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ISSN 2421-5511

90001

9 772421 551003
Anno 9 - N. 1 (#371) Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano - Supplemento culturale settimanale da vendersi esclusivamente in abbinamento a Corriere della Sera ¤ 1,00 + il prezzo del quotidiano. In CH Tic. Fr 1,00

per il Corriere della Sera


Ezio Gribaudo
#371
Euro 1,00
6 gennaio 2019
Domenica
2 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

corriere.it/lalettura Il dibattito delle idee


SSS
Il progetto
Libri .

di capire e
Una giurata di 27 anni
assegnerà due Nobel riconoscere
17 l’unità
profonda
del genere
umano
REBECKA KÄRDE

non scalda
di HELMUT FAILONI
più i cuori.
Non solo
Il Racconto .

tornano
La disgrazia della malattia
La grazia di vivere le ideologie
razziste,
25
ILLUSTRAZIONE DI NATALIA RESMINI

ma è in crisi
proprio
di STEFANIA SCATENI con BEPPE
l’idea di un
SEBASTE e con gli articoli di MICHELE
FARINA e GIORGIO MONTEFOSCHI destino
condiviso.
Sguardi .

La nostra
C’è la mano di Caravaggio stessa
sul volto della Maddalena

La fine
specificità
31 di esseri
dotati
di ragione
di M. NESE e R. SCORRANESE
è messa
in dubbio
Portfolio dagli studi
sulle altre
.

La spinta verso il futuro


forme
di ADRIANO FAVOLE

I
degli africani senza passato
50 di vita, oltre n un’intervista televisiva rilasciata a metà degli
anni Ottanta, Claude Lévi-Strauss definì l’antro-
no necessari particolari sforzi teorici e pratici per man-
tenere il livello adeguato. (…) Tutte le antropologie di
FOTOGRAFIA DI MARCO GUALAZZINI

che dagli
pologia culturale come una continuazione del un certo rilievo arrivano a una conclusione negativa:
progetto umanistico rinascimentale. Se il Rina- l’essere umano non è definibile ed è “bene” che sia così.
scimento, argomentava il celebre etnologo fran- L’uomo è eccentrico anziché centrato: è artificiale per
sviluppi cese, si era caratterizzato come un progetto di co-
noscenza dell’essere umano attraverso la messa
natura; è per sé stesso e per gli altri una domanda aper-
ta, che non può trovare alcuna risposta conclusiva e de-

della in prospettiva della sua epoca con le civiltà greco-roma-


ne; se quel progetto era poi proseguito con una riflessio-
ne sulle civiltà che l’Europa aveva incontrato nella sua
finitiva». Kamper ci dice che il concetto di «umanità» ri-
chiede una continua manutenzione, una difesa sempre
precaria e tuttavia essenziale, senza la quale l’unità del

di EMANUELE TREVI intelligenza espansione globale (dal Medio Oriente all’India, alla Ci-
na), l’antropologia culturale consisteva in un tentativo di
genere umano non è affatto garantita. Il dato biologico
da solo non basta a racchiudere l’umanità in un recinto

artificiale. abbracciare l’umanità nella totalità delle sue espressio-


ni, comprese società che appaiono «lontane e miserabi-
li» e che un tempo si definivano «primitive».
concettuale comune. Alle parole e ai dubbi del sociolo-
go fanno eco quelle registrate dagli antropologi presso
numerose società «lontane e miserabili», per dirla an-
Il Romanzo .
Forse solo cora con Lévi-Strauss. Come i BaNande del Nord Kivu
(Repubblica Democratica del Congo), studiati a partire
Mi chiamo Florent-Claude riscoprendo Lasciando da parte una questione tutt’altro che mar-
dagli anni Settanta da Francesco Remotti, i quali, al cul-
mine del rito di iniziazione maschile, intonavano un
E detesto il mio nome la centralità
ginale, ovvero quanto e come quel progetto di cono-
scenza si sia intrecciato con le dinamiche coloniali del-
canto in cui si chiedevano: «O Dio dei nostri antenati,
l’Ordinatore (Katonga)/ in una casa, in una famiglia, in

53
l’Occidente, viene da chiedersi, di questi tempi, che ne è un villaggio,/ che cos’è un uomo? Noi chiediamo il vo-

delle di questo viaggio attorno all’essere umano. Ci interessa stro ritmo, il ritmo degli iniziati./ Che cos’è un uomo?».
ILLUSTRAZIONE DI FABIO DELVÒ

ancora l’umanità nella complessità e varietà delle sue Sono domande cruciali, se guardiamo a ciò che acca-
forme? Oppure viviamo una sorta di «fine dell’umani- de attorno a noi. L’unità dell’essere umano è minacciata
relazioni si tà», una crisi profonda del progetto umanistico che sfo-
cia, non a caso, nel risorgere di ideologie e prospettive
sotto vari fronti. Tornano improvvisamente a manife-
starsi ideologie razziste, è evidente. Ma soprattutto è en-
può trovare razziste o comunque particolaristiche? Quanto incide la
mancanza di curiosità e di strumenti per conoscere le
trata in crisi in questo inizio di millennio, complice la
profonda crisi ambientale e delle risorse, l’idea di un de-

una via
varie umanità nella crescita di quello tsunami di odio stino comune e condiviso. Pesa, senza dubbio, la fine
verso l’altro a cui assistiamo attoniti ogni giorno? dell’ideologia dello sviluppo, di quel sogno di diffusio-
di MICHEL HOUELLEBECQ Il sociologo tedesco Dietmar Kamper scriveva alla fine ne globale del benessere economico e della democrazia:
con un articolo di STEFANO MONTEFIORI
d’uscita del secolo scorso che il concetto di «essere umano» è le-
gato «a una pretesa che può venire disattesa, perciò so-
un’ideologia tutt’altro che priva di accenti imperialistici
certo, ma che ha caratterizzato quasi un secolo di storia.
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 3

{
La danza della vita
Danza o muori, parole che Ahmad Joudeh, guerra risponde ballando. Vive in Olanda,
In punta di piedi ballerino siriano, ha tatuato sulla nuca e che
ha scelto come titolo per il suo libro, di
rifugiato dopo le minacce dell’Isis, ma il suo
sogno è quello di tornare a casa e fondare
di Giovanna Scalzo
recente uscita: 28 anni, un passato difficile una compagnia di ballo in Siria (prefazione di
alle spalle. Alle violenze domestiche e alla Roberto Bolle, DeA Planeta, pp. 320, e 16,50).

Paure Quante insidie per la nostra specie nelle meraviglie del progresso

Il rischio di diventare Homo insipiens


Vittima della sua stessa tecnologia
di CARLO BORDONI

C’ i
è una paura inespressa storie di Levi sono straordinarie del cervello umano, si sta dimo-
che aleggia da sempre anticipazioni di un futuro che è già strando in grado di prendere deci-
nel genere umano, ed cominciato: la clonazione, la realtà sioni autonome. Fa temere che un
è la paura dell’estinzio- virtuale, la stampa in tre dimensio- domani possa dominare il mondo e
ne della specie. Rimos- ni, la registrazione dei ricordi, la rendere l’uomo schiavo della sua
sa da quella per la morte individua- comunicazione in rete. stessa tecnologia, come oggi lo è
le, ma ben salda nel nostro incon- Se la paura dell’estinzione riaffio- dello smartphone. Di solito a questa
scio, da quando le varie specie di ra adesso è perché i cambiamenti ipotesi catastrofica si suole rispon-
Homo si sono estinte una dopo tecnologici hanno modificato radi- dere che una macchina, per quanto
l’altra, per arrivare all’Homo sa- calmente il sapiens, al punto da perfezionata, non potrà mai provare
piens, rimasto solo a regnare sulla renderlo irriconoscibile. C’è il ri- sentimenti, né comprendere/crea-
Terra dopo la scomparsa del suo schio di essere, proprio noi, gli ulti- re l’arte. Ma per il primo punto ab-
antagonista, l’uomo di Neanderthal. mi della nostra specie. Per esorciz- biamo già provveduto, visti i risulta-
Un evento che risale solo a 40 mila zare questa ipotesi catastrofica, ti delle ricerche sui robot «emoti-
anni fa: appena ieri, se si considera Pacchioni ripercorre a larghi tratti vi», mentre per l’altro ci stiamo
l’età del nostro pianeta. la storia dell’evoluzione tecnologi- lavorando, vista la nostra propen-
Gianfranco Pacchioni, in veste di ca, dimostrando come nell’ultimo sione a inaridire le competenze
erudito divulgatore, parte da qui nel secolo si sia innescato un processo artistico-creative e a privilegiare
libro d’imminente uscita L’ultimo di sviluppo esponenziale, sempre quelle tecnologico-pratiche. GIANFRANCO PACCHIONI
sapiens (il Mulino) per evocare più rapido e complesso, oltre che E poi, avverte Pacchioni, si pro- L’ultimo sapiens.
l’antico terrore dell’estinzione, poi- irrefrenabile. Ci avviciniamo al pun- spetta l’integrazione uomo-macchi- Viaggio al termine
ché «nessuno è poi così sicuro di to della «singolarità», cioè al mo- na, attraverso la quale l’intelligenza della nostra specie
restare per sempre su questa Ter- mento in cui «il progresso tecnolo- artificiale sarà messa in relazione al Introduzione
ra». gico accelera fino a superare la ca- cervello umano con le reti neurali di Telmo Pievani
Pacchioni è un chimico e nel suo pacità di comprendere gli eventi e artificiali. Pacchioni non ne parla, IL MULINO
excursus si fa guidare da un altro di prevedere il loro sviluppo». Lo ma dietro questa fusione c’è lo spet- Pagine 214, e 15
chimico vissuto prima di lui, Primo stesso che nel dopoguerra ha spinto tro del post-umano, in un futuro In libreria dal 10 gennaio
Levi, che è stato anche scrittore, ma Günther Anders a definire «anti- dove solo pochi saranno privilegia-
soprattutto testimone della Shoah, quato» l’uomo, superato dalla sua ti; veri Tecno-sapiens, destinati a L’autore
il più atroce evento in cui la tecno- stessa tecnologia. vivere più a lungo, dominatori dei Nato a Milano nel 1954, il
logia, strumento di un perverso Filosofi e sociologi condividono Vetero-sapiens, molto simili ai de- chimico Gianfranco
disegno razionale, ha seminato con gli scienziati la stessa appren- relitti Morlock di H. G. Wells. Pur- Pacchioni è prorettore per la
morte e distruzione. Levi, con i suoi sione per il futuro dell’umanità, ma ché dopo l’ultimo sapiens non ven- ricerca dell’Università Milano
racconti fantascientifici raccolti in più che la minaccia delle armi nu- ga il primo Homo insipiens: con Bicocca e ha vinto diversi
Storie naturali (1966) e Vizio di cleari, si teme qualcosa di più sub- l’affidamento alla tecnologia e l’al- premi internazionali.
forma (1971), mostra i guasti che la dolo e in apparenza innocuo: l’in- lontanamento dal sapere, è la più Accademico dei Lincei, ha
tecnologia può produrre anche telligenza artificiale. Pensata come probabile delle distopie. pubblicato nel 2017 il
quando è usata a fin di bene. Le ausiliaria delle capacità cognitive saggio Scienza, quo

dell’umanità
© RIPRODUZIONE RISERVATA

vadis? (il Mulino)

Ne è un chiaro segnale lo sdoganamento politico di at- dente, di saperi nativi o popolari, di città africane e me- blematici dell’umano. Che cosa c’è nel nucleo dell’uma- Bibliografia
teggiamenti «anti-umanitari»: perché dovremmo aiuta- lanesiane o di villaggi alpini, le trasformazioni subite nità che la rende radicalmente diversa dalle altre forme L’intervento di Claude Lévi-
re chi attraversa il Mediterraneo o la frontiera degli Stati sono state continue e, come noi, quei nostri simili abita- di vita? L’intelligenza? La progettualità? La mobilità? La Strauss alla trasmissione
Uniti con il Messico? Perché accogliere i profughi che no le contraddizioni della contemporaneità. Nonostan- cultura in senso antropologico? Nel suo libro Plant revo- televisiva Apostrophes è del
sbarcano nel nostro Paese? te la globalizzazione e il capitalismo però, gran parte di lution (Giunti), Stefano Mancuso riconosce tutte queste 1984. La citazione di
La questione «umanitaria» è importante, come ne- queste società non sono affatto scomparse, hanno piut- caratteristiche anche al mondo vegetale. La botanica, gli Dietmar Kamper è tratta
garlo, in un’epoca segnata dai movimenti di massa che tosto dato vita a una loro prospettiva di modernità, in studi sugli animali, persino la giurisprudenza che, in di- dallo scritto Uomo, incluso
l’artista cinese Ai Weiwei ha magistralmente dipinto nel stretta relazione con ciò che capitava nel resto del mon- versi Paesi, sta attribuendo diritti e qualificazioni di nel volume Cosmo, corpo,
film Human Flow. Davanti alle tragedie dell’immigra- do. Le diversità e le somiglianze che hanno costruito, o «persona» a fiumi, laghi e montagne, evidenziano un cultura, a cura di Christoph
zione, ci si divide tra indifferenti e sospettosi («perché preservato, meriterebbero tutt’altra attenzione, non cambiamento di paradigma che incrina, in modo forse Wulf (edizione italiana a
dobbiamo aiutarli proprio noi?») da una parte e coloro l’odio, l’indifferenza o il semplice sguardo pietistico. definitivo, la distinzione tra natura e cultura, tra l’essere cura di Andrea Borsari,
che sono inclini all’accoglienza dall’altra. L’empatia, per umano e gli altri abitanti di Gaia, la Terra. È curioso: nel- Bruno Mondadori, 2002). Il
fortuna, abita ancora questo mondo. Tuttavia Coltivare l’epoca in cui la forza delle tecnologie è divenuta così di- libro di Francesco Remotti
l’umanità (titolo di un libro di Martha Nussbaum edito rompente da indurci a parlare di «Antropocene» (l’era Etnografia Nande è uscito
da Carocci) richiede un preliminare interesse verso gli Trent’anni fa, quando ero studente e camminavo per i in cui la stessa evoluzione geologica del pianeta è segna- presso Il Segnalibro nel
altri che sembra mancare quasi del tutto in quest’epoca portici di via Po a Torino, le bancarelle di volumi usati ta dalle attività umane), è proprio l’antropocentrismo a 1996. Più recente il saggio
di fine dell’umanità. «Inter-esse» nel significato etimo- erano piene di libri di viaggio o di cataloghi fotografici essere messo in discussione. E, parallelamente, il post- di Martha Nussbaum
logico di «stare tra», di mettersi in prospettiva, tra sull’Africa, sull’Oceania, sull’America Latina. Oggi trion- umano ridisegna i confini tra l’uomo e la macchina. Coltivare l’umanità (a cura di
«noi» e «gli altri». A chi interessano oggi i sistemi di pa- fa la saga dei Savoia. Un mese fa, in seguito al rapimento Un giorno Maurice Leenhardt, pastore protestante e Gianfrancesco Zanetti,
rentela del Sud della Cina, la vivacità delle oltre mille lin- di Silvia Romano in Kenya (tuttora è nelle mani dei rapi- antropologo in Nuova Caledonia agli inizi del XX secolo, traduzione di Sara Paderni,
gue papua della Nuova Guinea, i rituali redistributivi po- tori), l’opinione pubblica si è divisa tra chi non capiva chiese a un gruppo di nativi kanak, che frequentavano la Carocci, 1999), mentre del
linesiani o le cosmologie delle società amazzoniche? A perché una giovane donna dovesse «fare volontariato» sua missione, di descrivere un essere umano. Uno di lo- 2017 è Plant revolution di
chi interessano le abitudini alimentari o le relazioni di in Africa piuttosto che sotto casa a Milano e chi difende- ro disegnò un fitto insieme di linee che si proiettavano Stefano Mancuso (Giunti).
scherzo di una comunità di migranti in una città italia- va quel «sogno di gioventù». Ben pochi si sono chiesti fuori da un centro vuoto, spiegando che si trattava delle Il libro di Maurice Leenhardt
na? Non mi riferisco tanto agli studi specialistici, bensì se un’esperienza di vita e di lavoro in una comunità afri- relazioni che ci legano ai parenti paterni, a quelli mater- Do Kamo («L’essere umano»)
al loro impatto sociale. Quanto poco la visione di Lévi- cana non possa essere dettata da interesse e curiosità ni, alle «tribù alleate», agli amici. Cancellando le linee, uscì in Francia
Strauss è diventata progetto pubblico! E quanto si è in- per quella goccia di umanità, al di là delle intenzioni di nel centro non rimaneva nulla. Nell’epoca della fine del- da Gallimard nel 1947
debolito, almeno nella rappresentazione collettiva, l’in- aiuto. Convinti, di nuovo, di incarnare nel bene o nel l’umanità abbiamo ben poche certezze (e forse è un be- L’immagine
teresse per le questioni umanistiche in generale. male la forma di umanità che ha trionfato nel mondo, ne così) su cosa ci sia al cuore dell’umanità, sappiamo Sidsel Meineche Hansen
Certo, le società «miserabili» dell’etnologo francese consideriamo le altre culture, al più, come contenitori di però che coltivare le relazioni e l’interesse per gli altri, (1981), Untitled / Sex Robot
non corrispondono, né oggi né nel secolo di Lévi- indigenti a cui prestare soccorso. umani e non umani, è un buon modo per uscirne. Sia- (2018, installazione
Strauss, al nostro immaginario di popoli isolati, lontani, La «fine dell’umanità» si intravvede in un’altra dire- mo esseri eccentrici, diceva Helmuth Plessner, traccia- mixed media), courtesy
fuori dal tempo. Che si tratti di popoli indigeni o di so- zione, che ci porta a considerazioni piuttosto lontane mo confini per poterli oltrepassare. dell’artista/ KW Institute for
cietà che vivono nelle cosiddette aree interne dell’Occi- dalle precedenti. Mi riferisco ai confini sempre più pro- © RIPRODUZIONE RISERVATA Contemporary Art, Berlin
4 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Il dibattito delle idee


Online L’opinione di Eli Pariser, che ha denunciato in anticipo le violazioni della privacy e le bolle impermeabili
del rancore. «Non serve la censura, ma bisogna regolare diversamente il mercato per ridurre il potere dei social»

i
nuamente di fronte a colleghi, amici, fa-
migliari e inserzionisti pubblicitari. Così
Facebook può perdere rilevanza. Un altro
interrogativo riguarda Instagram. Al mo-
mento, sembra possibile che chi abban-
dona Facebook si rifugi su Instagram e
WhatsApp, senza rendersi conto che so-
no la stessa cosa. I fondatori di What-
sApp hanno lasciato Facebook con 1,3
miliardi di dollari sul tavolo, furiosi per
le intrusioni nella privacy che venivano
imposte».
Lei è a favore di leggi più restrittive?
«Il punto è che tipo di leggi. Meglio
cambiare il mercato per scoraggiare ciò
che non ci piace, per esempio rendendo

L’uomo perde la libertà


l’archiviazione dei dati troppo costosa,
Lo studioso piuttosto che cercare di decidere cos’è
Nato nel 1980 a Lincolnville, permesso dire. Sono certo che la que-
nello Stato americano del stione del monopolio dei giganti del web
Maine, Eli Pariser (nella foto sarà uno dei temi centrali della campa-
qui sopra) è uno studioso di gna democratica per la Casa Bianca nel
tematiche digitali e attivista 2020. Facebook non sarebbe un proble-

Riprendiamoci i dati
politico molto noto negli ma così grosso se ci fossero alternative; e
Stati Uniti. In particolare ha questo vale anche per Google».
fatto discutere parecchio il I social cercano di impedire l’incita-
suo libro del 2011 Il Filtro mento all’odio, ma chi viene censurato
(traduzione di Bruna può rifugiarsi altrove nel web. L’atten-
Tortorella, il Saggiatore, tatore che ha ucciso 11 fedeli nella sina-

che internet ha rubato


2012), nel quale l’autore goga di Pittsburgh esprimeva il suo
denunciava i meccanismi di odio antisemita su «Gab». In queste
manipolazione e violazione «bolle» gli estremisti non rischiano di
della privacy in atto sul web diventare ancora più fanatici?
da parte delle grandi «È arduo fermare chi cerca un certo ti-
imprese del settore, che po di comunità o informazione. Ma le
finiscono per costruire domande su censura e libertà di espres-
intorno a ciascun utente una sione vengono spesso poste in modo
sorta di bolla digitale a sua sbagliato, come se la scelta fosse tra con-
immagine e somiglianza: un dalla nostra inviata a Washington VIVIANA MAZZA sentire di parlare liberamente oppure
meccanismo che limita no. Invece il punto è chiedersi quali di-

P
gravemente il confronto e la scorsi vengono amplificati e su quale ba-
circolazione delle idee uò essere rassicurante, spiega- di queste piattaforme nelle nostre vite è possono essere manipolate». se. Le persone che vanno online a cercare
Bibliografia va Eli Pariser nel 2011 nel libro Il incredibilmente aumentata. Nel 2011 Fa- C’è stata una sistematica violazione propaganda nazista sono poche, ma gli
Un libro pubblicato nel 2018 Filtro (il Saggiatore), accendere cebook era importante per i giovani, ma della privacy. I dati personali venduti e utenti che possono essere esposti a quel-
sulle conseguenze perverse il computer e trovarsi in un’iso- non era una fonte primaria di notizie per usati per campagne politiche, da le idee attraverso la loro amplificazione
della capacità d’influenza la felice in cui tutti la pensano miliardi di persone. Però, in questi anni è Trump alla Brexit. Facebook avrebbe sono molti di più. Perciò la questione è:
smisurata acquisita dai come te: stesse idee politiche, stessa fede cresciuta anche la consapevolezza sul condiviso con 150 aziende i nostri no- che cosa stiamo amplificando e perché».
giganti del web è I nuovi religiosa, stessi gusti in cucina. Non ti funzionamento del mondo digitale, in- mi, amici, contatti, messaggi privati. A parte i social, quali fattori hanno
poteri forti di Franklin Foer devi mai confrontare con chi la pensa di- cluso il fatto che ci sono algoritmi che Chi usa i social può essere tutelato? portato all’elezione di Trump?
(traduzione di Matteo versamente. Nel dicembre 2009 Google personalizzano le informazioni. È uno «Si va verso una sorveglianza di massa, «Non sottovalutiamo l’efficacia del
Camporesi, pagine 297, aveva cominciato a «filtrare» i risultati sviluppo molto positivo, ma può portare ma esistono anche tendenze in direzione suo messaggio né le altre forme in cui
e 22). Sono usciti nell’anno delle ricerche, a seconda delle abitudini anche a una certa esagerazione nell’attri- opposta. Non c’è ragione, sul piano tec- viene diffuso. I media di destra più se-
appena trascorso anche: degli utenti. Facebook, Apple, Microsoft buire alla “bolla” i fenomeni che ci cir- nologico, per non immaginare un para- guiti negli Stati Uniti non sono online:
Alfonso Fuggetta, Cittadini ai erano a caccia di dati degli utenti in base condano. Se elenchiamo le ragioni per digma diverso, in cui le persone abbiano molti sostenitori di Trump, bianchi di
tempi di internet (Franco ai quali personalizzare «l’esperienza». cui Donald Trump ha vinto le elezioni, più controllo sui loro dati. Tra altri sette mezza età, ascoltano le radio e Fox News
Angeli, pagine 184, e 19); Ma Pariser fu tra i primi a notare che vi- per esempio, non metterei internet al anni potremmo guardare a quest’epoca e più che twittare. Ma in aggiunta i social
Marc Augé, Raphaël Bessis, vere in una «bolla» ha un impatto sulla primo posto, e nemmeno al secondo o al sorridere del fatto che abbiamo permes- sono efficaci nel trasmettere la paura,
Cuori allo schermo democrazia. Dietro le quinte, inoltre, terzo. La demagogia esisteva già molto so a una manciata di corporation di tene- che spinge la gente a desiderare una lea-
(traduzione di Anna Maria una schiera di aziende stava mappando i prima dei social media». re in pugno i dati di tutti, come se non ci dership autoritaria, a maggior ragione in
Foli, Piemme, pagine 168, nostri dati personali, dalle preferenze Mosca ha personalizzato la diffusio- fosse alternativa, mentre si possono otte- comunità in crisi, dove conformismo e
e 16,50); Andrea Miconi, politiche agli acquisti online, per vender- ne di fake news: mirando ai conserva- nere gli stessi risultati lasciando alla gen- intolleranza crescono e si tende a cercare
Teorie e pratiche del web (il li agli inserzionisti. Ma un altro mondo tori per convincerli a votare Trump, ma te molto più controllo. Se alzassimo pa- un capo da seguire. Le percezioni sono
Mulino, pagine 168, e 15); (sui social) è possibile? anche agli afroamericani per dissua- recchio il costo che le corporation devo- cruciali: è facile creare la sensazione che
Walter Quattrociocchi, In questi sette anni ci sono state derli dal recarsi alle urne. Colpisce il no sostenere se vengono rubati i dati qualcosa stia accadendo, che il crimine
Antonella Vicini, Liberi di enormi violazioni della privacy da par- divario tra la sofisticazione russa e personali degli utenti (il che succede di sia in aumento o i terroristi alle porte.
crederci (Codice, pagine 142, te dei giganti del web, fake news e in- l’incapacità americana di difendersi. continuo) ci sarebbe un incentivo a crea- Benché non corrisponda alla realtà, si ot-
e 15). Da segnalare inoltre: terferenze russe nel voto in Usa. Se «Gli obiettivi sono bersagli facili, con re un mercato diverso per la protezione tengono gli stessi risultati politici. È un
Evgeny Morozov, L’ingenuità l’aspettava? poche difese dal punto di vista della gen- dei consumatori: a Facebook e Google modo per hackerare la psicologia della
della rete (traduzione di «Non avevo previsto che ci fossero te e delle infrastrutture. Non è necessario non converrebbe più archiviare quei da- gente».
Marilena Renda e Fjodor adolescenti macedoni pronti a far soldi essere particolarmente abili. Una delle ti. Non ci si può fidare di loro, perché è Chi si candiderà contro Trump?
Ardizzoia, Codice, 2011); con le fake news o hacker russi che caratteristiche delle nostre società aper- con i nostri dati che guadagnano. Ma si «Molti, da Elizabeth Warren a Beto
Paolo Ercolani, L’ultimo Dio avrebbero utilizzato la personalizzazione te è che è facile individuare le linee di può immaginare un sistema diverso, in O’Rourke. Ma per me la questione cru-
(Dedalo, 2012) delle notizie come un’arma. La centralità frattura e le sottoculture, capire come cui a conservarli siano aziende che ri- ciale è: che cosa faremo per evitare che i
spondono a noi. Penso che nei prossimi giganti del web controllino i nostri dati?

SSS
«Se elenchiamo le ragioni per le quali Donald Trump ha vinto
anni sarà possibile una decentralizzazio-
ne».
Dovremmo abbandonare Facebook?
Si è discusso molto sulle conseguenze
negative delle piattaforme. Oggi abbia-
mo le idee chiare su come far danni onli-
«Se ne parla molto, ma è difficile, per- ne, meno su come creare uno spazio più
le elezioni non metterei il web al primo posto, e nemmeno ché Facebook facilita la connessione
passiva con persone che non cercherem-
sano. È su questo che lavoro come ricer-
catore al think tank New America: penso
al secondo o al terzo. La demagogia esisteva già prima di Google mo attivamente: un servizio utile. Per Fa-
cebook vedo un’altra minaccia esisten-
che avere una visione di quello che vor-
remmo costruire sia importante quanto
e Facebook. Inoltre molti dei suoi sostenitori s’informano più che ziale: sempre meno persone postano lo è punire le corporation che stanno
altro sulle radio private o seguendo i programmi di Fox News» pubblicamente sul news feed, non sono
più tanto sicure di voler parlare conti-
creando questi problemi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 5

{
Fratello del Papa e del Dalai Lama
Monaco trappista, scrittore, esperto di aperto nuovi orizzonti per le anime e per la
Stanze religioni orientali, mistico e profeta di pace, Chiesa»; il Dalai Lama si è sempre
di Angela Urbano Thomas Merton (1915-1968) conosceva considerato «uno dei suoi fratelli buddhisti».
bene il misterioso spazio interiore comune a Le sue poesie si possono rileggere in Silence,
tutti gli uomini. Per Papa Francesco, «ha Joy (New Directions, pp. 96, $ 11,95).

Offline L’individuo si è progressivamente allontanato dall’ambiente provocando molti problemi. Federico Squarcini,
storico a Ca’ Foscari, suggerisce una strategia per ritrovare consapevolezza. A partire dal recupero dei testi sacri
LE ILLUSTRAZIONI
DI QUESTE PAGINE
SONO DI BEPPE GIACOBBE

S i
torico delle religioni presso
l’Università Ca’ Foscari di Vene-
zia, Federico Squarcini è uno dei
massimi esperti di testi classici
indiani. Nel recente Le colombe
e gli avvoltoi (Edizioni Ca’ Foscari),
Squarcini descrive la crisi «ecologica»
dell’umanità e invita a tornare ai testi del-
le religioni antiche per comprendere
l’origine e lo sviluppo della dissociazione
tra uomo e mondo.
Le religioni ci salveranno dalla crisi
ambientale?
«In effetti va molto di moda l’eco-bud-
dhismo. Vari libri sono dedicati all’alle-
anza tra dharma ed ecologia nell’indui-

L’uomoperdeisensi
smo. Si può trovare una panoramica mol-
to ampia nel Routledge Handbook of Re- Lo studioso
ligion and Ecology». Federico Squarcini (qui
Non sembra convinto. sopra) è considerato uno dei
«Se è per piegare i testi classici al- massimi esperti di testi
l’agenda ecologica contemporanea, se è classici indiani. Dottore di
ricerca in Studi religiosi,

Latecnicahasovrastato
per rassicurarci con l’antica saggezza del-
la religione, non vale la pena tirare fuori Scienze sociali e Studi storici
dalla naftalina lo storico delle religioni. delle religioni presso
Anzi, è proprio pericoloso». l’Università di Bologna, è
Pericoloso? professore associato di
«Nelle tradizioni religiose possiamo Storia delle religioni
trovare l’antidoto al divorzio tra l’uomo e all’Università Ca’ Foscari di

anchelavistael’udito
il mondo. Ma possiamo anche trovare il Venezia. Ha insegnato Storia
veleno. Cioè la produzione di un uomo delle religioni e Storia delle
non ecologico, separato dalla natura». religioni dell’India
Allora in che cosa può essere utile la all’Università di Firenze e
storia delle religioni? Indologia all’Università di
«A distinguere nelle tradizioni religio- Bologna e alla Sapienza di
se tra veleni e antidoti. A ricostruire la Roma. Ha curato per Einaudi
storia della dissociazione tra uomo e na- l’edizione con traduzione dal
tura, tra esperienza e conoscenza, tra sanscrito del Trattato di
mente e corpo». di MARCO VENTURA Manu sulla norma (con
Pure grazie ai testi religiosi classici? Daniele Cuneo, prefazione di
Aldo Schiavone, 2010) e
«Soprattutto. Dai testi si comprende scritto il filosofo Giorgio Agamben. Sa- Loro credevano davvero nel sole».
ferenza tra giorno e notte, vegliare e dor- dello Yogasutra (2015).
come il processo di umanizzazione possa cer, da secare, separare. L’uomo separa- Possiamo ancora cambiare?
mire. Come suggerisce Crary, viviamo nel Nel settembre scorso è
avere generato un uomo non ecologico». to. Espatriato. Cui, aggiungo io, tanti testi «Come ci ha insegnato Patanjali con il
tempo in cui è finito il sonno». uscito Le colombe
Ad esempio? religiosi hanno insegnato una conoscen- suo Yogasutra, dobbiamo provare a riav- e gli avvoltoi (Edizioni Ca’
È colpa delle religioni anche questo?
«Due secoli prima di Cristo, Manu det- za non sensibile, trasmessa socialmente volgere il nastro. Se non disimpari a esse- Foscari). Inoltre: Tradition,
ta norme che intendono rendere gli uo- O, al contrario, della secolarizzazione?
come sistema di segni, come cultura». «Non c’è più un traguardo nella storia. re l’uomo che ti hanno insegnato a esse- Veda and Law. Studies on
mini sempre più umani e staccarli dalla È nato così l’uomo moderno. re, non potrai ecologizzarti». South Asian Classical
natura. Le sue leggi hanno molto succes- Non siamo in grado di pensare al futuro.
«È nato così l’uomo antiquato, come lo Non crediamo più nel paradiso. Nemme- Vede segnali in questo senso? Intellectual Traditions
so. I potenti le fanno proprie per organiz- definì il filosofo tedesco Günther Anders «La Cambridge World History, l’opera (Anthem, 2011), Yoga.
zare la società. Piano piano quelle leggi si no i credenti ci credono più».
già nel 1956. L’uomo non più in grado di Un’eccezione: i terroristi islamici. in più volumi dedicata alla storia globale, Fra storia, salute e mercato,
impongono. Si sviluppa tuttavia anche controllare il proprio impatto sul mondo è un passo in una nuova direzione. Il pri- con Luca Mori (Carocci,
un’opposizione sociale e politica ad esse. «Sì, loro ci credono ancora». mo volume inizia dal Pleistocene e arriva
e perciò diventa distruttivo. In balìa del 2008), Il buddhismo
Secoli dopo Patanjali dà voce alle tante dislivello prometeico». La nostra religione si è secolarizzata. a 10 mila anni prima dell’era cristiana. contemporaneo.
correnti dissidenti sviluppatesi nel frat- Il dislivello prometeico? «Un mio zio di Pisa è tornato dalla Non è più la storia dell’uomo. È la storia Rappresentazioni, istituzioni,
tempo. Scrive lo Yogasutra». «Lo slancio di Prometeo, la sfida agli messa e mi ha detto: “Dio bono, hanno del mondo. Dobbiamo allora ripensare modernità, con Marta Sernesi
Nasce lo yoga. dèi, incontrava un argine nel limitato po- cambiato pure ‘l Padre nostro!”. È sparito radicalmente la storia che insegniamo al- (Società Editrice Fiorentina,
«Lo yoga esisteva già da otto secoli. tere dell’uomo antico di cambiare il mon- “non indurci in tentazione”. Non siamo le nuove generazioni. Il mondo non ini- 2006), Ex Oriente Lux, Luxus,
Nello Yogasutra c’è un nuovo metodo per do. Ora il potere dell’uomo è cresciuto più capaci di dire a Dio “non indurci in zia con la creazione dell’uomo». Luxuria. Storia e sociologia
pensarti non come uomo, non come l’uo- esponenzialmente. Ha spiegato Anders: tentazione”. Dio non è cattivo. L’uomo Il master sullo yoga che lei ha creato delle tradizioni religiose
mo che ti hanno inculcato. Pensarti nel- il tempo del dislivello prometeico è quel- non è cattivo. Allora la colpa è del mon- a Venezia nel 2012 e ora dirige a Milano sudasiatiche in Occidente
l’ambiente. Abituato ad abitare l’habitat lo in cui l’uomo altera irreversibilmente do. Solo il mondo è cattivo. Sprofondo ha avuto un grande successo. (Società Editrice Fiorentina,
diversamente da come ti hanno abituato. l’ambiente. E si autodistrugge». ancora più nel dualismo uomo/mondo». «Nel IV secolo d. C. fare yoga era indu- 2006), Boundaries, Dynamics
Dice Patanjali: il modo di vivere che ti ha Come direbbe Patanjali, l’uomo si è È il problema ecologico della religio- bitabilmente curarsi dalla malattia del and Construction of Traditions
insegnato Manu produce più disagio di disabituato a pensarsi nell’ambiente. ne. conformismo e della separazione tra sen- in South Asia (curato
quello che ti toglie. Ti devo diseducare. «Con il sopravvento della tecnologia «L’umano è talmente de-ecologizzato si e cultura. Oggi è il contrario. Ammalar- per la Firenze University
Quando avrai cancellato il modello che non sappiamo più prevedere le conse- che quando guardiamo gli aborigeni in- si della malattia del conformismo. Same Press, 2005), Verso l’India,
avevi, sarai di nuovo capace di imparare. guenze dei nostri slanci. Hai perso l’am- tenti a ringraziare per il sole e l’acqua, li body, same happiness. Lo fai per avere oltre l’India. Scritti
Le risorse della natura torneranno a tua bientazione ecologica. La tecnica ti so- troviamo ridicoli. Non riusciamo neppu- proprio lo stesso corpo della modella che e ricerche sulle tradizioni
disposizione. Potrai auto-educarti ed es- vrasta». re a comprendere gli antichi che credeva- hai visto nella pubblicità. Faccio yoga per intellettuali sudasiatiche
sere più in contatto con il mondo». A scapito dei sensi. no nel sole. Pensiamo che credessero in avere il corpo che piace alla società che (curato per Mimesis, 2002),
Dai testi religiosi antichi impariamo «Siamo una società ad alta densità un Dio trascendente rivelato nel sole. Che mi fa fare yoga per avere quel corpo». Gli Hare Krishna, con Eugenio
dunque il conflitto tra un pensiero che concettuale e dunque una società ad alto credessero nel sole come Dio. Invece no. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fizzotti (Elledici, 2000)
dissocia umanità e mondo e un pensie-

SSS
deficit somato-sensibile. Stiamo perden-
ro che li associa. do l’olfatto, l’udito, la vista. I nostri nonni
«Veleno e antidoto. Dissociazione e as- sapevano prevedere la pioggia guardan-
sociazione. Conformisti e anticonformi-
sti. Chi costruisce l’uomo frammentan-
do il tramonto la sera. Per noi è inimma-
ginabile».
«Lo slancio di Prometeo — la sfida agli dèi — incontrava un
dolo e separandolo sempre più dal mon-
do. Chi cerca di riavvicinarlo alla natura.
Anche il nostro rapporto con la sto- argine nel limitato potere dell’uomo antico di cambiare il mondo.
Con infinite variazioni e ibridazioni tra le
ria è cambiato.
«Non è finita la storia: è proprio finito Ora che l’uomo moderno ha acquisito la capacità di alterare
varie posizioni».
Frammentazione e separazione
il tempo. Lo ha spiegato cinque anni fa il
saggista americano Jonathan Crary, nel l’ambiente, si autodistrugge. Non sa prevedere gli effetti dei suoi
sembrano prevalere.
«In principio c’è l’homo sacer di cui ha
suo libro 24/7. La nostra organizzazione
culturale e sociale non conosce più la dif-
atti: ha smarrito la sua dimensione come parte dell’ecosistema»
6 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

ACCA Arezzo, la memoria e la sofferenza


L’ospedale psichiatrico in 200 scatole
direttore scientifico dell’Archivio storico del
centro. Lei, una linguista, ha già digitalizzato
decine di voci dei pazienti — una raccolta

DEMIE
unica in Italia — ritrovate nelle registrazioni
di un altro archivio, quello di Anna Maria
Bruzzone, collaboratrice di Pirella.
«L’obiettivo è restituire questo enorme

C
di MICHELA ROVELLI i sono libri di psichiatria, ma anche di Pirella, che di quell’ospedale è stato patrimonio al pubblico. Sul materiale audio
letteratura e filosofia, enciclopedie e direttore dal 1971, per otto anni. E che ha siamo già a buon punto, mentre su quello
dizionari. Poi la parte più misteriosa, aiutato da vicino il collega e amico Franco cartaceo siamo solo all’inizio di un lavoro di
l’archivio: buste, quaderni, documenti, Basaglia a scatenare la rivoluzione che nel catalogazione che ci impegnerà per alcuni
fascicoli che, se messi in fila, formerebbero 1979 ha portato alla chiusura definitiva dei anni». L’Università di Siena ha investito nel
una catena lunga 35 metri. Migliaia di fogli manicomi italiani. Ora questo patrimonio, progetto 30 mila euro, ha attivato una borsa
scritti a mano, dove scoprire riflessioni e donato dal figlio di Pirella, Martino, è tornato di studio e un assegno di eccellenza, vinto
storie di pazienti curati all’ospedale in quei corridoi dell’allora ospedale, che oggi da Massimo Bucciantini, che definisce
psichiatrico di Arezzo. Duecento scatole ospitano un dipartimento dell’università di Pirella «l’uomo invisibile della rivoluzione
compongono un immenso patrimonio che Siena: «Dove una volta c’erano i matti ora è psichiatrica italiana».
racconta la vita professionale di Agostino pieno di studenti», osserva Silvia Calamai, L’Ego © RIPRODUZIONE RISERVATA

Orizzonti
Beatrice Magni è la #twitterguest
Beatrice Magni è nata a Milano il 25 aprile
1970. Attualmente lavora come ricercatrice
di Filosofia politica presso l’Università degli
Studi di Milano, dove insegna filosofia
.

politica, bioetica pubblica, teorie


dell’eguaglianza e dei diritti. Il suo volume più
Filosofie, religioni, costumi, società recente s’intitola Machiavelli. Sette saggi di
teoria politica (Mimesis, 2017). Da oggi
consiglia un libro al giorno ai follower

Le staminali
dell’account @La_Lettura.

di MANUELA MONTI
vegane
e CARLO ALBERTO REDI
L’allevamento
di animali
per produrre cibo
causa danni molto
gravi all’ambiente

S’
e viene criticato
i
intitola La seduzione della nel 2050 il pianeta Terra sarà abitato da staminali coltivate in massa in «biofatto-
carne un interessante e in- circa 10 miliardi di persone, si suppone rie di colture di cellule animali» (magari
quietante film di Julio Bres-
sane, presentato nello scorso duramente che la domanda di carne crescerà di ben
il 70 per cento da qui ad allora. Un simile
recuperando l’archeologia industriale le-
gata alla produzione di beni ormai di-
agosto a Locarno in concorso
nella sezione «Signs of life». La protago-
nista Siloè (la bravissima Mariana Lima),
sul piano etico. scenario invoglia a sostituire la carne con
alternative vegetariane, anche se solo po-
chi consumatori sono disposti a farlo Bibliografia
smessi) pare una provocazione intellet-
tuale per i vega-vegetariani-fruttariani e
simili (secondo il Rapporto Italia Euri-
distesa su un divano, parla con un pap-
pagallo e ricorda immagini di luoghi in- Un’alternativa (anche in considerazione del più alto va-
lore energetico della carne).
Sulla rivista «Meat Science»
è uscito nel 2018 l’articolo di
spes 2018, circa 4 milioni di italiani si di-
chiarano vega-veg, il 6-7 per cento) che

straordinaria
cantati, foreste e spiagge dove pescatori Un grande aiuto per l’ambiente, e per Chris Bryant e Julie Barnett dovranno interrogarsi se continuare a
tirano le reti con gli stessi eterni gesti da la soddisfazione di chi non riesce a ri- Consumer acceptance of mantenere la propria posizione, oppure
tempi immemorabili e con le stesse mo- nunciare alla carne, è oggi offerto dalla cultured meat. A systematic ripensarci e godersi il piacere di affonda-
venze recuperano il cibo. Il piano se-
quenza illumina un tavolo su cui è pog-
giata una bistecca che, animandosi im-
è ricavare carne biologia delle cellule staminali. Questa
disciplina, da almeno un decennio, per-
mette di riprogrammare geneticamente
review («L’accettazione della
carne coltivata da parte dei
consumatori. Una rassegna
re i denti in un morbido burger che non
avrà mai visto nella sua filiera produttiva
un solo animale costretto, in batteria o in
provvisamente, assale Siloè sino a inglo-
barla in una metaforica immagine della dalle cellule cellule terminalmente differenziate (ad
esempio, cellule muscolari o della pelle)
sistematica»). Charles
Godfray e altri scienziati,
un piccolo campo, a crescere e vivere per
essere poi ucciso. Anche gli attivisti dei
carne divoratrice. Julio Bressane ha chia-
rito che «il film traduce un incubo, un in-
cubo reale, oscuro, in cui si configura un
staminali coltivate a staminali embrionali che, moltiplicate
all’infinito in un appropriato mezzo di
coltura («brodo»), vengono differenziate
sempre nell’anno appena
trascorso, hanno pubblicato
su «Science» l’articolo Meat
movimenti animalisti troveranno soddi-
sfazione vedendo accolte le proprie
istanze ideologiche. Ed è auspicabile che
intero continente, con le sue foreste, le
sorgenti, l’aria, il suolo: tutto appare de- e differenziate. nei tipi cellulari di interesse, utili non so-
lo per la medicina, ma anche per la
consumption, health, and the
environment («Consumo di
si possa porre fine alle pratiche più
cruente della macellazione «religiosa».

