Basilica S. Sepolcro
Febbraio – Marzo
Editoriale
“Educare alla pienezza della vita”
Il mese di febbraio, da tempo, è dedicato al
grande dono della vita e la Conferenza Epi-
scopale Italiana come ogni anno ha indiriz-
zato un messaggio a tutte le comunità cri-
stiana in Italia dal titolo “Educate alla pie-
nezza della vita” nel quale si legge:
«L’educazione è la sfida e il compito urgen-
te a cui tutti siamo chiamati, ciascuno se-
condo il ruolo proprio e la specifica vocazio-
ne. Auspichiamo e vogliamo impegnarci per
educare alla pienezza della vita, sostenendo
e facendo crescere, a partire dalle nuove
generazioni, una cultura della vita che la
accolga e la custodisca dal concepimento al
suo termine naturale e che la favorisca
sempre, anche quando è debole e bisogno-
sa di aiuto» (Cfr. Messaggio per la 33ª
Giornata Nazionale per la vita, 6 febbraio
2011). Prendendo spunto da questo mes-
saggio ci siamo rivolti a chi nella nostra
diocesi si impegna in modo fattiva nella
difesa della vita cioè il Movimento per la
Vita, che nasce a Firenze 1975, ed è diret-
to e guidato da una laica Carmela Pisicchio,
alla quale abbiamo chiesto :
Che cos’è il Movimento per la Vita?
Contemporaneamente un'associazione di
persone che sì organizzano a livello locale e
in una federazione nazionale e anche un
"popolo" di donne, uomini, famiglie e giova-
ni che riconoscono il valore della vita uma-
na, anche se non hanno tessere. Per sentir-
si Movimento per la vita basta, in fondo,
affermare la uguale dignità di ogni essere
umano e il suo conseguente diritto a vivere
dal primo istante del concepimento fino alla
morte naturale ed avvertire il desiderio di
contribuire a realizzare tale valore nel pro-
prio ambiente, nella società, nella cultura,
nelle leggi, nello Stato.
Qual è allora, il fine del movimento per
la vita?
Quello di proteggere concretamente la vita
di tanti bambini, ma anche quello di costru-
ire una "cultura della vita" che riguarda
l'intera società. In questa direzione ci so-
spingono due autorevolissimi testimoni
della vita: Madre Teresa di Calcutta e Gio-
vanni Paolo II. La prima, nel ricevere il
premio Nobel per la pace, dichiarò: "Se
accettiamo che una madre possa sopprime-
re il frutto del suo seno, che cosa ci resta?
L'aborto è il principio che mette in pe-
ricolo la pace nel mondo!". II secondo ha
scritto nell'enciclica Evangelium vitae:
"Rispetta, difendi, ama e servi la vita
umana! Solo su questa strada troverai
giustizia, sviluppo, libertà vera, pace e feli-
cità!" Carmela, cristiana e laica energica,
determinata e estremamente pragmatica, ci
confida che il servizio alla vita che lei con
molti volontari cerca di far crescere sempre
più ha come scopo anche quello di dare
voce al concepito che non ha forza e poteri
e in modo particolare cerca di salvarli dalle
mane che non vogliono accoglierlo. Con un
grande sorriso e una felicità negli occhi
Carmela ci dice che oltre 100.000 bambini
sono stati salvati, grazie all'azione e l'impe-
gno che migliaia di volontari che ogni gior-
no offrono parte del loro tempo a chi è in
difficoltà. Alla nostra domanda di cosa fa
fattivamente questo Movimento per la vita
nella nostra diocesi, che ha sede a Corato
aperta tutti i giovedì dalle 16 in poi (Cfr.
www.mpv.vivocorato.it; numero verde,
S.O.S. VITA 8008-13000; dolotito@tin.it;
3287347333 : Presidente MPV Corato), lei
ci ha risposto proponendoci la storia di una
ragazza madre, Lapysa che riportiamo qui
di seguito e che ben evidenzia la premura e
l’attenzione che quest’associazione, me-
dianti i volontari offre a una società che
sembra aver smarrito il senso della vita.
