggiamento “socratico”, a contemplare filosofi-re, coloro destinati a
filosofia
totalmente opposto a concetti universali e guidare la città, in quanto
quello dei primi naturalisti aprodurre l’attrazione conoscono la giustizia
per la conoscenza
LA POLITICA (2)

Corrispondenza tra la parte Carattere non democratico del


dell’anima prevalente e la potere nello Stato platonico
classe sociale

Il potere spetta di diritto ai


In questo modo ognuno è attivo filosofi, che non sono affatto
a favore della comunità in base scelti in alcun modo dai
alle proprie attitudini (compie governati; i quali devono ai
l’attività che gli è più filosofi totale obbedienza
congeniale)

Proprio per questo ciascun


cittadino è soddisfatto del ruolo Comunismo platonico: tutto nello
che gli viene assegnato Stato platonico deve essere in
all’interno dello Stato comune; il sentirsi parte della
comunità esclude i principi del mio
Perché i sottoposti (governati)
e del tuo
dovrebbero accettare il potere
assoluto dei filosofi?
Solo i lavoratori manuali, in
virtù dell’esigenza del loro
I filosofi-re non hanno infatti carattere, hanno diritto a dei
Il potere, agli occhi delle altre compensi individuali. Per
due classi, presenta diritto ad alcun vantaggio
materiale per il loro operato (che questo per loro il potere non
caratteristiche assolutamente riveste alcuna attrattiva
non attraenti a loro, interessati solo alla verità,
è indifferente)
L’educazione e lo stato

All’età di 30 anni il filosofo deve rientrare nel


Il nuovo Stato fondato sulla giustizia non mondo, e praticare le attività di una delle due
può essere costituito da uomini che altre classi, per condividere l’esperienza di
sono vissuti nell’ambiente corrotto della coloro che in futuro dovrà governare
democrazia ateniese I filosofi devono percorrere
un iter educativo
particolarmente lungo, che
si conclude all’età di 30 All’età di 50 anni, conseguita un’assoluta
I filosofi devono partire da una comunità anni; la disciplina più grandezza, potrà assumere le responsabilità di
di bambini che, non essendo stati ancora importante da loro governo. Tale carriera è aperta, con eguali
possono venire educati alla giustizia studiata è la dialettica (la diritti, anche alle donne.
capacità di distinguere e
interpretare le realtà
intellegibili) Questo lo porta a rivedere, senza
rinnegarlo, parte del suo pensiero
I bambini all’inizio sono sottoposti tutti politico
allo stesso processo educativo (ginnastica,
Il drammatico epilogo Compare la metafora della tessitura:
musica, ecc.)
dell’esperienza siracusana il politico deve tenere presente il
convincerà Platone del carattere variabile degli uomini e
Mobilità sociale: carattere erroneo
Platone non esclude deve rendere pacifica la loro
I filosofi poi li suddividono in base alle dell’intellettualismo etico convivenza, come fa il tessitore che
che un individuo, o (anche l’uomo sapiente
attitudini che i bambini dimostrano, e li intreccia fili diversi per ottenere un
il figlio dello stesso, può commettere il male
destinano all’educazione propria di ogni disegno ordinato
possa mutare la volontariamente).
singola classe sociale
classe sociale di
Platone considera poi decisiva
appartenenza,
l’introduzione della legge che,
grazie a un
Platone applica al campo politico con il suo carattere coercitivo,
mutamento delle
Grazie all’educazione ricevuta ciascuno il principio socratico obbliga all’obbedienza anche chi
proprie attitudini:
capirà che la propria collocazione sociale è dell’intellettualismo etico: una vorrebbe allontanarsi dalla
non c’è divisione
giusta e accetterà le decisioni dei filosofi-re persona che sa (quindi educata giustizia. La legge può essere
castale
alla giustizia) non potrà cambiata per adattarla sempre
commettere il male più all’ideale di giustizia
SIMPOSIO La dottrina dell’eros Per comprendere il carattere non attraente dell’amore
basta identificarlo non con il punto di vista dell’amato
Il principale dialogo in cui Platone tratta
ma con quello dell’amante
il tema dell’amore