Questi burger
vastato, distrutto, divorato dal traffico scienza della produzione alimentare (un carne, salute e ambiente»). A Non vi è morte alcuna nel piatto di un
della carne, della carne cruda dei milioni messaggio per i maturandi: nel nostro Carolyn S. Mattick e altri «buon» burger di carne artificiale, carne
di animali abbattuti ogni giorno, enormi Paese diverse sedi universitarie offrono autori si deve invece lo studio cellulare, carne in vitro, carne pulita,
pezzi di carne da braccare, commercio
serpeggiante e silenzioso in tutto il terri-
torio. Incubo spaventoso».
in vitro evitano ottimi corsi di laurea in Scienze zootecni-
che e tecnologie delle produzioni anima-
li). Come avviene tutto ciò? Ebbene, in
del 2015 Anticipatory life cycle
analysis of in vitro biomass
cultivation for cultured meat
eco-friendly burger: sarà interessante
trovarle un nome adatto! Alcuni impie-
gano il termine «postburger» per rende-
In effetti la realtà dei numeri è da incu-
bo. La sola industria della carne ha cau- sofferenze una prima fase le cellule staminali ven-
gono coltivate e fatte proliferare in speci-
production in the United States
(«Analisi anticipatoria del
re omaggio al biologo Mark Post (Univer-
sità di Maastricht) che per primo ha pro-
sato la perdita di più del 30 per cento del
mantello vegetale della più grande fore-
sta e riserva di acqua potabile del piane-
agli esseri viventi fici bioreattori (cioè incubatori) sino a
determinate concentrazioni; in una se-
conda fase, l’aggiunta di specifici fattori
ciclo vitale della coltivazione
in vitro di biomasse per la
produzione di carne coltivata
dotto un burger in vitro.

ta, l’Amazzonia; sono circa 100 i milioni


di capi di bestiame che devastano suolo, e giovano agli di differenziamento a mezzo di coltura
inducono le staminali a differenziarsi in
negli Usa»), uscito su
«Environmental Science and A sostenere questa svolta vi è poi un

equilibri ecologici
aria e acqua in Brasile. A livello interna- cellule muscolari e in miotubi che cre- Technology». Già nel 2012 lo rapido richiamo di biochimica: solo uno
zionale l’allevamento degli animali è il scono sino a formare muscoli scheletrici. scienziato Mark Post, scarso 10 per cento del cibo assunto dagli
maggiore fattore di disturbo ambientale: Il tipo di carne prodotta dipende dalle pioniere del settore, aveva animali da macello diviene carne e per
produce il 15 per cento dei gas effetto-
serra, ben più di quelli emessi dal settore
dei trasporti. La principale fonte di que-
del pianeta. condizioni e dai cicli di lavorazione e
l’aggiunta di succo di barbabietola rossa,
zafferano e sale conferiscono il giusto co-
pubblicato su «Meat
Science» il saggio Cultured
meat from stem cells.
alimentare i circa 4 miliardi di animali
che trasformiamo in carne da alimenti
impieghiamo più del 50 per cento dei ce-
ste emissioni è il metano prodotto dalle
fermentazioni intestinali dei bovini. Già varie imprese lore e un sapore pressappoco simile. È
così possibile la produzione diretta di
Challenges and prospects
(«Carne coltivata da cellule
reali prodotti e oltre il 75 della soia. La
produzione su larga scala di carne in vi-
Senza contare la perdita di biodiversi-
tà causata dalla deforestazione, l’impatto
drammatico è sul consumo delle acque.
importanti carne e burger in laboratorio, «bistec-
che» pronte per la vendita, i cosiddetti
«eco-friendly burger», grazie alla molti-
staminali. Sfide e
prospettive»). Da segnalare
infine l’articolo di Hanna L
tro assicura maggiori pratiche igieniche,
minori contaminazioni batteriche, nes-
sun rischio di «mucca pazza» o influenze
La produzione di un chilo di carne rossa
«costa» 15-20 mila litri di acqua, vicever- stanno investendo plicazione delle cellule embrionali otte-
nute dalla riprogrammazione genetica di
Tuomisto The eco-friendly
burger («Il burger eco-
aviarie e diffusione di antibiotico-resi-
stenza, un minore consumo energetico e

nel settore
sa quella di un chilo di cereali necessita una cellula della pelle o del muscolo. sostenibile»), apparso nel una produzione di gas a effetto serra si-
di soli mille litri. Ora, considerando che La produzione di proteine animali da 2018 su «Embo reports» gnificativamente minore rispetto alla
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 7
L’immagine
Teppei Kaneuji (Kyoto, 1978), Muddy
Equivoci Vaccini e dintorni
stream from a mug / Hamburger #2 (2015,
installazione mixed media, caffè, oggetti
di plastica, carta, resina poliuretanica),
L’assurda
par condicio
courtesy dell’artista / Jane Lombard Gallery
/ New York: Kaneuji da tempo investiga
attraverso le sue installazioni (realizzate

tra il sapere
con materiali di scarto della quotidianità)
gli effetti del consumismo nella società

e la celebrità
di CHIARA LALLI

D
produzione animale di tipo intensivo. Il avvero i vaccini contengono
fatto di non impiegare suolo comporta mercurio? Per rispondere
che questo può essere destinato a produ- dovremmo essere certi che il
zioni agricole o ai necessari programmi nostro interlocutore abbia
di riforestazione, con grande beneficio almeno qualche confidenza
per l’ambiente. La biologia sintetica con con la chimica e il metodo scientifico,
il lab grown burger sfida la bistecca di non tenda al complottismo, sappia di-
seitan ed altri aspetti del cibo dedicato stinguere i vaccini multidose da quelli
ad una ristretta nicchia di aristocratici monodose, conosca la differenza tra il
frequentatori degli scienziati-chef stella- thimerosal, l’etilmercurio e il metilmer-
ti della cucina molecolare danese. E chie- curio. Un po’ di statistica non farebbe
de a tutti noi di riflettere sulla sostenibi- male. Per rispondere avremmo bisogno
lità della produzione di carne nel prossi- di tempo e pazienza. Invece abbiamo più
mo futuro. Se ancora assistiamo con un o meno 30 secondi — letteralmente ( se
colpevole e tacito assenso alla distruzio- siamo in tv) o perché comunque l’inter-
ne di foreste tropicali per la produzione locutore si distrae in fretta.
intensiva di allevamenti animali (e di Lo racconta Paul A. Offit nel suo nuo-
tante monocolture vegetali, di caffè in vo libro, Bad Advice (Columbia Universi-
primis) dobbiamo ora interrogarci sulla ty Press, pagine 272, $ 24.95). La rispo-
produzione di carne in vitro, un aspetto sta più sintetica sarebbe: il mercurio è
probabilmente imprescindibile del no- ovunque e i bambini lo assumono anche
stro vivere nell’Antropocene. durante l’allattamento (naturale o artifi-
Non pare ragionevole infatti l’assenza ciale), ciò che conta è il dosaggio e non
di proteine animali nella dieta, poiché un qualche potere magico di una sostan-
provoca forti carenze di triptofano (ricor- za. Non proprio rassicurante, purtroppo.
diamo la pellagra), uno degli amminoa- Potremmo aggiungere che il thimerosal
cidi essenziali, necessario alla sintesi dei era un conservante usato nei vaccini
composti della vitamina B. È probabile multidose. Che non è mai stata dimo-
che nel futuro mangeremo la carne dei strata la sua pericolosità. E che, nono-
bovini solamente a Natale, o comunque stante questo, è stato eliminato e ha reso
preferibilmente in specifiche occasioni i vaccini più costosi. Sareste più tran-
(il tacchino negli Usa per il giorno del quilli, se non lo eravate già? Temo di no.
Ringraziamento o il capibara in Venezue-
la a Pasqua. Per i carnivori massimalisti:
si può mangiare carne rossa a Pasqua
poiché la religione cattolica permette di Abbiamo lo stesso problema ogni
cibarsi, durante il periodo pasquale, di volta che parliamo di scienza e le disav-
animali che vivono in acqua, ed il capiba- venture televisive di Offit farebbero ride-
ra vi sta sempre immerso). re, se non fossero spaventose. Perché in
Le principali preoccupazioni dei con- quello scarto tra tempo a disposizione e
sumatori sono rivolte ad aspetti sanitari, spiegazioni esaustive si insinuano gli
di gusto e di prezzo, anche se plaudono imbroglioni e le false soluzioni. Com’è
ai benefici per la salute degli animali e possibile ridurre una questione com-
dell’ambiente. È ragionevole ritenere che plessa in due frasi senza essere disone-
nel prossimo futuro la carne cellulare sti? Come si fa a rassicurare il nostro
della bioeconomia post-animale rivolu- uditorio convinto che la chimica sia
zionerà, da un lato, l’industria alimenta- l’incarnazione del male?
re, ma dall’altro non porterà benefici ai Un altro problema: la scienza usa il
piccoli allevatori; troverà certamente linguaggio della probabilità, che mal si
mercato tra la popolazione in via di urba- adatta ai «sempre» e ai «mai». O alla
nizzazione nelle grandi città del Terzo e richiesta di dimostrare che qualcosa
Quarto Mondo, oltre probabilmente ad non causi qualcos’altro. Si può provare
una quota, ci si augura significativa, di che io non possa diventare invisibile?
vega-vegetariani del mondo occidentale. No. Potremmo solo dire che per molte
Diverse compagnie commerciali quali volte ci ho provato senza successo. E più
la Memphis Meats e l’israeliana Super le volte saranno numerose, più sarà sta-
Meat (finanziatori magnati come Sergey tisticamente improbabile. L’epidemiolo-
Brin, cofondatore di Google, Richard gia riguarda la probabilità statistica, non
Branson, fondatore di Virgin Group, Bill i dogmi. Questi ultimi sono più rassicu-
Gates e il colosso dell’industria alimenta- ranti, ma ingannevoli. Se non bastasse,
re Cargill), hanno già sviluppato una se- c’è un altro guaio: gente famosa, politici
rie di prodotti a partire da cellule stami- e attivisti sono di rado fonti affidabili.
nali di bovino, maiale, tacchino, pollo, Eppure Robert De Niro e Jim Carrey
anatra e pesci di varie specie (nel settore parlano spesso (a vanvera) della perico-
ittico è attiva la Finless Food per la pro- losità dei vaccini. Vanno in tv e rilascia-
duzione di gamberi), oltre a ostriche del no interviste piuttosto fantasiose. E co-
Pacifico: portano sul mercato burger di me dimenticare la lettera aperta di
bovino, polpette, crocchette di pollo e fo- Adriano Celentano sulla «cura» Stami-
ie gras. Anche Hampton Creek Foods di na? Peccato che non fosse una cura e che
San Francisco (già nota per Beyond Eggs, Davide Vannoni fosse un ciarlatano, un
uova e maionese da proteine vegetali) è dettaglio irrilevante per tutti quelli con il
entrata nel settore. È bene però non con- cartello «Io sto con Sofia»: Fiorella Man-
fonderle con le imprese che producono noia, Ricky Tognazzi, Gina Lollobrigida
cibi somiglianti ai derivati da animali a e moltissimi altri sedotti da un’illusione
partire solo da proteine vegetali (Beyond scambiata per speranza e incapaci di
Meat è la capofila ma anche Clara Food, distinguere una truffa da una terapia.
New Wave e Impossible Foods). È cruciale riconoscere le fonti attendi-
Si dice che Winston Churchill già nel bili. Perché dovremmo considerare il
1931 si chiedesse quale fosse il senso di parere degli attori — cioè di gente che
allevare un intero animale anziché pro- per lavoro usa parole scritte da altri —
durre solo cosce e petto, le parti che sulla scienza e sulla medicina? La do-
mangiamo: ebbene oggi sarebbe molto manda riguarda tutti, ma soprattutto i
soddisfatto, come pure i futuri astronau- giornalisti e la tv. E il capitolo «Dibattere
ti che potranno mangiare un buon bur- o non dibattere» del libro di Offit an-
ger nello spazio. Per chi volesse già stupi- drebbe imparato a memoria. Ovvero,
re gli amici vega-vegetariani ed animali- perché la par condicio applicata alla
sti suggeriamo un bellissimo libro di cu- scienza è sbagliata concettualmente e
riose ricette illustrato magnificamente: disastrosa strategicamente. Non solo
The In Vitro Meat Cookbook di Koert van perché troppi parlano di questioni
Mensvoort e Hendrik-Jan Grievink (Bis, scientifiche senza averne gli strumenti e
2014). Molto utile, visto che tra breve alle critiche rispondono indignati «è la
avremo in casa un altro elettrodomestico mia opinione!» o invocano la libertà di
simile a quello per addizionare l’acqua di espressione. Ma perché si rinforza l’idea
anidride carbonica, il produttore di car- che la scienza sia opinabile come la poli-
ne ecologica... Basterà comperare le car- tica e la filosofia. Che la terra sia piatta è
tucce di brodo di coltura per staminali! un’opinione come un’altra, no?
© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
8 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 9

{
La danza macabra della «spagnola»
Nel 1919, cent’anni fa, l’influenza spagnola, Jazz Band) e pose le condizioni per la cecità di
Note blu iniziata l’anno prima, divenne devastante. un altro pianista, Lennie Tristano, ancora

Orizzonti La polemica di Claudio Sessa Colpì anche il mondo del jazz: stroncò il primo prima che nascesse. Spesso gli storici
pianista bianco che era stato documentato dimenticano quanto la natura devia ancora a
su disco (Henry Ragas dell’Original Dixieland proprio piacimento il corso degli eventi...

La musica registrata
è solo musica tradita

»»» La cronologia
Nel 1877 nasce il fonografo
di NICOLA CAMPOGRANDE
Prima i compact disc,
con la promessa di un
suono perfetto e
di Thomas Alva Edison. È
basato sull’utilizzo di cilindri durevole; quindi i Dat, di
ricoperti da uno strato di
cera: un dispositivo collegato
a una membrana capta le
qualità ancora più alta.
vibrazioni e le trasmette a
una puntina che pratica
Infine il web con le sue
l’incisione sulla superficie
meraviglie. La possibilità

H
del cilindro. Il successo delle

di ascoltare un numero
prime registrazioni poneva o amato i compact disc. Quando li inventa- te ormai un po’ nauseato dalla disponibilità sonora pe-
un problema legato alla rono ero un ragazzino e l’idea di tenere in renne, sono sempre meno soddisfatto dall’esperienza
rapida usura. Il fonografo fu mano un’ora abbondante di musica mi en- d’ascolto di un disco. Non vorrei sembrare snob, ma ho
soppiantato poi dal
grammofono, inventato nel
tusiasmava. Adoravo l’idea del suono puro,
perfetto, che era allora lo storytelling con il infinito di incisioni il sospetto che assistere alla materializzazione di un
brano, in sala da concerto, sia qualcosa per il quale non
1887 da Emile Berliner. Gli
anni Venti segnarono il
passaggio alla registrazione
quale veniva proposta la nuova tecnologia. Impazzivo
per la prospettiva che quei piccoli oggetti sarebbero du-
rati in eterno, o comunque almeno quanto la mia intera
regala una vertiginosa si può prevedere un surrogato. Che la trepidazione con
cui ascoltiamo un’orchestra o un pianista mentre fanno
esistere un pezzo, e il contributo magari involontario
elettrica. I primi dischi
registrati con la nuova
vita. E infatti incominciai molto presto a organizzare la
mia discoteca in modo scientifico: i cd che contenevano ebbrezza. Solo all’inizio, che portiamo a ogni esecuzione — rimanendo immo-
bili o agitandoci sulla poltrona, trasmettendo tensione
tecnologia furono messi in
vendita dal 1925, assieme ai
la musica di un solo autore da una parte, in ordine alfa-
betico; e quelli con due o più autori dall’altra, schedati e però. Perché poi ci si o manifestando noia… — non siano semplicemente il
valore aggiunto di un’esperienza dal vivo rispetto alla

chiede se l’essenza della


primi fonografi elettrici. Il numerati con un piccolo adesivo circolare che incollavo sua riproduzione, ma rasentino l’essenza stessa della
diffondersi dell’elettricità sulla sezione nera della custodia, ai miei occhi più ro- musica classica.
negli Usa ebbe effetti busta e tutto sommato rovinabile rispetto alla lucida zo- D’altronde si pensi a come i dischi vengono realizzati.
dannosi per l’industria
discografica, a causa del
na trasparente in cui era infilato il booklet.
Poi mi sono innamorato dei Dat, le cassette digitali classica non sia nelle Un album rock, o pop, richiede settimane, mesi, duran-
te i quali si fa, si disfa, si aggiunge, si toglie, si crea. Un
successo della radio. Un’altra
innovazione fu
l’introduzione del nastro
sulle quali si poteva registrare con un campionamento,
e dunque una qualità, persino leggermente superiore a
quella del cd. La perfezione, ma soprattutto la promes-
esecuzioni dal vivo, che disco di musica classica si registra invece, in media, in
tre giorni. A dirla in modo brutale, è dunque una sorta
di sveltina, da fare per bene ma in modo tutto sommato
magnetico: i primi
registratori furono costruiti
sa di un’eternità finalmente a portata di mano della mu-
sica di chiunque, era irresistibile. Oggi mi sembra as- nessuna tecnica indolore. E non avrebbe senso metterci di più: una volta
risolto il problema, con le note a posto e un’interpreta-
dalla tedesca Aeg (1931) e
nel 1935 venne presentato il
surdo, ma più che quella di ascoltarli in concerto, al-
l’epoca mi ossessionava l’idea di fissare i miei brani su restituirà mai nella loro zione che soddisfa, rimanere davanti ai microfoni sa-
rebbe inutile (e costoso).

complessità e magia
Magnetophon, che usava i quei nastri. Le riprese che effettuavo delle mie esecu-
nastri Basf. A partire dagli zioni live mi parevano un modo meraviglioso di drib-
anni Cinquanta vennero blare il fatto che ero un giovane compositore, che la
sviluppati registratori a musica nuova all’epoca spaventava tutti, che non era da- Lo so, Glenn Gould metteva nelle proprie registrazio-
quattro e otto piste. I to sapere se quei pezzi sarebbero stati suonati ancora. ni quel quid che non portava in sala da concerto. E de-
registratori multipista hanno L’esistenza stessa di quelle registrazioni mi metteva al- cenni di estetica discografica ci hanno insegnato a com-
costituito per anni la legria. prendere le ragioni, le tecniche, il senso del fissare la
soluzione migliore per la Arrivata l’epoca dello streaming, e poi del file sha- musica su un supporto (oltre a consegnarci la memoria
produzione di dischi. Dischi ring, di Napster, dell’iTunes Store, per qualche tempo di esecuzioni con le quali sono chiamati a confrontarsi
che poi, per quanto riguarda ho perseverato nella mia passione e in quel trastullarmi il pubblico e i musicisti di oggi). Ma, permettetemi la
le svariate possibilità di con l’eternità, un po’ ufficiale e un po’ casalinga: ricordo ve andranno a parare. Altrimenti scriverebbero musica provocazione, comincio a pensare che dovremmo
ascolto, sono stati la prima volta in cui scoprii che qualcuno si passava ille- di genere: colonne sonore, canzoni, musiche di scena; smettere. E fare come si fa con il teatro di prosa: lasciare
soppiantati dai compact galmente un file con un mio brano, il primo caricamen- partiture, cioè, per le quali esistono forme prefissate, che ci nasca ogni volta addosso. Vi verrebbe mai in
disc (debutto commerciale to su YouTube, il primo album digitale messo in vendita effetti retorici stabiliti, aspettative da soddisfare in mo- mente di guardarvi Elvira su YouTube anziché al Picco-
nel 1982), dai nastri Dat su iTunes. E in parallelo, naturalmente, da ingordo do preciso. Mentre il senso, la bellezza profonda della lo? Di cercare un file torrent per scaricarvi Così è (se vi
(Digital audio tape, 1987), ascoltatore di musica classica ho continuato a gioire per musica classica risiede nell’aprirsi in ogni istante, quasi pare) anziché entrare in sala al Carignano? Non credo.
dallo streaming, e infine dal ogni nuovo ingresso nei miei archivi, comprando hard a ogni nota, a una molteplicità di mondi possibili. Dove Beh, oggi credo che sia meglio una discreta esecuzio-
file sharing, di Napster e disc sempre più capienti ed escogitando nuove tecni- la fantasia del compositore, il suo estro, la sua capacità ne live rispetto all’ascolto della registrazione più riusci-
dell’iTunes Store che per organizzare il data base così da recuperare al vo- di estrarre dai materiali musicali nuove soluzioni sono ta. Che la musica classica, se e quando si può, vada
L’autore del testo lo, con sempre meno sforzo, quel quartetto di Janacek o determinanti. E dove — qui risiede il nocciolo della ascoltata dal vivo, e basta. Che solo in sala da concerto
Il compositore Nicola quella sonata di Clementi. questione — agli interpreti è affidato il compito di ri- possiamo amoreggiare con lei, abbandonandoci al suo
Campogrande (Torino, percorrere le vie seguite dagli autori, generando a loro abbraccio, davanti a musicisti in carne ed ossa, con quel
1969) è una firma de «la volta relazioni fragili, provvisorie, tra le note che si tro- delicato e rischioso gioco di rimandi che si stabilisce tra
Lettura». Ha scritto musica vano a suonare. Basta rallentare un filo, e la percezione noi e loro. Con la giusta, preziosa paura che qualcosa
da camera, sinfonica Ora, dopo aver sottoscritto un abbonamento fami- di un movimento può cambiare radicalmente. Basta un possa andare storto; ma anche con la curiosità di sco-
(compreso un Concerto per gliare a iTunes Music, e aver spiegato ai bambini come accento in più, e può mutare il senso di una frase, così prire in che modo gli incastri, le relazioni che costitui-
pubblico e orchestra), per fare per ascoltare ciò che vogliono, quando vogliono, come capita nel linguaggio verbale. Basta suonare un scono ogni partitura verranno confermati, o smentiti, o
coro e opere (De bello gallico, comincio a pensare che mi sto perdendo qualcosa. Ho passaggio poco meno forte, o spostare l’archetto di un trasformati. Ascoltandola come se, affidata alle dita e al
#Folon, Opera italiana, partecipato io stesso alla produzione di molti cd, e dun- violino poco più verso il ponticello, per fare sì che la cervello dei suoi interpreti, la musica nascesse ogni vol-
Macchinario, Lego e Aliant). que lo vivo come una contraddizione, ma mi sto con- musica si faccia veicolo di emozioni, di idee, di sensa- ta in quel momento, di fronte alle nostre orecchie.
Come divulgatore ha vincendo che la musica classica non regga l’impatto con zioni del tutto diverse. Certo, lo scrivo da direttore artistico di un festival,
pubblicato i volumi Occhio la registrazione. Che il fatto stesso di essere fissata, una consapevole del privilegio di vivere in città che offrono
alle orecchie. Come ascoltare volta per sempre, sia contrario alla sua natura. ogni giorno molte occasioni d’ascolto. Queste sono
musica classica e vivere felici Perché la musica classica è fragile, delicata. Definirla dunque riflessioni che mi posso permettere. Ma lascia-
(Ponte alle Grazie, 2015) e è estremamente complesso; ma qualunque tentativo di La bellezza delle registrazioni — si potrebbe obietta- temi dire che oggi per me l’esperienza della musica
100 brani di musica classica spiegarla deve fare i conti con il fatto che i compositori re — sta proprio nel poter fissare questa moltitudine di classica è solo quella che si svolge in sala da concerto. E
da ascoltare una volta nella la inventano stabilendo tra le note relazioni mutevoli, possibilità interpretative, e di poterla diffondere e con- mi piacerebbe che, sempre di più, tornasse ad esserlo
vita (Bur, 2018). È direttore cangianti. Quando si siedono al pianoforte, o al tavoli- servare e ritrovare a piacere. Gli archivi servono a que- per tutti.
artistico del festival MiTo no, non sanno, non possono sapere con precisione do- sto, ed è difficile metterlo in dubbio. Ma, probabilmen- © RIPRODUZIONE RISERVATA
10 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

SCOPER L’estinzione dei giganti marini


sterminati da una supernova
2,59 milioni di anni fa. Il Fe-60, isotopo
radioattivo che decade rapidamente
(in scala geologica), proviene dalle
l’aumento del 50% dei tumori negli
esseri umani. Ma più un organismo è
grande, maggiore è la quantità di

TE
supernove: se oggi si rinviene nei muoni che lo attraversa. Le serie fossili
sedimenti l’origine non può che essere mostrano che tra il Pliocene e il
recente ed extraterrestre. Melott nota Pleistocene il 36% delle specie marine
inoltre che il sistema solare è ai di grandi dimensioni si estinse, specie

U
di PAOLO VIRTUANI na supernova esplosa a 150 anni margini della Bolla Locale, regione quelle che vivevano in acque costiere
luce dalla Terra potrebbe aver interstellare molto calda estesa 300 poco profonde, meno protette dalle
causato l’estinzione di grandi anni luce, prodotta dalle supernove. I radiazioni. Tra gli animali che sparirono
animali marini 2,6 milioni di anni fa. raggi cosmici che raggiungono la Terra c’era il Megalodonte, squalo grande
L’ipotesi fu avanzata nel 2003 da interagiscono con l’atmosfera come un autobus. «Non c’è una
Adrian Melott, professore di fisica e generando muoni, particelle in grado di spiegazione plausibile per la
astronomia dell’Università del Kansas, favorire mutazioni genetiche e tumori scomparsa della megafauna marina»,
che ora in uno studio sulla rivista negli esseri viventi. Il gruppo di Melott nota Melott. «I muoni dovuti alle
«Astrobiology» porta ulteriori elementi ha calcolato che l’incremento di muoni radiazioni di supernove vicine
a sostegno. L’analisi parte da una forte dovuto ai raggi cosmici generati da sembrano quindi i principali indiziati».
anomalia di ferro-60 in sedimenti di I resti di una supernova esplosa nel 1054 una supernova vicina provoca © RIPRODUZIONE RISERVATA

Universi {
Relazioni e tessiture
Nata oltre 2.500 anni fa, la tessitura dei
tappeti è una forma di artigianato molto
diffusa in Iran e apprezzata nel mondo. Per il
Sulla strada 50° anniversario delle relazioni diplomatiche
tra Iran e Australia, gli street artist australiani
di Davide Francioli
.

Fintan Magee e Guido van Helten hanno


Scienze, astronomia, matematica, visual data visitato i luoghi di produzione per realizzare a
Teheran il murale The Carpet Repairmen.
L’opera celebra l’annodatura manuale e dona
un volto umano a quest’antica arte persiana.

Le missioni Con equipaggio Senza equipaggio


Orbita
lunare
Luna Il 20 luglio 1969
L’allunaggio Apollo 1 Apollo 4 Apollo 8
una missione
Il privilegio 27 gennaio 1967
(incidente)
9 novembre 1967 21 dicembre 1968
spaziale americana
riservato
Apollo 5 Apollo 10
2 gennaio 1968 18 maggio 1969
sbarcò per la prima
a «dodici Apollo 2 e 3
estate 1966
Apollo 6
4 aprile 1968
Apollo 13
11 aprile 1970 volta un astronauta
eroi» Apollo 7
Apollo 14
31 gennaio 1971 sul nostro satellite.
11 ottobre 1968
Un grande passo
di IDA BOZZI
Apollo 15

F
Apollo 9
u il programma 26 luglio 1971
Apollo, annunciato
da J. F. Kennedy
3 marzo 1969
Apollo 11 Apollo 16 per l’umanità,
un passo decisivo
nel 1961, a portare nel Orbita
terrestre 16 luglio 1969 16 aprile 1972
1969 l’uomo sulla

per i cospirazionisti
Luna: il 2019, che si è Apollo 12 Apollo 17
Terra La data si riferisce
appena aperto con
al giorno del lancio 14 novembre 1969 7 dicembre 1972
l’allunaggio della sonda

Il fascino (lunare)
cinese ChangE4, è il
50° anniversario del
primo sbarco. Una
storia non priva di
incidenti: nel 1967 una
navicella bruciò sulla
rampa, uccidendo i tre
astronauti: in omaggio
ai caduti, fu battezzata
Apollo 1. Le missioni

del complotto
con esseri umani
ripresero con l’Apollo 7,
nel 1968. Fu Apollo 11
a portare per prima
l’uomo sulla Luna, il 20
luglio 1969, alle 20.18
(22.18 ora italiana). Il
primo a toccare il suolo,
nel Mare della di FABIO DEOTTO
Tranquillità, fu Neil
Armstrong, il 21 luglio
alle 2.57 di notte (le
4.57 italiane), con la
frase passata alla
storia: «Un piccolo

I
passo per un uomo, ma
un balzo gigantesco l 25 agosto 1835, sul quotidiano simo 20 luglio saranno passati cinquan- pate per aria. Ad esempio: (Chandrayaan-1), eccetera. Il punto è che
per l’umanità». Alle «New York Sun» apparve una noti- t’anni — le celebrazioni sono già iniziate Perché nei filmati la bandiera ameri- le operazioni Apollo hanno coinvolto ol-
3.15 fu raggiunto da zia sensazionale: John Herschel, ul- — da quando Neil Armstrong e Buzz Al- cana garrisce, se sulla Luna non c’è ven- tre 400 mila persone, tra cui molti colla-
Buzz Aldrin: rimasero timo di una rinomata discendenza drin hanno calpestato il suolo grigiastro to? boratori esterni alla Nasa. Che l’agenzia e
sulla Luna 2 ore e 31 di astronomi, aveva scoperto l’esi- del nostro satellite, e ancora oggi, nono- Com’è possibile che nelle foto scattate il governo siano riusciti ad assicurarsi il
minuti; la missione stenza di forme di vita senzienti sul suolo stante un’abbondanza di prove scientifi- risulti illuminata da entrambi i lati? silenzio di tutti, per così tanto tempo, va
rientrò a Terra il 24 lunare. Grazie a un prodigioso telesco- che indipendenti, molti si ostinano a cre- Come mai il cielo appare completa- oltre l’inverosimile. Insomma, ormai ab-
luglio 1969. In totale pio, si leggeva nell’articolo, Herschel ave- dere che nessuna delle sei missioni Apol- mente privo di stelle? biamo più prove per credere alla veridici-
furono 12 gli uomini va osservato uomini dalle ali di pipistrel- lo condotte tra il 1969 e il 1972 abbia mai Come altrettanto spesso accade, non ci tà dell’allunaggio che di molti altri avve-
allunati: il 19 novembre lo, enormi piramidi di quarzo, unicorni portato un essere umano sulla Luna. Ba- vuole una squadra di esperti per spiegare nimenti a cui invece crediamo senza alza-
1969 Pete Conrad e blu e palazzi dai tetti d’oro. L’articolo, sti pensare che, in tutti i sondaggi con- le apparenti incongruenze: re un sopracciglio. Perché allora conti-
Alan Bean (Apollo 12), pubblicato in forma anonima, aveva in dotti negli ultimi vent’anni, la percentua- La bandiera nei filmati si muove solo nuiamo a covare scetticismo?
il 5 febbraio 1971 Alan realtà l’intento di prendersi gioco di le di scettici oscilla tra il 7% e il 25%. quando viene maneggiata, per via del-
Shepard e Edgar quanti all’epoca diffondevano teorie sul- l’oscillazione dell’anima di alluminio che
Mitchell (Apollo 14), il l’esistenza della vita sulla Luna, il pubbli- ne sostiene il lato più lungo;
31 luglio 1971 David co però lo prese sul serio. La risonanza è illuminata da entrambi i lati perché il La ragione principale è di natura psi-
Scott e James Irwin della bufala fu tale che il giorno successi- I primi complottisti lunari cominciaro- tessuto lascia filtrare la luce; cologica. Si tende a credere che l’identikit
(Apollo 15), il 21 aprile vo, con la pubblicazione della seconda no a spuntare già nel 1968, ai tempi della le stelle non si vedono perché il dia- del complottista corrisponda a un indivi-
1972 John W. Young e parte dell’articolo, il «Sun» quintuplicò missione Apollo 8, ma fu solo nel 1976, framma della macchina fotografica è sta- duo poco sveglio, di scarsa istruzione e
Charles Duke (Apollo le vendite. Nei mesi successivi, i sei arti- con la pubblicazione del libro Non siamo to regolato in modo da non sovraesporre tendenzialmente instabile; a conti fatti la
16) e l’11 dicembre coli usciti tra il 25 e il 31 agosto vennero mai andati sulla Luna di Bill Kaysing, il suolo (si noti che spesso anche le foto realtà è più complessa di così. Innanzi-
1972 Eugene Cernan e tradotti in diverse lingue e fecero il giro che il barcone del complotto lunare ha della Terra scattate dagli shuttle non mo- tutto, è bene tenere presente che tutti
Harrison Schmitt del mondo. John Herschel impiegò anni preso davvero il largo. Kaysing non era strano stelle). noi, in quanto esseri umani, siamo po-
(Apollo 17). Schmitt fu a scrollarsi la fandonia di dosso. un astronomo, né un ingegnere aerospa- Ma siccome il buonsenso non è suffi- tenziali complottisti. Uno studio condot-
il dodicesimo uomo a Centotrentaquattro anni dopo gli ame- ziale, ma fino al 1963 aveva lavorato per ciente, negli ultimi cinquant’anni una se- to da Benjamin Lyons e pubblicato lo
scendere sulla Luna, ricani sulla Luna ci andarono in carne e Rocketdyne, uno dei fornitori della Nasa. rie di ricerche indipendenti hanno pro- scorso ottobre sulla rivista «Health Jour-
ma l’ultimo a lasciarla ossa: riportarono indietro foto e filmati Troppo poco per considerarlo una fonte dotto un’enorme mole di dati a sostegno nal» ha rivelato che spesso basta fornire a
fu Eugene Cernan, che della «magnifica desolazione» (come la affidabile, ma al pubblico bastò. Il libro dell’allunaggio: ci sono i confronti tra i un soggetto qualche indizio implicito,
si attardò sulla definì Buzz Aldrin) e 21 chilogrammi di uscì e diede il via a un’inarrestabile proli- campioni Nasa e i meteoriti lunari, le rile- magari nascosto tra le righe di un artico-
superficie e risalì sul roccia e polvere, senza far menzione di ferazione di supposizioni. vazioni da parti di vari osservatori dei se- lo, perché si costruisca da solo una teoria
modulo dopo il collega. uomini alati o unicorni blu; ma anche in Come spesso accade con queste teorie, gnali dei retroriflettori piazzati dagli cospirazionista. Fa parte della nostra na-
© RIPRODUZIONE RISERVATA quel caso c’era chi era pronto a scommet- a un primo sguardo le argomentazioni astronauti, le fotografie della sonda giap- turale inclinazione a mettere dati in cor-
tere che si trattasse di una truffa. Il pros- degli scettici appaiono tutt’altro che cam- ponese (Selene) e di quella indiana relazione, a individuare pattern e struttu-
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 11

Testimoni L’autobiografia del comandante Eugene Cernan

Gene, l’ultimo uomo


che passeggiò
sul suolo arancione
di GIOVANNI CAPRARA

L
EUGENE CERNAN a prima domanda che posi a Eu- collaudare lo zaino a razzo. Più serie an-
DON DAVIS gene Cernan in uno dei nostri cora erano le difficoltà sulla Luna. Nel
L’ultimo uomo sulla Luna incontri era inevitabile: che cosa maggio 1969 la missione Apollo 10 fu av-
Traduzione di Diego Meozzi pensò nel momento in cui stava viata per collaudare il Lem, battezzato
CARTABIANCA risalendo sul modulo lunare per per l’occasione Snoopy. Cernan e Staf-
In formato cartaceo in ritornare sulla Terra? Il suo sorriso diven- ford, ancora insieme, erano pronti dopo
vendita su cartabianca.com, tò malinconico: «Mi girai — rispose — un viaggio, che si rivelò tranquillo, ac-
pp. 384,e 17,90; guardai nella sabbia le mie impronte. Al- compagnato dalla voce di Frank Sinatra
ebook in vendita nelle zai gli occhi, e davanti, nel buio celeste, che cantava Fly me to the Moon. Ma
librerie online a e 9,99 c’era la Terra, azzurra come sempre. Ave- quando cercarono di scendere il compu-
vo trascorso tre giorni lavorando e muo- ter impazzì e la navicella rotolò precipi-
Bibliografia vendomi a piedi o con la rover elettrica. tando. La tragedia fu evitata grazie alla
Tra i libri citati nell’articolo di Ora sapevo che nessun uomo avrebbe ri- decisione di Stafford di spegnere tutto e
Fabio Deotto: Bill Kaysing, messo piede sulla Luna per molti decen- assumere il comando manuale. «Gli
Non siamo mai andati sulla ni. Dieci astronauti mi avevano precedu- esperti — scrive Cernan — ci dissero che
Luna, del 1976 (edito in to nell’arco di tre anni: io ero davvero l’ul- se avessimo continuato a rotolare senza
Italia da Cult Media Net, timo, poco prima di me era risalito sul controllo per solamente altri due secon-
1997); Karl Popper, modulo Harrison Schmitt. Avrei voluto di, Tom e io ci saremmo schiantati». Ma
Congetture e confutazioni fermare quel momento, congelarlo nella una cosa a quel punto era chiara a tutti:
(il Mulino, 2009). memoria per non perderlo mai più. Se scendere a 15 chilometri dalla superficie
Sull’anno dell’allunaggio: qualcuno mi chiedesse che cosa vorrei, e poi risalire, amaramente come stabili-
Quando la luna ero io di Luigi proponendomi cose diverse, come ridi- to, dimostrò che Apollo 11 avrebbe potuto
Garlando (Solferino, 2018) e ventare bambino o essere più giovane, io procedere nel luglio successivo al primo
Moon palace di Paul Auster risponderei che preferirei tornare sulla storico sbarco.
(Einaudi, 2007). Tra le Luna».
pubblicazioni: l’articolo di Cernan era stato scelto per comandare
Benjamin Lyons sulla rivista l’Apollo 17, l’ultima missione lunare. Ep-
«Health Communication» pure la sua storia incominciò con una Le spedizioni proseguirono, ma l’entu-
dell’11 ottobre 2018, Not passione diversa, quella di diventare pi- siasmo del pubblico — che aveva assisti-
Just Asking Questions: Effects lota di caccia sulle portaerei. Fu il primo to sbalordito alle prime esplorazioni spa-
of Implicit and Explicit passo che inseguirà con determinazione; ziali — svanì mentre la guerra in Vietnam
Conspiracy Information About una determinazione che segnerà la vita prosciugava i bilanci e le crisi energeti-
Vaccines and Genetic anche quando volerà ben più alto e di cui che scatenavano crisi politiche. Nixon al-
Modification; l’articolo di è densa ogni pagina della sua autobio- la Casa Bianca tagliò le spedizioni lunari.
Tomas Ståhl e Jan-Willem grafia, L’ultimo uomo sulla Luna, scritta L’ultima fu l’Apollo 17. Il comandante
van Prooijen su «Personality con Donald Davis. Uscita nel 1999 e ora Cernan cercò di motivare tutti i protago-
and Individual Differences» pubblicata in Italia da Cartabianca, ben nisti: «Siamo in un momento unico della
n. 122, 2018, Epistemic tradotta da Diego Meozzi, rappresenta storia, facciamo in modo che l’ultimo sia
rationality: Skepticism toward una delle numerose iniziative per ricor- anche il migliore». Accanto a sé dovette
unfounded beliefs requires dare i cinquant’anni dal primo sbarco — accettare la presenza del «Dottor Roc-
sufficient cognitive ability and il 20 luglio 1969 — di Neil Armstrong e cia», il geologo lunare Harrison Schmitt.
motivation to be rational; e Edwin Aldrin. La comunità scientifica fece pressioni
l’articolo di Roland Imhoff e I genitori di Geno, come lo chiamava- enormi perché almeno una missione
Pia Karoline Lamberty su no, nato a Chicago il 14 marzo 1934, erano avesse a bordo uno scienziato. E ci riuscì.
re esplicative. Non stupisce dunque sco- centi precisamente perché la maggior «European Journal of Social operai, figli di immigrati dalla Mitteleu- Poco prima di partire — con il gruppo
prire che anche gli individui con abilità parte della gente non ci crede. Psychology» del 23 maggio ropa. Il padre voleva che studiasse in una estremista Settembre nero che minacciò
cognitive elevate abbiano la tendenza a In Congiure e confutazioni, Karl Pop- 2017, Too special to be duped: buona università: grazie a una borsa di di colpire la sua famiglia — Cernan si sti-
credere in teorie cospirazioniste: poiché per sosteneva che alcune persone tendo- Need for uniqueness studio della Marina militare, la US Navy, rò un tendine della gamba giocando a
sono abituati a ragionare in modo oriz- no a interpretare ciò che non riescono a motivates conspiracy beliefs si iscrisse alla Purdue University, dove in- softball e precipitò con l’elicottero in un
zontale, a trovare correlazioni tra aspetti spiegare (o ciò che non vogliono accetta- La rassegna contrò altri futuri astronauti come Arm- fiume. Nonostante questo nel dicembre
della realtà apparentemente scollegati, re) come il prodotto del disegno di poche Dal 12 gennaio al 3 febbraio, strong. Negli stessi anni emerse la sua se- del 1972 riuscì a partire. A bordo del Lem
questo li rende anche più inclini a vedere persone «potenti», e che questo sarebbe al Mic - Museo Interattivo conda, travolgente, passione: lo spazio, Challenger scese sulla Luna in un canyon
fili nascosti dove non ce ne sono. un’eredità della storica tendenza teistica del Cinema di Milano, silenziosamente coltivata spiando in tv i tra i monti Taurus-Littrow e scorrazzò
Stando a quanto hanno rivelato gli stu- ad attribuire ogni cosa ai capricci di una Fondazione Cineteca Italiana primi voli di Alan Shepard e John Glenn. per tre giorni sulla rover elettrica svelan-
di di Tomas Ståhl e colleghi, le nostre abi- divinità. Ma se è vero che l’essere umano presenta la rassegna Non La US Navy lo candidò come astronau- do al mondo un inedito suolo arancione.
lità cognitive possono tenerci al riparo è di per sé incline ad affidarsi a (o svilup- voglio mica la Luna. Tra i ta e dal 1963 iniziò la sua vera, straordina- Dopo la Luna, la vita cambia? — gli
dai complottismi, sicuro, ma solo quan- pare) teorie prive di fondamenti raziona- titoli: Viaggio nella Luna ria storia — protagonista (ultimo, ma chiedemmo quando venne a Milano nel
do sono accompagnate dalla volontà di li, nel caso del complotto lunare entra in (1902) di Georges Méliès, non ultimo) della meta indicata dal pre- 2014 per inaugurare al Museo della scien-
affrontare la realtà in modo razionale. gioco anche una componente culturale: Apollo 13 (1995) di Ron sidente Kennedy per ristabilire la supe- za e della tecnologia la nuova sezione
Quando individui dotati di elevate abilità fin dalle incisioni rupestri del neolitico la Howard, Una donna sulla riorità perduta nei confronti di Mosca spazio che avevo curato. «Dopo aver sca-
cognitive rinunciano alla razionalità Luna ha servito da rovescio fantastico per Luna (1929) di Fritz Lang, dopo il lancio del primo Sputnik. Fu la lato una vetta così alta — rispose — ri-
spesso lo fanno per insicurezza: i com- la concretezza della Terra: un luogo irrag- Totò sulla Luna (1958) di bandiera a stelle e strisce piantata sulla mane poco da fare. Sono uscito dalla
plotti ci forniscono risposte rivelatorie giungibile popolato da esseri mitologici Steno e First Man. Il primo Luna nel 1969 a ripristinare l’equilibrio Nasa, ho condiviso alcune attività econo-
che danno l’illusione di avere maggiore e pericolosi segreti. Da allora, nel corso uomo (2018) di Damien perduto grazie ai 12 uomini che cammi- miche talvolta interessanti, ma nulla ha
controllo su quello che ci accade attorno. dei secoli, è stata la dimora delle divinità Chazelle (cinetecamilano.it) narono, con coraggio, sulle sabbie sele- mai eguagliato le missioni lunari. Ho ac-
Ma ancora più spesso, a neutralizzare il (in quasi tutte le religioni politeistiche), Le immagini niche. cettato i miei nuovi giorni, sono soddi-
raziocinio interviene la nostra urgenza di la sede delle cose perdute sulla Terra (co- A destra: Eugene Cernan Fu un’impresa titanica: bisognava in- sfatto del mio passato e coltivo il piacere
identità, il nostro bisogno di sentirci uni- me il senno di Orlando ne L’Orlando Fu- (1934-2017). A sinistra: ventare le tecnologie necessarie, dal di stimolare l’immaginazione dei giova-
ci. Nel 2017 Roland Imhoff e Pia Karoline rioso), e ancora oggi, a volte, la metafora una tuta spaziale della grande razzo Saturn V all’astronave per il ni, testimoniando che tutto è possibile.
Lamberty hanno rivelato i risultati di un per ciò che l’uomo non può raggiungere missione Apollo, tra i 200 viaggio e soprattutto il modulo di sbarco, Le nostre imprese sono state solo l’inizio
esperimento nel quale, dopo aver inven- né evitare di desiderare (ad esempio in oggetti in mostra al il Lem. Quanto difficile fosse l’impresa lo del futuro, con Marte all’orizzonte, e non
tato un complotto sulla presunta nocività Moon palace di Paul Auster). La Luna è Louisiana Museum of dimostrarono le tre missioni spaziali di la fine di un’epoca».
dei rivelatori antifumo, dimostravano stata per molto tempo un traguardo proi- modern art di Humlebaek, cui Geno fu protagonista. La prima sulla Eugene Cernan detto Gene scomparve
che le persone erano molto più inclini a bito, il luogo «altro» per eccellenza, non Copenaghen (Danimarca) navicella biposto Gemini nel 1963 assie- a Houston il 16 gennaio di due anni fa. Il
crederci se si convincevano di essere par- stupisce che ancora facciamo fatica ad per The Moon. From inner me a Thomas Stafford, piena di proble- suo pensiero e la sua voglia di immagina-
te di un gruppo ristretto. In altre parole: accettarne la magnifica desolazione. worlds to outer space mi: Cernan fu costretto a rientrare con af- zione restano vivi.
le teorie cospirazioniste risultano sedu- © RIPRODUZIONE RISERVATA (fino al 20 gennaio) fanno durante una passeggiata, senza © RIPRODUZIONE RISERVATA
12 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 13

{
Il calore dei giapponesi
Ossessionati, come gli inglesi, dalle previsioni caldo. Tra questi i kotatsu, tavolini intelaiati
Sushi style del tempo, e sprovvisti, nella maggior parte con una coperta, i kairo, scaldini portatili, le

Universi Scienze di Annachiara Sacchi dei casi, di riscaldamento centralizzato, i yutanpo, borse dell’acqua calda, le haramaki,
giapponesi durante l’inverno cercano (e pancerine in lana note dai tempi dei samurai.
trovano) soluzioni alternative per tenersi al Snobbate per anni, stanno tornando di moda.

