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Anatomia3, 5-03-10

APPARATO ENDOCRINO
è privo di continuità, gli organi che lo compongono sono disposti in varie regioni del corpo:
Ipofisi ed epifisi (diencefalo)
Tiroide (collo)
Timo (mediastino)
Surrene (cavità retroperitoneale)
Pancreas (cavità sottoperitoneale)
Genitali (cavità pelvica)
L'attività endocrina regola il corretto svolgersi delle attività vitali dell'intero organismo e mantiene
l'omeostasi rispondendo a particolari stimoli esogeni o endogeni che tendono a modificarla.
Nel sangue sono presenti delle particolari proteine , carrier o transporter, che fungono da serbatoi di
ormone non attivo in equilibrio con la forma libera attiva circolante.
Mentre il SN fornisce risposte veloci, a effetto pressoché immediato, quelle endocrine hanno durata
maggiore agendo in maniera quindi più duratura ma anche più lenta.
Per questa stretta collaborazione è possibile parlare di apparato neuroendrocrino.
L'attività di tipo endocrino è anche riconducibile ad altri organi, sia appartenenti al cervello, organi
circumventricolari, sia al digerente, respiratorio, urinario.
la secrezione endocrina è di tipo ormonale, che una volta emessi raggiungono l'organo bersaglio e vi
provocano una risposta biologica specifica. Tali ormoni posso essere di varia natura:
Glicoproteica, si legano a ligandi sulla M.P.cellulare, dove attivano secondi e terzi sms
Peptidica
Steroidea, surrene corticale e gonadi,entrano nel citoplasma dove vi trovano i recettori per
essere poi trasportati nel nucleo dove agiscono sul DNA.
Tiroidei, che penetrano direttamente nel nucleo dove vi trovano i recettori
Il tipo di secrezione può essere:
Paracrino, ormoni che agiscono su componenti nei pressi della ghiandola stessa che li ha
prodotti
Autocrino, ormoni che agiscono sulla ghiandola stessa che li ha prodotti
Endocrino vero e proprio, ormoni che circolano nel torrente sanguigno
Le ghiandole dal punto di vista istologico possono avere le seguenti strutture:
Cordoni, surrene,pancreas, adenoipofisi, epifisi e paratiroidi.
Follicoli, tiroide,ovaie ed alcune parti della tiroide.
Nidi, gonadi
vi sono tre meccanismi differenti di regolazione:
1. Quello legato al controllo dell'attività secretoria di una cellula endocrina da parte di un altro
ormone; gli ormoni di rilascio, RH, o inibenti, IH, provengono dall'ipotalamo vanno ad agire
sull'adenoipofisi che a sua volta ne produce che prendono il nome di TROFINE che vanno
ad agire sulle varie componenti di tale apparato, che sono in grado di esercitare un'azione a
feedback positivo o negativo.
2. Quello legato all'azione di una sostanza chimica, diversa da un ormone, che regola
direttamente la secrezione di quegli ormoni che ne hanno determinato la concentrazione in
circolo: glicemia, che regola glucagone-insulina(iper-ipo) e calcemia, che regola
paratormone-calcitonina (iper-ipo)
3. quello legato ad un controllo nervoso diretto della ghiandola endocrina: adrenalina e
melatonina.
IPOTALAMO
si tratta di una serie di diversi nuclei i cui neuroni hanno sviluppato la capacità di sintetizzare
sostanze ad attività ormonale mediante un processo di neurosecrezione.
Si distinguono due popolazioni neuronali:
• neuroni magnocellulari
• neuroni parvicellulari
I neuroni magnocellulari occupano gran parte dei nuclei sopraottico e paraventricolare, e
secernono ormoni peptidici collegati con la parte nervosa dell'ipofisi.
Si portano alla neuroipofisi dopo aver attraversato la zona profonda dell'eminenza mediana e la
parte infundibolare del peduncolo ipofisario.
i neuroni parvicellulari sono più diffusi in tutti i nuclei e secernono due tipi di ormoni peptidici
con azione inibente, IH, o stimolante, RH, che hanno come bersaglio l'adenoipofisi.
Gli ormoni dopo la loro produzione vengono veicolari all'eminenza mediana, ove terminano a
ridosso del plesso capillare primario del sistema portale ipotalamo-ipofisario, passano poi al plesso
capillare secondario per poi raggiungere infine l'adenoipofisi.
