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MEDIOEVO ELLENICO Età arcaica Età classica Ellenismo

stile è il periodo in cui: è il periodo di il linguaggio artistico


protogeometrico > hanno origine le massimo greco si diffonde
e geometrico con principali tipologie di splendore greco anche
decorazioni a tempio in stile dorico > lo stile è ionico, fuori dalla Grecia e
meandro > nasce la scultura snello ed elegante dalle colonie:
> uso della geometria monumentale > le statue, non più > lo stile è corinzio
per esprimere la > le statue sono rigide, sono studiate > le statue sono
ricerca di perfezione e rigide nei tratti e negli nei minimi particolari espressive,
proporzionalità atteggiamenti anatomici drammatiche e mosse
> si diffondono le > Il Doriforo di La cultura ellenistica
ceramiche a figure Policleto modello è frutto di una
nere su fondo rosso delle rielaborazione che
proporzioni fra le porta alla perdita dei
varie valori edi equilibrio e
parti del corpo misura tipici dell’arte
umano. greca classica a favore
di un gusto teatrale
per
ciò che è spettacolare,
esagerato,
sorprendente e a
volte
anche brutale.
Dalla fine della civiltà micenea alla fine del I millennio

L’IDENTITA GRECA
La cultura greca è umanistica, cioè esalta l’uomo e le sue capacità intellettive. Nella
filosofia greca,
infatti l’uomo è considerato simile alle divinità e perciò perfetto. Di esso vengono esaltati il
pensiero, la ragione e l’esperienza attraverso cui cerca di conoscere la natura e l’universo
mentre in passato si affidava solo al mito e alla religione.
In ogni campo l’uomo e il suo pensiero sono misura di tutte le cose: in architettura sono
applicati i
principi della matematica. L’uomo viene preso come unità di misura per gli edifici.
Anche se non giunsero mai all’unificazione politica, i Greci avevano in comune la lingua, la
cultura, gli dei e i linguaggi artistici. In Grecia non erano presenti edifici colossali ma erano
tutti fatti a misura d’uomo. Ciò succedeva anche nei templi per non esaltare la distanza fra
uomo e dio.

LA RELIGIONE
La religione greca è politeista. I greci immaginavano che i lori dei abitassero all’olimpo. Le
dodici divinità che abitavano lì avevano sembianze e passioni umane

L’IDEALE DI BELLEZZA
Come ideale di bellezza i greci cercavano una figura che possedeva ordine, equilibrio e
armonia e la ritrovarono nella figura umana, priva di qualsiasi difetto.
Dell’arte greca abbiamo ancora testimonianze di edifici fra cui i templi, di statue e di
pittura vascolare.
I vasi vengono dipinti prevalentemente con scene mitologiche
ARCHITETTURA DI UN TEMPIO
Il tempio, l’edificio di maggior importanza in Grecia, veniva spesso colorato vivacemente e
dal 650 a.c. iniziò ad essere realizzato in pietra invece che in legno perché così era più
duraturo e si potevano realizzare dei sistemi proporzionai fissi su tutti gli edifici.
La pianta del tempio deriva dal megaron miceneo Esso ha la facciata verso est dove sorge il
sole, perché simboleggia la vita, ed è formato da una cella interna, il naos, dove era
presente la statua della divinità. Davanti al naos è presente il pronaos che è costituito dai
prolungamenti delle pareti e a volte su retro del naos dall’opistodomo. Intorno sono
presenti le colonne che sono formate da un sistema con due pietre verticali e una
orizzontale. Inoltre, è presente la Peristasi cioè il colonnato che circonda il naos. Il tempio
è elevato dal crepidoma che comprende lo stilobate, cioè dove poggiano le colonne.

