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Gabriele Belletti
www.tradinglibrary.it
Indi ~ltUl'i c osc illulul"i IlCl" illl"lldin~ d i IU'j'cisilllw
O 2002 Gabriele Be lll'lIi
Strunpato in Italia
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1" - dal k-tUM'l:
"II segreto degli affari è sapere qualcosa
che nessun oltro sa'"
Ring.·azi am en ti 7
Pre fazion e 11
Introduzion e 13
Capitolo 1
Pre messe e principi d egli indicatori 15
Livelli di ipercomprato e ipervenduto 21
Linea de llo zero 24
Divergenze 26
Analisi grafica 28
Capitolo 2
Indicatori e oscillatori 33
Accumulazione/Distribuzione 33
AIO hne 37
Accumulative Swing lndex 41
Aroon 42
Average True Range 45
Buste 46
Bande di Bollinger 48
Bande di BoUinger: %B 53
Bande di BoUinge r: Width 56
Commodity Channe l lndex 58
Chaikin Oscill ator 61
Chaikin Volatility Index 62
Chande Mome ntum Oseillator 63
Chande Tre ndscore 68
Coppock Jndex 70
Commodity Seleetion lndex 73
Demand Index 74
Demarker lnd.icator 76
Directional Move ment e ADX 79
Dynamie Mome ntum lndex 83
Ense of Movcl1lc nt 85
Eldcr Rny Bull & l3e llr Powcr 86
Forco Index RR
Sommul'iu
I,'una rd utivn 90
He rrit.:k Pflyu fl' l ndcx 93
Intrmlny Momc ntulll Indi cator 94
Kc ltn er Chllnn e l 96
I<ST 98
Macd 101
Media mobile 106
Mome ntum 118
Money Flow Index 123
Negative Volume Index 126
0 11 Balance Volume 127
Parabolic SAR 130
Pist.a ciclica 133
Price Oscillat.o!' 138
Pos itive Volum e lndex 142
QStick 143
ROe 145
RS I 149
Stocastico 154
' 'tocastico-RS I 161
1'rix 163
Trade Volume lnd ex 164
Ultimate Oscill ator 165
Ve locità c acce leraz ione 167
Volume Osci ll ator 169
Vol ume ROe 170
Williams AccumulationlDis tribution 171
WiIliams %R 173
WillS pread 174
Zig Zag 175
t;npitolo 3
Limiti, errori e opcrutività 179
GloHlilurio 185
BlbUogrufln 189
IL LIBRO CONTINUA ONLlNE!
All'i.n dirizzo www.bellelli.bizllibro
troverete un'area riservata ai lettori
con formule e approfondimenti sugli osciJlatori
e indicatori descritti nel libro.
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Password: libro
PREFAZIONE
Franco Mcg/ioli
lIu..'f.!1ioli . ileO
( /III/)If!.
INTRODUZIONE
Bllona Lettura
Gabriele
Capitolo 1
PREMESSE E FILOSOFIA
DEGLI INDICATORI
16
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17
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Lcading indi cator s
Gli indicatori definiti leading hanJ10 la caratteristica d'an-
ticipare le inversioni di tendenza e gli sviluppi futuri delle
quotazioni. Sono quindi strume nti molto tempestivi tanto che
il loro utilizzo principale avviene durante le fa si laterali di
congestione (trading markets) dove ris ultano fornire un bUOll
livello d'affidabilità. Possiamo quasi affermare che essi "con-
ducono e guidano" i movime nti di prezzo. Occorre tuttavia
tenere conto de l fatto che 3 causa dell'elevato livello di reato
tività talvolta, prende ndo posizione s ul me rcato con t roppo
anticipo, s i corre il rischio di porsi contro la tendenza domi .
nante. Q uesti strumenti si muovono all 'interno di un indice
fisso, compreso tra livelli estremi di mercato (ipcrvenduto e
ipercomprato), oscill a ndo intorno a lla linea d'equilibrio.
DelJa categoria fanno parte gli indicatori di momentwn
che esamineremo approfonditamente a breve.
Un esempio classico è la pista ciclica, riporta to neU'imma-
gine A.2. Poss ia mo notare come l'indicatore abbia, tramite
una divergenza ria lzista, anticipato l'inversione di tendenza
dei prezzi del t itolo Banca Fideuram,
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Hic.:u pil.ul undu , ubbiullll) ollCl'IlIaLo che gli indicat(1 ri /(1#-
1-! /I/M sono idone i IHI un opcrt1tività in merca ti "tre nd ing"
'"i Kia con un a ten de nza ben defin ita , nOI1 importa se a l rial-
zo o al r ibasso.
AI co nt ra ri o, gli osciJl at.ori leo,d ing souo maggiorme nte
nffidabili du rante le rasi di " trading raoge'" in cui le quota-
I.ioni osc ill ano late r a lm e nte senza alcuna direzione chiara
t.. definita. In Questo contesto quindi risu lta evidente come
" In necessario, per l'oper atore specializzato, saper indivi-
duare e definire l'esalta lendenza de l me rcato.
Dalla scelta dipenderà infatti il tipo d'indicatore da uti-
lizza re nell 'analisi , Durante una tende nza de finita utiliz-
zI'remo un indicatore lagging me ntre in una fase laterale
opteremo pe r un leadillg.
19
Entra nd o nei dettagJj : il trend principale è composto a s ua
volta da tre fasi : la prima detta di accum ulazione, durante la
quaJc le "mani forti " (ossia i bene informati) acquistano piano
pia no senza da re nell'occhio, avendo cura di mantenere bassi
i prezzi e i volumi; segue poi la seconda fase che vede il r ialzo
prendere forza e vigore progressivamente, sosten uta dagli ac-
quisti degli a nalisti tecnici e dei signori della borsa, che conti-
nuano a incrementare. Infine, durante l'ultima fase, abbiamo
la distr ibu zione che vede l'ingresso s ul mercato dei piccoli
investitori, attratti da lle sirene dei facili guadagni ventilati
dai mezzi d'informazione e la contestuale uscita degli operato-
ri specializzati, coloro che avevano acquistato per primi quan-
do ancora nessuno voleva azioni in portafoglio.
Dow sot to lineò co me un trend in atto tenda a continuare
il proprio movimento, nella medesima direzione, fi no a quan -
do non emergerà un segnale di inversione di tendenza costitu-
ito da una configur azione grafica d'inversione (es. un doppio
massimo ) o da lla rottu ra di un livello fondame ntale di suppor-
to o resistenza . lnfine, portò l'attenzione sul dettaglio che un
trend, per essere affidabile. deve trovare conferma nei volumi.
ossia nel numero di azioni scambiate. Per l'esattezza, i volumi
devono essere sostenuti ed elevati, nonché in progressivo a u-
Dlento nell a di rezione del trend. Quindi, nel caso di un trend
al rialzo. i volumi dovranno aumentare man mano che i prezzi
salgono e calare sulle correzioni Analogamente, in un trend
al ribasso, i volumi dovranno aumentare man mano che i
prezzi scendono e calare sui rimbalzi tecnici. Durante le fasi
laterali i volumi saranno bassi e, spesso, in progressiva dimi-
nuzione a conferma deU'incertezza che aleggia s ul futuro del ~
le quotazioni.
20
fllmncn tuOl, su nn /lnnovcrnti i n q ll esta Clltegoria il ROe, )a
pis ta cicl icu, l'HS I, lo slocastico e molti altr i): divers i da l
punLo di vista grafico ma simili sia per qu anto concerne la
!t)gica alla base dell o strumenlo sia per la loro interpreta-
z ione operativa.
La fun zione comune di questi indic.:'ltori è quella di misura-
re la velocità, )a forza e la consistenza dei movimenti, nonché
di anticipare (tramite le divergenze) le inversioni di tendenza
o. semplicemente, d'indicare la direzione dei prezzi. Gli oscilla-
to ri di momentum si prestano a numerose analisi:
livelli estremi di ipercomprato e ipervenduto;
incrocio della linea dello zero;
divergenze;
analisi grafica .
21
IndU'ulllrl l' 11~llJlIll!rl I~' r III rndulJ.: di rrl'CI,~ IOIi C
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Figura A3 - RSI
22
Il ri ~ l:hil) è q ue llo di mancnl'C d i oggettività con riferi-
mento agli indi cato ri provvis ti d'indi ce fisso. Teoricamente,
infatti, ogni ope ratOl'e può i.ndj vi dua re un personale livello
estremo e per ovviare alla man canza di livelli fi ssi di ipe r-
ve nduto e ipercom prato s u questi strumenti occorre ri-
ce rcarel analizzando le serie passate delle quotazioni , i va-
lori de ll'indicatore che stDl;camente hanno costituito livelli
estremi a ffid a bili .
