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Concorso di restauro 2011

Quarta edizione
Relazione sugli interventi di restauro

Radio S.A.R.C.A. Modello 493


S.A.R.C.A. ed il miracolo economico

Dalle macerie della seconda guerra mondiale, l'Italia imboccava la via di un grande sviluppo
industriale e conseguentemente un progressivo miglioramento delle condizioni economiche delle
famiglie.
Lasciate ormai alle spalle le tragedie del conflitto, gli Italiani avevano il desiderio di ritrovare
serenità e spensieratezza e la radio, con il suo carico di musica, informazione ed intrattenimento,
assolveva pienamente a questo compito.

A partire dalla fine degli anni '40 ed ancora di più durante gli anni '50 e '60, la produzione di
apparecchi radio conobbe uno sviluppo impetuoso.

Accanto ai marchi storici della radio, attivi anche prima della guerra, cominciarono ad apparire una
miriade di piccoli e medi produttori, attirati da un settore produttivo molto florido.

Della S.A.R.C.A. (Società Apparecchiature Radio Costruzioni Affini), costruttrice del ricevitore
oggetto di questo restauro, si sa veramente poco, dalle informazioni che sono riuscito a reperire,
grazie al prezioso aiuto di altri tecnici ed appassionati, dovrebbe aver iniziato l'attività verso la fine
degli anni '40 a Milano; dalla consultazione di un annuario dell'industria e commercio radio-tv del
1958-59, risulta che la ditta fosse di proprietà del Sig. Tibaldi Camillo, con sede in Piazza VI
Febbraio, 12.

La produzione dovrebbe essere durata per circa 25 anni, dalla fine degli anni '40 alla metà dei '70,
risulta traccia di una serie di apparecchi destinati all'esportazione in Germania e marchiati SARKA,
oltre alle radio vennero prodotte anche alcune fonovaligie e registratori a nastro in bobine.

A rendere ancora più difficile il reperimento delle informazioni sulla produzione concorre il fatto
che questo fabbricante non è mai comparso negli annuari ANIE.

Come per molti altri piccoli produttori, la componentistica veniva acquistata dai grossi fabbricanti
di parti radio come Geloso, Ducati ecc. ed il progetto ricalcava abbastanza fedelmente gli schemi
elettrici approntati dai grossi costruttori.
Il restauro

La radio è arrivata dentro un grande


scatolone, con all'interno una notevole
quantità di materiale assorbente
(polistirolo e pluriball), purtroppo,
nonostante tutte queste accortezze, il
corriere è riuscito comunque a far La targhetta in alluminio posta sullo
rompere la preziosa scala parlante della chassis riporta, oltre alla marca, il
radio, oltre che ad incrinare in un paio di modello che in questo caso è 493,
punti il mobile in legno. curiosamente lo spazio destinato al
numero di serie è vuoto.
Le dimensioni della radio sono:
larghezza 63 cm, altezza 34 e profondità
25.
Le bande di ricezione sono quattro e
precisamente due onde medie, onde corte
e cortissime.
Sul frontale, da sinistra a destra, troviamo
le manopole del volume/interruttore, tono,
selezione gamma e sintonia.
La tela sulla sinistra appare macchiata e
leggermente lacerata nei pressi delle tre
astine in ottone, forse a causa dell'azione
Lo chassis interno presentava segni di dell'ossido presente su questi fregi di
ruggine in vari punti ma protezione.
complessivamente appariva in buone
condizioni e con tutte le valvole presenti e
apparentemente integre.
Il mobile presentava alcuni rigonfiamenti
nella impiallacciatura superiore e lungo il
bordo della parte frontale, chiaro segno
che il legno è stato esposto, in passato, ad
infiltrazioni d'acqua.
Come spesso accade, il cavo di rete ed il
pannello posteriore erano mancanti.