L’ibernazione
Non chiamatela fantascienza. Lo studio di come rallentare il metabolismo dell’uomo — cioè il letargo — non solo
attraverso un abbassamento della temperatura ma anche con l’impiego di farmaci, è preso molto seriamente da atenei
e agenzie internazionali. Il fisiologo Matteo Cerri illustra le linee di ricerca. Che guardano alla medicina e allo spazio

possibile
i
È l’ambito del progetto «Spare»?
«Esatto: l’esposizione alle radiazioni è
un problema irrisolto nelle missioni di
lunga durata, come saranno quelle su
Marte o sulla Lunar Orbital Platform-Ga-
teway, la base in orbita cislunare prevista
fra pochi anni. Alla questione oggi sono
dedicate tre linee di ricerca: una riguarda
gli scudi passivi, materiali che siano in
grado di isolare l’equipaggio; la seconda
gli scudi attivi, cioè i campi magnetici
che deviino i raggi cosmici; l’altra ipotiz-
za il letargo, che dagli anni Settanta sap-
piamo rendere gli animali ibernanti par-
ticolarmente resistenti alle radiazioni.
Una capacità che abbiamo confermato
replicabile anche nel caso del torpore
Lo studioso sintetico e di cui pubblicheremo una do-
Matteo Cerri (45 anni: foto di cumentazione preliminare fra poche set-
Maurizio Temporin), medico, timane sull’“International Journal of Mo-
ricercatore presso il lecular Sciences”».
Dipartimento di Scienze Con torpore sintetico intende la pos-
biomediche e neuromotorie sibilità di indurre artificialmente l’uo-
dell’Università di Bologna, mo al letargo?
concentra dal 2012 i suoi «Attraverso particolari trattamenti
studi sull’ibernazione e sulla farmacologici. Come ogni ricerca è una
possibilità di indurla questione di fondi e personale, ma ipo-
nell’uomo. Divulgatore tizzando di avere entrambi, fra uno o due
scientifico (A mente fredda, decenni ibernare un astronauta sarà fat-
Zanichelli, pp. 176, tibile. Oppure avremo la certezza di non
e 11,90) è associato poterlo fare. Comunque un risultato».
all’Istituto nazionale di Fisica Nel suo «A mente fredda» cita diver-
nucleare e membro del se conferme. Che cosa sapete per certo
Topical Team on Hibernation oggi?
dell’Agenzia spaziale «Premesso che nella ricerca la pru-
europea. La ricerca denza è d’obbligo, abbiamo decifrato al-
sull’ibernazione, inaugurata cuni dei meccanismi attraverso i quali il
dal progetto Hibrad cervello innesca il processo di sospen-
(Hibernation for Radiation sione metabolica. Sappiamo anche che
Defence) dell’Infn con di EMILIO COZZI certi farmaci producono effetti del tutto

U
Antonio Zoccoli e Marco simili a quelli del letargo. Stiamo lavo-
Durante, fa parte dello na cosa accomuna 2001: Odis- pravvivenza in periodi in cui manchino vello presenta molte caratteristiche os- rando per mettere insieme le due cose,
Spare, il programma guidato sea nello spazio, Alien e Inter- le risorse. Lo scoiattolo artico trascorre servabili nel morbo di Alzheimer e in al- per capire come e dove agiscano queste
dall’Infn in collaborazione stellar al Woody Allen de Il mesi mantenendo una temperatura cor- tre malattie neurodegenerative. La cosa sostanze e per trovarne di più efficaci e
con l’Agenzia spaziale dormiglione, o a qualche pun- porea di -2° centigradi. Al risveglio, sta interessante è che a poche ore dal risve- sicure».
italiana e il Centro Fermi. Il tata della serie tv Black Mir- meglio di prima». glio tutto torna normale. C’è quindi una Il libro menziona anche applicazioni
27 ottobre il progetto ha ror: comunque si immaginino i nostri Conservare energia in ambienti o finestra in cui la plasticità sinaptica è ele- in ambito oncologico.
ricevuto un finanziamento viaggi futuri, siano oltre i confini dello periodi ostili? vata: una situazione che permetterebbe «Sottolineo con chiarezza che siamo
del Miur di 1,43 milioni. I spazio o del tempo, li faremo dormendo. «Rimanendo vivi. Un aspetto che dif- di modulare l’attività di diversi circuiti ancora in una fase teorica, ma non è da
risultati degli studi saranno Meglio, in ibernazione, cioè in quello ferenzia l’ibernazione dal congelamento neuronali, da quelli della memoria a escludere che in stati di torpore sintetico
presentati da Cerri nel primo stato di rallentamento metabolico più o dalla crioconservazione, processi che quelli della dipendenza. È come se potes- le patologie tumorali possano rivelarsi
trimestre di quest’anno al noto come letargo. Via dalla fantascien- implicano l’interruzione definitiva del simo aprire un microprocessore per mo- più vulnerabili ai trattamenti. Studi an-
meeting periodico dell’Esa za, le ricerche degli ultimi 15 anni sugge- metabolismo e quindi la morte». dificarne i circuiti senza danneggiarlo. che datati dimostrano come i tumori
Il convegno riscono che il torpore artificiale umano Perché e in quali ambiti oggi si stu- Non solo: le ricerche hanno evidenziato smettano di crescere in stati di iberna-
Dal 10 al 13 settembre, a sia non solo possibile, ma aiuterebbe la dia l’ibernazione? effetti benefici del letargo anche sinteti- zione. Nei prossimi anni si proverà a fare
Bologna, si terrà il congresso medicina anche sul nostro pianeta. Alla «L’interesse iniziale verteva sulla pos- co, cioè prodotto farmacologicamente, chiarezza. Così come si indagherà l’uso
della Società Italiana di prospettiva lavorano una decina di labo- sibilità di preservare alcuni tessuti uma- sulla produzione da parte del nostro si- dell’ibernazione sintetica nei trapianti,
Fisiologia, quest’anno ratori raccolti nel Topical Team on Hiber- ni in condizioni di scarsità di risorse. Im- stema immunitario di molecole anti in- per prolungare il tempo di vita degli or-
congiunto con la nation and Torpor dell’Agenzia spaziale maginiamo che il nostro cervello sia co- fiammatorie. Se si considera che lo gani o del donatore, ma anche del rice-
Federazione europea delle europea (Esa) e il progetto di ricerca Spa- me lo scoiattolo e a un certo punto debba shock settico, in Occidente, oggi causa vente. Oggi, negli Stati Uniti, 20 persone
Società di Fisiologia. Cerri ce Radiation Shielding (Spare), finanzia- affrontare il suo inverno, per esempio un metà dei decessi in terapia intensiva, al giorno muoiono in “lista di attesa”. È
esporrà i dati degli studi to a ottobre dal Miur con 1,43 milioni di arresto cardiaco. Se potesse ibernarsi so- l’importanza dell’indagine diventa chia- un dato che potremmo ridurre».
L’immagine euro e guidato dall’Istituto nazionale di pravvivrebbe o, almeno, ridurrebbe le ra». Le vostre ricerche sull’ibernazione
Un rendering dell’ipotetico Fisica nucleare in collaborazione con il conseguenze di un trauma potenzial- Che cosa c’entra lo spazio? trovarono una conferma sperimentale
modulo per l’ibernazione Centro Fermi e l’Agenzia spaziale italia- mente letale». «Come dimostrano gli animali, il le- nel 2013, giusto?
degli astronauti progettato na. In occasione dell’uscita del suo A Gli studi si sono poi estesi? targo preserva struttura ossea e tono mu- «Quell’anno riuscimmo a ingannare,
da Spaceworks per la Nasa mente fredda (Zanichelli), «la Lettura» «Sì, e si è notato che nel letargo il cer- scolare anche in lunghi periodi di immo- diciamo così, un piccolo gruppo di neu-
ha approfondito l’argomento con Matteo bilità. Se le nostre ipotesi trovassero con- roni di un ratto, specie non ibernante, in-
Cerri, ricercatore in Fisiologia dell’Uni-
versità di Bologna e membro del topical
team dell’Esa.
SSS ferma, l’ibernazione sintetica di un equi-
paggio permetterebbe di ridurre le
risorse a bordo e di rallentare il processo
ducendo uno stato di torpore molto si-
mile a quello naturale dei criceti. L’espe-
rimento capitò nel momento giusto: do-
Anzitutto, che cos’è l’ibernazione? La procedura di decalcificazione ossea innescato dalla po l’iniziale scetticismo, nel 2014 l’Esa
«È quella condizione più nota come «Comporta un consumo microgravità, quello per cui lo scheletro ritenne le ricerche sufficientemente ma-
letargo, uno stato fisiologico naturale degli astronauti, poco utile in assenza di ture e istituì il topical team internaziona-
per alcuni mammiferi capaci di entrare energetico minimo, peso, viene progressivamente smantella- le coinvolgendo il nostro laboratorio. Po-
in stand by, come fanno certe automobi- che consente la to dall’organismo. Soprattutto protegge- chi mesi fa la Nasa ha ufficializzato studi
li che al semaforo spengono il motore ri- rebbe dalle radiazioni cosmiche, intense nello stesso ambito. La strada è lunga,
manendo accese. Comporta un consumo
sopravvivenza in periodi in e pericolose al di fuori del campo ma- ma crediamo sia quella giusta».
energetico minimo, che consente la so- cui manchino le risorse» gnetico della Terra, che fa da schermo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
14 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Universi Visual data

DAL LIBRO ALLO SCHERMO USA USA

INDIA
CO M E S I L EG G E FRANCIA
ARGENTINA
GB
La visualizzazione mostra i venti classici della I tre mosche ttieri Romeo e Giul ie tta BRASILE

letteratura per adulti e ragazzi esplorati più volte Alexandre Dumas GIAPPONE Wil liam Sha kespeare CANADA

dal mondo cinematografico. Per ciascun titolo (1844) AUSTRALIA (1594-1596) FRANCIA

viene indicato il numero dei principali film usciti MESSICO GB


al cinema, film o serie per la tv e film di FRANCIA/ITALIA GIAPPONE
animazione che ne sono stati tratti dall’uscita del GB/ITALIA
RUSSIA
libro ad oggi. Vengono inoltre mostrate, in ordine CECOSLOVACCHIA
URSS
di grandezza, le nazionalità delle produzioni. ITALIA
ITALIA MESSICO
SPAGNA SPAGNA
ARGENTINA/URUGUAY SVEZIA
T I P O L O G I A D I A D AT T A M E N T O
GIAPPONE/SPAGNA URSS

GIAPPONE/USA GB/USA
film di animazione USA/CANADA ITALIA/SPAGNA
FRANCIA/ITALIA/GB RUSSIA/GB
film o serie per la tv GB/FRANCIA/GERMANIA GB/ITALIA/USA

SPAGNA/TAIWAN/GB GIAPPONE/AUSTRALIA/NUOVA ZELANDA


film per il cinema
FRANCIA/GB/CANADA/REP. CECA
2
(1900»2015)
1 47
(1903»2018)
i simboli uguali 51
identificano i libri Peter Pan
dello stesso autore USA
James Matthew Barrie
L'isola del tesoro
(1904)
numero Robert Louis Stevenson URSS
di produzioni (1883)
USA

Titolo per Paese GB

Autore o territorio GB/USA

(anno) GB/FRANCIA/USA GB

AUSTRALIA AUSTRALIA

USA/AUSTRALIA BIELORUSSIA

GERMANIA GIAPPONE
nazionalità
FRANCIA/INDIA/GERMANIA
coincidente con GIAPPONE

quella dell’autore ITALIA/FRANCIA/GERMANIA USA/GB/AUSTRALIA

LUSSEMBURGO/GERMANIA/NUOVA ZELANDA
7
(1924»2016)
(n»n) 6 27
(1918»2017)
n FILM-USA, 2019
primo e ultimo 27
n anno di uscita
posizione
in classifica degli adattamenti
su schermo Le avventure di Pinocchio
Carlo Collodi Il conte di Montecristo
totale Alexandre Dumas
adattamenti (1883) USA
USA (1844–1846)
prossime GB
uscite
ITA FRANCIA/ITALIA
20 numero di
15 adattamenti GIAPPONE INDIA
10
5 per produzione URSS FRANCIA
1
BELGIO/USA URSS

FRANCIA/CANADA GB/USA/IRLANDA

USA/GB/FRANCIA/GERMANIA/REP. CECA/ITALIA FRANCIA/CANADA/ITALIA/GERMANIA

11 12
(1936»2019) (1908»2002)
24 20
FILM-ITALIA, 2019 TV-GB, 2019

Ventimila leghe sotto i mari


Jules Verne Gran di sp eran ze Il giro del mondo in 80 giorni USA

(1870) USA
Charles Dickens Jules Verne AUSTRALIA
(1860-1861) (1873)
GERMANIA
AUSTRALIA
GB GB
FRANCIA
GIAPPONE
GB USA

RUSSIA CANADA/USA
GB/USA
CANADA/USA SPAGNA/GIAPPONE
AUSTRALIA
USA/AUSTRALIA DANIMARCA USA/COREA DEL SUD

16 17 18
(1907»2012) (1917»2011) (1914»2004)
16 13 13

Trasposizioni Cinema e televisione attingono


A
lice è una creatura di Lewis ma Walt Disney. Siamo agli inizi degli ziamento per una serie da un distri-
Carroll. E anche di Walt Di- anni Venti. Walt è giovanissimo e fon- butore, Margaret J. Winkler. Questa
dai romanzi. E giocano con le variazioni sney, in un certo senso. Un
senso così potente che la
da i Laugh-O-Gram Films, producen-
do favole animate in chiave parodisti-
Alice salva Disney, che rifonda il suo
studio. Questa Alice è, come le suc-

Il moschettiere
prima immagine di Alice ca. A causa di problemi finanziari, pe- cessive, figlia di Carroll ma anche di
che ci viene in mente è quasi sempre rò, Walt chiude lo studio e vuole la- Disney e soprattutto del cinema di
quella del film animato uscito nel sciare l’animazione per dedicarsi al quel periodo. Un cinema nel quale
1951. Disney adatta il romanzo, come cinema dal vero. Prima del fallimen- l’animazione ha ancora un ruolo a
altri classici, e se ne appropria: la sua to, ha prodotto un corto, dal titolo Ali- parte: sono follie visive nel senso che

Aramis
versione diventa a sua volta un classi- ce in Cartoonland. Walt lo fa comun- sono solo linee disegnate su di uno
co, consumato da generazioni di que circolare, e ottiene così il finan- schermo, non sono un doppio plausi-
bambini e genitori. bile del reale. Questa Alice è allora
Nel 2010 Tim Burton realizza sem-
pre per Disney, intesa come casa di
produzione, una nuova versione del
SSS una ragazzina in carne e ossa che en-
tra letteralmente in un mondo delle
meraviglie, quello appunto del carto-

divenne donna
romanzo, o meglio una sua continua- Reazioni on, nel quale tutto è possibile perché
zione: per sfuggire a un fidanzamen- Nei film «tratti da...» una linea può diventare un’altra e così
to, un’Alice diciannovenne sceglie an- via. D’altra parte, che Alice potesse
cora una volta di seguire il Bianconi- spesso conosciamo già andare oltre il testo originale, viag-
glio e incontra di nuovo il Cappellaio gli elementi della storia giando in altri media, era ovvio fin
Matto, che ha le sembianze surreali di dalla prima sua pagina: «“A che serve
Johnny Depp. Adattare, variare, pro-
e per questo ci sentiamo un libro” pensò Alice “senza illustra-
di STEFANIA CARINI lungare: c’è anche un’altra Alice a fir- ancora più coinvolti zioni e dialoghi?”».
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 15

{
Candeline per Holmes
Buon compleanno, Sherlock Holmes. Anche sue avventure, cacciatori di indizi come le
Risvolti se il suo creatore, sir Arthur Conan Doyle, non
l’ha mai dichiarato, i fan considerano il 6
citazioni dalla Dodicesima notte, commedia di
Shakespeare cara a Holmes che allude alla
di Giulia Ziino
gennaio giorno di nascita dell’investigatore. A dodicesima notte dopo il Natale (dunque
stabilirlo, non senza dispute, gli esegeti delle l’Epifania). Ci sarebbe anche un anno, il 1854.

GB

USA
USA
FRANCIA
Le avventure di Al ice nel
Paese delle Meraviglie Amle to ITALIA
USA
Lewis Carroll GB William Shakespeare INDIA Il meraviglioso mago di Oz
(1600-1602) GERMANIA
L. Frank Baum
(1865)
URSS (1900)
AUSTRALIA
FRANCIA AUSTRALIA/USA
CANADA
CECOSLOVACCHIA/USA GIAPPONE
GB/USA
USA/CANADA/GIAPPONE
USA/CANADA
POLONIA CINA
DANIMARCA AUSTRALIA
CANADA/USA
FINLANDIA
CANADA
AUSTRALIA/ITALIA/USA/POLONIA GIAPPONE
AUSTRALIA SVEZIA GB

CECOSLOVACCHIA/SVIZZERA/GB/GERMANIA IRAN IRLANDA/USA


TURCHIA
GIAPPONE TURCHIA
URSS
GIAPPONE/USA USA/GB
GB/URSS
GB/USA USA/GB/FRANCIA USA/INDIA

3 4 5 (1908»2016)
(1903»2016) (1900»2014)
41 40 36

USA

FRANCIA

David Copper field Lo s trano caso del dottor Jekyll SPAGNA


GB
Charles Dickens e del signor Hyde Don Chisciotte della Mancia ITALIA
(1849-1850) Robert Louis Steve ns on Miguel de Cervantes
USA FRANCIA/GB
(1883) USA (1605-1615)
FRANCIA
URSS
ITALIA
AUSTRALIA
GB
AUSTRALIA
CINA
BRASILE
ITALIA
DANIMARCA
DANIMARCA

CANADA/FRANCIA GB/USA GB

GB/USA DANIMARCA/NORVEGIA GB/USA


IRLANDA/USA
FRANCIA SPAGNA/ITALIA/USA
SPAGNA
GERMANIA GB/SP/FR/PORTOGALLO/BELGIO
8
(1911»2019) 9 10
26 (1908»2017) (1903»2014)
FILM-USA, 2019 25 24

Oliver Twist
Charles Dickens Carlottina e Carlottina INDIA Le avventure di Tom Sawyer
(1837)
Erich Kästner M a r k Tw a i n
USA (1949) USA (1876)

GIAPPONE USA
GB

GERMANIA
AUSTRALIA
CANADA URSS
GB
SUDAFRICA AUSTRALIA
COREA DEL SUD
UNGHERIA
IRAN GB/USA/IRLANDA
USA/GB
GB/REP. CECA/FRANCIA/ITALIA/USA SVEZIA USA/TAIWAN

13 14 15
(1909»2004) (1950»2003) (1907»2000)
20 18 18

Heidi
La bot tega dell'antiquario Johanna Spyri
Charles Dickens
(1880)
(1841)
GB USA

USA GIAPPONE

AUSTRALIA GB

CECOSLOVACCHIA
SVIZZERA
GB/USA/IRLANDA
20
(1937»2019)
19
(1911»2007) 13
13 FILM-USA, 2019 FONTE: wikipedia

Il cinema è un’illustrazione in mo- ghese e abbracciare la narrazione. E contro fedeltà allo spirito, «l’opera Per poi tornare alla fonte originale, ginale, di cui più o meno abbiamo
vimento che si approfitta subito della allora il romanzo (dopo il teatro) non adattata è sempre altra rispetto al- per poi perdersi in mille altre versio- chiari i contorni, che replichiamo in-
pagina scritta. Nel 1902 con Le voyage solo è sempre più la fonte ma è anche l’originale» contro «guai a cambiare ni. finite volte per godere ancora e sem-
dans la lune, Georges Méliès adatta la forma cui guardare per creare un qualsiasi cosa». Negli anni Ottanta, i ragazzini sco- pre della stessa storia con piccole o
molto liberamente o meglio riscrive linguaggio narrativo cinematografico È uscito da poco in Italia Moschet- privano i classici anche grazie agli grandi variazioni. Una storia che, sep-
sullo schermo i romanzi di Jules Ver- autonomo, quello che oggi tutti noi tieri del Re. La penultima missione di adattamenti animati giapponesi: da pur conclusa nella pagina scritta, di-
ne e H. G. Wells. Inizialmente i film leggiamo come «naturale». Giovanni Veronesi, con Pierfrancesco Heidi a Piccole donne fino appunto venta infinita grazie ad altri media, si
rubano solo alcuni momenti chiave ai Non è facile all’inizio: nelle recen- Favino (D’Artagnan), Valerio Mastan- anche a I tre moschettieri. In questa interrompe e ricomincia fino alla
celebri romanzi, spesso mostrandoli sioni, questi film vengono definiti co- drea (Porthos), Rocco Papaleo versione arrivata sui nostri piccoli prossima versione, fino al prossimo
come spettacolo a sé stante di pochi me incomprensibili a meno di non (Athos), Sergio Rubini (Aramis). Il schermi, Aramis era... una donna. adattamento.
minuti. conoscere già la storia da cui sono film tanto ironico quanto sganghera- Adattare, variare, prolungare: quando Il libro originale è come la narratri-
tratti. Eppure, qualcosa di quella anti- to, con alcune scene d’insieme riusci- la storia è già nota, il gioco tra libro, ce Shahrazàd: moltiplica sé stesso in
ca sensazione rimane anche oggi di te ma con una trama spesso lacunosa. opera audiovisiva e spettatore pare film e serie e cartoon per mille e una
fronte a film, serie, cartoni animati Come in altri film «tratti da», però, lo consistere nell’assaporare, accettare, n ot te . E n o i s i a m o c o m e i l r e
Allora il cinema era ancora pura at- tratti da un celebre romanzo. Non ci spettatore è chiamato in causa perché rifiutare la variazione nella ripetizio- Shahriyàr, pronti a risentire quella
trazione: il movimento delle immagi- risultano certo incomprensibili, ma già conosce gli elementi base di quel- ne. È un gioco seriale: c’è un testo ori- storia per mille e una notte. E forse
ni, la loro abnorme grandezza, la sor- in qualche modo paiono richiamare la storia. Riempie i buchi, in senso siamo anche come Annie Wilkes, tan-
presa continua ripagavano il prezzo spesso in causa un nostro sapere pre- positivo e negativo: apprezza quello to l’archetipo del lettore assiduo
L’autrice
del biglietto. Attorno però al 1907, il gresso, generando così uno strano che c’è di diverso e/o classico, rim- quanto una psicopatica assassina,
La visualizzazione di questa settimana
cinema non vuole essere più solo un sdoppiamento. Non è solo questione piange quello che c’è di diverso e/o creata da Stephen King in Misery. An-
è stata realizzata da Giulia De Amicis,
intrattenimento da fiera. Vuole acqui- di rispetto della pagina scritta, un te- classico. Questo sapere inizia da ra- che da quel libro è stato tratto un
information designer e illustratrice
sire dignità e legittimità. Vuole con- ma abusato che finisce per generare gazzi, leggendo il libro o più spesso film.
che lavora a Milano
quistare un pubblico sempre più bor- le stesse posizioni: fedeltà alla lettera ormai vedendo qualche adattamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
16 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 17

IL CLAN La tormenta feroce del Pireo vengono a mancare le certezze su cui ha


costruito la propria identità prima ancora
che la propria vita. Ma in cui non manca qua

non abbatte la speranza di Ikonomou


DESTINO
e là qualche raggio di luce gettato dalla
speranza di potere ancora, oggi o domani,
risalire la china, sterzare e ritrovare le

L
a povertà oggi, in società opulente che riescono più a sfamare i figli, donne passate certezze. Con una scrittura
di MARCO OSTONI scoprono all’improvviso la fragilità dei abbandonate e derubate dai compagni, perennemente «in levare», nella quale
pilastri su cui si reggono, lasciando ai uomini nel gorgo dell’alcol e giovani senza struggenti accenti lirici screziano pagine di
margini — e nella disperazione – migliaia di bussola, che il greco Christos Ikonomou cupa disperazione, Ikonomou dipinge con
persone totalmente impreparate ad ambienta — nei quartieri popolari del Pireo efficacia il quadro della Grecia piagata dalla
affrontare l’emergenza del mettere insieme — i racconti radunati in questa splendida crisi dell’ultimo decennio, paradigma di una
il pasto con la cena quando viene a mancare antologia (Qualcosa capiterà, vedrai) qualunque società del benessere che si
il lavoro e i «paracadute» del welfare si pubblicata da Editori Internazionali Riuniti trovi all’improvviso deprivata di quello
rivelano del tutto inadeguati ad attutire nel 2012 e nel 2016 da Elliot con l’ottima stesso benessere: attonita, sgomenta,
Qualcosa capiterà, vedrai di l’impatto della caduta. È dentro queste vite traduzione di Alberto Gabrieli. Storie brevi , prostrata, anche se ancora capace, grazie
Christos Ikonomou edito nella tormenta dell’incertezza e dal terrore potentissime, intagliate nell’angoscia che si alle sue risorse migliori, di ripartire.
nel 2012 e riedito nel 2016 di non avere un domani, fra padri che non insedia nell’animo dell’uomo quando gli © RIPRODUZIONE RISERVATA

Libri {
La provincia è più «granda»
Cinquant’anni di immagini dedicate al
territorio di Cuneo. La «provincia granda» è il
tema della monografia del fotografo cuneese
Scatti flessibili Michele Pellegrino (1934) dal titolo Storie.
Personaggi e paesaggi, luoghi e atmosfere (a
di Fabrizio Villa
.

sinistra uno scatto) raccontati anche dai


Narrativa, saggistica, poesia, ragazzi protagonisti della cultura, da Cesare Pavese a
Luigi Pareyson, da Beppe Fenoglio a Lalla
Romano. Con testi di Enzo Biffi Gentili e Walter
Guadagnini (edizioni Skira, pagine 332, e 75)

Rebecka Kärde, 27 anni, critica letteraria, appassionata di Inger Christensen e di Italo


Calvino (molto meno di Bob Dylan), è stata chiamata a far parte del gruppo di cinque esperti
che affiancherà il comitato ufficiale nella selezione del vincitore del 2019 dopo lo scandalo
che ha portato alla sospensione nel 2018. «Per questa ragione — conferma — a ottobre
i premiati saranno due». Anche se la Fondazione Nobel non ha ancora detto l’ultima parola

Quest’anno i Nobel
(due per la Letteratura)
li assegno anch’io
R «Q
di HELMUT FAILONI ebecka Kärde, svedese, critica letteraria, uando mi è arrivata la telefonata di
27 anni, è stata chiamata a far parte della Anders Olsson, l’attuale segretario ad
giuria per l’assegnazione del Premio Nobel interim dell’Accademia svedese, che
per la Letteratura 2019 e 2020. Con lei altri mi chiedeva se volevo far parte della
quattro studiosi esterni. Il quintetto si uni- giuria per il prossimo Premio Nobel
rà al comitato storico oggi composto da cinque giu- per la Letteratura, ero sbalordita, non sapevo nemmeno
rati eletti a vita e selezionati tra i diciotto membri che fossero previsti un comitato esterno, una giuria
dell’Accademia svedese fondata nel 1786 da Gustavo nuova. Dopo un po’, ovviamente, ero anche felice di es-
III. Nel 2018 il Nobel per la Letteratura non è stato as- sere stata scelta, ma, per carattere, mi riesce sempre dif-
segnato a causa di uno scandalo sessuale e finanzia- ficile celebrare, festeggiare il successo: penso immedia-
rio che ha coinvolto il regista e fotografo Jean-Claude tamente ai possibili problemi o alle eventuali complica-
Arnault (marito della poetessa Katarina Frostenson, zioni. In questo caso specifico, mi riferisco principal-
membro dell’Accademia dal 1992), accusato da di- mente al caso di Jean-Claude Arnault. Quanto è grave la
ciotto donne di molestie e coinvolto in finanziamenti situazione? I membri dell’Accademia si assumeranno
poco chiari al suo club culturale di Stoccolma. Lo davvero la loro responsabilità? Sono questi i primi pen-
scandalo ha provocato una serie di dimissioni (a par- sieri che mi sono venuti in mente, dopo quella telefona-
tire da quelle di Frostenson), che ha travolto la repu- ta». Rebecka Kärde, svedese, 27 anni, «pazza per i cani»,
tazione dell’Accademia. con idee molto chiare sul mondo della cultura, di me-
Dal 1901, anno di nascita del Nobel per la Letteratu- stiere critica letteraria per la testata più prestigiosa del
ra, il Premio è saltato sette volte (1914, 1918, 1935, suo Paese, «Daghens Nyheter», studiosa di filologia
1940, 1941, 1942, 1943), per motivi legati ai due conflit- classica all’Università Humboldt di Berlino, città dove vi-
ti mondiali e in un caso — nel 1935 — per mancanza ve («bene») da quattro anni, è stata invitata a far parte
di candidati ritenuti all’altezza. La sospensione del della giuria per l’assegnazione del Premio Nobel per la
2018, legata anche al tentativo di recuperare un’im- Letteratura. All’inizio del 2018 aveva vinto un premio
magine adeguata, fu annunciata dall’Accademia il 4 dell’Accademia svedese legato alla critica letteraria «tra-
maggio per cercare di «ricreare la fiducia persa» e dotto» in un assegno di centomila corone, poco meno
L’immagine «impegnare un maggior numero di membri nella se- di diecimila euro. Nell’intervista che segue Rebecka Kär-
Nella foto a destra: lezione del vincitore». Questo impegno s’è tradotto de svela a «la Lettura» i nuovi meccanismi del Nobel e
Rebecka Kärde nel suo nella creazione di una giuria esterna (il contratto è di racconta le sue passioni letterarie.
appartamento di Berlino due anni), che coinvolge cinque esperti svedesi di let- Rebecka Kärde, ma lei poi, alla fine, ha accettato
pieno di libri, dove vive con teratura. In questi mesi si lavora — al di là delle vi- subito l’offerta o si è presa del tempo?
il suo compagno e con il loro cende giudiziarie — alla ricostruzione della reputa- «No, non ho accettato subito. Ho chiesto un giorno di
cane Florian, un trovatello al zione dell’Accademia che decide il vincitore del pre- tempo per pensare. Anche se, in fondo, sapevo quasi già
quale la giovane critica mio letterario più prestigioso del mondo. Per questo subito che avrei detto di sì».
letteraria svedese, oggi la Fondazione Nobel, in veste di organo di controllo, Quindi non ha festeggiato il suo nuovo incarico?
membro della giuria per sta aspettando a sciogliere la prognosi e dare ufficial- «Eh, eh... — come dicevo — non molto all’inizio».
l’assegnazione del Premio mente il via al Premio. Nell’intervista Rebecka Kärde Che effetto le fa essere la più giovane giurata?
Nobel per la Letteratura, spiega come funzionano le nuove regole.
è affezionatissima © RIPRODUZIONE RISERVATA CONTINUA A PAGINA 18
18 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Libri L’intervista

«Non uso Facebook né Twitter,


ho Instagram solo per postare
le foto del mio cane Florian.
È in corso uno smantellamento
delle nostre capacità
di concentrazione. È impossibile
leggere un testo complesso
con un telefonino accanto»
SEGUE DA PAGINA 17

«Mi fa piacere, ovvio. Ma ovviamente sono anche pre-


occupata. Alla mia età, 27 anni, è quasi impossibile esse-
re colti, istruiti e preparati come qualcuno che ha lavo-
rato — che so — per decenni come critico o scrittore.
Anche gli altri membri della giuria lo sanno e probabil-
mente, proprio per la questione della mia età, non è che
»»» Il personaggio
Rebecka Kärde (1991)
«I miei genitori non sono intellettuali. Ma fin da bam-
bina mi hanno fatto sentire che la cultura è qualcosa di
grande e persino di speciale, e che io, come tutti, avevo il
diritto di usufruirne. Loro non hanno mai considerato
strano che la loro figlia visitasse un museo o guardasse
un film non americano. E anche se i miei genitori non
conoscono scrittori o intellettuali, mi hanno sempre in-
coraggiato, senza pretendere mai che mi trovassi un “ve-
Dopo lo scandalo
E la Fondazione vigila
sulla reputazione
si aspettino chissà cosa...». è una critica letteraria e ro lavoro”. Loro leggono per il piacere di leggere. Ma
Ma, in linea di massima, si sente sicura di sé, di af-
frontare una situazione del genere?
studiosa svedese. Vive da
diversi anni a Berlino, dove
non parlano poi del libro. Questa è la differenza fra me e
loro». dell’Accademia svedese
«Certo. Una ventisettenne, di preparazione relativa- frequenta l’Università Lei è critica letteraria per il giornale più importan-
mente buona, può forse essere paragonabile a un no- Humboldt per specializzarsi te della Svezia, «Dagens Nyheter». Come ha iniziato?
vantenne geniale, con molti più libri ed esperienza alle in Filologia classica «Collaboro con il “Dagens Nyheter” da circa tre anni,
spalle ma con l’inevitabile stanchezza dell’età...». L’attività ma ho iniziato prima, a 21 anni, con un altro giornale
È stata l’unica nuova nominata? Firma recensioni di libri sulle (“Arbetaren” / “The Worker”), dove però a un certo pun-
«No, hanno costituito una giuria esterna, composta pagine culturali del to smantellarono la loro sezione culturale. Allora parlai
da me e altre quattro persone. Insieme andiamo ad ag- quotidiano svedese con un amico che lavora al “Dagens Nyheter” da molto
giungerci alla giuria storica, composta oggi da cinque «Dagens Nyheter». tempo e ho cominciato a scrivere un paio di testi di pro-
persone nominate a vita». Prima ancora scriveva su va. Essere un critico non è un mio sogno d’infanzia —
Cinque interni e cinque esterni dunque, per quanti «Arbetaren», che però quale bambino può avere un sogno del genere... — ma
anni? a un certo punto ha chiuso sapevo già, almeno da quando avevo 16 anni, che volevo
«Noi cinque esterni per due anni, 2019 e 2020». la redazione di Cultura in qualche modo scrivere, occuparmi di cultura e che
Il Nobel 2018, non aggiudicato a causa dello scan- La borsa di studio avevo le doti per realizzare questo desiderio».
dalo legato a Jean-Claude Arnault, che fine farà? All’inizio del 2018 Che genere di critico letterario è?
«Verrà dato insieme a quello del 2019. Al momento la l’Accademia svedese le ha «Cerco sempre di essere il più concreta possibile. Co-
decisione presa è questa. Poi se cambierà non lo so...». conferito un premio di 100 sa c’è esattamente nella pagina? Come lavora questo te-
La sua vita è cambiata? mila corone svedesi (quasi sto, come e perché? Sono fortemente orientata verso il
«Non la vita di tutti i giorni. Anche se, devo ammette- 10 mila euro) per la sua testo. Con questo però non voglio dire che io non abbia
re, è la prima volta in vita mia che mi chiedono intervi- attività di critica letteraria anche una prospettiva, una visione letterario-sociologi-
ste. Mi è pure capitato di essere riconosciuta alle feste. La chiamata ca o politica ben precisa. La letteratura non può mica es-
Questa è un’esperienza strana e interessante al tempo È stata nominata nella sere concepita soltanto come un fenomeno a sé stante,
stesso, ma credo e spero che tutto finirà presto». «giuria esterna» del Premio ma deve essere vista nel suo insieme, come una cosa che
Com’è la sua vita quotidiana?
«Quasi ogni giorno frequento seminari all’università.
E quando non sono lì, sto molto a casa con il mio com-
pagno e il nostro cane Florian, oppure esco con gli ami-
ci. Per mantenermi in salute, e soprattutto per avere una
Nobel per la Letteratura.
Si tratta di una giuria
di cinque studiosi esterni
all’Accademia, definita per
due anni, il 2019 e il 2020.
in qualche modo entra, influenza e corregge lo Zeit-
geist, lo spirito del suo tempo».
Qual è il primo libro che ha recensito?
«I Love Dick di Chris Kraus. Uno dei miei libri preferi-
ti».
È un problema di reputazione, dopo lo scandalo
sessuale che ha travolto il Nobel per la Lettera-
tura l’anno scorso. Alla Fondazione Nobel, che
vigila sull’attività dell’Accademia, spetta l’ultima
parola. Nei prossimi due mesi valuterà se l’immagine
lucidità mentale accettabile, vado a fare jogging ogni Nell’ottobre di quest’anno L’ultimo invece? dell’Accademia si è risollevata agli occhi del mondo
giorno, oppure mi alleno in palestra. E ovviamente leg- verrà recuperato e «Sto scrivendo alcune recensioni di autori svedesi». per poter mandare avanti l’iter del premio (in realtà
go, leggo molto. Mi sembra una vita normale». assegnato anche il premio È interessata all’attualità, alla cronaca? già messo in piedi, come conferma anche la coopta-
Cosa intende quando dice che legge molto? 2018 che saltò per uno «In genere preferisco stare lontana dai dibattiti, dove zione di Rebecka Kärde nel comitato esterno dei
«Di solito leggo almeno un paio d’ore al giorno, ma scandalo sessuale tutti vogliono dire la loro, ma a volte mi arrabbio tal- giurati e la sua intervista a «la Lettura»). Tutto sta
dipende davvero molto dai momenti, dalle fasi della La giuria mente tanto che non riesco a controllarmi... per esem- andando per il meglio e la creazione stessa di una
mia vita. Posso dire che in media leggo circa cinque libri È formata oltre che da pio ho discusso in pubblico di temi legati alla violenza e nuova giuria esterna all’Accademia è un segnale mol-
alla settimana, incluse anche raccolte di poesie. Quando Rebecka Kärde, da Gun-Britt allo stupro». to forte. La squadra per l’assegnazione dei prossimi
vivevo a Stoccolma, abitavo proprio accanto alla Biblio- Sundström (1945), Quando perde la pazienza? Nobel (il recupero del 2018 e il 2019) è pronta ed è
teca di Stato… E lì, per forza di cose, leggevo di più». giornalista, scrittrice e «Succede quando qualcuno si lamenta del fatto che composta dal comitato storico dell’Accademia (tutti
Si ritiene una persona metodica? traduttrice; Henrik Petersen ogni situazione, anche innocente e leggera, legata al svedesi e nominati a vita) — Per Erik Wästberg
«A volte. Non sempre. Cerco di essere metodica, so- (1973), critico letterario, sesso, fa subito gridare in maniera esagerata allo stu- (1933), scrittore e attivista; Anders Olsson (1949),
prattutto per quanto riguarda l’apprendimento delle lin- traduttore ed editore; pro... beh, lì perdo la pazienza. O quando, come è acca- scrittore, poeta e storico della letteratura; Kristina
gue, ma in realtà, per il resto, sono forse troppo sponta- Mikaela Blomqvist (1987), duto, tanti, difendendolo, sostengono che in realtà Lugn (1948), poetessa e drammaturga; Horace Oscar
nea e mi piace anche divertirmi. Per questo, credo, sarei scrittrice e critica; Kristoffer Jean-Claude Arnault non sapeva cos’aveva fatto...». Axel Engdahl (1948), critico letterario; Jesper Svenbro
una ricercatrice forse non eccelsa: mi manca semplice- Leandoer (1962), Che opinione s’è fatta dello scandalo? (1944), poeta e filologo — e dalla giuria esterna, che
mente la pazienza necessaria». poeta e saggista «Tutta la faccenda è molto penosa per l’Accademia, comprende, oltre a Rebecka Kärde (1991), Gun-Britt
Scrive anche poesie. Che cosa rappresentano per I giurati a vita ed è anche giusto che sia così. Posso anche dire però che Sundström (1945), giornalista, scrittrice e traduttri-
lei? Sono anche loro in cinque e, ho avuto l’impressione che lo abbiano anche capito». ce; Henrik Petersen (1973), critico letterario, tradut-
«La poesia può essere incredibilmente incolore e come i componenti della Qual è il periodo della letteratura che la interessa, tore ed editore; Mikaela Blomqvist (1987), scrittrice e
convenzionale. Ma, in alcuni casi, quando è davvero ec- giuria esterna, tutti svedesi che la stimola maggiormente? critica; Kristoffer Leandoer (1962), poeta e saggista.
celsa, sveglia il linguaggio dal suo sonno quotidiano e Per Erik Wästberg (1933), «Difficile rispondere. Sono solidale e simpatizzo con Insieme esaminano le candidature pervenute en-
gli fa spiccare il volo. Niente è più meraviglioso per me». scrittore e attivista; Anders autori che non si sentono a proprio agio nel loro tempo tro il 31 gennaio alla segreteria dell’Accademia da
Una poesia davvero importante per lei è... Olsson (1949), scrittore, e che si distinguono dagli altri in un modo o nell’altro, 600-700 soggetti internazionali invitati a segnalare i
«Non una singola poesia, ma quindici — il ciclo The poeta e storico della come Witold Gombrowicz ed Emily Dickinson». nomi. Ad aprile vengono selezionati 15-20 nomi, a
Butterfly Valley della danese Inger Christensen. È stata letteratura; Kristina Lugn La letteratura contemporanea? maggio la giuria stila i cinque finalisti. I mesi fra
tradotta anche in italiano da Bruno Berni con il titolo La (1948), poetessa e «Anche la modernità mi affascina naturalmente: l’ec- giugno e agosto sono dedicati alla lettura. A ottobre
valle delle farfalle (Donzelli, pp. 64, € 14, 2015, ndr)». drammaturga; Horace Oscar citazione, la speranza e la simultanea catastrofe, la sen- viene annunciato il nuovo Nobel (nella foto: l’attesa
Lei è figlia di due bibliotecari. Che genere di in- Axel Engdahl (1948), critico sazione che tutto sia nuovo e possibile». nella sede dell’Accademia di Stoccolma). (he. f.)
fluenza hanno avuto i suoi genitori sulla sua forma- letterario; Jesper Svenbro Lei studia però filologia classica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

zione, sul suo amore per la letteratura? (1944), poeta e filologo «Sì. Sono molto interessata all’antichità greca, al peri-
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 19

{
Geroglifici celtici
Una lunga carriera per Karan Casey (1969), folk, alle prove da solista. Hieroglyphs That Tell
Incisioni voce tra le più importanti della musica
tradizionale irlandese. Dai primi passi come
The Tale è il suo più recente lavoro. Un ritorno
alle radici celtiche, con nuove e antiche ballate.
di Renzo Matta
cantante jazz al George’s Bistro di Dublino, ai Il punto più alto del disco: la tragica storia di
grandi successi con i Solas, fortunata band di Hollis Brown, vecchio brano di Dylan.

odo ellenistico in generale e all’emergere di quella cul-


Le pagelle di Rebecka Kärde tura letteraria che è stata trasmessa alle generazioni suc-
cessive».
Sette autori che hanno vinto il Premio Nobel Sette autori che non hanno vinto il Premio Nobel Ha dichiarato di amare Thomas Bernhard. Cosa le
per la Letteratura (e che non avrebbero dovuto vincerlo) per la Letteratura (e che avrebbero dovuto vincerlo) piace di più della sua scrittura e quale pensa sia il suo
libro più sottovalutato?
Sully 1839-1907 NOBEL Jorge Luis 1899-1986 «Adoro il suo temperamento e la coerenza. Scrive,
PRUDHOMME BORGES possiamo dire, sempre lo stesso libro. Con Bernhard
Francia NEL 1901 Argentina l’esagerazione, l’eccesso, funzionano come una sorta di
«È il primo vincitore del premio. «Anche se non possiamo affermarlo tecnica della verità dell’arte letteraria: attraverso la sua
La decisione è stata criticata, fra gli altri, con certezza, il grande autore argentino rabbia e la sua mortificazione, che sono in parte irre-
anche dal drammaturgo August Strindberg. non è stato probabilmente votato sponsabili, il lettore percepisce tutto come vero, indi-
Tutti sostengono che quella di Lev Tolstoj a causa di alcuni suoi legami politici. spensabile. Il suo libro più sottovalutato? Direi Beton
sarebbe stata senza dubbio Il fatto invece che Jorge Luis Borges (Cemento, edito in Italia nel 2014 da SE con la cura di
una scelta migliore e che quella sia stato uno degli autori più brillanti Luigi Reitani, pp. 184, e 21, ndr)».
di Prudhomme sia stata legata e arguti del Novecento rimane qualcosa Accanto a Bernhard lei menziona Elias Canetti, chi
altro aggiungerebbe?
solo al fatto che lui faceva parte di assolutamente indiscutibile»
«Inger Christensen, la poetessa che ho citato prima, e
dell’Accademia di Francia. che è probabilmente il mio autore preferito. Ma anche
Facile essere d’accordo con questa teoria» Konstantinos Kavafis, Ingeborg Bachmann e John Ash-
bery sono tra gli autori che più amo. Devo aggiungere
Rudolf Christoph 1846-1926 NOBEL Marguerite 1914-1996 naturalmente anche i grandi romanzieri del XIX secolo,
EUCKEN Germania NEL 1908 DURAS Francia come Honoré de Balzac e Ivan Turgenev».
Cosa pensa dei Nobel a Bob Dylan e Dario Fo?
«Chi si ricorda oggi di questo «Per la scrittrice, sceneggiattrice «La scelta di Bob Dylan è stata una tipica scelta gene-
filosofo tedesco? Edmund Husserl, e regista francese dallo stile unico, razionale, incomprensibile però per tutti coloro che, co-
Walter Benjamin, Simone Weil, non è mai esistita un’alternativa. me me, hanno meno di quarant’anni. Non condivido
Ernst Bloch, addirittura un logico Non conosco infatti quasi nessun l’opinione secondo la quale la sua opera debba essere
come Gottlob Frege, hanno influenzato autore o autrice in grado di scrivere considerata come una continuazione moderna della
di più la letteratura e la filosofia in una prosa così intensa e semplice tradizione poetica dei bardi. Di Dario Fo, sfortunata-
moderna rispetto a Rudolf al contempo» mente, ho letto solo alcune cose. Non sono né totalmen-
Christoph Eucken» te convinta, né totalmente critica sul suo conto».
Si è trovata sempre d’accordo con le decisioni sui
Nobel per la Letteratura?
«Niente affatto! Ma fa parte del gioco. È pure diver-
Carl Gustaf Verner 1859-1940 NOBEL Virginia 1882-1941 tente in qualche modo innervosirsi con chi ha vinto e
VON HEIDENSTAM Svezia NEL 1916 WOOLF Gran Bretagna non ci convince».
Sappiamo che lei è anche una traduttrice dall’in-
«Ecco un altro membro dell’Accademia. «Che Franz Kafka, ignoto a tutti durante glese e dal norvegese. Dal suo punto di vista, la figura
In Svezia von Heidenstam in vita la sua vita, non abbia ottenuto il Premio del traduttore è tenuta nella giusta considerazione
ebbe una grande influenza. Nobel, non lo si può rimproverare nel mondo dell’editoria?
Oggi, non è che sia del tutto dimenticato, all'Accademia. Virginia Woolf invece «No, sicuramente! Soprattutto quando si tratta di tra-
ma paragonandolo soprattutto era meno sconosciuta, e anche se non duzioni davvero complicate. La traduzione non è meno
al suo rivale Strindberg, la sua importanza ottenne il suo status di grande autrice di un’arte. In realtà non abbiamo molte persone in grado
si ridimensiona di molto, anche fino agli anni Settanta, sarebbe stato bello di dominarla e creare qualcosa di originale da essa. I tra-
da un punto di vista internazionale» comunque che l’Accademia avesse duttori meritano il massimo riconoscimento. Un rico-
premiato il suo genio» noscimento che, si sa, di rado ottengono».
A quali autori italiani è interessata?
«Italo Calvino. Appartiene a quegli autori che mi han-
Roger Martin Aimé no folgorata, molto presto, da giovanissima. Continuo a
1881-1958 NOBEL 1913-2008 pensare che sia uno scrittore fantastico e di lui ho letto
DU GARD Francia NEL 1937 CÉSAIRE Martinica/Francia tutto quello che è stato tradotto. Mi piacciono molto an-
«Scrittore e poeta noto per La Saga «Césaire non è stato solo il co-fondatore che Giuseppe Ungaretti e Italo Svevo. E aggiungo il no-
me di Antonio Tabucchi, che ha scritto cose davvero me-
dei Thibault, un romanzo che racconta della Négritude (una corrente legata ai valori
ravigliose, come per esempio Notturno indiano (Selle-
l’epopea di una famiglia. spirituali, artistici, filosofici dell’Africa nera
rio, 1984, ndr)».
Oggi il risconoscimento in questo caso e che diventerà l’ideologia delle lotte Il suo piano di lavoro per i prossimi Nobel? Come
suona come qualcosa di simile a un premio per l’indipendenza, ndr), ma era anche funziona ora la faccenda? Che cosa deve fare?
di consolazione. Senza dubbio un meraviglioso poeta che inventò «All’inizio di febbraio ci verrà consegnata una lunga
Marcel Proust, morto precocemente, un immaginario incisivo e indimenticabile. lista, a cui ogni membro può aggiungere il proprio can-
sarebbe naturalmente stato un candidato I suoi scritti sulla resistenza anticoloniale sono didato preferito. Poi via via i nomi vengono scremati e
migliore» stati tradotti in svedese relativamente presto. da una lista che può contenere venti nomi, se ne crea
Nonostante questo non ricevette mai il Nobel» un’altra di cinque-sette candidati. Alla fine di maggio
inizieremo a studiare la short-list finale e rileggere at-
Winston 1874-1965 NOBEL Marcel 1871-1922 tentamente gli autori compresi al suo interno. Alla fine
CHURCHILL Gran Bretagna NEL 1953 PROUST Francia di settembre bisogna prendere una decisione. Il mio, il
nostro compito principale è dunque quello di leggere,
«Non si può negare che Churchill scrivesse «Nessuno ha approfondito il romanzo leggere, leggere».
eccellenti discorsi e che il potere simbolico come genere più di quanto abbia fatto Lei, in quanto membro della commissione giudica-
di un Premio Nobel fosse quanto meno Proust. Si può addirittura affermare trice, ha un codice professionale che deve rispettare.
esplosivo. Alla luce però delle brutali che il romanzo dopo di lui agisca, funzioni Cosa non può dire?
conseguenze del regime coloniale sempre come una specie di arte «Non possiamo rivelare i nomi dei candidati e quelli
britannico, ad esempio la carestia della memoria. Per inciso, quello dei vincitori. È l’unica richiesta, anche da un punto di vi-
nel Bengala del 1943, con la morte di oltre di Jean Genet, nonostante la sua radicalità, sta realistico e pragmatico, che ci possono fare. Credo».
4 milioni di persone, si può (ri)vedere sarebbe stato anche un altro nome Qual è il suo rapporto con i social, Facebook, Insta-
questa assegnazione» meraviglioso sul quale puntare gram, Twitter? La cultura può essere diffusa attraver-
per il Premio» so i social network?
«Ho un account Instagram. E ce l’ho per un unico mo-
Eyvind 1900-1976 NOBEL Claude 1908-2009 tivo: caricare le foto, quelle venute bene, del mio cane.
JOHNSON LÉVI-STRAUSS Non uso per niente Facebook e Twitter. Non mi interes-
Svezia NEL 1974 Francia sano proprio. Anzi, non solo non mi interessano, ma
«Bravo autore svedese che era, «Lévi-Strauss non è stato solo un pioniere credo anche che il graduale smantellamento dei nostri
fra l’altro, anche un membro dell’antropologia, ma anche uno straordinario poteri collettivi di concentrazione sia molto, molto dan-
dell’Accademia... La decisione di conferirgli scrittore. Penso a Tristes Tropiques noso. È impossibile leggere un testo complesso e con-
il Nobel ha innescato un'enorme crisi (Tristi tropici, tradotto e pubblicato in Italia temporaneamente guardare il telefonino. Ecco perché
e probabilmente ha contribuito nel 1960 da Il Saggiatore, ndr). ho acquistato un Dumbphone (letteralmente “telefonini
al suicidio di Martinson, l’altro scrittore Potrei segnalare molti ottimi candidati stupidi”, ndr), che permette unicamente di inviare mes-
saggi ed effettuare chiamate. La concentrazione è una
che ha vinto nello stesso anno» per il Premio fra gli autori che non hanno
merce fresca, va mantenuta per bene e con cura».
strettamente a che fare con la finzione Che cosa studia esattamente alla Humboldt?
letteraria, come Hanna Arendt, «Filologia classica, con particolare attenzione agli
Jacques Derrida e Ryszard Kapuściński» studi greci».
Ha deciso di vivere a Berlino prima e poi si è iscritta
Harry 1904-1978 NOBEL Paul 1920-1970 alla Humboldt o viceversa?
MARTINSON Svezia NEL 1974 CELAN Romania «Quando ho iniziato a studiare alla Humboldt, vivevo
già a Berlino da circa quattro anni».
«Vale lo stesso discorso fatto «Assolutamente unico, originale Quali sono i suoi interessi musicali e cinematogra-
per Eyvind Johnson, con il quale Martinson e, insieme a Inger Christensen, fici?
quattro anni prima di suicidarsi il più grande poeta europeo «Amo il cinema e in realtà scrivo anche recensioni di
(aprendosi lo stomaco con un paio del dopoguerra. La sua profonda film. La musica è stato il mio primo amore, da adole-
di forbici in un ospedale di Stoccolma, ndr), influenza non si può sottovalutare» scente ne ero totalmente ossessionata. Oggi la vivo più
ha condiviso il prestigioso riconoscimento» come un hobby, ma raramente scopro cose nuove e inte-
ressanti. E questo mi dispiace davvero».
Si sente felice?
«Non mi sento infelice. E questo è già abbastanza».
Helmut Failoni
L’Ego © RIPRODUZIONE RISERVATA
20 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

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Il peso (d’oro) dell’immigrazione
The Gift of Global Talent: chiunque abbia una Racconta di quanto il suo Paese abbia
Sopra le righe posizione di responsabilità in politica, ricevuto dall’immigrazione: un terzo dei

Libri Narrativa italiana di Giuseppe Remuzzi economia, salute pubblica, istruzione e media
— penso — dovrebbe leggerlo (è di William
Kerr, professore a Harvard, pp. 256, $ 27.95).
Nobel vinti in Usa, 20 mila brevetti all’anno e
un milione di studenti stranieri che valgono
40 miliardi di dollari di stimolo all’economia.