La stimolazione di tali ormoni RH ed IH proviene dal sistema limbico, formazione reticolare,
afferenze sensitive e sensoriali.
Tali neuroni sono soprattutto localizzati a livello della regione tubero-infundibolare dell'ipotalamo,
nel nucleo arcuato, nell'area periventricolare, nell'area preottica, in alcuni subnuclei del nucleo
paraventricolare e nella regione tuberomammillare.
Da essi si dipartono un assone amilinico lungo che trasporta il materiale secreto che a livello
dell'eminenza mediana termina a livello del plesso capillare, al fine di riversarvi all'interno il loro
contenuto: tale passaggio è regolato dalla presenza nell'interstizio di astrociti e taniciti, dotati di
notevole plasticità, che in risposta a date sollecitazioni retraggono o estendono i loro prolungamenti.
Tra gli RH annoveriamo:
• GH-RH (somatoliberina)
• CRH (stimola la secrezione di ACTH, corticoliberina)
• TRH (tiroliberina)
• Gn-RH (gonadoliberina)
• PRH (prolattoliberina)
• ormone che stimola quello melanotropo
Tra gli IH annoveriamo:
• GH-IH (somatostatina, controlla anche TSH e ACTH)
• PIF (prolattostatina)
• MIF (malanostatina)
IPOFISI (cordoni)
è di forma ovoidale, di colorito grigiastro e di peso pari a 500mg, situata a livello della fossetta
ipofisaria sella turcica (circondata dal poligono arterioso di Willis) dello sfenoide, a contatto con il
diaframma meningeo ed il peduncolo ipofisario. È avvolta da una sottile capsula di deviazione
durale, il diaframma della sella, attraversato dal peduncolo ipofisario.
Anteriormente: chiasma ottico
Lateralmente: nervi ottici, in continguità
Inferiormente: seno sfenoidale da cui è separato dal diaframma osseo
porteriormente: ponte, arteria basilare, due cerebellari posteriori
Tale ghiandola è costituita dalla tasca di Ratke, che poi oblitera a livello della congiunzione con
l'epitelio faringeo.
È costituita da due porzioni:
Adenoipofisi, risulta più scura in quanto contiene cordoni, con cellule di vario tipo
Neuroipofisi, che riceve gli assoni dei nuclei sopraottico e paraventricolare, colore chiaro
poiché presenta le fibre amieliniche e mieliniche.
A livello ipofisario possiamo osseravare:
• Asse Ipotalamo-Ipofisario
• Sistema portale ipofisario
L'Asse Ipotalamo-Ipofisario consiste nella produzione di fattori IH, inibenti, ed RH, favorenti, a
livello dell'ipotalamo che agiscono in maniera contrastante inducendo o reprimendo la secrezione
ormonale e livello adenoipofisario.
Il sistema portale ipofisario è rappresentato dalle arterie ipofisarie lunghe o superiori, che si
portano a peduncolo per penetrare a livello dell'eminenza e nell'infundibolo, dove capillarizzano per
andare poi a confluire a livello delle vene portali ipofisarie (plesso primario del circolo portale),
che si capillarizzano a loro volta per poi confluire nelle vene adenoipofisarie (plesso secondario), le
quali si dispongono attorno agli assoni dei nervi parvicellulari andando a costituire una rete mirabile
venosa.
Tramite le arterie ipofisarie lunghe l'RH ed l'IH circolano, giungendo dai nuclei parvicellulari,
andando a costituire il sistema ipofisario indiretto, in opposizione con quello diretto; controllati
ambedue dall'ipotalamo.
Essa orgina mediante due separati abbozzi, il primo ectodermico dato dal un'estroflessione detta
tasca di Rathke, nei pressi della membrana buccofaringea, ed il secondo neuroectodermico.

ADENOIPOFISI.
È costituita da:
• parte distale, anteriore
• parte intermedia, in continuazione con la neuroipofisi, nel uomo non ben evidente.
• parte tuberale, che con l'infundibolo costituisce il peduncolo ipofisario.

A livello della parte distale, i nidi cellulari sono circondati da un'esile trama di connettivo
reticolare con cui viaggia una ricca rete di sinusoidi. Le cellule che la costituiscono sono molto
differenti.