Per ovviare a questo djfetto, gli indi catori sen za indice
fi sso utili zzano la linea de ll'equilibri o (che descriveremo in
Rcguito) come punto di rife rimento .
Occorre sottolineare come l'accesso ne lle zone estre me
non sia un segnale oper .... tivo concreto ma solo un campane l-
lt
lo d'a llarme che avverte che "probabilmente il me rcato sta
di segnando un minimo o un massimo e quindi è in proci nto
d'invertire la tendenza.
Acquistare appena un t itolo scende in ipervenduto s igni-
fì ca rischiare di e ntrare s ul mercato con largo a nticipo e in-
co rre re in uno stop loss,
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Allo SLesso modo, vendere in zona di ipercomprato spesso
significa uscire da lle pos izioni con troppo antici po e quindi
andare incontro a un mancato guadagno.
Non è raro infatti che una situazione dj eccesso duri a
lungo, soprattutto durante un forte trend direzionale, come
il raJly di fin e 1999 e inizio 2000.
Per l'ope rat ività occorre attendere che i valori dell 'indi ·
catore, dopo aver avuto accesso neUe zone estreme, rient ri ·
no nella tradizionale fa scia d'oscillazione.
n grafico AA illustra perfettamen te come durante i forti
movimenti direzionali i titoli tendano ad accedere ai livellj
estremi in modo molto ce lere e di come poi vi possano ri ·
manere per un lungo periodo di tempo prima d'in vertire la
te ndenza. In questa immagine potete notare come Tim, una
volta ,·otta la res istenza dei 6 e uro, ha messo a segno un far·
te l'ally che ha portato le quotazioni fino ai 15 euro.
L'indicato re, quando il titolo quotava "solo" 7 euro, era in
forte ipercomprato: coloro che s u tale indicazione avessero
venduto per attendere una correzione c rientrare s ul titolo,
si sarebbero pers i a bbondanti guadagni.
Potete inoltre osservare come il segnale di vendita s ia
giunto non a ppena l'indicatore, dopo aver soggiorn ato a lun·
go in ipercomprato, sia rientrato neUa fas cia tradizionale
d'oscillazione compresa tra 30 e 70.
24
POLremm o definire la li nCtllli;lIn zc,·o come lo s partiacque
Ln\ il !.errOno I>os it.ivo e negativo, ossia tra la t endenza al
,0il1 lzo e quella a l ribasso. In a ltre parole, la s ua fun zione è
quell a d'individuare la tendenza in atto e la sua inversione.
L'utilizzo concreto è sia quello di genarare segnali opera-
tivi attraverso il taglio della linea dello zero, sia quello di
s trumento dì conrerm a di un indi cazione precedentemente
fornita.
La figura A.5 mostra come ogni volta che l'indicatore ha
In gliato con decis ione la linea d'equilibrio (linea orizzonta·
le) la tendenza dei prezzi è sempre cambiata.
Si acquista quando il Macd taglia la linea dello zero dal
hasso verso l'alto e si vende nel momento in cui la tagl ia
dall'alto verso il basso.
Nella medesima figura poss ia mo individuare il limite
dello strumento in esame: non è affidabil e in ogni fase di
mercato.
Durante le fa si di tend enza definita, a l rialzo o al ribasso,
risul ta essere un ottimo strumento operativo. AI contrario,
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Figuro A,Il · Uneo di equilibrio e direzione dei prezzi
25
nei movim e nti laterali di congestione aumentano i fals i se-
gnali, come è riscontrabile sul grafico dura nLc il periodo t ra
fe bbraio e luglio,
Divergenze
Quando i valori dell'indicatore e i prezzi del titolo pro-
cedono nell a medes ima direzione (ent rambi al rialzo o a l
ribasso) s i configura la "convergenza" oss ia un segna le di
conferma della solidità e della consistenza del movi mento in
atto, Al contrari o, quando l'a ndamento dei prezzi e dell'ind i-
catOl'e non sono in s intoni8 e non marciano nell a medesi ma
direzione s i ve rifica una divergenza,
La caratteri stica e la funzione principale della divergen-
za è la sua capacità d'anticipare l'inversione di tendenza
dell e quotazioni ,
Ma atte nzione: le divergenze anticipano e non implicano
necessariamente un'invers ione,
Occorre precisare infatti come le divergenze non siano
segna li operativi concreti ma solo e soltanto u n campanel-
lo d'a ll a rme che avverte di una possibile inversione di ten-
denza,
Il segnale oper ativo deve sempre esser e gener ato solo
da ll'analis i tecnica dei prezzi.
La condizione ottimale per l'operatività si verifi ca quan-
do la divergenza s i deHnea in un'area estrema d'ipe rven-
duto o d'ipercomprato; in questi casi infatti l'affid a bi lità
dell 'indicazione a umenta notevolmente,
Da cons iderare inoltre co me una divergenza che s i svi-
luppa s u un ciclo di medio-lungo periodo a bbia un a maggio-
re valenza e risu lti maggiormente affidabile rispetto ad una
di breve period o,
Infine, da sottolin ea re come maggiore sia il periodo tem-
porale durante il quale si sviluppa la di vergenza e più forte
sar à il fu turo movimento d'inversione,
26
EHisLo no due diflc l'c nli tiJloloJ.! il' d i di vergenza : ria lzisul
" rihu s~ i st.ll,
La divergenza rin lzista antici pa un movimento a l ria l-
w ed è ca rat.te riz;o,ato dall'andamento ribassista dei prez-
zi dell'attività fin a nzi ar ia che disegna no nuovi minimi e
mass imi decrescenti mentre l'ind.icatol'e è al ri alzo e deli-
nC'a minimi cresce nt i,
L'immagine A,6 illustr a una divergenza ri alzista : men -
t re il Mjb30 era a l r ibasso, la pis ta ciclica e ra al ri alzo e
nntici pava con ottimo tempi s mo l'invers ione di tendenza,
All'anali sta tecnico, una volta individuat.a la djvergen-
l. fl , non restava a lt ro che monitorarc il li vello della re-
Ii iste nza ed en trare in acqui sto con posizioni "long" al
momento della ,'ottura a l ri a lzo dell a linea di tendenza ri-
k l!;!;ista ,
AJ contrario, una divergenza r iba ssista an tici pa un mo-
vi mento a l ribasso ed è caratteri zzata dall'andamento
l'ia lzista dei pr ezzi del titolo che fanno r egis trare nuovi
massimi e minimi cresce nti mentre l'indicatore è a l ribas-
t40 con massimi dec rescp.nti,
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Figura A. 7 - Divergenza ribassista
Analisi grafica
Molti degli indicatori di momentum hanno un andamen -
to grafico assimilabile a quello dei prezzi di un attività fi-
nanziaria.
ln questi casi è possibile applicare le regole dell'analisi
tecnica direttamente al grafico dell'indicatore.
La metodologia d'interpretazione e le implicazion i sono
quindi le medesime dell'analisi grafica dei prezzi di un'a t-
tività finan ziaria.
Ri s ulta pertanto possibil e tracciare le linee di tendenza
une ndo i minimi e i massimi, individuare le resistenze e i
supporti nonché ricercare le figure grafi ch e d'invers ione.
28
GÙl\er:llm entl! i segna li emers i s ul grafico de ll 'ind icatore
Mi del in ea no contempOraneame nte, l) in legge ro ritardo, an-
che s ui prezz i del t itolo.
Anche in questo caso dunque gli i.ndicatori di momentum
confermano la loro peculiare caratteristica d'anticipare i se-
gna li sui grafici dei prezzi.
L'utilizzo dell'indicatore assume inoltre la fun zione di
I4trumento di confenna nel momento in cui le impl icazioni
delle figure grafiche e i breakout dei prezzi e dei valori del
momentum coincidono t ra loro, come illustrato nelle imma-
....;ni A.8 e A.9.
La figura A.8 mostra una figu ra grafica d'inversione, te-
~ t.a e spalle ribassista, formatasi s ull'indicatore Roe durante
i massimi storici.
Il taglio della neekli ne a-b ha coinciso esattamente con i
massimi dei prezzi e ha delineato l'inversione della tenden-
'1.1\ rialzista, confermando quanto pr ima affermato.
Le figure grafiche s ull'indicatore hanno le medes ime mo-
dnlìtà dj lettura e di interpretazione, nonché le medesime
implicazioni, di quell e individuate sui grafici dei prezzi.
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Figuru A.8 - Testa e s pall e ri buss ista sul ROe
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Figura A. IO · Price oscillator con media mobile
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Capitolo 2
INDICATORI
E OSCILLATORI
AccumulazioneIDistribuzione
L.:AccumulazioneIDistribuzione è un indicatore di Illomen·
I Uill che associa e re iaziona le variazioni prezzo e volume. La
funz ione dello strume nto è quella d'indicare se il movimento
111 atto è una fase d'accumulo o di distribuzione.