Cronache familiari/1 Un parente si uccide, altre Cronache familiari/2 Liti e rancori. Per Fulvio Ervas
vite s’intrecciano nella storia di Giuseppe Munforte la speranza è negli anziani e nei loro piccoli eredi

Lo zio gioca a poker Tre delitti nel Veneto


ed è un delinquente Ma le fiabe dei nonni
Indaga il nipote ridisegnano il futuro
di ALESSANDRO BERETTA di ERMANNO PACCAGNINI

GIUSEPPE MUNFORTE
Il fruscio dell’erba
selvaggia
NERI POZZA
Pagine 144, e 16

L’autore
Giuseppe Munforte (Milano,
1962) ha esordito nel 1998

C «U
con Meridiano (Castelvecchi),
ostruito in tre movimenti, che l’altro difficilmente sopravviverà a Premio Assisi per l’inedito na faccenda da mat- spetto ai precedenti «ironici romanzi
quasi romanzi brevi che scat- quell’ultima storia di soldi e droga. 1996. Inoltre: La prima regola ti», commenta d’ambiente con morto» è la messa a pro-
tano all’unisono a fine lettura, La terza e ultima parte, riporta il letto- di Clay (Mondadori, 2008), l’ispettore Stucky tagonista del luogo-tema che si cela die-
il nuovo romanzo di Giuseppe re alla gioventù di Massimo, ai tempi in Cantico della galera quando l’aggroviglia- tro il C’era il mare del titolo: «Marghera.
Munforte Il fruscio dell’erba cui stava in un convento e manicomio, (Italic Pequod, 2011), ta vicenda narrata in “Mar ghe gera”», frutto forse d’«una
selvaggia, finalista al Premio Neri Pozza nei giorni in cui scelse la sua cattiva stra- La resurrezione di Van Gogh C’era il mare va chiarendosi. Perché nul- leggenda popolare, una costruzione
per gli inediti, gioca su un incastro di da, ignorando l’influenza del frate che (Barbera, 2013), Nella casa la pare aver senso in due contemporanei romantica, l’idea che un tempo ci fosse il
destini legati a una lontana e nera scin- sperava di crescerlo e che, per colpa sua, di vetro (Gaffi, 2014), Dove omicidi commessi in due adiacenti pro- mare, sopra», scacciato da «tubi, cimi-
tilla. È un colpo di pistola che si è spara- aveva abbandonato la fede. Quel passato batte l’onda (Melville, 2015) vince, il cui legame starebbe nell’orga- niere, silos, presse, pulegge e gru».
to in testa un uomo, appesosi a testa in — non potendo qui svelare troppo — Le immagini delle pagine nizzazione d’un convegno celebrativo Ne viene così un rimpallarsi tra Mar-
giù in Bovisa a Milano, in via Cosenz collide con le altre due parti, compien- Tre opere di Venia dei cento anni di Porto Marghera. Un ghera e Treviso, come pure tra banchieri
«dove la materia si estingue — le ultime dole in un disegno inatteso. Dimitrakopoulou (Atene, legame che Ervas ribadisce strutturando e giornalisti, operai e immigrati, sinda-
case, un benzinaio e l’autolavaggio —, si Divisa in tre linee — «Nero uno», 1965) esposte al Museo quest’ottava indagine dell’ispettore italo- calisti e vecchie nobiltà e preti mendaci,
sfalda in una prospettiva di baracche e «Nero due», «Nero tre» — che toccano archeologico di Palermo fino persiano alternando i capitoli delle due tra i quali si muovono le due squadre
steccati e erba chimica». Si tratta dello momenti temporali diversi spingendo il al 3 febbraio nella mostra inchieste procedenti in parallelo, come investigative (e anche quella di Luana
«zio bislacco», sessantenne suicida, del lettore a ricostruire la linea degli eventi, Futuro primordiale. Materia a già faceva in passato alternando capitoli non è da meno di quella ben nota di
protagonista della prima parte del libro la struttura complessa del romanzo non cura di Afrodite Oikono- in tondo e in corsivo. Stucky); dove si fa sempre più evidente
che si occupa di chiudere le ultime que- ha nulla di gratuito, ma lega con l’evol- midou e Matteo Pacini C’è però qualcosa di meno in questo che quella di «Marghera è una storia
stioni in sospeso legate a quel parente versi dei personaggi e con un’immagine romanzo, rispetto ai precedenti della complessa, una metafora che dovrebbe
misterioso, giocatore di poker e piccolo di fondo incontrata in apertura, quella serie dell’ispettore di Treviso: certo spe- insegnarci un sacco di cose». Una Mar-
delinquente, che aveva abbandonato da del «sangue trasfigurato in materia scu- rimentalismo linguistico; e, un po’, ghera «esempio di come fare profitto
tempo moglie e quattro figli. Il narratore ra» per cui «il tempo ha preso lo stesso l’aspetto lievemente comico, pur conser- troppo velocemente, senza visione, sia
si ritrova per le mani una busta piena di risvolto opaco, è sospensione e non più vandone certa umoristica levità e sentita distruttivo». E dove il forte tema sociale
soldi e un nome, capisce che lo zio «era sequenza». Di mezzo, tramite i perso- umanità, qui rappresentate dalle conflit- sul fondo di un’inchiesta di polizia è
come se fosse morto senza spegnere la naggi, Munforte pone domande che tuali sorelle Silvia e Veronica Dotti, tanto punto d’arrivo della sempre più acuta
cicca. Toccava a me». Accettato l’incari- toccano destino, tempo, fede, mescolan- che la prima si rifugia nell’appartamento attenzione alla cronaca nelle precedenti
co postumo, arriva a una scoperta che dole senza stonare in un realismo poeti- di Stucky, che non vede però l’ora che le opere, poliziesche e no, mentre questo
porta con sé una strana sensazione, co ambientato nell’hinterland lombardo due si riappacifichino; così come dalla nostro presente rancoroso si specchia
sembra «tutto casuale, eppure così pre- — già sfondo di diverse sue opere, dalla più morbida presenza dello zio Cyrus, nei rancori soprattutto personali del
ciso, una strada nascosta, una sequenza storia di formazione La prima regola di comunque con funzioni essenziali alla romanzo, che a vario titolo nascono da
perfetta di tasselli che scombinava la Clay (Mondadori, 2008) all’amore di FULVIO ERVAS soluzione del caso; mentre certo tono di situazioni familiari, e quindi facilmente
mia fiducia nella realtà». Il peso delle Nella casa di vetro (Gaffi, 2014), finalista C’era il mare malinconia, oltre che da momenti di manipolabili.
coincidenze che danno talvolta il ritmo al Premio Strega. MARCOS Y MARCOS Stucky, è portato dal vecchio Bisàt. Il romanzo però sembra venire anche
alla nostra vita quando si dispongono in Un autore maturo, da seguire, che se Pagine 368, e 18 Ma c’è anche assai di più. Un arricchi- da un’altra sua opera: Nonnitudine. Con
prospettiva, come gabbia o campo ha l’ombra di Giovanni Testori tra gli mento di personaggi protagonisti, in- quel nonno amante della bicicletta in-
d’azione, fine o inizio, e che segnano spiriti principali della sua poetica, per i L’autore nanzitutto, con l’assunzione a coprota- carnatosi nel malinconico vecchio Bisàt;
anche le altre due parti del libro, intito- temi e l’estrazione popolare dei perso- Fulvio Ervas (Musile di gonista, in quanto conduttrice d’una ma pure con quel passato là rivisitato e
lato dal verso di una poesia di Evgenij A. naggi, la abbraccia con un nitore stilisti- Piave, Venezia, 1955), delle due inchieste, di Luana Bertelli, ripensato in termini anche di futuro che
Evtushenko. co, asciutto e lirico nel registro metafori- laureato in Scienze agrarie, ispettrice di Marghera affacciatasi nel s’incarna nel tema di fondo di C’era il
La seconda parte vede un altro narra- co, che porta il lettore in una rara e bella insegnante di Scienze precedente romanzo della serie, Pericolo mare: la convivenza tra Porto Marghera e
tore, il trentenne Abele, che in ospedale tensione. Oltre la terza parte, rimane per naturali in una scuola giallo, chiedendo aiuto a Stucky per un Venezia; il senso di responsabilità nei
negli anni Novanta incontra Massimo, Abele un conto in sospeso: il frate di cui superiore, ha debuttato nel omicidio-suicidio di un amico e collega confronti dei luoghi che ci ospitano; il
un uomo che gli racconta spontanea- parlava Massimo è forse una persona 1999 con il racconto La di entrambi. Non meno protagonisti dei rapporto con l’intervento umano su quei
mente la sua vita, prima da orfano cre- che conosce e questo darebbe un senso lotteria (Premio Calvino due investigatori sono i tre personaggi luoghi. Insomma: C’era il mare quale
sciuto tra i frati, poi da criminale e rapi- ideale alla sua vicenda con l’uomo. Il 2001 ex aequo), scritto con assassinati: a Treviso, avvelenato col risvolto investigativo di Nonnitudine.
natore, infine da persona pulita, camio- cerchio potrebbe chiudersi, ma è un’ipo- la sorella Luisa. Insieme tallio, Romeo Canton, giornalista di nera Non esclusa la favola del nonno per il
nista e sposato con la bella Eleonora. tesi, un altro atto di fede che ciascuno hanno pubblicato anche il in pensione ma sempre attivo nelle de- nipotino qui impersonata da La favola
Un’amicizia di corsia, puntellata da para- può rivolgere verso l’alto o all’altezza primo romanzo della nunce sull’inquinamento; a Mestre Leo- delle fabbriche tristi dell’avvocato Casa-
bole che toccano la scrittura — come dello sguardo di un altro, dove non è fortunata serie dell’ispettore ne Moro, ex operaio e leader sindacale al grande. Dove emblema del passaggio dal
quella volta che Massimo si salvò in car- detto, comunque, che trovi una risposta Stucky, iniziata con petrolchimico. E giusto a metà strada tra passato al futuro e anche del sogno è nel
cere perché sapeva scrivere lettere o che non arrivi la realtà a spezzarlo. Commesse di Treviso (2006) le due province, in una villa che ha la finale della favola: per nulla triste.
d’amore per conto di un boss — che © RIPRODUZIONE RISERVATA e proseguita poi come parte abitativa in provincia di Treviso e © RIPRODUZIONE RISERVATA

sembra chiudersi con la dimissione. autore unico. I suoi libri sono pertanto territorio di Stucky e il giardino
Invece, un giorno Eleonora suona a casa pubblicati da Marcos y in quella di Venezia, di competenza di
sua, mandata da Massimo: cerca rifugio. Stile UUUUU
Marcos. Se ti abbraccio non Luana, spunta la terza vittima: il vecchio Stile UUUUU
Non si esce mai veramente dal giro, ca- aver paura (2012), dedicato avvocato Casagrande cui le due altre
pisce immediatamente Abele, che aiute- Storia UUUUU al tema dell’autismo, ha vittime s’erano rivolte per l’organizzazio- Storia UUUUU
rà Eleonora fin dove possibile, sentendo Copertina UUUUU vinto numerosi premi ne del convegno. Ma la vera novità ri- Copertina UUUUU
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 21

{
La sabbia di Borges e di Bergoglio
Il 6 dicembre gli artisti di Jesolo scolpivano a presepe un «frammento di Vangelo apocrifo»
Due parole in croce San Pietro il presepe di sabbia e Francesco di Jorge Luis Borges in cui si proclama che
di Luigi Accattoli predicava su Matteo 7: costruire sulla roccia e tutto è sabbia e s’invita a costruire «come se
non sulla sabbia. Forse in risposta a quel la sabbia fosse pietra» (Elogio dell’ombra,
monito gli artisti posero a didascalia del 1969). A Papa argentino, apocrifo argentino.

Margini l’angolo più stretto di cucina/ dove


stanno la scopa e la paletta,/ anch’io sto
Il valdostano lì come rannicchiato…», recita la descri-
zione della scena ingloriosa di un sogno
Daniele Gorret del protagonista. «Tempo trasmuta cor-
pi volti e idee:/ a questa verità pensava
chiude spesso Anselmo», e specie ci ripensa
la trilogia osservando una sua vecchia conoscen-
za, il più ribelle, contestatore e insubor-
delle avventure dinato dei suoi compagni di scuola, tra-
sformato in un azzimato direttore di
del suo triste, banca. E ancora: «Anselmo aveva sem-
pre un gran timore/ delle persone lo-
strambo quaci oltremisura…», ma quel suo ra-
personaggio gionevole sospetto l’avrebbe messo in
guardia, purtroppo non al riparo dal-
con la l’ennesimo brutto tiro di un chiacchie-
rone.
straordinaria
capacità Inevitabile che gliene capitino e glie-
di cacciarsi ne combinino di tutti i colori. Che lui,
nei guai. Che così mite e ben poco virilmente sorri-
dente, sia la vittima inerme — eroica-
accompagna mente disarmata — delle beffe del de-
stino e dei vicini. Se per un improvviso e
sempre veniale mal di pancia finisce sotto i ferri
di un maldestro chirurgo in ospedale,
con rabbiosa ne esce con «un dolore di tipo scono-
sciuto ed esclusivo» che correrà inesau-
comicità sto dai reni alla vescica «e questo, si in-

Prigioniero volontario
tende, fino all’ultima minzione della vi-
ta». Se vagheggia, candido e speranzo-
so, di una Beatrice dantesca o di una
Laura petrarchesca, vede ahilui andare
in fumo il suo ideale amoroso sotto gli
assalti di un’anziana e poco angelicata
collega che lo violenta audace in sala

nella rete dei disinganni


professori. Se inavvertitamente gli sfug-
ge un segnale incauto delle sue ambi-
zioni letterarie, ecco che i più maligni
tra i convalligiani lo prendono facil-
mente all’amo adescandolo con l’illu-
sione di edizioni corsare e di premi fan-
tasma. «Quale poeta non si inorgogli-
sce/ se lo si loda e gonfia a suo piace-
di ALESSANDRA IADICICCO re?», chiosa feroce Gorret salmodiando

iN
sapienti endecasillabi.
on avrebbe fatto male a una non l’avesse adocchiato e guardato a mai del tutto disincantato. Per inqua- La simpatia che nutre per Anselmo,
mosca è dire poco. Anselmo, lungo, con tenerezza e una punta di ma- drarne la fisionomia, pone sul fronte- cui è vicino quanto a un alter ego, quan-
camminando di notte per lizia, il suo autore. spizio del suo libretto, con l’esergo in to a un fratello pressoché coetaneo che
boschi di castagni, riusciva Daniele Gorret, poeta valdostano di epigrafe, il più delicato dei ritratti: quel- forse gli somiglia, non lo preserva dalla
ad ascoltare — e a non di- fine sensibilità filosofica, drammaturgo lo che, tratto da Apollineo e dionisiaco gioiosa cattiveria con cui lo espone alla
sturbare — il sonno delle formiche. Sa- e traduttore, sceglie il tono disteso e di Giorgio Colli, presenta il ritegno di sua sorte. È più furbo di lui, più smali-
peva accarezzare «lungo e lento» il gatto sommesso della prosa per raccontare le coloro che arrossiscono e tacciono per ziato, e la differenza tra i due crea quello
bianco di un amico, incantato dal suo disavventure e le peripezie di Anselmo tema d’essere fraintesi. scarto in cui si gioca tutta la comicità,
sguardo oltremondano. Soffriva per il Secòs, il suo triste, strambo personag- gustosa, rabbiosa, delle situazioni che
cane costretto a «crudelissima catena». gio. Eppure ne fa un eroe. Gli dedica Gorret ci descrive. Nemmeno lui però,
Chiacchierava in confidenza, silenzioso niente meno che una trilogia e, dopo come la sua creatura, sembra, sulle so-
e solitario com’era, con un merlo, con il averne diagnosticato le Malattie infan- Intona la sua narrazione come un glie di senilità, disingannato: conta fi-
suo merlo Neru. Con gli umani, con i tili e ammesso gli Errori giovanili, con canto: «Fiato dunque alla mente e alle ducioso sulla pazienza di lettori «che
compaesani, non era davvero capace di la stessa spietata tenacia mette a nudo i matite!», si esorta solenne e con slancio prendano in parola le parole», «che leg-
stabilire la stessa intesa. Scapolo gentile Disinganni senili di colui che non sarà a incominciare. E poi segretamente, gano con calma e gusto pieno», che in
e rassegnato, viveva solo con la vecchia narrando, canta — o canterella lieve — tempi di «fracassoni» e «scribacchiòni»

DANIELE GORRET
Disinganni senili
madre. Lettore innamorato dei poeti,
componeva in segreto dei sonetti in una
lingua tutta sua, la lingua «anselma».
SSS per lui: una musica orecchiabile, vivace,
briosa, contagiosa, accompagna tutta la
storia, e risuonerà nella testa del lettore
d’ogni tipo, si appassionino alle impre-
se inusuali di chi resterebbe ignoto ed
ignorato stando al metro «di tivù e tele-
di Anselmo Secòs Professore in una scuola di montagna, Il ritmo della poesia anche oltre la fine del libro, che è com- giornali».
ITALIC PEQUOD suscitava l’ilarità più che il rispetto di La prosa del romanzo ha posto per capitoli brevi, per episodi, © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagine 162, e 15 studenti «deridenti e burlatori». apologhi, scenette esemplari, ed è rit-


Una figuretta così, timida e impaccia- il ritmo degli endecasillabi. mato — cadenza naturale o deformazio-
L’autore ta, schiva, innocua e trasognata, sarebbe E il protagonista compone ne professionale dell’autore versificato- Stile UUUUU
Daniele Gorret (Aosta, passata via senza colpo ferire, questo è re — da rime sonore e metri classici, ca-
1951) è poeta, traduttore chiaro, e certamente senza dare nell’oc-
in segreto sonetti denzato con nonchalance in endeca- e Storia UUUUU
(Sade, Céline...) e narratore chio sui sentieri pur tortuosi di sua vita, in una lingua tutta sua dodecasillabi. Si provi a contare: «Nel- Copertina UUUUU

Traumi Stefano Corbetta penetra nell’angoscia di due genitori e delle figlie colpiti da una tragedia
i
Il libro di Oth (Bianca) perché
quelli sono i nomignoli che da

La pallina rossa diventa sonno bianco


piccole le gemelle si erano date
dopo una lezione di inglese in
cui avevano imparato la parola
other — Sonno bianco procede
con uno stile piano, controllato,
di CRISTINA TAGLIETTI capace di dare il senso dell’ur-
genza. Assente, ma centrale, è

È un giorno freddo di feb-


braio quando le gemelle
Emma e Bianca, con altri
compagni stretti dentro le loro
tute da sci colorate, salgono sul
che gridava il suo nome».
Parte da lì, dall’area di servi-
zio dove succede l’incidente,
Sonno bianco, secondo roman-
zo di Stefano Corbetta, dopo Le
colpa, del sordo risentimento di
una madre che non riesce a
perdonarla e a perdonarsi, che
rifiuta gli incontri con lo psico-
logo e si rifugia nelle sue tradu-
alla volta, una nuova sinfonia.
Corbetta racconta con effica-
cia la complessità delle relazio-
ni familiari indagando i vuoti, il
precario equilibrio tra parole e
Bianca. Il motore immobile del
romanzo, una partitura in cui il
silenzio interrompe il refrain
del tema iniziale. Bianco è il
colore dell’assenza, del limbo,
pullman che le deve portare in coccinelle non hanno paura zioni costringendosi a scrivere silenzio, le sbarre invisibili che del reparto in cui le persone in
gita, mentre Enrico e Valeria, i (Morellini, 1997). Una storia che anche di notte. Soltanto il padre tengono prigionieri, l’incertezza stato vegetativo consumano la
loro genitori, dalla strada, si si pone nello stesso solco narra- cerca a fatica di tenere insieme e la paura che minacciano ogni vita che è loro concessa. Corbet-
alzano in punta di piedi per tivo: la malattia come condizio- quello che resta della famiglia. piccola felicità che si delinea STEFANO CORBETTA ta non propone un happy end,
cercare di vederle nel lunotto ne imprevedibile che impone di A ricordare a Emma quel all’orizzonte. «Era come se tut- Sonno bianco sceglie la sospensione mentre
posteriore. cambiare la propria vita. Sono giorno di febbraio ci sono le sue to, dopo l’incidente, si fosse HACCA lascia che il vuoto riempia tutte
Quando il pullman si ferma trascorsi 9 anni («ma avrebbero gambe, rimaste, dall’incidente, ridotto a pochi giorni messi in Pagine 282, e 16 le pagine.
all’autogrill e i bambini scendo- potuto essere un giorno, un’ora, una più corta dell’altra. La pas- fila, vuoti e senza significato, in © RIPRODUZIONE RISERVATA

no a Emma sfugge la pallina un eterno presente») da quan- sione per il teatro (e per Federi- cui l’unico sentimento soprav- L’autore
rossa che tiene tra le mani e che do l’incidente ha separato le co, l’insegnante di recitazione), vissuto era un senso di colpa Stefano Corbetta (Milano,
le ha dato la sorella. Non sente due gemelle: Bianca, in coma, l’incontro con Mattia, piccolo latente che inquinava ogni co- 1970) è musicista jazz e ha Stile UUUUU
«la voce della maestra, quell’ur- intrappolata nel letto dell’istitu- pianista virtuoso, figlio dei vici- sa». esordito con il romanzo Le
lo che cercava di fermarla, e to in cui è ricoverata, Emma ni di casa, Leon, il suo maestro Diviso in due parti — Il libro coccinelle non hanno paura Storia UUUUU
nemmeno quella di sua sorella prigioniera del suo senso di di musica introdurranno, poco di Othie (che sarebbe Emma) e (Morellini, 2017) Copertina UUUUU
22 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

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Le ansie della giovinezza a Teheran
«Se davvero avete voglia di sentire questa per leggere e un dibattito «sulla semplicità
Cittadini storia…». Al Book City Center di Teheran dello stile e la sua complessità». Le ansie della

Libri Poesia di Edoardo Vigna l’hanno pensato come altrove nel mondo: Un giovinezza, la ribellione agli adulti e — certo
giorno con J. D. Salinger a cent’anni dalla — il disprezzo di certa America. Soprattutto, la
nascita dell’autore del Giovane Holden. Attori cultura che supera ogni confine.

Novecento Torna, oltre 50 anni dopo la sua pubblicazione, il testo del cecoslovacco Vladimír
Holan nella traduzione di Angelo Maria Ripellino. Una voce che in Italia ha risuonato a lungo

L’AmletodiPragahaqualcosadadirci
di ROBERTO GALAVERNI

T i
ra le leggende della cultura del venteranno tanto più concreti durante gli
Novecento un posto importan- anni del dissidio di Holan con le autorità
te è occupato dalla Praga del ro-
manzo e della poesia. Per il
La neve culturali del Partito comunista cecoslo-
vacco. A partire dal 1948, per un quindi-

L
pubblico italiano questo mito cennio gli furono anche interdette le
ha avuto indiscutibilmente un cantore pubblicazioni, tant’è che tutte le opere
eminente, vale a dire Angelo Maria Ripel- a neve cominciò a cadere a mezzanotte. Ed è vero scritte in questo periodo, tra cui Una not-
lino, che con la sua appassionata e insie- te con Amleto, hanno visto la luce solo
me scrupolosa attività d’interprete, di che si sta meglio in cucina, dopo il 1963. Sono questi gli anni in cui
traduttore, di saggista, ha conferito un ri- anche se fosse la cucina dell’insonnia. Holan, che non a caso è un poeta nottur-
salto inedito alla vitalità artistica e intel- V’è caldo, ti cuoci qualcosa, bevi del vino no, si sottrae a ogni contatto col mondo
lettuale di una città per altro segnata nel esterno, preferendo la reclusione volon-
profondo dalle ferite della storia. E pro- e guardi dalla finestra l’ìntima eternità. taria nella propria casa di Kampa, un’iso-
prio all’intersezione tra storia, letteratura Perché dovresti affliggerti se nascita e morte siano solo dei punti, la sulla Vtlava, alla recita di una parteci-
e vita comune ha voluto fissarla nel suo sapendo che l’esistenza non è una retta. pazione pubblica soltanto apparente. Di
libro più riuscito, Praga magica (1973), qui l’immagine del poeta murato, che ha
un attraversamento dei luoghi cittadini, Perché dovresti tormentarti guardando il calendario dato il titolo a un’antologia del 1991 curata
del loro retaggio e del loro presente, in e preoccuparti quanto vi sia in giuoco. VLADIMÍR HOLAN da Vladimír Justl e Giovanni Raboni. La
cui è riuscito nella non facile impresa di E perché confessare a te stesso che non hai denaro Una notte con Amleto «fiamma» dello scrittore solitario, com-
unire la competenza dello studioso al- per le scarpette di Saskia. e altre poesie menta Ripellino, «splendeva nella notte
l’entusiasmo, alla fedeltà, al pathos di chi Traduzione e cura di Praga, come il lucìgnolo d’una capan-
quella città ha amato e continuato a fre- E perché poi vantarti di Angelo Maria Ripellino na sperduta».
quentare per l’intero corso della propria di soffrir più degli altri. SE
esistenza. Pagine 176, e 20
Tra gli autori più amati da Ripellino
rientra sicuramente Vladimír Holan, che Anche se sulla terra non vi fosse il silenzio, Il volume Holan è un poeta impietoso, con un
non sono pochi a ritenere, anche tra i di- questo nevicare lo ha già sognato. Sei solo. Il libro, senza testo originale immaginario poetico d’inusuale violen-
retti interessati, il massimo poeta ceco Quanto meno gesti. Nulla da mettere in mostra. in lingua ceca a fronte, za, a tratti persino truce, feroce. Ed è un
del secolo scorso (ed è stato certo un se- ripropone, «sostanzialmente poeta della negazione. Solo che nel suo
colo di grande poesia: Nezval, Seifert, Or- immutata», la raccolta di caso le constatazioni metafisiche al nega-
ten, Halas, tra gli altri). Nel 1966 uscì per Holan apparsa per la prima tivo (una delle parole a cui più è fedele è
Einaudi la sua traduzione di Una notte volta presso Einaudi nel «nulla»: l’«ossuta scultura/ del nulla sul
con Amleto e altre poesie, un volume che 1966 curata dallo slavista e nulla»), anziché procedere verso una
prendeva il titolo dal poemetto da cui poeta Angelo Maria rappresentazione rarefatta, disincarnata
principalmente sarebbe derivata la fama Ripellino (Palermo, o astratta, sono invece intrise della più
internazionale di Holan, e che lo scrittore 4 dicembre 1923- concreta, greve e mortale materia terre-
italiano fu comunque il primo in assolu- Roma, 21 aprile 1978), e stre. «È proprio il reale/ che è metafisi-
to a tradurre (era uscito in lingua origina- successivamente riproposta co...», dice un suo distico. Contrariamen-
le solo due anni prima). Ripellino tornò insieme a Una notte con te agli orientamenti più nichilisti della
poi a più riprese sul suo poeta prediletto, Ofelia e altre poesie, sempre poesia del secondo Novecento, non si as-
con cui col tempo entrò direttamente in a cura di Angelo Maria siste qui a una spoliazione del mondo ad
amicizia, ma in ogni caso si può conside- Ripellino ed Ela Ripellino opera dell’azione corrosiva della ragione.
rare quel primo episodio come il caposti- Hlochová (Einaudi, 1983) Sicuramente in questo contribuisce an-
pite di una lunga e importante storia ita- L’autore che la sua formazione cattolica. In ogni
liana dello scrittore ceco, che strada fa- Vladimír Holan (1905- caso, la sua non è quel che si dice una po-
cendo ha visto cimentarsi sui suoi versi 1980) studiò legge e esia di pensiero. Al contrario, nei suoi
traduttori e poeti-traduttori (ammesso letteratura e, dopo la laurea versi si assiste quasi sempre a un autenti-
che nel merito questa distinzione abbia Il testo di Vladimír Holan (1926), fece l’impiegato. co trionfo della morte. Volendo fare un
davvero senso) quali Serena Vitale, Gio- (Praga, 16 settembre 1905 Collaborò con diverse raffronto con l’arte figurativa, questi qua-
vanni Giudici, Vlasta Fesslová e Marco – Praga, 31 marzo 1980: testate giornalistiche, negli dri poetici possono essere accostati alle
Ceriani. Già verso la metà degli anni Set- nella foto) è tratto dal anni Trenta visitò Italia e figure distorte e alle cancrene di Francis
tanta, di fatto, Pasolini poteva decretare volume Una notte con Francia. Nel secondo Bacon, piuttosto che agli orizzonti meta-
con qualche solennità sul «Corriere della Amleto e altre poesie dopoguerra si avvicinò al fisici di Nicolas De Staël.
Sera» che Holan era entrato «nel novero a cura di Angelo Maria Partito comunista per poi Di conseguenza, non va affatto consi-
dei poeti letti». La riproposta di una tra- Ripellino, pubblicato staccarsene nel 1950. In derato un poeta al di fuori della storia. Al
duzione storica qual è Una notte con Am- da SE Italia è uscito anche Il poeta contrario, le ferite, le angosce, il senso
leto e altre poesie, vale allora, a distanza murato a cura di Vladimír d’insicurezza radicale del tempo che gli è
di più di cinquant’anni, come un ricono- Justl e Giovanni Raboni stato dato (l’occupazione nazista, il regi-
scimento non solo al poeta ma al suo stu- (traduzione dal ceco di me comunista) sostanziano nel profondo
dioso e traduttore più significativo. Vlasta Fesslová, versi italiani le sue immagini e i suoi temi ossessivi: la
A parte una breve stagione subito suc- di Marco Ceriani, Fondo Pier storia come deperimento e rovina, la ma-
cessiva alla Seconda guerra mondiale, la C.d.S. Paolo Pasolini, 1991) dre, l’infanzia, la sessualità funebre, la
vicenda poetica di Holan sembra svolger- corporeità disfatta, la poesia («L’arte co-
si senza un coinvolgimento diretto con minciò con la caduta degli angeli»), la

i Laincastra
gli accadimenti terribili della storia ceca e notte, la cecità, il muro, la parificazione
più generalmente europea del Novecen-
to. Non si troverà infatti nella sua poesia
Avventure I variegatissimi «Caratteri» di Annelisa Alleva tra vivi e morti. Così, semmai, importa
avvertire che la realtà si è trasformata e
il circuito di azione e reazione immediata
tra le sollecitazioni storiche e le risposte
della scrittura che distingue i poeti del-
smania dell’altrove come delucidata a se stessa durante il
processo di trasfusione metaforica: «Gli
orrori da lui vissuti superavano il limite
l’impegno diretto. «L’antico schiaffo, che
Lucrezia diede al suo seduttore,/ echeg- la biografia nella geografia loro assegnato,/ facendosi assurdi... o
s’erano forse mutati,/ per divenire ormai
gia nel cigno solo ora stanato,/ che batte qualcos’altro...». Anche nel poemetto
l’ala contro la fertile acqua.../ Lo spazio di DANIELE PICCINI eponimo, che si può considerare il punto
in apparenza enorme tra le due azioni/ di massimo inarcamento delle spinte
oscilla dall’odio del peso sino alla storia»,
scrive ad esempio. Si tratta allora di un
poeta eminentemente metafisico, in
quanto tutto proteso a comprendere —
che nel suo caso significa poi demistifi-
C i sono fili sottili che congiungono
da un capo all’altro il più recente
libro di Annelisa Alleva, intitolato
Caratteri. All’apparenza disunito, costi-
tuito da parti formalmente dissimili, con
picciolirlo a mia misura, ma a volerlo
grande./ […]». Una sorta di smania del-
l’altrove, è vero, governa la scrittura: non
c’è solo il continuo filtro della letteratura
russa, oggetto della devozione culturale
espressioniste e delle vertigini barocche
di Holan, proprio l’esplosione del «mag-
ma metaforico» e delle «oniriche incon-
gruenze», come ha notato Ripellino, di
fatto «rendono superbamente la preca-
care — struttura, consistenza, senso la prosa di viaggio Magneti cinesi a sepa- di chi scrive ma anche l’uso distanziante rietà di quegli anni». E del resto, come
complessivo della realtà in quanto tale. rare le più mobili sezioni d’apertura dal- della forma classica (l’epigramma) o scrive Holan offrendo la definizione forse
Cerca infatti di riportare ogni volta figu- ANNELISA ALLEVA la zona costituita da epigrammi e haiku, esotica (l’haiku) e poi ancora l’assidua più nitida del proprio nucleo lirico, «se
re, cose ed eventi a una ragione sostan- Caratteri esso tuttavia è tenuto insieme da un uso ricerca di un altrove geografico e menta- un uomo non si sente perduto, è perdu-
ziale. Anche se poi bisogna aggiungere PASSIGLI cifrato e allusivo della biografia. Ciò che le. Dietro i filtri, tuttavia, c’è qualcosa che to/ a tutto ciò che si svolge negli altri/ e
che, sotto il suo sguardo de-realizzante, Pagine 136, e 15 si racconta (avvenuto, ricordato, sogna- pulsa e arde: è l’io, l’io poetico, che tenta che avviene in lui».
di sostanza, riferimenti, fondamenti, ne to) immerge il lettore — e prima ancora di interpretare i segni indecifrabili della © RIPRODUZIONE RISERVATA

rimangono ben pochi, forse nessuno. L’autrice chi scrive — nel mistero dell’istante irri- sua storia. Gli eventi divengono spettri,
Non è per accidente che una delle im- Alleva (Roma, 1956) ha petibile. I nodi enigmatici di fatti non emblemi, lacerti di un discorso «rotto,
magini più ricorrenti di questa poesia sia pubblicato 8 raccolte di versi risolti, di scene prive di contorno pun- frammentario», in cui un volto, una vi- Stile UUUUU
quella del muro, a indicare anzitutto e i saggi Lo spettacolo della teggiano questa poesia: «Il mondo non è cenda si lasciano cogliere nel loro durare
l’ostacolo, la barriera, il rapporto indiret- memoria (Quodlibet, 2013), piccolo, come dice la gente,/ ma infini- un soffio eppure non finire. Ispirazione UUUUU
to tra il poeta e la realtà esterna, che di- ha tradotto Puškin e Tolstoj tamente grande, e io non tendo/ a rim- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Copertina UUUUU
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 23

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Xi Jinping senza moderazione
Se la moderazione «fa parte dell’essenza conservare il potere dopo il secondo
Inchiostro di Cina della cinesità, allora la Cina dovrà iniziare a mandato muove invece in senso contrario».

Libri Saggistica di Marco Del Corona praticarla sin d’ora». Ma ad Alberto Bradanini,
già ambasciatore a Pechino, non pare che ciò
stia accadendo: «La decisione di Xi Jinping di
Così chiude il suo Oltre la Grande Muraglia.
Uno sguardo sulla Cina che non ti aspetti
(Università Bocconi Editore, pp. 293, e 28).

Disagio L’analisi di Eric Kandel sulle diverse forme di disturbo psichico dimostra con chiarezza che l’alterazione
mentale non può essere ridotta né a una malattia dell’anima né a una risposta deviante all’oppressione sociale
gica, ma che fosse il risultato di una catti-
va cura materna (la infausta e colpevoliz-
zante teoria della «madre frigorifero»), la
ricerca odierna non solo ha individuato i
meccanismi neurali alla sua base, ma sta
scoprendo anche le mutazioni genetiche
coinvolte. Partendo da una constatazio-
ne: nei gemelli omozigoti, cioè che han-

i
no lo stesso assetto genetico, la probabi-
lità che entrambi siano autistici è del 90
per cento.
Se nel caso dell’origine dell’autismo
l’influenza ambientale non sembra rile-
vante, come difficile è la possibilità di cu-
ra attraverso la terapia psicologica, in al-
tre forme di disturbo mentale il ruolo
biologico dell’ambiente sociale e della te-
rapia psicologica sembra molto più si-
gnificativo. Con ruolo biologico si inten-
de la capacità di modificare le connessio-
ni sinaptiche responsabili dell’alterazio-
ne mentale.
Questo è un punto qualificante per
Kandel, che gli permette di parlare di si-
nergia fra farmacologia e psicoterapia.
Come la terapia farmacologica è da con-
ERIC R. KANDEL siderare una cura di tipo biologico che
La mente alterata. agisce sui mediatori e sui recettori sinap-
Cosa dicono di noi tici, così lo è anche la psicoterapia cogni-
le anomalie del cervello tivo-comportamentale (che, come sotto-
Traduzione linea giustamente l’articolo della scorsa
di Gianbruno Guerrerio settimana di Giancarlo Dimaggio, è at-
RAFFAELLO CORTINA tualmente l’unica a saper affrontare con
Pagine 338, e 27 successo una serie di disturbi). E ciò è di-
mostrato dalla risonanza magnetica fun-
L’autore zionale, in cui si evidenzia l’effetto della
Nato a Vienna il 7 novembre psicoterapia sulla attivazione delle aree
1929, Eric R. Kandel vive celebrali.
negli Stati Uniti dal 1939.

Forgiati dalla società


Docente alla Columbia
University di New York, nel
2000 ha vinto il premio Un esempio fra tutti è quello della de-
Nobel per la Medicina. Nel pressione. Oggigiorno è possibile, attra-
2017 Raffaello Cortina ha verso la risonanza, indicare quali pazienti
pubblicato il suo saggio Arte hanno bisogno di psicoterapia e quali ne-
cessitano anche della cura farmacologi-

ma su base biologica
e neuroscienze (traduzione di
Gianbruno Guerrerio) ca. Helen Mayberg della Emory Universi-
Bibliografia ty ha individuato, tempo fa, il circuito
Il saggio L’io diviso di Ronald neurale della depressione ed ha scoperto
D. Laing uscì in Italia da che quando l’attività basale di un suo
Einaudi nel 1969 componente, l’insula anteriore destra,
(traduzione di David responsabile dell’autocoscienza e del-
Mezzacapa). La Storia della l’esperienza sociale, è sotto la media, le
follia di Michel Foucault persone rispondono bene alla psicotera-
di RICCARDO VIALE venne pubblicata da Rizzoli pia e non all’antidepressivo. Mentre l’op-

N
nel 1963 (traduzione di posto avviene quando l’attività basale è
el 1980 Franco Basaglia co- Questa posizione radicale aveva come mentale? La sua risposta ottimistica è che Franco Ferrucci) e il suo sopra la media.
mincia lo smantellamento principale bersaglio la psichiatria scien- sia possibile e che ciò rappresenti una testo Il potere psichiatrico da Questa comprensione delle basi
del manicomio di Trieste. È tifica tradizionale, soprattutto quella che nuova sintesi umanistica che possa unire Feltrinelli nel 2004 neurali del disturbo mentale non sem-
l’esito di un percorso che ini- affermava, sulla falsariga di Emil Kraepe- natura e società. Vediamo come, attraver- (traduzione di Mauro pre, però, è possibile. La schizofrenia, ad
zia nel 1961, al manicomio di lin e Philippe Pinet, la natura biologica so tre esempi. Bertani). Sempre Feltrinelli esempio continua ad essere un campo
Gorizia, e che porta alla promulgazione della malattia mentale e la necessità delle L’uomo è geneticamente un animale pubblicò nel 1978 il libro di minato, in cui la conoscenza è ancora
della legge Basaglia, quella che Norberto varie camicie di forza chimiche, oltre che sociale. Il suo sviluppo mentale ed i suoi David Cooper Il linguaggio frammentaria. Sicuramente vi sono pro-
Bobbio chiama l’unica vera riforma fatta fisiche, cioè della terapia farmacologica processi decisionali sono costantemente della follia nella traduzione ve che i circuiti mediati dalla dopamina
in Italia. Un giorno del 1980, alla vigilia come mezzo di cura e di contenimento. influenzati da quello che fanno gli altri. di Andrea D’Anna siano implicati nella malattia. Da ciò l’ef-
della chiusura del manicomio, ero lì a Fra questi due estremi stava la psicotera- L’utilizzo di euristiche sociali, cioè di re- L’immagine fetto terapeutico di alcuni farmaci anti
Trieste con molti altri sostenitori di Basa- pia nelle sue varie accezioni psicodina- gole decisionali di imitazione del com- Gerry Laffy (1960), dopaminergici. Forse sembra esserci an-
glia a trascorrere la notte parlando con i miche, sistemico-relazionali, fenomeno- portamento altrui, ci dà il vantaggio di ri- The foxes (2017, acrilico che una componente di tipo genetico. Il
suoi degenti e operatori sanitari. Come logiche, esistenzialistiche eccetera. La solvere molti problemi, senza dovere tro- su tela), dal catalogo della dato recente più interessante riguarda,
specializzando in psichiatria, con una te- malattia mentale era riconosciuta come vare la soluzione da soli. La capacità di mostra With art in mind, però, il suo collegamento con la riduzio-
si sulla logica del pensiero schizofrenico, reale, ma ricondotta a una dimensione imitazione e di interazione sociale si basa Londra, Zero One Gallery ne della funzionalità della memoria di la-
ero rimasto attratto dal movimento del- non neurale e biologica, ma ad una di ti- sulla capacità di leggere o di simulare voro, a cominciare dal periodo adole-
l’antipsichiatria sia per la sua valenza so- po mentalistico e non corporea. L’azione (esistono due scuole di pensiero concor- scenziale. Questo deficit sembra derivare
ciale e politica, sia per le sue implicazioni della psicoterapia era caratterizzata da renti su questo tema) la mente ed il com- da una alterazione anatomica nella cor-
epistemologiche (che incontravano, pe- questa premessa di fondo dualistica che portamento dell’altro. teccia prefrontale (quella che sovrinten-
rò, il mio scetticismo). Passeggiando per separava la mente dal corpo. Leslie Brothers dell’University of Cali- de ai nostri processi decisionali), in par-
i reparti del nosocomio quella notte, ciò fornia Los Angeles ha individuato una se- ticolare la riduzione delle connessioni si-
che si respirava era sicuramente l’ebbrez- rie di regioni celebrali interconnesse che naptiche in un tipo particolare di neuro-
za di una vittoria politica, ma soprattutto elaborano l’informazione sociale. Questo ni, chiamati piramidali, che avverrebbe
l’affermazione di una rivoluzione coper- Eric Kandel, premio Nobel per la Medi- «cervello sociale» è composto di varie durante l’adolescenza.
nicana della teoria della malattia menta- cina nel 2000, psichiatra e neuroscienzia- parti responsabili dell’emozione (ami- La strada è ancora lunga per realizzare
le. to della Columbia University, nel suo li- gdala), dell’interpretazione del moto bio- l’ambizione umanistica di Kandel. Talvol-
Basaglia aveva iniziato nel 1961 a Gori- bro La mente alterata (Raffaello Cortina) logico (solco temporale superiore), della ta il libro eccede in fatto di ottimismo sul
zia il suo attacco alla istituzione manico- parte proprio da questa divaricazione e si simulazione del comportamento altrui raggiungimento attuale di questa sintesi.
miale. In quel periodo e nei successivi pone una domanda: è possibile, alla luce (neuroni specchio) e del riconoscimento Certo è che bisogna accogliere il suo
anni Settanta il panorama culturale in delle conoscenze attuali della genetica e del volto (corteccia temporale inferiore). messaggio centrale che l’alterazione
Europa era dominato da un presa di posi- delle neuroscienze, trovare una sintesi Attraverso la risonanza magnetica fun- mentale non possa ridursi né ad una ma-
zione radicale contro il concetto di ma- che integri influenza dell’ambiente socia- zionale Stephen Gotts e colleghi del Na- lattia dell’anima né ad una risposta de-
lattia mentale. Ronald Laing con il suo Io le, ruolo delle terapie psicologiche e di- tional Institute of Mental Health hanno viante all’oppressione sociale. Siamo en-
diviso, Michel Foucault con Storia della mensione biologica della alterazione recentemente scoperto che negli autistici tità corporee, programmate genetica-
follia e Il potere psichiatrico, David Coo- il circuito neuronale del cervello sociale è mente e modellate dall’ambiente. L’alte-
per con Il linguaggio della follia erano al-
cuni degli autori, fra i tanti, che metteva-
no in discussione la realtà stessa della
SSS alterato. In particolare questa alterazione
spiega due importanti caratteristiche
della persona autistica: la difficoltà a ca-
razione delle nostre funzioni mentali
può essere affrontata solo considerando
in modo integrato tutte e tre le dimensio-
malattia mentale. Ciò che veniva consi- Difficoltà pire il significato del movimento biologi- ni.
derato pazzia era in realtà soprattutto il La schizofrenia continua a co, come tendere una mano o cammina- © RIPRODUZIONE RISERVATA

prodotto sociale di un disegno politico di re verso un’altra persona; la incapacità a


dominio ed emarginazione del diverso. essere una sorta capire il rapporto fra sguardo ed inten-
La malattia mentale era considerata, co- di campo minato su cui zione ed in tal modo anticipare e simula- Stile UUUUU
me molti altri concetti scientifici, una co- re il comportamento altrui. A dispetto di
struzione sociale senza alcuna realtà on-
la nostra conoscenza chi, come Bruno Bettelheim, sosteneva Rigore UUUUU
tologica è ancora frammentaria che l’autismo non avesse una base biolo- Copertina UUUUU
24 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 25

{
Patricia Highsmith non è una giallista
Patricia Highsmith riceve una «stupida» quale l’autrice è vittima e artefice. Il talento
Mani in alto reporter, che la costringe a puntualizzare di del crimine di Jill Dawson (traduzione di

Libri Narrativa straniera di Roberto Iasoni non essere una giallista («Definirebbe Matteo Curtoni e Maura Parolini, Carbonio, pp.
Dostoevskij un giallista perché ha scritto 256, e 16,50), è un geniale thriller psicologico
Delitto e castigo?»): è l’inizio di un incubo nel che dice molto sul mestiere di scrivere.

