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DEI BALCANI
Vucetic Andela
24.01.2021
II°P.ACC.-STORIA
Il campo di concentramento di Jasenovac, creato dallo Stato Indipendente di Croazia,
retto da Ante Pavelitch con il pieno appoggio dell'Italia fascista e della Germania nazista,
fu il più grande campo ustascia, operante dall'agosto 1941 all'aprile 1945. Venne definito,
in una lettera del 24 febbraio 1943 indirizzata ad Ante Pavelitch, il dittatore dell'epoca,
dal cardinale Alojzije Viktor Stepinac una "vergognosa macchia per lo Stato Indipendente
Croato”. Si trova nei pressi dell'omonima località sulle rive del fiume Sava, ad un
centinaio di chilometri a sud-est di Zagabria, vicino all'attuale confine croato-bosniaco
(Zhupanya).
La distruzione degli archivi del campo e l’assenza delle documentazioni rendono difficile
fornire un esatto numero di vittime. Noi ci baseremo su quelle più recenti, cioè le stime
degli storici negli ultimi decenni.
Il numero di morti serbi si colloca tra 77.000 e 100.000, su un totale di 350.000 serbi
uccisi dagli ustascia in Croazia, fra 15.000 e 30.000 ebrei di cui più di 25.000 uccisi.
Sono stati individuati i nominativi di 83.200 persone che sono decedute nel campo tra il
1941 e il 1945. Nella sponda serba del fiume su cui è costruito il campo, ovvero nella
Republika Srpska, sono stimate 600.000 vittime serbe.
1. Krapye - Jasenovac I
2. Brochitsa- Jasenovac II
3. Tsiglana - Jasenovac III
4. Kozara - Jasenovac IV
5. Stara Gradishka- Jasenovac V
A Jasenovac erano collegati anche due campi minori esclusivamente adibiti ai bambini:
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PRIGIONIERI NOTI
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