Lo spunto dell’opera è un banchetto


organizzato per festeggiare la vittoria del Platone introduce nella teoria Sulla base del mito del concepimento di Eros se ne
poeta Agatone al concorso ateniese filosofica una componente conclude che:
emozionale, che non sempre la 1. Non è bello;
ragione controlla. Si distacca 2. Ama però le cose belle (essendo stato concepito
Per evitare che il banchetto degeneri a
dal rigido razionalismo nella festa di Venere)
causa dell’ebbrezza dei vari invitati, si
socratico 3. Attua tutte le strategie per ottenere ciò che desidera
decide di avviare una discussione
sull’amore, con interventi da parte di tutti
Il discorso di Socrate (che riporta
invero un discorso fattogli dalla L’amore, che è un desiderio potente di qualcosa che è
I vari discorsi riproducono le diverse fuori di noi, testimonia la non autosufficienza e la
sacerdotessa Diotima) si presenta
concezioni sull’amore da parte della finitezza dell’uomo
originale perché:
cultura greca (artistica, medica –
1) Non esalta l’amore in quanto
Erissimaco-, ecc.)
bello
2) Non fa coincidere l’amore L’amore conosce varie manifestazioni: in età giovanile
necessariamente con è amore per i corpi. Nell’amato si vede però un’ideale,
I discorsi hanno un ordine progressivo, nel
l’attrazione sessuale quella componente universale che ci manca.
senso che ciascuno migliora e aggiunge
Si tratta però di un’esperienza solo preparatoria.
qualcosa rispetto al precedente

Tutti i discorsi che precedono quello di In età matura, l’amore giovanile deve trasformarsi
Socrate (l’ultimo) tendono ad esaltare per l’amore verso l’autentico universale, l’idea, il
l’amore quale esperienza bellissima divino

Il discorso di Aristofane presenta il


mito degli androgini. Gli uomini in Il vero protagonista dell’amore è dunque il filosofo, il
origine erano doppi, poi Zeus li punisce Gli studiosi hanno discusso se il quale, trovandosi a metà tra ignoranza e sapienza,
per la loro superbia dividendoli in due. mito presentato da Aristofane, sia desidera guadagnare la conoscenza e se ne sente
Da allora ciascuno vive ricercando la condiviso o meno da Platone. attratto
propria metà. Questo spiega il Certo è che il discorso di Socrate è
carattere di esclusività dell’amore su un altro piano
Perché c’è Aristofane nel Simposio? Platone, Simposio e Fedro
Aristofane fu il maggiore accusatore
di Socrate. Socrate stesso affermò
che c’era lui dietro i tre accusatori Il mito della biga alata
ufficiali nel processo che lo mandò
a morte.

Nel Simposio invece, lui e Socrate L’anima viene rappresentata da una


sono rappresentati come grandi biga con i due cavalli (bianco e nero) e
amici. Come mai? un auriga.

Poiché il discorso di Socrate Platone riprende la tripartizione


supera quello di Aristofane, dell’anima della Repubblica, ma, in
Platone voleva forse dimostrare la questo caso, accentua il valore
superiorità del proprio maestro. negativo o positivo delle diverse
parti dell’anima.
Nel Simposio compare però anche
Alcibiade, un allievo di Socrate che farà
una pessima carriera politica e che
rovinerà la città di Atene Nell’anima umana esiste una
componente negativa, che la spinge in
direzione opposta al bene. Si tratta di una concezione più
L’esempio di Alcibiade veniva utilizzato pessimista riguardo la natura
dai critici di Socrate per dimostrare che umana rispetto a quella che
anche lui era un cattivo maestro. compariva nella Repubblica
Differenza dalla concezione socratica
dell’anima, intesa come pura, e semmai
Alcibiade compare ubriaco alla festa, e
contaminata solo da ciò che esiste al di
racconta di avere corteggiato Socrate,
fuori.
per averlo come maestro, ma che Infatti il male compare già nella
Il male per Platone è già presente
Socrate lo aveva sempre respinto. dimensione intellegibile. Non si può più
nell’anima stessa.
affermare che il Bene coincide per forza
Probabilmente anche in questo modo con la Virtù
Platone voleva riscattare il maestro da una Si tratta di una svolta importante, in quanto
falsa accusa. Qualcuno ha definito il Platone non può più condividere
Simposio una seconda Apologia di Socrate l’intellettualismo etico di Socrate

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