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Kennst du das Land, tratto da Mignon III, è una poesia complessa in molti aspetti, e molto popolare

tra i compositori. Secondo Samuel Pfom Neto questa poesia aveva più di cento versioni musicali, tra
importanti autori come "Beethoven" (quattro versioni), Liszt, Schubert (sei versioni), Schumann (due
versioni), Gounod, Wolf, Zelter Reichardt, Loewe, Fanny Mendelssonh e Spontini. Questo poema
specifico fa parte del libro – The Years of Learning di Wilhelm Meister - un libro molto importante
per la letteratura per il lancio di un nuovo genere: L’allenamento romantico (???). Questo genere si
basa sulla formazione dell'individuo e sullo sviluppo del suo potenziale in condizioni storiche
concrete.

FRANZ PETER SCHUBERT – (Vienna 31 Gennaio 1797 - Vienna 19 Novembre 1828)

Schubert è stato il pioniere della costruzione del genere di lied. Grazie ad esso, questo genere ha
preso forma ed a acquisito un'identità precisa nel panorama del repertorio vocale. Carpeaux dice che:

È quasi incredibile la ricchezza della produzione di quella vita di soli 31 anni. E manca ancora il capitolo più grande: il
genere che Schubert ha creato e ben presto ha raggiunto le vette della perfezione. Il Lied. (Schubert, 1996, p.23).

È inconcepibile parlare di lied senza menzionare Schubert. Nonostante la morte prematura, come
dice Carpeaux, ha scritto 600 lieder nei quali è possibile notare la presenza di diversi poeti. Secondo
MENUHIN e DAVIS, Schubert ha iniziato a comporre all'età di 14 anni, e ha scritto non solo lied,
ma anche un ampia varietà di composizioni come opere, canzoni teatrali, sonate, sinfonie e musica
da camera, tutte di qualità eccellente. Secondo Carpeaux, Schubert era un bohémien sempre
innamorato, povero, ma gioioso, tranne durante le fasi della depressione. Morì di tifo quando la sua
fama stava già attraversando i confini della sua terra natale. (CARPEAU, 2001, p.83).

Ma una cosa è certa: Schubert ha lasciato un vero tesoro con le sue opere, e la sua eredità è giunta
viva fino a oggi.

HUGO PHILIPP JAKOB WOLF (Slovenia 13 Marzo 1860 - Vienna 22 Febbraio 1903)

Wolf, secondo Massim, imparò i rudimenti della musica con suo padre. Ha studiato al Conservatorio
di Vienna all'età di 15 anni. Ha studiato con Mahler e ha tratto la sua ispirtazione dalla musica di
Wagner. Secondo Carpeaux, Wolf aveva il temperamento vulcanico dei latini mediterranei. Fu
espulso per cattiva condotta dal conservatorio. Fu licenziato dal Teatro Municipale di Salisburgo
perché voleva provare Tristano e Isotta invece del programma. Come critico musicale, collezionava
innumerevoli nemici per la sua vena polemica, era infatti un personaggio violento e brutale. Wolf ha
spaziato nei vari generi compositivi, ma si è consacrato come un compositore di lied. Morì di sifilide
all'età di 42 anni in un manicomio. (MASSIM, 2001, p.49).
"... il musicista che si mette al servizio del poema ..." è ciò che Massim dice di Wolf, infatti l'autore
prima di ogni esecuzione, era solito leggere la poesia che doveva essere cantata al pubblico. Questo
dimostra il valore che lui ha dato al senso poetico delle sue composizioni, per questo compose lieder
su testi poetici di grande spessore e valore letterario. Wolf, secondo Carpeaux, è conosciuto come un
vero genio nella formazione delle lied, e le sue canzoni sono di natura abbastanza complessa.

KENNST DU DAS LAND: ANALISE DELLA POESIA – MUSICA

Kennst du Das Land è parte del libro - The Years of Learning di Wilhelm Meister, che tratta di una
canzone cantata dal personaggio Mignon. Questo è il texto originale:

Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn,


Im dunkeln Laub die Gold-Orangen glühn,
Ein sanfter Wind vom blauen Himmel weht,
Die Myrte still und hoch der Lorbeer steht?
Kennst du es wohl?
Dahin! dahin
Möcht ich mit dir, o mein Geliebter, ziehn.
Kennst du das Haus? Auf Säulen ruht sein Dach.
Es glänzt der Saal, es schimmert das Gemach,
Und Marmorbilder stehn und sehn mich an:
Was hat man dir, du armes Kind, getan?
Kennst du es wohl?
Dahin! dahin
Möcht ich mit dir, o mein Beschützer, ziehn.
Kennst du den Berg und seinen Wolkensteg?
Das Maultier sucht im Nebel seinen Weg;
In Höhlen wohnt der Drachen alte Brut;
Es stürzt der Fels und über ihn die Flut!
Kennst du ihn wohl?
Dahin! dahin
Geht unser Weg! O Vater, laß uns ziehn!