1)Cellule secernenti proteine semplici, cromofile acidofile, PAS negativa
cellule somatotrope, STH o GH, ormoni somatotropo o della crescita, orange G
presentano i recettori a livello della MP delle cellule adipose, di cui attivano il catabolismo
lipidico, ha effetti anabolizzanti su ossa, cartilagini metafisarie, muscoli.
Cellule mammotrope o lattotrope, PRL, ormone prolattina, tali cellule aumentato di
dimensione durante la gravidanza ed agiscono sul corpo luteo.
Cellule dell'ormone adrenocorticotropo, ACTH, leggermente acidofile
Recettori a livello della corteccia surrenale, porzione fascicolata.
2)Cellule secernenti glicoproteine, cromofile basofile, PAS-positive
Cellule tireotrope, TSH, ormone tireotropo
Recettori siti a livello della MB dei tireociti che sono stimolati a produrre T3 e T4.
Cellule gonadotrope, ormone follicolostimolante, FSH, con vescicole piccole e sferiche ed
altre di dimensioni maggiori. Nella donna avviano ciclicamente la maturazione di un certo
numero di follicoli oofori e stimolano la secrezione di estrogeni da parte delle cellule della
teca interna; nell'uomo quella del testicolo ed avviano la spermatogenesi alla pubertà.
Cellule gonadotrope, ormone luteinizzante, LH, nella donna partecipa al ciclo ovarico
intervenendo a livello dell'ovulazione, stimolando la formazione del corpo luteo e la
secrezione di progesterone da parte delle cellule luteiniche derivate da quelle della
granulosa; nell'uomo stimolano le cellule interstiziali di Leydig a secernere testosterone
3)Cellule cromofobe
in tali cellule mancano le vescicole di secrezione.
4)Cellule di riserva
si tratta di tipi cellulari a se stanti, ma di cellule secernenti ormoni, appartenenti cioè ai tipi già
elencati in una fase particolare del ciclo funzionale.
5)Cellule follicolostellate
Creano una specie di reticolo, nelle cui maglie vi sono cellule produttrici di ormoni.
A livello della parte tuberale vi sono follicoli con colloide e nidi; vi sono inoltre cellule
gonadotrope e tireotrope intercalate a cellule cromofobe e a piccole cellule dotate di lunghi
prolunfamenti simili a quello follicolostellate.
Lo stroma è di tipo connettivo lasso reticolare con scarse cellule connettivali, come fibrociti e
macrofagi.

NEUROIPOFISI.
È costituita da:
• lobo posteriore, in senso cranio-caudale
• infundibolo, con parte tuberale costituisce il peduncolo ipofisario
• eminenza mediana
la componente nervosa presenta due tipi di fibre amieliniche:
• fibre del fascio ipotalamo-neuroipofisario, con neurosecreto, che sarebbero gli assoni dei
neuroni magnocellulari dei nulcei sopraottico (lo costituiscono quasi interamente) e
paraventricolare (con anche quelli parvicellulari).
• fibre di varia provenienza con neurotrasmettitori e neuropeptidi, sono fibre dopaminergiche,
adrenergiche, noradrenergiche, GABAergiche e peptidergiche.
La componente gliale è data dai pituiciti, con varie forme, fibripituiciti, adenopituiciti,
reticolopituiciti, micripituiciti.
La componente vascolare è costituita da una ricca rete sinusoidale proveniente dalle arterie
ipofisarie inferiori, hanno atteggiamento a gomitolo:corpi di Grewing.
I peptidi neuroipofisari sono prodotti dai neuroni MAGNOCELLULARI, (quelli parvicellulari
producono RH e IH), e sono la vasopressina o ormone antidiuretico ADH e l'ossitocina.
La vasopressina o ormone antidiuretico ADH, ha come organo bersaglio il tubulo distlae e
collettori del rene al cui livello aumenta la permeabilità agli ioni sodio con conseguente richiamo di
acqua. Partecipa quindi alla volemia.
L'ossitocina agisce sul miometrio uterino e sulla ghiandola mammaria, aumenta nel periodo
terminale della gravidanza e favorisce nel primo caso l'espulsione del feto nel secondo quella del
latte.
EPIFISI O GHIANDOLA PINEALE
Si tratta di una ghiandola a forma conica simile al frutto del pino, fa parte dell'epitalamo ed è sita
inferiormente al corpo calloso. Presenta peduncolo superiore ed inferiore, è irrorata dalle arterie
corioidee posteriori, che provengono dalle cerebellari posteriori. Le vene sono tributarie della
grande vena cerebrale di Galeno.
