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COPERTURE INCLINATE. Pitched roofs

Chapter · January 2012

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Rosa Romano
University of Florence
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da un’idea di da un’idea di da un’idea di
Renzo Piano
Renzo Piano Renzo Piano

Viaggi Viaggi
nell’architettura Viaggi
nell’architettura Renzo Piano nell’architettura
con
Carlo Piano
Renzo Piano Renzo Piano
con con
Carlo Piano Carlo Piano

N N

NO NE

Costruire Costruire
l’architettura
NO NE

Costruire
l’architettura l’architettura
21 21 21 21
GIU GIU GIU GIU
21 21
MAG MAG
G 24 G 24
LU LU

01 MA 13 01 MA 13
G 19
LAT = 38° 50’ 11’’, 76 AGO G 19
LAT = 38° 50’ 11’’, 76 AGO

Federico Bucci
LONG = 16° 15’ 52”, 20 5 LONG = 16° 15’ 52”, 20 5
21 AP 23 21 AP 23
R AGO R AGO
18 6 18 6

10 APR SET 02 10 APR SET 02


17 7 17 7

Federico Butera
31 MAR SET 13 31 MAR SET 13
0 = 0’ 0 = 0’
16 8 16 8
21 MAR SET 23 21 MAR SET 23
0 E 0 E
15 9 15 9
13 MAR OTT 01 13 MAR OTT 01

Giovanni Calabresi
14 10 14 10
13 11 OTT 11 13 11 OTT 11
03 MAR 12 03 MAR 12

Federico Bucci Federico Bucci


OTT OTT
22 22
21 FEB 21 FEB

B NOV B NOV
10 FE 10 FE

Fabio Casiroli
02 02

N N
GE NO GE NO
21 V 21 21 V 21
DIC DIC
DIC DIC

Federico Butera Federico Butera


22 22 22 22

Lorenzo Jurina
SO SE

Massimo Majowiecki SO SE

S
Giovanni Calabresi Gianni Ottolini S
Giovanni Calabresi
Fabio Casiroli Marco Sala Fabio Casiroli
Gianni Scudo
Lorenzo Jurina Lorenzo Jurina
Massimo Majowiecki Massimo Majowiecki
Gianni Ottolini Gianni Ottolini
Marco Sala Marco Sala
Gianni Scudo Gianni Scudo
169

169

28
72 58
2
17
2
17
169

169

4
19
18

4
19
64
64
169

169

169

169

Coperture
a cura di Marco Sala

408 Introduzione 422 Confronto tra le tipologie di solaio 438 Manto di copertura
di Marco Sala in laterizio armato 438 Lapideo
Solaio gettato in opera L’ardesia
410 Struttura e solai semiprefabbricati
440 Laterizi
di Marco Sala e Francesco Simoni Solai a travetti, a lastra e a pannelli
423 Confronto tra laterizio armato 442 Metallico
410 Strutture di copertura in legno
e altre tipologie 444 Ligneo
410 Legno massello
Laterizio armato e calcestruzzo armato
Il materiale
Le orditure
Laterizio armato e legno massello 445 Coperture piane
Laterizio armato e componenti integrati di Rosa Romano e Milagros Villalta
La capriata
in acciaio e legno stratificato 445 Tetto rovescio
412 Legno lamellare
423 Evoluzioni 446 Tetto verde
Come nasce il legno lamellare
Utilizzo del legno lamellare 424 Strutture di copertura in acciaio 448 Tipologie dei tetti verdi
415 Strutture di copertura 424 Caratteristiche del materiale 449 Tecnologia del tetto verde
in pannelli stratificati in legno Parametri strutturali
Resistenza meccanica, 451 Pavimentazione di copertura
Principio di realizzazione
dei pannelli stratificati duttilità e fragilità 451 Pavimenti in ceramica
Componenti in legno stratificato Resistenza fisico-chimica e durabilità 451 Pavimenti in cotto
Utilizzo del legno stratificato Leghe di acciaio
Il COR-TEN 452 Pavimenti rialzati
416 Strutture di copertura
in travi reticolari in legno 425 Elementi strutturali 453 Coperture fotovoltaiche
I principi costitutivi Elementi standard di Lucia Ceccherini Nelli
Utilizzo di strutture reticolari in legno Profilati pieni
Tubi 454 Membrane impermeabilizzanti
418 Strutture di copertura in bambù
Lamiere
418 Caratteristiche del materiale Cavi
455 Tetti industriali
418 Produzione del bambù 427 Prestazioni del materiale di Marco Sala e Francesco Simoni
Specie maggiormente impiegata Prestazioni meccaniche e durabilità
a uso strutturale 455 Elementi prefabbricati
Compatibilità economica e ambientale
Efficienza energetica per coperture industriali
427 Realizzazione di strutture di copertura
418 Utilizzo del bambù 455 Coperture prefabbricate
in acciaio
Usi non strutturali in calcestruzzo precompresso
Tipologie di struttura
Usi strutturali Coperture realizzate con elementi 455 Coperture centinate
Prestazioni strutturali strutturali standard 456 Coperture prefabbricate in acciaio
Comportamento al fuoco Coperture realizzate con elementi
Impiego del bambù 458 Shed per coperture industriali
strutturali ottenuti per assemblaggio
in strutture di copertura di elementi standard 458 Lo shed e le sue evoluzioni
Manto di copertura in bambù Coperture realizzate con elementi 458 Componenti shed
421 Strutture di copertura strutturali speciali
in laterizio armato 460 Complementi e lavorazioni
421 Generalità 430 Coperture inclinate di Rosa Romano
Definizione di Rosa Romano e Francesco Simoni 460 Principali elementi tecnici aggiuntivi
Tipologie di solai in laterizio armato 431 Architettura del trullo 460 Camino di ventilazione
421 Tecnica di esecuzione 432 Stratigrafia e prestazione
Solai gettati in opera 462 Le torri del vento iraniane
432 Generalità di Gianni Scudo
Solai semiprefabbricati
Solai a travetti 432 Coperture di ambienti esterni
Solai a lastre 433 Stratigrafia delle coperture tradizionali 463 Linee vita
Solai a pannelli di ambienti interni 464 Grondaie
Irrigidimenti trasversali 465 Tubo pluviale
435 Coperture ventilate
Collegamento alla struttura portante 465 Bibliografia
e realizzazione di aperture 436 Principali morfologie
Coperture Coperture inclinate
di Francesco Simoni e Rosa Romano
430

Fig. 95 Fig. 96 Fig. 97


Coperture, Norimberga Esempi di coperture Panorama di La Chora, Mykonos: gli edifici sono dotati di
in un centro storico italiano coperture con pendenze limitate, ad andamento pressoché
planare, configurate in modo funzionale all’ottimizzazione
della raccolta delle acque