La logica alla base dell'indicatore è che tanto maggiori so-
no i volumi che accompagnano i movimenti dei prezzi, quan-
\.0 più la tendenza sarà sol ida e affidabile. 1 volumi quindi
Hone utilizzati come criterio per determinare l'affidabilità del
Iil''''' llaJe grafico s ui prezzi .
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Figura 1.2 - Segnale ria lzista proveniente dall'in dicatore
AccumuIazionelDistribuzione
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Figura 1.4 -Trendline sull'indicatore
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che uni~(;(! i rnuss im i dt.'Crcscc ll t i. AlJn rottura della tren-
dlillc ha CtlrriRpORLO un invers ione dell'andamento dei prezzi
del Litolo,
NDline
Nla borsa di Mila no sono quotati oltre 300 titoli ma sono
lòolamente una minoranza que lli che h anno livelli di capita-
lizzazione elevata c degna di nota.
Questo comporta che nel calcolo degli indici di borsa, uti-
lizzati per delineare l'impostazione del mercato azionario
ne ll a sua globalità, il peso de lla maggioranza dei s ingoli t i-
toli sia quasi ininflu ente. In pratica, uno sparuto manipolo
d i s ingoli titoli ad elevata capitalizzazione influenza l'anda-
mento ge ne ra le dell'intero mercato.
Esemplifica ndo, Erri incide per il 9%, Telecom per il 7%
ment re Bulgari solo pe r lo 0,6%, Saipem lo 0,5% e Ratti per
li, 0,01 %. Questo è il motivo per cui s pesso osserviamo una
r hius ura positiva dell'indice be nché il nostro monitor sia
tl' mpest ato da una stragrande maggioranza di segni rosso
l'uoco. O viceversa. Detto questo, risulta facile comprendere
('ome l'a ndamento de ll'indice generale non sia rappresenta-
Livo dell 'intero m e rcato. Per ovviare a questo difetto è stato
Introdotto l'indicatore AID line, sviluppa to con lo scopo di
mif:; urare l'ampiezza del mercato.
Per "ampiezza" s'inte nde il grado di pa rtecipazione della
jJluralità di titoli al movimento in atto.
La logica è che un mercato accompagnato ne l movimento
d t t pochi titoli è destin ato ad avere vita breve in quanto un
l'il'ò trtltto manipolo di azioni non può sorreggere a lungo le
,"orti dell 'intero listino. Un po' come nel ciclismo: è arduo,
pc r Ull gruppo composto da 4-5 corridori , res istere al forte
l'i torno del g ruppo in vista de l traguardo.
Ri,,; pc tto ngli ind ici ttadiziona li (es. Mibtel), l'AIO line
11 11 In caru tteristico di n~Hegna re I() stesso peso e la stessa
37
IndlClIllIT\ l' (1,"l'IlIlItoTI l't'r Il trlllllU~ di prl 'fl~IIIIII'
Formula:
(Ad - Dc) + Cm
dove:
Ad : titoli che hanno chiuso la seduta in rialzo;
Dc: titoli che hanno chiuso la seduta in r ibasso;
Cm: valore cumulativo totale.
38
Quand o In Illl.lggiornnzn dei W.o li chiude a l ria lzo, l'N D
IUIL' è al rialzo; a l contrario, quando a prevalere sono i segni
IIlt>no, l'indicatore segna ribasso.
Operativame nte parlando. quindi , l'analista deve con-
fro nta re l'andamento dei prezzi con quello dell'indicatore.
Quando i prezzi e i valori dell'in dice sono in sintonia tra
rlL loro e hanno la medesi ma tenden za. al ri alzo o al ribasso,
l'indicazione è di un mercato inq uad rato in una tendenza
,.:olidn , ben definita e destinata a durare, fino a prova con-
Lrnr ia .
In questo caso la maggiora nza di titoli si muove nella
tll.essa direzione.
Qua ndo invece l'andamento dei prezzi e dell'indicatore
d ivergono, ossia hanno tendenze 1r.1 contr asto tra 101'0, emel'-
j.: l' un segnale che ant.ici pa un'inve rs ione o un'in terruzione
dl'i la tendenza in atto.
In questo caso pochi titoli inJIUI:mzano l'intero mer cato e
Hi delinea una situazione gener ale difficiJe da sostenere a
lungo.
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Figuru 2.1 · Oivc l'I;cnzn f"H NO line e indice
39
Rivolgia mo ora la nostra attenzione a l grafi co 2.1. Ne ll a
prima parte, dal 1985 al 1986, poss iamo notare come gli ano
damen ti dell 'ind ice e dei prezzi fossero coincide nti , e ntram-
bi a l ri a lzo.
ln questo caso avevamo un segnale di conferma circa la
solidità dell a tendenza in atto poiché il dato che emergeva
e ra di un movimento che coinvolgeva la maggioranza dei ti-
toli .
Nell a seconda parte del grafico, dal 1987 al 1988, indivi-
duia mo invece la divergenza ribassis ta che pe rmise, a co loro
che l'individuarono tempestivamente, di evitare il crollo che
s i verificò in quell 'anno.
Me ntre l'indice era al rialzo e di segnava nuovi mass imi ,
l'indicatore prima si muoveva in lateral e e poi virava a [ ri-
basso deli neando una serie di massimi decrescen ti.
n co ntrasto tra i due andamenti era un forte segnale d'al-
lerta che avvertiva di come il tre nd fosse s upporta to da po-
chi titoli
Da sottolineare come l'indicatore in esame sia maggi or·
me nte a ffidabile nell'individuare i massimi di me rcato, so·
pratt utto di medio e lungo periodo, piuttosto che i minimi .
Ge nera lme nte, infatti, le inversioni sui minimi sono gui-
date da pochi titoli che trainano, man mano, la gene ralità
del mer cato.
In seguito a questo, i titoli a bassa capitalizzazione,
che nume r icamente sono la predominante maggioranza a
Piazza Affari, seguono in ritardo le inver sioni di te nd enza
delle "blue chips": ques to è il motivo pe r cui l'NO Hne non
forni sce segnali degni di nota in prossimità dei minimi di
mercato .
Infin e, non resta che rilevare come s iano simili la rappre-
sentaz ione grafica dei prezzi e dell 'andamento dell'indice.
Questa caratteristica permette l'applicazione dell e regole
dell'analis i tecnica, tre ndline, res istenze, s upporti, figure,
direttamente al grafico dell'indicatore.
40
l/ldm"lIn " '1Ii! ,lIflI,,/,
Accumulative
Swinglndex
L'indicatore Accumulative Swing Index è stato creato e
~ v i lupp ato da Welles Wildc r nel s uo libro capolavoro "New
('ullcepts in Technical1'rading Syste ms".
L'indicatore è la somma cumulativa dello Swing lndex,
llll indicatore creato con lo scopo di tentare di isolare il re-
111(' prezzo di un attività finanziar ia tramite la comparazio-
Il(' del prezzo attua le con quello del pe riodo precedente (ad
41
Ltl ligurn 3 . 1 llIust.ra \'andllll1c nt..o dci Fib c dell'indi ca-
tore in esame. Poss iamo notare come, generalm ente, l'l.Inda-
mento !,'T'afico sia s imile: le tendenze AB e EF mostrano una
conferma ai segnali deU'analisi tecnica. In entrambi i casi il
trend dei prezzi è al r ibasso e l'indicatore va nella medesima
direzione.
AJ contrario, la tendenza CD mostra un doppio massi mo
s ull'indicatore che diverge dall'andamento dei prezzi, anco-
ra al rialzo. e anticipa una correzione.
Mentre i prezzi disegnavano nuovi massimi, l'andamento
dell'indicatore non li confermava ed evidenziava il formarsi
di due massimi a llineati s ugli stessi valori.
Possiamo notare infine come ad ogni rottura delle linee
di tende nza dell'indicatore, i prezzi invertano la loro ten-
denza.
Anche su questo indicatore, quindi, possiamo appli care
direttam ente le regole dell'analisi tecnica e quindi tracciare
linee di tendenza e ricercare figure grafiche.
Aroon
L'indicatore Aroon è stato creato da Tusbar Chande, ide-
atore di numerosi altri oscillatori e sis temi di trading che
incontreremo nel prosieguo deUa trattazione.
Lo strumento in esame è stato sviluppato con l'intento di
correggere un grande difetto nel panorama degli indicatori:
la mancanza di uno s trumento in grado di definire se la fase
in atto sia direzionale (al rialzo o al ribasso) oppure lateraJe
e quindj di congestione.
L'analista tecnico deve infatti conoscere l'impostazione
del mercato allo scopo di utilizzare l'indicatore idoneo a lla
fa se in atto al momento dell'analisi.
Un conto infatti è operare in un mercato direzionale, un
altro in una fase laterale. Gli strumenti da utilizzare sono
differenti.