Dalla capsula connettivale esterna si dipartono dei setti che vanno in profondità suddividendola in
nidi o lobuli.
Vi sono due tipo cellulari:
• pienalociti
• cellule interstiziali
I pinealociti hanno forma sferoidale con alcuni prolungamenti che entrano a contatto sia coi
capillari nello spazio perivascolare sia con i prolungamenti delle cellule interstiziali.
Le cellule interstiziali hanno infatti prolungamenti molto sottili, sono simili agli astrociti, e si
intrecciano variamente con i pinealociti.
Vi sono inoltre macrofagi, fibroblasti, mastociti che fanno parte del lasso stromale di derivazione
piale.
Nell'epifisi troviamo inoltre la cosi detta “sabbia cerebrale” costituita da depositi di fosfato e
carbonato di calcio all'interno di un materiale organico che si stratifica in lamelle concentriche il cui
numero e dimensioni aumenta con l'aumentare dell'età.
I pinealociti producono melatonina, con picco nel periodo di buio, e serotonina, con picco nel
periodo di luce. Quest'ultima è associata al buon umore, in opposizione alla melatonina.
TIROIDE (follicoli)
Si tratta di una ghiandola bilobata con un istmo centrale a livello dello scudo della cartilagine
tiroide ed a contatto con l'anello della cartilagine cricoide fino al quinto anello tracheale.
L'istmo è applicato ai primi anelli tracheali e collega i due lobi, dal suo margine superiore si diparte
un prolungamento detto lobo piramidale.
È ricoperta dai muscoli SCM,superficialmente a cui vi è late il platisma, sternotiroideo, omoioideo
avvolti dalla fascia cervicale media.
La tiroide è rivestita da una guaina fibrosa, detta peritiroidea, che proviene dalla fascia cervicale
media e permette a tale ghiandola di entrare in contatto con gli organi circostanti.
Vi sono i seguenti legamenti:
• sospensore, a cartilagine tiroide
• laterali interni, a cartilagine cricoide e primi anelli tracheali
• laterali esterni, a guaina fibrosa che contorna il fascio vascolonervoso
Essa è circondata da una guaina tiroidea, che contiene al di sotto di essa anche le paratiroidi e da
una capsula tiroidea, la quale consente l'ampia vascolarizzazione della tiroide.
La vascolarizzazione è dipendenza della tiroidea superiore, da carotide esterna, e inferiore, da
tronco tireo-cervicale della rispettiva succlavia, pari e simmetriche, e la tiroidea ima, impari e
mediana, da carotide esterna.
A livello microscopico osserviamo dei lobuli contenenti follicoli tiroidei costituiti da epitelio
follicolare, costituito da un singolo strato di cellule follicolari o tireociti, che circoscrive una cavità
ripiena di colloide. I tireociti sono responsabili della sintesi e immissione in circolo di T3 e T4.
La tiroide possiede anche le cellule parafollicolari, cellule C, tra i tireociti oppure nell'interstizio tra
i follicoli, e producono la calcitonina.
Lateralmente alla tiroide è presente il fascio vascolo-nervoso del collo.
I follicoli minori presentano epitelio alto cilindrico, e sono iperfunzionali; al contrario quelli di
maggiori dimensioni presentato epitelio cilindrico basso e sono al contrario ipofunzionali.
L'ormone TSH agisce sui recettori dei tireociti causando il passaggio da macrofollicoli e
microfollicoli, in cui i tireociti divengono più alti e la colloide si fluidifica.
Nella fase di sintesi, in cui vi è accumulo di colloide, essi operano dal versante basale a quello
luminale, in quella di immissione in circolo avviene in contrario.
Nella fase di SINTESI è presente una glicoproteina, la tireoglobulina, prodotta da Golgi e RER, ed
accompagnata dalla perossidasi, un enzima fortemente ossidativo. Vi sono inoltre presenti ioduri
che dal sangue vengono pompati attivamente nel follicolo pieno di tireoglobulina per essere ossidati
dalla perossidasi. In seguito a tale ossidazione avviene la formazione di Iodio molecolare, coniugato
con residui di tirosina (estratti dalla tireoglobulina), andando a costituire il MIT
( monoIODIOtirosina) o il DIT (diIODIOtirosina):
• TriIODOtirosina: T3, DIT+MIT, 7%
• TetraIODOtirosina: T4, DIT+DIT, 93%
Alla fine di tali fasi funzionali le vescicole ripiene di tireoglobulina veicolante gli ormoni tiroidei si
aprono nel lume del follicolo formando la colloide.