La tradizione di realizzare coperture inclinate è Anche in questi casi, lo studio empirico e La codificazione delle funzioni della copertura
generata dalle condizioni ambientali. convenzionale delle morfologie di copertura
Funzione fondamentale della copertura, infat- ha sviluppato modelli caratterizzati da media La codificazione UNI definisce la copertura
ti, è tradizionalmente quella di riparare gli am- pendenza (Fig. 96). come Unità Tecnologica, classificandola come
bienti di vita dalle precipitazioni e dall’eccessi- Oltre a quella di proteggere da fenomeni at- ‘Chiusura superiore orizzontale’, cui apparten-
vo irraggiamento, e di permettere la raccolta e mosferici e irraggiamento e favorire la raccolta gono due ‘Classi di elementi tecnici’: ‘Coper-
lo smaltimento o stoccaggio delle acque pio- delle acque piovane, funzione della copertura, ture’ e ‘Infissi esterni orizzontali’.
vane. Secondo le differenti fasce climatiche e in riferimento al benessere abitativo, è anche Tale classificazione tende a identificare la co-
i contesti regionali (vedi paragrafo Architettura quella di permettere il controllo dell’incidenza pertura come parte integrante dell’involucro
del trullo), la copertura può assolvere a una del vento, che ha generato morfologie diversi- edilizio, e può essere costituita da una com-
funzione ambientale prevalente o essere con- ficate in relazione alla necessità di limitarne o ponente opaca e da una trasparente, ognuna
cepita per rispondere a esigenze di protezione facilitarne il passaggio dall’esterno all’interno con specifici requisiti prestazionali e funzioni,
variabili in ragione delle stagioni. degli ambienti di vita. sotto il profilo della resistenza meccanica, del-
Nelle regioni a clima caldo secco, dove le Ruolo ambientale della copertura, infine, è la sicurezza e stabilità strutturale, del controllo
precipitazioni sono scarse e l’esigenza fonda- anche quello di permettere il controllo del- dei flussi energetici, del benessere visivo (at-
mentale è quella di ottimizzare la raccolta del- l’acustica degli spazi chiusi, della ventilazione traverso la regolazione dell’illuminazione diret-
le acque piovane, le tradizioni architettoniche interna o dell’illuminazione diretta o indiretta, ta) e della ventilazione, della protezione dalle
locali hanno sviluppato, per l’edilizia corrente con configurazioni tradizionali a volta o a cu- intrusioni, dell’ispezionabilità.
(per lo più residenziale), tipologie di copertura pola, spesso associate a claristeri o tamburi L’apparato normativo assegna, pertanto, alla
di limitata pendenza, ad andamento presso- con aperture. La copertura, tuttavia, anche copertura la fondamentale funzione di ele-
ché planare (Fig. 97). nelle sue forme tradizionali, non rappresenta mento di controllo degli scambi tra interno ed
All’opposto, in aree soggette a piogge di entità solo una ‘interfaccia’ tra interno ed esterno o esterno, in relazione all’efficienza energetica e
rilevante causate da fenomeni stagionali ricor- un dispositivo dedicato al controllo delle con- al comfort abitativo.
renti (Monsoni), le coperture tradizionali sono dizioni ambientali, ma costituisce anche un Dal punto di vista morfologico le coperture si
caratterizzate da pendenze elevate, cui si as- elemento la cui morfologia deriva da esigen- suddividono in due categorie, secondo la ca-
sociano configurazioni geometriche derivanti ze di rappresentatività e monumentalità o da pacità di tenuta all’acqua:
dalla fondamentale esigenza di concentrare, ragioni di tipo economico: esempi significativi - coperture continue,
allontanare e smaltire rapidamente cospicue sono individuabili nell’ambito dell’architettura - coperture discontinue.
portate d’acqua incidenti sui tetti in brevi in- gotica e barocca, dei revivals del XIX secolo, Le prime sono dotate di un manto a tenuta
tervalli temporali e per prolungati periodi. nell’uso abitativo dei sottotetti, a partire dalla stagna e possono essere realizzate con pen-
Nelle aree montane o comunque interessa- produzione di Jules Hardouin-Mansart. denze ridotte, mentre le seconde sono carat-
te da frequenti precipitazioni nevose durante L’evoluzione della tecnica costruttiva ha por- terizzate da pendenze funzionali che evitano
l’anno, l’inclinazione della copertura è legata tato a privilegiare gli aspetti legati al linguaggio infiltrazioni nei punti di discontinuità.
alla duplice esigenza di isolare superiormente architettonico o all’economia di costruzione ri-
l’edificio dal punto di vista termico e permet- spetto al controllo ambientale, soprattutto da
tere, contemporaneamente, uno smaltimento parte delle correnti di avanguardia dell’inizio
lento e costante dello strato depositato sui del XX secolo e del Movimento Moderno.
tetti dalle precipitazioni stesse: lo studio del- Le possibilità aperte dall’evoluzione della si-
l’inclinazione della copertura, tradizionalmente derurgia e della lavorazione del vetro, inoltre,
di tipo empirico e sedimentato dalle progres- hanno portato alla diffusione di coperture tra-
sive convenzioni costruttive, ha comportato sparenti, con successive evoluzioni legate al
la realizzazione di tetti con media pendenza, controllo dell’illuminazione diretta e dei para-
capaci di conservare uno spessore dello stra- metri ambientali, tra i quali i guadagni termici e
to nevoso sufficiente a sfruttarne le capacità la necessità di schermature e ventilazione con
isolanti, mantenendo l’aggravio sulla struttura l’apertura di sezioni nelle parti trasparenti.
entro limiti contenuti (Fig. 95). Nell’architettura contemporanea si registrano
In climi temperati, infine, la pendenza, l’an- significativi esempi in cui le funzioni ambien-
damento e configurazione geometrica della tale e rappresentative della copertura sono
copertura sono funzionali, tradizionalmente, inscindibili e costituiscono entrambi aspet-
a esigenze diversificate secondo i periodi del- ti fondamentali del progetto, valorizzando le
l’anno: protezione dalle precipitazioni, prote- possibilità aperte dagli sviluppi della tecnica
zione dall’irraggiamento, isolamento termico. edilizia.
Architettura del trullo

431
Fig. 98
Sezioni di edifici a trullo

“Nella Puglia centrale e meridionale è larga-


mente diffuso un particolare tipo edilizio, detto
a trullo, la cui più generale caratteristica è rap-
presentata dalla copertura a cupole, una per
ogni ambiente, completamente estradossate
in forme coniche, tronco coniche ed ellittiche,
impostate su un basamento rotondeggiante o
parallelepipedo. La varietà formale di questi
tipi dipende dalla molteplicità delle compo-
nenti che convergono nella loro determina-
zione: funzionali - uso magazzino o abitazione,
abitazione temporanea o permanente; natura-
li - la diversità di materiale disponibile per ogni
luogo, calcare o tufo, e le loro caratteristiche
di stratificazione, resistenza, grado di lavora-
bilità e facilità o meno di approvvigionamento;
tecnici - muratura a secco o con malta, strut-
tura delle volte a sistema spingente o inerte a
tholos; e infine propriamente formali, rintrac-
ciabili nelle variazioni proporzionali fra i volumi
costituenti e nei pochi elementi decorativi.” 2
Fig. 99
Alberobello rappresenta l’esempio più esteso
di agglomerato di edifici a trullo.
A differenza delle costruzioni disseminate
nelle campagne le forme volumetriche seguono
l’allineamento lungo la strada e sono disposte
a gruppi entro isole

Fig. 100 Figg. 101, 102
Soluzioni costruttive di pinnacolo Planimetria e vista prospettica di un esempio
rispettivamente in corrispondenza di trullo della Selva di Fasano: la distribuzione prevede
di sistema costruttivo a tholos e spingente al centro il soggiorno con focolare; intorno altri ambienti 2 Giorgio Simoncini, Architettura contadina di Puglia,
a magazzino e letto Vitali e Ghianda, Genova, 1960,  11
Coperture Coperture inclinate
di Francesco Simoni e Rosa Romano

Stratigrafia e prestazioni Fig. 104


432

[%] Diagramma schema


delle pendenze massime
Generalità consentite in relazione
100
alla scelta materica
90°
La stratigrafia di materiali e componenti di cui è 75° della copertura
costituita una copertura dipende dalla morfo-
logia dell’unità tecnologica, definita in base ai Coperture di
rame
60°
requisiti determinati dalla destinazione d’uso e
dalla collocazione dell’edificio (Figg.105, 106). Lamiere grec
ate
In generale, le relazioni tra collocazione, de-
stinazione d’uso, morfologia, stratigrafia, tipo-
Tegole bitum 70
logia strutturale, e materiali e componenti di inose 45°
una copertura possono essere descritte dalla
Lastre ondu
mappa concettuale riportata in fig. 103. la
di fibrocem te 60
ento
L’analisi dei diversi sistemi di copertura può
essere effettuata in base a tale organizzazione Lastre di a
rdes
ia
delle relazioni. 30°
50

