Sei sulla pagina 1di 4

Con l'impatto del cinema con la televisione, le case cinematografiche rilanciano il colore e nuovi scenari

panoramici, con l'introduzione ad esempio del cinema scope. Altro elemento che viene potenziato è il
ricorso al racconto retrospettivo che è il flashback, come nel film "Sunset Boulevard" film che utilizza
nuove tecniche ma racconta anche il declino del cinema. Nel dopoguerra vi è una revisione dei generi e
l'affermarsi di quello melodrammatico e quello fantascientifico che esprime metaforicamente le angosce
del post guerra. Anche il cinema di animazione si afferma, con Walt Disney con il colossal Topolino. Nel
1937 con "Biancaneve e i sette nani" vi sarà il vero e proprio boom con una serie di film che prendono
ispirazione dalla fiabe ma anche settaggi dal mondo delle star. Elia Kazan fu vittima di un grande
scandalo riguardo al mondo comunista, che veniva criticato ai tempi. Con Kazan il cinema trova un
nuovo modo di impostate la narrazione

Il cinema europea degli anni Trenta

Il cinema in questi anni viene stravolto dal sonoro, con il "Manifesto dell'asincronismo" si punta ad una
netta divaricazione tra piano visivo e auditivo, attraverso il contrasto. Nel 1932 vi è l'introduzione del
doppiaggio, grazie al quale le produzioni americane arrivavano in Europa. In questo periodo si
affermano le dittature in Europa, questo trasferta gli orizzonti delle produzioni verso altri lidi, le dittature
utilizzeranno il cinema come strumento di propaganda. Mussolini istituisce nel 1932 la Mostra del
cinema di Venezia, tutt'ora molto importante, nel 1937 vengono fondati gli studi di Cinecittà e la
fondazione dell'Istituto Luce che produrrà documentari e cinegiornali su quello che era il mondo della
dittatura. In Italia viene realizzato un cinema orientato alla dittatura o ad una cinema di puro
intrattenimento, chiamato "cinema dei telefoni Bianchi" che tenta di rappresentare un'Italia moderna e
agiata, una rappresentazione ideliazzata dell'Italia filtrata dal regime. Grande autore di questo periodo
fu Blasetti. Furono fondate le riviste "Bianco e Nero" e "Cinema" dove avveniva un forte dibattito
teorico, dove gli intellettuali immaginavo un nuovo corso politico del paese, qui nascerà poi il
neorealismo nel cinema

Il cinema in Germania

Anche qui, la dittatura ridimensiona il cinema filtrandolo. Molti scapparono vero Hollywood. Molti film
annunciarono il baratro a cui la Germania stava andando incontro come ad esempio in " Angelo Azzurro"
che racconta la metafora della borghesia tedesca. In "Testamento del dottor Mabuse" dove viene
utilizzata una retorica molto esplicita in riferimento agli ideali di Hitler e della sua figura. Leni
Riefenstahl, molto in linea con gli ideali di Hitler, i suoi titoli più importanti sono il "Trionfo della
volontà"(1934) un documentario sulla retorica di Hitler e l'esaltazione del successo della politica di Hitler
sul popolo, in "Olympia" (1936) un racconto delle Olimpiadi del 1936 dove vengono estettizzati i corpi
degli atleti, vi è un forte esaltazione dei corpi degli atleti

Il cinema in Unione Sovietica

Con Stalin viene congelata la sperimentazione di nuove forme di raccontare la realtà. Il cinema sovietico
punta al realismo socialista, ad una dialettica chiara che fa riferimento alla narrativa dell'Ottocento con
forme chiare e riconoscibili. Nel film "Aleksandr Nevskij" vi è la glorificazione del passato militare,
l'esaltazione della figura di un leader che strizza l'occhio alla figura di Stalin. Esestein collabora con il
musicista Prokof'ev con il quale crea un montaggio polifonico

