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MARTEDI 4 maggio 2010 Greve in Chianti Direttore: Michele Signorini

Anno 21 - Numero 1 Tipografia: Giacomo Magini

Per tenerti sempre informato:


Sito web: www.danimarcascup.altervista.org Gruppo Facebook: Danimarca's Cup

IL RITORNO DELLA COPPA


Dopo 11 lunghi anni di assenza, torna la coppa che ha fatto divertire milioni di giovani
grevigiani nei favolosi anni ’90. Grazie alle sue epiche battaglie e ai segni che queste hanno
lasciato sui corpi dei giocatori la Danimarca’s Cup è entrata di diritto nel novero degli sport
estremi, benché si tratti di un “semplice” torneo di calcetto. Si narra che tale coppa abbia
visto la luce nella culla della cultura giovanile grevigiana (via Danimarca, appunto) dove si
svolgevano interminabili “testa a testa” che, successivamente, si sono trasformati in vere e
proprie sfide tra le squadre più blasonate del panorama chiantigiano. La storia parla di
eroiche gesta atletico-sportive compiute nell’arena cementificata delle scuole medie:
IL NOSTRO DESIDERIO E’ AGGIUNGERE ALTRI CAPITOLI A QUESTA GLORIOSA
TRADIZIONE.
Leonardo Pierini

DANIMARCA’ S CUP: UN SOGNO


NATO DA UN INCUBO
TRA FANTASIA E REALTA’ ECCO LA STORIA DEL GRANDE TORNEO CHE FERMERA’ IL NOSTRO
PAESE PER VENTI LUNGHI GIORNI ALL’INSEGUIMENTO DELLA COPPA

In una torrida notte di 20 anni fa il rampollo di casa Cerofolini, denominato Gabriele si sveglio’ di colpo
devastato da incubi terribili, Difatti, il ragazzo di fede juventina non poteva più sopportare gli sfotto’ degli
amici interisti e fiorentini e portava le conseguenze di ciò anche nel letto domestico. A quel punto prese una
decisione che di lì e pochi anni avrebbe sconvolto l’infanzia, la pubertà e l’ adolescenza di tutte le future
generazioni grevigiane e non, e cioè volle sfidare in improbabili partite di calcio uno contro uno i suoi più
acerrimi nemici, in primis Marco Bernabei, il patavino. Tutti accettarono e si comincio’ a giocare(per modo di
dire) su scenari folli: il campo era strutturato sul tratto di strada compreso tra la casa di Gabriele e quella
dove ancor’ oggi risiede Paolo Giglioli (che sia stato un segno del destino per l'attuale organizzatore?), i pali
delle porte creati con magliette d'occasione, le traverse erano frutto dell'immaginazione e quindi inevitabili
oggetti di diatribe! Il comodo manto asfaltato e la sua eccessiva grinta “regalarono” a Gabriele in tre partite,
la bellezza di due fratture e 6 ferite lacero-contuse , ma rimase in campo stoicamente! Il suo primo
avversario fu Roberto Sorbi, il simpatico ed aitante magazziniere della ditta Carrai Paolo e figli, che
nonostante la sua tenacia fu sconfitto uno a zero al golden gol.
2 Danimarca's Gaz
Al turno successivo, una farsa terribile: Gabriele sfido’ Alessandro Checcucci di otto anni più piccolo e
all’epoca all'asilo, lo batté 9 a 0 e a fino partita andò ad esultare a torso nudo sotto la camera dei genitori del
malcapitato Checcucci, rischiando il linciaggio da parte del comitato pensionati di via Danimarca. Ben presto
Gabriele giunse in finale e l’ultima insidia fu proprio Bernabei, sulla carta molto inferiore, eppure l'enologo
grevigiano sconfisse il Cero per 7 a 2,e quest'ultimo versò tante lacrime, promettendo che la manifestazione
sarebbe continuata di anno in anno, finché non ne avesse vinta almeno una!
Chiedetevi quindi perché ancora oggi si gioca?...
Gli anni successivi e la svolta
Nelle otto successive edizioni ci furono otto vincitori diversi e mai fra questi ci fu Gabriele Cerofolini,che su
consiglio del suo psicologo prese una decisione drastica nel gennaio del 1996: il torneo fu spostato su un
campo che avesse quantomeno la somiglianza di uno ufficiale e le squadre allargate a 5 giocatori. Il
nazionalista-integralista Cerofolini, dopo aver dilapidato il patrimonio familiare per curarsi ad Anversa dal
luminare belga Dr. Martens a causa dei continui infortuni organizzo’, sempre in via Danimarca, la sagra del
roast-beaf con gli asparagi, raccolse 250.000 lire e le investi’ totalmente per acquistare il completo ufficiale
della nazionale italiana con sulle spalle il numero 10 e il nome di Roberto Baggio. Nessuno mai però si
accorse di questo, poiché il cero giocava sempre con la maglietta sulle spalle, onde mostrare lo statuario
fisico scandinavo. Da quell’anno in poi ci furono 5 edizioni appassionanti, tutte puntualmente terminate con
l’eliminazione dell’Italia capitanata da Cerofolini. Sempre vincitori diversi, ma una costante: le critiche al
povero Gabriele, l’unico che spendeva a sistemare il campo, a telefonare e che si logorava fegato e cervello
per organizzare ed arbitrare, eppure sembrava una guerra tra lui e tutti gli altri. Quando un pessimo
giocatore lo affrontava, come d’incanto diventava fenomeno! E poi come non dimenticare la faida familiare
col fratello Francesco a cui Gabriele puntualmente negava l’accesso al campo quando la sua squadra
giocava, poiché riteneva la presenza del consanguìneo portatrice di sconfitte e di dolore. Però se quella
notte Gabriele non avesse fatto quel sogno e se non avesse preso quella decisione, oggi non saremmo qui
a raccontarvi tutto ciò, oggi il paese di Greve non sarebbe in fermento per questa Danimarca’s Cup, ebbene
si Danimarca’s Cup fa rima con Cerofolini e quindi da parte nostra, e dell’organizzazione urliamo a
squarciagola “GRAZIE VECCHIO CERO”.
Michele Signorini