Tegole di
cem
Coperture di ambienti esterni ent
o
40
Tegole d
i la
In regioni caratterizzate da clima caldo secco, a innesto terizio

la copertura di ambienti esterni utilizzati pre- Tegole d 30


i
valentemente durante le ore diurne è gene- a sovra lateri
ppo zio 15°
siz
ralmente costituito da materiali leggeri, facil- ion
e
mente rimuovibili e sostituibili con frequenza 20
stagionale: funzione principale di questo tipo
di copertura è quella di assicurare un sufficien-
10
te grado di ombreggiamento. La resistenza
della struttura orizzontale è limitata ai carichi
dovuti al vento (effetto vela) o a piogge intense
e di breve durata (effetto catino), non essen-
do richieste caratteristiche di stabilità per la Trave 4 1 Listellatura Manto di copertura Fig. 105
di falda portategole in tegole Esempio di stratigrafia
agevole rimuovibilità e sostituibilità dei com-
di copertura inclinata:
ponenti e la permeabilità dei materiali (tradi- particolare di colmo.
zionalmente costituiti da tessuti o cannicciati), Le principali stratigrafie
legata alla temporenaità d’uso degli ambienti. tecniche della copertura
La struttura orizzontale può essere assente, in inclinata si posso
identificare in:
caso di piccole luci, o costituita da elemen- 1. manto di copertura;
ti leggeri (cordame, cavi, profilati in legno o 2. barriera al vapore;
acciaio con area della sezione trasversale li- Canale
3. stratocobente; 4. strato
mitata), la cui disposizione è funzionale a otti- di gronda impermeabile; 5. elemento
strutturale. Oltre a questi
mizzare le caratteristiche di solidarietà (trama strati principali possiamo
intrecciata uniforme, con interassi di estensio- trovare, a seconda delle
ne contenuta). prestazioni richieste
l’utilizzo di strati secondari:
strato di protezione; strato
Listello di ventilazione; strato di
sagomato
diffusione del vapore;
di gronda
strato di collegamento;
indipendenti

Collocazione
strato di continuità e
Destinazione regolarizzazione; strato
(fascia climatica,
d'uso di supporto; strato di
microclima locale,
Dati

tradizioni costruttive) imprimitura; strato di


ripartizione dei carichi.
Aggetto Imprimitura 3 2 Listone
di gronda bituminosa di gronda
Elemento
Requisiti
Esigenze

di colmo 4 Listellatura 1
prestazionali Manto di copertura
(funzioni copertura) in tegole portategole

Morfologia Stratigrafia
(funzioni strati)
Tecnologia

Tipologia Materiali e
strutturale componenti
(struttura portante)

Fig. 103 Fig. 106
Mappa concettuale delle Esempio di stratigrafia
relazioni tra i fattori che di copertura inclinata:
determinano la formazione particolare di gronda
di una copertura

5 Imprimitura 2 3 Travetto
bituminosa di falda
Coperture inclinate

In caso di grandi luci o di uso degli ambienti Fig. 107

433
Esploso di copertura
ricorrente durante l’anno (stagionale), la strut- in legno e coppi ventilata:
tura verticale è caratterizzata da maggiore possiamo vedere come
stabilità di quella orizzontale e può coincidere la composizione di ogni
con elementi portanti non dedicati, ai quali la strato sia pensata
in supporto e sinergia
copertura è direttamente ancorata o appesa. con gli altri: la scelta dei
L’uso prolungato di spazi esterni coperti ha Elemento di tenuta: materiali deve quindi
tegole in laterizio
generato, tradizionalmente, sistemi di coper- essere congrua sia con le
tura realizzati con materiali resistenti e durevo- prestazioni da raggiungere,
sia con la morfologia scelta
li: secondo le fasce climatiche e le destinazio- Strato di supporto:
listelli in legno
ni d’uso, questi ambienti sono utilizzati come
riparo di persone o merci da precipitazioni,
eccessivo irraggiamento o fenomeni legati a Strato di ventilazione:
caratteri specifici dei microclimi locali. listelli in legno

Le tipologie architettoniche maggiormente


diffuse sono quelle della loggia (isolata o ac- Strato di controllo
costata ad ambienti chiusi) e del passaggio tenuta all’acqua
coperto. In particolare, la loggia addossata o
inserita all’interno di corpi di fabbrica chiusi
costituisce anche un elemento di protezione Elemento termoisolante:
pannello in lana di roccia
dell’involucro e contribuisce alla regolazione
del comfort negli ambienti.
La stratigrafia della copertura di questi spazi
Elemento di tenuta
(esclusi quelli sormontati da ambienti chiusi) all’aria
dipende dalle caratteristiche della struttura
portante e dai materiali del manto.
I modelli tradizionali sono realizzati con strut-
tura costituita da volte o orditura lignea e man- Strato di supporto:
assito in legno
to in calce, elementi lapidei, laterizio o, più ra-
ramente, lamiera di piombo.
Le attuali evoluzioni delle coperture di am-
Elemento portante:
bienti esterni (pensiline) sono generalmente travi in legno
realizzate con struttura e materiali leggeri, e
permettono un uso degli spazi prolungato e
dedicato anche al controllo ambientale.

Stratigrafia delle coperture tradizionali di


ambienti interni

La funzione delle coperture di ambienti interni


è quella, oltre che di proteggere da precipita-
zioni e irraggiamento, di contribuire all’isola- Non ventilata Ventilata Ventilata sotto tetto
mento e al controllo termico degli spazi chiu-
si (Figg. 107, 108). La stratigrafia e i materiali
delle coperture tradizionali di ambienti inter-
ni sono assimilabili a quelli delle logge e dei
passaggi coperti con, in alcuni casi, variazioni
dovute all’esigenza di assicurare un grado di
Non isolata

isolamento e comfort termico variabile in ra-


gione di condizioni climatiche, fattori econo-
mici e convenzioni costruttive consolidate.
Le differenze principali tra la stratigrafia delle
coperture di ambienti esterni e quella delle co-
perture di ambienti interni riguardano gli spes- Fig. 108
Schemi funzionali
sori di materiali e componenti e il ruolo degli Nelle coperture riveste
spazi tampone. un ruolo particolarmente
Le coperture inclinate (media pendenza) degli importante lo strato
edifici tradizionali di alcune aree alpine sono isolante: a seconda della
sua posizione e della sua
realizzate con un manto pesante, costituito da presenza si definiscono
Isolata

elementi lapidei di grandi dimensioni in pietra le tipologie funzionali


di ardesia (Figg. 109, 110). delle coperture
La massa e le proprietà fisico-chimiche del-
l’ardesia conferiscono al materiale un’elevata
capacità di sfasamento e smorzamento del-
l’onda termica.
L’ardesia mantiene il calore per prolungati pe-
Manto lapideo o in laterizio
riodi, rilasciando lentamente energia termica.
In presenza di neve sul manto, le qualità del Orditure in legno
materiale permettono, unitamente alla scabro-
sità degli elementi impiegati, un lento sciogli-
mento e smaltimento della neve stessa, utiliz-
zata come isolante.
In regime estivo, l’ardesia protegge gli ambienti Neve
sottostanti dal forte irraggiamento diurno, ac-
cumulando il calore e rilasciandolo lentamente Elementi lapidei
durante la notte, quando la temperatura si ab- Figg. 109, 110
Orditure in legno Stratigrafia dei materiali
bassa rapidamente.
e componenti di copertura
delle logge tradizionali
Coperture Coperture inclinate
434