Sfide Zvi Luria, ingegnere ultrasettantenne


minacciato dalla demenza, è il protagonista
del nuovo romanzo di Abraham B. Yehoshua,
«Il tunnel». Per mantenersi più attivo
decide di tornare al lavoro su un progetto che
prevede la costruzione di una strada segreta

Storia d’amore che resiste


Adesso il romanzo, che si svolge ai giorni nostri, ha
tutti gli elementi per procedere nella costruzione di una
ricca, talvolta fin troppo aggrovigliata, struttura. Perché
c’è un percorso, inevitabile — ed è un percorso che ri-
guarda ogni essere umano e la sua fragilità — che è
quello della progressiva perdita dei punti di riferimento

e di memoria che si perde


ai quali siamo abitati (nomi, eventi, luoghi), e in poche
parole è il tunnel oscuro della memoria. C’è un percorso
che ci conduce nello struggente deserto del Negev, do-
po la sua capitale Beer Sheva, al cratere Ramon con le ro-
vine nabatee e i maestosi cervi, sull’orlo del quale vivono
un padre vedovo e una figlia, Hanadi, bellissima, sen-
suale, come può esserlo solo una ragazza palestinese, di
oggi e antica, entrambi privi di documenti: insomma,
di GIORGIO MONTEFOSCHI non riconosciuti in nessuna identità nazionale. Perché

I i
ci sono i motel, i bar, le pompe di benzina, i camion che
n uno studio medico di Tel Aviv — così inizia il l’amore. «Magari dopo», risponde dolcemente Dina. attraversano l’attuale strada nel deserto, dalla quale do-
nuovo romanzo di Abraham B. Yehoshua, Il tunnel Lei è una donna pratica, non soltanto una grande spo- vrebbe dipartirsi la strada segreta, e c’è l’aria pulita, in-
(Einaudi) —, Zvi Luria e sua moglie Dina siedono sa. E, donna pratica e grande sposa, subito pensa a un contaminata, del deserto. Ci sono i ritorni a Tel Aviv. Ci
di fronte a un neurologo che ha, fra i riccioli, una fatto concreto che possa tenere sveglia il più possibile la sono gli smarrimenti progressivi di Zvi, che per non di-
minuscola kippah. Sul tavolo c’è una lastra del cer- mente del suo sposo. Di ritorno dal festeggiamento del menticare il codice antifurto della sua automobile, si è
vello di Luria. Il responso che, con la tipica, ruvida con- nuovo amministratore delegato della società «Percorsi fatto tatuare il numero sull’avambraccio, e ci sono le
cretezza israeliana, il neurologo illustra alla coppia è di Israele», Zvi le racconta di come abbia appreso la no- preoccupazioni di Dina, le telefonate ansiose che fa a
secco: si tratta di un’atrofia del lobo frontale. «Ci sono tizia di un importante progetto viario: una strada segre- suo marito, già avanti nel tunnel. Ci sono le notti di Tel
stati precedenti nella famiglia?», domanda il dottore. La ta, ad uso dell’esercito, nel deserto del Negev. Il proble- Aviv, trascorse in terrazza, avvoltolati in una coperta, a
risposta è: «No» Poi, dall’altra parte del tavolo viene ma di questa strada, che dovrebbe arrivare al confine scrutare la luna e le stelle. C’è il rumore del mare.
un’altra domanda diretta: «Può degenerare questa atro- palestinese, è rappresentato da uno storico cratere, il Solo un grande scrittore come Abraham B. Yehoshua
fia del lobo frontale?». La risposta, altrettanto diretta è: cratere Ramon, in realtà una collinetta, in cima alla qua- — oggi «orfano» di Amos Oz — ben lontano da quella
«Sì, può degenerare e portare alla demenza. Per cercare le sorgono delle rovine nabatee. I nabatei, benché ormai soglia oscura, poteva concepire un romanzo così contor-
di combatterla bisogna esercitare la mente e fare molto quasi estinti, furono uno dei popoli più antichi ad abita- to e bello (contorto e bello, perché la strettezza dei suoi
l’amore». Marito e moglie salutano, si alzano e vanno a re quelle terre antiche, brulle, aride, inospitali, nelle passaggi, il groviglio della trama, inevitabilmente va a
casa: un bell’appartamento ai piani alti di un edificio, quali già allora si marcava il territorio. Per costruire la coincidere con il groviglio della mente). Per realizzarlo,
con una terrazza dalla quale si vedono i grattacieli della strada segreta, bisognerebbe spianare la collinetta del Yehoshua usa a piene mani i suoi doni: il dialogo, in cui
città moderna e, di notte, le stelle. cratere Ramon — un luogo selvaggio, nel quale a tratti è maestro, perché a differenza di molti altri scrittori
Zvi e Dina sono sposati, e si amano, da più di quaran- ABRAHAM B. YEHOSHUA compaiono, sbucati dal nulla, maestosi cervi — oppure contemporanei, riesce a costruire dialoghi credibili, ve-
t’anni. Hanno due figli, entrambi sposati: una figlia fem- Il tunnel bucarla con un tunnel. L’ingegnere a capo del progetto è ri, anche quando non sono affidati a battute di mezza ri-
mina che vive a Tel Aviv e un figlio maschio che vive nel Traduzione il giovane Assael Maimoni, figlio di un vecchio amico di ga; la modernità e le contraddizioni di Israele; la terra e i
Nord di Israele, occupandosi di materiale elettronico. di Alessandra Shomroni Zvi. Tu — dice Dina al marito — hai forato montagne, confini; il passato che non si deve dimenticare (perché
Zvi, settantaduenne, ha lavorato in qualità di ingegnere EINAUDI aperto valichi, costruito strade dappertutto. Perché non cos’altro è quel numero stampato sull’avambraccio, sul
nell’azienda di Stato «Percorsi di Israele», progettando Pagine 344, e 20 ti fai assumere da Assael, in qualità di consigliere non quale, pure, l’autore non spende neppure una parola?);
strade, gallerie, ponti in tutto il territorio. Adesso è in pagato, e lavori? Luria ci pensa un po’ e accetta. il rapporto d’amore fra moglie e marito. Gli amori indi-
pensione. Dina, sessantacinque anni, è l’inflessibile, sti- L’autore struttibili — così come la nostalgia della giovinezza,
matissima primaria nel reparto pediatrico di un grande
ospedale.
Dunque, sono tornati a casa, poggiano le chiavi e, co-
Nato a Gerusalemme nel
1936, Abraham B. Yehoshua
è tra le figure di maggiore
SSS molto spesso nascosta negli occhi neri, asiatici, di una
ragazzina palestinese — sono centrali in tutti i romanzi
di Yehoshua. Il tunnel è la storia d’amore del settanta-
me accade sempre in quei momenti così strani, quando spicco della letteratura La diagnosi duenne Zvi e della sessantacinquenne Dina.
ti hanno dato una notizia molto forte e sei di nuovo nel israeliana. Tra i suoi romanzi In uno studio di Tel Aviv, Zvi e sua © RIPRODUZIONE RISERVATA

luogo in cui, ignaro, fino ad ora hai vissuto, si aggirano più noti, riproposti nel 2018
nell’appartamento, scambiandosi qualche parola a caso, da Einaudi, Il signor Mani moglie Dina siedono di fronte a un
azzardando qualche ipotesi, qualche commento, ma so- (1990) e Il responsabile delle neurologo. «Per combattere la Stile UUUUU
stanzialmente fingendo che la vita debba proseguire, risorse umane (2004),
stia già proseguendo, normalmente come prima. Il neu- diventato film nel 2010 per
demenza — dice il medico — bisogna Storia UUUUU
rologo, ricorda Zvi, ha raccomandato di fare spesso la regia di Eran Riklis esercitare la mente e fare l’amore» Copertina UUUUU
26 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Libri ilRaccontoitaliano
Cominciò da una farfalla che non ne voleva
sapere di farsi disegnare. Poi è venuto un
tempo di dottori e di esami. Un sostantivo:
Alzheimer. E un aggettivo: giovanile. Ma anche
una disgrazia porta con sé una grazia: quella
di esistere. Oggi, adesso. Come fosse l’infinito

RICORDO
I NOMI
DI 17 FIORI di STEFANIA SCATENI con BEPPE SEBASTE

S
tefania ha meno di sessant’anni, e ha avuto una te farfalle, come un prato punteggiato di colori, ma riu- I dottori non dicono niente. Sono troppo presi dalle
diagnosi di Alzheimer «precoce» dopo quasi scivo a disegnare soltanto la metà dell’insetto. Poi dise- loro pratiche autoreferenziali, e quando dicono che sì, la
due anni di tentennamenti, silenzi dei medici, gnai una testa vista da dietro senza corpo, metà della diagnosi è morbo di Alzheimer «moderato», non è già
attese in stanze d’ospedale e uggiosi «test» quale era vuota. Due mesi dopo il mio corpo era «spari- più moderato. Le sperimentazioni di farmaci riguarda-
neuropsicologici per misurare, quasi al milli- to». Lo avevano rubato i medici? Lo avrei riavuto? Intan- no i pazienti iniziali. Non ero iniziale anch’io? Double
metro, il decorso dell’innominabile malattia. Alzheimer to mi chiedevo: «Io chi sono? E che cosa era (cosa è) blind: troppo presto, troppo tardi. I test cui veniamo sot-
disease è la locuzione ufficiale, AD, dietro la quale c’è il “io”?». Habeas corpus è da allora la mia preghiera: po- toposti non corrispondono quindi a nessuna offerta te-
nulla. Arnaldo Benini, un neurologo assai critico con la termi ricomporre come con il Lego, le costruzioni dei rapeutica, ma quando me ne accorgo ho già trascorso
credenza tuttora infondata che le proteine tau e beta- bambini. uno o due anni inutili, rotolando giù just like a rolling
amiloidi annidate nel cervello siano la causa della de- Trasformare la disgrazia in una grazia: lasciare andare stone.
menza, si chiede a che cosa servano esami spesso sfian- le idee, i pensieri, le voluttà nascoste e artificiali, i bellet- Eppure, nonostante tutto, c’è sempre uno sprazzo di
canti «per diagnosticare la demenza negli stadi iniziali, ti e i profumi. Quello che serve è talmente poco che sta luce che tenta di arrivare. Guardo i fiori, e mi illumina-
quando nulla di specifico è a disposizione per impedir- nel palmo di una mano, è etereo. O come i fiori. I fiori no. Senza i fiori non risplenderebbe il paradiso.
ne la progressione». Ma forse questa malattia non è cosa riesco ancora a disegnarli. Potrò continuare a parlare Ci siamo dati il compito, Beppe e io, di scrivere ognu-
che ha a che fare solo con i medici. con queste creature profumate, amorevoli, generose? Ie- no dieci haiku al giorno: esercizi di consapevolezza. Le
Il morbo di Alzheimer, abbiamo scoperto, non è più ri è stata una brutta giornata perché non ho saputo dire poesie sono fiori da guardare e da elencare. Ma anche
solo una demenza «senile» ma è in aumento tra la po- il nome di un fiore che amo — e mi piacciono tutti. Scri- una scrittura brevissima adesso mi richiede un tempo
polazione «giovane». Contemporaneamente ci siamo vo allora i fiori di cui ancora so il nome: margherite, ro- enorme. Una piccola poesia mi sembra lunga da scrivere
accorti — ma questo è un argomento che ci porterebbe se, campanelle, fiore di limone, rincospermo, glicine, come Guerra e pace.
molto lontano, o forse troppo vicino alla vita di ognuno fiori di loto, orchidea, tulipano, ortensia, gardenia, ge-
— che la sindrome di Alzheimer presenta molte analo- ranio, peonia, stella di Natale, camelia, ciclamino, gi-
gie con lo stato in cui versa la nostra attuale civiltà — de- glio… Sono loro a portarmi via dai pensieri bui.
grado del linguaggio, afasia, perdita della memoria, sta- Pare che dentro di me ci sia un mostro, un nemico Non solo i test, ma anche i questionari rivolti ai loro
si, eccetera — e soprattutto la società italiana, alla quale tremendo che mi toglie la vita e la fa sua, la modella a famigliari prendono in considerazione una porzione
questa diagnosi si adatta oggi perfettamente. suo modo, una sorta di alien microscopico che uccide. I molto limitata della persona, mettendo in ombra tutto il
medici lo chiamano beta-amiloide, ma non sanno che resto. Avrei voluto parlare con i giovani medici addetti ai
LE ILLUSTRAZIONI cosa sia. Questa malattia è un pullulare di creature del questionari dello sguardo poetico di Stefania sul mon-
DI QUESTA PAGINA non-essere che ronzano per dirmi che non c’è speranza, do, che la malattia ha solo reso più nitido e disinibito; le
E DELLA PRECEDENTE Tutto iniziò con una farfalla. Una farfalla che non riu- che non vedrò più la luce, mai. Un alveare che pizzica, sue idee, l’empatia, le risate e il senso dell’umorismo.
SONO DI NATALIA RESMINI scivo a disegnare. Lavoravo a un cartone colorato da tan- morde, toglie i movimenti. Avrei volentieri suggerito altre domande da fare su Ste-
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 27

{
Avvocato fai da te
Arrestato per rapina tredici anni fa, Morris poveri con limitato accesso alla giustizia.
Voci dal mondo Kaberia è stato rilasciato dopo essersi Sarebbe diverso se coloro che hanno avuto
di Sara Banfi autodifeso in tribunale, grazie alla formazione problemi con la legge divenissero avvocati?».
legale ricevuta in carcere dall’African Prisons In Kenya e Uganda, ad ora, almeno
Project, perché «le prigioni sono piene di settantasette sentenze sono state ribaltate.

L’intervista Paola Barbarino (Adi)

«Vivere insieme
la malattia
è una lezione
di bellezza»
di MICHELE FARINA

iP
aola Barbarino è l’italiana che da quasi due anni
guida Adi, Alzheimer Disease International, il
maggior «ombrello» di associazioni (compresa
la Federazione Alzheimer Italia) che in 94 Paesi
danno voce alle persone con demenza e a chi le
sostiene. Con lei abbiamo condiviso il testo scritto da
Stefania Scateni con Beppe Sebaste: «È un racconto bellis-
simo e importante», dice Barbarino al telefono da Lon-
dra, dove ha sede l’organizzazione fondata 35 anni fa.
Che cosa l’ha colpita di più?
«Il racconto sul tema della diagnosi. E il fatto che ab-
biano scritto insieme: è essenziale che la persona che si
prende cura di te sia coinvolta in modo giusto. E questo
racconto rivela una meravigliosa simbiosi».
Perché la diagnosi è così importante se non ci sono
ancora farmaci in grado di debellare l’Alzheimer e le
altre forme di demenza?
«È fondamentale che la diagnosi avvenga al momento
giusto. Quando serve. Non prima, perché si tratta di esa-
mi complessi e costosi. Ma neanche dopo: i “tentenna-
Il racconto menti e i silenzi dei medici” di cui parla Stefania Scateni
Il testo a sinistra è quasi un sono all’ordine del giorno. Ed è grave. Si calcola che il 50%
racconto a due voci, perché delle persone con demenza nel mondo non siano diagno-
«nel fantastico mondo sticate. Quando stiamo male, tutti noi cerchiamo una
dell’Alzheimer» — come diagnosi. E non è vero che per quanto riguarda le demen-
dice — Stefania Scateni è ze, dopo aver dato un nome alla malattia, non ci sia nien-
entrata aiutata da Beppe (lo te da fare. Ci devono essere persone che ti danno una
scrittore Sebaste), suo speranza, e soprattutto informazioni. Tanti aspetti della
compagno e testimone. vita possono essere “organizzati” al meglio quando si
L’idea di proporre una incappa in una forma di degrado cognitivo: la gestione
testimonianza «l’abbiamo familiare, le finanze, le priorità, il presente, l’invenzione
avuta insieme proprio di cose belle, come gli haiku che Stefania e Beppe scrivo-
leggendo le due pagine che no ogni giorno».
"la Lettura" aveva dedicato Stefania ha meno di sessant’anni. La diagnosi di
all’Alzheimer Fest», curato «Alzheimer precoce» è sempre più diffusa?
dal giornalista Michele «Nella grande maggioranza dei casi, le forme più diffu-
Farina del «Corriere della se di demenza colpiscono chi ha già superato i sessant’an-
Sera», che è media partner ni, per la precisione dai 65 in poi. Vero è che i primi segni
dell’evento, accanto di deterioramento cognitivo fanno capolino prima che la
all’Associazione italiana di malattia si manifesti pienamente. E sistemi sempre più
psicogeriatria (Aip) che ne è accurati permettono una diagnosi con maggiore anticipo.
partner scientifico. La È un piccolo paradosso: in giro per il mondo sono soprat-
testimonianza si discosta dal tutto i giovani malati, non gli anziani, che danno voce ai
discorso corrente perché bisogni e alle aspettative delle persone con demenza».
non riguarda la senilità. Le Aspettative sempre frustrate?
diagnosi di Alzheimer sono «Ci sono passi avanti. In Scozia hanno lavorato tantissi-
in aumento in realtà anche mo per dare alle persone con Alzheimer un supporto
tra persone più giovani, concreto post-diagnosi. Non è un progetto sperimentale,
come spiega nell’intervista a ma un servizio pubblico. Un team multidisciplinare inter-
destra Paola Barbarino viene per aiutare il malato e la sua famiglia a programma-
L’intervista re meglio la vita. Questo dà alle persone più tranquillità.
Paola Barbarino (nella foto A condizione che i servizi non restino sulla carta».
in alto), napoletana, è da Si spende abbastanza in ricerca?
quasi due anni alla guida di «Il nostro pallino è convincere i governi a investire
Adi (Alzheimer Disease almeno l’uno per cento della spesa sociale sulle demenze
International), un ombrello nella ricerca, e non solo ricerca biomedica. Ci sono tante
di associazioni di 94 Paesi cose che possono rendere la vita delle persone più degna
del mondo (a cui appartiene di essere vissuta, mentre aspettiamo una cura che ancora
anche la Federazione ci sfugge. Non si tratta di benevolenza, ma di rispetto dei
fania, ma già così mi sentivo guardato come uno strava- ta sconosciuta?». «Devo liberarmi del tempo/ e vivere il Alzheimer Italia). Adi, con diritti umani».
gante. Le nostre parole non sono contemplate dal rigido presente, giacché non esiste altro tempo/ che questo sede a Londra, fu fondata L’Italia come si comporta rispetto ad altri Paesi?
conformismo dei questionari, strategia di distrazione meraviglioso istante». Questa frase di Alda Merini, 35 anni fa per dare voce «In generale è in una fascia medio-alta. Si fa dell’ottima
dalla possibilità di un linguaggio condiviso con i pa- stampata sulle tovagliette di carta di una trattoria di «globale» alle persone con ricerca, anche se certo i fondi non sono sufficienti. C’è
zienti. campagna, ci sembrò banale all’inizio. Non l’abbiamo una forma di demenza maggiore consapevolezza del problema. Quello che mi
detto tutti tante volte? Esiste solo il presente, il qui e ora, e a chi le sostiene sorprende è quanto poco ci sia per la cura. Abbiamo un
eccetera. Ma nel rileggerla oggi, domenica d’inverno, La malattia piano demenze, che però non è finanziato. Le persone
abbiamo entrambi gli occhi bagnati di lacrime. L’Alzheimer è la più diffusa devono arrangiarsi con risorse proprie, anche se da noi lo
In un bellissimo libro, Diagnosi e destino, lo psichia- Liberarsi del tempo: dilatare smisuratamente questo forma di demenza, frutto di spirito di comunità è molto forte».
tra Vittorio Lingiardi ricorda ai medici che la diagnosi è istante in cui siamo, lei e io, in un punto qualsiasi della un progressivo declino Passi indietro?
già sempre una cura. Lungi dall’esaurirsi nel dare un no- lunga o breve dissolvenza che porterà alla scomparsa di cognitivo che riduce «Sono sempre possibili. La Francia, per esempio, che è
me allo stato morboso, una diagnosi è un processo di sé (della propria mente) anticipata da buchi di memo- l’autonomia e le capacità di stata fra i primi Paesi a dotarsi di un piano demenze, do-
conoscenza, dialogo con la soggettività e il lessico del ria, dall’inettitudine a vivere i processi, le sequenze, le un individuo. Secondo le po 3 anni l’ha di fatto bloccato, nascondendolo dentro un
paziente. Vorrei parlare della dissolvenza, è questa la pa- frasi — sia quelle scritte, sia quelle fatte con i gesti sem- stime ci sono nel mondo 50 ombrello di spese sociali anti-aging. È una tentazione di
rola lucida e terribile che meglio descrive il mio stato, la plici della vita quotidiana. Avere il coraggio di ricono- milioni di persone che molti governi: imboscare l’Alzheimer in calderoni più
mia dimensione. Quella che descrive il velo di cemento scersi e di essere, per un istante, felici. Essere e basta. soffrono di una forma di ampi e quindi dispersivi. L’Alzheimer è una malattia
che cala tra me e tutto il resto, tra me e i miei pensieri. Avere l’Alzheimer non è molto diverso dalla situazio- demenza (che diventeranno complessa che si sviluppa per decadi, ha bisogno di piani
Dire che cosa sia veramente il dissolversi prima della se- ne di tutta l’umanità, vivere sapendo di morire, vivere 131 milioni nel 2050, a specifici».
nilità, dire il vuoto, dirlo dall’interno. Dire il non ricono- per morire. Ma con una messa a fuoco più nitida e un’ac- fronte dell’allungamento Le persone che dimostrano la voglia e la possibilità
scere più sé stessi, lo sparire a sé stessi ed essere testi- celerazione incalzante. La disintegrazione della materia delle aspettative di vita). In di vivere sono un toccasana contro l’immobilismo ca-
moni della propria sparizione. Habeas corpus. Ma a chi esiste, è a portata di mano e di labbra, visibile guardan- Italia, secondo i dati tastrofista. Ma non c’è il rischio che leggendo queste
dirlo? do sé stessi. Ma se dilatiamo l’adesso vivendone il lusso dell’Istituto superiore di pagine qualcuno dica: dov’è il problema?
delle infinite variazioni sul tema, come nella musica sanità, il numero totale dei «Coloro che vivono con la demenza hanno intrapreso
jazz, siamo un po’ più liberi e vittoriosi nei confronti pazienti con demenza è un viaggio difficilissimo, doloroso e incerto. Non sanno
della forza disgregatrice della sindrome di Alzheimer. stimato in oltre un milione quale sarà la velocità del declino. Come Stefania e Beppe,
To be like a rolling stone: è questo avere l’Alzheimer Non è questa, anche, l’utopia dei giornali — raccontare (di cui circa 600 mila con che cercando di vivere appieno il presente ci danno una
senza essere anziani? Essere una pietra che rotola e ac- il mondo ogni nuovo giorno? Continuiamo ancora un demenza di Alzheimer) e grande lezione di bellezza. Ma a un certo punto avranno
corgersene quando forse è tardi. E allora parliamo del po’ a leggere e a danzare, oggi, adesso, come se fosse circa tre milioni sono le bisogno di sostegno. E un Paese civile non può dimenti-
tempo, del tempo dell’Alzheimer. «Come ci si sente?», l’infinito. persone coinvolte carli».
how do you feel, cantava Bob Dylan, «come una comple- © RIPRODUZIONE RISERVATA nell’assistenza dei propri cari © RIPRODUZIONE RISERVATA
28 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

{
Le classifiche sono relative alle vendite dal 17 al 30 dicembre 2018;
riportano per ogni titolo, accanto alla posizione, la proporzione
Legenda di vendita rispetto al volume al primo posto; ovvero, dato 100 il

Libri Le classifiche delle feste


titolo più venduto nell’arco di tempo considerato, gli altri titoli
sono indicati in proporzione. A parità di proporzione, la posizio-
ne è determinata dal valore decimale non indicato in classifica

Ferrante, Cleopatra, Pif: sono italiani i più venduti prima e dopo Natale
Trionfa la Schiappa, volano i saggi di Aldo Cazzullo e Bruno Vespa

La pagella
di Antonio D’Orrico
Top 10 ebook
di Alessia Rastelli Narrativa italiana

1
Javier Zanetti voto
Vincere,
ma non solo
Mondadori
3 meno meno 1 Elena Ferrante
100
Elena Ferrante
2
Pif
43
L’amica geniale L’amica geniale ...che Dio perdona

Un altro libro noioso


a tutti
100 e/o, € 18 e/o, € 18 Feltrinelli , 16
di capitan Zanetti 2 Le offerte
Alberto Angela L’amica geniale di Elena Ferrante è il libro più
venduto durante le feste ovvero nelle due 3 43
Cleopatra. La regina
premiano settimane dal 17 al 30 dicembre 2018. Nella Top Elena Ferrante

J
che sfidò Roma... Ten sono presenti in totale sette titoli italiani, tra Storia del nuovo
avier Zanetti, che fu capitano dell’Inter 45 HarperCollins Italia, € 20 fiabe e vino questi il romanzo d’esordio di Pierfrancesco
Diliberto in arte Pif, il secondo titolo della serie di
cognome
di Mancini e di Mourinho, ma anche
di quelle perdenti di Cooper, capitano Vino, fiabe, grammatica Elena Ferrante e il nuovo thriller di Donato Carrisi. e/o, € 19,50
del Triplete dunque, ma pure del 5
Maggio (lo scudetto ormai vinto perso
3 Pif
...che Dio perdona
inglese. Gli sconti del
Natale influenzano la
inopinatamente contro la Lazio nel
2002), è recidivo. Aveva già scritto un brutto
a tutti classifica degli ebook più
venduti e riportano in
Narrativa straniera

1
libro (complice Gianni Riotta) e adesso ne 43 Feltrinelli, € 16 vetta libri, di generi
ha scritto un altro, Vincere, ma non solo.
2
diversi, usciti già alcuni
29
Nel primo narrava noiosamente la sua
carriera sportiva, nel secondo narra (ancor 4 Elena Ferrante
anni fa. Sono stati tutti in
offerta, a un prezzo da Luis Sepúlveda
23
John Grisham
più noiosamente) la sua carriera di Storia del nuovo 0,99 a 2,99 euro, i titoli Storia di una balena La resa dei conti
manager, di vice president (come ricorda cognome nella Top Five di bianca raccontata da...
più volte e sempre in inglese) della società Librerie.coop-
nerazzurra, di dirigente che si confronta 43 e/o, € 19,50 Bookrepublic, lo store
Guanda, € 14 Mondadori, € 22
non più con le ali avversarie, ma con i Ceo e monitorato questa
gli amministratori delegati. Racconta lo
Zanetti che non fa più cross (arte in cui non 5 Donato Carrisi
Il gioco
settimana da «la Lettura».
Al primo posto rispunta il
La favola della balena bianca di Luis Sepúlveda e le
disavventure della Schiappa, personaggio creato
da Jeff Kinney, sono i titoli presenti in Top Ten che
3 21
Stephen King
eccelleva), ma riunioni (sperando che le pamphlet del 2011 di
faccia meglio dei traversoni). Un brutto del suggeritore Paolo Flores d’Arcais,
vincono rispettivamente nelle categorie Narrativa The Outsider
straniera e Ragazzi. Sepúlveda precede John
libro con postfazione di 41 Longanesi, € 22 Gesù. L’invenzione del Dio Grisham, Haruki Murakami e Kent Haruf; la
Dino Ruta, «professore cristiano, mentre Schiappa batte gli Animali fantastici di Harry Potter. Sperling & Kupfer, € 21,90
6
di Leadership e Sport conquista la seconda
Management Sda Aldo Cazzullo posizione Il tempo in una
Bocconi, Università Giuro che non bottiglia: viaggio nel
Bocconi», in cui l’autore
si mette alla pari di avrò più fame mondo del vino
dell’entomologo Rob
Saggistica

1
Francesco Totti, 36 Mondadori, € 18 DeSalle e dell’antropologo
confronto insostenibile
in termini di religione
7 Jeff Kinney
Ian Tattersall, uscito nel
2014 e ristampato in una
45 2 36
calcistica. E del grande nuova edizione nel 2018. Alberto Angela Aldo Cazzullo
Javier Zanetti Dejan Stankovic dice Diario di una Schiappa. Giuro che non
(Buenos Aires, 1973) solo che era un tipo che Ci si immerge invece nella Cleopatra. La regina
Una vacanza da panico avrò più fame
tradizione popolare delle che sfidò Roma...
si innervosiva isole Faroe con la raccolta
34 il Castoro, € 13 HarperCollins Italia, € 20 Mondadori, € 18
facilmente (era molto di più Deki, era un al terzo posto, unico
campione). Meno male che parla bene
8
titolo-novità, pubblicato a
almeno di Diego Milito, artefice massimo
del Triplete, e ricorda che «La Gazzetta
Bruno Vespa
Rivoluzione. Uomini
novembre nella serie delle
«Fiabe Nordiche»
La saggistica è il genere (al pari con la Narrativa
italiana) più rappresentato in Top Ten: quattro i
titoli. Alberto Angela, secondo assoluto con la
3 31
Bruno Vespa
dello Sport» gli diede 10+ in pagella dopo la dall’editore Iperborea. Due
finale Champions 2010. Ma con le pagelle ai e retroscena... storia di Cleopatra; poi Aldo Cazzullo, che Rivoluzione.
titoli per migliorarsi e racconta l’Italia del secondo dopoguerra; Bruno Uomini
calciatori, Zanetti ha un conto aperto. Per 31 Mondadori, € 20 apprendere, infine, alla Vespa sull’attualità politica; e la vita di Michelle e retroscena...
lui non hanno valore perché le fanno i quarta e quinta posizione: Obama. Nella Varia vince Luciana Littizzetto. Mondadori, € 20

9
giornalisti, dei non addetti ai lavori. Tipico Il segreto di una memoria
ragionamento alla Zanetti, il vice president Michelle Obama prodigiosa di Matteo
si scorda che giornalisti come Gianni Brera Becoming.
o Mario Sconcerti sono stati e sono
riverentemente letti dagli allenatori (che di
La mia storia
Salvo (2011) e il manuale
Grammatica inglese di Varia

1
30 Rosa Anna Rizzo (2014, in
calcio se ne intendono). Ma Zanetti è fatto Garzanti, € 25 offerta non solo un
così, quando Mauro Icardi nella sua
autobiografia scrisse male (profeta in patria
viste le ultime vicende) degli ultrà 10 Luis Sepúlveda
giorno, come gli altri
ebook della Top Five, ma
19
Luciana Littizzetto
2 17
Benedetta Rossi
Storia di una balena per l’intero mese di La cucina
dell’Inter, il vice president si schierò con gli Ogni cosa è fulminata
bianca raccontata da... dicembre). di casa mia
ultrà. Ricordando il 10+ a Milito, al Capitano
più di 3 meno meno non posso dare. @al_rastelli
29 Guanda, € 14 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Mondadori, € 19 Mondadori Electa, € 19,90
© RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica
1 100 P. Flores d’Arcais
Ragazzi

1
Gesù. L’invenzione...
Add Editore, e 1,99
ePub con Social Drm
2 70 I. Tattersall, R. DeSalle
34
Jeff Kinney
2 16
J. K. Rowling
Il tempo in una bottiglia Diario di una Schiappa. Animali fantastici.
Codice, e 8,99 I crimini di
ePub con Social Drm Una vacanza da panico
Il Castoro, € 13 Grindelwald
3 65 AA.VV. Salani, € 18
Fiabe faroesi
Iperborea, e 9,99
ePub con Social Drm
4 57 Matteo Salvo
Il segreto di una memoria...
Gribaudo, e 9,99
ePub con Adobe Drm
Stati Uniti
5 52 Rosa Anna Rizzo
Grammatica inglese
Vallardi, e 4,99
1
John Grisham
2
George R. R. Martin
3
Nicholas Sparks
ePub con Adobe Drm
The Reckoning Fire and Blood Every Breath
(24-30 dicembre 2018)

Doubleday, $ 29.95 Bantam, $ 35 Grand Central, $ 28


DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 29

Roberto Dini (Aosta, 1977) è architetto e ricercatore


all’Istituto di architettura montana (Iam) del
Politecnico di Torino. Si occupa di architettura e
1
Antonio De Rossi
2
Susanne Stacher
3
Enrico Camanni
Il podio paesaggio alpino. È redattore della rivista «ArchAlp»
e vicepresidente dell’associazione Cantieri d’alta
La costruzione
delle Alpi
Sublime Visions L’incanto
del rifugio
di Roberto Dini quota. Tra i suoi libri Rifugi e bivacchi (Hoepli). Donzelli, € 38 Birkhauser, € 39,95 Ediciclo, € 9,50

25
A caccia di un posto in Top Ten
Quanto sia difficile (ma non impossibile) per i piccoli e che riescono a piazzarvi almeno un titolo. Prevalgono le Giunti, Sellerio e il Castoro. I dati sono una fotografia
Il numero medi editori entrare nei primi dieci titoli più venduti di una case editrici maggiori e comunque ben note sul mercato, dell’andamento delle vendite complessive dei bestseller e
di Giuliano Vigini delle cinque sezioni delle classifiche (narrativa italiana, con un ruolo particolare del gruppo Mondadori che, nella anche un’indiretta conferma delle quote di mercato trade
straniera, saggistica, varia, ragazzi) lo attestano i dati classifica generale dell’anno 2018, copre 20 titoli su 50. (a settembre) dei primi tre gruppi menzionati: Mondadori,
storici e attuali. In genere, non sono più di 25 gli editori Seguono con 7 opere il gruppo Mauri-Spagnol; con 4 27,4%, Mauri-Spagnol, 9,7%, Giunti 8,7%.

(Elaborazione a cura di Nielsen BookScan. Dati relativi alle settimane da lunedì 17 a domenica 30 dicembre 2018)

4 41 6 25
Paolo Cognetti
8 22 10 22 12 19
Rosella Postorino
14
AA.VV.
15 16 14
Antonio Manzini
18 13 20 11
Donato Carrisi Marco Malvaldi Sveva Casati Roberto Emanuelli Andrea Camilleri
Il gioco Senza mai La misura Modignani Le assaggiatrici Una giornata Fate Buonanotte a te Ora dimmi di te.
del suggeritore arrivare in cima dell’uomo Suite 405 in giallo il vostro gioco Lettera a Matilda
Longanesi, € 22 Einaudi, € 14 Giunti, € 18,50 Sperling & Kupfer, € 19,90 Feltrinelli, € 17 Sellerio, € 14 Sellerio, € 15 Rizzoli, € 18,90 Bompiani, € 14

5 26
Antonio Scurati
7 23
Elena Ferrante
9 22 11 19
Maurizio de Giovanni Elena Ferrante
13 19
Mauro Corona
15 15
Francesco Piccolo
17 14
Helena Janeczek
19 11
Luca Bianchini
M. Il figlio Storia di chi fugge Vuoto. Storia Nel muro L’animale che La ragazza So che un giorno
del secolo e di chi resta Per i bastardi della bambina mi porto dentro con la Leica tornerai
di Pizzofalcone perduta
Bompiani, € 24 e/o, € 19,50 Einaudi, € 19 e/o, € 19,50 Mondadori, € 19 Einaudi, € 19,50 Guanda, € 18 Mondadori, € 18

4 16
George R. R. Martin
6 15
Gail Honeyman
8 11
Wilbur Smith
10 9 12 8
Abraham B. Yehoshua AA.VV.
14 7
Joël Dicker
16 7
Michael Connelly
18 6
Carmen Korn
20 6
Markus Zusak
Fuoco e sangue Eleanor Oliphant (con David Churchill) Il tunnel Racconti parigini La scomparsa L’ultimo giro Figlie Il ponte d’argilla
sta benissimo Grido di guerra di Stephanie Mailer della notte di una nuova era

Mondadori, € 27 Garzanti, € 17,90 Longanesi, € 22 Einaudi, € 20 Einaudi, € 19,50 La nave di Teseo, € 22 Piemme, € 19,90 Fazi, € 17,50 Frassinelli, € 20

5 16
Camilla Läckberg
7 14
Haruki Murakami
9 10
Jonathan Coe
11 9
Kent Haruf
13 8
Fernando Aramburu
15 7 17 6 19 6
Isaac Bashevis Singer Nicholas Sparks
Lars Kepler
Donne che non L’assassinio Middle England Vincoli. Patria Lazarus Nemici. Ogni respiro
perdonano del Commendatore Alle origini di Holt Una storia
d’amore
Einaudi, € 14,50 Einaudi, € 20 Feltrinelli, € 19 NN Editore, € 18 Guanda, € 19 Longanesi, € 22 Adelphi, € 18 Sperling & Kupfer, € 19,90

4 30
Michelle Obama
6 21
Francesco Totti
8 16
Vito Mancuso
10 14
Michela Murgia
12 12
Federico Rampini
14 11
Guillem Balague
16 10
Daniel Pennac
18 8
Beppe Severgnini
20 8
Javier Zanetti
Becoming. (con Paolo Condò) La via Istruzioni Quando inizia CR7. La biografia Mio fratello Italiani si rimane Vincere,
La mia storia Un capitano della bellezza per diventare la nostra storia ma non solo
fascisti
Garzanti, € 25 Rizzoli, € 21 Garzanti, € 16 Einaudi, € 12 Mondadori, € 19,50 Piemme, € 19,50 Feltrinelli, € 14 Solferino, € 17,50 Mondadori, € 18

5 24
Alessandro Baricco
7 16
Gianluca Vialli
9 14
Massimo Recalcati
11 12
Philippe Daverio
13 12
Carlo Rovelli
15 11
Lilli Gruber
17 8
Nicola Gratteri
19 8
Paolo Mieli
The Game Goals. A libro aperto. Grand tour d’Italia Ci sono luoghi Inganno Antonio Nicaso Lampi sulla storia
98 storie + 1... Una vita è i suoi libri a piccoli passi al mondo... Storia segreta
della ‘ndrangheta
Einaudi, € 18 Mondadori, € 18 Feltrinelli, € 16 Mondadori Electa, € 32,90 Corriere della Sera, € 17,50 Rizzoli, € 19,50 Mondadori, € 20 Rizzoli, € 20

3 12 4 9 5 8 6 7
Cristiano Militello
7 6 8 5 9 5 10 4
Paolo Fox Raffaele Morelli AA.VV. LaSabri Me contro Te Benedetta Parodi Daniele Di Benedetti
L’oroscopo 2019 Il meglio deve Guinness World Cartelli d’Italia Cavolini. Divertiti A pranzo da me Ricordati
ancora arrivare Records 2019 Con adesivi con Luì e Sofì di sorridere
Cairo, € 10 Mondadori , € 18 Mondadori, € 25,90 Baldini+Castoldi, € 17 Rizzoli, € 15,90 Mondadori Electa € 15,90 Rizzoli, € 19,90 Mondadori, € 18

3 13
Francesca Cavallo
4 12
Andrea Camilleri
5 10
J. K. Rowling
6 9
Francesca Cavallo
7 8
R. J. Palacio
8 7
Me contro Te
9 7
Ben Brooks
10 6
J. K. Rowling
Elena Favilli I tacchini non Harry Potter e la Elena Favilli Wonder Super challenge Storie per bambini Harry Potter e la
Storie della ringraziano pietra filosofale Storie della che hanno pietra filosofale
buonanotte... buonanotte...2 il coraggio... (Edizione 20 anni)
Mondadori, € 19 Salani, € 15,90 Salani, € 10 Mondadori, € 19 Giunti, € 14 Pon Pon Edizioni, € 15 Salani, € 16,90 Salani, € 16

Inghilterra Francia Germania


1
Michelle Obama
2
David Walliams
3
Heather Morris
1 2
Michel Houellebecq AA.VV.
3
Séverine Augé
1
Sebastian Fitzek
2
Nele Neuhaus
3
Dörte Hansen
Becoming Tony Ross The Tattooist Sérotonine La Bible Pauline Dubois-Platet Der Insasse Muttertag Mittagsstunde
The Ice Monster of Auschwitz (in prevendita) La bible officielle
du Cookeo
Viking, £ 25 HarperCollins, £ 14.99 Zaffre, £ 8.99 Flammarion, € 22 Société Biblique de Genève, € 1,90 Larousse, € 19,95 Droemer, € 22,99 Ullstein, € 22 Penguin, € 22
30 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 31

CONTRO La mano della regina


per mille euro
U
na mano, fedele calco di quella di una regina,
Maria Adelaide d’Asburgo Lorena. Una mano in
marmo, languidamente appoggiata su un
poco amata da alcuni a corte. Una su tutte, quella per
la contadina Rosa Vercellana che il sovrano conobbe
quando aveva 14 anni e che sposerà in modo

VALORE
cuscino di velluto, che trasmette il respiro romantico morganatico. A proposito di matrimoni, quando
degli anni vissuti dalla regina di Sardegna nata a Maria Adelaide morirà, pochi giorni dopo aver dato
Milano nel 1822 e morta nel 1855 a Torino dopo alla luce il suo ultimogenito, per Vittorio Emanuele
aver dato alla luce un figlio che non le sopravviverà a inizierà la ricerca di una nuova regina. Ricerca che lo
di ENRICA RODDOLO lungo. La mano regale (a fianco) andrà all’asta da porterà fino alla corte della regina Vittoria sperando
Sotheby’s per Royal & Noble il 17 gennaio a Londra: in un fidanzamento con Mary, cugina della regina.
base di partenza tra i 690 e i 1.035 euro. Una regina Speranze vane visto che Mary risponderà all’offerta
dai tratti delicati, dal viso ovale dai lineamenti di nozze dicendo che mai sarebbe riuscita a
raffinati che il cugino Vittorio Emanuele aveva rispettare un uomo così «grossolano» che non
portato all’altare nella Cappella reale di Stupinigi conosce le cortesie dei gentiluomini. Sarà la figlia
nell’aprile del 1842. Figlia del vicerè Ranieri e di primogenita di Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide,
Elisabetta di Savoia Carignano, Maria Adelaide Clotilde, a tessere la tela di alleanze del re, sposando
assicurerà a Vittorio Emanuele II, il «padre della l’attempato Gerolamo Napoleone, soprannominato
patria», molti figli. Ma le passioni del re lo «Plon Plon».
allontaneranno dall’«austriaca», proprio per questo © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sguardi {
I muri che uniscono
A Londra, al Postman’s Park, c’è il Muro degli
Eroi (nella foto, un particolare) che ricorda
cittadini coraggiosi: chi s’è tuffato in acqua o
Colpo di fulmine in un incendio per salvare qualcuno. Negli
Usa ci sono muri creati dall’artista Candy
di Ida Bozzi
.

Chang e coperti di frasi: sono segreti o sogni


Pittura, scultura, architettura, fotografia dei passanti, raccolti e trascritti. Non tutti i
muri dividono: quelli che uniscono, sono nei
saggi-racconti di Muri maestri (La nave di
Teseo, pp. 144, e 18) di Michela Monferrini.

Due capolavori del Merisi (uno da anni divide gli studiosi, l’altro da anni è sparito)
tornano all’attenzione delle cronache. Riguardo al primo: il 9 gennaio verranno
presentati a Parigi i risultati di un’indagine diagnostica che ha coinvolto l’Opificio e
l’Istituto di Fisica nucleare di Firenze e l’Istituto di Scienze e tecnologie molecolari
di Perugia. Riguardo al secondo: il «detective dell’arte» Arthur Brand è convinto
che sia ancora in Sicilia (a pagina 34 spiega come è arrivato a questa conclusione)

L’impronta di Caravaggio
sulla Maddalena di MARCO NESE

i
drare la fase della vita in cui Caravaggio compone l’ope-
ra. Siamo nel 1606, il pittore ha 35 anni e vive a Roma, ha
trovato da tempo rifugio e protezione presso il cardinale
Francesco Maria del Monte a Palazzo Madama, attuale
sede del Senato. L’uomo, però, è scontroso, gira armato
di pugnale, sempre incline «a far duelli e baruffe». Il 28
maggio 1606, forse per un diverbio nel gioco della palla-
corda o per l’offesa a una donna, si scontra proprio a
duello con Ranuccio Tomassoni. E lo colpisce a morte.
Una disposizione di papa Sisto V vieta il duello: chi lo
pratica è punito con la pena capitale. Da quel momento,
Caravaggio rischia la vita nei territori dello Stato pontifi-
cio. Fugge nei feudi laziali della famiglia Colonna che ne
L’appuntamento assicura la protezione. E lì lavora con febbrile impeto.
È in corso a Parigi la mostra Dipinge la Cena in Emmaus, che oggi si può ammirare
su Caravaggio inaugurata il nella Pinacoteca di Brera, a Milano. Secondo gli antichi
21 settembre al Musée biografi dipinge anche una Maddalena a mezza figura.
Jacquemart-André. Resterà Adesso dalle indagini tecniche arriva la conferma che la
aperta fino al 28 gennaio. Maddalena fu composta proprio in quel periodo. Cosa
Caravage à Rome, amis & che forse consentirà una collocazione definitiva di que-
ennemis abbraccia gli anni in sto capolavoro nella storia artistica di Caravaggio.
cui il pittore era acclamato e
ricercato. Fra le opere
esposte: il Suonatore di liuto,
Giuditta e Oloferne e il San Cinque anni prima aveva dipinto un’altra tela con sog-
Girolamo della Galleria getto la Cena in Emmaus, oggi custodita alla National
Borghese. Ci sono anche Gallery a Londra. La scena riflette il racconto dell’evan-
due tele dipinte durante la gelista Luca, secondo il quale a Emmaus, poco lontano
fuga da Roma, la Cena in da Gerusalemme, due discepoli incontrano Gesù dopo
Emmaus e la Maddalena (a la resurrezione. Le differenze fra le due opere sono abis-
destra un particolare) sali. Nella prima, quella della National Gallery, i colori
L’evento sono vivaci, Gesù ha un viso delicato e sereno. Nella se-
Il 9 gennaio nel museo conda Cena in Emmaus, dipinta mentre il pittore è in
parigino si terrà il convegno fuga, la scena è tenebrosa, Gesù ha un’espressione cupa
Caravaggio, una vita barocca. mentre spezza il pane e su tutto l’ambiente grava un fo-
Partecipano una ventina di sco presagio. Qualcuno ritiene che Caravaggio abbia di-

N
studiosi internazionali tra pinto sé stesso, disperato, nel volto di Gesù. Ma quello
cui John Gash, Keith el museo Jacquemart-André, a Parigi, i visi- sotto lo sfondo scuro una forma di vegetazione compo- che a noi interessa sono i punti in comune che gli spe-
Sciberras, Océane Durand e tatori di questi giorni fanno la fila per ammi- sta da arbusti e fogliame. Sono stati in grado di identifi- cialisti hanno riscontrato fra questa seconda Cena in
la storica dell’arte Cecilia rare una mostra su Caravaggio. Nell’ultima care la composizione chimica dei colori. I materiali usati Emmaus e la Maddalena in estasi, similitudini che ac-
Frosinini, che parlerà delle sala sono attratti da un’immagine potente. riportano all’epoca in cui lavorava Caravaggio. Anche la creditano la tesi della composizione delle due opere nei
«Ultime analisi diagnostiche Una tela alta 106,5 centimetri e larga 91. Rap- tecnica pittorica concorre a rafforzare la convinzione mesi trascorsi dal pittore nei feudi dei Colonna.
sulla Maddalena» (in alto presenta la Maddalena. Su uno sfondo nero, il corpo di che il dipinto sia da attribuire alla mano di Michelange- Il primo aspetto in comune è lo sfondo. «Quando ho
l’intestazione della relazione una donna in estasi emerge dal buio e prende forma lo Merisi, l’inquieto artista nato a Caravaggio nel 1571. lavorato sulla Cena in Emmaus — spiega il restauratore
dell’Opificio di Firenze). Per grazie a una luce abbagliante. Attorno a quest’opera i Le analisi dell’opera sono racchiuse in una relazione dell’Opificio, Roberto Bellucci — emerse in modo chia-
l’autunno la tela è prenotata critici d’arte si sono scervellati a lungo cercando di capi- che mercoledì 9 gennaio verrà illustrata nel museo di ro che originariamente il quadro aveva uno sfondo pae-
dal Kunsthistorisches re se fu la mano di Caravaggio a dipingerla. Parigi. Sarà la storica dell’arte Cecilia Frosinini a prende- saggistico. La stanza in cui ha luogo la scena sacra pre-
di Vienna e dal Poco più di un anno fa, per eliminare i dubbi, il qua- re la parola e offrire le sue valutazioni. «La Lettura» ha sentava sulla destra un’apertura. Poteva trattarsi di una
Rijksmuseum di Amsterdam, dro venne affidato alle mani sapienti degli studiosi del- potuto consultare in anticipo i risultati dell’indagine finestra o una porta spalancata attraverso la quale si ve-
dove si terrà una mostra l’Opificio delle pietre dure di Firenze, rinomati speciali- diagnostica.
su Caravaggio e Bernini sti nel campo del restauro. Essi hanno visto affiorare Ma prima di entrare nei dettagli è opportuno inqua- CONTINUA A PAGINA 32
32 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Sguardi Scoperte

Il corpo della Maddalena poggia su alcune rocce


coperte da un pagliericcio; la figura è inquadrata
in una caverna; spuntano foglie di una vegetazione
È la stessa firma della «Cena in Emmaus» a Brera

SEGUE DA PAGINA 31 delle masse, che compaiono sotto lo strato scuro dello Le opere so cui spingere lo sguardo su eventuali immagini sotto-
sfondo». Dall’alto: la Cena in Emmaus stanti. Ci chiamano per queste ricerche in tutta Europa.
deva un luogo alberato». Successivamente però Cara- Per leggere meglio le immagini coperte servivano conservata alla National Recentemente il Museo di Munch, a Oslo, ci ha commis-
vaggio aveva coperto l’intero sfondo con un colore scu- strumenti più potenti. Allora ci si è rivolti all’Istituto di Gallery di Londra (olio su sionato un’indagine su una delle versioni dell’Urlo».
ro. Secondo i critici, il pittore aveva inizialmente scelto Scienze e tecnologie molecolari del Cnr, con sede a Pe- tela, 1601, 141x196,2
quella vegetazione per simboleggiare la rinascita della rugia. Lì dispongono di una delle tante cose mirabili del centimetri) e la Cena in
natura insieme col ritorno alla vita di Gesù. Poi però si nostro Paese. «Lavoriamo con apparecchiature tecnolo- Emmaus custodita alla
era pentito e aveva cancellato ogni segno di letizia per giche uniche — spiega Laura Cartechini, ricercatrice Pinacoteca di Brera a Milano Sono intervenuti sulla Maddalena anche i tecnici del-
creare una scena di passione e penitenza. Nella compo- chimica —. Le abbiamo sviluppate in collaborazione (olio su tela, 1606, 141x175 l’Istituto di Fisica nucleare di Firenze per studiare gli ele-
sizione della Maddalena, l’artista si comporta allo stes- con la ditta milanese XGlab. Per la Maddalena abbiamo centimetri). Caravaggio menti chimici che compongono i pigmenti pittorici.
so modo. Prima dipinge, poi cancella. «In un primo mo- usato uno scanner in fluorescenza ai raggi X che ha ana- dipinse le due tele a meno di «Avere una conoscenza completa dei pigmenti e della
mento — racconta Bellucci — con la tecnica fotografica lizzato la tela punto per punto ricostruendo la distribu- cinque anni di distanza, ma distribuzione dei colori — aggiunge Laura Cartechini —
ad alta definizione, grazie a numerosi scatti ricombinati zione del colore nella fase creativa. I raggi X sondano c’è un’abissale differenza non serve solo a creare una mappa degli strati dipinti,
insieme, abbiamo cominciato a cogliere dei dettagli, l’intera stratigrafia, è come aprire delle finestre attraver- nella definizione della luce ma è indispensabile per eventuali ritocchi conservati-
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 33

re il cinabro, pigmento a base di mercurio. E gli ossidi di


ferro sono serviti a ricoprire con un velo scuro il paesag-
gio sottostante.
Torniamo a Caravaggio fuggitivo. Lascia le terre dei
Colonna e va a Napoli sotto la protezione di Giovanna
Colonna, figlia di Marcantonio, vincitore della battaglia
di Lepanto. Da Napoli fugge a Malta, infine ritorna a Na-
poli. Nell’estate del 1610 sale a bordo di una feluca, «con
alcune poche robe per venirsene a Roma». Deodato
Gentile, vescovo di Caserta, scrive al segretario di Stato
cardinale Scipione Borghese che Caravaggio porta con
sé tre dipinti, «doi San Joanni e una Madalena». Forse li
vuole donare proprio a Scipione Borghese per ottenere
la sua protezione.
Scende dall’imbarcazione a Palo, sul litorale laziale,
per proseguire verso Roma. Ma il capitano delle guardie
pontificie lo arresta. L’imbarcazione se ne torna a Napoli
dove riporta le tre tele. Uno dei San Giovanni si ammira
oggi nella Galleria Borghese a Roma. L’altro non si sa do-
ve sia finito. La Maddalena invece trova riparo in casa
della principessa Carafa-Colonna a Napoli. E diventa
uno dei soggetti più copiati. Louis Finson, pittore fiam-
mingo, nel 1612 è a Napoli dove ammira la Maddalena e
ne dipinge una sua versione esposta ora nel Museo di
Belle Arti di Marsiglia. Maurizio Marini ha contato alme-
no sedici versioni o copie della Maddalena. Ci si do-
manda se lo stesso Caravaggio ne avesse realizzate più
copie. In ogni caso, qual è il capolavoro iniziale da cui
sono discese le varie versioni? Qual è «l’archetipo»? — si
domandava Roberto Longhi. Secondo il critico d’arte
Giovanni Carandente, «l’originale caravaggesco» è pro-
prio questo di cui parliamo, perché «risulta palese la su-
periore qualità dell’opera rispetto alle varianti».