PIU' SI GIOCA, MEGLIO E'...


SIGNORINI SI SBILANCIA: “ S'ARRIVERA' A 16 SQUADRE!”

Incalzato dalle polemiche di uno scatenato Magini e probabilmente stanco per la dura giornata lavorativa,
Michele Signorini, già protagonista delle precedenti edizioni del torneo e storico direttore di questo giornale,
lancia la provocazione di un torneo a 16 squadre. Netta la replica di Giglioli che, sentito per telefono dal
sottoscritto, si è lasciato andare a un “NO, NO, più di 12 squadre non si accettano” e, rammentato da chi vi
scrive del già avvenuto superamento di tale soglia, si è chiuso in un “Ora mi comincia la lezione, se ne parla
dopo”. Intanto Luca Scortichini ha già chiesto a Monnier Matteo, meglio conosciuto come “Mogna”, finora
nullafacente “organizzatore” del torneo, il camion per andare ad acquistare la porta dal Nencini, (porta
mancante al Camp Nou di via Danimarca, dove si svolgerà il torneo). Conoscendo la tirchiaggine del
proprietario dell'automezzo, dubitiamo che tale richiesta venga esaudita. Magini sbotta: “ a me un' mi va
bene!”; e Saverio Veltro, intento nell'organizzazione della cena celebrativa del 20° anniversario dalla sua
nascita, avverte: “Parliamone prima, perché dalla cena non mi riprenderò più...”. Alle domande dei giornalisti
di altre testate nei dintorni di casa sua, Signorini non si scompone e premunizza: ”Sarà il torneo meglio
organizzato nella storia di greve”. Ma intanto le prime crepe iniziano ad affiorare... Leonardo Pierini
3 Danimarca's Gaz

PROVVEDI-CHOC: NON GIOCO PIU'


