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Ritmica Giambo (breve, lunga), Trocheo (lunga, breve), Tribraco (una terzina), Spondeo (lunga, lunga) Modi,

armonie, sistema perfetto La base era il tetracordo, successione di 4 suoni discendenti compresi entro una
quarta giusta. Gli estremi del tetracordo erano fissi, i suoni interni mobili: diatonico, cromatico ed
enarmonico (con 2 micro intervalli di ¼ di tono). Tre modi: dorico (semitono in basso, virile e grave), frigio
(in mezzo, spontaneo e dolce), lidio (in alto, molle e conviviale). L’unione di 2 tetracordi avveniva per
disgiunzione (diazeusi, punto di distacco tra 2 tetracordi disgiunti) o congiunzione (sinafè, punto comune di
2 tetracordi). Se si abbassa di un’ottava il tetracordo superiore si ha un ipomodo, mentre alzando di
un’ottava il tetracordo inferiore si ha un ipermodo. Un’armonia dorica ottenuta tramite sinafè, diazeusi e
sinafè + una nota, abbraccia 2 ottave ed è detta sistema perfetto (teleion) La musica dei romani Si ignora se
a Roma la musica abbia avuto caratteri originali. Era probabilmente abbinata a spettacoli di origine etrusca
quali il fescennino e l’atellana. Primi strumenti per uso militare: buccina di forma circolare, lituus col
padiglione piegato indietro, tuba in bronzo a canna dritta. Fu importata la musica greca dopo la sua
conquista (146 a.C.). TESI IV: La musica dei primi cristiani: il canto gregoriano nei suoi caratteri modali e
ritmici Il primo millennio dell’era volgare In questo arco di tempo numerose vicende storiche, ma pochi fatti
musicali, perché non fu produzione d’arte ma destinata inizialmente ad occasioni profane, poi a parte
integrante della liturgia cristiana, fu espressione esclusivamente vocale, fu tramandata oralmente

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