42
Non ('Jo\ i!fl n nH indicatori af1ìdn.hiti e d a utili zzare in "lul -
t.e le s tagiuni ", l)ss in in ogni fa se di mercato.
Alcuni, com e quelli basati s ui s istemi trend follower, so-
llO affidabili solo durante le fas i con ten denza ben definita
(un esempio sono le medie mobili); altri, al contrario, gene-
rano numeros i falsi segnali durante i trend be n definiti (ad
esempio Rsi) e risultano utili solo nelle fas i latera li.
La fun zione dell 'indicatore risulta quindi quella d'indi -
viduare il passaggio da una fase di trend definilo ad una
laterale.
L'indicatore è composto da due elementi: l'Arooo up e
l'Aroon down .
L'Aroon oscilla all'interno di un indice fisso compreso
tra O e 100.
Quando l'Aroon up è compreso tra 70 e 100, ossia all'in -
tern o dell a fascia estrema s uperiore. s ignifica che l'a ttività
finanziaria è al rialzo.
Allo stesso modo, quando l'ArOOIl down è compreso nella
fascia s uperiore tra 70 e 100, l'attività finanziaria ri sulta
essere all 'interno di una tendenza al r ibasso.
A sancire i segnali d'inversione è !'incrocio tra l'Aroon
up e l'Aroon down .
Quando la up taglia, dal basso verso l'a lto. la linea
down , il segnale è da interpretars i come un mercato al rial-
zo in arrivo.
AJ contrario, quando la up taglia, dall 'alto verso il basso,
la linea down il segnale è ribass is ta e indica l'avvicinars i
di una fase orso.
Nella fasi di congestione latera le le due linee, la up e
la down , si muoveranno in modo confuso e in parallelo tra
loro.
Nella figura 4.1 possiamo osservare l'andam en to dcl-
l'indice Mib30 su base settimanale.
Con riferimento a ll'osc ill atore, la linea continua rappre-
s ent.a lo Aroon up mentre quella tratteggiata rappresenta
lu Al'oon down . Dal qUAdro cmergc che nella prima parte j
43
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•••"
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44
Average True Range
L'Average 'Pru e Range non è altr'o che la media mobile del
"True Range", un rutro indicatore ideato da W. Wilder e illu-
strato nel s uo libro capolavoro (di c ui consiglio vivamente la
lettura) "New Concepts in Technical Trading Systems".
Concent ria mo quindi l'attenzione s ul true range. Il calco-
lo dei true r ange consiste nel calcolare la distanza tr a:
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45
m i c i massimi , Al cont ra rio, un merca to poco volatile pre-
se nta Wla forbice molto ristretta. Un Truc Range a l ri a lzo
in dividuer à una vo lati lità in a umento. Al cont rario, un l ' rue
Range al ribasso indi cherà una vola tilità in diminuzione.
Ritorna ndo a ll'Average 'l'rue Range, esso non è a lt ro che
la media m obile dello strum ento a ppena descritto.
Anche questo nuovo indi,c atore ha come scopo que Uo d i
misurar e il livello de ll a vola tilità del mercato.
La logica a lla base dell'ATR è che le inversioni di tende n-
za si sviluppa no ne i mome nt i in cui la vola til ità è a li velli
estre mi . D molto a lta o molto bassa.
In pratica, i grandi minimi e i grandi massi mi si svilup-
pa no in coincide nza di picchi , minimi o mass imi, de ll a vola-
tilità.
L'oper a t ività sarà q uind i concentrata alla ricerca dei pic-
chi dell'ATR.
U na volta individuale un estr emo, si seguono le quota -
zioni in attesa di un segnale d'inversione (ad esempio: la
rottura di un massi mo o di un minimo precedente) s ul gra-
fico dei pre zzi.
Osservando il grafi co 5. 1 possiamo cons ta tare co me ef-
fettivame nte ad ogni min i.mo o massimo de ll'Average True
Range corri spond a un punto d'inversione de l mercato.
Buste
Le buste, meglio note come envelopes, sono un da tato si-
stema compos to di due medie mobili s postate in verticaJe,
una verso l'alto e una verso i.l basso.
L'inte nzione è que lla di definire i limiti s upel'iori e in -
fer iori, che ra ppresenta no i li velli di l'es is te nza e supporto
del norm a le a nda men to dei prezzi dell'att ività fin a nziari a
in esame.
Si vuole quindi cercare d'i ngabbiare il ti tolo a ll 'interno
della s ua ba nd a d'oscillaz ione.
46
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47
mov imento latc.n.llo di c()ngciit,iolll' ~ so la tlwnLo noi l1l u l1l~nLj
in cui lo vo latilità è elevata aninché la di!! tnnza tra la linen
superiore e la linea inferiore s ia tale da permettere un d i-
screto profitto.
Nel grafico 6. 1 è r iportato l'andamento del t itolo BnI.
Possiamo notare come nella fase later a le le buste. op-
portunamente tarate in base a lla volati)jtà, abbiamo svolto
egregiamente il loro compito.
Ogn i volta che toccavano le linee, s uperiol'e e in feriore,
invertivano la loro tendenza di breve periodo e s i dirigevano
verso la banda opposta.
Personalmente consiglio di non adottare questo strumen-
to e di r ivolgere l'attenzione direttamen te alle bande di Bol-
linge r che sono l'evoluzione, molto più affidabile, del metodo
delle buste appena esaminato.
Bande di Bollinger
Le bande di Bollinger sono un indicatore sviluppato da
John Bollinger che elaborò e perfezionò uno strumento già
es istente, le bus te.
Le Bollinger Bands sono un indicatore formato da una
media mobil e semplice a 20 giorni, al di sopra e al di sotto
della qua le sono inserite a lt re due med ie mobili rapportate
alla s ua deviazione standar d a due punti .
lt
Per "-deviazione standard si intende la misura dell a va-
latilità che ha lo scopo di legare l'andamen to delle medie al-
le mutate condizioni del mercato.
n risultato è un canale formato da tre linee - la middle
band, la upper band e la lower band - all'interno del Qua le
scorrono le quotazioni dell'attività finanziaria .
La differenza t ra le bande di Bollinger e le buste consiste
nel dettaglio che le "envelopes" hanno un coefficiente di spo-
stamento fisso e rigido, fissabile a discr ezione dell'analista
tecnico, con il ri schio di mancare d'oggetti vità .
48
Di vcnlU uwnlp Ic' Bol1inl-:cI' Bllnd s sono legale alla misu ra
de lla ~ c1 l.!vimr.ill l1 c }i land nrd" c sono in grado di modificare la
101'0 am piezza uutomuticamente, senza necess ità dell 'inte r-
vento dell 'utente, in base a lla volatilità presente su l mer-
cato. Questo comporta che la distanza tra le due bande s i
modifi chi in base aUa volati lità.
Durante le fasi ad elevata volatilità le bande di Bollinger
av ra nno una gra nde ampiezza (la distanza tra la upper e
la lower sarà elevata); a l contrario, Qu ando la volatHità è
bassa le bande avranno un a distanza t ra loro molto bassa
c formeranno una configu razione denominata "strozzatura"
che anticipa un forte movimento direzionale.
Poicbé la tendenza generale dei prezzi è Quella di flu t-
tuare a ll'interno delle bande, esattamente t ra la upper e la
lower, in molti tes ti si trova l'indicazione d'acquis tare sulla
banda inferiore (Iower band) e vender e s ulla upper band.
Anche in questo caso, come con le bu ste, occorl'e fissa re
dei paletti all o scopo d'aume ntare l'affidabilità dei segnali.
Innanzi tutto occorre rilevare che le bande di Bollinger
banno un a bu ona affidabiJj tà solo nelle fasi Laterali di con-
gestione.
Duran te le fasi di tendenza definita , al rialzo o a l ribasso,
invece le Bollinger Bands sono meno affidabili e generano
un numero maggiore dj falsi segnali.
Concent randosi quindi sui titoli in congest ione, si aCQui -
s ta quando ad una chiusura inferiore alla lower band segue
a distanza di pochi giorn i (2 - 3 giorni, non oltre) una chiu-
sura di nuovo a ll 'interno della banda inferiore.
ln pratica prima si ass iste a un a rottura ribass ista della
linea inferiore poi si assiste a un pronto recupero da inter-
pretare come un'inversione. Lo stop 1085 in caso di falso se-
gnale va fissato sotto il minimo registrato nel giorno della
chius ura inferiore alla lower band.
n segn ale di vendita scatta quando a una chiusura s upe-
riore a lla uppcr bnnd segue, a dis tanza di un paio di giorni ,
una chius ura Iluovamont.e a ll'interno del canale.
49
Att.cnzionc DI dettaglio dei pl'czz i di chimn ll'a: in entl'<lIn-
bi i segna li , acqui sto e vendita , fa fede ai fini dell'operatività
solo il prezzo di riferime nto o quello comunque registrato
nelle ultime battute.