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ore di lavoro per eliminare il disturbo
Primo intervento: la scala parlante digitale sull'immagine, eliminare i segni
delle crepe sul vetro, ricostruire alcune
parti delle scritte dei nomi delle città,
Dopo aver estratto lo chassis dal mobile
migliorare l'intensità del nero e sostituire
ed aver recuperato i vari pezzi della scala
le varie cornici a specchio con una
parlante, ho deciso di iniziare subito da
colorazione grigio chiaro.
quest'ultima dato che a prima vista
Tutte queste operazioni sono state fatte
risultava essere l'intervento più lungo da
per ottenere una copia il più possibile
attuare.
realistica della scala originale, maggiore
Quando si è nella necessità di dover
sarà il tempo dedicato a queste operazioni
sostituire una scala danneggiata, si può
e migliore sarà il risultato finale.
optare principalmente tra due possibilità:
Per ricostruire fisicamente la scala in
cercarne una integra nei mercatini o in
vetro ci sono alcune alternative:
internet oppure effettuarne una copia.
affidarsi ad alcuni artigiani in grado di
In questo caso, data la scarsa diffusione
riprodurre con la tecnica della serigrafia
del marchio Sarca, la scelta obbligata è
su singola lastra di vetro, ottenendo un
stata di procedere alla ricostruzione.
risultato estremamente vicino all'originale
Per prima cosa ho unito, con del nastro
oppure ci si può far preparare da un
adesivo trasparente, tutte le varie parti
vetraio due vetri della stessa dimensione
della scala per poter passare alla fase di
della scala originale tra i quali andremo
scansione ed acquisizione dell'immagine
ad inserire la stampa su lucido della
con il computer.
nostra scala parlante.
Io ho scelto la seconda soluzione anche
perchè l'avevo già sperimentata in passato
con buoni risultati.
La stampa su lucido deve essere fatta con
una stampante al laser.
Le due lastre di vetro sono state preparate
da un vetraio, dato che dovevano essere
realizzati anche i quattro fori per far
passare i perni delle manopole, è stato
necessario utilizzare uno spessore di 4
mm per ogni lastra dato che con sezione
inferiore, durante la foratura si rompeva il
Al fine di ottenere una buona risoluzione vetro.
conviene scansionare a non meno di 300 Dato che guardando in controluce la
dpi (dot per inch- punti per pollice), io ho stampa sul lucido, le parti in nero
scelto la risoluzione di 400 dpi. apparivano troppo sbiadite, ho deciso di
Una volta ottenuta la copia digitale della stampare due copie della scala su due
scala è iniziata la fase più lunga della lucidi da sovrapporre con precisione per
ricostruzione: il fotoritocco. ottenere un nero molto coprente.
Queste operazioni hanno richiesto molte

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Restauro elettrico
Dopo aver perfettamente pulito una faccia
del vetro, avero sovrapposto i due fogli Dopo essermi tolto il pensiero della
stampati ed aver aggiunto il vetro ricostruzione della scala in vetro, mi sono
superiore, ho tagliato a filo, con l'aiuto di dedicato alla sistemazione del circuito.
un taglierino, i bordi sporgenti del lucido. Lo chassis è realizzato con una lamiera in
Per tenere fermo questo “sandwich” mi ferro verniciata di verde/grigio, nella parte
sono aiutato con un peso, ho passato sul frontale, dovendo fare da sfondo per la
bordo esterno dei due vetri un collante scala parlante, è stata invece colorata di
abbastanza denso ed ho aspettato qualche bianco.
ora la completa asciugatura. Sulla parte superiore del telaio sono
Per completare il lavoro, sempre con montate le cinque valvole della serie
l'aiuto di un taglierino a lama sottile, ho Rimlock, i cui zoccoli sono fissati alla
ritagliato il lucido nei punti dove sono lamiera attraverso delle placchette di
stati fatti i fori per le manopole. alluminio, questo perchè in origine questo
Il risultato finale è stato telaio era stato progettato per ospitare dei
complessivamente soddisfacente, un tubi con zoccolo grande, probabilmente
occhio esperto potrà riconoscere che non degli octal, ma con l'arrivo della “nuova”
è l'originale ma direi che è più che generazione di valvole, per non sprecare i
accettabile. telai che erano rimasti in magazzino, il
costruttore ha approntato questa modifica.
La lamiera ha varie tracce di ruggine, in
particolare nella parte frontale dove la
funicella è rotta e l'indice staccato.

Lo spessore complessivo della nuova


scala è di alcuni millimetri superiore
rispetto all'originale ma per fortuna le
staffe che la fissano al mobile permettono
ugualmente di montarla senza particolari
difficoltà. Le lampadine della scala sono presenti ed
ancora integre.

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Nella parte inferiore il telaio ha, come
sempre nelle radio di questo periodo, tutti
i componenti montati in aria,
complessivamente la disposizione è
abbastanza ordinata, anche grazie all'uso
di una basetta di backelite per ancorare
buona parte dei componenti più piccoli.

Per mantenere l'estetica originale, li ho


svuotati del contenuto ed all'interno ho
inserito alcuni condensatori in serie per
raggiungere la corretta tensione (500V) e
capacità nominali.