Cinema in Francia

In Francia falliscono le grandi case di produzione, le piccole unendosi formano il realismo poetico
francese, (Carné-Prevert), fa riferimento al clima politico del tempo. I tratti tipici di questo movimento
sono la scelta di ambientare i fatti in zone di periferie, vengono racconti eroi tragici (barboni, ladri, strati
bassi). I film vengono girati in studio e quindi ricostruiscono gli ambienti. In "Alba Tragica" il tema è un
triangolo amoroso, dove il protagonista uccide il suo rivale, che poi chiuso in casa e affacciato dalla
finestra, attraverso il flashback ci farà conoscere gli ultimi momenti della sua vita. Il film ha una forte
introspezione psicologica con un'atmosfera fumosa e claustrofobica. Altro grande artista fu Jean Vigò,
caratterizzato per i suoi film espliciti e senza filtri, in "À propos de Nice" che si rifà al mondo
metropolitano ma aggiungendo quel tocco di libertà. Il film più importante però é sicuramente
"l'Atltante" che mixa realismo e magico, viene raccontato l'amore tra un comandante di una barca e di
una fanciulla. Il fascino di questo film è dato dalla qualità delle riprese in esterni, quindi non fatte in
studio, tutto cioè viene bilanciata da simboli e immagini oniriche

Jean Renoir debutta con il film muto, ma il suo film più importante è "La Grande Illusione" film che
mette in scena le vicende di alcuni soldati francesi imprigionati in una fortezza dai tedeschi. Viene
raccontata la difficoltà dei rapporti trasversali e delle differenze sociali. Renoir è autore di confine tra
800 e 900. Ha una forte influenza letteraria e pittorica. In "La regola del gioco" la vicenda è ambientata
nel mondo borghese alto e aristocratico. Vi è una profezia del disatro morale e politico militare. Viene
raccontata l'ambiguità dei signori della loro meschinità, ma cioè avviene anche nel mondo della
schiavitù. È una tragicommedia. Vi è l'utilizzo del long take che punta sulla continuità

Il neorealismo e l'avvento del cinema moderno in Italia

Non fu un movimento, ne una scuola, fu un coro (insieme di voci). Nel 1943 escono due articoli di
Umberto Barbaro : "Neorealismo" e "Realismo e moralità" sul film Ossessione di Visconti. Vi fu anche la
riflessione teorica da parte della rivista "Cinema". Zavattini afferma che sia fondamentale affidarsi alla
rivelazione del reale, non esiste il banale, anche le azioni più semplici dei protagonisti posso dire
qualcosa. De Sica - Zavattini sono la coppia più importante, la nuova struttura narrativa sono storie
apparentamente scarne, vi è il recupero dei tempi morti e del gesto minimo della quotidianità. Con il
"pedinamento dell' individuo" si possono scoprire delle verità universali dell'Italia di quel tempo.
Rossellini è caratterizzato dall'impatto tra macchina da presa e flusso delle cose, anche lui cerca di
divulgare la realtà. Il suo cinema è fatto di attese, stasi e sospensioni. La trilogia della resistenza è : Roma
città aperta, Paisà, Germania anno zero. A Visconti è dovuto il conio del termine "neorealismo". Ha una
ispirazione di matrice letteraria ( film "Senso"), con il passare del tempo però si distaccherà dal
neorealismo, per lui vi era una forte distanza tra il processo di ideazione e realizzazione del film. La sua
anomalia neorealistica è data da una propensione di una cultura 800, perfezionismo spettacolare e
drammaturgico e l'uso di moduli tradizionalistici. De Santis è invece promulgatore di un cinema per il
popolo, con figure di reduci, mondine e contadini, con un abbassamento dei canoni. De Santis vuole
allegerire la tensione del neorealismo cercando di dialogare con il pubblico

Estetica neorealista

Si tenta di ampliare l'orizzonte del visibile, inquadrare soggetti e situazioni marginalizzate. Vi è una
trasparenza dell' immagine come documento, tradizione narrativa del romanzo. Vi è un nuovo modello
di comunicazione tra personaggi e pubblico. Inoltre vengono utilizzati attori non professionisti che molto
spesso utilizzano i propri dialetti.