La disposizione delle colonne determina la classificazione dei tipi di pianta:


Se il pronaos contiene due colonne è in antis e quando sono presenti sia avanti che dietro
si dice in doppio antis. Mentre se è preceduto da una fila di colonne è detto prostilo e
quando la fila è sia avanti che dietro è detto anfiprostilo. Si dice pseudoperiptero se
caratterizzato da una prima fila di semi colonne addossate ai muri della cella e con una fila
di colonne davanti e dietro. Quando è presente una doppia fila avanti si dice
pseudodiptero. Se il tempio è circondato da tutti i lati da una fila di colonne è periptero, se
questa è doppia si dice diptero. Se il tempio è a pianta circolare è definito Tholos.
In base al numero e alla posizione delle colonne presenti
sulla facciata il tempio è denominato:
> distilo, con 2 colonne
> tetràstilo, con 4 colonne
> esàstilo, con sei colonne
> octàstilo, con otto colonne
> ennastilo, con 9 colonne
> dodecàstilo, con 12 colonne

Il numero delle colonne è quasi sempre pari affinchè non ci sia una colonna di fronte alla
porta del pronaos. Le celebrazioni avvengono tutte all’esterno del tempio e solo il sommo
sacerdote può entrare nel nàos.

L’insieme degli elementi strutturali e decorativi che appoggiano sul capitello è detto
trabeazione. Essa è a sua volta formata dall’architrave, dal fregio, formato da metope e
triglifi, e dalla cornice
GLI ORDINI ARCHITETTONICI
Nei templi viene presa come unità di misura il diametro di una colonna. Per esempio,
l’altezza del tempio sarà multipla di esso.
Esistono tre ordini: sono il dorico, lo ionico e il corinzio

Con l’ordine dorico il tempio poggia su un basamento a più gradini, le colonne non hanno
la base, hanno 20 scanalature e sono rastremate verso l’alto e il capitello è composto da
abaco, echimo e collarino. Il fregio è formato da metope e triglifi.
Questo ordine da un effetto massiccio, robusto e maestoso.
Sono esempi di questo ordine il tempio di Zeus e i tempi di Atena

Con l’ordine ionico le colonne hanno una base, possiedono 24 scanalature ed hanno lo
spigolo più smussato. Inoltre, il capitello presenta delle volute e il fregio è continuo, infatti
esso possiede solo delle metope che non vengono separate dai triglifi.
Le colonne sono più sottili e slanciate.
Sono esempi di questo ordine il tempietto di Atena NIKE e il tempio di Artemide ed Efeso.

L’ordine corinzio è una variante dell’ordine ionico. Infatti, esso presenta solo una
differenza cioè il capitello, che in questo ordine è formato da foglie di acanto. La leggenda
narrata da Vitruvio dice che Callimaco si sia ispirato a delle foglie di acanto presenti sulla
tomba della sua fanciulla.
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I tempi greci sono caratterizzati da un proporzionamento matematico basato sulla sezione
aurea che conferisce armonia e perfezione. Per formarlo si parte da un quadrato ABCD
esso si divide verticalmente in due formando i punti E ed F. Con raggio FC si punta in F e si
traccia una parte di circonferenza e prolungando i lati orizzontali del quadrato si ottiene il
rettangolo.
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Le proporzioni dell’edificio sono determinate da rapporti matematici. Per esempio, il
tempio dorico viene costruito interamente con come unità di misura il modulo, cioè il
diametro, di una colonna. In un tempio dorico:
>le colonne sui lati sono il doppio più una di quelle sul fronte.
Perciò un tempio esastilo ha 13 colonne sul lato mentre
un octastilo ne ha 17.
> L’altezza del fusto della colonna è 8/9/10 volte il modulo.
> La trabeazione, così come il frontone, è 1/3 della colonna.
> L’architrave e il fregio sono ciascuno 1/6 dell’altezza della colonna.
> Il basamento del tempio con i gradini è la metà della trabeazione, cioè dovrebbe avere la
stessa altezza
dell’architrave o del fregio.
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Nei templi greci vengono apportate una serie di correzioni ottiche impercettibili che
equilibrano alcuni sgraditi effetti visivi. Per esempio, la curvatura delle orizzontali,
l’inclinazione della verticale, l’entasis, la variazione del diametro delle colonne e la
contrazione dell’ultimo interasse.

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