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Le api selvatiche e come aiutarle

Negli ultimi anni secondo gli studi di diverse autorevoli associazioni Scientifiche e
Ambientaliste tra cui WWF e Legambiente, esperti del settore e l'organismo ONU
sulle biodiversità, si sta verificando un drastico calo di diverse specie della fauna e
della flora autoctona, nel caso della fauna in Europa le specie più colpite sono
l’allodola (-50% negli ultimi 40 anni) e altri volatili, diversi tipi di api selvatiche e
impollinatori tra cui la piccola farfalla blu (-38%), insetti di diverse famiglie, gli
scoiattoli rossi, i pipistrelli e i ricci.
Il numero di diversi insetti impollinatori è in calo per via dell'uso di diversi
antiparassitari e erbicidi, per la scomparsa di siti indicati per la riproduzione e
l'alimentazione, per via dei cambiamenti climatici che mettono in crisi il ciclo di vita
stravolgendone i normali ritmi riproduttivi.
Secondo il dossier Legambiente del 2019 riferito agli ultimi dati della Lista Rossa
Europea redatta dall'IUCN (International Union for Conservation of Nature) dedicata
a questi insetti, su 2807 analizzate sono ben 596 quelle valutate a rischio di
estinzione, pari a oltre un quinto del totale. Inoltre, secondo la Fao, in Europa il 37%
delle api è in declino.
Nel dossier si sottolinea il prezioso ruolo che farfalle e api svolgono da impollinatori,
ma fa anche il punto sulla biodiversità italiana in pericolo e minacciate da
cambiamenti climatici, sovra sfruttamento delle risorse naturali, frammentazione e
perdita habitat, inquinamento e pesticidi, introduzione di specie aliene invasive. Nel
Mediterraneo sono state valutate fino ad oggi quasi 6.000 specie, di cui il 25% è stato
classificato come minacciato. (Dossier biodiversità a rischio 2019;
https://www.legambiente.it/)
Secondo il WWF a livello internazionale tramite le ricerche dell’IPBES (un panel di
scienziati di 124 paesi che studia la perdita della biodiversità e dei servizi
ecosistemici a livello globale per conto della Convenzione Internazionale sulla
Diversità Biologica) ha prodotto nel 2016 un primo rapporto sulla perdita della
biodiversità degli impollinatori. Dalla ricerca dell’IPBES risulta che il 16% degli
insetti impollinatori selvatici a livello mondiale è a serio rischio di estinzione, in
particolare il 40% delle specie di api selvatiche e farfalle risultano essere a rischio.
Dopo la presentazione del rapporto dell’IPBES si è formata a livello internazionale la
“coalizione di volenterosi” per la protezione gli impollinatori, costituito da un
numero crescente di Governi del mondo, ispirata dalla convinzione dell’urgenza di
una azione in rete per promuovere la tutela del servizio ecosistemico
dell’impollinazione. (Il clima che cambia minaccia api e impollinatori, pubblicato il
29 Marzo 2018; https://www.wwf.it/ ).
A rischio di estinzione ci sono diverse specie di api selvatiche presenti anche sul
nostro territorio, appartenenti alla famiglia dei Megachilidae tra cui i seguenti generi
riconoscibili anche nei nostri giardini:
Genere Osmia tra la più riconoscibile la specie “cornuta”, il genere Stelis, il genere
Megachile,
Ruolo delle api selvatiche
Le api selvatiche svolgono un ruolo fondamentale nell'impollinazione di molte specie
vegetali commerciali o selvatiche (circa il 40%, fonte: National Academy of Sciences
NAS)i cui fiori per via di forme troppo piccole e particolari non possono essere
raggiunte dalla ape mellifera che normalmente viene allevata. Molto importante è la
differenza della disposizione delle setole per la raccolta del polline, nelle zampe per
l'ape mellifera mentre sull'intero addome per molte specie selvatiche, questo
influenza la buona riuscita della fecondazione dei vegetali. Un altro fattore da
considerare riguarda la relazione tra ape mellifera e selvatica, in quanto nelle zone
dove le due specie convivono vi è un aumento delle impollinazioni indifferentemente
dal tipo di pianta (fonte NAS)