Tradurre la poesia [...] è un compito segnato da tante difficoltà, così laboriose anche se siamo soddisfatti di una
traduzione letterale, che c'è anche chi conclude che i versi non dovrebbero mai essere tradotti. Le difficoltà aumentano
quando un traduttore propone non solo di essere fedele al contenuto, ma cerca di ricreare le metriche e il ritmo originali e
si prende cura dei versi in rima. (Goethe, 2005: 109).

Nel libro da cui è stata tratta la poesia, c'è un'interpretazione della lied, di Goethe stesso:

Ha iniziato ogni verso con un tono solenne e maestoso, come se volesse attirare l'attenzione su qualcosa di singolare [...]
nel terzo verso la canzone ha ottenuto il suono più indistinto e cupo; "Non lo sai?" Lo cantava con mistero e ritmo; "Lì,
lì" era una nostalgia irresistibile, e ogni volta che ripetevo "Volevo andare", sapevo come stampare um cambiamento di
tale ordine, che ora suonava supplichevole e urgente, stimolante e promettente. (GOETHE, 2006).

Forse questa descrizione del lied è servito come un incentivo per più di un centinaio di versioni
musicali di questa poesia, come visto in precedenza. Quale sarebbe l'idea principale che il testo vuole
trasmettere? Questa potrebbe essere la domanda che ogni compositore si è chiesto prima di renderlo
realmente un lied. La poesia Kennst Du das Land, cantata da Mignon, riporta il desiderio di un certo
luogo dove forse qualcuno ha trascorso l'infanzia e desidera tornare. In effetti abbiamo una
rivelazione nostalgica. La prima strofa della poesia parla di una pace inimmaginabile e di nostalgia
(una dolce brezza soffia nel cielo blu). Mostra il profondo desiderio che propri amati potessero
conoscere quel luogo. Nella seconda strofa della canzone i colori si fanno più cupi, e forse emerge
una paura infantile quando si parla di casa, o più in generale di un luogo di sofferenza. Lei vuole
protezione (avrei voluto, con te il mio protettore, andare via!). La terza strofa porta un senso mistico
alla poesia, parlando della nebbia sulla montagna e ciò che è nascosto. Ripete ancora una volta "non
sapere?" Questa volta l'amato e protettore si presenta sotto forma di una tutela, per così dire, divina
(prende il nostro cammino, oh padre, andiamo poi, Lei ed io).

KENNST DU DAS LAND, SECONDO SCHUBERT

Schubert ha optato per una tonalità maggiore per comporre il lied. In forma strofica, si apre subito
com il canto, e il pianoforte che sale in gradi congiunti dando inflessione tonale all'interrogazione del
testo, come possiamo vedere nella figura sottostante.

Figura 1 – Schubert - Inízio del Lied

Nella battuta 8, Schubert prepara attraverso il pianoforte in tripli arpeggiati, la figurazione della
brezza nel testo, che arriva inscenata dalla melodia in "onde", scendendo da gradi congiunti fino
all'inizio dell'undicesima battuta, si avverte il "soffio della brezza leggera" nel cielo blu ".
Figura 2 – Schubert – Brattute 6 al 11

Alla misura dodici, c'è un significativo crescendo musicale, che rinforza emotivamente il senso di
evocazione e nostalgia dell'immagine del testo. Questo crescendo e poi il decrescendo fino ad un
piano, esprime la sorpresa dell'autore nella supposizione che l'interlocutore non conosca tale posto,
seguito dalla riaffermazione, quasi incredula, della domanda "non lo sai?"

Figura 1 – Schubert – Battute 10 al 18


Nella battuta 41, Schubert pone una maggiore enfasi sul testo modulando la stessa melodia in
precedenza da una tonalità maggiore ad uma tonalità minore, in un momento in cui il personaggio
parla delle nebbiose montagne, lasciando così una connotazione misteriosa alla melodia.