Nella fase si svuotamento del


condensatore, la cartina esterna si era
rovinata ed allora l'ho rifatta con il
I condensatori elettrolitici di filtro computer e la stampante.
mostravano di aver perso parte Successivamente ho sostituito il cavo di
dell'elettrolita ed allora ho deciso di rete, fortunatamente ne avevo uno su un
procedere subito alla loro sostituzione. vecchio telaio in demolizione ed allora ho
Il primo condensatore è un 16 uF, il potuto recuperare anche in questo caso
secondo, visibile nella parte superiore l'estetica originale.
dell'immagine è invece da 8 uF, entrambi Nel montarlo ho aggiunto un gommino
della Ducati. passacavo per proteggerlo da possibili
tagli a contatto con la lamiera dello
chassis.

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circuito, ed ho inserito il voltmetro ai capi
del primo condensatore di filtro.
Misurando i contatti dell'interruttore
montato sul potenziometro del volume, ho
notato che la chiusura era incerta dato che
si misuravano alcune decine di ohm con
contatto chiuso.
Per prova ho allora cortocircuitato
l'interruttore.
Dopo aver dato tensione al circuito ed
aver notato la regolare accensione del
filamento della raddrizzatrice e delle altre
valvole, ho rilevato che la tensione ai capi
Dopo aver verificato visivamente che non
del condensatore era molto bassa ed
ci fossero cavi spellati o altri componenti
immediatamente ho visto che la resistenza
danneggiati sulla linea di alimentazione
di chiusura verso massa della presa
ed aver dato una veloce pulita agli zoccoli
centrale del secondario dell'anodica
delle valvole, ho provato ad alimentare il
iniziava a fumare ed ho immediatamente
circuito.
spento tutto.
La radio dispone di un trasformatore
Ho pensato che ci fosse qualche
separatore in grado di funzionare con
cortocircuito nella valvola AZ41, mi sono
tensioni di rete da 110 a 280 volt, sul
procurato lo schema dei terminali della
secondario troviamo gli avvolgimenti per
valvola ed ho iniziato a fare delle
alimentare i filamenti delle valvole a 6,3
verifiche.
volt, l'uscita a 4 volt per il filamento della
La AZ41 è una valvola doppio diodo a
valvola raddrizzatrice a riscaldamento
riscaldamento diretto, dove il filamento
diretto AZ41 e l'avvolgimento ad alta
dunque svolge anche la funzione di
tensione con presa centrale per la tensione
catodo e da dove viene prelevata la
anodica.
tensione raddrizzata.
Dopo essere stata raddrizzata dalla AZ41,
la tensione anodica viene filtrata dal
condensatore da 16 uF, attraversa la
bobina di campo dell'altoparlante ed
infine arriva sul secondo condensatore da
8 uF, anch'esso precedentemente
ricostruito.
I collegamenti alla bobina di campo ed al
trasformatore d'uscita, montati
sull'altoparlante, avvengono attraverso un
connettore multipolare sul fianco destro La tensione alternata viene applicata alle
del telaio. due placche attraverso un secondario con
Per la prima accensione ho deciso di presa centrale collegata a massa.
lasciare scollegato il connettore e Mentre facevo delle misure sullo zoccolo
conseguentemente tutto il carico dal della raddrizzatrice, mi sono accorto che

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invece dei 4 piedini che dovrebbero essere originali.
utilizzati (2 di filamento/catodo e 2 Cercando su internet, mi sono imbattuto,
relativi alle placche), sullo zoccolo erano su un forum tedesco, in una discussione
saldati i cavi su cinque piedini. dove si trattava proprio della AZ41 e del
Seguendo il circuito ho trovato i pin 2 e 6 vezzo di alcuni costruttori di utilizzare
connessi al trasformatore ed i piedini 7 e 8 alcuni pin teoricamente liberi, per delle
all'avvolgimento a 4 volt per il filamento connessioni interne.
e fin qui tutto regolare ma l'uscita Il pin 1, in alcuni casi, sembra che venisse
raddrizzata invece che essere prelevata su collegato al centro del filamento per
uno dei pin del catodo/filamento, era tenerlo teso, in altri casi veniva invece
connessa al piedino n.1 che teoricamente, connesso alla placca.
seguendo il datasheet del tubo, non Quando la radio è stata prodotta, il
dovrebbe essere connesso internamente. costruttore aveva una partita di tubi con il
In realtà nella AZ41 montata il pin 1 è pin 1 connesso al filamento e dunque
collegato ad una delle placche hanno pensato, invece di collegare un
(precisamente quella del pin 2) e dunque secondo filo su uno dei capi del filamento,
sul primo condensatore di filtro circolava di sfruttare il pin 1 per raggiungere lo
direttamente la corrente alternata del scopo ed avere una filatura interna più
trasformatore e da qui si spiega l'elevato ordinata.
assorbimento di corrente ed il Sostituendo la valvola con una di altra
conseguente surriscaldamento della marca, è successo che il pin 1,
resistenza da 60 ohm di chiusura del internamente, fosse invece connesso alla
circuito verso massa. placca e per questo creasse questo
problema.