Manto in calce
Manto lapideo o in laterizio

Struttura: volta Spazio tampone Orditure in legno

Tavolato
o elementi in laterizio

Orditure in legno

Fig.111 Fig. 114

Manto lapideo o in laterizio


Manto lapideo o in laterizio

Struttura: volta Spazio tampone Tavolato o elementi in laterizio

Tavolato o elementi in laterizio

Orditure in legno

Fig.112 Fig. 115
Malta in calce
Manto in calce
Malta-pendenza

Elementi lapidei Tavolato o elementi in laterizio

Spazio tampone Orditure in legno

Struttura: volta Spazio tampone

Volta

Fig.113 Fig. 116

Figg. 111 - 117
Le coperture costituite da volte, quando sono Stratigrafia dei materiali e
utilizzate in ambienti interni, sono general- componenti di copertura
mente caratterizzate, rispetto a quelle delle delle logge tradizionali Manto lapideo o in laterizio
logge o dei passaggi coperti, da un maggiore Tavolato o elementi in laterizio
spessore, funzionale al necessario isolamento
Orditure in legno
termico degli ambienti (Figg. 111, 112).
In generale, inoltre, gli elementi di involucro Spazio tampone
caratterizzati da grande spessore ed eleva- Volta
ta massa termica rappresentano un efficace
dispositivo di controllo passivo dell’edificio,
soprattutto nelle regioni a clima caldo secco,
con un funzionamento assimilabile a quello
dell’ardesia in regime estivo.
Quando le volte costituiscono la struttura
portante della copertura si forma uno spazio Fig. 117
intermedio (tampone) tra i due sistemi edilizi,
che contribuisce all’isolamento termico degli
ambienti interni sottostanti (Figg. 113 - 117).
La pratica di utilizzare spazi tampone per l’iso-
lamento termico degli ambienti è diffusa nel-
le varie fasce climatiche, dove è frequente la In generale le attuali tecnologie e i componenti
presenza di sottotetti non abitati, realizzati con diffusi in campo edilizio offrono prestazioni (in
solai o volte tra gli spazi interni e la copertura termini di isolamento termico e acustico, iner-
(Figg. 114, 115). zia, traspirabilità dei materiali, fonoassorben-
Fig. 118 Fig. 119
Le evoluzioni della stratigrafia dei materiali e za) sufficienti ad assicurare i necessari livelli di
componenti di copertura sono state genera- comfort abitativo dei sottotetti e degli ambienti Figg. 118, 119
te dalla diffusione dell’impiego dei sottotetti a diretto contatto con la copertura. In partico- Schema funzionale
come spazi abitabili e di requisiti di maggior lare, i tetti verdi, possono offrire, oltre a ele- Possiamo vedere il
ecomfort ambientale negli ambienti a uso in- vati livelli di comfort, prestazioni di durabilità funzionamento di due
tipologie di coperture
dustriale. (protezione della copertura), ritenzione idrica differenti:
Si possono distinguere quattro tipologie gene- (riduzione delle superfici impermeabilizzate), tetto caldo (Fig. 118);
rali di copertura, in relazione ai principali com- trattenimento delle polveri e un contributo al- tetto freddo (Fig. 119).
ponenti della stratigrafia: l’abbattimento dell’effetto ‘isola di calore’. Dallo schema possiamo
capire che a seconda
- coperture verdi; del posizionamento dello
- coperture ad andamento pressoché planare; strato isolante concorrano
- coperture inclinate di ambienti a uso non in- a realizzare le prestazioni
dustriale; di copertura, non solo lo
strato isolante ma tutti gli
- coperture di tipo industriale. elementi presenti.
Coperture inclinate

Coperture ventilate Tetto ventilato Tetto non ventilato

435
Le coperture ventilate sono realizzate in modo
da garantire la presenza di uno spessore de- Estate
dicato alla circolazione di aria all’estradosso
dello strato isolante (Fig. 120).
Nelle coperture tradizionali, immediatamente
sotto il manto costituito da elementi in laterizio
(coppi e tegole), sono presenti canali che per-
mettono una circolazione dell’aria (microven-
tilazione) per lo più unidirezionale, la cui for-
mazione è conseguenza delle caratteristiche
costruttive e materiche della copertura stessa
(Figg. 121 - 123).
Fig. 120
La particolarità della copertura ventilata è Funzionamento copertura
quella di garantire la presenza di un moto con- Inverno ventilata: comparazione
vettivo indotto, grazie alla presenza di un in- tra copertura ventilata e
tercapedine continua, all’interno della quale è copertura non vetnilata
possibile che l’aria circoli in tutte le direzioni.
Per le sue caratteristiche costruttive, pertanto,
la copertura ventilata riduce, eliminandola, la
formazione di condensa e contribuisce effica-
cemente all’abbattimento dei carichi termici
estivi. Il moto dell’aria all’interno del pacchet-
to di copertura assicura un rapido smaltimen-
to dell’umidità in eccesso e, in regime estivo,
evita l’esposizione diretta degli strati inferiori
alle alte temperature derivanti dall’esposizio-
ne a irraggiamento. Lo strato superiore della
copertura, soggetto all’incidenza diretta dei
raggi solari, trasferisce calore alla lama d’aria
sottostante, il cui aumento di temperatura in-
nesca il moto convettivo. Coppi e tegole alla romana
L’efficacia della copertura ventilata dipende
dalla dimensione dello spessore dello strato
d’aria. Una dimensione eccessiva può deter-
minare una diminuzione della velocità del flui-
Listelli per tegole
do (effetto Venturi) e, in regime invernale, un
abbassamento della temperatura all’interno
dello strato, tali da impedire l’innesco del ne-
cessario moto convettivo. Controlistelli per ventilazione

Guaina sottotegola traspirante

Pannelli in fibra di legno


Fig. 121
extraporosi
Modello di copertura
ventilata Catenella

Rivestimento in cotto

Copertura isolata ventilata Elemento di tenuta Copertura isolata ventilata Elemento di tenuta

Microventilazione sottotegola
Elemento di supporto

Elemento di supporto
Microventilazione sottotegola
Elemento portante
(continuo o discontinuo)
Elemento portante
Strato di ventilazione (continuo o discontinuo)

Strato di tenuta all’aria Strato di ventilazione

Elemento termoisolante
Strato di tenuta all’aria
Strato di schermo al vapore (eventuale)
(eventuale)

Elemento termoisolante

Strato di schermo al vapore


(eventuale)

Fig. 122 Fig. 123
Schema di funzionamento Schema di funzionamento
del tetto caldo del tetto freddo
Coperture Coperture inclinate
436

Fig. 124 Fig. 125 Fig. 126 Fig. 127 Fig. 128


Copertura con falde Copertura a due falde e Copertura a stella, Copertura mono-falda, Copertura a mansarda,
a capanna capanna, mantengono la solitamente si usa per questa soluzione è tipica della Francia
stessa linea di colmo e di edifici isolati perlopiù a realizzabile solo nel caso deriva il suo nome da
gronda pianta quadrata di muri perimetrali paralleli Jules Hardouin-Mansart,
architetto della fine
del 1400

Principali morfologie

La scelta della morfologia di una copertura in


fase di progettazione deve essere fortemente
legata al contesto ambientale: sia che questa
ne identifichi un caso puntuale, come in edifi-
ci di carattere pubblico o rappresentativi, sia
che si integri nel contesto generale. Questo in
relazione alla necessità di rispondere in modo
efficace alle richieste imposte dalla zona cli-
matica e del contesto socio-culturale, al fine
di ottenere il rispetto dei limiti di normativa e il
corretto comfort indoor per l’utenza.
La composizione morfologica di una copertu-
ra, in ambito di progettazione pratica, supera-
Fig. 129 Fig. 131
ta un’attenta analisi del contesto ambientale, Copertura a padiglione, generalmente realizzate su piante Sistema pratico di disegno delle coperture a più falde
in rispetto delle normative vigenti e del con- di poligoni regolari, con smaltimento delle acque piovane intersecate. Il progetto del tetto deve comunque essere
testo, si può quindi ricondurre a un problema su tutti i lati del poligono di base. In questa tipologia, le improntato alla semplicità e alla regolarità, avendo
formale di intersezione geometrica delle falde intersezioni tra falde contigue danno vita a displuvi e a presente che questi fattori incidono sugli aspetti
compluvi di progettazione, manutenzione, realizzazione e costo.
(dei piani) che andranno a costituire la coper- Uno dei procedimenti più diffusi per la risoluzione
tura stessa. Di conseguenza l’utilizzo di una geometrica di questo tipo di tetti è il metodo delle
corretta tecnologia nei confronti di una scelta bisettrici: partendo da una scomposizione in rettangoli
formale costituisce un sistema di approccio o in forme semplici si tirano le bisettrici di ogni angolo,
realizzando cosi una linea di colmo, spesso a differenti
alla progettazione di un sistema di coperture quote. Questo sistema riesce a mantenere la gronda
inclinate. La progettazione di una copertura a quota costante. È conveniente procedere dai corpi
inclinata si basa sulla definizione iniziale dei di fabbrica aventi maggiore profondità, sommando
due elementi che definiscono la falda: colmo poi al loro disegno quello che scaturisce dai corpi minori
(eventualmente componendo il perimetro di gronda
e gronda che portano a definire le coperture a complessivo prolungando la traccia di alcuni lati).
colmo costante o a gronda costante. Questa
divisione nasce proprio dalla progettazione
della copertura stessa che mantiene costante Fig. 130
l’altezza del colmo, della gronda o di entrambi Copertura a shed, tipica delle costruzioni industriali offre
riparo e grazie alle sue vetrate solitamente esposte a nord,
in casi di estrema regolarità della planimetria. ottiene al suo interno ottime condizioni di comfort visivo
Nelle costruzioni a falde inclinate possiamo
identificare le seguenti tipologie: monofalda,
Linea di compluvio Linea di colmo
capanna, padiglione, padiglione e capanna,
Cartella Linea di gronda
mansarda, stella, shed (Figg. 124 - 130).
Falda Vertice
Le coperture a shed sono solitamente impie- Linea di displuvi
gate in edifici industriali. Grazie alla loro mor- Sporto
Grembiule
fologia garantiscono l’illuminazione in modo
Scossolina
naturale degli spazi di lavoro, evitando feno-
meni di abbagliamento. Inoltre, proprio grazie Conversa
alla loro forma, possono essere utilizzate come
elementi per la ventilazione naturale (Fig. 130). Canale
di gronda
Le coperture a mansarda (Fig. 128) e a padi-
glione (Fig. 129), sono solitamente utilizzate Doccione
Linea di raccordo Linea di compluvio
in edifici di tipo residenziale, commerciale o orizzontale
direzionale, e vengono realizzate per ricavare Linea di bordo
Pluviale
spazi abitabili e di servizio sottotetto: la loro
posizione, a ridosso della copertura, permette Figg. 132, 133
di avere uno spazio tampone che contribuisce Schema tecnico per la
a regolare il comfort interno in funzione del cli- progettazione delle coperture,
con nomenclatura degli
ma stagionale. elementi principali
© Michel Denancé © Michel Denancé