Quando il tireocita inverte la propria polarità funzionale si assiste alla formazione di estroflessioni,
che attorniano la colloide e tramite la fagocitosi è introdotta nel tireocita ricco di fagosomi,
mediante la formazione di complessi fagolisosomiali si verifica la lisi colloidale e la scissione degli
ormoni tiroidei che entrano in circolo. I residui di tireoglobulina vengono ulteriormente processati,
mentre lo iodio è riciclato.
Feedback negativo.
I recettori sono siti a livello del nucleo a livello di molti organi, anche se non in tutti rispondono allo
stesso modo.
Le cellule parafollicolari non raggiungono il lume del follicolo; oltre alla calcitonina producono
anche serotonina e somatostatina; fanno parte del sistema endocrino diffuso.
EFFETTO IPOCALCEMIZZANTE: calcitonina, ha come bersaglio l'osso in cui inibisce
l'azione degli osteoclasti (i quali nell'atto di corrodere l'osso liberano calcio, quindi inibendone
l'azione ne inibiscono la corrosione) ovvero il riassorbimento di calcio, causando una diminuzione
della concentrazione di tali ioni a livello ematico: calcemia, che regola la secrezione di tali ormoni.
EFFETTO IPERCALCEMIZZANTE: Paratormone, aumento di calcio a livello del plasma
Le paratiroidi sono quattro, due superiori e due inferiori, adese alla capsula connettivale lungo il
margine posteriore dei due lobi tiroidei, nella guaina peritiroidea nello spazio pericoloso.
Hanno forma sferoidale, con stroma che viene progressivamente infiltrato da tessuto adiposo che
relega il parenchima in piccoli nidi. Il parenchima è costituito da cellule principali e ossifile. Le
cellule principali possono essere o scure, attive, o chiare, prive di particolari funzioni, o esaurite,
che rappresentano la fase terminale del ciclo funzionale.
Le cellule ossifile paiono rapprensentare lo stadio funzionale delle cellule principali.
Queste ghiandole secernono paratormone, l'ormone paratiroideo, che ha effetto
ipercalcemizzanzte in quanto determina un aumento di concentrazione di ioni calcio nel sangue
agendo su osso, rene, mucosa intestinale.
A livello osseo stimola il riassorbimento di calcio da parte degli osteoclasti (la corrosione degli
osteoclasti) al fine di garantire la calcemia; se mancano è presente una Ipocalcemia, data dal basso
di riassorbimento salino a livello delle ossa.
SURRENE
Siti nello spazio Retroperitoneale, nella cavità addomino-pelvica, ai lati delle dei corpi delle prime
due vertebre lombari, a contatto con il polo superiore del rene.
Compreso nella loggia renale, in un contesto adiposo caratteristico della capsula adiposa che
avvolge i reni.
Ha la forma di piramide a base triangolare, di peso pari a 5gr, i vasi raggiungono l'organo in varie
parti, per questo possiamo dire essere mancante di ilo.
L'organo può essere suddiviso in:
• corticale, 80%, giallastra e più consistente
• midollare, 20%, di colorito rosso bruno.
I rapporti nella loggia renale sono importanti perchè possono scendere infatti la loggia renale non è
chiusa inferiormente, in caso di discesa dei reni i surreni rimangono fissi nella loro posizione
iniziale.
Poste: Muscolo diaframma (pilastri), tramite cui entra in contatto con i recessi costo-diaframmatici
Ante: Pancreas (sx), retrocavità degli Epiploon con Stomaco rapporto mediato
Fegato (faccia viscerale, dx)
Med: Vena cava inferiore (dx)
Aorta (sx), può anche entrare in contatto con una parte della coda del pancreas, plesso celiaco.
E' avvolto da una capsula e presenta un parenchima organizzato in due zone che sono la corticale e
la midollare, caratterizzate da una diversa ragione funzionale e da una differente origine
embriologica.
La vascolarizzazione è costituita da vasi che penetrano la capsula dell'organo, plesso sottocapsulare,
e arterie che vanno a costituire un sistema vascolare particolare; i rami che vascolarizzano il surrene
sono tre:
• a surrenale superiore, da renale,
• a surrenale media da aorta addominale,
• a surrenale inferiore da frenica inferiore.