Inizialmente pensavo che qualche tecnico Dopo aver saldato il cavo dell'uscita
improvvisato, avesse tentato una anodica al pin 8, alla successiva
riparazione maldestra, saldando un filo riaccensione, misurando sul primo
nel posto sbagliato ma le saldature sullo condensatore, ho trovato la corretta
zoccolo apparivano assolutamente

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tensione di circa 310 Volt. Il passaggio da una banda all'altra
Adesso eventuali successive sostituzioni appariva incerto perchè il commutatore
del tubo raddrizzatore non daranno più non aveva lo scatto in prossimità di ogni
problemi. singola posizione e questo rendeva
Prima di ricollegare il connettore della difficile sintonizzare le varie bande.
bobina di campo, ho sostituito un Guardando da vicino il meccanismo, ho
condensatore in carta metallizzata da 50 notato che mancava l'elemento che
KpF perchè evidentemente interrotto. doveva fare da fermo durante la rotazione
del perno del commutatore.
Ho allora deciso di smontare il gruppo
A.F. per cercare di ripararlo.

Con delicatezza sono riuscito ad estrarre


le parti del vecchio condensatore, liberare
i due reofori ed introdurre un nuovo
condensatore moderno, così da mantenere
l'aspetto originale del condensatore
Ducati.

Mi sono accorto che mancava una parte


che doveva permettere di fermare il
commutatore in prossimità di ogni serie di
contatti. Con della lamiera d'acciaio,
tagliata a misura e sagomata, ho realizzato
la parte mancante indicata nella foto dalla
freccia e l'ho fissata ai fori laterali
Non avendo notato altri problemi ai presenti nel commutatore.
componenti interni, ho potuto finalmente Dopo aver ben pulito tutti i contatti fissati
dare tensione al circuito per provare il sulla parte interna che esterna del disco in
funzionamento. bachelite del commutatore, l'ho
Dopo che si sono scaldare le valvole, in assemblato e rimontato al suo posto nel
altoparlante ho cominciato a sentire telaio.
qualche rumore, muovendo la manopola
di cambio gamma, sono riuscito a captare
qualche disturbo, azionando poi a mano il
condensatore variabile (la funicella è
ancora rotta), sono riuscito a ricevere
qualche suono dalle onde medie.

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Per ripristinare il contatto ho utilizzato
Le bande si riuscivano a commutare con una vernice conduttiva con argento che di
maggior precisione e così ho potuto solito si usa per ricostruire piste interrotte
testare meglio la ricezione. sui circuiti stampati o riparare l'elemento
Mi sono accorto che il volume, anche con riscaldante dei lunotti termici nelle auto.
il potenziometro ruotato completamente a
sinistra, rimaneva comunque abbastanza
alto pur se uno dei capi del potenziometro
era regolarmente saldato a massa.
Misurando tra i due capi, ho trovato
resistenza infinita, mentre tra il polo
centrale e l'altro laterale, si riusciva a
misurare la resistenza.

Dopo aver smontato il potenziometro, ho


individuato il problema: una crepa sul
materiale resistivo dove è fissato il
contatto.

Mentre si asciugava la vernice, ne ho


approfittato per disossidare l'interruttore
di accensione con l'aiuto di un piccolo
spazzolino con le setole in metallo e dello
spray.