© RPBW, Enrico Cano © Michel Denancé

Figg. 134 - 139
Renzo Piano Building Workshop,
Coperture inclinate

Zentrum Paul Klee, Berna, Svizzera, 1999 - 2005


© Michel Denancé

© Rpbw, Renzo Piano Building Workshop

437
Coperture Coperture inclinate

Manto di copertura Tipo di copertura Pendenza minima Interasse interventi di ristrutturazione in sostituzione
438

della falda (%) listelli (cm) delle lastre di fibro-cemento.


Lapideo A lastre allineate (1) 35 23 Le caratteristiche chimico-fisiche del materia-
Alla francese 45 14 le garantiscono:
Le coperture in pietra sono tipiche di alcune A squame 35 12 - resistenza all’umidità, rendendola un mate-
zone montane dell’Italia e dell’Europa, dove (1) Lastre allineate posate a copertura doppia riale impermeabile;
sono utilizzate a partire dal Medioevo per - resistenza termica;
sostituire materiali infiammabili quali paglia - resistenza agli sbalzi di temperatura, che ne
Tab. 7
o scandole di legno, limitando il pericolo al- Indicazioni concernenti la pendenza delle falde
permettono l’utilizzo in ogni tipo di clima e
lora riccorente di incendio. Sostituite alla fine e particolarità di posa atte a garantire la tenuta un’ottima durabilità nel tempo a fronte di poca
del XIX secolo dai rivestimenti in argilla, quali di delle coperture di lastre di ardesia manutenzione;
coppi e tegole, si è tornato a utilizzarle negli - resistenza al fuoco.
ultimi decenni in interventi di ristrutturazione peso di un uomo nel caso di manutenzione. Le coperture in ardesia si distinguono in rela-
e restauro ma anche nelle nuove costruzioni, Inoltre, in tetti costruiti in aree geografiche con zione al sistema di fissaggio (a chiodi o ganci),
per le loro particolari caratteristiche estetiche clima freddo in cui sono ricorrenti le nevicate alla pendenza della falda e alla sovrapposizio-
e morfologiche (Fig. 140). Le coperture in pie- si dovranno installare dei paraneve con la fun- ne delle lastre (Figg. 141, 142) in:
tra garantiscono buone prestazioni termiche zione di frammentare le lastre di ghiaccio, diri- - tripla genovese,
durante tutto l’arco dell’anno e, se la loro posa gendone la caduta e impedendo che la neve si - tripla a ganci,
in opera è corretta, presentano una durata ammassi sulla copertura e che cadendo pro- - doppia a ganci,
maggiore dei tradizionali tetti in laterizio. duca danni all’edificio e ai suoi utenti. - doppia a ganci con lastre scantonate sui due
Naturalmente a causa del peso proprio del In area mediterranea sono invece diffuse co- angoli bassi,
materiale (le lastre di tamponamento possono perture lapidee piane o con andamento cur- - a squame,
arrivare a spessori di 3 - 4 cm e sono sovrap- vilineo, in cui la copertura diviene in molti casi - semplice alla francese,
poste per un tratto di almeno 8 cm) si dovrà elemento dedicato anche alla ventilazione - alla francese a ganci.
avere cura di dimensionare adeguatamente la naturale dell’edificio, come nei trulli pugliesi Il sistema di posa a chiodi è il sistema di messa
struttura di supporto (Figg. 143 - 147). o nei nuraghi sardi. Anche in questo caso si in opera tradizionale ligure per sovrapposizio-
scelgono materiali lapidei locali per la finitura ne e fissaggio con malta grossa; il sistema di
degli edifici, avendo cura di metterli in opera posa a ganci invece è un sistema più moderno
con un’adeguata sovrapposizione delle lastre che permette una manutenzione del manto di
per evitare infiltrazioni d’acqua all’interno del- copertura più agevole ed efficace nel tempo.
l’edificio. Nell’ultimo decennio anche i processi di pro-
duzione sono stati interessati da processi di
1. L’ardesia innovazione tecnologica che hanno portato
alla produzione di lastre di spessori ridotti,
L’ardesia, detta anche pietra di lavagna, è una circa 20 mm, che presentano tempi di rea-
varietà di roccia metamorfica allotigena di ori- lizzazione e costi inferiori rispetto alle lastre
gine sedimentaria, diffusa dal Medioevo per tradizionali. L’ardesia, come tutti i rivestimenti
realizzare rivestimenti edilizi in Italia settentrio- lapidei, può essere considerato un materiale
nale, in particolar modo in Liguria. ecosostenibile e naturale, purché i processi di
Grazie alla sua facilità di lavorazione e al suo lavorazione e produzione siano certificati ri-
colore, plumbeo-nerastro, negli ultimi anni si è spetto alle norme ambientali e il materiale non
Fig. 140
tornati a utilizzarla per le sue peculiarità este- sia utilizzato in aree geografiche lontane dalla
Il manto di copertura in elementi lapidei si divi- tico-cromatiche nelle nuove cotruzioni o negli zona di estrazione.
de principalmente in due categorie:
- coperture in lastre di pietra, tipiche di alcu-
ne zone rurali, grazie alla facile reperibilità del
materiale; Listello cm 4x3
- coperture in lastre di ardesia, tradizionalmen- Listello di partenza
23 cm
te impiegate in Liguria e diffuse negli ultimi cm 4x4

anni anche in altre aree geografiche.


Per garantire un buon funzionamento delle co-
perture in pietra ed evitare infiltrazioni d’acqua
si deve avere cura di progettare adeguata-
mente i seguenti aspetti: F Lastra
- la pendenza, strettamente legata alle condi-
zioni climatiche dell’area geografica;
- l’impermeabilità dei componenti, e che di-
pende dalla posa in opera e che deve garantire
il deflusso delle acque meteoriche e impedire
il loro ristagno (Tab. 7).
Tra i sistemi di copertura lapidei maggiormente
diffusi si ricorda il tetto in lose, lastre di pietra Grembiule in rame
P

naturale martellinate a mano, realizzate in di- Lastra di partenza


P

Lastra
mensioni geometriche miste o di dimensione
regolare di 80 × 80 cm. Lastra di partenza
La posa in opera delle lose avviene in tre fasi:
- posizionamento sul manto di copertura; Tavolato o caldana
Gancio 3 mm Lastra Lastra
- squadratura; di rame di partenza
- fissaggio mediante chiodatura alla listellatura o acciaio inox
sottostante.
C

In alcuni casi, quando la falda non ha una


A

9 cm
pendenza troppo accentuata, le lose possono B
essere semplicemente sovrapposte le une alle
57
57

altre, con un sormonto di circa 20 cm.