Storia di Lapysa
Corato , 26 NOVEMBRE 2007
Mi è stato segnalato telefonicamente un
caso molto disperato da un assistente so-
ciale di Bari, in cui chiedeva con urgenza
una nostra consulenza ed un colloquio fis-
sandoci un appuntamento con la donna
nella sede del consultorio di Bari. La donna
dopo un po’ di ritardo, arriva con un amica
connazionale. Entrambe molto tese, ma con
molto dolore dentro. Dopo le formali pre-
sentazioni, iniziamo il colloquio, amaro,
dolente, così il suo racconto, occhi pieni di
lacrime e voce roca dall’angoscia, il suo
nome è LAPYSA ha anni 30 ed è venuta in
Italia dalla Bielorussia per fare la domestica
presso una famiglia di Bari. La donna in
questione , è già separata da suo marito
ed ha una figlia di 10 anni che vive con una
sua amica in Bielorussia. Ci spiega come ha
conosciuto quest’uomo, che tra l’altro ha 30
anni più di lei, ma questo non è il vero pro-
blema. Questa persona è separato e vive in
casa con sua madre, ma ha anche 2 figli di
25 e 28 anni, per cui quando gli è stato
comunicato che Lapysa era incinta è andato
su tutte le furie, obbligandola ad abortire,
perché si vergogna di essere daccapo padre
a quell’età. Davanti a tanto crudeltà e in-
ganno, compreso lo stato di disagio sociale,
Lapysa chiede un momento di riflessione,
pertanto chiede ad una sua amica di farla
stare qualche giorno da Lei, per riflettere
sul futuro del nascituro o abortire, visto che
guadagna solo 400 € al mese, ma le basta-
vano ad andare avanti perché viveva con
lui, nel frattempo informa sua figlia in Bielo-
Numero 2 - Liberi Di...
Anno 2011
russia del suo stato. Dopo liti furiose ,
buttata fuori di casa nonostante lo stato
gravidico ed inseguimenti da parte del com-
pagno, minacciandola se non si decideva
ad andare in clinica per l’aborto, addirittura
le anche offerto dei soldi per accelerare l’
aborto. Ed è stato proprio quel gesto che le
ha fatto comprendere: NON VOGLIO UCCI-
DERE MIO FIGLIO, la vita non ha prezzo.
Solo in data odierna ci ha comunicato
prima telefonicamente e poi siamo andate
da lei per congraturarci, Lapysa ha deciso
di portare avanti la gravidanza da sola con
una condizione: che abbia un sostegno
concreto da parte nostra e che non la la-
sciamo sola. Ha vinto l’amore di una madre,
ha vinto la vita, ha vinto la misericordia di
Dio. La piccola è nata il 13 giugno 2008
pesa kg 2600 e si chiama Silvana. In set-
tembre è stata battezzata.
La Redazione
LA VOCE DEL PARROCO
Nel salutare la comunità parrocchiale,
ringrazio i giovanissimi impegnati a
redigere il giornalino che mi permetto-
no di entrare in contatto con uno stru-
mento di comunicazione che consente
di far giungere direttamente al cuore di
tutti le varie iniziative della parrocchia
e un messaggio evangelico. La missio-
ne parrocchiale galoppa a pieni passi.
Si nota il fervore dei gruppi nel vivere
la Parola di Dio nella Parrocchia, ma
cosa impegna ora la Missione parroc-
chiale “laici per i laci”? un apostolato
nuovo e impegnativo per l’annuncio
della Parola di Dio sul Territorio. Questo
giornalino si fa portavoce di evangeliz-
zazione e testimonianza per l’annuncio
della Bibbia, parola di salvezza e per
creare uno spazio di pensiero capace di
dare senso e significato alla nostra vita
di fede. Tutti dunque siamo chiamati,
mediante il nostro battesimo, ad essere
testimoni dell’amore di Cristo che si ha
insegnato che c’è più gioia nel dare che
nel ricevere. A tutti i gruppi (Catechesi,
Liturgia, Carità, Vivere in, Padre Pio,
Missionario, Azione Cattolica, Giovani)
l’augurio di essere come “il sale della
terra e la luce del mondo” (Mt 5, 13-
14) nel cammino della vita.
Il vostro parroco Don Nardino
 CHIESA E MONDO
Vivere: non solo respirare...