Il drenaggio venoso è unico, vena surrenale, che drena centralmente l'organo, a livello della
midollare, oltre a vene surrenali del plesso sottocapsulare.

MICROSCOPICA
ghiandola cordonale attorno ai cordoni vi è la vascolarizzazione.
la corticale( da mesoderma) è suddivisa secondo criteri morfologici che supportano una diversa
disposizione funzionale in
– ZONA GLOMERULARE, 15% (N.B. apparato iuxtaglomerulare, tubulo distale con
riassorbimento di ioni sodio ed escrezione ioni potassio); costituita da gomitoli circolari
separati dallo stroma reticolare.
Tali cellule ottengono aldosterone dalla catena metabolica a partenza dal colesterolo
contenuto nelle riserve delle gocciole lipidiche. Oltre all'aldosterone è anche prodotto
desossicorticosterone (DOC). Questi due ormoni sono MINERALCORTICOIDI, in quanto la
loro azione biologica principale è quella di mantenere costante la concentrazione elettrolitica
del sangue e di conseguenza il volume di acqua nel plasma, volemia.
Tale secrezione è regolata dal complesso renina-angiotensina, e dall ACTH.
– ZONA FASCICOLATA, 70-75%, sintesi di GLICOCORTICOIDI, in particolare cortisolo
e in minima parte corticosterone. Le cellule sono colonnari. Una volta in circolo tali secreti
si legano a proteine carrier.
Tale zona è controllata dall'ACTH. Inibisce il Sistema Immunitario, è infatti usato in caso di
trapianti.
– ZONA RETICOLARE, 7%, sintesi dei ORMONI STEROIDEI tra cui DHEA,
deidroepiandrosterone, ormone androgeno, cellule più scure rispetto alla midollare,i cordoni
si intrecciano per costituire una rete 3D.
Risponde allo stimolo di ACTH e LH.
La midollare può presentare delle infiltrazioni cordonali, esssa presente come tipi cellulari:
• cromaffini, che secernono noradrenalina o norepinefrina, 20%
• cromaffini, che secernono adrenalina o epinefrina, 80%
In base alla differente organizzazione delle strutture cordoniformi che la costituiscono, nella prima
zona sono circolari con interposizione di capillari, nella seconda sono colonnari distribuite tra file di
capillari con abbondanza di inclusioni lipidiche che ci introducono nell'atteggiamento funzionale
delle cellule, nell'ultima è più complessa poiché vi è un reticolo cellulare di cordoni intrecciati.
I cordoni producono ormoni steroidei sintetizzati dal colesterolo e dal suo primo prodotto nonché
precursore degli altri ormoni il pregnelolone, la cui sintesi avviene a livello delle creste
mitocondriali, mentre quelle intermedie a livello del REL, altri ripassano poi a livello
mitocondriale.
Il colesterolo è incamerato nelle cellule ed estratto dalle LDL, macromolecole a livello ematico che
trasportano gran parte del colesterolo captato dalle cellule.
Il surrene partecipa anche alla quota estrogenica importante nel sesso femminile per la regressione
in periodo postmenopausale che sarà fonte ormonale.
M.E.T: citoplasma costituito da mitocondrio ricco di creste molto particolari e per un REL molto
sviluppato per la funzione steroidogenica.
La corticale risponde alle stimolazioni dell'ACTH, prodotto a livello ipofisario, e la cui azione è
legata alla vascolarizzazione del surrene.

Plesso a livello capsulare arterioso, da cui originano:


– Arterie brevi, si capillarizzano nella zona corticale deputato a raccogliere la secrezione
degli elementi cellulari corticali, poi viene drenato da venule che si indirizzano al
compartimento midollare prima di capillarizzarsi nuovamente. Importante che i secreti
corticali raggiungano la midollare. La corticale influenza la midollare, in particolare il
cortisolo, zona fascicolata, oltre ad avere effetti sistemici collegati alla mobilizzazione del
glucosio a livello epatico ed a livello immunitario dove ha un effetto inibitorio, influenza
anche la secrezione midollare.