Paisà di Roberto Rossellini

Film a episodi, è di fatto un viaggio morale dell'esperienza della Liberazione da Sud a Nord. La voce
narrante rende ufficiale la storia. Vi è una forte frizione linguistica tra i dialetti e i soldati americani. Il
dualismo tra soldati e civili italiani è sempre presente, spesso anche romantico. Altro elemento presente
è il paesaggio italiano. Vi è un alto numero di morti negli episodi, spesso civili, volti al sacrificio. Paisà
quindi è un mix di dimensione documentaristica e narrativa. Lo spettatore ha la sensazione di essere un
testimone in diretta dei fatti

La Terra trema di L. Visconti

È una trasposizione "a mano libera" di "I malavoglia" di Verga. Le ripreso sono effettuate in ambienti
reali con attori presi dalla strada. Visconti vuole raccontare lo strato popolare del tempo. La voce
narrante è in lingua italiana, si sovrappone al racconto e annuncia la presenza di un narratore
onnisciente. Ibrida quindi realtà e finzione, cinema e letteratura. Il film inoltre è tradizione di una azione
politica.

Ladri di Biciclette di Vittorio De Sica

È ispirato al romanzo di Luigi Bartolini, nel film si eleva il reale, la quotidianità a materia spettacolare. La
narrazione è ai minimi terrmini. La macchina è incollata ai personaggi, vi è una visione partecipe, un
pedinamento in modo tale che lo spettatore guardi ciò che sta accadendo

Neorealismo rosa

La tinta rosa è lagata al fatto che si affermi una piega sentimentale. Il cinema diventa un vettore
importante capace di far pansare un pensiero determinato. Rispetto al Neorealismo proporne una
fabulazione del quotidiano, rispetto al rispecchio della realtà. Sono storie leggere ma che si fanno
specchio del reale. Un film che ha inaugurato il Neorealismo rosa è "Due soldi di speranza" di Castellani,
un storia sentimentale controversa che lascia aperta uno spiraglio, il matrimonio tra i due giovani che
sembra impossibile viene superata dalla responsabilità dei due che ricevono aiuto dagli abitanti del
paese. I drammi del neorealismo si trasformano in commedie, commedie anomale perché i protagonisti
si muovono in diversi spazi, tra città, campagna e mare. Altro elemento è un principio di serializzazione
della commedia e di divismo all'italiana. In "Pane, amore e Fantasia" che diventerà un ciclo, sul set
ritroviamo De Sica (in veste di attore). Altro sviluppo importante è la dialettica tra tempo e lavoro, sono
uomini e donne che lottano per mantenere il proprio lavoro ma che hanno anche un tempo libero fatti
di spiaggie, bar e feste. Vi è un sottogenere legata alla commedia della domenica. Molte commedie
hanno come ossesione il matrimonio che può essere croce e delizia. Le commedie delle anni 50 hanno la
forma del racconto a episodi come "Amore in città". La commedia italiana lavora molto sulla
segmentazione e degli intrecci, agisce un coro di personaggi diversi. Molte di queste opere hanno un
finale aperto. Nel passaggio tra gli anni 50 e 60 è la codificazione di quella che è la Commedia
all'italiana con attori come Nino Manfredi, Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi che
incarnano le mostruosità dell'italiano medio. Film emblematici sono "I mostri" e "Il Sorpasso" di Dino
Risi, quest'ultimo racconto l'avventura tragicomica di due personaggi ( uno è Gassman), che si
incontrano per caso in una domenica diventando protagonisti di una avventura controversa. Quello della
commedia italiana sarà un genere longevo con Benigni, Verdone e adesso Zalone. Altro film è "La
Grande Guerra" dove vi è la comicità di Gassman e De Sica che fonda comicità e dramma

Potrebbero piacerti anche