Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
continuazione
Se le violazioni hanno assunto tutte forma dolosa, la continuazione è applicabile anche ai
Di Simone Marani
Professionista - Avvocato
Pubblicato il 10/01/2020
Se, in linea generale, per la punibilità delle contravvenzioni è indifferente la forma della
volontà colpevole, è necessario, tuttavia, accertare se nel fatto concreto ricorra l'una o l'altra
forma di colpevolezza ogni qualvolta la legge faccia dipendere da tale distinzione un
qualsiasi effetto giuridico. Di conseguenza, qualora sia dimostrato che le più violazioni
abbiano assunto tutte forma dolosa, l'istituto della continuazione è applicabile anche ai reati
contravvenzionali (Cass. pen., Sez. III, 22 gennaio 1991, n. 2702).
Nella fattispecie si trattava della realizzazione abusiva di un immobile per la quale era
difficile ipotizzare che l'obiettivo potesse essere perseguito in concreto mediante condotte
colpose.
Di Simone Pacifici
Professionista - Avvocato
Aggiornato il 04/09/2007
Una importantissima sentenza del giudice di pace capitolino sancisce la nullità dei processi
verbali di accertamento ogniqualvolta la violazione della codicistica stradale, effettivamente
posta in essere, non sia imputabile né per dolo, né per colpa. Nella fattispecie – caso limite -,
l’utente della strada non è sanzionabile poiché indotto in errore dallo stesso sanzionante.
Il fatto.
Una casalinga romana, si era vista notificare dalla polizia municipale del Centro Storico un
verbale nel quale le si contestava di aver varcato con la propria auto, priva di permesso di
entrata, la Ztl, un’ora dopo l'abituale apertura dei varchi ai non autorizzati; con ciò violando
una proroga temporanea, vigente nel periodo di festività natalizie, che prevedeva l’apertura
degli stessi alle 20.
La donna si rivolse al proprio avvocato il quale, nel ricorso al giudice di pace, eccepì non
solo che il normale
orario di interdizione terminasse alle ore 18, ma che non fosse segnalato alcun eventuale
prolungamento del divieto; ragione questa che non consentiva di configurare come cosciente
e volontaria la violazione contestata alla sua assistita.
Difatti, l’art. 3 della Legge 689/81 parla chiaro: “Nelle violazioni cui è applicabile una
sanzione amministrativa ciascuno è responsabile della propria azione od omissione,
cosciente e volontaria, sia essa dolosa o colposa” (co. 1).
Ma “Nel caso in cui la violazione è commessa per errore sul fatto, l’agente non è
responsabile quando l’errore non è determinato da sua colpa” (co. 2).
Fatta propria l’argomentazione di parte ricorrente, il Giudicante ha statuito come non possa
essere sanzionato il veicolo che, sprovvisto di autorizzazione, abbia varcato gli accessi alla
zona a traffico limitato allorché, in assenza di idonea segnaletica, il conducente non potesse
essere a conoscenza di modifiche all'orario di proibizione d’ingresso.