La Maddalena rimase in casa dei Carafa-Colonna fino


al 1873, quando la compra Michele Blundo, che la lascia
in eredità alla nipote sposata con l’avvocato Giuseppe
Klain, il quale nel 1976 la cede agli attuali proprietari,
vi». Mettendo insieme tutti i dati delle indagini in ultra- nascondere quelle immagini sotto uno strato scuro. L’indagine che preferiscono rimanere anonimi. «Questo quadro —
violetto e radiazione nell’infrarosso, il dipinto sembra Maurizio Calvesi ha interpretato lo sfondo scuro come Qui sopra: Maddalena osserva Roberto Bellucci, dell’Opificio fiorentino —, ha
diventato trasparente. Il corpo della Maddalena semidi- tenebra, «simbolo del male e del peccato», mentre la lu- in estasi, proprietà di un una storia documentata. A differenza di Leonardo, Cara-
steso non è, come appare, avvolto da una massa buia, ce che inonda la figura femminile simboleggia la reden- collezionista privato, ora vaggio lavorava da solo, non aveva allievi. Allora, se non
ma poggia su alcune rocce coperte da un pagliericcio. La zione. esposta a Parigi, al museo l’ha fatto lui chi è il pittore altrettanto bravo da realizzare
figura della donna è inquadrata in una caverna sulla cui Ma l’aspetto fondamentale delle ricerche è che la stes- Jacquemart-André, fino un capolavoro?».
apertura campeggiano in modo chiaro, in alto a sinistra, sa tavolozza di colori e stratigrafia di pigmenti accomu- al 28 gennaio (della mostra E Caravaggio? Secondo la versione ufficiale, liberato
le foglie di una vegetazione arricchita da fioriture. I rilie- na le due opere, la Cena di Brera e la Maddalena, e fa ha scritto Giovanna Poletti dalla prigione, fuggì lungo la costa e morì di malaria a
vi tecnici non lasciano dubbi sul fatto che lo scenario ritenere che a realizzarle sia stata la stessa mano. Emer- su «la Lettura» #362 Porto Ercole. Una versione che lo studioso Vincenzo Pa-
paesaggistico appartiene al dipinto, che nella versione ge una prevalenza del rame che è il principale compo- del 4 novembre). celli considera falsa. Sulla base di documenti scovati
originale era stato concepito e realizzato proprio con nente dei pigmenti verdi delle foglie. C’è una notevole Nelle immagini di lato nell’Archivio segreto del Vaticano, Pacelli sostiene che
quello sfondo naturalistico. Il pittore aveva usato una presenza delle terre combinate con l’ocra, mentre le lac- a destra: due momenti Caravaggio fu assassinato a Palo Laziale.
pennellata leggera, forse poco convinto del lavoro che che formano i rossi e intervengono nella composizione delle indagini diagnostiche Marco Nese
stava realizzando. E in un secondo tempo ha deciso di degli incarnati. Nel panneggio della Maddalena compa- effettuate sulla tela © RIPRODUZIONE RISERVATA
34 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

{
Il viaggio della Mayflower nel 2019
In questi giorni d’inizio anno il viaggio dei Plymouth è raccontata da Rebecca Fraser in
Downtown padri pellegrini alla conquista del Nuovo The Mayflower (St. Martin’s Press, pp. 360,

Sguardi Misteri di Stefano Righi Mondo, nell’autunno del 1620, è un esempio $ 29.99). Un viaggio insidioso, ma uno spirito
da ricordare. La storia delle famiglie che indomito che portò Edward Winslow ad essere
andarono in America a fondare la colonia di amico di re Massasoit. Splendido auspicio.

Gialli Sparita da Palermo nel 1969, è uno dei grandi misteri investigativi del ’900. Ora l’olandese Arthur Brand, detective
dell’arte, cacciatore di opere scomparse (con successo, come nel caso dei «cavalli di Hitler»), giura: «So come recuperarla»

«LaNativitàdiCaravaggioèinSicilia»
di ROBERTA SCORRANESE
za nome, è uscita nelle sale in autunno
con la regia di Roberto Andò.
Eppure Brand si dice convinto che un
nome questa storia ce l’abbia. «Ho segui-
to gli aspetti più controversi della spari-
zione del Caravaggio — dice — e cono-
sco le varie versioni: da quella che lo vor-
rebbe rosicato dai topi a quella, forse la
più diffusa, che lo vuole fatto a pezzi da
un mercante svizzero al quale era stato
venduto dalla mafia e venduto così, a
frammenti, a qualche mese dalla spari-
zione. Ma io ho parlato con alcune perso-
ne delle quali mi fido: mi hanno assicura-
to che il dipinto, del tutto integro, non ha
mai lasciato la Sicilia». Per la verità que-
sta è una versione fornita anche da un
collaboratore di giustizia, Franco Di Car-
lo, il quale nell’estate scorsa sostenne di
aver visto la Natività nel 1981 — anni do-
po il furto — nella casa di un boss di Par-
tanna Mondello, sobborgo di Palermo.
Ma chi possiede adesso il Caravaggio?
«La mia tesi, che poi è quella dei miei in-
formatori italiani — sostiene il detective
olandese —, è che la tela adesso non sia
più in mano alla mafia. Apparterrebbe a
una famiglia che teme di farsi avanti per-
ché quella tela indubbiamente “scotta”. È
una delle situazioni più frequenti in que-
sti casi: inizialmente l’opera sparisce per
mano della criminalità ma poi, dopo tan-
ti anni, finisce nelle case di persone di-
stanti da quei mondi, o almeno non im-
plicate direttamente con la malavita.
Qualche volta il proprietario ha acquista-
to il bene in perfetta buona fede. E sa che

«I i
cosa accade spesso? Che decida di libe-
o ho bravi informatori rarsene per non avere problemi. È così
sparsi in tutto il mondo. E che i Picasso e i Matisse finiscono brucia-
quelli italiani mi dicono ti, nello stupore di tutti». Brand dichiara
che la Natività di Caravag- che quest’anno, a coronamento di una
gio, sparita da Palermo nel carriera di successo, si trasferirà tempo-
1969, si trova in Sicilia ed è perfettamente raneamente in Sicilia per cercare quello
integra». Una cosa è certa: Arthur Brand L’investigatore che è il Sacro Graal per chiunque faccia il
ha davvero bravi informatori, cioè una re- Arthur Brand è uno storico suo lavoro. E, tramite «la Lettura», dif-
te internazionale di contatti che gli ha dell’arte e investigatore fonde un appello: «Oggi l’interesse di tut-
permesso di diventare uno dei detective olandese. Vive e lavora ad ti è che quel dipinto torni a casa. Per que-
dell’arte più noti e affidabili. Perciò le pa- Amsterdam, dove ha sto mi rivolgo a chi lo possiede in questo
role che l’investigatore olandese ha deci- fondato una società di momento e lo invito a farsi avanti, anche
so di affidare a «la Lettura» a cinquan- consulenza attraverso la contattando me, se preferisce, in modo
t’anni dal furto più clamoroso della storia quale collabora alle ricerche che io poi possa fare da tramite con le
dell’arte del Novecento vanno lette attra- di dipinti, sculture forze dell’ordine e trovare soluzioni affin-
verso una molteplicità di significati. e documenti antichi ché gli innocenti non ci rimettano e non
Brand parla dai suoi uffici di Amster- trafugati o scomparsi si sentano posti sotto accusa».
dam, città dove vive e lavora. Ha appena misteriosamente.
concluso un ritrovamento al quale teneva Tra i ritrovamenti più
molto, un mosaico di epoca bizantina importanti, quello dei
che era stato trafugato da un luogo di cul- cosiddetti «cavalli di Hitler», Brand sottolinea più volte che le sue
to di Cipro dopo l’invasione turca del una scultura in bronzo di intenzioni non sono e non sono mai state
1974. «Un lavoro che mi ha impegnato Josef Thorak che ornava la quelle di sostituirsi ai Carabinieri, specie
per tre anni — racconta — e sa che cosa Cancelleria del Terzo Reich al Nucleo per la Tutela del Patrimonio
ho fatto nella maggior parte del tempo? (nell’immagine in alto) culturale (che elogia con parole come «la
Ho aspettato. Il mio lavoro non è per per- migliore forza al mondo in
sone poco pazienti». Protagonista di nu- questo settore»), bensì si
merosi ritrovamenti (dai cavalli di bronzo propone come intermedia-
spariti dal palazzo della Cancelleria di Hi- rio, come un «ponte» tra
tler durante la Seconda guerra mondiale un eventuale proprietario
a diverse tele di Salvador Dalí e di Tamara del dipinto e la giustizia.
de Lempicka), Brand ha collaudato un Poi, a proposito di Graal,
metodo: lui interviene a freddo, cioè uno Brand rivela l’altro grande
o due anni dopo la scomparsa di un’ope- oggetto del desiderio di
ra d’arte, «quando le indagini della poli- tutti quelli che fanno il suo
zia diventano, per forza di cose, più rare- lavoro, cioè il Cristo nella
fatte, perché loro hanno altro a cui pen- tempesta sul mare di Gali-
sare», puntualizza. lea, l’unico paesaggio ma-
rino dipinto da Rembrandt
nel 1633 e rubato dall’Isa-
bella Stewart Gardner Mu-
Quindi il detective si cala in un sotto- seum di Boston nel 1990.
bosco fatto di trafficanti, piccoli e grandi, Anche questo è un enigma
di mercanti più o meno equivoci, di me- che ha alimentato sugge-
diatori che poi si dissolvono. Fa doman- nell’ambiente, si può usare il grimaldello Seicento, durante il soggiorno siciliano), La caccia stioni cinematografiche, musicali e tele-
de, compone piste e semina le sue della giustizia. Il gioco sta nell’avvicinare avvenuta nell’ottobre del 1969, è una sto- Nell’autunno scorso il visive. Il detective olandese ci lavora da
«esche». Quindi si siede e aspetta. «Pri- i rivali del ricercato e l’abilità di quelli co- ria nera dalla struttura simile a un ro- detective ha ritrovato un tempo ed è giunto a una conclusione:
ma o poi — dice — qualcuno si farà vivo. me me risiede nell’individuare il prima manzo di Sciascia. Mezze verità, bugie, mosaico di epoca bizantina «Sono convinto che si trovi nelle mani
Perché ci sarà sempre un personaggio possibile queste persone, diciamo, “inte- depistaggi, «soffiate»: le ombre si sono (qui sopra) trafugato da una dell’Ira, l’Irish Republican Army. Eppure,
implicato nella vicenda che ha interesse ressate”». stratificate sulle ricerche e ormai si con- chiesa di Cipro dopo il Caravaggio resta il principale obiettivo.
affinché un’opera d’arte torni a casa. Fac- Però nel caso palermitano ogni dubbio fondono con le dichiarazioni di almeno l’invasione turca del 1974. In un paese come l’Italia la sparizione di
cio qualche esempio: potrebbe esserci un è lecito: la scomparsa della Natività con i sei pentiti di mafia, sconfinando nella A sinistra: la Natività un dipinto è una ferita che brucia anche
mercante concorrente al quale è stato santi Lorenzo e Francesco d’Assisi (la fiction. Tanto è vero che la vicenda ha di Caravaggio sparita da in chi italiano non è».
“soffiato” un affare e chiede vendetta. Se grande tela dipinta da Caravaggio per ispirato romanzi e film: l’ultima opera ci- Palermo nel 1969 della rscorranese@corriere.it
invece dall’altra parte c’è un falsario noto l’Oratorio di San Lorenzo nei primi del nematografica, dal titolo Una storia sen- quale si sono perse le tracce © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 35

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Le favole dei bambini indiani
Favole raccontate da bambini indiani che scritte e tradotte da Emanuela Sabbatini
Tarli parlano a tutti e restituiscono uno sguardo (prefazione di Bruno Vespa) e illustrate da

Sguardi Architetture di Severino Colombo fresco su un luogo lontano e non così diverso: Lorenzo Santinelli. Il ricavato va a favore
è L’India dei bambini (Armando Curcio Editore, dell’associazione Filo di Luce India (Aflin) per
pp. 36, e 14,90). Le storie sono state raccolte, progetti di sostegno e istruzione in Rajastan.

Luoghi Spazi per la socializzazione nell’orfanotrofio di Haiti, una «tenda pubblica» tra i migranti ad Atene, un progetto
per un’area comune in Niger. Due trentenni (uno di Milano e uno di Bolzano) ridefiniscono la missione di una disciplina

«M i
a quanti grattacie-
li possiamo anco-
ra costruire? L’ar-
chitettura del fu-
turo non è tanto
quella dei ricchi, basti pensare alle mega
bidonville di Africa, India e America Lati-
na. Tra dieci anni gli abitanti del mondo
che vivranno in slum e campi profughi
raddoppieranno, saranno oltre due mi-
liardi». Forte dei suoi 32 anni, si butta
avanti Bonaventura Visconti di Modrone.
Nome storico, interessi attuali, questo al-
lievo di Francesco Dal Co in jeans e ma-
glioncino e l’aria grintosa, terminati gli
studi, si è ritrovato a lavorare tra gli orfani
di Haiti, i profughi in Grecia e in Niger,
convinto com’è che l’architettura non
possa limitarsi a essere sfoggio di creati-
vità ma debba cimentarsi a migliorare la
qualità della vita delle persone. Al suo
fianco l’ex compagno di studi e ora socio
Leo Bettini Oberkalmsteiner, di due anni
più giovane. Il loro motto è «Taking ac-
tion through architecture» («agire attra-
verso l’architettura»), ma non vogliono
essere definiti attivisti. «Si tratta di un
modo diverso di intendere la professio-
ne, con un’attenzione al sociale», chiari-
sce Bonaventura.
Un programma ben sintetizzato dalla
loro «Maidan Tent» da poco installata

«Progettiamo piazze
nel campo profughi di Ritsona, a nord di
Atene: una grande tenda rotonda conce- L’appuntamento
pita come una piazza pubblica coperta Gli architetti Bonaventura
che ripara da sole e pioggia e può ospita- Visconti di Modrone,
re trecento persone. Perché nella sequen- 32 anni, milanese (qui
za di tende e baracche di qualsiasi campo sopra) e Leo Bettini
quello che manca di solito è un luogo di Oberkalmsteiner, nato a

per i campi profughi»


aggregazione. Un posto utile ad attenua- Bolzano 30 anni fa e
re il «trauma migratorio» causato dallo residente in Svizzera (più in
sradicamento di chi è costretto a lasciare alto), collaborano insieme
casa e affetti in fuga da guerre e povertà. nello studio Abvm in
Un luogo che aiuti a dare alla vita una progetti di architettura
parvenza di normalità. Così dopo due an- sociale e sostenibile.
ni di sopralluoghi e colloqui con gli 800 Giovedì 10 gennaio saranno
rifugiati bloccati lì in attesa di un per- al Politecnico di Milano (via
messo per spostarsi in Europa, ha preso Bonardi 9, aula B, dalle di ALESSANDRA MUGLIA
forma questo spazio «a spicchi», dove ol- 11,30 alle 14) per un
tre a svolgere attività collettive, come be- seminario su «L’architettura
re tè e consumare i pasti in compagnia, dello spazio pubblico
vedere partite e film, imparare un me- contemporaneo». Dopo
stiere, giocare, si possono ricavare am- un’introduzione della
bienti privati come ambulatori medici. docente Lucia Tenconi,
«Ho verificato l’importanza dei diversi presenteranno i loro progetti
gradi di separazione dello spazio nel pro- realizzati ad Haiti
getto precedente, l’orfanotrofio di Haiti (case orfanotrofio, 2016),
— dice Bonaventura —. Qui oltre allo in Grecia (Maidan Tent
spazio privato delle case, sorta di “cuccia” nel campo profughi
utile a sostenere i piccoli vittime di vio- di Ritsona, 2017, nelle foto a
lenze, sono state previste verande semi- destra di Delfino Sisto
private, e uno spazio esterno pubblico Legnani e Marco Cappelletti)
per la socializzazione». Commissionata e quello in partenza
da una Ong e completata nel 2016, l’opera in Niger (insediamento per
ha vinto l’AZ People’s choice award. sfollati a Diffa, 2019, nella
foto grande in alto un
disegno del progetto).
I due giovani architetti
«L’architettura come strumento o ar- racconteranno la propria
chitettura sociale, non è un’architettura esperienza personale, in
di emergenza, è un’architettura che crea particolare come sono
un’identità — puntualizza Bettini —. Si riusciti ad avviare questi
basa su progetti partecipati. L’idea viene progetti in autonomia
sviluppata assieme alla comunità che uti- senza appoggiarsi a grandi
lizzerà questa struttura». La «Maidan studi di architettura.
Tent» infatti è stata il risultato di un pro- Parte dell’intervento sarà
cesso corale: i progettisti hanno deciso di dedicato a consigli di ordine
coinvolgere non solo volontari e Ong, ma pratico su come muoversi
anche i migranti a cui la struttura è dedi- dopo gli studi per compiere
cata. Inaugurata un mese fa, ora l’Univer- i primi passi nel mondo
sità Bocconi di Milano ne sta monitoran- dell’architettura sociale:
do l’impatto sulla vita del campo. Intanto l’utilità di creare blog
«con Gianluca Rocco dell’Oim (Organiz- specifici su ogni progetto
zazione internazionale per le migrazio- nella ricerca di finanziatori;
ni), partner del progetto, visti i costi con- la necessità di dare riscontri
tenuti, stiamo tentando di installarne al- aggiornati sulla qualità e
tre in Grecia», raccontano i due colleghi. sull’avanzamento dei lavori;
Nel frattempo hanno avviato un nuovo il bisogno di fare squadra
progetto in Niger. «A maggio ero andato e trovare profili
a Niamey a trovare la mia fidanzata che e competenze necessari
lavora là per una Ong — racconta Bona-
ventura — mi sono ritrovato coinvolto pubblico domani potrebbe diventare un In attesa di finanziamenti invece i loro
nella costruzione di un nuovo insedia- mercatino: è uno spazio che mette in mo- progetti per migliorare la vivibilità di cit-
mento a Diffa», al confine con la Nigeria, to idee». Un progetto per portare svilup- tà come Milano: «Abbiamo disegnato dei
per i profughi in fuga da Boko Haram e i po. E sviluppo e tutela dell’ambiente so- box multifunzionali che possono servire
migranti climatici. Il progetto, chiesto da no le linee guida del loro studio, Abvm: per gli attrezzi di giardinaggio e pulizia
Marta Abbado di Cisp (Comitato interna- in ogni progetto si impegnano a rispetta- urbana, per caricare le batterie di cellula-
zionale per lo sviluppo dei popoli) e fi- re almeno uno dei 17 obiettivi Onu. «In ri o auto elettriche». In apparenza piccoli
nanziato da Unhcr e Cooperazione italia- Niger abbiamo previsto l’uso di acque progetti ma sorretti da un’idea di archi-
na, prevede anche qui l’alternanza di spa- grigie microfiltrate per l’irrigazione e tettura che punta in alto, curando la quo-
zi intimi, semi privati e spazi pubblici po- l’uso del bankò per le case» dicono. I la- tidianità spicciola di chi vive «in basso».
lifunzionali. «Quello che oggi è un orto vori partono a febbraio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
36 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Sguardi L’evento

L’appuntamento
Arte Fiera 2019,
Bologna,
SSS
Quartiere fieristico, Antico
Padiglioni 25 e 26, «Nel “Crocifisso”
da venerdì 1
a lunedì 4 febbraio, di Jacopo Bellini
(preview, giovedì 31 del Museo
gennaio, ore 11),
orari: venerdì-domenica,
di Castelvecchio
11-19; lunedì, 11-17 ritrovo tutta
(info: tel. 051. l’austerità
282111; artefiera.it)
Il percorso che caratterizza
L’edizione 2019 l’amore del
è la prima diretta da Simone
Menegoi (sopra, foto
Novecento per la
Pasquale Minopoli): sottrazione»
129 le gallerie presenti

Vuoi vincere un’opera?


nella Main Section, 18 nella
sezione Fotografia e Immagini
in movimento (l’unica
prevista per il 2019, affidata
alla direzione artistica
di Fantom) con 5 gallerie
presenti in entrambe
le sezioni. Cinque i progetti
inseriti nel programma
di quest’anno: Solo figura

S
e sfondo (a cura di Davide
Ferri); Oplà. Performing dal nostro inviato olo quattro giorni per decidere («Ma (nato a Verona nel 1970, critico, curatore e do- tate a presentare una scelta ristretta di artisti
activities (a cura di Silvia a Bologna li ho dovuti trattare!») e poco più di cente di arte contemporanea) anticipa a «la (non più di tre per gli stand piccoli e medi, fi-
Fanti); Arte e scienza (a cura STEFANO BUCCI quattro mesi, da metà settembre a Lettura»: «Non vogliamo rincorrere i numeri. no a 64 metri quadrati; massimo di sei per gli
dell’Opificio Golinelli); i Talk oggi, per mettere in piedi l’edizione È una scelta necessaria, quella del conteni- stand più grandi, fino a 128 metri). Tra le galle-
(a cura della rivista «Flash del 2019, quella in programma da ve- mento dei partecipanti, perché solo così pos- rie che partecipano per la prima volta: Norma
Art»); la lounge democratica nerdì primo a lunedì 4 febbraio a Bologna siamo offrire proposte attraenti». Mangione, Ermes-Ermes, Operativa, Una, Via-
creata da Flavio Favelli («Un’edizione nata in corsa che darà segnali saterna, Doppelgaenger. Tra i ritorni: Monica
nel Centro Servizi forti e precisi»). Simone Menegoi, neo diret- De Cardenas, Alberto Peola, Monitor, Studio
Le immagini tore di Arte Fiera 2019 (l’addio del predecesso- Sales, Bianconi, Renata Fabbri, Galerie Rolan-
In alto due opere che re, Angela Vettese, è arrivato all’improvviso do Anselmi. Un percorso che privilegia il mo-
Simone Menegoi definisce «con un caloroso messaggio di auguri via Saranno 142 le gallerie di quest’anno: 129 derno storicizzato (in pratica dai Sessanta in
per lui «fondamentali». email») sembra non aver paura dell’impresa nella Main Section e 18 nella sezione Fotogra- poi), ma che non vuole dimenticare il contem-
A sinistra: il Crocifisso (1436) che lo attende. Anche perché le sue idee a pro- fia e Immagini in movimento (l’unica prevista poraneo: Licini e Melotti, Basaldella e Manzù,
di Jacopo Bellini oggi posito della più antica fiera d’arte contempo- per il 2019, affidata alla direzione artistica di Medardo Rosso e Boccioni, Savinio e Arturo
al Museo di Castelvecchio, ranea d’Italia (nata nel 1974 nei padiglioni pro- Fantom, piattaforma curatoriale nata tra Mila- Martini, Accardi e Fontana, Manzoni e Schifa-
Verona. A destra: gettati da Kenzo Tange, 48 mila visitatori nel no e New York nel 2009): cinque gallerie sono no, Burri e D’Orazio. Un invito accolto, quello
un particolare di Erste 2018) sono chiare, anzi chiarissime: «Più sele- presenti in entrambe le sezioni. La prima pa- alla riduzione degli artisti per stand,che ha
Werksatz (1963-1969) zione, proposte più curatoriali, un’identità rola chiave del nuovo percorso di Arte Fiera, prodotto una serie di stand monografici («Un
di Franz Erhard Walther sempre più italiana perché è ciò che i collezio- per Menegoi, sembra essere «selezione»: per terzo del totale, una sfida vinta» per Menegoi):
al museo Mamco di Ginevra nisti vogliono». Questa la ricetta che Menegoi l’edizione 2019 le gallerie sono state così invi- quelli di Conrad Marca-Relli, Thomas Struth,
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 37

{
Altri pani quotidiani
Castagne come pane (quotidiano) a saziare fatta di lavoro e di cibi che arrivano dalla
Pazzi da collezione le bocche in una mensa contadina. Il museo
che ne racconta la tradizione è a Zocca
terra, è il filo conduttore che spiega anche la
ricetta del borlengo, impasto fatto con acqua,
di Maurizio Bonassina
(Modena). Il nome completo è Museo del farina, un uovo e, di festa, una fetta di lardo. E
Castagno e del Borlengo: la cultura umile, i visitatori, dicono i numeri, apprezzano.

SSS Tesi
LE NUOVE
FORME
DELLA FEDE
di CARLO BERTELLI

Contemporaneo
SSS di Arte Fiera abbiamo pensato — spiega Me-
negoi — a tre diverse mostre, con tre diversi
curatori, che raccontassero il profondo lega-
me tra arte e territorio ma anche la ricchezza
T rentadue opere di
artisti italiani
contemporanei,
tutti figurativi e orien-
«Franz Erhard delle collezioni della regione». A Ferri è tocca- tati verso temi del Nuo-
to stavolta il compito di celebrare il rapporto vo Testamento, pone
Walther con tra pittura, natura e individuo nell’arte non so- bruscamente la doman-
“Erste Werksatz” lo contemporanea: «Abbiamo pensato a Davi- da «perché arte religio-
de perché sapeva come muoversi, sapeva quali sa oggi?». Le opere scel-
ha messo a punto De Pisis c’erano a Ravenna e quello che na- te da Camillo Langone
una categoria scondevano la Fondazione dedicata al poeta per L’arte che protegge
estetica sospesa Balestra di Cesena, la Collezione del Museo ( fino al 13 gennaio al
della Ceramica di Faenza e la Collezione Mara- Palazzo dei Capitani
tra la scultura, motti di Reggio Emilia». del Popolo di Ascoli
la performance A ribadire il legame con il territorio, dal pri- Piceno) sono tutte ita-
mo al 3 febbraio, è prevista la settima edizione liane e di varie tenden-
e l’arte di Art City Bologna, il programma istituziona- ze e vanno dall’illustra-
partecipativa» le di mostre, eventi e iniziative speciali pro- zione realistica, e quasi
mosso dal Comune di Bologna in collabora- cinematografica, di

Fai la recensione!
zione con BolognaFiere proprio in occasione momenti del Vangelo a
di Arte Fiera. Coordinato dall’Area Arte Mo- gradevoli stilizzazioni
derna e Contemporanea dell’Istituzione Bolo- di immagini di santi e
gna Musei, per il secondo anno consecutivo sante cari al mondo
Art City Bologna si svolgerà sotto la guida di cattolico (sopra: Fulvia
Lorenzo Balbi, direttore artistico del Museo Mendini, Madonnina
d’Arte Moderna di Bologna (il Mambo). Prin- del cardellino, 2015).
cipale novità di questa edizione di Art City sa- Senza dubbio l’Italia
rà la durata più ampia: il nucleo dei tre giorni è un grande campo di
del weekend si dilata in una art week che, a osservazione visto che
partire dal 25 gennaio, traccerà un calendario per secoli non vi è stata

Simone Menegoi (Verona,


Sissi, Patrick Tuttofuoco, Elisa Montessori, Pa- di avvicinamento all’apertura di Arte Fiera. qui opera di scultura o
olo Cotani, Bernd Ribbeck, Massimo Kauf- di pittura che non fosse
mann, Paolo Gioli. «Il senso della proposta — di ispirazione religiosa.
spiega Menegoi — dovrebbe essere chiaro:
«Privilegiare l’approfondimento e la specializ- 1970) debutta alla guida L’idea di Simone Menegoi e della sua vice
«Il confronto con il sa-
cro — spiega il curatore
zazione, incoraggiando i galleristi a privilegia-
re progetti ambiziosi e dal taglio curatoriale».
Menegoi (una laurea in Filosofia estetica al-
di Arte Fiera Bologna, Gloria Bartoli è quella di intraprendere un
percorso di rinnovamento su tutti i fronti, dal-
l’immagine grafica al web dove ogni mercole-
— non è per nulla infre-
quente nelle opere degli
artisti contemporanei,
l’Università di Bologna, diploma post-laurea
in Organizzazione e comunicazione delle arti la più antica rassegna dì «un personaggio legato al territorio segnala
una collezione, una mostra, un’opera che tro-
con una tensione spes-
so sottovalutata e anco-
visive all’Accademia di Brera) immagina la sua
Arte Fiera come un work-in-progress che ac-
canto alle due sezioni principali nasconde cin-
del nostro Paese sulle tendenze va di particolare interesse» (la Collezione Ver-
zocchi di Forlì per Ferri, la Certosa di Bologna
per Roberto Grandi). Sarà dunque «una fiera
ra tutta da evidenzia-
re». D’altra parte solo
quando s’imposero
que progetti che si preannunciano ricchi di
sorprese.
del mercato contemporaneo. che fa della propria italianità un punto di for-
za, ma con uno standard di qualità internazio-
altre forme d’arte, come
la natura morta o il
Particolarmente interessante s’annuncia
Oplà. Performing activities (curato da Silvia A «la Lettura» — che gli ha nale, una fiera che sfrutta la propria forza sul
moderno e l’arte postbellica ma che guarda al-
paesaggio, s’incomin-
ciò a distinguere anche

chiesto di indicare due opere


Fanti), «un programma di performance in fie- le tendenze contemporanee, una fiera che raf- un’arte d’ispirazione
ra, ai suoi margini e nella città» che prevede, forza il suo legame con Bologna e la sua regio- religiosa specifica, di-
tra l’altro, una sorta di riffa («o di baratto») di ne», legame ribadito dall’allestimento dei la- versa dall’arte comune-
idee firmata da Cesare Pietroiusti: «Ventidue
artisti internazionali metteranno in palio una fondamentali del suo «museo» boratori didattici dell’Opificio Golinelli di Bo-
logna dedicati a Arte e Scienza e al ruolo
mente praticata. La
libera espressione del-
loro opera creata per l’occasione, i visitatori
saranno invitati a scrivere un pensiero ispirato
a una delle opere e a consegnarlo in una busta
personale (eccole qui in alto) formativo dell’arte per i ragazzi. Mentre è pre-
visto un fitto programma di conversazioni (i
Talk), affidato alla rivista «Flash Art» che si
l’arte si associava alla
libera interpretazione
delle Scritture, ma in
chiusa». Qualche nome («Pietroiusti li ha
scelti perché prima di tutto li stima»): Maria — spiega gli obiettivi della concentreranno «sull’arte in Italia oggi, sui
suoi legami con il passato, sulle sue prospetti-
verità non c’è nessuna
opera al di fuori del
Theresa Alves, Massimo Bartolini, Adam Cho-
dzko, Sam Durant, Jimmie Durham, Margheri- manifestazione: più selezione ve per il futuro».
Dal suo osservatorio privilegiato Menegoi
mondo protestante che
possa eguagliare le

(al massimo tre artisti per gli


ta Morgantin, Ana Prvacki, Alessandra Spran- parla di segnali positivi («La presenza di certe versioni di Rembrandt
zi, Luca Trevisani, Luca Vitone. Chi vincerà? «Il gallerie con questi tempi ristretti non era del Figliol Prodigo.
visitatore che, secondo l’artista, sarà riuscito a scontata») e di un mercato «che passa ormai I Paesi di tradizione
mettere sulla carta un’idea altrettanto forte e
penetrante dell’opera, potrà portarsela a casa stand piccoli, al massimo sei più che altro proprio dalle fiere, mentre nelle
gallerie si coltiva soprattutto il rapporto con i
cattolica sarebbero
giunti al traguardo

per quelli grandi) e più italiani


gratis». Da cosa nasce la proposta, abbastanza collezionisti e si raffina la proposta dell’arti- tardi e con dubbia con-
inusuale all’apparenza, di una riffa d’arte e di sta». Poi conclude: «Se Arte Fiera vuole ritro- venzione. E la lotta di
idee? «Abbiamo voluto proporre — aggiunge vare una propria identità, deve puntare sull’ar- Giacobbe con l’angelo,
Menegoi, da sempre esploratore dei rapporti
tra scultura e altri media, in particolare foto- («perché è questo te italiana, perché i collezionisti vogliono tro-
vare qui i nostri giovani, i nostri Burri, i nostri
che Delacroix dipinse
verso il 1861 nella chie-
grafia — uno stand che fosse completamente
sottratto al “commerciale”, potrebbe sembra-
re una contraddizione, in realtà è una grande
che i collezionisti chiedono»). Manzoni, i nostri Fontana». E la sua fiducia
nel futuro il visitatore l’avvertirà sin dall’inizio,
da quel Centro Servizi spesso anonimo, che
sa parigina di Saint-
Sulpice non avrebbe
fatto scuola: a vincere
dimostrazione di libertà e di indipendenza».
Solo figura e sfondo, a cura di Davide Ferri,
Con una novità: una specie aprirà fisicamente il viaggio e che ospiterà una
nuova versione di Mobilia Essay (2015) di Fla-
sarebbero stati i mae-
stri, come Puvis de
è invece il titolo dell’altro progetto che riuni-
sce, per la prima volta nella storia della fiera, di lotteria in cui i visitatori vio Favelli (altro artista legatissimo al territo-
rio che sta, tra l’altro, lavorando con lo scritto-
Chavannes, che rinno-
vavano una tradizione

potranno portarsi a casa le


opere dalle collezioni istituzionali, pubbliche re Tiziano Scarpa a un progetto per il Teatro antica nella quale la
e private, di Bologna e dell’Emilia-Romagna, Comunale), assemblaggio di mobili in radica Chiesa potesse ricono-
primo episodio di un ciclo che prenderà il ti- primo Novecento qui trasformato in una loun- scersi.
tolo complessivo di Courtesy Emilia-Roma-
gna. «Per ognuna delle tre prossime edizioni opere regalate da alcuni artisti ge democratica per il pubblico. E per l’arte.
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38 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Sguardi ilCartellone .

PALAZZO FORTUNY PALAZZO PRETORIO

Il romanticismo delle rovine L’artista che esplorò


ma anche la loro devastazione tutte le forme dell’acqua
GALLERIA SABAUDA

La tempestosa natura di Bagetti


C i sono la nostalgia e il culto del passato cantati dal
Romanticismo. A volte si trova invece la possibili-
tà di una rinascita estetica. Oppure la testimo-
nianza di una recente devastazione, come quella del
Museo di Bagdad, fra denuncia e impegno. Futuruins a
N on c’è settore che Galileo Chini (1873-
1956) — pittore, illustratore, cartello-
nista, ceramista, scenografo — non
abbia lasciato intentato, in una sempre cu-
riosa esplorazione del nuovo. Tempestiva-
che piaceva a Napoleone e Carlo Felice Palazzo Fortuny a Venezia (fino al 24 marzo, fortuny.vi-
sitmuve.it), a cura di Daniela Ferretti e Dimitri Ozerkov
mente partecipe dell’Art Nouveau europea,
autore di opere che trionfarono alle Bienna-
con Dario Dalla Lana, contiene 250 opere, 80 delle quali li veneziane di inizio secolo, sostenitore di

N el progetto dell’Accademia Albertina di Torino dedicato alla


diffusione dell’acquerello in Piemonte si inserisce anche la
mostra Ad acqua. Vedute e paesaggi di Bagetti: tra realtà e
invenzione (museireali.beniculturali.it), aperta fino al 31 marzo alla
Galleria Sabauda, in cui sono esposte opere di arte grafica e dipinti di
provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo. Quadri,
sculture, installazioni, fotografie, video in una lunga
linea che parte dai resti egizi e greco-romani per arriva-
re a Parmigianino, Veronese, Caspar David Friedrich
(sotto: Il Sognatore / Rovine del Monastero di Oybin,
un’idea di «decorazione totale» che ha im-
prontato i luoghi della villeggiatura di pri-
mo Novecento, Chini sedusse con il suo
gusto cosmopolita anche il re del Siam, per
il quale lavorò dal 1911 al 1913. Nella varietà
paesaggio del torinese Giuseppe Pietro Bagetti (1764-1831). Fu il suo 1835 circa), Ippolito Caffi, Alberto Burri, Anselm Kiefer, di esperienze, costante il richiamo all’acqua
maestro Pietro Giacomo Palmieri a convincerlo a dedicarsi a questa Sarah Moon, Anri Sala. Il tema delle rovine ricorre nel- (sotto: Cache-pot con pesci, 1925 circa). A
tecnica proveniente dall’Inghilterra e diffusasi nel territorio sabaudo l’arte ma la mostra nel palazzo veneziano non indica un confronto con altri interpreti di quella raffi-
all’inizio dell’Ottocento, ma poi Bagetti divenne talmente abile da percorso. Attraversa tempi e significati, propone fram- nata stagione (Nomellini, Zecchin, Cambel-
essere apprezzato persino da Napoleone e dal re Carlo Felice che lo menti di senso che il visitatore può montare e smonta- lotti, Rodin) e tra iridescenze ed echi esotici,
esortò anche a dedicarsi alla pittura d’invenzione. Magistrale resta la re. (alessandro zangrando) nella mostra Orizzonti d’acqua tra pittura e
sua capacità di rendere gli effetti meteorologici come si nota in Tem- arti decorative. Galileo Chini e altri prota-
pesta con nubifragio (1820 circa, sotto) ma anche la sua attenzione gonisti del primo Novecento (Palazzo Preto-
nella resa della natura indagandone le caratteristiche geologiche e rio di Pontedera, Pisa, fino al 28 aprile,
fisiche così come i più piccoli elementi botanici. (chiara pagani) palp-pontedera.it) risplende il riflesso del-
l’Arno, della laguna veneziana, delle fonti
termali dell’amata Versilia. (anna villari)

TORINO VENEZIA PONTEDERA (PI)


● ● ● ● ● ●
MANTOVA PARMA ROMA

MUSEO BARRACCO / EBRAICO

ABBAZIA DI VALSERENA
Il collezionista erudito
a cavallo di due secoli
La vita, poi l’architettura
Le visioni di Leonardo Ricci
G rande archeologo, collezionista,
mercante, viaggiatore ed erudito
nella Roma fra Otto e Novecento:

T
PALAZZO DELLA RAGIONE alentuoso, carismatico e affascinante, Leonardo un’esistenza conclusa tragicamente,
Ricci (1918-1994) si laurea alla facoltà di Architet- quella di Ludwig Pollak, nato nel Ghetto
La Rivoluzione d’ottobre è una festa tura di Firenze nel 1941: l’incontro con Giovanni
Michelucci, docente e architetto urbanista che nelle sue
di Praga (1868) e morto nel campo di
sterminio di Auschwitz in seguito al
e Chagall sale in braccio al critico opere antepone la «vita» al formalismo accademico, è
determinante. Lavora nel suo studio fino al 1946, vive
rastrellamento nazista di Roma del 16
ottobre 1943. Conosciuto soprattutto per
per qualche anno a Parigi, insegna negli Usa al Mit di il ritrovamento del braccio mancante del

C ome in processione, tutti in fila: musicisti, attori, figure — lo Harvard, in pieno Espressionismo astratto. Dal suo Laocoonte Vaticano (rintracciato sul
scriba, ad esempio — prese in prestito dalla tradizione ebraica. pessimismo esistenziale nasce il bisogno di abbattere banco di un rigattiere all’Esquilino),
C’è un uomo che ne porta in braccio un altro: il primo è Abram le barriere tra arte e vita, di fare comunità, progettare Pollak è ricordato fino al 5 maggio con
Efros, critico d’arte e committente, l’altro è Marc Chagall (1887-1985). spazi «che consentano la continuità dei singoli atti». La una mostra in due sedi romane, il Mu-
Che dell’enorme tela, 1,2 per 4,4 metri, è anche l’autore. Il pittore bie- mostra Leonardo Ricci architetto. I linguaggi della rap- seo Barracco (di cui Ludwig fu direttore
lorusso nell’Introduzione al Teatro ebraico si ritrae così (sopra: a sini- presentazione (fino al 7 aprile, leonardoricci.net) riflet- onorario, intitolato al barone e senatore
stra, dettaglio), come Gesù presentato al Tempio, solo che al posto di te sulle molteplici visioni del suo progettare, seguendo Giovanni, suo sodale) e il Museo Ebraico
San Simeone c’è il regista Aleksej Granovskij appollaiato su uno sga- le principali fasi della ricerca, tra la fine degli anni Qua- (museiincomune.it). Esposti cento pezzi
bello (a destra, dettaglio). La Rivoluzione d’ottobre diventa una festa, ranta e gli inizi dei Settanta del Novecento (sopra: Pro- tra archeologia e arte, oltre a foto e docu-
atmosfere oniriche e attualità si mescolano quando, nel 1920, Chagall getto per un palazzo per uffici a Milano / Schizzo di menti sintesi di una vita (sopra: Fritz
dipinge questo e altri 6 «teleri» per il nascente Teatro ebraico da ca- prospetto, 1960-1970), dalle suggestioni organicistiche Werner, Ritratto di Ludwig Pollak, 1925):
mera di Mosca. Capolavori che, concessi dalla Galleria di Stato Tre- di matrice wrightiana negli anni Cinquanta a quelle di l’amicizia con Freud, le grandi scoperte, i
t’jakov, fino al 3 febbraio saranno il cuore della mostra Chagall. Come natura espressionista dei Sessanta. (andrea fanti) sodalizi internazionali con ricchi colle-
nella pittura, così nella poesia (chagallmantova.it): percorso in 130 zionisti, da Edmond de Rothschild
opere allestito al Palazzo della Ragione di Mantova. (anna gandolfi) a J. P. Morgan.(edoardo sassi)
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 39

{
Giù nel suq
Nessun folclore, nessuna immagine stranota e si propone (in Italiano e inglese) di rivelare
Un’altra bellezza con effetto cartolina. «Suq. Unconventional una bellezza inedita, a partire dalla scrittura
di Alessandro Cannavò Sicily» è un semestrale (su abbonamento, dei racconti/reportage e dai servizi
suqmagazine.com) che racconta una Sicilia in fotografici. Dedicato a chi, malgrado tutto, sa
zona d’ombra. Nasce da una start up isolana cogliere il fascino enigmatico di questa terra.

CENTRO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA GUGGENHEIM MUSEUM

Il testimone Josef Koudelka: Così il contenitore


180 scatti dal fronte di Praga cambia il contenuto

P alermo e il suo Centro Internazionale di Fotogra-


fia (palermocapitalecultura.it) ospitano fino al 31
gennaio la mostra Invasion 68 Prague di Josef
Koudelka (Boskovice, Repubblica Ceca, 1938). Un viag-
gio attraverso 180 rare fotografie scattate durante l’inva-
Q uando il contenuto deriva dal
suo contenitore, lo racconta e lo
esalta. Pochi altri musei al mon-
do appaiono più adeguati del Gug-
genheim Bilbao a illustrare l’intreccio tra
THE INSTITUTE OF CONTEMPORARY ART / ICAM

sione della Cecoslovacchia nel 1968 da parte dei carri


armati russi. Koudelka non era ancora un fotoreporter
architettura, arte e narrazione dell’era
postdigitale e l’irruzione «rivoluziona-
Viaggio alle radici del femminismo
quando realizzò le immagini e per il fotografo scendere
per le strade della capitale Praga fu, come per molti
ria» della tecnologia nel design. È il te-
ma centrale della mostra Architecture
con la pioniera Judy Chicago
suoi concittadini, prima di tutto una questione di co- Effects (fino al 28 aprile; guggenheim-
scienza (sotto: Czechoslovakia, 1968, particolare, ©
Josef Koudelka / Magnum Photos). Nel 1969, grazie a
questo reportage, a Koudelka venne assegnata la «Ro-
bert Capa Gold Medal» con il nome di Prague Photo-
grapher e nel 1971 diventò membro dell’Agenzia Ma-
bilbao.eus), realizzata a due decenni
dall’inaugurazione di uno dei più iconi-
ci, mediatici e discussi poli culturali
della contemporaneità. Un museo che,
grazie al progetto di Frank O. Gehry (sot-
L’ Institute of Contemporary Art di Miami (meglio conosciuto
con l’acronimo Icam) è la sede della mostra Judy Chicago: a
reckoning (fino al 21 aprile; icamiami.org), un viaggio attraver-
so i primi trent’anni di produzione della grande artista statunitense
nata a Chicago nel 1939. Una delle voci pionieristiche del femminismo
gnum. In Cecoslovacchia quelle fotografie sono state to: disegno digitale, 1997) ha imposto nel mondo dell’arte (un mondo a lungo dominato dagli uomini), è
pubblicate per la prima volta 22 anni dopo essere state l’estetica del Decostruttivismo a livello passata nella sua carriera attraverso vari generi e correnti (dal figurati-
scattate. Un pezzo di storia firmato da uno dei più gran- globale, diventando un caso-studio di vo all’astratto), focalizzandosi nell’esplorazione del ruolo della donna
di fotografi contemporanei. (fabrizio villa) rigenerazione urbana. Curata da Manuel all’interno della società (sotto: Birth Tear / Tear, 1984). Trentasei opere
Cirauqui e Troy Conrad Therrien, la mo- in mostra accanto a un gruppo di 140 disegni scoperti nel suo studio
stra espone lavori di Didier Faustino, di Belem in New Mexico nel 2014 da Alex Gartenfeld, direttore artisti-
Oliver Laric, Maio, Nemesis e Jenna Sute- co dell’Icam, e che sono l’idea di partenza di questa mostra. Judy Chi-
la, oltre a tre progetti monumentali di cago non può essere definita come appartenente a una corrente, in lei
Frida Escobedo, Mos Architects e Leong ciò che è più interessante è il concetto, l’idea dietro ogni singola ope-
Leong. (alessandro martini) ra. Questa mostra ne è la dimostrazione. (maurizio francesconi)

PALERMO BILBAO MIAMI


● ● ● ● ● ●
NUORO ANVERSA BUENOS AIRES

FUNDACIÓN PROA

EX ARTIGLIERIA / MUSEO DEL COSTUME


«Statue» in fil di ferro
mosse dal vento
Maschere, marionette, quadri
Il Nobel popolare Dario Fo
I n una mostra retrospettiva organizza-
ta in collaborazione con la Calder
Foundation di New York, la Funda-

I quadri, tantissimi, sono meravigliosi. Isabella e Ar- MUSEUM OF CONTEMPORARY ART / MHKA ción Proa di Buenos Aires cerca in qual-
lecchino, Pulcinella ruffiano per fame, Tristano, che modo di riassumere sei decenni di
Arlecchino che dialoga con la sua donna (sopra),
San Francesco che parla agli uccelli, San Francesco che
Cento persone in un pezzo di seta: lavoro di Alexander Calder (1898-1976),
uno degli artisti più amati del secolo
parla ai porci, San Pietro si lamenta con Gesù per lo
scalpore che suscita la Maddalena, Franca con Jacopo
sculture da indossare di un outsider scorso (Alexander Calder. Teatro de en-
cuentros, fino al 13 gennaio, proa.org).
appena nato, Il Quarto Stato e Il Quarto Stato oggi sia- La curatrice, Sandra Antelo-Suárez,
mo noi. Poi le marionette della collezione privata. I
costumi di scena. Le maschere. È una mostra potente
quella distribuita tra l’Ex Artiglieria, dove gli spazi sono
imponenti, e il Museo del Costume di Nuoro. Si intitola
Il mondo popolare narrato da Dario Fo (1926-2016) e
D omanda, perfezione, morte (e il cappello). Sono i temi ricorren-
ti delle installazioni, sculture e video del performer americano
James Lee Byars (Detroit, 1932 - Il Cairo, 1997). Originario del
Midwest, cresciuto in un clima di scontri razziali e di povertà per la
Grande Depressione, Byars è considerato un outsider dell’arte del
propone un percorso nitido, lineare e
fondamentalmente cronologico che
aiuta a visualizzare, senza interferenze,
la febbrile ricerca che ha costantemente
caratterizzato l’artista statunitense. Oltre
fino al 26 gennaio sarà a disposizione di tutti (ingresso dopoguerra, animato da poesia, teatralità, misticismo. Spirito noma- alle sue famosissime mobiles, sculture di
libero). È il primo di una serie di appuntamenti, si spe- de, viaggia in autobus per l’America, poi la fascinazione per l’Oriente, fil di ferro che si muovono al minimo
ra annuali, in cui Il Nobel incontra i Nobel: Grazia De- il Giappone e lo shintoismo lo portano a Kyoto, e nel 1969 in Europa, spostamento d’aria e che devono il loro
ledda, la padrona di casa, accoglie altri personaggi insi- in particolare in Belgio e nella stessa Anversa dove rimarrà fino al nome all’amico e sodale Marcel Du-
gniti dello stesso riconoscimento (graziadeledda.dario- 1994. James Lee Byars. The Perfect Kiss (fino al 20 gennaio, ensem- champ, si va da Animal Sketching, un
fo.it). Nelle due esposizioni, però, non ci sono opere a bles.mhka.be) è dedicata alle opere di quel periodo come Two in a vero manuale per disegnare animali
confronto: il materiale è tutto di Dario Fo. (elvira serra) hat, Five in a dress o A pink silk airplane for 100 (1969, sopra). «Non pubblicato nel 1926 (sopra: Untitled
so esattamente perché dovrei realizzare cose che uomini e donne pos- /Monkey, 1925) ai Critters, sorta di crea-
sono indossare allo stesso tempo — diceva Byars — ma penso che sia ture-silhouette realizzate nei primi anni
molto interessante, socialmente». In mostra anche una selezione di Settanta, passando per disegni, giocatto-
lettere inedite scritte da Byars ai suoi amici in Belgio. (silvia perfetti) li, gioielli e sculture «stabili». Il tutto
nutrito dall’inesauribile impulso ludico
dell’artista. (riccardo boglione)
40 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

FUORI Sul palco a parare bottiglie e lattine


per difendere il pianoforte di Jarrett
all’orecchio di Brusegan. «Jarrett è molto
scrupoloso, lo seguo in tutta Italia e prima di
ogni esibizione gli preparo tre Steinway

SCENA
gran coda, poi sceglie quello che lo convince
di più. Non sono stranezze: chiede al
pubblico la stessa attenzione che si presta a
un concerto di musica classica». Il lavoro

«N
di ALESSANDRO ZANGRANDO on potrò mai dimenticare quella quest’anno i 100 anni dell’azienda fondata dell’accordatore è simile a quello dello
sera a Trento, 10 luglio 1983. Il dal nonno a Camponogara (Venezia). psicologo. «A volte l’artista ha bisogno di
concerto iniziò alle nove e All’inizio produttrice, ora la Casa Musicale esser rassicurato — continua Brusegan — e
mezza. Dal pubblico partirono flash, Brusegan noleggia e, soprattutto, accorda vuole riprodurre alla perfezione il suono che
applausi scomposti, urla. Keith Jarrett, pianoforti in tutta Italia. In curriculum 8 mila ha creato in casa, quando studiava». Ne sa
infastidito, si alzò e se ne andò. Successe il concerti, dalla classica all’avanguardia e al qualcosa Brad Mehldau, jazzista
finimondo con lanci di bottigliette e lattine. pop, molti dei quali per Veneto Jazz. Claudio solitamente restio a tornare in scena dopo il
E io da solo, lì sul palco a difendere il mio Arrau, Nikita Magaloff, Martha Argerich, L’accordatore Massimo programma: «A Bassano del Grappa 10
Steinway, a parare gli oggetti come un Elton John, Neil Young, Rick Wakeman , Brusegan, 59 anni, anni fa ha concesso 8 bis». Il giorno prima a
portiere. Alla fine però ho salvato il Claudio Baglioni, Paolo Conte, Danilo Rea, nato a Camponogara Parigi nessuno. Miracoli dell’accordatura.
pianoforte». Massimo Brusegan festeggerà Stefano Bollani si sono affidati alle mani e (Venezia) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Maschere {
Salvate l’orso
Nei boschi del nord della Svezia, una giovane
viene trovata morta. Tutti incolpano un orso,
ma per Laestadius, fondatore del movimento
.
I(n)stantanee spirituale che a metà dell’800 si diffuse in
Scandinavia, si è trattato di omicidio.
Nathascia Severgnini
Teatro, musica, danza, cinema, televisione Finzione e realtà: Mikael Niemi crea Cucinare
un orso (Iperborea, traduzione di A. Albertari
e A. Scali, pp. 480, e 19), originale giallo
storico. Lo scatto è di Gabrielle Pallonetto, su
Instagram @sirgabrylob.