Il nostro presente: una sequela di casi che arricchiscono la cronaca nera: suicidi, anoressia, bulimia, bullismo, dro-
ga, incidenti. L’uomo ha smesso di volersi bene, di provare emozioni, di viaggiare, di amare, di sognare. Oggi vivia-
mo alla giornata, senza né mete né punti di riferimento facendoci guidare dalla massa; forse è colpa della tecnolo-
gia, della televisione, dei politici o forse siamo solo noi che ci siamo dimenticati che “ … essere vivi richiede uno
sforzo, di gran lunga maggiore, del semplice fatto di respirare … ”(Pablo Neruda) e che dovremmo interrogarci più
spesso su:

QUAL’E’ IL SENSO DELLA VITA?

ADOLESCENTE DI 16 ANNI:
Volendo rifarsi alla Bibbia, Dio ha
creato l’uomo compiendo un gesto di
amore incondizionato. Significa dun-
que che il senso della vita è l’amore?
Probabile. Del resto siamo, o sarem-
mo dovuti nascere, anche noi da un
amore, e se vogliamo, l’amore è la
cosa che inseguiamo sin da piccini:
prima i genitori, poi gli amici, poi i
fidanzati. Eppure dire che il senso
della vita sia l’amore è limitante, se-
condo me. Penso che la vita assuma
il senso che vogliamo darle noi. La
vita è come una pizza: l’amore è la
base, uguale per tutte le pizze, poi
c’è chi la prende scondita, chi ci met-
te solo il pomodoro, chi aggiunge la
mozzarella e via via sempre più con-
dimento. Chi lascia la base bianca,
non ha saputo dare un senso proprio,
personale, alla vita, e alla fine smette
di vivere, ed inizia a sopravvivere, ad
andare avanti. Chi la condisce, inve-
ce, rischia, prova nuove cose, vive!
“Condire la propria pizza”, non
lasciare l’amore solo, trovare la dire-
zione che si vuole seguire, questo,
per me, è il senso della vita!
UOMO DI 45 ANNI: DONNA DI 65 ANNI:
Come possiamo parlare di senso della Sono una donna di 65 anni, sono defi-
vita quando viviamo immersi in una nita anziana ma tutt’al più mi sento
realtà dove ogni giorno assistiamo a “matura”, per lo meno abbastanza da
figli che ammazzano i genitori per
poter affermare che oggi si è perso il
avergli negato la playstation, o a ni-
vero significato della vita, le nuove
poti che conservano il corpo del non-
no defunto nel frigorifero per poter generazione hanno perso la cognizio-
continuare a riscuotere la pensione. ne dei veri valori, o molto più proba-
Per me oggi il dono della vita che ci è bilmente non c’è l’hanno mai avuta.
stato dato, a prescindere da chi o Non c’è più il rispetto per gli altri né
perché, è un qualcosa che vale la per se stessi, la gente ha perso Dio, il
pena di essere vissuto fino all’ultimo.
nostro punto di riferimento nelle diffi-
Ormai tutti sono proiettati verso
grandi progetti: la casa, la macchina, coltà della vita, e solo chi crede in Lui
il conto in banca …, tutto gira intorno e nella grandiosità del Suo progetto si
al denaro, che come diceva San può rendere conto che la vita è un
Francesco è la “materializzazione di dono meraviglioso che va rispettato
Satana sulla terra”; dimenticando che e tramandato agli uomini del domani.
tutto ciò che accumuliamo qui lo per-
deremo inevitabilmente il giorno della
nostra morte. La vita invece, quella
vera, va vissuta quotidianamente,
accanto ai nostri cari. Sono le picco-
le cose che ci segnano dentro.
Bisogna saper vivere rispettando gli
altri, senza dimenticarsi che la nostra
libertà finisce dove inizia quella
dell’altro. Solo mettendo in pratica
questi concetti e valori, potremmo far
del mondo un posto migliore.

In conclusione, rifacendoci alle parole di Madre Teresa di Calcutta, credo che si possa affermare che:

La vita è un'opportunità, coglila. La vita è ricchezza, valorizzala. Direttore editoriale:

La vita è bellezza, ammirala. La vita è amore, vivilo. Mons. Leonardo Doronzo
La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è un sogno, fanne realtà. La vita è promessa, adempila. Direttore responsabile:
d. Emanuele Tupputi
La vita è una sfida, affrontala. La vita è tristezza, superala.
