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La collana del contadino imprenditore

conservato di norma in contenitori ermetici e l’imbottigliamento venga effet-


tuato con procedure automatizzate, il rischio di assorbimento delle sostanze
odorifere si può manifestare durante le fasi relative alla lavorazione della pasta di
olive (gramolatura, centrifugatura, estrazione) o alla movimentazione dell’olio, in
tal senso appare opportuno verificare, eventualmente anche mediante ripetuti
sopralluoghi, l’assenza di odori intensi o molesti in zona e la direzione predomi-
nante dei venti.
Il processo di trasformazione richiede un ingente apporto energetico. Nel pas-
sato tale esigenza ha fortemente condizionato anche la localizzazione dell’edifi-
cio, infatti per sfruttare al meglio l’energia idraulica l’ubicazione dei frantoi veniva
effettuata in prossimità dei corsi d’acqua naturali dove, con mirabili opere di
captazione e di canalizzazione, l’acqua veniva trasportata sino alla ruota idraulica
del frantoio al fine della produzione di energia meccanica indispensabile all’azio-
namento degli impianti. Gli impianti moderni richiedono energia elettrica per
l’azionamento delle macchine ed energia termica per il riscaldamento dell’acqua
durante la gramolatura. Si stima, a seconda della tipologia di impianto, una ne-
cessità di energia elettrica pari a circa 27 Wh per ogni kg di olive trasformate
mentre una quantità di energia termica pari a circa 146,5 kJ/kg di olive.
Altri fattori che occorre esaminare attentamente nella scelta della ubicazione
ottimale riguardano: le condizioni microclimatiche dell’area, le caratteristiche
geomorfologiche del sito, le caratteristiche geotecniche del suolo. Per una
ottimale conservazione dell’olio occorre garantire delle condizioni termiche
costanti intorno a 15 °C (Sciancalepore V., 1998) ponendo comunque par-
ticolare attenzione ad evitare il raggiungimento di temperature superiori a
20 °C e inferiori a 10 °C che degraderebbero qualitativamente l’olio. Con-
dizioni microclimatiche esterne severe pongono particolarmente difficoltoso
e dispendioso il controllo climatico interno. Un forte irraggiamento solare
estivo può determinare all’interno temperature di 15-20 °C superiori a quel-
le ottimali rendendo necessario l’impiego di sistemi attivi di climatizzazione.
Viceversa una oculata scelta del sito e una corretta orientazione dell’edificio,
consentirebbe di ricorrere all’impiego di sistemi di climatizzazione attivi solo
in casi eccezionali. Anche le caratteristiche geomorfologiche del sito condi-
zionano il microclima locale, ad esempio l’ubicazione alla base di un pendio
può costituire una protezione o viceversa lo sfruttamento di correnti d’aria
ascensionali a seconda della direzione dei venti predominanti, la collocazione
alla base di una gola valliva può invece limitare l’effetto di ventilazione e di

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