Non s i prendono quindi in considerazione i movimenti
intraday delle quotazioni.
Un limite da sottolineare è che non sempre al segnale
d'acqulsto segue un corrispondente segnale di vendita.
I pratica sono numerosi i segnali di "buy" mentre il corri-
spettivo "sell",al momento di monetizzare, non giunge sem-
pre. ln questi casi occorre utilizzare altre tecniche grafiche
o di gestione della posizione.
Ad esem pio: adottare stop profit, utilizzare i patterns del-
l'analisi tecnica e delle candele giapponesi o adottare altri
indicatori quali il momentum.
Nel grafico 7.1 è riportato l'andamento del titolo Auto-
strade.
Potete osservare come ogni volta cbe il titolo ha rotto e
subito recuperato il ca nale si siano verificate invers ioni di
tendenza.
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F igur a 7. 1 - Bollinger Bonds e segnal i opcrIltivi
50
Di fondHlllL'ntu h.. importanza, inultre. il concetto di "stroz-
zatura". Si t,l'llttll di una configurazione che si verifica quan-
do la volatilitb è molto bassa e, a ca usa di questo, le due
linee tendono a convergere tra loro (la distanza tra la upper
e la lower diminuisce sempre più) e i prezzi tendono a di se-
gnare una congestione strettissi ma .
Questa particolare configurazione, facilmente individua-
bile, ha l'importante caratteristica d'a nticipare un forte mo-
vimento direzionale.
Non è possibile prevedere in anticipo la di rezione del mo-
vim ento in procinto di sv iluppars i ma abbiamo una "ragio-
nevo le certezza" che sarà un tl'e nd direzionale, molto forte e
sostenuto.
Una volta individuata la strozzatura, l'anali sta tecnico
dovrà tracciare il supporto e la l'esistenza (ossia le linee che
uniscono tra loro rispettivamente i minimi e i massimi) del-
la congestione stretta.
Quando i prezzi romperanno uno dei du e livelli chiave
scatterà il segnale.
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Figura 7.2 - Una "strozzatura" cui fa seguito
un fOl'te mov imento direziona le
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Bande di Bollinger: %B
Le %8 sono un indicatore da utilizzare congi untamente
alle ba nde di Bollinger di cui sono un indispensabile com-
ple me nto e perfezion a me nto.
Scopo dell'indi ca tore in esam e è illustr a re all'analista
tecnico "dove" si trovano le quotazioni aU'inte rno della ban-
de di Bollinge r.
53
I
I
64
AI (:o ll t"'lI" i~,. a fine sette mbre le bande de lincavano un
SCb'Tlu lc d'ueq uis lo {roll,ura e imm cdia to recu pe ro de ll a ban -
da infe r iore) c !'indica tore %8 e ra in dive rge nza !"i a lzi sta: in
ques to caso, iltilolo ha messo a sebTJlo un buon rialzo.
Un'altra modalità d'utilizzo dd l'indicatore è que llo di
s fruttare le s ue fluttuazioni che generalm ente sono compre-
se tra O e 100; a nche se sono freque nti oscillazioni supe riori
(t ra - 20 e 130). In questa veste q u indi si uti lizzano le zone
estre me come li velli d'ipercompra t o e ipervenduto.
Quando i valori dell'indicatore s uperano il livello dei 100
punti e ridisccndono ncUa tradizionale banda d'oscillazione
genera no il segnale di vendita.
A1Jo stesso modo, quando i va lori scendono sotto O pun t i
e s ubito r is algono, scatta il segnale d'acquisto.
li punto di partenza rimane l'analisi delle bande di 8 01-
tinger che forniscono il segna le ope rati vo concreto tramite
st.rozzatura o rottura e immediato recupero de lle linee lower
o UppeT (come visto ne l paragrafo precedente).
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F igura 8.2 · Scgnnli operativi p rovenie nti dall e Bollinge r
Bnnda f.l confe rma ti dall'indicatore %B
65
Il pasHuggio s uccess ivo, os.s ia l'a na li s i da ll'indi cat.OI·(, IXB,
è solo uno s t.rum ent.o di con rerma delle indicazioni generate
da lle ba nde di Boll inger.
Nel grafi co 8. 2 possiamo notare come ogni volta che le
bande di Bollinger disegnano segnali operativi, in presenza
di configur azioni d'inversione nei livelli estremi dell'indica·
tore %B, l'affidabilità deU'operatività s ia elevata.
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Figura 9.2· ATR e Bollingcr Bands Width
67
Commodity Channel l n dex
li CCI è un indjcatore creato e sv iluppa t o da Donaid
Lambe rt s pe cificatamente pe r l'analis i delle commodity,
ma be n pres to fu adottato anche per l'anali s i del me rcato
az ionario.
La funzione del CCI è quella di mis urare la variazi one
dei prezzi rispetto alla loro med ia s torico-statistica all o
scopo d'individu a r e i massi mi e i minimi dei cicli di mer-
cato.ll principio a ll a base è semplice e logico: individua re
ed ev idenziare le anomalie e gli eccessi e ufori co-depressi-
vi che storica me nte si regis tra no s ui me rcati fin anziari.
Ritorniamo con la me nte ai primi mesi de l 2000 e agli
eccessi delle valutazioni che veniv"ano redatte , talvolta in
malafede, s ulle società dell a new I~ c o nomy.
Ad a lti valori de l CCI corris ponde Wl a ndamento trop-
po e levato ri s petto a lla s ua medi a stori ca .
Allo stesso modo, valori eccess ivamente bassi de ll 'in-
di cator e indicano prezzi insoli tam e nte depressi.
La logica , quindi , è que ll a d'individuare un eccesso
s ulle quotazioni e attendere il seRna le grafico ch e avver-
ta ch e il mercat o vi s ta ponendo rimedio a llineando i va-
lori di me r cato a que lti re ali .
Generalmente l'ambito di oscillazione dell'indicatore
varia tra i valori - 150 e +150.
Le zone estreme sono considerate livelli d'iper compra-
to (CCI > 100) e d'iperve nduto (CC I < - 100).
Ope rativa mente parland o; il segnale di vendita scatta
quando il CCI accede all a zona estr ema s upe riore, mag-
giore di 100, e s uccess ivame nte ridisce nrle nella zona tra-
dizionale d 'osci llazi on e, COmpresa tra - 100 e + 100.
Allo stesso modo, il segnale d'acqui sto si genera quan-
do i valori dell'indicatore scendono a livelli i_nfe riori a
-100 e, in seguito, risalgono ne lla tradizionale fa scia di
flu ttuazion e. NeUa fi g ura 10.1 poss ia mo l'i sco nlra l'e co-
me s ia poss ibile acq ui st fJre o ven d e re qua nd o il CC I, do-
68
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Figura 10. 1 - CCI e livelli di ipe rcomprato/ipervenrl uto
59
Inoltre. gli studiO!; i de ll a materi a hunno fOl'mulato olt re
str ategie d'utili zzo dello strume nto:
Utili zzo congi unto con a ltri indi catori qua li l'ADX: se
l'ADX è al ria lzo a ll ora si opera "long" quando il CCI s upe-
r a i 100 punti. Se l'Adx è al ribasso a llora si opera "short"
non appen a l'indicatore scende sotto i - 100 punti ,
In quest'ottica, l'indicatore ADX è utili zza to come stru-
mento per indicare se l'attività fin anziaria si trova in una
fase laterale o di tendenza defini ta, al rialzo o al ribasso.
Linea dello zero come strumento gene ratore di segna li
operativi: s i acquista quando taglia dal basso verso l'alto
il punto d'equilibrio e si vende quando il CC I scende sotto
la linea dello zero.
Opera r e qua ndo il CCI è in una zona estrema e il titolo,
contemporaneame nte, disegna nuov i massimi e nuovi mi·
nimi : così facendo è possibile operare sempre nella dire-
zione de l mercato.
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Chaikin Oscillator
L'indi cator e fu creato da Ma re Chaikin eh e com plet ò e
perfeìlon ò il lavoro precede nte me nte svolto da Gra nville e
William s.
È un ind icat ore volumetrico ed è la r isultante della dif-
ferenza t ra le medie mobili esponen ziali a dieci e a tre
periodi dell'Accumulazione/Di stribu zione. L'ut ili zzo è con-
s iglia to per un'oper ativit à di medi o periodo.
Il segn a le ria lzista è generato qu a nd o l'indi catore, dopo
a ver di segnato un minimo, vira e inverte la s ua tende nza.
AI con trario l'ope r a ti vità "short" è innescata nel momento
in cui , dopo ave r de lineato un massimo, l'indicatore inver-
t e la propr ia te ndenza.