Cosa fare?
Negli ultimi anni nei paesi del nord Europa, come la Germania dove vi è una forte
spinta ecologista, gli esperti e le associazioni propongono ai cittadini soluzioni
casalinghe per l'aiuto di vari generi di insetti e animali. Tra cui la costruzione di rifugi
o aiuti alla nidificazione. In Italia il WWF tramite un progetto ha stilato alcune buone
pratiche per cercare di contrastare le problematiche legate a questi insetti, le
informazioni si possono trovare all'indirizzo: https://www.wwf.it/bee_safe.cfm.
Nel pratico sono due i fattori su cui possiamo agire: i bee-hotel, luoghi ideali per dare
rifugio alle api selvatiche e ad altri insetti e le fasce fiorite, utili per la nutrizione di
queste specie;
Le Fasce fiorite: la scarsità di piante fiorite selvatiche su cui potersi nutrire, sempre
più rare nei paesaggi antropizzati del nostro Paese, è oggi un vero problema per le
api. Lasciare più spazio alla natura e posizionare delle fasce fiorite con miscugli di
semi selvatici nel proprio giardino, nei parchi urbani o lungo le strade cittadine
rappresentano azioni molto utili per le api e tutti gli impollinatori in generale.
I Bee Hotel o nidi artificiali: una delle principali cause del declino delle api è legata
alla carenza di siti adatti per la nidificazione, per colpa di agricoltura intensiva e
crescente urbanizzazione. Posizionare Bee hotel specifici per le api, vicino alle
proprie case, orti e parchi urbani le può quindi aiutare nella nidificazione.
Questi nidi artificiali sono degli ausili per la nidificazione che possono essere
suddivisi in 4 tipologie, in legno, in terracotta, in argilla pura e in bambù. Hanno dei
fori di diametro tra i 2 e i 10 mm per consentire a più specie di nidificare assieme.
Ogni foro in base alla profondità può ospitare più covate in quanto le api solitarie
costruiscono ogni cella in successione una all'altra, cosi che a primavera, usciranno in
maniera scalare un numero vario di api per ogni singolo foro.
Vanno posizionati a una massima distanza di 150/200 metri da delle fasce fiorite, in
posizione esposta a sud ma con le celle rivolte a est o ovest.

Dalle ricerche fatte inoltre si evidenzia come una buona progettazione sia
fondamentale per la riuscita di questi progetti di salvaguardia ambientale, i Bee-hotel
e i Bug-hotel presenti nella grande distribuzione o progettati in maniera non corretta
creano una serie di problematiche. L'utilizzo di materiali non adatti o una sbagliata
disposizione degli stessi possono portare a fenomeni di ristagno dell'umidità che
inevitabilmente comportano la presenza di parassiti e muffe con un drastico aumento
della moria di larve con risultati controproducenti e declino delle popolazioni
osservate (Rosita Moenen, Entomologische berichten 63-72 (1-2) 2012).

Nelle foto sopra possiamo vedere dei classici esempi di cattiva progettazione o
utilizzo di materiali non idonei come le pigne, questo è spesso riconducibili a guide
online create senza una giusta conoscenza o come copia dei prodotti proposti dalle
marche industriali.
Importante anche la cura dei dettagli in quanto parti non bel levigate o la presenza di
piccoli corpi contundenti possono ferire questi impollinatori portandoli a morte certa.

Nelle foto della pagina seguente vediamo esempi di nidi creati in terracotta anche già
colonizzati; tale sistema di nidificazione ha il vantaggio di resistere alle intemperie
per molti anni e richiede una manutenzione ogni 8/10 anni circa.
Per approfondire:
https://www.naturgartenfreude.de Sito realizzato da Werner David, pioniere nella
tutela urbana delle api e ospite di alcuni programmi tv tedeschi dedicati all'ecologia;
Vi si trovano tante informazioni e spunti.
http://www.beewatching.it/ sito realizzato da UNIBO e CREA con il supporto della
UE per identificare e segnalare gli avvistamenti di api
http://www.wildbienen.de sito dedicato alle api selvatiche e ai bombi con
informazioni e guide.
https://www.wildbiene.com altro sito ricco di informazioni e spunti.
http://www.stockhaus-keramik.de/category/garten-und-keramik/ arte ed ecologia
https://ceaurbino.blogspot.com/ blog del CEA di Urbino ricco di spunti e progetti per
grandi e bambini dedicati all'ecologia
https://www.wwf.it/bee_safe.cfm

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