La vita è un dovere, compilo. La via è un inno, cantalo. Redazione:
La vita è un gioco, giocalo. La vita è una lotta, accettala. Teresa Magliocca, Isabella Fumarulo,
La vita è preziosa, abbine cura. La vita è un'avventura, rischiala.la Serena Chiarazzo, Emanuele Chia-
razzo, Raffaele Fiorella, Dario Dale-
vita è felicità, meritala
no, Rossella Guadiano, Emanuele
La vita è la vita, difendila.
Chiarazzo.
Madre Teresa di Calcutta

LIBERI DI …
A Cura di: Bimestrale di informazione e forma-
zione della Parrocchia
Teresa Magliocca Basilica Santo Sepolcro
Anno I – n. 2 Febbraio - Marzo

Pagina 2 Liberi Di...

 AEREOPAGO DEI PAGANI
Stragi/morie di animali siamo noi i responsabili?
“Gli uccelli cadranno dal cielo e i pesci
scapperanno dall’acqua.” È ciò che reci-
tano molti testi profetici, compresa
l’Apocalisse di Giovanni, parlando della
fine del mondo. E recenti avvenimenti
accaduti negli USA, ma che hanno finito
per interessare tutto il mondo, compresa
l’Italia, sembrano avvalorare la tesi del
fatidico 2012. La strage ha avuto inizio
nell’Arkansas (USA) quando la mattina di
san Silvestro oltre 5000 merli sono lette-
ralmente piovuti dal cielo. Quest’episodio
è stato seguito, nel giro di pochi giorni,
dalla morte di massa di oltre 100.000
pesci tamburo. In breve tempo la moria
si è estesa a tutto il mondo arrivando a
toccare la Svezia il 5 gennaio e giungen-
do fin qui in Italia. Infatti, a pochi giorni
dagli USA, a Faenza (RA) prima, e a Ca-
serta e Modena poi, altri stormi di volati-
li, tra tortore e storni, si sono riversati
sulle strade cittadine. Purtroppo non si
riesce ancora a trovare una spiegazione
soddisfacente a eventi tanto singolari e
inquietanti. Inizialmente, per ciò che
riguarda le stragi dell’1 gennaio, si ha
ipotizzato che i responsabili potessero
esser stati i fuochi d’artificio in grado,
forse, di disorientare i volatili. Ma quando
sono subentrate le morie di pesci e quelle
avvenute in altre parti del globo, la rispo-
sta non è più sembrata così ovvia. Si
Educare: una sfida da im - maturi
Cast: Raoul Bova, Luisa Ranieri, Ricky
Memphis, Barbora Bobulova, Ambra An-
giolini, ecc
Regia/Sceneggiatura: Paolo Genovese
Uscita: Gennaio 2011
Recentemente uscito in tutte le multisale
italiane, il film IMMATURI sta spopolando
tra giovani e non a causa per i temi in
esso affrontati. Infatti, apparentemen-
te, la trama appare come una comme-
dia superficiale, ma, analizzandola, e-
mergono aspetti importanti come, ad
esempio, l'EMERGENZA EDUCATIVA. Il
titolo del film può assumere 2 diversi
significati che riconducono al problema
sopra citato: IMMATURI, in quanto i
protagonisti, a causa dell'incompetenza
degli insegnanti, si ritrovano a dover
riaffrontare l'esame di maturità; IMMA-
TURI, come caratteristica che accomuna
tutti i personaggi del film e fuori dal film
nella nostra vita globale. L'EMERGENZA
EDUCATIVA è una delle piaghe più in-
combenti della nostra società; varie isti-
tuzioni, addirittura la Chiesa con i suoi
vari organi di stampa, e in particolar mo-
do papa Benedetto XVI, hanno affermato
che “educare non è mai stato facile, e
oggi sembra diventare sempre più diffici-
le”. Tuttavia in molti non hanno ancora
messo a fuoco il problema e si chiedono:
Numero 2 - Liberi Di...
pensa ad un’intossicazione o allo sposta-
mento stranamente rapido della massa
magnetica del polo Nord, che avrebbe
confuso uccelli e pesci spingendoli verso
correnti d’aria o d’acqua sconosciute che
ne avrebbero causato le morti di massa.