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La radio è dotata di valvola indicatrice di
sintonia tipo EM4 con zoccolo a
vaschetta, che andava fissata nella parte
superiore dello chassis, in corrispondenza
di alcuni fori realizzati su una parte della
lamiera tagliata e piegata allo scopo in
modo un poco grossolano, forse perchè
era una modifica al circuito che veniva
fatta successivamente per dotare alcuni
modelli dell'occhio magico.
Nelle ricerche su internet ho infatti
trovato la foto di un modello con mobile
molto simile, stesso telaio ma privo della
valvola indicatrice.
Successivamente, dopo aver ri-assemblato
il potenziometro del volume, ho staccato
dal telaio anche il potenziometro del tono
per pulirlo ed il perno della manopola di
sintonia.
Con il frontale del telaio sgombro dai
potenziometri e dopo aver staccato le
lampadine della scala e i perni dove
scorre la funicella, ho mascherato con del
nastro in carta da carrozziere tutti i fori
rimasti e la parte posteriore del telaio per
prepararlo alla colorazione in bianco del
frontale.
Dopo la verniciatura ho rimontato tutti gli
elementi precedentemente smontati ed ho Durante il funzionamento la zona
montato la nuova funicella di sintonia. fluorescente si illuminava pochissimo, era
necessario un buio quasi completo per
vedere debolmente la luce verde.
Inizialmente pensavo ad un forte
esaurimento del tubo, come spesso
succede dopo molti anni di utilizzo ed
invece la causa della scarsissima
illuminazione era un resistore da 1 Mohm
montato direttamente sullo zoccolo e che
risultava interrotto.
Rimaneva solamente da fissare lo zoccolo
alla lamiera dello chassis, dato che era
arrivato già staccato, ho supposto che
inizialmente fosse avvitato utilizzando

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semplicemente uno dei buchi di La parte posteriore del telaio è verniciata
ancoraggio dello zoccolo. in un colore grigio/verde, in alcuni punti
Dato che erano entrambi rotti, invece che erano presenti vari segni di ruggine, data
sostituire lo zoccolo ho provato a la difficoltà per smontare gli zoccoli, i
ricostruire la piccola parte di zoccolo connettori d'antenna e fono, tutti fissati al
mancante con della resina bi-componente, telaio metallico con dei piccoli rivetti, ho
successivamente smussata e verniciata per preferito non riverniciare questa parte ma
adattarsi allo zoccolo. comunque pulirla a fondo, grattare con
spazzolino metallico le ghiere degli
zoccoli, pulire le lamine del condensatore
variabile e depositare un leggero strato di
cera trasparente sulla superficie dello
chassis per impedire che le tracce di
ruggine possano allargarsi.
L'altoparlante è stato ripulito dalla
polvere, eliminate le tracce di ruggine con
della paglietta metallica e passato con
della pasta lucidante micacea silver.

Dopo aver applicato la resina

Zoccolo pronto per il montaggio Complessivamente la ricezione è apparsa


abbastanza buona, in particolare nelle

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bande delle onde medie, con una potenza Restauro del mobile
d'uscita sostenuta, si può considerare che
le valvole abbiano una resa ancora Dopo aver pulito per bene il mobile con
adeguata. un panno leggermente inumidito per
Data la scarsità di informazioni sulla togliere la polvere e lo sporco è stato
marca e la mancanza di uno schema possibile verificare gli interventi necessari
specifico di questo modello, riporto per un adeguato restauro.
l'elenco delle valvole montate nella radio Il contatto con l'acqua ha causato il
nel caso potesse servire ad altri che rigonfiamento di parte dell'impiallaccio
dovessero imbattersi nel restauro di nella parte superiore del mobile e lungo il
questo tipo di ricevitore. bordo del frontale.
Il traumatico viaggio della radio, oltre alla
rottura della scala parlante, ha causato
alcune crepe nel mobile ed il distacco di
uno dei listelli di rinforzo nella parte
laterale posteriore.

Elenco valvole impiegate:

ECH42
EF41
EBC41 Per primo ho provveduto a stabilizzare la
EL41 struttura del mobile re-incollando con del
AZ41 vinavil e con l'aiuto di morsetti per il
EM4 fissaggio, tutte le parti in legno distaccate.
Negli strati distaccati nel bordo del
Per lo schema elettrico, non essendo mobile ho usato sempre della colla
disponibile quello della Sarca, si può fare vinilica ma maggiormente diluita con
riferimento ad uno molto simile: modello acqua per permetterle di penetrare meglio
G134 della Geloso.