70

B
Anche in questo caso la struttura di supporto 70
dovrà essere opportunamente dimensionata Fig. 141 Fig. 142
per sopportarne il carico proprio ed eventuali Esempio di copertura Esempio di copertura
mista in lastre di ardesia mista in lastre di ardesia
carichi accidentali quali neve, acqua e anche il allineate e alla francese allineate e alla francese
Coperture inclinate

439
Manuel G. Vincente © Foundation for the City of Culture of Galicia

Figg. 143 - 147
Eisenman Architects,
City of Culture of Galicia,
Santiago de Compostela,
Spagna, 1999-oggi

detalle seccion “tartan”

detalle borde de cubierta


con fachada sur seccion

ROOFS R12 Baseboard of fireproof DMF panel , paint finish. exterior cap
Qm2 Roof perforated aluminum panel lacquered. R21 3mm aluminum magnesium panel for glass facades Al10 Anodized aluminum frame for organizing and guiding
Thickness 3mm, over anodized aluminum framing. (variable thickness) galvanized steel members for rough cut stone
Qm4 roof finish lacquered aluminum panel.
METAL MEMBERS WATERPROOFING, DRAINAGE AND INSULATION
Male-female joint, filled up with polyurethane foam.
Ac2 Laminated galvanized steel member I1 Asphalt roof waterproofing
Over aluminum framing.
Ac5 Folded galvanized stainless steel member I2 Liquid resin waterproofing
Qp 1 Roof finish of Cuarcita stone, natural cut.
Ac8 Welded galvanized steel member I9 Extruded rigid polystyrene thermal insulator sheet pro-
Medium thickness 5cm. Joints 1cm.
Ac11 Galvanized steel sheet tected by 10mm of mortar
Qp 2. Roof finish of Cuarcita stone, natural cut.
Ac14 Galvanized steel tube I10 Polyurethane foam thermal insulator
Medium thickness 20cm. Joints 1 cm.
Ac15 Stainless steel tube I14 Regulating cement mortar. Minimum thickness 2cm
STEEL STRUCTURE Ac19 Laminated painted galvanized steel member
GLAZING
M4 welded steel beam Ac22 Folded painted galvanized steel sheet
V1 Transparent insulated laminated glass
Ac23 Painted galvanized steel tube
CLADDINGS (8+8 / 20 / 6+6 mm), solar control.
Ac26 ∅6mm stainless steel anchorage for placing stone
R3 Water resistant drywall 15+15 mm. V2 Transparent insulated laminated glass (
with epoxy resin finish and 5cm of adjustable height
Interior steel framing 70mm, insulation of rockwool 100 mm. 8+8 / 20 / 6+6 mm), acid treatment on interior, solar control
Ac34 Self-supporting lacquered galvanized steel deck.
R10 Indented drywall panel 13+10 mm with rock wool. V6 Transparent laminated glass 10+10mm
Thickness=1.2 mm Depth=34 mm
R11 Reveal on the 8 × 8 grid, 2 drywall panels 15+15 mm. V17 Opaque glass (8+8 / 20/ 6+6mm), solar control
Al5 Fixed lacquered aluminum sheet framework with
Manuel G. Vincente © Foundation for the City of Culture of Galicia

Roland Halbe © Foundation for the City of Culture of Galicia


Roland Halbe © Foundation for the City of Culture of Galicia
Coperture Coperture inclinate

Laterizi
440

Il manto di copertura in laterizio può essere


classificato tra le coperture discontinue, com-
poste da piccoli elementi dove la tenuta è as- m
37 c
sicurata dalla sovrapposizione degli elementi 32÷ 18÷20 cm
e dall’inclinazione della copertura.
“Il tetto tradizionale in laterizio, realizzato con
tegole e coppi su ordito in legno, costituisce a. Listelli b. Listelli c. Travetti Tavolato

una soluzione pienamente sostenibile, basa-


ta su principi semplici e ancora validi: l’ab- Fig. 148
Schema di posa in opera
binamento di una struttura leggera (ordito in e misure standard per le
legno) realizzata con materiali rinnovabili, ma coperture in coppi, coppi
soggetta a variazioni dimensionali piuttosto e tegole, tegole
consistenti, abbinata a un rivestimento a giun- Grembiale di bordo
ti mobili tra elementi discontinui (le tegole e i
coppi), collegati al supporto ma non vicende-
volmente, così da formare un manto idoneo ad
adattarsi alle variazioni dimensionali eppure in
grado di resistere agli agenti atmosferici per
una durata temporale maggiore di quella della
struttura secondaria sottostante”3. Tegola
Le principali tipologie di copertura in laterizio
si distinguono, per la morfologia degli elemen-
ti e per i sistemi di aggancio, in:
- Tegole curve che garantiscono la tenuta agli
agenti atmosferici attraverso la sovrapposi- Tratto di coppo
zione degli elementi (Fig. 148) e che si pos-
sono identificare nei coppi. La copertura a
coppi si esegue disponendo a file allineate e
Fig. 149 Fig. 150
attigue - partendo dalla grondaia verso il col- Schema di posa in opera Schema di realizzazione
mo - un primo strato di elementi con la conca- (colmo e gronda) delle finiture di bordo
vità rivolta verso l’alto e l’estremità più larga di di una copertura in coppi con copertura in tegole
coppo verso la linea del colmo; i coppi sono portoghesi
sovrapposti gli uni agli altri di circa 10 cm.
Su questo primo strato si dispone il secondo
strato di coppi con la concavità rivolta verso il Tipo di tegola Zona climatica Pendenza Lunghezza
(senza fissaggio) minima e massima massima
basso e l’estremità più larga del coppo verso della falda (%) della falda (m)
la linea di gronda, in modo tale da ricoprire le
Coppi (1) Tutta Italia 35 - 45 10
connessioni tra gli elementi adiacenti sotto-
stanti (Fig. 149). Italia settentrionale 35 - 60 12
Marsigliesi,
e zone appeniniche Tab. 8
La pendenza minima delle coperture realizzate portoghesi,
olandesi Italia centrale, 30 - 60 10 Tabella riassuntiva
con coppi deve essere del 35%. I coppi sono pendenze massime
meridionale e insulare
prodotti con la tecnica dell’estrusione o dello e minime accettate
stampaggio e possono essere dotati di dentel- (1) Lunghezza misurata in proiezione orizzontale per le coperture in cotto
li d’arresto che ne migliorano il fissaggio.
- Tegole piane che evitano infiltrazioni d’acqua
grazie alla giunzione con una serie di incastri e
risalti che ne assicurano il corretto posiziona-
mento (Fig. 148).
Sono classificate come tegole piane:
- Tegola romana (embrice). Elemento piano
trapezoidale in laterizio, generalmente utilizza-
to per realizzare lo strato inferiore del manto
di copertura, in cui gli embrici accostati sono
coperti con la sovrapposizione di un coppo.
In alcuni casi possono essere utilizzati embrici
rovesciati anche per la realizzazione dello stra-
to superiore;
- Tegole marsigliesi. Elemento quadrangolare
piano con incavi e sistemi di incastro per la
sovrapposizione. La posa delle tegole marsi-
gliesi si esegue per file orizzontali, su listelli in
Fig. 151 Fig. 152
legno o su pannelli prefabbricati, predisponen- Schema tecnico-pratico Schema tecnico-pratico
do la prima fila allineata alla gronda del tetto. per la posa in opera per la posa in opera
Le tegole vengono quindi posate sfalsate, in delle tegole marsigliesi delle tegole portoghesi
modo che le giunture non rimangano allineate,
e sovrapponendo le parti terminali per circa 32 Conversa di
lamiera
o 36 cm (Figg. 151, 153). Grazie alla particolare
forma la tegola marsigliese può essere utiliz-
zata anche per realizzare coperture con anda-
mento leggermente curvo.

Fig. 153
Schema di realizzazione
delle finiture per compluvio
3 G. L. Brunetti, Coprire per durare, in Costruire in laterizio con copertura in tegole
n. 116, marzo aprile 2007 marsigliesi
Coperture inclinate

- Tegole portoghesi. Le tegole portoghesi, di massima pendenza (Tab. 8). - tetti freddi, ventilati sia sottotegola, sia nel