Ne lla fi gura 11.1 possia mo con stata re Quanto sopra af-
fe rmato: a d ogni virata de ll'indicatore cor r isponde u n'in-
ve rs ione dei prezz i.
61
•
62
11II11I1r/Urll' ti.'! d/ullll"!
l, i\ J' \ /\
63
pnlto e ipc rvcnd uto n call sa dci IlI cccn ni 8mi d i Mu rmonizzu-
ziono" con cui erano costrui ti.
Formula:
100' (Su-Sd / Su+Sd)
dove:
S u è la somm a delle variazioni assolute dei prezzi nel
giorni di rialzo.
Sd è la somma dell e var iazioni assolute dei prezzi nei
giorni d i ribasso.
64
Iml,rul,." " ,~",tllul,lI'
65
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116
/,tI!IIUIIfI'lI"",i!IIIIul't
• •
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67
za , resis Lenze e s upport.i, olt re a fi gure grafiche qual i doppi
minimi/massimi o test a e s pa lle.
Le moda lità d'interpretazione e le implicaz ioni sono le
medesime de U'analisi a pplicata ai grafici delle quotazioni.
La figura 13.4 ri porta la tende nza ribassist a del titolo Pirel·
li a cui corris ponde un analogo movimento direzionale da
parte dell'indicatore.
In questo caso l'analis ta tecni co ricava una conferma cir·
ca la forza e la cons iste nza della tende nza in atto.
Nel punto 8 possiamo notare come la rottura dell a tren·
dline dell'indicatore a bbia conciso con il momento esatto
dell'invers ione dei prezzi del titolo.
Ch and e Trendscore
Il Trendscore, un altro strumento ideato da Chand e, è un
oscillatore sviluppato con lo scopo d'indicare se un attività
finan zia ri a si trova in una fase later ale di congestione (de·
finita t ecn ica mente "trading market") oppure in una fa se
carat terizzata da una tendenza ben definita (definita "tren·
ding ma rket"), al ri alzo o a l ribasso. L'idea alla base è quel·
la d'individuare sul nascere un'inversione di tendenza senza
però avere la pretesa d'anticiparla.
All'indicatore è quindi richiesto di fotografare la reale
impostazione gra fi ca in atto.
L'utilizzo princi pa le del Tre ndscore è quello di bussola
del mercato e di strumento di conferma dei segnali operati·
vi, rotture di supporti o resistenze, che emergono, di volta in
volta, s ul gra fico dei prezzi dell'attività finan zia ri a.
A onor del verol esiste inoltre la possibilità di utili zza re
l'indi catore in esame anche come strumento per gen era re
segnali operativi concreti.
In base al principale utilizzo del Tre ndi;core, i segna li
operativi sono generati dall'incrocio trn l'oscillutol'c e In li·
nea dell o ze ro.
68
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Figura 14.1 - Trendscore e fas i di trend
69
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Figura 14.2· Trendscore e media mobile
Coppock Index
Il Coppock lndex è un indicatore ideato da Edwin Cop.
poclt.. Esso nasce per un operatività improntata al medio
e lungo periodo e ha la funzione d'individuare la tendenza
primaria del mercato e le sue inversioni.
[n teoria è uno strumento ut ilizzabile s u ogni attività fi-
nanziaria ma in realtà l'affidabilità maggiore la si riscont ra
sugli indici di mercato piuttosto che s ui singoli titoli.
Da sottolineare inoltre come l'affid a bil ità dell 'indicatore
sia maggiore nell'i.ndividuaz ione dei minimi di mercato piut-
tosto che s ui massimi .
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Figura 15.3 - Coppock Indcx c dive rge nzo
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Figuro 16.1 - Commodity Selection Ind ex
Demand Index
li De mand Lndex è un indicatore creato e sviluppato da
Jim Sibbet. Si t ratta di uno strumento che lega insieme i
prezzi e i volumi con lo scopo d'anticipare le invers ioni di
-tende nza de lle quotazioni.
La premessa a lla base dell'indicator e è che i volumi anti-
cipano il movimento futuro de i prezzi.
L'utilizzo pratico cons iste nella ricerca delle divergenze
tra l'a ndamento dell'indicatore e dei prezzi dell'attività fi -
na nziaria di riferimento.
Nell'immagin e 17.1 possiamo individu a re la diverge nza
che ha a nticipato l'invers ione di tendenza de ll 'autunn o
1998.
74
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Figura 17.1 - Divergen za pos itiva s ul Dema nd lndex
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DeMarker Indicator
n DeMarker è u no degli indicatori di "nuova generazio-
ne" ideati da Tom DeMark, genia le sviluppatore di sistemi
oggettivi di trading, e illu str ato nel libro "The New Scien-
ce ofTechnical Analysis" e nel s uccess ivo "New Market Ti-
ming Techni ques".
n DeMarker nasce dalla convi nzione dell'autore che
quasi t u tti gli indicatori CI'ipervenduto e ipercomprato ab-
biano numer osi difetti che n e alterano l'affidabilità.
Segnali tardivi e spesso poco chiari sono t r a i principali
inconvenienti. - - - -
DeMark per ovviare a questi difetti, introdusse una se-
rie di nuovi indicatori.
- Per la costruzione dell 'indicatore si rimanda ai li bri ci-
tati.
II risu1tato del procedi mento di calcolo è un indicatore
che- oscilla, come di consueto, a ll 'interno di un indice com -
p reso tra O e 100.
76
Va lOri s lIpè r iori ~l 75 punti in d ividu ano un li vell o d'ipel'-
com prala e un'area di possibil e massimo.
Valori infe r iori a 25 punti indi vidu ano un livell o d'iper-
venduto e un'area di possibile minimo.
- H-periodo temporale per configurare il ca lcolo dell 'indi-
cator e è lasciato alla libera scelta del trader, che deciderà
s ull a base del proprio met odo operativo, anch e se gen eral-
mente, come d ea fult, si utilizzano i 13 periodi consigliati
dallo stesso a utore.
Scopo dell'indicatore è individuare i punti d'inver sion e
di tendenza, caratterizzati da un basso rapporto di ri -
schjo, dopo averne in precedenza delin eato i li velli estre-
,
mI.
L'utilizzo pratico dell'indicatore si risolve quindi nel
genera re segna li operativi concreti nonch é nell 'individua-
r e diver genze rialziste e ribassiste.
Il segnale d'acq uisto scatta quando il DeMarker. dopo
essere sceso in ipervenduto. taglia al rial zo la linea dei 25
punti. Al contrario, iJ segnale di vendita scatta quando,
dopo esser salito in ipercomprato, scende sotto il livello
dei 75 punti .
11 grafico 18,1 illustra l'indi ce S&P 500 e i r elativi se-
gnali emersi dall'ana lisi del DeMarker.
L'unico segnale imperfetto, corretto ma leggermente in
anticipo, si verificava n el marzo 200 1.
Allo scopo di ovviare al difetto dei falsi segna li, l'auto-
re ha ela borato a lcune condi zioni e configu razioni grafiche
(illustrate nel libro "N uovi modeUi in analis i t ecnica" di
Rick Be.nsignor) da richieder e dopo che i valori dell'indi-
cator e -sono gi unti all'interno delle zone estreme.
Si acq ui sta solo se sono confermate, contemporanea-
mente, t utte le seguent i condizioni : il prezzo di cbiu sura
della barra dev'essere inferiore sia al prezzo minimo regi-
strat o nelle due barre pr ecedenti sia a l prezzo di chiusu-
r a della bill' ro del giorn o precedente, s ia a ll 'apertura del
giorno io COfSO.
77
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78
1/III'fU/oH t' "!II'11/1I1un
79
In llfl merca to riul zis ta inrat.Li s i utili zze rann o !S tru -
menti tipi ca me nte tre nd rollowc r mentre, a l cont.rHri o, du -
rante una rase la te ra le sara nno da preferire indi ca tori di
mome ntum .
n Directi onal Movement nasce quindi COn l'i.ntento di
colmare questa lacuna nonché con lo scopo d'indi vidu a re
la tend enza dominante.
Nell a r ealtà l'ind icatore è uno s trumento composto da
due elementi che pre ndono il nome di +DI e - DI, entrambi
a 14 giorni .
Per le precise modalità di ca lcolo s i rima nda allibro di
Wilder. Qui basti ri corda re :che se la giornata è sta ta rial-
zis ta (prezzo di chius ura> prezzo d'apertura ): il +Dm è
calcolato tra mite la differenza tra i mas--;imo odierno e il
mass imo d el giorno precedente; se la giornata è s tata ri -
bassista (prezzo di chiu sura < prezzo d'apertura): il - Dm
è calcola to t r amite la differenza tra il minimo odierno e il
minimo de l giorno precedente~
1 segnali opera tivi sono generati dalle in te rsez ioni tra
+DJ e - Dr.