FULMINE A CIEL SERENO SCONVOLGE GLI ORGANIZZATORI, IL CENTROCAMPISTA RIFIUTA LA
CONVOCAZIONE :E’ CAOS

Che nella compagine formata dai dipendenti Enomatic ci fossero dei malumori era alla luce del sole, ma
nessuno si sarebbe aspettato tanto. Voci vicine all’ambiente dell'ex capitano della Grevigiana riferiscono che
ad una cene di gala alla quale ha partecipato, Samuele ha confidato all'amico Matteo Trentanove della
Chiantigiana, che avrebbe rinunciato alla Danimarca’s Cup! Il recente presentatore dell’ultimo festival
Grevigiano, stuzzicato dal sottoscritto, ha rivelato il segreto scatenando un putiferio. Saverio Veltro, in
qualità di capitano, fondatore e presidente della squadra, in quanto pagatore dell’intera quota di iscrizione al
torneo, si e’ presentato ai microfoni in lacrime dicendo: “almeno poteva dirlo a me, la nostra amicizia non
esiste più” ed ha chiesto il trasferimento alla sede Enomatic di Norimberga, dal canto suo Provvedi, irritato
dal polverone, l’indomani ha rinchiuso Veltro in una cassa in legno assieme a sei bottiglie di Tignanello del
’99. Salvato a pochi secondi dal soffocamento, l’aitante terzino di via Danimarca ha sbottato “se va in
un'altra squadra, lo gambizzo dopo 5 minuti”. Ma l’inossidabile Provvedi, dopo essersi trapiantato una
caviglia infortunata ormai da 14 anni, ha dichiarato: “ sono un vincente e avere a fianco compagni come
Veltro non mi va, voglio andare a cercare gloria altrove”. Nel frattempo lo sportivissimo Mattia Ceccatelli,
mangiandosi un dietetico panino col lampredotto , se la ride:”C’è polemica? Bene: un avversario in meno!”.
Ma non finisce qui, l’imperterrito Veltro corre ai ripari, ed implora:”per un provvedi che va, un provvedi che
viene”, ed ha ingaggiato il meno famoso della prestigiosa famiglia, vale a dire Sauro il dipendente
comunale, anch’egli con un trascorso da giocatore nella squadra locale. Infatti Tra il 1980 e il 1983 totalizzo’
9 presenze con 26 minuti giocati nella Grevigiana allenata da Raffaello Ferruzzi detto il Tigre. Venerdi’ notte
un episodio terribile ha sconvolto la comunità: la Fiat punto di Samuele Provvedi e’ stata rubata, dopo due
giorni di ricerche lui stesso l’ha trovata carbonizzata, nel borro di Sagrona. Domenica mattina davanti casa
di Samuele una scena agghiacciante: un manichino con la maglia numero 8 della Grevigiana era
impiccato , sulla struttura una firma inequivocabile: “ S. V.”. Questo è solo l’inizio… la guerra continua, chi
avrà la meglio?il giovane dalla chioma fluente o il veterano con alle spalle 1400 presenze nella Grevigiana?
Vi terremo aggiornati!
Michele Signorini

IL BOTSWANA SUONA LA CARICA


MALCAPITATO PAKISTAN CHE SI IMBATTE IN OTTIMO BOTSWANA NEL PRE COPPA, FINISCE 15-1
Buona la prima,si direbbe in ambito cinematografico,i bozzoni del Botswana(privi tra l’altro di Bencistà
A.,Mori e Giglioli) infatti superano a pieni voti e con lode il primo test ufficiale in vista della Danimarca’s Cup.
L’amichevole contro uno spento Pakistan ha evidenziato il notevole gap tra le due squadre,il tennistico
risultato finale,15-1 per i bozzoni,riempie di rosee speranze la compagine del Botswana, e affossa i sogni
dei pakistani,la cui massima aspirazione a questo punto resta evitare la gogna del cucchiaio di
legno,riconoscimento che verrà assegnato alla squadra più scarsa del torneo. L’entusiasmo bozzonense
viene però mitigato dai commenti del bomber Luca “la bestia” Scortichini:”siamo soddisfatti della prestazione
e del feeling ritrovato ma non facciamoci ingannare dal risultato,non possiamo permetterci cali di tensione.
Inoltre il fatto di aver subito il gol da Leonardo Pierini è un grosso segnale d’allarme”.Proprio la superba
prestazione di quest’ultimo ,autore di una rete da cineteca e baluardo di una difesa più o meno
impenetrabile,resta l’unica nota positiva di un demoralizzato Pakistan,che però,tramite le parole di capitan
Pierini reagisce con orgoglio:”in Pakistan le pecore si contano a Giugno, durante il torneo sarà tutta un’altra
storia.”
Intanto dalla lontana Irlanda giungono voci che il giocatore/allenatore del Botswana, Sebastiano Mori, stia
prendendo ripetizioni da Trapattoni….basteranno ai bozzoni per poter sperare di alzare la coppa al cielo???
Paolo Giglioli

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