Le due monache
di Monza
Il Teatro Franco Parenti di Milano mette in scena
tra febbraio e marzo — in una coincidenza
cronologica — due lavori testoriani dedicati
all’infelice eroina manzoniana: Federica Fracassi
e Laura Marinoni interpretano Marianna de Leyva

N
di MAURIZIO PORRO on una, ma due monache di personaggi, come l’abolizione del con- schile, Il monaco di Monza di Sergio Cor- urla e la passione amorosa, ma anche un
Monza, Federica Fracassi e cetto classico del recitare per una vitale, bucci, con Totò, Macario, Taranto, Lisa animale che cerca di reagire». Come l’ar-
Laura Marinoni, si rincorro- continua improvvisazione degli attori, Gastoni nel ruolo del titolo e Celentano e senale delle apparizioni nei Giganti della
no e si passano il testimone ciascuno con i suoi umori e dubbi». Don Backy che ballano rock in saio: montagna, la monaca Fracassi convoca i
impersonando lo stesso per- La memoria la porta a evocare nei ri- trionfo, 290 milioni d’incasso nel lonta- fantasmi del suo passato («somiglio an-
sonaggio nato infelice due volte dal ge- cordi Testori che parlava di quel perso- no 1964. cora a uno zombie come in Rosmerholm
nio assoluto e solitario di Giovanni Testo- naggio «come del pilastro nero di tutta la Curioso che oggi, cinquant’anni dopo, di Ibsen da cui sono reduce»), evocando
ri. Si alterneranno i due ritratti che lo storia, attrazione formidabile per tutti gli la monaca torni a strattonarci dall’infer- il memento e il «momento dell’insemi-
scrittore, in uno dei suoi periodi più fero- altri, l’unica nel romanzo a sopravvivere no, mentre noi leggiamo a ritroso il tea- nazione del padre, una gravidanza non
cemente vitali, dopo L’Arialda, fece di senza riscatto» — figlia primogenita di tro di Testori che ha di suo il dono del- voluta che peserà per sempre in lei come
Marianna de Leyva, divenuta suor Virgi- un nobile spagnolo, il conte di Monza l’eternità con una lingua che sfida i lin- la colpa di essere venuta al mondo contro
nia Maria, Gertrude nel capolavoro man- Martino de Leyva, Marianna, divenuta guaggi. E le due brave attrici pronte al ve- il mondo».
zoniano. La monaca di Monza è del 1967 suor Virginia Maria (1575-1650), entrò in lo hanno una complice natura testoriana.
ma quando riappare nei meta teatrali convento a 13 anni, divenne suora a 16, Laura Marinoni — che debutta al Tea-
Promessi sposi alla prova è il 1983, con la madre di una bambina a 29 e almeno di tro della Pergola di Firenze a marzo e poi
regia di Andrée Ruth Shammah che coa- un altro figlio, frutti della relazione con il arriva al Parenti di Milano subito dopo — In scena, stretti nella forza del destino,
bitava e coabita oggi con la sua ispirazio- pluriomicida Gian Paolo Osio. ha già avuto in scena sofferenze spiritua- la monaca, l’amante Osio e la novizia Ca-
ne. Nella Monaca di Monza diretta da li: «Ho un destino per le monache e in terina, una delle vittime: «È la confessio-
Valter Malosti (che cura la regia e l’adatta- particolare guardo a questa, da lombar- ne della grande passione incarnata, il
mento dell’opera testoriana in scena al da, con una certa predisposizione che Cristo invocato e maledetto, il Verbo che
Franco Parenti di Milano da febbraio con Quel grido poetico uscito dalle sbarre sento nel Dna. Sono stata santa Rita e ho si è fatto carne e la carne che deve tornare
Federica Fracassi) la sventurata rivive co- dalla cella dove Marianna fu alla fine rin- recitato di Testori Passio Laetitiae et Feli- parola. Siamo in un testo di lunghi slanci
me in una cine-soggettiva la sua vita, sci- chiusa fu ascoltato, non certo con l’udito citatis e nella riduzione mia e di Malosti e respiri violentemente sospesi, chiusi
volando indietro fino al suo indesiderato fine di Testori, anche dal cinema, non la protagonista era ispirata a quella mo- quasi in cella, stretti e costretti: unica re-
concepimento. sempre con il dovuto rispetto: si pensi, a naca in cui l’autore riconosceva l’osses- azione il coltello e la bestemmia, invoca-
Ma bisogna riavvolgere un poco il na- parte I promessi sposi, a un film del 1947 sione di un essere in ostaggio al destino. zione verso una liberazione attesa da
stro e vedere i precedenti. Questa mona- di Raffaello Pacini con Paola Barbara av- Sono figure di grande erotismo e miste- sempre invano. C’è in Marianna de Leyva
ca che torna a esibire la sua sensuale e vinta a Rossano Brazzi; a uno di Gallone ro, calate nell’inferno della solitudine». una forza misteriosa e primordiale, ricca
colpevolissima disperazione, debuttò (1962) esperto di verdiani intrighi d’ope- Federica Fracassi, potentissima Ero- di sfumature che s’illuminano nell’unici-
con Lilla Brignone diretta da Luchino Vi- ra, amanti Giovanna Ralli e il distinto Fer- diàs, è invece stata finora solo una suori- tà del linguaggio disperato e assoluto. Mi
sconti, non senza polemiche con l’auto- zetti (Lilla Brignone era già nell’ombra), a na laica nell’ultimo film di Verdone (Be- piace isolare questa forza del testo, assa-
re, inseguendo un litigio nato sul set di quello di Visconti (Eriprando stavolta) nedetta follia) ma, riducendo il testo con lire il pubblico con la musicale e sinfoni-
Rocco e i suoi fratelli, che era il principe del 1969 con Anne Heywood e Antonio Malosti, carta bianca dalla famiglia Te- ca violenza delle parole e quella visiona-
Miskyn in gita alla Ghisolfa; poi fu la vol- Sabàto, un cow boy spaghetti nel ruolo di stori, ha coltivato le radici linguistiche rietà testoriana che mostra il Lambro e il
ta di Elio De Capitani che diresse Lucilla Gian Paolo Osio, che infine ebbe nell’87 il dello scrittore, inserendovi qualche gio- convento così come li vedeva lui quando
Morlacchi, l’unica attrice che visse due volto giovane di Alessandro Gassmann vanile e profetico brano di suoi racconti. li ha scritti».
volte il personaggio nei due testi. Laura nel film di Luciano Odorisio con Myriam «Non abbiamo modificato nulla, solo ta- «Mi piace — conclude Laura Marinoni
Marinoni che allora, giovanissima allie- Roussel, eroina di Godard. gliato e ridotto i personaggi a tre con una che sarà diretta dalla Shammah — rimet-
va, seguiva le prove, ricorda: «L’appari- La monaca, la sentenza severissima violenza sospesa che aleggia sopra le loro tere alla prova Testori oggi e quel modo
zione di Lucilla come Gertrude sembrava pontificia, un prototipo della sensualità teste nei voli lunghi di una lingua gonfia di tradire la teatralità classica. Il perso-
quella di madama Pace nei Sei personag- proibita, un melò disperso nella nebbia e addobbata di triplici, barocchi aggetti- naggio di quella monaca mi ricorda atro-
gi anche perché circolava intorno l’aria della nobiltà lombarda del 1600 con ru- vi. In qualche modo la storia di una don- ci destini, tutti gli amori proibiti che cer-
della trilogia sul teatro di Pirandello, mor di catene e scie di vesti vellutate. Ma na costretta a scelte non condivise si ri- chiamo nella potenza rivoluzionaria del-
c’era un continuo scambio tra persone e la monaca ebbe pure la sua versione ma- pete all’infinito: non è solo la carne che l’amore che finisce per avere un legame

SSS
strettissimo con la morte, il gigantesco
peccato della Passione. La storia di Virgi-
nia è tremenda, mostra una perversione
Federica Fracassi: «Abbiamo ridotto i personaggi a tre con una violenza sospesa che aleggia maggiore in chi la punisce rispetto a chi
subisce e va moltiplicata per i moltissimi
nei voli lunghi di una lingua gonfia e barocca. È la storia di una donna costretta a scelte non casi accaduti nel corso del tempo. Il fasci-
condivise che si ripete all’infinito: non è solo la carne che urla e la passione amorosa, ma no sta proprio nel creare un capro espia-
torio che la società ha murato vivo: a tut-
anche un animale che cerca di reagire». Laura Marinoni: «Quella monaca mi ricorda atroci to ciò la tonaca offre un plusvalore ecce-
zionale perché contiene assoluto e divi-
destini, tutti gli amori proibiti che cerchiamo nella potenza rivoluzionaria dell’amore» no e il sesso come piacere e condanna».
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DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 41

i
Memoria L’olimpiade del 1968
Nell’arte

Le opere di Testori
Nel corso della sua carriera
teatrale, Giovanni Testori
(qui sopra) ha raccontato
due volte la storia della
manzoniana monaca di
Monza, al secolo Virginia de
Leyva, prima in un testo che
la porta nel titolo, La monaca
di Monza, del 1967 andato in
scena con Lilla Brignone e
regia di Luchino Visconti; la
seconda volta la monaca è
nel cast un po’ pirandelliano
dei Promessi sposi alla prova
scritto nell’83 e andato in
scena al Pier Lombardo
(teatro alla cui fondazione
Testori attivamente
L’atletabianco
che(non)alzò
partecipò) con Franco
Parenti, la regia di Andrée
Ruth Shammah e la

ilpugno
partecipazione di Lucilla Gertrude pronta a entrare in monastero
Morlacchi nel ruolo della
monaca (unica attrice che Francesco Gonin (1837, olio su tela, particolare)

peridiritti
ha recitato entrambi i testi)
In cartellone
Ora, per uno strano caso del Chiesa di San Maurizio di Monza
destino del teatro, le due Sorge sul luogo del monastero
monache di Monza si di Santa Margherita
passano il testimone tra famoso per la vicenda della monaca di JESSICA CHIA

«Q
febbraio e marzo sul palco
del Teatro Franco Parenti, ex uesto Parlamento rico-
Pier Lombardo. La monaca di nosce lo straordinario
Monza va in scena dal 12 risultato atletico di
febbraio al 3 marzo, Peter Norman che vin-
protagonista Federica se la medaglia d’argen-
Fracassi (qui sotto, foto di to nei 200 metri a Città del Messico, in
Leila Pozzo) con Vincenzo un tempo di 20’’06, ancora oggi record
Giordano e Giulia Mazzarino, australiano (...) e riconosce il potentissi-
diretti da Valter Malosti. La mo ruolo che Peter Norman giocò nel
Fracassi è attrice di chiara perseguire l’uguaglianza razziale».
Quando il Parlamento australiano offre
le scuse ufficiali al suo atleta è il 2012.
Norman è morto sei anni prima, a 64
anni. A portare la sua bara, il giorno dei
funerali, sono Tommie Smith (1944) e
John Carlos (1945), i due afroamericani
passati alla storia per il black power salu-
te, il gesto di protesta, a pugni chiusi,
contro il razzismo. Questo avveniva alla
XIX olimpiade di Città del Messico, nel
1968 (vinta da Smith in 19’’83, seguito da
Norman e poi da Carlos), davanti a un
mondo (bianco) allibito.
La scelta di Norman di solidarizzare
con i due sportivi — con le conseguenti
vicende che lo esclusero dalla nazionale
di atletica leggera — sono raccontati nel
monologo teatrale Pugni chiusi, scritto
da Maurizio Boschini con la regia di
Gianni Marras (in alto nella foto di Gian-
si Campagnoli, da sinistra: l’attore Jaco-
fama testoriana, applaudita po Trebbi, Boschini e Marras). «L’idea
nel suo universo teatrale nasce quasi per caso, nel 2017 — raccon-
femminile (Erodiàs, La Signora di Monza ta a “la Lettura” Boschini, autore del te-
Cleopatràs e Mater sto, che nella vita è dirigente d’azienda
Strangosciàs). Nello stesso Giuseppe Molteni (1847, olio su tela) — quando Marras s’imbatte in questa
teatro Laura Marinoni (qui storia; così decidiamo di raccontarla per
sopra, foto di Fabio Lovino), i 50 anni dell’olimpiade messicana».
più volte religiosa in scena e Il monologo di circa un’ora vede in
interprete di una riduzione scena l’attore Jacopo Trebbi (sopra) che,
del testoriano Passio nei panni di Norman, racconta la sua vita
Laetitiae et Felicitatis, sarà la Ritratto prima e dopo la scelta di rimanere al
monaca con Luca della monaca fianco di Carlos e Smith. Una presa di
Lazzareschi nello spettacolo di Monza posizione che scontò per sempre: ab-
I promessi sposi alla prova bandonato, condannato dai media ed
che debutta a Firenze Mosè Bianchi emarginato dal mondo sportivo (nel
avendo nel cast un gruppo (1865 circa, olio su tela) 1972 venne respinto dai Giochi di Mona-
di giovani allievi del Teatro co e nel 2000 non fu invitato all’olimpia-
della Pergola il 12 marzo e de di Sydney come ex argento olimpico)
arriva a Milano dal 19 al 7 finì a insegnare educazione fisica.
aprile. Regia di Shammah «Il nostro scopo non è quello di fare
Interpreti televisivi uno spettacolo politico — puntualizza
Nella storia di questo Boschini — ma di portare il messaggio
personaggio ci sono, oltre a sociale di questa storia: quello di un
molti film, due versioni uomo che si è speso per mettersi dalla
televisive dei Promessi sposi parte dei diritti umani». Pugni chiusi è
(più la nota parodia del trio stato rappresentato durante eventi spor-
Lopez-Marchesini- tivi, in convegni, negli atenei: dall’espe-
Solenghi): la prima è del rienza teatrale, lo spettacolo si è fatto
1967 — stagione di grandi progetto sociale perché «noi non siamo
sceneggiati — diretta da una compagnia di teatro». E perché c’è
Sandro Bolchi con Lea ancora bisogno di storie che parlano del
Massari nel ruolo di Virginia, La monaca La monaca di Monza coraggio di una scelta. Pugni chiusi an-
che poi sarà impersonata, drà in scena, in una versione ridotta, il 19
nella successiva versione di Francesco Hayez Nicola Consoni gennaio alle Scuderie di Bologna (ore 18,
Salvatore Nocita del 1989, (1851 circa, olio su tela) (1861, olio su tela) evento gratuito; info: valdeb.it).
da Jenny Seagrove Corriere della Sera
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42 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 43

{
La piovra di Victor Hugo
«...L’aria e l’onda erano come assopite. La fanciullo...». Victor Hugo nel suo I lavoratori
Cambusa marea cresceva, non già a forma di onde, ma del mare lo descrive così. E poi nel romanzo di

Maschere Teatro di Nicola Saldutti d’un rigonfiamento. Il livello dell’acqua si Gilliat e Déruchette l’altra protagonista, la
alzava senna palpitazioni. Il rumore fioco del piovra: «...si condensa, si confonde con la
largo assomigliava al respiro di un penombra. Pare un’increspatura dell’onda».

Classici Scritta nel 1698, modificata nei secoli, rappresentata a Napoli per oltre 40 anni da Peppe Barra, «La Cantata
dei Pastori» continua a incantare il pubblico con i dialoghi fulminanti, la comicità, le allusioni. E con personaggi eterni

Magico Sarchiapone
Nessuno può resisterti
da Napoli FRANCO CORDELLI

U
na semplice lettera scritta a con i loro corpi e le loro voci da quaran-
mano mi invitava qualche taquattro anni l’hanno ripresa e portata
giorno fa a Napoli per assistere in giro per il mondo. È anzi al fine di isti-
a una replica de La Cantata dei tuzionalizzare la possibilità di accoglien-
Pastori. La lettera era firmata za in ogni dove che in autunno sono co-
da Peppe Barra, La Cantata non l’avevo minciate le pratiche, condotte da Nunzio
mai sentita nominare. Dissi sì a prescin- Areni, produttore e coordinatore del Di-
dere dalla mia ignoranza. Dissi sì e non partimento di musica di Napoli e Avelli-
ne sono pentito. Dovrebbero dire sì in no, per il riconoscimento da parte del-
tanti di più, amanti del teatro e non l’Unesco della Cantata dei Pastori come
amanti, non assidui frequentatori di patrimonio dell’umanità.
spettacoli dal vivo. Ma che patrimonio è poi questo patri-
Rinacque, La Cantata, nel 1974 ad ope- monio? Di certo, ora Concetta non c’è più.
ra di Renato De Simone con la Nuova Ma si tramandano ancora le dispute tra
Compagnia di Canto Popolare, condotta madre e figlio nel corso delle prove come
da Concetta e suo figlio Peppe. Erano gli momenti esilaranti non meno delle sce-
anni in cui si trasferirono a Marigliano, ne che poi si sarebbero viste «come
nell’entroterra napoletano, Leo De Berar- avrebbero dovuto essere»: uno scialo di
dinis e Perla Peragallo, in fuga da Roma, «equivoci dialettali, battute fulminanti,
per ritrovare traccia delle radici. Di che se comicità scurrile, allusioni alla vita ses-
non di quanto il teatro d’avanguardia an- suale» annotò tre anni fa Paolo Isotta.
dava sperimentando, ossia la medesima Merito al merito, Rosalia Porcaro, che è
cosa che La Cantata presupponeva dal Sarchiapone e sostituisce Concetta, è
lontano 1698, anno della sua nascita? un’attrice formidabile, con (così la de-
La Cantata, come attestò l’autore An- scrive la locandina) «una valigia piena di
drea Perrucci l’anno dopo, nasceva nel- sorprese, che non ha paura di niente e di
l’ambito teorico descritto nel suo trattato nessuno», maligna, cattiva e folle, e tut-
Dell’arte rappresentativa, premeditata e tavia, aggiungo io, implicitamente dalla
all’improvviso: proprio ciò che Leo e Per- parte degli angeli non già di quei diavoli
la fecero in uno degli spettacoli cruciali condotti dal loro Belfagor destinato a es-
di quel decennio, ’O Zappatore, e più tar- sere spazzato via dall’angelo Gabriello,
di in tanti altri, classici cui venivano ap- dalla sua possente voce (Gabriello è An-
portate variazioni «all’improvviso». gelo Smimmo, Belfagor è Francesco Iaia).
Non basta. Quel che ho fin qui detto lo
avrei potuto scrivere senza andare a Na-
poli. Assistendo allo spettacolo è spunta-

i
ta nella memoria un’altra associazione. Ai discorsi tra Razzullo e Sarchiapone
La porosità, o la disponibilità alla varia- censimento in Palestina), «vittima di tut- si alternano scene con cacciatori, pesca-
zione, del testo di Perrucci, non è l’antica- ti» nella speranza di mangiare. La lotta tori, pastori e i brevi, casti discorsi tra
mera (barocca) di ciò che massimamente contro la commedia dell’arte era bell’e di- Giuseppe e Maria. «Maria!/ Sposo dilet-
fu il nostro teatro d’avanguardia nel seco- chiarata con il suo mischiare lingua colta to!/ Sei stanca?/ Lasso sei?/ Lo conosco/
lo scorso relativamente al suo lasciare e arcadica e versi scurrili e dialetto. Lo vedo/ La tua tenera etade/ La tua de-
che la figura (l’immagine) prendesse il Ricorda un antropologo come Marino bole salma/ Non è avvezza al viaggio/
sopravvento sulla parola? Quanto si vede Niola che solo un secolo dopo «venne in- L’opera Mal si adatta al disagio/ Ma se il ciel vuo-
al Politeama è stupefacente non meno di trodotto, a furor di popolo, un altro per- La Cantata dei Pastori fu le così/ Ma se Dio il comanda/ So che
quanto si ode e, occorre sottolinearlo, sonaggio comico, Sarchiapone, barbiere scritta alla fine del Seicento contenta soffri/ So che lieto patisci».
musicalmente si ascolta dall’orchestra matto, in fuga per aver commesso due (1698) da Andrea Perrucci. In quanto all’idillio (poiché tale è) tra
(diretta dal maestro Luca Urciuolo) che omicidi». Ma Sarchiapone è descritto an- Racconta il viaggio di Razzullo e Sarchiapone meravigliosa è la
dal vivo suona ai piedi del palcoscenico: che come sibilla e mago e a noi, i meno Giuseppe e Maria per scena ottava del primo atto, quella dei
arie, duetti, trii, veri e propri cori: un be- giovani, rivela un mistero. Non ricordo se giungere al censimento di giochi di prestigio di cui Sarchiapone si
ne dell’anima, proprio ciò ch’era il fine accanto a Walter Chiari c’era Pietro De Vi- Betlemme, e le congiure di dichiara detentore. Sarchiapone trae dal-
dell’opera come in principio fu pensata co o Carlo Campanini. Ma ricordo benis- Belfagor e del suo la tasca un fazzoletto e lo mostra al com-
da quel signore nato a Palermo e che a simo d’aver sentito da ragazzino per la demoniaco seguito per pagno d’avventura: «E chisto? Che cos’è?/
Napoli divenne gesuita e scrittore, o me- prima volta in una scena tra i due, quella impedire la nascita di Gesù. E chesta è ’a sveltezza?… È nu’ fazzulette!/
glio drammaturgo. strana parola, che uno diceva e l’altro non Durante il viaggio la santa Che va subito a riposarsi rint’o cappiello
capiva. La parola Sarchiapone per me era coppia viene accompagnata mio; poi, alla parola uni, alla parola dui,
fino a ieri un enigma. Probabilmente ri- da Razzullo, scrivano alla parola tre, passa subito rint’o cappiel-
sultava buffa e strana anche per gli spet- napoletano assoldato per il lo/ Ma si tu faje chesto sì nu’ secondo
Ed entra qui in scena, insomma co- tatori dei secoli scorsi, ma l’arrivo di Sar- censimento, perennemente Mandrake/ Alè! Fazzoletto… Alè!... face-
mincia, La Cantata. Viene normalmente chiapone modificò notevolmente lo affamato; e Sarchiapone, tevi piccolo piccolo… così… bravo… (lo
descritta come il racconto del viaggio di spunto iniziale. «barbiere pazzo e omicida», nasconde tra le mani). Ecco qua: il fazzo-
Giuseppe e Maria verso il censimento di Il titolo, che prima era Il Vero Lume tra personaggio comico letto è sparuto…/ Ma si ’o tiene mmiez’e
Betlemme. Ma questo non è che il filo l’Ombre ovvero La Spelonca Arricchita introdotto alla fine del ‘700 mane!/ Staje ’mbriaco!.. Chilo sta n’ata
conduttore, il nerbo ideologico: si risol- per la Nascita del Verbo Umanato, diven- (non esisteva infatti nella vota int’o cappiello!».
verà con la nascita di Gesù, con la Reden- ne La Cantata dei Pastori ed essa sempre versione originale di La giacca a quadri gialli e neri e la gob-
zione. È tutto, naturalmente. Ma nei fatti più assunse carattere di contenitore per Perrucci) che, con il tempo, è betta di Rosalia e la faccia stupefatta del
narrativi appare sommerso dalla storia di lazzi e scurrilità. Al punto, ricorda ancora andato ritagliandosi un dolce, grande Peppe coprono la folgoran-
quanto si vede e ascolta. Il carattere sacro Marino Niola, che nel 1889 (era passato ruolo sempre più importante te scena tutta. Caverna o grotta o spelon-
del testo di Perrucci già prevedeva che un altro secolo) le autorità ne fecero so- Lo spettacolo ca, albero magro o vecchia quercia, ali
per ridare vita al teatro, per riportare al spendere le repliche. Lo stesso Benedetto Per quarant’anni, fino al nere del Demonio o suo giallo-oro cor-
teatro il pubblico, era necessario intrec- Croce ne decretò la fine. Ma non andò co- 2013, La Cantata è stata petto, luci angeliche di Gabriello, niente
ciare alla liturgia un elemento profano: sì. La Cantata fu ripresa da molte compa- messa in scena durante il ai due ladroni (che nulla rubano) resiste,
ed ecco il personaggio principale, lo scri- gnie e, come ho ricordato, De Simone periodo natalizio al teatro gli spettatori men che meno.
vano Razzullo (un gesuita spedito per il con la struttura musicale e i due Barra Trianon di Napoli dalla © RIPRODUZIONE RISERVATA

compagnia teatrale di Peppe

SSS SSS Barra: per queste feste lo


spettacolo è in cartellone,
fino a stasera 6 gennaio, al
SSS
La trama La richiesta Politeama di Napoli. Nelle Da vedere
È il racconto del viaggio Avviate le pratiche per foto: a sinistra Barra nei Meravigliosa l’ottava scena
panni di Razzullo; e sopra,
di Giuseppe e Maria verso il riconoscimento della con Rosalia Porcaro, del primo atto, quella
il censimento di Betlemme «Cantata dei Pastori», Sarchiapone, che aveva già dei giochi di prestigio
interpretato l’opera a fianco
Ma questo non è da parte dell’Unesco, come della madre Concetta nel
di cui Sarchiapone
che il filo conduttore patrimonio dell’Umanità ruolo di Sarchiapone si dichiara detentore
44 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Maschere Musica

i
Fabrizio De André
Nato a Genova il 18 febbraio
1940 e morto a Milano l’11
gennaio 1999, De André
(nella foto qui accanto) è
stato poeta, paroliere e
cantautore, tra i primi a
sostituire alle facili melodie
della «canzonetta» italiana,
ballate abitate da anime
perse, emarginati, derelitti.
La sua discografia si estende
nell’arco di tre decenni. Il
primo album pubblicato fu
Tutto Fabrizio De André del
1966; seguirono altri 13
album in studio, l’ultimo dei
quali è Anime salve del 1996
The André
Artista misterioso, The
André (nella pagina a
destra) si esibisce in felpa
con cappuccio calcato in
SSS
testa, occhiali scuri, The André
controluce sul palco. È nato su De André
come fenomeno web grazie
alle stranianti versioni di «Mi sono chiesto:
cover d’autore in cui come sarebbe se
omaggia De André unendo
la voce, gli arrangiamenti, il
Faber, con quella
suono di Faber con i testi sua voce da
della trap. Dopo due Ep, brividi, cantasse
Demos e Deluxe, venerdì 18
gennaio esce il suo primo “quel” genere
album, Themagogia - di testi? Così
Tradurre, tradire, trappare
(Freak & Chic/Artist First)
ho messo tutto
Gli omaggi su YouTube»
In occasione del ventennale

The André
della morte di De André, l’11
gennaio, Palazzo Ducale, a sbanfare l’aroma/ Mentre cucina qualcosa/ Di
Genova, la sua città, appetitoso»). «L’arrangiamento alla Faber di
organizza una giornata Habibi è coinciso con il periodo in cui la Rai
interamente dedicata a ha mandato in onda la fiction Fabrizio De An-
Faber, con una mostra e dré – Principe libero, c’era molta attenzione su
proiezioni video di interviste, di lui, era un tema “caldo”, soprattutto sui so-
apparizioni televisive, cial».

canta De André,
concerti. Dalle 15, Dori YouTube ha funzionato da trampolino di
Ghezzi, Cristiano De André e lancio. «In meno di una settimana sono pas-
alcuni amici — tra i quali sato da 10 a 100 mila visualizzazioni. Poco do-
Gino Paoli, Neri Marcorè, po hanno cominciato ad arrivare le prime ri-
Antonio Ricci, Fabio Fazio, chieste di spettacoli dal vivo. Ero scettico, pen-
Mauro Pagani e Luca savo che potesse funzionare solo sul web. In-
Bizzarri – ricordano Faber vece…». Invece prima ha preso corpo il
raccontando il «loro» De «Vendetta Vera Tour», partito in maggio («So-

l’amico fragile
André. A seguire, anche il no passato da “potremmo fare un tour” a 12
pubblico avrà a disposizione date in giro per l’Italia») e da poco concluso;
il microfono per una breve poi l’album in uscita a giorni, Themagogia.
testimonianza. A Milano, Tutti stregati dalla voce di Faber. Ma come è
dalle 20 alle 3 di notte, riuscito a imitarla così bene? «Ascolto De An-
Piazza del Duomo ospiterà dré da quando ero bambino, suonando e can-
la «cantata anarchica», tando sopra le sue registrazioni. In questo mo-
concerto autorganizzato con do si tende a imitare, a cogliere tutte le sfuma-

è una poesia trap


voci, canzonieri e strumenti. ture del timbro di voce. La mia tessitura vocale
Quest’anno la cantata si è abbastanza vicina alla sua. Il resto è solo alle-
diffonde anche a Roma namento. Cerco però sempre di “coverizzare”
(dalle 20 alle 2, Terrazza del testi il più possibile lontani dalla sua poetica, a
Pincio); Bologna (ore 20- funzionare penso sia proprio lo straniamento,
23, Piazza Maggiore); Torino l’effetto distonico tra la raffinatezza dei suoi
(ore 20-24, Duomo); Parigi testi e la totale assenza di essa nella trap».
(ore 21-2, Île De La Cité) The André ha ricevuto il plauso dei fan di
La trap Faber. Ma c’è anche chi l’ha accusato di «in-
È un sottogenere musicale fangare» la sua memoria. Lui replica: «L’unica

U
dell’hip hop, nato negli Usa. cosa che mi preoccupava davvero era come
«Trap» deriva da trap house, di LAURA ZANGARINI n azzardo e una promessa. Temera- che lo circonda — non si sa dov’è nato, né la l’avrebbe presa la famiglia di Faber, ero con-
case abbandonate dove si rietà e voglia di sperimentare, di sua vera età, se non che, come lui stesso ha ri- vinto che il gioco sarebbe finito con l’interven-
preparano e spacciano mettersi in gioco, di divertirsi. velato, ha «tra i 20 e i 30 anni» — ma per «il to della Fondazione». Invece? «Con Dori Ghez-
sostanze stupefacenti. «Pensa come sarebbe se De André piacere di conservare la privacy, a cui tengo zi ci siamo incontrati, ha voluto che le raccon-
È caratterizzata da basi cantasse la trap». È partito così il molto». Anche se, riconosce, «parte del gioco tassi come è nato il progetto e le è piaciuto
elettroniche cupe, uso progetto di The André, artista che canta cover sia proprio il non vedere. Serve a mantenere la perché in qualche modo aiuta i giovanissimi a
massiccio dell’autotune e e adatta la voce di Faber al genere più in voga sospensione dell’incredulità, ad aumentare la ricordare il nome di Fabrizio. Dori è stata gen-
suoni di ogni tipo e natura. I del momento, la trap, amata dai giovanissimi, suggestione. Ma non mi nascondo, cerco solo tilissima, mi ha incoraggiato ed è addirittura
temi trattati nei testi sono la una costola del rap che in Italia ha i suoi sacer- di fare in modo che non mi si veda troppo». venuta a uno dei miei concerti. Mi ha anche
vita di strada tra criminalità doti in Ghali, Sfera Ebbasta, Dark Polo Gang, invitato a cantare alcune mie canzoni in occa-
e disagio, la povertà, la Salmo, Izi. sione della presentazione, a Milano, di Anche
violenza, la droga, il denaro Un progetto che oggi, per uno che postava le parole sono nomadi (Chiarelettere). Un’oc-
Bibliografia su YouTube video fatti con un telefonino, si- Tutto è cominciato per gioco. Racconta: casione non priva di rischi, visto il parterre.
Tra i volumi usciti di recente gnifica un disco in uscita venerdì 18 gennaio «Con un amico ci inviavamo vocali WhatsApp Ma non mi hanno tirato niente — precisa ri-
sul cantautore: Federico (Themagogia - Tradurre, tradire, trappare, in cui imitavamo cantanti come Guccini, Fabri dendo The André —, per cui credo che il mio
Pistone, Tutto De André. Freak & Chic/Artist First), un tour appena Fibra, De Gregori, Tiziano Ferro. L’intuizione progetto di far toccare due mondi lontanissi-
Il racconto di 131 canzoni concluso (venerdì 4 e sabato 5 gennaio gli ulti- mi è venuta quando sono incorso nel “feno- mi alla fine sia stato capito».
(Arcana, pp. 222, e 16,50); mi due live, a Brescia e a Pistoia) e un altro le meno trap”. Mi sono chiesto: come sarebbe se
Anche le parole sono nomadi cui date sono in via di definizione. Il nome, in- De André, con quella sua voce da brividi, can-
(a cura della Fondazione nanzitutto. Un raffinato calembour, The An- tasse quel genere di testi?». Risultato: duecen-
Fabrizio De André Onlus, dré. E poi la voce: un timbro identico a quello tomila visualizzazioni per il primo video pub- «Penso che questo ragazzo abbia avuto
con testimonianza di Dori di Faber. Infine l’aspetto. Felpa con il cappuc- blicato su YouTube, The André canta Tran un’idea intelligente — conferma Dori Ghezzi a
Ghezzi, postfazione di Erri cio ben calcato in testa, un paio di occhiali po- Tran (cover di Sfera Ebbasta), oltre un milione “la Lettura” —. È riuscito ad accostare i testi
De Luca, Chiarelettere, larizzati a coprire il viso e, in concerto, un con- per Habibi di Ghali (tanto per capire di che co- della trap a Fabrizio. Un modo, superato lo
pp. 204, e 18); Enzo Gentile, troluce che lascia intuire più che mostrare. sa parliamo, ecco le prime cinque strofe della choc iniziale, per far arrivare le sue parole con
Amico Faber (Hoepli, Una scelta precisa fatta, spiega The André a canzone: «Mi piace fumare con lei della flora/ limpidezza. Un aspetto che non appartiene
pp. 264, e 17,90) «la Lettura», non per alimentare il mistero In altre città d’Europa/ Tenerla da dietro e molto al Faber pubblico, è l’ironia. In realtà in
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 45

{
L’illusione del libero arbitrio
Inghilterra, 1984. Stefan Butler fa colazione col Bandersnatch, film interattivo approdato su
Ciak, si legge padre. Nelle mani ha Bandersnatch, un libro-
gioco creato da Jerome F. Davies. Il ragazzo sta
Netflix il 28 dicembre. È lo spettatore a scegliere
cosa farà Stefan (si parte dai cereali) illudendosi
di Cecilia Bressanelli
lavorando a un videogame ispirato al libro. di muoversi liberamente sul percorso tracciato
Siamo nella finzione di Black Mirror - (per lui) dal creatore Charlie Brooker e soci.

SSS Tesi
CANZONI
PRONTE
PER IL JAZZ
di PAOLO FRESU

I l mio punto di vista


non deve necessa-
riamente collimare
con quello dei colleghi,
ma penso che la storia
del cantautorato italia-
no abbia fatto i conti
con gli aspetti genera-
zionali più che musica-
li. Molti dei nostri can-
tautori — a parte Lau-
zi, Tenco, Paoli o De
André, che casualmen-
te si riconoscono tutti

SSS in quella che si è defini-


ta la Scuola genovese
— hanno una musica
The André che è funzionale al te-
su sé stesso sto e dunque spesso
scarna, forse troppo,
«Avevo paura, perché possa fornire
temevo che la sua spunti e griglie armoni-
che ricche per il jazz.
famiglia e i suoi Diverso è per De André
fan potessero e diverso è stato per i
prenderla male. cantautori genovesi
perché, nella maggior
Per fortuna al parte dei casi, erano
primo concerto anche buoni musicisti
che amavano pure il
non mi hanno jazz. Senza fine di Paoli
tirato niente» o Mi sono innamorato
di te di Tenco sono dei
veri standard di jazz e

L’11 gennaio di vent’anni fa moriva Faber,


in assoluto direi forse Volume 8, di cui ho per non mi stupirebbe se i
sempre incisa nel cuore Amico fragile. Ma in grandi jazzisti decides-
realtà cambio ogni mese (e questo mese è la sero di riadattarli e di
che è stato poeta (prima di tutto) e cantautore. volta di Anime salve), e ogni mese è una nuova
riscoperta. Come per Rimini, su cui di recente
reinterpretarli esatta-
mente come noi abbia-

Oggi un ragazzo misterioso «tra i 20 e i 30 anni» mi sono molto concentrato per scrivere alcuni
arrangiamenti».
Tra i maestri dichiarati di Faber c’era Bras-
mo fatto da sempre con
il repertorio americano
di Porter o di Gershwin.
— con un cappuccio calcato in testa e un paio sens. The André che rapporto ha, invece, con
la poesia? «Ho cominciato a leggerla attiva-
Nel caso poi dei jazzisti
che prestano talvolta il

d’occhiali scuri sugli occhi, un amore «per Montale, mente, non a subirla, dopo i vent’anni. Non
sono un esperto, ma apprezzo in modo parti-
colare Montale, Leopardi e Rilke. E, anche se
suono alla musica dei
cantautori credo che
questo non sia suffi-
Hemingway e il sempre bistrattato Purgatorio tradotti non sono la stessa cosa, i versi di Allen
Ginsberg, Paul Verlaine e Baudelaire, quest’ul-
ciente per trovare una
relazione tra i due mon-
di Dante» — porta in giro la sua musica timo mutuato dai miei studi universitari in
letteratura. Ma non posso dire di più». Quan-
di. Vale a dire che di
rado i jazzisti hanno

adattandola al genere più ascoltato


do non è alla chitarra o non riscrive canzoni, messo veramente le
come passa il suo tempo? «Amo le escursioni mani all’interno del
in montagna. E andare al cinema: mi piaccio- percorso produttivo se
dai giovanissimi. «Ma nel mio cuore ho incisa per no i film di Woody Allen, Wes Anderson e
Stanley Kubrick. Avessi più tempo leggerei di
non, nella maggior
parte dei casi, aggiun-

sempre “Amico fragile”». Dori Ghezzi applaude: più». Autore preferito? «Hemingway. Tra le
letture invece l’Inferno e il sempre bistrattato
Purgatorio, di Dante, il mio amore da adole-
gendo poche note su un
brano alla fine della
produzione discografi-
«Sì, questo ragazzo ha avuto un’idea intelligente. scente; mentre avrei preso volentieri a sassate
Manzoni. Poi Calvino, Se una notte d’inverno
ca e poco prima dei
mix. Da questo punto

Unisce i linguaggi, avvicina le generazioni. un viaggiatore, e, tra i viventi, Michele Mari, in


particolare La stiva e l’abisso».
di vista Fabrizio era
ancora all’avanguardia

Fabrizio? Fabrizio avrebbe capito e apprezzato»


Racconta di avere iniziato a suonare la chi- perché ha da sempre
tarra da autodidatta intorno agli undici anni, lavorato non solo con
«Poi ho continuato da solo, senza prendere le- ottimi musicisti ma
zioni. Ho dato diversi esami al Conservatorio, anche con gruppi come
ma non mi sono diplomato. Ero già impegna- la Pfm o il violino di
privato era solidamente ironico, per cui sono ta: oltre a me e a suo figlio Cristiano ci saranno to con l’università, mi era impossibile fare en- Mauro Pagani e, non
sicura che avrebbe capito e apprezzato l’opera- gli amici di sempre: Gino Paolo, Neri Marcorè, trambi. Ho fatto parte di una cover band di ultimo, con Beppe Qui-
zione di questo artista». Conferma di essere Antonio Ricci, Morgan, Fabio Fazio, tra gli al- musica d’autore, suonavamo successi di Dalla, rici, con il quale ho
stata a un concerto di The André: «Ci sono an- tri. Anche il pubblico avrà uno spazio per rac- De André, qualche pezzo di Guccini. In seguito lavorato anche io co-
data per capire le reazioni del pubblico. In ge- contare il proprio Fabrizio, per condividere un sono entrato in un gruppo di musica elettro- producendo il cd Argilla
nere i fan di Fabrizio sono piuttosto “integrali- ricordo personale». Lei ne ha uno in particola- nica». In curriculum ha anche una collabora- di Ornella Vanoni. De
sti”. Questo giovane è riuscito invece a farsi re? «In questi anni ho raccontato tanto di noi, zione con Dolcenera, con cui ha registrato Cu- André ha la semplicità
apprezzare con la sua capacità di unire i lin- piccoli camei della nostra vita insieme, e mi ri- pido di Sfera Ebbasta: «Ero davvero in sogge- dei grandi. La capacità
guaggi, di avvicinare le generazioni. Incon- trovo talmente spesso a farlo, che non vorrei zione, lei una cantante vera, io un fenomeno di scrivere melodie
trandolo, ho scoperto una persona di cultura. un giorno ritrovarmi a falsare delle verità. Ri- del web. Invece è stata molto umile». Oltre a semplicissime ma non
Sa quello che fa: la sua operazione è sincera, cordo l’Agnata, in Sardegna, comprammo Faber, le sue esplorazioni musicali spaziano banali. Perfettamente
cristallina; si pone nei confronti di Fabrizio questo vecchio casale di pastori in granito che attraverso tutto il panorama del cantautorato funzionali ai suoi rac-
con cautela e rispetto». risaliva all’Ottocento. Come degli incoscienti italiano: «Per il resto ho gusti eclettici: mi pia- conti ma allo stesso
L’11 gennaio saranno vent’anni dalla scom- ci trasferimmo lì. Non c’era l’elettricità, faceva- Le immagini ce il rock Anni 70, il blues, il jazz. Bruce Sprin- tempo capaci di vivere
parsa di Faber. «Ma lui è sempre presente — mo luce con le candele. Non c’erano nemme- In alto, da sinistra: Fabrizio gsteen, i Pearl Jam. L’ultimo grande concerto a di vita propria. È la
sottolinea Dori —, come testimoniano le nu- no le porte, e parlo di quelle esterne... L’amore De André (1940-1999), cui ho assistito è stato proprio quello del Boss, semplicità di quelli che
merose iniziative a lui dedicate , soprattutto in fa fare cose veramente incredibili. Ma erava- noto anche come Faber, di cui sono un grande fan (album preferito: si prendono sul serio
occasione di questa ricorrenza. Tra gli eventi mo fatti così, credevamo in quel mondo, in cantante, musicista, poeta e Darkness on the Edge of Town), più di recente ma che allo stesso tem-
resta un punto di riferimento “la cantata anar- quella vita. Certo, poi ci fu il sequestro e tutto paroliere; The André, mi ha incantato il trombettista Wallace Roney, po sono pronti a dire
chica” che si terrà come sempre in Piazza del il resto. Ma nella vita si può sbagliare, ed è per giovane e misterioso artista al Blue Note di Milano». Ha mai pensato ai ta- che in fondo le canzoni
Duomo a Milano, un concerto autorganizzato questo che perdonammo i nostri carcerieri». che si è fatto conoscere lent? «Sono abbastanza critico nei confronti sono solo canzoni. A
dove persone comuni e musicisti, ognuno con cantando cover trap di questo genere di spettacolo, prima di tutto noi il compito di dare a
il proprio strumento, si ritrovano, cantando e interpretate alla maniera di perché dovrei mostrarmi e non mi piace met- loro un senso e di poter-
suonando le sue poesie. Quest’anno la cantata De André. Qui sopra: Dori termi in mostra. E poi perché, da quanto ho ne fare anche una filo-
si diffonderà anche a Roma, Bologna, Torino e Il Fabrizio di The André è invece quello ri- Ghezzi (1946), cantante e potuto vedere in questi anni, i talent li fanno sofia di vita…
Parigi. A Genova, la sua città, Palazzo Ducale flesso dall’ascolto compulsivo dei suoi album. dal 1974 compagna di Faber, meglio i giudici dei concorrenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ospita una giornata a lui interamente dedica- «Ma non ho un disco preferito — precisa —, che ha sposato nel 1989 © RIPRODUZIONE RISERVATA
46 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Maschere laLocandina .