Si acqui st a quando +D I taglia al ria lzo - DI e, vicever-
sa, s i vende qua ndo tagli a s uccessivamente a l ribasso.
L'affidabilità dello s trumento, è ben e sottolinea rlo, non
è assoluta poiché, durante le fas i laterali di congesti one, il
Dm gener a numeros i fal s i segna li.
Al fine di limita rn e il numero, è cons iglia bil e attendere,
dopo l'incrocio, che i prezzi s uperino un "extreme point"
prima di seguire il segnal e operativo.
Per "extreme point" s'intendono ris pettivamente:
prezzo mass imo regis trato il giorno dell 'incrocio rialzi -
sta tra +DJ e - DI ;
prezzo minimo r egistra to il giorno dell'incrocio ribassi-
sta tra +01 e - DJ.
80
1/11111"111111" ,' 1•.'>1 dlfllllli
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81
Occo rre sottolinea re, per evitm'c du bbi in t.erprct tl Li vi,
che l'impo rta nte è l'impostazione e la direzione dell'ind ica -
tore e non il s uo va lore num er ico. Operati vamen le pa rl an-
do, ADX e Dm I;ono complement ari e s i utilizzano in modo
congi unto. Si acqui st a qu ando, in presenza di valori creo
sce nti de U'AOX, il +Om taglia al rialzo il - Dm.
Al contrario, s i vende (o s i opera short) in cas o di virata
al ribasso dell'ADX o d'incrocio ribassist a tra +Dm e - Dm.
Facendo riferimento all 'immagine 19.2, nel giugno 1997
possiamo individu a re un ottimo segn ale d'acquisto: in pre·
senza di un ADX al ria lzo (minimi crescenti), il + Dm in -
crociava al ri a lzo il - Dm e il ti tolo Eni ins ta urava un
peri odo "toro". Nel s uccess ivo mese d'agosto, in presenza di
un ADX cedente, i Dm incrociavano al ribasso forn endo lo
s punto per liquidare le posizioni in essere (eventu a lmente
s i poteva anda re "s hort" co n i derivati ) quasi s ui mass imi
di periodo.
Infine, nel ma r zo 1998 possia mo osserva re la coopera-
zione tra gli s trumenti dell 'a na li si tecnica : figure gra fi che
e indicatori.
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Me ntl'l' ill.itolu Eni discgnav:l un Lesta e s pa lle l'ibHss ist<l
(man o _ a pr ile 1998), l'ADX inve rt iva la s ua impos lazionc.
n s uccess ivo incrocio t ra il + Dm e il - Dm coincise con la di-
scesa dei prezzi sotto il livello della neckline e quindi con la
chius ura della fi gura ribassista che s i er a delineata in pre-
cedenza.
83
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84
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E ase of Movement
L'Ease of Mevement è un indicatore crealo da Rich ard
Arms con lo scopo d'illus tra re il rapporto t ra i volumi e la
variazione dei prezzi.
Formula:
(max.. oggi t min. oggi) 12 - (max ieri - min. Ieri) / 2
VGlume / ( massimo - minimo)
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f'lgur n 2 1. 1 - Ense or Movement
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Spcsso il grafico ri s u lt.ante è mo lto nc rvoso e qui nd i di
difficile lettu ra. Per ovvinre a questo difetto è consigliu bi-
le sos tituire l'Ease of Movement con la propria media mo-
bile.
L'operatività è molto se mp li ce e cons iste nell'acqui st are
quando l'indi catore taglia al ria lzo la linea dello zero e nel
vendere quando scende nuovamente sotto il va lore della Jj-;-
nea d'equili brio.
86
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Figura 22.1 - Bull & Bear Power e segnali operativi
87
Indlca[()rI l' ()''l'llInlurlllt-'f il Irmllll)( di prl '1.!IMlIlI l·
Force lnde x
88
Pokh l'indi cuwre ris ulta spesso illeggi bi le, ti cau!;<\ de l
s uo anda me nto molto nervoso, si è soliti sos t it uirl o con una
media mobiJe.
n metodo appe na illustrato può essere ulteriormente per·
fezionato calcoland o d ue medie mobili del Force index di dir·
fere nte periodo temporale.
Affianchiamo tra loro una media mobile di breve periodo,
reattiva ai movi me nti delle quotazioni, che generer à in con·
creto i segnali operativi c un a dj lunghezza maggiore con il
compito d'indicare la direz ione della tendenza in atto.
U segnale d'acqui sto scatta quando la media mobile di
medio pe riodo è a l ri alzo e la media di bre ve scende sotto la
linea dello zer o.
L'idea a ll a base della strategia in esame è quell a d'acqu i-
stare nelle fa si di debolezza de i t rend rialzi sti.
il segnale di vendita scatta quando la media mobile di
medio periodo inverte la sua tendenza.
Nella realtà, è consigliabile utilizzare l'i ndicatore solo co·
me strumento di conferma de Ua tendenza in atto e non co·
me generatore di segnali operativi poiché durante le fasi
later a li (espressione grafica dell'incertezza neUo scontro tra
r ialzisti e ribassisti) SOIlO numerosi i falsi segnali e l'affida·
bilità è sca rsa.
lo base al nuovo punto di vista quindi :
un Force l ndex a l di sopra della linea dello zero ide ntifica
un predominio della forza dei ria lzisti e quindi un mer·
cato in salute e al rialzo. In queste cond izioni è possibil e
aprire posizioni ria lziste.
Al contrario, un Force lndex con valor i in ferio r i alla linea
dello zero evide nzia uno strapote re dei ribassisti e quin·
di un mercato debole e a l ribasso. A queste condizioni s i
liquidano le pos izioni in essere e si opera a l ribasso.
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Figura 23.2 - Force lnd ex e divergenze
Forza relativa
La forza relativa è un indicatore ideato con il preciso sco-
po di selezionare quei titoli che s i comportan o meglio o peg-
gio del me rcato.
La forza relativa misura il rapporto tra due attività A-
nanziarie. ad esempio tra il titolo Ii'iul e l'indice Mib30.
110
IIIII!( ul"/I l ' Il.'111/(111,11
91
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92
He rrick Payoff lndex
L'indicatore HPl , svi luppato da J . Herrick, è s tato creato
con lo scopo d'analizzare l'andamento del mercato future
e delle commodity. L'idea aUa base è quella d'illustrare il
movimento del flu sso di de naro in entrata e in uscita dal
mercato attraverso l'elaborazione degli open inlerest, ossia
il numero di contratti "aperti" s ul mercato dei futures.
La lettura dell'indicator e è semplicissim a e s i concentra
s ulla li nea dello zero.
Quando l'indicatore assume valori maggiori di zero (e
quinoi della linea dell'equilibrio) si ottiene un ri scontro rial-
zista in base al quale si deduce che il denaro stia entrando
sul mercato. AJ contrario. quando l'indicatore ass ume valo-
ri inferiori alla linea dello zero constatiamo come il denaro
stia uscendo dal mercato finanziario e come le implicazioni
s iano ribassiste.
Martin Pring, nel libro "'Martin Pring on Market Momen-
t um", consiglia d.i affiancare aU'indicatore una propria me-
dia mobile.
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In qu es t'ot.tica , i segnal i opc,·ativi sono gc ncrut.i dall"in-
crocio tra le du e linee.
L'utili zzo pratico s i risolve in uno strumento d i confel·ma
circa la consis tenza della tendenza in atto oppure in una ri-
ce rca delle divergenze, preludio di un'inversione.
Il grafico 25.1 illustra due divergenze, una rialzista e
una ribassis ta, che hanno anticipato egregiamente impor-
tant i movimenti d'invers ione del future s ull'indice america-
no Dow-Jones.
Nel primo caso, mentre i prezzi segnavano massimi e m.i-
nimi decrescenti, tipici di un mercato al ribasso, l'indicatore
disegnava minimi crescenti.
Nel secondo caso, me ntre i prezzi segnavano nuovi mas-
s imi l'ind icatore invertiva la tendenza rialzista e delineava
massi mi decrescenti.
In entrambi i casi, all a divergen za seguiva puntuale l'in-
versione di tenden za.
Formula:
(ISO /lsu ~ Isd) , 100
dove:
Is u è la somma del mome ntum intraday positivo;
lsd è la somma del mome ntum intraday negativo.
94
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Figura 26,1 - fntraday Momenlum lndex
9fi
Figura 26.2 - lntraday Mome nlum e segna li operativi
Ke ltne r Ch a nnel
Il Keltner Cha nnel è un indicatore sviluppato e illustrato
da C. Keltner nel libro "How to Make Money in Commod i-
t ies".
Essendo costituito da una media mobile e dalle sue ban -
de di oscillazione (s uperiore e inferiore), grafi camente ri-
s ulta simile a lle Boll inger Bands dalle qua li s i differenzia
nettamente dal punto di vista operativo.