– Arterie lunghe, senza capillarizzazione previa si indirizzano alla midollare, l'adrenalina si
forma dalla noradrenalina tramite la “metilazione” con un enzima che si avvale di un
ambiente in cui c'è cortisolo. A livello midollare abbiamo un importante sistema venoso

La midollare, da ectoderma (creste neurali) risulta più chiara per il tipo cellulare differente, è
deputata alla sintesi delle CATECOLAMINE, che rappresentano un importante neurotrasmettitore
che nel SNV simpatico dove svolgono funzione assimilabile ad un ganglio simpatico, producendo
come effettori l'adrenalina e la noradrenalina, la prima è maggiormente prodotta per aumento
frequenza e gittata cardiaca e per la pressione sanguigna ed arteriosa, tutti effetti che hanno a che far
e con una generale reazione di allerta, a differenza di altri effetti mediati dal compartimento
parasimpatico deputato all'omeostasi corporea.
Schema funziona ormonale della corticale con localizzazione del prodotto data dagli enzimi che
determinano il prodotto finale.
Glicogenolisi...
PANCREAS (cordoni)
Anficrino, funzione endocrina ed esocrina compartimentizzata.
Isolotti pancreatici responsabili delle produzione ormonale dell'organo, costituite da aggregazioni
cellulari con origine embriologica comune sia per la parte endo che eso, ghiandola che origina da
una estroflessione de primitivo tubo digerente, abbozzi ventrale e dorsale che poi si fondono e da
cui derivano due dotti pancreatici, principale e secondario.
Endocrina: è integrata ed è individuata da una capsula o meglio presenza connettivale che la
individua rispetto agli acini pancreatici circostanti ma in continuità anatomica e funzionale con
vascolarizzazione che interessa sia la parte esocrina che endocrina con abbondante comunicazione
vascolare, non vi sono arterie proprie soltanto di una delle due regioni.
Le isole vanno a caratterizzare un po' tutte le zone del pancreas anche se vi è densità maggiore a
livello della zona corpo-coda, le isole sono identiche eccetto la presenza a livello del lobo
duodenale in cui vi sono le cellule PP, solo a questo livello.
Le cellule principali producono insulina, a: glucagone, d: somatostatina, le prime due sono presenti
in tutte le isole.
I cordoni cellulari sono separati dalla penetrazione del letto capillarico evidenziato dalla presenza di
una M.B. che circoscrive l'organo ed invia delle propaggini all'interno seguendone la
vascolarizzazione.
Attualmente per differenziare i diversi tipi cellulari si utilizzano metodi immunoistochimici.
Le cellule beta intervengono nella regolazione degli altri prodotti ormonali cellulari, ecco perchè
l'organizzazione di tali organi endocrini è 3D.

Dal punto di vista ultrastrutturale vi sono diverse dimensioni di granuli di secrezione:


– cellule alfa: zona di rarefazione periferica e cor intenso, producono e rilasciano un
ormone chiamato glucagone, che aumenta il livello di Glucosio (zucchero)
nel sangue, favorendo la scissione del glicogeno epatico. La secrezione di
glucagone dipende sia dalla glicemia che dal sistema simpatico.
Rappresentano il 15-20% dell'intera popolazione, sono ricche di
granulazioni
– cellule beta: granuli secrezione con corpi cristalliformi che si organizzano al centro dei
granuli, producono e rilasciano un ormone chiamato insulina, che controlla
e mantiene costante il livello di Glucosio (zucchero) nel sangue,
favorendo la penetrazione del glucosio a livello delle cellule e favorendo
la formazione del glicogeno a livello del fegato, mentre a livello del
muscolo striato è la principale fonte di energia e a livello del tessuto
adiposo è utilizzato per sintesi dei grassi. La sua secrezione dipende sia
dalla glicemia che dal sistema parasimpatico.
Rappresentano il 75-80% dell'intera popolazione cellulare.
– cellule delta: granuli dispersi e disomogenei, producono e rilasciano un ormone
chiamato somatostatina, che si pensa sia adibito al controllo di come le
cellule beta producono e rilasciano l'insulina e come le cellule alfa
producono e rilasciano il glucagone
rappresenta il 5%.
– cellule gamma: PP, solo a livello del bulbo duodenale, il polipeptide pancreatico è prodotto
con certi tipi di cibo, e pare abbia funzione oppposta a quella della colecistochinina sulla
motilità della cistifellea e sulla secrezione del succo pancreatico.
Rapprensenta il 15-20%.

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