441
formate da un coppo e da un embrice, sono Negli ultimi anni il settore delle coperture in sistema di sottocopertura.
messe in opera come le altre tipologie di te- laterizio è stato caratterizzato da una forte in- In una copertura in laterizio, lo strato isolante
gole, partendo dalla linea di massima penden- novazione tecnologica finalizzata a proporre va sempre posto al di sopra del solaio struttu-
za della copertura e seguendo un andamento soluzioni per il risparmio energetico. rale e nel caso di tetto ventilato al di sotto dei
diagonale (Figg. 150, 152). In questo tipo di In tal senso si è assistito a un aumento dello distanziatori per i coppi al fine di evitare ponti
coperture la parte piana dell’elemento in la- spessore delle stratificazioni delle falde con- termici. Gli strati impermeabili devono essere
terizio consente il rapido deflusso dell’acqua, seguente all’introduzione degli isolanti termici, posti sopra l’isolante termico per sovrappo-
mentre la parte curva conferisce all’elemento che in alcuni casi sono prodotti come elementi sizioni orizzontali, con lo strato superiore che
un’adeguata resistenza meccanica. di supporto alle tegole, quali lastre sottocop- sormonta quello inferiore di circa 10 cm.
- Tegole olandesi. Composte da una parte pia- po o sottotegola, che assolvono alla funzio- È consigliabile utilizzare membrane impermea-
na e una convessa, che gli conferiscono una ne di punto di ancoraggio degli elementi di bili traspiranti che consentono il passaggio del
particolare forma ondulata con un’arcuatura chiusura, garantendo la durata delle strutture vapore, ma bloccano le infiltrazioni d’acqua.
meno accentuata rispetto ai coppi e alle te- di sostegno. La necessità di incrementare le Di recente sono state immesse sul mercato
gole portoghesi, esse presentano un incastro prestazioni di resistenza al vapore ha portato soluzioni di copertura in laterizio che possono
a doppia tenuta che le rende particolarmente alla diffusione delle guaine al vapore e delle in- essere montate a secco, superando la tradi-
indicate per l’utilizzo in tetti a falde ribassate e tercapedini d’aria; queste ultime hanno avuto zionale messa in opera a umido e/o per gra-
in aree geografiche a clima ventoso. grande successo poiché oltre alla regolazione vità, e permettendo di realizzare coperture in
Le metodologie di posa in opera del laterizio, igroscopica permettono di migliorare le pre- laterizio con caratteristiche tecniche e presta-
normate dalla UNI 9460, si distinguono preva- stazioni termo-igrometriche del manto di co- zionali simili a quelle delle facciate ventilate.
lentemente in: pertura e di utilizzare anche materiali termoi- Possibilità che può spingersi fino all’adozione
- listellatura lungo la linea di gronda, in cui gli solanti porosi ed ecocompatibili che, grazie di soluzioni di copertura/rivestimento a giunti
elementi in laterizio sono posti con interasse alla riduzione dell’umidità nel sottocoppo, non aperti, creati senza la sovrapposizione degli
di 32 - 37 cm a partire dalla linea di gronda; sono soggetti a fenomeni di degrado. elementi di chiusura esterna e che permettono
- listellatura secondo la linea di massima pen- In relazione alle diverse caratteristiche igroter- di avere una continuità superficiale dell’involu-
denza, in cui gli elementi in laterizio sono posti miche possiamo distinguere: cro in cui la copertura si sviluppa come esten-
con interasse di 18 - 20 cm a partire dalla linea - tetti caldi, micro ventilati sottotegola; sione della facciata (Figg. 154 - 156).

5
© BODEGAS PHOTOS,SL

Figg. 154 - 156
Rogers Stirk Harbour+Partners,
Rogers Stirk Harbour + Partners

Bodegas Protos Winery,


Peñafiel, Valladolid,
Spagna, 2003 - 2008

1. Canalon oculto diagonal formado por seccion de


 aluminioen forma de U de 190 × 140 × 140 mm exteriores
2. Tablero tipo sandwich autoportante formado por capas
 de abeto 27 mm, poliestireno expandido 100 mm y abeto
3. Rastrel tipo de madera laminada de pino con tratamiento
 al autoclave adaptado a la curvatura de cubierta
 100 × 132 mm de seccion con aristas superiores
 rodondeadas
4. Pieza Ceramica tipo Modelo Maestral de Terreal
 de 300 × 1480 × 40 mm (color rojo)
5. Pieza de remate configurando canalon perimetros
 este-oeste formada por perfiles de acero inoxidable
6. Gargola perimetro este-oeste formada por tubo
 de acero inoxidable de 80 mm de diametro
Coperture Coperture inclinate

Metallico
442

I manti di copertura in metallo si classificano B


5
in funzione del tipo di metallo utilizzato e della 5
geometria degli elementi che li costituiscono
in:
- Tetti a scandole, cioè a piccoli elementi che
si mettono in opera per sovrapposizione se-
guendo la logica delle tegole; le scandole
hanno solitamente uno spessore minimo e 1 2
possono presentare il lato inferiore bitumato, A
in modo da creare un effetto massa molla per
l’attenuazione del rumore;
- coperture a pannelli di misure e spessori va-
4
riabili; si tratta di elementi compositi con alcu-
ni strati funzionali, come i pannelli isolanti o le 3 3
guaine impermeabilizzanti. La tipologia mag-
giormente diffusa per le applicazioni in coper-
tura è quella a lastre o nastri continui che sono
fissati fra loro e alla copertura.
I seguenti metalli sono i più utilizzati per realiz- In questo modo si ottiene un’esecuzione resi- Fig. 157
zare questi sistemi di copertura. stente agli agenti atmosferici, sia degli angoli Sistemi di posa in opera per coperture laminate in metallo:
1. aggraffatura semplice; 2. aggraffatura doppia; 3. giunto
- Alluminio, estremamente leggero (pesa sol- degli edifici, che dei raccordi ad altri elementi longitudinale ad aggraffatura semplice e doppia (4);
tanto 2,3- 2,6 kg/m2) non è soggetto a fenome- strutturali come porte e finestre. 5. giunto di colmo.
ni di rottura, corrosione, ruggine e ossidazione La graffatura è il sistema di lavorazione del- Il sistema di aggraffatura consiste nel ripiegare i bordi
grazie al sottile strato di ossido che si forma le lastre di metallo maggiormente diffuso e si della lamiera in modo semplice o doppio, in modo da
rendere continuo e impermeabile il manto.
sulla superficie con il tempo o per mezzo di un realizza avvicinando e ripiegando i bordi delle L’aggraffatura è un procedimento complesso
processo elettrolitico indotto. Bisogna tuttavia lastre da unire, creando così un sistema erme- che prevede l’utilizzo di manodopera specializzata,
evitare che il materiale venga a contatto con tico, che non subisce le deformazioni tipiche che tramite macchinari specifici esegue l’operazione
malte di calce o di cemento che possono in- del metallo al variare delle temperature ester- in sede di posa in opera
taccare lo strato anodizzato. Le lamiere per le ne (Fig. 157).
coperture sono sagomate in modo da ottenere
sezioni rigide, con una lunghezza massima di
12 m, che possono essere messe in opera su
appoggi con interasse di circa un metro. Figg. 158 - 160
Gehry Partners, LLP,
- Zinco titanio, un materiale che deriva dalla Hotel Marques de Riscal,
fusione dello zinco con una piccola percen- Elciego, Alava, Spagna,
2003 - 2006
tuale di rame e titanio.
Grazie alla naturale formazione della pati-
na protettiva il materiale si auto-protegge e
rende superflua la manutenzione nel tempo
(Figg. 158 - 160).

- Rame e alcune sue leghe, esteticamente ver-


satile, durevole e facilmente lavorabile, offre
molteplici possibilità di combinazione con al-
tri materiali edili. Il rame presenta una grande
resistenza agli agenti atmosferici ma si corro-
de facilmente se a contatto con altri materiali
come alluminio, rame, nichel, stagno e piom-
bo; è inoltre attaccabile dall’acqua marina.
Si trova in commercio in lastre di dimensioni
1  ×  2 m o in rotoli di larghezza variabile tra 25
e 100 cm; la lunghezza delle lastre può essere
al massimo di 8 m a causa degli allungamenti
© Roland Halbe

che si possono verificare per effetto della dila-


tazione termica a cui il materiale è soggetto.