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negli spazi esigui tra uno strato e l'altro. dopo aver eliminato la colla in eccesso
Dopo aver atteso la completa asciugatura dalla superficie, dopo aver sovrapposto un
della colla è iniziata la fase più delicata foglio di giornale sopra, ho pressato il
del restauro del mobile: il fissaggio tutto con l'aiuto di due assicelle ed un
dell'impiallacciatura. paio di morsetti da legno.
Questa operazione l'ho replicata in tutti i
punti dove la superficie risultava rialzata.
Il fissaggio del legno sul bordo del
frontale ha richiesto ancora più tempo e
pazienza.
Ho proceduto ad ammorbidire
l'impiallaccio con il solito panno
inumidito, procedendo di 3-4 cm alla
volta ed introducendo nella fessura la
Per spianare le forti ondulazioni sulla colla vinilica diluita ma in questo caso ho
parte superiore del mobile, ho dovuto pressare solo con le dita dato che
inizialmente inumidito, con un panno il bordo arrotondato non permetteva di
leggermente imbevuto d'acqua, la zona usare altri sistemi di fissaggio.
interessata per permettere alle fibre del Questo intervento ha richiesto più giorni
legno di ammorbidirsi e ritornare per essere completato dato che occorreva
elastiche, poi con l'aiuto di un taglierino a attendere prudentemente anche i tempi di
lama sottile ho effettuato un taglio essiccazione prima di procedere oltre.
longitudinale su tutta la lunghezza del
rigonfiamento e vi ho depositato sopra Nei punti del bordo dove mancavano dei
una buona quantità di vinavil molto piccoli pezzi di impiallacciatura, ho
diluito. riempito il vuoto con della cera in stick
Con continui movimenti delle dita sulla del colore del legno, che ho lasciato
superficie ho permesso alla colla di asciugare per qualche minuto e poi ho
penetrare all'interno della fessura che asportato la parte in eccesso con lo
avevo creato. sfregamento di un panno di lana.

Dopo alcuni minuti di questo trattamento,


ho cominciato a pressare con le mani la
parte della superficie da incollare, poi

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Ed ho rimontato il tutto sulla cornice di
legno.
Per terminare la fase di recupero del
mobile ho passato su tutta la superficie
della paglietta metallica finissima, così da
togliere lo strato più esterno della vecchia
cera, successivamente, dopo aver
abbondantemente spolverato, ho passato
una cera colorata marrone per ridare
intensità alla tinta del legno ed infine ho
dato una cera lucidante.
In questo modo ho preservato il più
possibile la patina originale, dando
contemporaneamente una nuova
lucentezza al mobile.

Dopo aver asportato la cornice in legno


che ospita la tela dell'altoparlante,
smontate le tre barrette in ottone poste a
protezione, ho tentato la pulizia della
stoffa ma con scarsi risultati.
La tela era ormai scolorita ed in alcuni
punti era anche lacerata.
Mi sono deciso a sostituirla con quella più
simile che ho trovato cercando in internet.
Nel frattempo ho pulito e lucidato con
pasta abrasiva molto fine, le parti in
ottone (barrette e cornice rotonda A questo punto ho rimontato la cornice
dell'occhio magico). con la tela nuova e la scala parlante
precedentemente ricostruita.
Le manopole, di chiara produzione
Geloso, sono state semplicemente
sgrassate a fondo, i feltri rotondi sotto la
manopola sono stati lavati.

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Per completare il restauro della radio, non In conclusione, considerando le
rimaneva che rifare il pannello posteriore condizioni in cui era arrivata la radio, in
mancante. particolar modo la scala parlante, posso
ritenermi soddisfatto del risultato
ottenuto.

Pablo Javier Villegas

Purtroppo non sono riuscito a trovare foto


del posteriore di questo modello, ho allora
preso a riferimento le foto di altri pannelli
dello stesso costruttore.
Ho preso le misure direttamente sul
mobile servendomi di un grosso foglio di
cartoncino, ho misurato le distanze per
fare le aperture per i connettori d'antenna
e fono.
Su un foglio di masonite ho riportato il
disegno ed ho eseguito il taglio
servendomi di un seghetto alternativo
impostato alla massima velocità e con una
lama da metalli, decisamente più adatta
per tagliare l'impasto denso di questo
legno pressato.
Per finire ho realizzato tagli per i
connettori, per l'aerazione della radio, il
foro per il cordone di alimentazione ed
infine gli scansi dove andranno gli
occhielli di chiusura del coperchio.
Anche per questa parte ho passato della
cera colorata marrone sulla superficie per
meglio armonizzarla con il resto del
mobile.

Grazie a:
Federico Mantovani per i suggerimenti
Gino Brizioli e Sandro Zucchet per le ricerche sul marchio Sarca
e naturalmente grazie all'A.I.R.E per l'organizzazione del
concorso.

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Prima

Dopo

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