Figura 2 – Schubert - Battute 41 al 50

Il crescendo delle dodici misure, menzionato sopra, si verifica anche in altri momenti di questo lied
quando il personaggio insiste con le parole "là, sempre lì" (dahin) indicando dove dovrebbero
(andare ed??) essere, al punto da sembrare quasi insistente, come efficacemente descritto dal
pianoforte, e dalla voce in costante ascensione, quasi un appello urgente, fino alla conclusione del
lied, dove la melodia raggiunge l'apice e finisce nel La 4.
Figura 3 – Schubert – Battute 74 al 80

KENNST DU DAS LAND, SECONDO WOLF

Come Schubert, anche Wolf opta per una forma strofica ma modificata. Possiamo anche percepire la
preoccupazione di voler esprimere ciò che Goethe ha suggerito nel testo, ed è chiaro che il pianoforte
gioca un ruolo fondamentale nell'interpretazione del lied, perché rimuovendo il pianoforte, ciò che
era scritto per la voce non può più trasmettere le sensazioni angoscianti e nostalgiche descritte da
Goethe. Possiamo anche affermare che la sola voce non potrebbe esprirmere a pieno il senso poetico.
Come buon esempio, possiamo vedere tra tanti altri passaggi con tali caratteristiche di questo titolo,
le battute dal 21 al 24.
Figura 8 – Wolf – Battute 21 al 26

La genialità di Wolf nel creare certe atmosfere è evidente. Nelle battute 32 al 34 è possibile notare
l'afflizione del personaggio quando si parla Dahin Dahin, perché oltre a crescere in onde
assolutamente drammatiche nel pianoforte,entrambe le mani in ottave crescono da piano a forte,
seguito subito dopo da un decrescendo, come nella voce che ripete la parola sempre più acuta,
facendo trasparire un senso di necessità e impellenza.Queste atmosfere riappaiono in altri momenti
del lied, secondo il testo, essendo probabilmente una delle caratteristiche più notevoli di questo
compositore.
Figura 11 – Wolf – Battute 30 al 34

Nella battuta 78, la forma strofica viene modificata dall'accompagnamento del pianoforte. Wolf
come Schubert voleva differenziare le nebbiose montagne, e lo fa molto bene in questa battuta, con
la sua mano destra nel continuo cromatismo ascendente, dando idee di continuità.
Figura 12 – Wolf – Battute 78 al 84
Wolf finisce il suo lied nello stesso modo cupo in cui inizia, utilizando persino, per rinforzare, lo
stesso materiale tematico del pianoforte, in un effetto Doppler emotivo, di calma-tormento-calma.

Figura 13 – Wolf – Battute 113 al 122

Schubert ha preferito alludere alla brezza della prima parte. Ma sia lui che Wolf hanno dato più
enfasi alla terza parte con i cambiamenti musicali. Entrambe i compositori hanno deciso di dare
un'atmosfera di premura e di supplica, come ha suggerito Goethe nelle parole Dahin Dahin

BIBLIOGRAFIA
CARPEAUX, Otto Maria. Il Libro d'oro della Storia della Musica: Dalla Media eta fino al Século
XX. 5. ed. Rio de Janeiro: Ediouro, 2001.
GOETHE, Johann Wolfgang Von. The Years of Learning di Wilhelm Meister. 1. ed. Sao Paulo:
Editora 34, 2006.
GOETHE, Johann Wolfgang Von. Poesie Scelte: Presentazione di Samuel Pfromm Netto (org.).
2.ed. Campinas, SP: Editora Átomo: Edições PNA, 2005.
MASSIM, Jean; MASSIM, Brigitte. Storia della Musica Ocidentale. Rio de Janeiro: Nova
Fronteira, 1997.
GROUT, Donald J.; PALISCA, Claude V. Storia della Musica Ocidentale. 1. ed. Lisboa: Gradiva,
1994.
STEIN, Deborah; SPILMANN, Robert. Poetry into Song: Performance and analysis of Lieder. New
York: Oxford University Press, 1996.
MORAIS, Kaio César Freitas La poesia di Goethe: Kennst Du Das Land nelle versione musicali
di Schumann, Schubert e Wolf, un approccio poetico, interpretativo e pedagogico. Natal: 2011

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