Ma queste rimangono pur sempre ipotesi
non verificate. Solo a Yankton, South
Dakota, la verità è venuta fuori. Anche
qui centinaia di storni sono stati trovati
morti per le strade. Ad ucciderli sono
stati gli emissari del dipartimento
dell’agricoltura (USDA) di Washington, il
ministero quindi. Il tutto per ragioni eco-
nomiche, in quanto all’incirca 5 mila stor-
ni costituivano un problema per un fee-
dlot, un recinto per l’alimentazione di
animali. Il ministero ha quindi deciso di
eliminare il problema alla base, sbaraz-
zandosi degli uccelli. Il mistero della stra-
ge nel South Dakota è stato quindi risol-
to velocemente, ma analoghe morie di
massa nel resto del mondo restano in-
spiegabili. E comunque la domanda sorge
spontanea: è legittimo o morale effettua-
re una strage di uccelli e alterare
l’ecosistema per salvaguardare la produ-
zione di un recinto? È legittimo o morale
continuare ad inquinare ritenendo che
questi avvelenamenti non siano un no-
stro problema? Forse dovremmo capire
che non siamo padroni della natura e
cos'è l'emergenza educativa? E che nesso
c'è tra questo problema e il film
“immaturi”? La risposta a queste doman-
de può essere argomentata attraverso il
confronto tra film e realtà; partendo dalle
storie dei personaggi, possiamo notare
quanto si riflettano sulla vita delle nuove
generazioni e sui dilemmi presenti tra
esse gli effetti di una mancata
“maturità”. Figli che rimangono attaccati
ai propri genitori fino all'età di 40 anni,
bambini che mostrano più maturità ri-
spetto ai genitori, i quali,molto spesso,
non affrontano i problemi della propria
età: questa è l'EMERGENZA EDUCATI-
VA! Tutte queste situazioni possiamo
vederle sviluppate nel film... Giorgio,
psicoanalista di successo, cerca di risol-
vere i problemi dei suoi pazienti senza
riuscire ad affrontare i suoi, infatti da-
vanti alla notizia che la sua compagna
che distruggendola intenzionalmente
a poco a poco distruggeremo anche
noi stessi. Perché l’intossicazione che
per ora ha riguardato solo questi animali
potrebbe ben presto interessare anche la
nostra specie e causare epidemie di e-
norme portata. Al di là di tutte le possibili
spiegazioni razionali c’è un unico perché
alla base di questi episodi: il nostro pia-
neta si sta ammalando; e si sta am-
malando per colpa nostra. Abbiamo
trasformato la terra e il mare in e-
normi discariche e fingendoci ciechi,
fingendo di non vedere le conseguenza
delle nostre azioni, continuiamo a farlo,
continuiamo ad uccidere il nostro pianeta
convinti che possa reggere per sempre
questi ritmi assurdi. La morte di tutti
questi animali ha, a mio parere, un senso
ben preciso: è un avvertimento. Ci mette
in guardia da noi stessi, da ciò che stia-
mo facendo e che rappresenta una con-
danna per noi e per i nostri figli. Ed è
bene che riflettiamo su questo avverti-
mento e iniziamo ad agire di conseguen-
za. Perché la prossima volta le vittime
potrebbero non essere solo animali. Po-
tremmo essere noi.
A Cura di:
Isabella Fumarulo
aspettava un figlio da lui, scappa mo-
strandosi infantile dinnanzi a una respon-
sabilità più grande di lui (parabola questa
della vita di alcune situazioni della vita di
oggi tra giovani e anche adulti maturi);
Lorenzo, agente immobiliare, è il classi-
co quarantenne che per nulla al mondo
lascerebbe la casa dei genitori, ha anche
paura di intraprendere una relazione per-
ché l'unica donna della sua vita è sua
madre; Luisa è la classica donna
“troppo impegnata” e dopo la separa-
zione con suo marito, la figlia si ritrova
a crescere in fretta e, inoltre, quasi
sembra che i ruoli tra lei e la madre si
siano invertiti; Francesca ha un risto-
rante e cerca di disintossicarsi dal suo
“appetito sessuale”; Piero, dj famoso,
ascolta ogni notte le nostalgie altrui ed
è contemporaneamente immerso nelle
sue; infine Virgilio è colui che 20 anni
prima, a causa di una bugia, ha disinte-
grato il gruppo. Insomma, come già det-
to, molti si sono immedesimati in Giorgio
piuttosto che in Lorenzo e così via, met-
tendo in risalto quelle che sono le paure
e i problemi diffusi tra i trentenni di oggi.
E tu lettore in quale di questi personaggo
ti rivedi?