NEKRASSOV
MUSICAL

SATIRA

COMMEDIA
Le fake news di Sartre
Notizie appetibili del 1955

I l Teatro de La Abadía di Madrid propone dal 17


gennaio al 24 febbraio l’unica commedia di
Jean-Paul Sartre, Nekrassov (sotto: il cast; info
e prenotazioni su teatroabadia.com), una feroce
critica al quarto potere e al suo posizionamento
ideologico per convenienza politica o economica.
Un testo che affronta la veridicità dell’informazio-
ne giornalistica e la manipolazione dell’opinione
pubblica nel segno della libertà e della democra-
zia. Scritta nel 1955, in piena Guerra fredda, l’ope-
ra è ugualmente valida anche nella nostra era di
disinformazione, post-verità e fake news. Al quo-
tidiano conservatore «Soir de Paris» urgono, per
sopravvivere, notizie «appetibili», siano esse false
o veritiere. Quale migliore dichiarazione delle te-
ROMA
stimonianze del ministro sovietico Nikita Nekras- BELLA FIGURA
sov, che ha appena «scelto la libertà»? Come in
tutti i suoi scritti, Sartre non sfugge alla riflessio-
ne sulla libertà individuale, le contraddizioni
Una coppia più una coppia
MILANO umane tra pensiero e azione, il confronto tra etica
personale e dovere morale. (alice grandi)
Il disagio è assicurato

U
SUPERMARKET. A MODERN MUSICAL... n cast stellare porta in scena, dal 9 gennaio
al Teatro Ambra Jovinelli, l’ultima opera del-
Scusi,èmagroilprosciutto? la scrittrice francese Yasmina Reza. Anna
Foglietta, Paolo Calabresi, Anna Ferzetti/Lucia
Tuttiincodaafarelaspesa Mascino, David Sebasti con Simona Marchini sono
protagonisti di Bella figura (sopra una scena), re-
gia di Roberto Andò. Un uomo e una donna si tro-

F enomenologia del supermercato. L’ansia da


prestazione, la frenesia che ci accompagna
mentre spingiamo il carrello. L’attesa infini-
ta, col numerino in mano aspettando il nostro
turno, al bancone della gastronomia; la massaia
vano nel parcheggio di un ristorante. Lei, Andrea,
madre single e impiegata in una farmacia, è anco-
ra in macchina; mentre lui, Boris, il suo amante,
piccolo imprenditore, sta cercando di convincerla
a uscire, malgrado si sia appena fatto scappare che
che invariabilmente chiede «il prosciuttino bello il ristorante gli è stato consigliato da sua moglie.
magro» e la salutista che cerca solo cibo vegano; i Entra in scena una seconda coppia, Eric e Françoi-
«furbetti della coda» alla cassa. La scoperta di nu- se, insieme a Yvonne, la madre di lui, e in breve
trire tutti lo stesso odio per chi ci fa perdere tem- emerge che le due coppie sono legate da un segre-
po. Nove attori e una partitura sonora di canzoni to imbarazzante. Una tragedia divertente: le nevro-
originali: tutto questo è Supermarket. A modern si dei personaggi spinte all’eccesso creano effetti
musical tragedy (foto), libretto, testi, musiche e capaci di provocare nel pubblico disagio sottile e
regia di Gipo Gurrado, in scena dal 15 al 27 gen-
naio al Teatro Fontana di Milano (via Boltraffio 21,
tel. 02.6901 5733, biglietti: da e 9,50 a 19). Una pa-
MADRID risate clamorose. Ore 21: biglietti da e 17 a 33. Info:
ambrajovinelli.org. (emilia costantini)

rodia su nevrosi, dipendenze e manie legate al-


RILETTURE

BAMBINI

l’inevitabile rito che la società dei consumi ci im-


pone. Uno spettacolo lieve e beffardo che sembra
voler suggerire di prendere la vita con più legge-
rezza. E se proprio dobbiamo usare un’arma, che
sia quella dell’ironia. (laura zangarini)

RIMINI
DESTINI

GENOVA
TEATRO DUSE

Don Chisciotte e Sancho


continuano a combattere
GORIZIA
CITA A CIEGAS

Buenos Aires, la panchina


«I n un borgo della Mancia, di cui non vo-
glio ricordarmi il nome, non molto tem-
po fa viveva un gentiluomo...». Don Chi-
sciotte di Miguel de Cervantes è la «storia di un
POMERIGGI D’INVERNO

uomo che non cede alle difficoltà o alle sconfit- Il pupazzo e la narratrice
delle vite che s’incrociano te»: così lo raccontano, in una rilettura vigorosa e
coinvolgente, Pino Petruzzelli (sopra) e Mauro Pi- in cerca della felicità
rovano, accompagnati in scena dal musicista
Alessandro Pipino. L’ingegnoso hidalgo, spiega

S u una panchina a Buenos Aires si incontrano


un anziano scrittore cieco, ispirato a Borges,
un bancario, una giovane artista, un’affasci-
nante signora, una psicologa. È il coinvolgente
thriller Cita a ciegas («Appuntamento al buio»)
Petruzzelli, «è un uomo il cui agire è tutt’altro che
folle». Nella sua relazione con l’altro eroe del ro-
manzo, Sancho Panza, «Cervantes permette a
ognuno di noi di rivedersi. Don Chisciotte e San-
cho Panza rappresentano l’eterno conflitto tra ciò
F ortuna e felicità: cercando l’una e l’altra Tzi-
go fa esperienze, attraversa pericoli, supera
diffidenze, conosce il mondo e scopre qual-
cosa su sé stesso. Un’avventura incredibile so-
prattutto perché Tzigo è un pupazzo di gomma-
dell’argentino Mario Diament, che coglie attraver- che vorremmo fare e ciò che possiamo fare». For- piuma (realizzato da Raffaele Scarimboli). Non è
so la letteratura i significati profondi del nostro se, ancora oggi, quello che del testo continua ad da solo in questo viaggio della vita, con lui c’è la
mondo di apparenze. Il caso beffardo svela sen- affascinarci è l’immortale desiderio «di continua- narratrice e burattinaia Daria Paoletta che — let-
tieri che si biforcano e si uniscono nel medesimo re a combattere per ciò che ci pare giusto e non teralmente — lo anima, lo sostiene e dà vita alla
istante lungo le vite. La complessità labirintica si per ciò che ci conviene». Dal 10 al 20 gennaio al sua storia (sopra insieme nella foto di Michela
scioglie in spire concentriche di verità impossibili Teatro Duse di Genova (biglietti: da e 20,98 a Cerini). Accade ne Il fiore azzurro, favola della
nella regia di Andrée Ruth Shammah di bella 30,94; tel. 010.5342400). (maria celeste rossi) tradizione tzigana diventata uno spettacolo di fi-
classicità, raffinata; capace di valorizzare i signifi- gura e di narrazione (che ha ottenuto il premio
cati del testo, la parola e l’attore. Si liberano ceco- In-Box Verde), proposto dalla compagnia foggia-
viane malinconie, esplosioni di libertà divenute na Burambò sabato 19 al Teatro Bratuz di Gorizia
ossessioni. Bravi tutti gli interpreti, Laura Mari- (viale XX settembre 85, e 6-8; ctagorizia.it) per il
noni, Elia Schilton, Gioele Dix (sopra), Sara Berte- ciclo «Pomeriggi d’inverno». Il pupazzo e la nar-
là e Roberta Lanave, in corsa lungo i sentieri in- ratrice invitano spettatori adulti e bambini (dai 6
crociati del thriller dei destini compiuti. Dal 15 al anni) a confrontarsi con i temi atavici e attuali
17 gennaio al Teatro Amintore Galli di Rimini (bi- della diversità, dell’accettazione del diverso e del
glietti: da e 10 a 27, tel. 0541.793811). (magda poli) valore dell’incontro. (severino colombo)
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 47

{
Gli spiriti barbarici
«Quando gli spiriti barbarici [riprendono di pensieri» e le testimonianze del passato:
Classicamente vigore] non solo soverchiano e opprimono gli Benedetto Croce (Filosofia e storiografia,
di Nuccio Ordine uomini che la [civiltà] rappresentano, ma si Bibliopolis), riflettendo sull’Europa distrutta
volgono a disfarne le opere […] e dalla guerra, fa coincidere i «nuovi barbari»
distruggono monumenti di bellezza, sistemi con i nemici della cultura e della storia.

SEEYOUSOUND MUSIC FILM EXPERIENCE IN TOUR

FILM

ROCK
VISIONI

La musica attraverso i film Le due chitarre intrecciate


(ma anche viceversa) degli Wishbone Ash

U nisce linguaggio visivo e acustico il Seeyou-


sound music film experience di Torino (25
gennaio-3 febbraio, Cinema Massimo, in-
gresso gratuito, seeyousound.org) che propone
proiezioni, dibattiti, concorsi dedicati alla setti-
L ondra 1969: reduci da diverse esperienze in
gruppi rock, quattro musicisti inglesi for-
mano gli Wishbone Ash. Si fanno notare per
gli insoliti intrecci a due chitarre e per la mancan-
za di un tastierista, quasi un sacrilegio agli albori
ma arte in chiave musicale. Il format, che nasce del progressive. Alcune date con i Deep Purple at-
da un’idea dell’associazione culturale Choobam- tirano il contratto con una major. Arriva il disco
ba, promuove un’immagine della musica filtrata d’esordio, Wishbone Ash (1970): il repertorio è
attraverso lo sguardo del cinema. A inaugurare la rock blues progressivo, il loro biglietto da visita è
rassegna, il 25 gennaio, il documentario-tributo Phoenix, 10 minuti di jam tra rilassate oasi e im-
alla vita notturna berlinese Symphony of Now provvise accelerazioni. Con Argus (1972) il grup-
(sotto). La stessa sera, l’Azimut club ospiterà il po coglie il grande successo, il repertorio si spo-
party d’apertura con il dj tedesco Alex.Do: classe sta verso il folk rock progressivo. Gli Anni 70 con-
1989, l’anno della caduta del Muro di Berlino, ama cludono la loro stagione migliore; continui sono i
spaziare dall’house alla techno. Arriva invece da mutamenti di formazione, con Andy Powell
Manchester un altro protagonista della scena eu- (1950, sotto), unico superstite del quartetto origi-
ropea, Krysko, resident al Warehouse Project del-
la sua città. Al festival si esibiranno alcuni com-
ponenti del gruppo Songs With Other Strangers,
CITTÀ VARIE nario, a mantenere in vita il glorioso marchio. Gli
Wishbone Ash continuano a girare i circuiti live
con successo, seguiti da un nutrito zoccolo duro
la punk band Franti e alcuni artisti dell’etichetta IL CINEMA RITROVATO di fan. Saranno in Belgio il 10 gennaio allo Spirit
discografica Inri. (maria egizia fiaschetti) of 66 di Verviers (biglietti da e 27). (renzo matta)
ApocalitticoHitchcock
Tornalarivoltadegliuccelli

U n film da vedere o rivedere, una paura da ri-


provare. È quella del 49° titolo di Alfred Hi-
tchcock (sopra), Gli uccelli (1963), che la Ci-
neteca di Bologna ha restaurato e ripresenta nelle
sale dal 7 gennaio per Il Cinema Ritrovato. Al ci-
nema (distribuzione.ilcinemaritrovato.it) Ed è un
piacere ritrovare un autore (furono i critici-registi
dei «Cahiers» a riconoscere la coerenza di uno sti-
le) e uno dei suoi titoli più emozionanti, una «fan-
tasia apocalittica». Un incubo sulla rivolta degli
uccelli che assaltano la popolazione partendo da
Bodega Bay, dove arriva la giovane Tippi Hedren.
Un film sull’angoscia e come ci si possa preparare
alla difesa o alla fuga; ma anche una metafora sul
bisogno di punire gli umani (in Magnolia piove-
TORINO ranno rane). Gli uccelli dimostra la sapienza nel
dosare le emozioni in un miracolo tecnologico:
gli attacchi dei pennuti sono portentosi. La troupe
VERVIERS
ne fu scioccata, miss Hedren sospese le riprese
SIGNS 2019 EUREGIO CENTRO CULTURALE
COREOGRAFIE

ACUSTICA

per un esaurimento. Fra gli attori Jessica Tandy,

Dialogo tra gesti e note magnifica decana del teatro. (maurizio porro)
Suoni e pause di Delago,
Bach oltre lo stesso Bach CITTÀ VARIE l’alpinista che strega Björk
OPERA

N el segno di Bach, oltre la musica. Un dialo-


go tra gesti e note, corpo e violoncello.
Danza e musica, arti sorelle e complemen-
tari, si incontrano in Signs 2019 (sotto), allestito
sabato 12 e domenica 13 alle 18.30 nella Sala degli
F in da ragazzo, si è fatto sedurre dalla monta-
gna, dai suoi suoni, silenzi e pause spesso
improvvise. Poi, Manu Delago (sotto), au-
striaco di Innsbruck, musicista e alpinista, 34 an-
ni, ha stregato Björk, la popolare cantante islan-
Stemmi del Teatro Massimo di Palermo (piazza dese con la quale collabora ormai di frequente. E
Verdi, biglietti e 10, tel. 091.8486000). In una ora Delago si appresta a «scalare» il letargo che
messa in scena di Alberto Cavallotti, il duetto tra avvolge la musica dal vivo in Alto Adige dall’Epi-
Damiano Ottavio Bigi, coreografo ed ex danzatore fania agli ultimi giorni del mese con un concerto
storico del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch limpido e raro. Sospeso tra «ambient» e «una
(tra gli interpreti del film Pina di Wim Wenders), certa» contemporaneità. Delago spiega così a «la
e il musicista siciliano Adriano Maria Fazio, spe- Lettura» i suoi lavori: «Musica acustica ma con
cializzato nel repertorio antico al violoncello ba- una forte componente visuale», dove si muovono
rocco, si riverbera, cercando tracce nascoste, in anche per spostamenti mentali montagne e bo-
un programma trasversale di partiture che acco- schi. Delago presenterà a Dobbiaco (provincia di
sta i Movimenti dalle Suites n. 1, 2, 3 di Johann Se- Bolzano, il 13 gennaio alle 18, Euregio Centro cul-
bastian Bach al settecentesco Capriccio in Do mi- turale, biglietti: da e 15 a 25) i materiali del suo
nore di Giuseppe Maria Dell’Abaco, a pagine più album Metromonk insieme con Isa Kurz (voce, vi-
contemporanee come Nepdalfele da Signs, Ga- olino e tastiere), Alois Eberl (fisarmonica e trom-
mes and Messages di György Kurtág a Quasi una bone) e Chris Norz (percussioni). Previste (e pro-
sarabanda di Orazio Sciortino. (valeria crippa) LA DAMA DI PICCHE messe) anche sorprese. (giancarlo riccio)
La «dama» di Cajkovskij
in diretta al cinema

G randiosi cori, intime arie e duetti appassio-


nati. Sono le memorabili musiche di Cajko-
vskij per La dama di picche (1890, il libretto
lo scrisse con il fratello Modest a partire dal rac-
conto di Aleksandr Puškin). La storia di German
(Aleksandrs Antonenko), soldato senza soldi, os-
sessionato sia dal gioco d’azzardo sia dalla bellis-
sima Liza (Eva-Maria Westbroek) da Londra arriva
in diretta, grazie a Nexo Digital, anche nelle sale
italiane martedì 22 gennaio alle 19.45 per aprire il
2019 della Royal Opera House al cinema. Sul po-
dio salirà Antonio Pappano, direttore musicale
della Royal Opera House. Via satellite, la produ-
DOBBIACO (BZ)
PALERMO zione originale di Stefan Herheim — che pone
nel cuore dell’azione lo stesso compositore (Vla-
dimir Stoyanov, sopra a sinistra) — sarà visibile
sugli oltre 1.500 schermi sparsi nelle 51 nazioni
che aderiscono all’iniziativa. La dama di picche è
cantata in russo con sottotitoli in italiano. Durata:
3 ore e 30 minuti, compreso l’intervallo (elenco
delle sale su nexodigital.it). (cecilia bressanelli)
48 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Percorsi (
Gli autori
Giuseppe Pollicelli (Roma, 1974) è giornalista,
poeta, regista e storico del fumetto. Ha diretto
con Mario Tani il documentario Temporary
Road. (una) Vita di Franco Battiato pubblicato
in un volume omonimo da La nave di Teseo
.

Biografie, inchieste, reportage, racconti nel 2018. Grazia La Padula (Cassino,


Frosinone, 1981) è fumettista e illustratrice.
Ha disegnato per l’editore francese Paquet le
graphic novel Le jardin d’hiver e Les échos
invisibles, pubblicati in Italia da Tunué.

Graphic novel Scrivere una tesina non le è mai venuto così semplice e la prima a
stupirsene è proprio lei, la studentessa del Centro Sperimentale di
di Giuseppe Pollicelli Cinematografia protagonista della storia. Forse la spiegazione di tanta
e Grazia La Padula facilità sta proprio nel film che è l’argomento della sua esercitazione...

Guarda chi si rivede:


DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 49

(
Il centenario del regista
Nato a Roma il 19 gennaio 1919, il regista
Antonio Pietrangeli non gode ancora di una
notorietà pari al suo valore. È autore di un’opera
ritenuta da molti un capolavoro, Io la conoscevo
bene (1965), e ha diretto altre pellicole di rilievo
come Fantasmi a Roma (1961), alla quale è
ispirata questa graphic novel, e Il magnifico
cornuto (1964). Annegò in mare a Gaeta (Latina)
nel luglio del 1968, durante le riprese di Come,
quando, perché, poi completato da Valerio Zurlini.

«Fantasmi a Roma» è uno dei capolavori del regista Antonio


Pietrangeli. Per raccontare la storia di spettri in lotta contro la
demolizione di un antico palazzo volle nel cast Eduardo De Filippo,
Vittorio Gassman, Sandra Milo, Marcello Mastroianni e Tino Buazzelli

un fantasma a Roma
50 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Percorsi Portfolio

i Visioni Un fotografo attraversa


il campo profughi di Dadaab,
in Kenya, dove donne fasciate
di stoffe variopinte sono in fila
per il cibo; la Repubblica
Democratica del Congo,
Il libro
in cui i bambini orfani si lavano
Resilient, in uscita
il 10 gennaio (Contrasto, nel lago Kivu; e poi il Mali, sotto
pp. 192, e 29, edizione
bilingue in inglese e
italiano), è il primo libro di
la minaccia degli integralisti
Marco Gualazzini (Parma,
1976), fotografo che islamici... Un decennio di viaggi ora
collabora con le più
importanti riviste nazionali e
internazionali,
raccolto in una mostra e un libro
il cui lavoro è rappresentato
dall’Agenzia Contrasto. con 85 immagini. Che cosa hanno
Il libro propone i reportage
realizzati da Gualazzini
in Africa dal 2009 al 2018.
in comune i soggetti ritratti?
Ottantacinque immagini che
testimoniano la «resilienza» La più impalpabile delle materie:
del Continente, tra guerre,
carestie e sfruttamento
delle risorse. Le fotografie
l’inestinguibile tensione della vita
sono accompagnate da
didascalie che spiegano umana verso il domani, specie
da parte di un popolo privato
il contesto in cui sono state
scattate. Il libro contiene
testi di Giampaolo Cagnin,
Domenico Quirico
e Gianluigi Colin in modo violento della propria
storia. Per chi possiede solo
La mostra
Resilient sarà presentato
per la prima volta a Forma
Meravigli, Milano,
il 31 gennaio alle 19.30, la memoria delle sciagure
da cui è scampato, vivere non può
in occasione della
inaugurazione della mostra
omonima, a cura di
Alessandra Mauro, che
resterà aperta fino al 31 che essere una fuga in avanti.
Una condizione di «amputazione»,
marzo (via Meravigli 5,
email: info@formafoto.it)
Le immagini
In queste pagine
anticipiamo alcune
delle immagini in mostra
ma anche fonte di grande energia:
e contenute nel volume
(©Marco Gualazzini/
questa umanità non ha più paura
Contrasto). Foto grande: la
coda per la distribuzione
mensile del cibo a Dadaab,
Kenya, il più grande campo
profughi del mondo (2016).
Nella fila di foto al centro, da
sinistra: l’antica scuola
Madrasa Madarasatu
Kafaliatu Ibrahim, a Kano, in
Nigeria, dove centinaia di
bambini imparano il Corano
(2013); il bagno degli orfani
nel lago Kivu, a Goma, nella
Repubblica Democratica del
Congo (2017); un uomo
trasporta sulle spalle uno
squalo martello nelle vie di
Mogadiscio, in Somalia,
territorio in cui le acque sono
state sfruttate dalla pesca
illegale, che ha distrutto un
intero comparto economico
(2015); alcune bambine
della scuola primaria a
Bosaso, in Somalia (2015).
Nella fila di foto in basso, da
sinistra: a Baidoa, Somalia,
la scorta di Abdirashid
Abdullahi Mohamed,
governatore della regione di
Bai (2015); un bambino a
Bol, Ciad, dove gli orfani,
spesso rifugiati nigeriani,
diventano mendicanti e
vivono in un clima di guerra
costante (2018); una madre
e il suo bambino, divenuti
profughi a causa della
siccità, ritratti nel loro rifugio
a Mogadiscio, in Somalia
(2017); a Diabaly, Mali, resti
bruciati di veicoli dopo
l’occupazione militare
dei jihadisti (2013)
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 51

{
Per la Guinea Bissau e per Capo Verde
Poesie per la libertà e un mondo migliore. Ramos de Sena Manteiro e Giovanni Maria
Soglie Versi d’amore e lotta contro il colonialismo
portoghese. È la solidarietà il collante della
Troianiello. Nato nel 1924 a Bafatá in Guinea
Bissau, Cabral fu assassinato nel 1973, senza
di Franco Manzoni
raccolta Rosa negra di Amílcar Cabral (Fefè, vedere l’indipendenza dei Paesi africani per
pp. 114, e10) tradotta da Maria Cecilia cui combattè: Guinea Bissau e Capo Verde.

Reportage Negli scatti di Marco Gualazzini


la spinta al futuro, nonostante i traumi

Volti d’Africa
La resilienza
delle donne
e degli uomini
senza passato
fotografie di MARCO GUALAZZINI
testo di EMANUELE TREVI

N
on è sempre facile comprendere in che senso le foto-
grafie scattate in Africa da Marco Gualazzini comuni-
chino a chi le guarda l’idea di una «resilienza», ovvero
di una reazione positiva a un trauma, all’opera di cir-
costanze avverse e potenzialmente annientatrici. Ep-
pure, il titolo che il fotografo ha scelto per il suo libro, Resilient, è
adeguato non solo alla materia, ma anche allo sforzo psicologico
che viene richiesto a noi che guardiamo questi reportage dall’in-
ferno comodamente seduti a casa nostra, a distanza di sicurezza
dalle guerre, dalle pulizie etniche, dagli stupri, dalla fame, dallo
sradicamento, dall’umiliazione quotidiana. È come se Gualazzini
ci chiedesse, davanti a ognuna delle sue immagini, un supple-
mento inconsueto di attenzione, qualcosa che vada oltre lo stu-
pore, la compassione, l’indignazione. Tutte queste emozioni ci
definiscono come esseri umani, e fanno sì che il «dolore degli
altri», come lo chiamava Susan Sontag in un suo saggio memora-
bile, sia in grado di manifestarsi per quello che è: un’ingiustizia e
un sopruso insopportabili.
Ma ognuna di queste fotografie a suo modo riapre la partita
quando sembrava arrivato il momento di voltare la pagina. In
Kenya, nel più grande campo profughi del mondo, una lunga fila
di donne somale, fasciate di stoffe variopinte, attende la distribu-
zione dei viveri. Su una strada di Mogadiscio devastata dai bom-
bardamenti, un giovane uomo scalzo, in tenuta da calcio, porta
sulle spalle un gigantesco squalo martello, perfettamente in
equilibrio. Nella Repubblica Democratica del Congo, i bambini di
un orfanotrofio di Goma si lavano nel lago Kivu. A Diabaly, nel
Mali centrale, alcuni passanti contemplano i resti di veicoli car-
bonizzati dopo che la città è stata liberata dall’occupazione degli
integralisti islamici di Boko Haram. Cosa hanno in comune que-
ste tessere di un mosaico sterminato? Dovendo azzardare una
risposta del tutto soggettiva, direi che il fotografo ha catturato la
più impalpabile delle materie: la caparbia, inestinguibile tensio-
ne della vita umana verso il futuro, che non è certamente una
caratteristica esclusiva dell’Africa e degli africani, ma che in Afri-
ca possiede un’intensità quasi inconcepibile. La stragrande mag-
gioranza delle persone incontrate da Gualazzini nei suoi lunghi e
pericolosi viaggi è stata privata in modo violento e irreversibile
della propria storia. Per questi esseri umani, giovani o vecchi che
siano, la memoria è così sovraccarica di sciagure che per essere
tollerabile va ridotta al minimo e tendenzialmente estinta. La
memoria è il groviglio minaccioso di tutto ciò a cui si è scampato,
e l’essere vivi è un andare avanti, un movimento di fuga.
È proprio quello che testimonia, a un certo punto del libro-
viaggio di Gualazzini, Maria Hassan, incontrata in Ciad pochi
mesi fa. Questa giovane donna è stata rapita da una banda di
jihadisti e costretta a un matrimonio forzato. È riuscita a scappa-
re e oggi si definisce una «donna senza passato». Per tutti noi
che viviamo sull’altra sponda del mondo, e ci rivestiamo della
nostra storia come di una corazza, queste legioni di uomini e
donne «senza passato» sono diventati l’oggetto di opinioni, con-
troversie legali tra nazioni, dispute ideologiche. Hanno tirato
fuori da noi, come sempre accade, il peggio e il meglio: stupidità,
mancanza di compassione, ottusa indifferenza, ma anche atti di
coraggio e disinteresse, visioni lungimiranti, un esercizio attivo
dei doveri imposti dal senso di umanità. Ma quello che queste
fotografie ci invitano a considerare è talmente importante da
trascendere tutti i pareri, tutti i sentimenti, tutte le leggi. Troppo
facilmente dimentichiamo che ciò che è senza passato, proprio
in virtù di questa amputazione che è anche una fonte di energia,
è ineluttabile. E alla luce dell’ineluttabile, tante differenze che ci
dividono, mentre contempliamo stupiti l’avanzare di questa ma-
rea umana, diventano meno drammatiche, sono solo l’indice di
un certo grado di ingentilimento o di durezza collettivi, di aper-
tura o di paura suscitati dall’estraneo. Non è nemmeno detto che
la bilancia penderà stabilmente (come pure sembra) dalla parte
del rifiuto e della chiusura, ma ciò che emerge dal libro di Gua-
lazzini è una forza che, non sappiamo quando e in che modo,
finirà per prevalere. Come tutti i cittadini degli imperi vicini al
tramonto che si sono avvicendati nel corso del tempo, noi dob-
biamo imparare a vedere in tutto questo né uno specchio delle
nostre colpe né una dichiarazione di guerra, ma la forma, ancora
imprecisa ma non scongiurabile, di un destino. Questa umanità
non ha più paura di nulla, ed è troppo tardi per restituire a un
intero continente un passato distrutto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
52 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 53

Percorsi ilRacconto
Florent-Claude Labrouste non ha niente da rimproverare ai suoi genitori se non il
fatto di averlo chiamato così. Non corrisponde per niente al suo viso dai lineamenti
energici, persino brutali, che è stato spesso (almeno da alcune donne) considerato
virile. Florent-Claude è il protagonista del nuovo romanzo di Michel Houellebecq,
di cui anticipiamo i primi due capitoli. È lui che, appena sveglio, si rifugia
nel Captorix, magico farmaco basato sulla serotonina, l’ormone della felicità...

SSS Tesi
UNA CATASTROFE
PERSONALE
E COLLETTIVA:
UN MANIFESTO

DETESTO
dal nostro corrispondente a Parigi
STEFANO MONTEFIORI

ILMIONOME
S
erotonina è intanto un Houellebecq al cubo,
il dispiegamento più divertente e mai così
padroneggiato di temi, espressioni e tic già
presenti nelle opere precedenti. Ci sono l’im-
possibilità di amare di Estensione del domi-
nio della lotta, il sesso come toccante e fugace mo-

È
mento di verità di Piattaforma e Lanzarote, il fascino
per i supermercati, il gusto dei giudizi lapidari, l’in-
di MICHEL una piccola compressa bianca, ovale, divisi- senso quasi androgino. Non corrisponde affatto al mio sofferenza per i divieti (di fumare o di correre in au-
HOUELLEBECQ bile. viso dai lineamenti energici, perfino brutali per certi to, per esempio) che attraversano 25 anni di lettera-
Verso le cinque o a volte le sei di mattina versi, che è stato spesso (almeno da alcune donne) con- tura houellebecquiana, e quella visione della Francia
mi sveglio, il bisogno è al culmine, è il mo- siderato virile ma mai, proprio mai, il viso di un finoc- e di parte dell’Europa come lande deindustrializzate,
mento più doloroso della mia giornata. Il chio botticelliano. Quanto a Claude neanche a parlarne, parchi giochi per turisti, della Carta e il Territorio.
mio primo gesto è attivare la caffettiera mi fa pensare subito alle Claudettes, e appena sento pro- Se il penultimo romanzo Sottomissione, uscito
elettrica; la sera prima ho riempito il serba- nunciare questo nome mi torna in mente un agghiac- quattro anni fa, si fondava sull’idea della resa euro-
toio di acqua e il filtro di caffè macinato (di solito è Ma- ciante video vintage di Claude François ripassato a ripe- pea all’islam, Serotonina sembra più articolato. Por-
longo, sono rimasto piuttosto esigente in fatto di caffè). tizione in una serata di vecchi froci. ta a compimento l’opera dell’autore descrivendo —
Mi accendo una sigaretta solo dopo aver bevuto un pri- Cambiare nome non è difficile, ovviamente non in- con umorismo e tristezza — una catastrofe personale
mo sorso; è una costrizione che mi impongo, un succes- tendo dal punto di vista amministrativo, dal punto di vi- e collettiva insieme. Il protagonista Florent-Claude
so quotidiano che è diventato il mio principale motivo sta amministrativo non è possibile quasi niente, l’ammi- Labrouste, agronomo al servizio del governo francese
di orgoglio (va comunque detto che il funzionamento nistrazione ha come scopo ridurre al massimo le tue e dell’amministrazione europea, ricorre alla serotoni-
delle caffettiere elettriche è rapido). Il sollievo che mi dà possibilità di vita, sempre che non riesca molto sempli- na del nuovo farmaco Captorix per «affrontare con
la prima boccata è immediato, di una violenza stupefa- cemente a distruggerla, dal punto di vista dell’ammini- inedita spigliatezza i principali riti di una vita nor-
cente. La nicotina è una droga perfetta, una droga sem- strazione un buon amministrato è un amministrato male in seno a una società evoluta (toeletta, vita
plice e dura, che non dà nessuna gioia, che si definisce morto, parlo più semplicemente dal punto di vista del- sociale ridotta al buon vicinato, pratiche ammini-
interamente con l’astinenza, e con la cessazione del- l’uso: basta presentarsi con un nome nuovo e nel giro di strative semplici)», riti che gli sono insopportabili
l’astinenza. qualche mese o perfino di qualche settimana si adegua- una volta perduto l’amore di Camille e delle altre
no tutti, non viene neanche più in mente a nessuno che donne importanti della sua vita. Questo per quanto
in passato ti sia potuto chiamare in maniera diversa. Nel riguarda il disastro individuale.
mio caso l’operazione sarebbe stata tanto più semplice Quanto alla catastrofe collettiva, Serotonina nella
Qualche minuto più tardi, dopo due o tre sigarette, in quanto il mio secondo nome, Pierre, corrispondeva seconda parte diventa il romanzo della critica al-
prendo una compressa di Captorix con un quarto di bic- appieno all’immagine di fermezza e virilità che avrei vo- l’Unione europea e alle politiche liberiste. Nella rivol-
chiere di acqua minerale — in genere Volvic. luto comunicare al mondo. Però non ho fatto niente, ho ta — immaginata da Houellebecq molti mesi fa —
Ho quarantasei anni, mi chiamo Florent-Claude La- continuato a lasciarmi chiamare con questo schifoso dei contadini e dei mungitori di mucche della Nor-
brouste e detesto il mio nome, credo che derivi da due nome Florent-Claude, sono solo riuscito a ottenere da mandia contro le élite di Parigi e di Bruxelles che li
parenti che mio padre e mia madre, ciascuno dal pro- alcune donne (per la precisione da Camille e da Kate, ma hanno ridotti alla fame non si può non vedere l’anti-
prio lato, volevano onorare; la cosa è ancor più spiacevo- ci tornerò, ci tornerò) che si limitassero a Florent, dalla cipazione del movimento dei gilet gialli, conferman-
le dal momento che non ho nulla da rimproverare ai società in generale non ho ottenuto niente, su questo do la consueta, stupefacente capacità di Houellebecq
miei genitori, sono stati genitori eccellenti sotto ogni punto come su quasi tutti gli altri mi sono lasciato sbal- di essere un sismografo del nostro tempo.
aspetto, hanno fatto del proprio meglio per darmi le ar- lottare dalle circostanze, ho dimostrato la mia incapaci- I critici del politicamente corretto, della globalizza-
mi necessarie nella lotta per la vita, e se alla fine ho falli- tà di riprendere in mano la mia vita, in realtà la virilità zione e in particolare della Ue vedranno in Serotonina
to, se la mia vita si conclude nella tristezza e nella soffe- che sembrava sprigionarsi dal mio viso squadrato coi un manifesto politico. Gli altri godranno per pagine
renza, non posso imputarlo a loro bensì a una spiacevo- suoi spigoli schietti e dai miei tratti marcati era solo un di letteratura straordinaria, dove l’odio gratuito,
le concatenazione di circostanze sulla quale avrò modo inganno, una pura e semplice fregatura — della quale, capriccioso, per tutti gli olandesi «commercianti
di tornare — e che a dire il vero costituisce proprio l’ar- certo, non ero responsabile, Dio aveva disposto di me poliglotti e opportunisti» o per la cittadina di Niort
gomento di questo libro — non ho assolutamente nien- ma io ero soltanto, in realtà ero soltanto, ero sempre sta- (che ha già protestato) si alterna a spasmi involonta-
te da rimproverare ai miei genitori a parte questo mini- to soltanto un inconsistente culattone, e ormai avevo ri e inutili, quindi struggenti, di amore: per l’amico
mo, questo fastidioso ma minimo episodio del nome, quarantasei anni, non ero mai stato capace di controlla- Aymeric, per le casse acustiche Klipschorn, per Ian
non solo trovo ridicola la combinazione Florent-Claude re la mia vita, in poche parole mi sembrava molto proba- Gillan in Child in Time, per il ricordo di Camille.
ma mi disturbano di per sé i suoi elementi, insomma bile che la seconda parte della mia esistenza fosse desti- @Stef_Montefiori
considero questo nome del tutto sbagliato. Florent è © RIPRODUZIONE RISERVATA

troppo dolce, troppo vicino al femminile Florence, in un CONTINUA A PAGINA 54


54 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

Percorsi ilRacconto .

La storia comincia
in Spagna, nella
provincia di Almería,
i
all’inizio dell’estate,
sul finire degli anni
Dieci con Emmanuel
Macron presidente
della Repubblica. MICHEL HOUELLEBECQ

In un’area di servizio Serotonina


LA NAVE DI TESEO
Traduzione
il francese Florent- di Vincenzo Vega
Pagine 336, e 19

Claude Labrouste In libreria dal 10 gennaio

incontra due ragazze


Il testo
In queste pagine
anticipiamo i primi due
sulla ventina, a bordo capitoli del nuovo romanzo
di Michel Houellebecq,

di un Maggiolino uscito in Francia per


Flammarion il 4 gennaio

Volkswagen.
con tiratura record di 320
mila copie. Serotonina esce
a quattro anni di distanza
Belle da sembrare dal precedente romanzo,
Sottomissione

un miraggio, Michel Houellebecq è nato


L’autore

nell’isola di Réunion nel


le aiuta a gonfiare 1956. Nei suoi romanzi lo
scrittore ha disegnato un
le gomme. Loro paesaggio letterario cinico e
sconsolato, nel quale

gli chiedono domina la povertà affettiva


della società
contemporanea. Ha esordito
se conosce qualche nel 1991 con Lovecraft.
Contre le monde, contre la vie,
posto carino. A quel saggio sullo scrittore
statunitense di narrativa

punto potrebbero
fantastica e precursore di
molti temi di fantascienza. Il
successo arriva nel 1998
succedere molte cose... con Le particelle elementari
(Bompiani, 1999), dal quale
nel 2006 è stato tratto un
film. Tra le altre opere: Il
senso della lotta (Bompiani,
2000), Estensione del
dominio della lotta
(Bompiani, 2001), Lanzarote
(Bompiani, 2002).
Per Piattaforma (Bompiani,
2003) lo scrittore venne
accusato di islamofobia e
denunciato per «razzismo
SEGUE DA PAGINA 53 antimusulmano» da diverse mo nel parcheggio della stazione di servizio Repsol. aspetta nelle spagnole — capelli di un nero intenso, oc-
associazioni musulmane, e Avevo appena fatto il pieno e stavo lentamente bevendo chi di un bruno profondo, pelle olivastra. Il suo look era
nata a essere, come la prima, solo un’estenuata e doloro- dalla Lega francese. una Coca Zero, addossato alla carrozzeria, in preda a una un po’ meno hippy cool, o meglio sembrava anche lei
sa prostrazione. Processato, vinse la causa: crescente tristezza al pensiero che l’indomani sarebbe molto cool ma meno hippy e con un leggero tocco da
il tribunale gli riconobbe arrivata Yuzu, quando un Maggiolino Volkswagen si fer- zoccola, un anello d’argento trapassava la sua narice si-
il diritto, da lui invocato, mò nell’area per il gonfiaggio degli pneumatici. nistra, la striscia che le copriva il seno era policroma, di
alla critica delle dottrine Ne scesero due ragazze sulla ventina, già da lontano si un grafismo aggressivo, attraversata da slogan che po-
I primi antidepressivi noti (Seroplex, Prozac) aumen- religiose. Houellebecq ha vedeva che erano stupende, in quegli ultimi tempi avevo tremmo definire punk, o rock, ho dimenticato la diffe-
tavano il tasso di serotonina nel sangue inibendone la scritto anche: La possibilità dimenticato fino a che punto potessero essere stupende renza, diciamo slogan punk-rock per semplificare. Di-
ricaptazione da parte dei neuroni 5-HT1. All’inizio del di un’isola (Bompiani, le ragazze, quella vista mi scioccò, come una specie di versamente dall’amica aveva gli short, e questo era perfi-
2017, la scoperta del Capton D-L aprì la strada a una nuo- 2005); La carta e il territorio colpo di scena esagerato, fasullo. L’aria era così calda da no peggio, non so perché si fabbrichino short così ade-
va generazione di antidepressivi dal meccanismo in (Bompiani, 2010), con cui si sembrare animata da una leggera vibrazione, così come renti, era impossibile non essere ipnotizzato dal suo
fondo più semplice, dato che si trattava di favorire la li- è aggiudicato in Francia il l’asfalto del parcheggio, erano le condizioni ideali per culo. Era impossibile, e non lo feci, però tornai quasi su-
berazione per esocitosi della serotonina prodotta a livel- premio Goncourt (maggiore l’apparizione di un miraggio. Ma le ragazze erano reali, e bito a concentrarmi sulla situazione. La prima cosa da
lo della mucosa gastrointestinale. Alla fine di quell’anno riconoscimento letterario); fui preso da un leggero panico quando una delle due fare, spiegai, era individuare la pressione di gonfiaggio
il Capton D-L fu messo in commercio con il nome di la raccolta di poesie venne verso di me. Aveva i capelli castano chiari, lunghi consigliata in base al modello dell’auto in questione: di
Captorix. Si rivelò subito di un’efficacia sorprendente, Configurazioni dell’ultima riva e leggermente ondulati, la fronte cinta da una stretta solito era riportata su una targhetta metallica avvitata
permettendo ai pazienti di affrontare con inedita spi- (Bompiani, 2015), striscia di cuoio con motivi geometrici colorati. Una stri- sulla parte inferiore dello sportello anteriore sinistro.
gliatezza i principali riti di una vita normale in seno a Sottomissione (Bompiani, scia di cotone bianco le copriva alla bell’e meglio il seno, La targhetta si rivelò essere proprio nel punto indica-
una società evoluta (toeletta, vita sociale ridotta al buon 2015). Nel 2014 la mostra e la gonna corta, ondeggiante, anch’essa di cotone bian- to, e sentii gonfiarsi la loro considerazione per le mie
vicinato, pratiche amministrative semplici) senza mini- Before landing, co, sembrava pronta a sollevarsi al minimo soffio d’aria competenze virili. La macchina non era molto carica —
mamente favorire, come gli antidepressivi della genera- allestita presso il Pavillon — ma non c’era il minimo soffio d’aria, Dio è clemente e in effetti i loro bagagli erano incredibilmente pochi, due
zione precedente, le tendenze al suicidio o all’automuti- Carré de Baudouin di Parigi, misericordioso. borse leggere che dovevano contenere qualche perizo-
lazione. ha presentato il reportage Era calma, sorridente, e non sembrava avere affatto ma e i consueti prodotti di bellezza — una pressione di
Gli effetti secondari indesiderabili del Captorix ri- fotografico realizzato dallo paura — la paura, diciamolo chiaramente, era sul mio 2,2 Bar era più che sufficiente.
scontrati più spesso erano la nausea, la scomparsa della scrittore, sorta di estensione versante. Nei suoi occhi c’erano bontà e felicità — capii Restava da provvedere all’operazione di gonfiaggio
libido, l’impotenza. virtuale del suo libro La carta al primo sguardo che nella sua vita c’erano state solo vera e propria. La pressione dello pneumatico anteriore
Io non avevo mai sofferto di nausea. e il territorio. Del 2016 è la esperienze felici con gli animali, gli uomini e perfino i sinistro, constatai in prima battuta, era di appena 1,0
pubblicazione in Italia della datori di lavoro. Perché mi veniva incontro, giovane e Bar. Mi rivolsi loro con gravità, ossia con la leggera seve-
sua produzione poetica desiderabile, in quel pomeriggio d’estate? Lei e l’amica rità consentita dalla mia età: avevano fatto bene a con-
integrale, raccolta nei due volevano controllare la pressione dei loro pneumatici sultarmi, non c’era tempo da perdere, senza saperlo si
La storia comincia in Spagna, nella provincia di Alme- volumi La vita è rara (cioè degli pneumatici della loro auto, mi sono espresso trovavano in serio pericolo: il gonfiaggio insufficiente
ría, esattamente cinque chilometri a nord di El Alquián, (Bompiani), mentre nel male). È un accertamento cautelare raccomandato dagli poteva causare perdita di aderenza, imprecisione nella
sulla N340. Eravamo all’inizio dell’estate, di sicuro verso 2017 La nave di Teseo ha enti di tutela stradale in quasi tutti i Paesi civili, e perfi- traiettoria, l’incombere di un incidente era quasi certo.
metà luglio, decisamente sul finire degli anni Dieci — pubblicato In presenza no in alcuni altri. Quella ragazza, dunque, non era solo Loro reagirono con emozione e innocenza, la castana mi
credo che Emmanuel Macron fosse presidente della Re- di Schopenhauer. Nel 2013 bella e desiderabile, era altresì prudente e assennata, la mise una mano sull’avambraccio.
pubblica. C’era bel tempo e faceva molto caldo, come ha interpretato sé stesso mia ammirazione per lei aumentava a ogni istante. Pote- Va comunque detto che servirsi di quegli affari è una
sempre nel Sud della Spagna in quella stagione. Era pri- nel film L’enlèvement vo rifiutarle il mio aiuto? Evidentemente no. gran rottura di palle, bisogna spiare il sibilo del mecca-
mo pomeriggio e il mio 4×4 Mercedes G350 TD era fer- de Michel Houellebecq La sua amica era più conforme agli standard che ci si nismo e spesso tocca annaspare per riuscire a infilare il
DOMENICA 6 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 55

SSS
Una copertina
un artista

Elefanti novantenni
Potenza, saggezza,
memoria, amore
cristiano: queste le
simbologie
tradizionalmente
legate alla figura
dell’elefante. Ezio
Gribaudo ha voluto collocarne due ai
piedi di un immaginario albero
composto da impronte di libri, omaggio
al valore della parola e al potere della
conoscenza. Ezio Gribaudo (Torino,
1929) è un autore speciale e poliedrico:
pittore, scultore, grafico, editore d’arte,
compirà 90 anni il 10 gennaio. Come
editore collabora con Chagall, de
Chirico, Fontana, Miró, Moore, Bacon,
Duchamp, Savinio, realizzando raffinate
edizioni d’arte. Come artista, inventa
tecniche che attingono dall’amore per
l’arte grafica e da una vita consumata
nella magia delle tipografie: nobilita
materiali di scarto, rielabora i flani, crea
inattese impronte su carta (logogrifi),
costruisce un mondo di dialoghi tra
parole e figure in una personale
geografia visiva, al confine tra
astrazione e figurazione, a cui si
aggiungono omaggi al valore della
memoria, evocazioni del Concilio
vaticano, sino a rappresentazioni di
cieli, dinosauri e piramidi. Gribaudo, con
lo spirito passionale e meticoloso di un
archeologo, insegue un solo pensiero:
celebrare la poesia di un mondo di
scritture e di sapienza. (gianluigi colin)

COURTESY DELL’ARTISTA

raccordo sulla valvola, in realtà è più facile scopare, è più LE ILLUSTRAZIONI sticando a posteriori) che la cosa avrebbe potuto essere
intuitivo, ero sicuro che sarebbero state d’accordo con DI QUESTA PAGINA davvero carina. Ma non dissi niente di tutto ciò, mi limi-
me ma non vedevo come affrontare l’argomento, insom- E DELLA PRECEDENTE tai a sintetizzare, spiegando a grandi linee che la regione
ma gonfiai lo pneumatico anteriore sinistro, poi di se- SONO DI FABIO DELVÒ era piacevole (il che era vero) e che mi ci sentivo felice (il
guito quello posteriore sinistro, loro erano accoccolate che era falso, e l’imminente arrivo di Yuzu non avrebbe
accanto a me, seguivano i miei gesti con estrema atten- migliorato le cose).
zione, ciangottando nella loro lingua di «Chulo» e di
«Claro que sí», poi passai loro l’arnese invitandole riso- Supplemento culturale del Corriere della Sera
lutamente a occuparsi degli altri pneumatici sotto la del 6 gennaio 2019 - Anno 9 - N. 1 (#371)
mia paterna supervisione. Infine se ne andarono, con ampi gesti di saluto, il
La bruna, che intuivo più impulsiva, si dedicò imme- Maggiolino Volkswagen fece inversione nel parcheggio Direttore responsabile Luciano Fontana
diatamente allo pneumatico anteriore destro, e a quel e imboccò la via d’accesso alla nazionale. Vicedirettore vicario Barbara Stefanelli
punto diventò durissimo, con lei inginocchiata e le sue A quel punto avrebbero potuto succedere varie cose. Vicedirettori Daniele Manca
natiche fasciate dai minishort, di una rotondità davvero Se fossimo stati in una commedia romantica, dopo Venanzio Postiglione
Giampaolo Tucci
perfetta, che si muovevano seguendo i suoi tentativi di qualche secondo di esitazione drammatica (cruciale in Beppe Severgnini (7-Sette)
tenere a bada il raccordo, credo che la castana compatis- quella fase la mimica dell’attore, penso che Kev Adams Supplemento a cura
se il mio turbamento, per qualche istante mi passò per- se la sarebbe cavata bene) sarei balzato al volante del della Redazione cultura Antonio Troiano
fino il braccio intorno alla vita, un braccio sororale. mio 4×4 Mercedes, avrei rapidamente raggiunto il Mag- Pierenrico Ratto
Infine arrivò il momento dello pneumatico posteriore giolino sull’autostrada e l’avrei sorpassato facendo ampi Cecilia Bressanelli
destro, di cui s’incaricò la castana. La tensione erotica gesti un po’ fessi col braccio (di quelli che fanno gli atto- Stefano Bucci
era meno intensa, ma vi si sovrapponeva dolcemente ri nelle commedie romantiche), il Maggiolino si sarebbe Antonio Carioti
una tensione amorosa, giacché sapevamo tutti e tre che fermato nella corsia d’emergenza (in realtà, credo che in Severino Colombo
Marco Del Corona
quello era l’ultimo pneumatico, e che poi non avrebbero una commedia romantica classica ci sarebbe stata solo Helmut Failoni
avuto altra scelta che riprendere la strada. una ragazza, di sicuro la castana) e a quel punto ci sareb- Cinzia Fiori
Tuttavia rimasero con me ancora per qualche minuto, bero state varie azioni umane commoventi, tra le folate Alessia Rastelli
intrecciando ringraziamenti e gesti graziosi, e il loro at- dei tir che sfrecciavano a qualche metro da noi. Per quel- Annachiara Sacchi
Cristina Taglietti
teggiamento non era interamente teorico, o almeno la scena, l’autore dei dialoghi avrebbe dovuto darsi mol- Giulia Ziino
questo è quanto mi dico adesso, a molti anni di distan- to da fare. Se fossimo stati in un film porno, il seguito
Cover editor Gianluigi Colin
za, quando mi capita di ricordare che ho avuto, in passa- sarebbe stato ancora più prevedibile, ma minore l’im-
to, una vita erotica. Si soffermarono sulla mia nazionali- portanza del dialogo. Tutti gli uomini vorrebbero ragaz- RCS MediaGroup S.p.A. Sede legale: via A. Rizzoli, 8 - Milano
tà — francese, non credo di averlo detto —, su quanto ze fresche, ecologiche e disposte al trio — cioè, quasi Registrazione Tribunale di Milano n. 505 del 13 ottobre 2011
trovassi piacevole quella regione e in particolare mi tutti gli uomini, io di sicuro. REDAZIONE e TIPOGRAFIA:
Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02-62821
chiesero se conoscessi qualche posto carino. In un certo Eravamo nella realtà, perciò tornai a casa. Avevo PUBBLICITA’: RCS MediaGroup S.p.A. - dir. Pubblicità
senso sì, proprio di fronte alla mia residenza c’era un bar un’erezione, cosa tutt’altro che sorprendente alla luce di Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25841
di tapas, che serviva anche abbondanti prime colazioni. com’era andato quel pomeriggio. La affrontai con i mez- www.rcspubblicita.it
C’era pure un locale notturno, un po’ più distante, che zi consueti. © 2019 COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.p.A.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo prodotto può
con una certa generosità si poteva definire carino. Da Michel Houellebecq essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali.
me avevo posto, avrei potuto ospitarle almeno una not- (traduzione di Vincenzo Vega) Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.
te, e ho la netta sensazione (ma sto sicuramente fanta- © RIPRODUZIONE RISERVATA
56 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 6 GENNAIO 2019

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