- Acciaio, leggero e resistente, se non oppor-


tunamente trattato può essere soggetto a fe-
nomeni di corrosione e usura.
Si trova in commercio anche in interessanti
soluzioni in cui è integrato con pannelli iso-
lanti in poliuretano che ne consentono l’uso in
interventi di ristrutturazione in cui si vogliono
migliorare le prestazioni termiche dell’edificio.
La posa delle scandole o dei pannelli avviene
per aggancio di un elemento all’altro, oppure
per fissaggio diretto sugli strati sottostanti, fis-
saggio che viene coperto dalla sovrapposizio-
ne degli elementi stessi.
Nel caso di agganci la posa segue l’ordine de-
finito dal produttore (spesso ricalca il sistema
delle tegole marsigliesi). In tutti e due i casi
nelle zone di raccordo è possibile adottare le
© Roland Halbe

© Roland Halbe

consuete tecniche di lavorazione, come il ta-


glio, l’aggraffatura e la curvatura.
Coperture inclinate

Un altro sistema di aggancio diffuso nell’ulti-

443
mo decennio è il sistema Riverclack (brevetta-
to da Iscom Spa) che si basa sull’adozione di Lastra piegata
un sistema a giunti di fissaggio in poliammide
Lattoneria di raccordo
rinforzato, drenante e portante, a cui sono ag-
ganciate le lastre che possono scorrere longi- Lastra Riverclack
tudinalmente per effetto delle dilatazioni termi-
che (Fig. 161) garantendo:
- impermeabilità, grazie al canale di drenaggio,
senza guarnizioni né sigillanti, il sistema è as-
solutamente stagno anche in condizioni estre-
me di tetto allagato;
- ancoraggio, il fissaggio delle lastre di coper-
tura alla struttura sottostante avviene senza
alcun foro passante consentendo così libere
dilatazioni termiche degli elementi; Fig. 161
- inalterabilità nel tempo, le lastre non hanno Finitura dei terminali laterali
necessità di manutenzione e mantengono inal- della copertura con i sistemi
terate le loro caratteristiche nel tempo; tutti gli Riverclack® e Rivergrip®
elementi di copertura sono riciclabili al 100%;
- pedonabilità, le lastre resistono senza defor-
marsi al peso accidentale di eventuali manu-
tentori;
- facilità di montaggio, non è richiesto l’utiliz-
zo di personale specializzato né di tracciature
preventive.
- autocentinabilità, le lastre si curvano facil-
mente seguendo l’andatura della copertura
sottostante e possono raggiungere raggi di
curvatura minimi di 25 m.
I tamponamenti metallici sono particolarmente
indicati per la realizzazione di coperture venti-
late. Grazie alla leggerezza del materiale e alla
facilità di messa in opera si prestano alla rea-
lizzazione di sistemi di copertura che possono
essere sovrapposti a tetti piani esistenti o di
nuova costruzione, integrando pannelli per la
produzione di energia termica o elettrica e/o
sistemi di schermatura, e contribuendo così
alla riduzione del carico termico dell’edificio e
al suo fabbisogno energetico.
Nel caso di integrazione del fotovoltaico si pre-
feriscono pannelli di silicio amorfo, più leggeri
e versatili dei pannelli tradizionali e adatti alla
produzione di energia elettrica, nei casi in cui
la copertura non possa beneficiare di un ade-
guato orientamento e di un buon irraggiamen-
to (coperture orientate a est e ovest, e quindi
soleggiate direttamente solo la mattina e la
sera, edifici realizzati in aree geografiche fred-
de). Particolare attenzione va posta nell’isola-
mento termico e nel controllo della condensa,
in quanto la lastra metallica costituisce una
barriera al vapore posta nel lato freddo della
copertura, dove non andrebbe posizionata la
barriera al vapore4.
Recentemente sono stati brevettati sistemi di
copertura in metallo, del tipo Riverclack, che
integrano la tecnologia dei tetti verdi (si tratta
di soluzioni a tetto giardino estensivo); in que- Figg. 162 - 164
sto modo si riesce a ridurre lo spessore della Marco Sala, Scuola elementare
stratificazione attraverso l’utilizzo di materiali di Masiano Empoli, tetto ventilato
totalmente riciclabili. in alluminio zincato, particolare del sistema
di schermatura mobile integrato
In alcuni casi (acciaio e alluminio) gli elementi
di metallo sono trattati con rivestimento su-
perficiale in alluminio naturale che, grazie al
suo potere riflettente, incrementa le prestazio-
ni termiche della copertura nei mesi estivi.
In relazione alla totale riciclabilità dei metalli
le coperture sopra descritte possono essere
considerate sostenibili e con un ciclo di vita
ecologico, in cui la fase ambientale maggior-
mente impattante è legata ai processi di estra-
zioni e lavorazione.

4 U. Barbisan, F.Laner, Capriate e tetti in legno.


Progetto e recupero, Franco Angeli Editore, Milano 2010
Coperture Coperture inclinate

Ligneo chiodi per spessori superiori a 1,5 cm) in co-


444

perture con una pendenza che deve essere al-


I manti di copertura in legno sono tra i primi meno del 40% per evitare infiltrazioni d’acqua.
sistemi di copertura adottati nella storia del- La chiodatura deve essere posta a non meno
l’architettura (Fig. 165). di 1 - 2 cm dal bordo e sempre ricoperta da
Sono maggiormente diffusi nell’Europa centro successiva scandola, o tavola di colmo.
settentrionale e nel nord America, nelle aree Inoltre è importante prevedere delle giunture
geografiche con clima freddo, dove la finitura di movimento trasversale, sovrapponendo le
in legno incrementa l’isolamento termico del- scandole a giunti sfalsati.
l’involucro edilizio (Figg. 167 - 169); se ne trova Per aumentare la durata delle scandole è sem-
descrizione anche nei trattati Vitruviani. pre bene prevedere la presenza di una inter-
In Oakland, le scandole (realizzate con legno capedine d’aria tra queste e lo strato inferio-
di cedro) chiamate ‘shingles’ o ‘shakes’ hanno re (solitamente costituito da isolante termico
addirittura caratterizzato un’intera corrente ar- sovrapposto al tavolato ricoperto con guaina
chitettonica chiamata appunto ‘shingle stile’ in bituminosa).
cui il rivestimento esterno è interamente realiz- I listelli a cui sono fissate le scandole devono
zato con scandole in legno. avere per questo motivo un’altezza che varia
La tipologia di copertura in legno maggior- da un minimo di 3 cm per le pendenze mag-
mente diffusa è quella a scandole: si tratta di giori a un massimo di 6 - 8 cm per pendenze
elementi lignei ottenuti per spaccatura radiale del 40%5. La pendenza del tetto e il tipo di
del tronco o per segatura; le prime sono più legno scelto per realizzare le scandole hanno
resistenti delle seconde poiché le fibre riman- un’influenza determinante sulla durata della
gono intatte anche se lo spessore dell’ele- copertura, poiché:
mento non è regolare (Fig. 166). - esiste una relazione diretta tra la pendenza e
Le scandole sono tradizionalmente realizzate l’umidità che ristagna e impregna le scandole
in legno di rovere, quercia e faggio, nelle regio- deteriorandole;
ni alpine si trovano elementi fatti con legno di - il tipo d legno è soggetto a variazioni croma- Fig. 165
larice, pino e abete, mentre nelle zone geogra- Stavkirke, Borgund,
tiche più o meno rilevanti in relazione all’es- Norvegia, 1150 circa
fiche con clima mediterraneo si utilizza il legno senza utilizzata, passando dall’abituale colore
di castagno. chiaro a una colorazione grigio scura, in cir- ne che, riprendendo tecniche consolidate nel
Le scandole hanno solitamente una dimensio- ca sei-otto mesi, a causa dell’esposizione ai tempo, ne garantiscono la totale riciclabilità:
ne che varia da un minimo di 6 × 12 cm a un raggi ultravioletti e agli agenti atmosferici; le una tecnica diffusa nell’alta valle dell’Olba, ad
massimo di 30 × 90 cm, con spessori da 1 a scandole in rovere hanno inoltre una durata esempio, prevedeva che dopo 30 anni venis-
2,5 cm e un peso compreso tra 14 e 30 kg/m2. superiore (50 anni) rispetto alle scandole in sero semplicemente girate verticalmente o ri-
Sono messe in opera per sovrapposizione a abete (10 - 20 anni). baltate in senso trasversale, in modo da inver-
strati e fissate con chiodatura antiruggine (un Tuttavia le scandole possono essere facilmen- tire il lato interno del manto di copertura con
chiodo per scandole di spessori ridotti, due te sostituite o soggette a opere di manutenzio- il lato esterno.

Birds Portchmouth Russum Architects

Fig. 166
Tipologie di scandole
in legno: la forma
© Nigel Young

© Nigel Young

della scandola varia


spesso da luogo a luogo
in relazione con la tipologia
di legno a disposizione
Figg. 167 - 169
Foster+Partners,
5 U. Barbisan, F.Laner, Capriate e tetti in legno. Chiesa Futura, St. Moritz,
Progetto e recupero, Franco Angeli Editore, Milano 2010 Svizzera, 2000 - 2004

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