A Cura di:
Rossella Gaudiano
Serena Chiarazzo
Pagina 3
 L’appuntamento con le Quarantore Quaresima: un tempo di conversione
Vi ricordiamo l’appuntamento ranta ore trascorse da Gesù E' un periodo speciale dell'an- flessioni devono essere incen-
con le Quarantore nei giorni nel sepolcro, secondo un com- no liturgico, in cui il popolo trate per lo più a Cristo e
cristiano si prepara a celebrare all’uomo e al mistero del Si-
14-15-16 Marzo 2011. "L'Ora puto che si fa risalire a
il mistero della Pasqua. La gnore che illumina il futuro
santa davanti all'Eucaristia deve sant’Agostino. Ma negli anni Quaresima è tempo favorevole dell’umanità sacrificandosi.
condurre all'ora santa con i poveri. del terribile Sacco di Roma, per sostare con Maria SS.ma e Vivere questo periodo significa
La nostra Eucaristia è incompleta San Giovanni, il quindi riscoprire la
sotto la minaccia della guerra
se non conduce al servizio e all'a- discepolo prediletto, chiamata che Cristo
e della peste, queste pratiche
more dei poveri". (Madre Teresa di accanto a Cristo che ci propone per scopri-
furono celebrate anche in altri sulla Croce consuma re insieme a Lui la
Calcutta). Che cosa sono le
momenti dell’anno, finché nel per l'intera umanità memoria del battesi-
quarantore? Sono una tra le
1534 l’eremita fra Buono da il sacrificio della sua mo e la memoria del
manifestazioni del culto euca- vita (cfr Gv 19,25). mistero della pasqua
Cremona chiese e ottenne
ristico, una volta così diffuse e La Quaresima è di Cristo e della no-
l’autorizzazione a unire alla
così solenni da costituire un dunque un periodo stra pasqua uniti a
preghiera delle Quarantore che va dal Mercoledì Lui. La quaresima
tempo di rinnovamento spiri-
l’esposizione ininterrotta del delle Ceneri alla allora è il momento
tuale e sociale, di preghiera e
Santissimo. Il compianto Gio- messa vespertina della introspezione,
di penitenza, di comunione tra del Giovedì Santo (In Cena dell'esame di coscienza appro-
vanni Paolo II nella Lettera
il clero e il popolo, tra ricchi e Domini); dura, quindi, esatta- fondito, per conoscere la no-
Dominicae Cenae del Giovedì mente 44 giorni e ricorda il stra miseria e la misericordia
poveri, tra superiori e sudditi.
Santo 1980, affermò: periodo passato da Gesù nel di Dio, il nostro peccato e la
La storia dice che, durante i
«L'animazione e l'approfondi- deserto, dopo il suo battesimo sua grazia, la nostra povertà e
giorni della solenne esposizio- e prima del suo ministero pub- la sua ricchezza, la nostra
mento del culto eucaristico
ne, le città cambiavano fisio- blico. Ma la Chiesa con la cele- debolezza e la sua forza, la
sono prova di quell'autentico
nomia: i negozi chiudevano; i brazione di questo periodo nostra stoltezza e la sua sa-
rinnovamento che il Concilio si vuole trasmettere molto più pienza, la nostra tenebra e la
lavori dei campi erano sospe-
è posto come fine, e ne sono il del semplice ricordare, il suo è sua luce, il nostro inferno e il
si; le barriere sociali cadevano
punto centrale... La Chiesa e il un messaggio che punta alla suo regno. Preghiamo quindi,
e la fede rifioriva nel cuore riflessione personale per pre- preghiamo affinché possiamo
mondo hanno grande bisogno
della gente che imparava a pararsi al momento culmine riscoprire ciò che il Cristo vuo-
del culto eucaristico. Gesù ci dell’anno liturgico e della vita le trasmetterci con la sua mor-
pregare e a meditare. L'adora-
aspetta in questo Sacramento cristiana che è la Pasqua. Du- te per noi. «La Quaresima sia
zione coinvolgeva tutte le ca-
d'amore. Non risparmiamo il rante questo cammino la Chie- per ogni cristiano una rinnova-
tegorie di persone che, giorno sa ci invita ad assumere un ta esperienza dell'amore di Dio
nostro tempo per andarlo a
e notte, si avvicendavano in atteggiamento più sobrio co- donatoci in Cristo, amore che
incontrare nell'adorazione, me dimostrano le tipiche prati- ogni giorno dobbiamo a nostra
preghiera, spesso in modo
nella contemplazione piena di che della Quaresima e cioè il volta ridonare al prossimo,
inventivo e spontaneo, per
fede e pronta a riparare le digiuno e altre forme di peni- soprattutto a chi più soffre ed
quaranta ore davanti a Gesù
grandi colpe e i delitti del tenza, la preghiera più assidua è nel bisogno. Solo così potre-
Eucaristia. Le origini delle e la pratica più intensa della mo partecipare pienamente
mondo. Non cessi mai la no-
Quarantore vanno però cerca- carità. In questo periodo inol- alla gioia della Pasqua»
stra adorazione!». Approfittia- tre è anche forte l’invito alla (BENEDETTO XVI, Messaggio per
te in quel di Milano, nel decen-
mo dell’ opportunità di racco- conversione e al ritorno a Dio; la Quaresima 2007).
nio tra il 1527 e il 1537. Erano
glierci davanti al Signore Gesù nella liturgia, infatti, emergo-
in uso, anche prima d’allora, A Cura di:
no continui richiami al senso
per essere più consapevol- Emanuele Chiarazzo
forme particolari di preghiera cristiano del peccato, all'umile
mente partecipi del mistero di preghiera con cui se ne do-
e digiuno che si praticavano
Salvezza che Egli ha affidato manda perdono, alla carità
soprattutto durante la Setti-
alla Chiesa tutta. A Cura di: operosa (digiuno ed elemosina
mana Santa, dal giovedì al ) con cui si esprime la volontà
Emanuele Chiarazzo
sabato, in ricordo delle qua- di conversione. Le nostre ri-

Brevi
Chiesa e società civile di fronte alla
sfida dell’educazione
La questione dell’educazione impegna la
Chiesa italiana per il prossimo decennio.
G li Or ie nta m e nti p a s to r a li
dell’Episcopato italiano per il de-
cennio 2010-2020 –Educare alla
vita buona del Vangelo– sono
stati approvati dall’Assemblea
della CEI lo scorso maggio 2010.
Il documento non è un sussidio
p e d a g o g ic o o uno s tud io
sull’educazione. Si tratta di un
documento pastorale che offre indirizzi
o orientamenti per aiutare la comunità
cristiana a rinnovare e a rendere sem-
pre più fecondo l’impegno educativo.
Nel mettere in luce i nodi delle odierne
difficoltà educative, nel promuovere una
alleanza educativa tra i vari soggetti
coinvolti –dalla famiglia alla parrocchia
alla scuola e ai mass media–, nel riferir-
si a Cristo, Maestro e Signore, come via
che introduce alla vita buona e nuova, il
documento individua il profilo di un par-
ticolare impegno pastorale capace di
svolgere la missione di evange-
lizzazione e di educazione
nell’attuale contesto. Il testo
suggerisce poi alcune indica-
zioni per la progettazione pa-
storale ponendo l’accento su
contenuti e finalità prioritarie.
Infatti le quattro parti in cui il
documento si articola esprimo-
no già con chiarezza il messaggio com-
plessivo che ad esso viene affidato. La
prima parte – Educare in un mondo che
cambia – sviluppa un discernimento
credente sulla situazione dell’educazione
segnalandone criticità e attese. Una
seconda parte -Gesù, il Maestro– pre-
senta lo sfondo teologico-biblico della
visione cristiana dell’educazione, centra-
ta sull’esempio e sull’insegnamento di
Gesù, radicati sul retroterra antico te-
stamentario e attualizzati dallo Spirito
nella vita della Chiesa. La terza parte –
Educare, cammino di relazione e di fidu-
cia– descrive il compito educativo come
volto a propiziare la generazione di per-
sone mature attraverso un percorso in
cui gli educatori e la relazione educativa
portano il peso decisivo. La quarta parte
–La Chiesa, comunità educante– forni-
sce un quadro di indicazioni pastorali
che ribadiscono il ruolo della famiglia,
della parrocchia, della scuola, senza
ignorare l’influsso educativo diffuso
dell’ambiente sociale in genere e, in
particolare, della comunicazione nella
cultura digitale. Un’ultima parte, a mo’
di conclusione, intende accompagnare il
lavoro di programmazione delle comuni-
tà e di tutte le realtà ecclesiali.
Buona lettura!