96
1/II/II'uluri ,'m, 11/111,,',
L'opera t.i vi l.!! COtl 1(' h<l nd c di Uoll inJ.:t' l'. inl'al.ti , si basa
s ull'acquis to ~ u dcbolczzu, ossia intorno a i livelli dell a ban -
da inferiore, c s ulla ve ndita s ull a fo rza del titolo, ossia s ul -
l'area della banda s uperiore (nell a realtà il discorso è più
complesso, ma in questa sede è importa nte illustr are il solo
concetto che sta alla base dello strumento).
Al con t rario, il canale di Keltner fa perno solo sulla forza
della tendenza dei prezzi, sfru ttando il principio secondo cui
un trend in essere tende a prosegu ire fi no a prova contraria.
n segnale d'acquisto scatta quando i prez zi dell'attività fi-
nanziaria rompono a l rialzo il ca nale e la banda s uperiore.
11 segnale "short", al contrari o, scatta alla rottura ribas-
sista della band a inferiore.
Operativamente parlando, l'in di catore non deve mai es-
sere utilizzato in modo indipende nte all'anali si gra fi ca clas-
sica, che resta la base e il punto di partenza.
Una volta individuati i livelli di resistenza e di supporto,
passeremo a mon itor are il canale di Keltne r in attesa di un
breakout rialzista o ribassista.
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"" ",u r o 27.1 - Kelt ner Chonn el
117
Sotto qu esto pun to di vist.a qui ndi l'indicat.ore è cl " uti -
li zzare come st.rum ento di conferma dei segna li generati
dall'anali s i t.ecnica class ica e non com e strum ento per ge-
ner are in modo indipendente e autonomo segn a li operati-
VL
L'utiHzzo di Questo indicator e è raccomandato solo in
un'ottica s pecu lativa di brevissimo periodo.
Il gr a fico 27.1 mostra il titolo Aem e il Keltner chan nel
du rante lo stra ppo ri aIzista di fine 1998.
I! segnale d'acqui sto scattava verso fine novembre, a lla
r ottura ri aIzista della resistenza s ul grafico dei prezzi e
dell a banda s uperiore dell'oscillatore.
Le s uccess ive ch iusure a livelli superiori ris petto alla
banda su periore confermavano la consistenza del rorte
t ren d direz ion a le in a tto.
KST
Il KST è l'indicatore di momentum creato e illustrato da
Martin Pring nel libro "Martin Pring on Market Momen-
t um".
Punto di partenza dell'autore per la creazione del l'indi -
catore è il fatto che la borsa è ciclica e che i movimenti dei
prezzi sono determinati da cicl i di differente dominio tem-
porale che interagiscono tra loro.
L'idea del KST nacque in seguito ad un'attenta osserva-
zione de ll 'andamento grafi co del ROC (Rate of Change).
Pre ndendo in esame alcuni indicatori ROe con differenti
periodi tempora li è possibile verificare come ognuno di essi
rappresenti un determinato ciclo di borsa.
n grafico 28. 1 mos tra l'andamento del ROe a lO periodi,
a rappresentare il ciclo inferiore, e del ROe a 40 periodi , ad
illu stra re il ciclo su periore di medio termine.
Nello speci fico, il ciclo di breve periodo è il più tempestivo
e reattivo ai movimenti di tendenza, ma a llo stesso tempo
98
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Figura 28.1 - ROe a 10 e 40 periodi
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Figura 28.2 - KST e medi a mobile
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Macd
Creato da Cera ld Appel, il Macd è un indicatore "trend
rollower"', grafi camente rappresentato da du e linee che oscil-
lano intorno a ll a li nea dello ze.·o.
La prim a lin ea il calco lata tramite la d ifferenza di due
medie mobi li a 12 c n 26 giorni.
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F igura 29.1 - Macd
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Figura 29.3 - Macd e e inversioni di tendenza
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105
Da non trascurare inoltre l'op pli cazione delle regole
dell'analisi grafica appli cate direttamente a ll'a ndamento
dell'indicatore.
Risulta quindi possibile tracciare cana li di tendenza e in -
di viduare figure d'inversione che avranno le medesim e im·
plicazioni previste dell'analisi tecnica classica.
Il grafico 29.5 illu stra una tendenza ribassista e una
successiva congestione str etta delineatasi sull'indicatore
Macd.
Da sottolineare come la rottura della res istenza della
congestione stretta dell'indicatore abbia coin ciso con la rot·
tura della tendenza ribassista dei prezzi dell'ind ice Mib30.
In questo caso, quindi, il Macd si rivelava un perfetto
strumento di conferma del segnale operativo d'acquisto de·
!ineatos i s ul grafi co dei prezzi dell'attività finanziaria.
Media mobile
La med ia mobile è l'indicatore più diffuso e conosciuto,
nonché più utilizzato, tra gli operatori fin anziari.
Scopo della media è quello di rendere più regolare e ar-
monioso l'andamento dei prezzi dell'attività finanziaria che
altrimenti sare bbe di ditJicile lettura a causa del "rumore di
fondo" che generalmente accompagna il movimento err atico
delle quotazioni.
In altre parole, la loro funzione è queUa di migliorare la
leggibilità di un grafi co nell'individuare la tendenza delle
quotazioni.
Le medie mobili sono inoltre utilizzate come strumento
di trading per generare, in concreto, segnali operativi.
Per media mobile s'intende la media aritmetico-materna·
tica dei prezzi di un'attività finanziari a di un detenninsto
periodo di tempo.
Si defini sce "mobile" poiché viene aggiornata ad ogni
nuova rilevazione.
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Figura 30.5 - Media mobile: golden e dead cross
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Figura 30.6 - Media mobil e: fas i di trand e congestione
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Non c~ i :; t~, iu litu.i un pc l'iodo tempurale affidahile IlC l'
ogni tilolu, in ogni fa se di me rcato, che ris ulti remuncrativo
pe r ogn i s tile e pe r ogni metodologia ope rativa .
Ogni attività fi na nziaria , in base alla s in gola fa se di mer-
calo in cui è imme rsa , ha un a propria media mobi le otti-
male che deve essere individuata tramite un a ricerca per
tentativi.
Oggi numeros i progra mmi di ana1jsi tecnica, qua li Meta-
stock o Tradestation , forniscono in a utomatico studi e otti ·
nllzzazioni dell e medie mobili ma iJ ri sultato che forni scono
non è da conside rare oro colaLo .
lnfatti non è certo cbe se, in passato, una media mobile
di un certo intervallo te mpora le (es. l O brio rni) è risultata
essere un ottimo Slrumento di t rading continuer à ad esserlo
a nche in futuro!
A conti fatti . quindi. la rice rca della media mobile da uti-
lizzare come strumento oper ativo s i ri solve in una seri e di
tentativi, da effettuars i caso pe r caso.
Nella ricer ca occorre quindi considerare a ffid a bili solo
quelle medie mobili che, durante un tr e nd al ria lzo, sono ri-
sul tate essere un valido supporto e. durante una tende nza
al ribasso, s i sono rive late essere una resistenza invalicabi+
le, come quell e illustrate nelle immagini 30.7 e 30.8.
L'u lt imo difetto delle medie mobili r is ulta essere la loro
scarsa reattività e il loro essere sempre in costa nte ritardo
rispetto ai punt i d'invers ione della tendenza.
In altre parole l'opcratività non è mai tempes tiva.
Questo è un difetto impossibile da eliminare del tutto,
poiché il calcolo delle medie si baser à sempre sui dati pas+
sati , ma è comunque possibil e limitarne gli effetti.
A questo scopo si cons iglia di utilizzare medie mobili di
breve periodo, cbe ris ulta no essere magglol'mente reattive
oppure le medie mobili adattive o espone nziali che si modifi·
caDO in base ulle mula te condizioni di mercato e che attribu+
iscuno un maggior peso ai valori più recenti delle quotazioni
rispetto nlle rilcvnzioni pi il re mote.
113
Inllu·,I!\lr'l t' o.""':lllutun (M'r .1t mdllll( lll l'IWI~ IIIIII '
11 4
A fì a ncu di qU èste' n ppcn tt descritLc. sono s tat.e introdotte
le medi e mobili adatti ve che hanno la ca ra t teristica di a de·
guars i automaticamente, senza l'i.ntervento dell'opera tore,
in base all'andamento di dete rminati parametri .
Le principali med ie mobiJi adattative 50110:
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Figuru 30.9 · Medie mobili a confronto
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Figura 30.10 - Media mobil e adattata ai volumi
116
Figura 30.12 - Media mobile di Kaufman
117
Momentum
Il momentum è un indicatore che mi sura la ve locità dci
movimenti delle quotazioni ed esprime la diffe re nza tra le
quotazi oni attuali e quelle di un determinato periodo prece-
de nte.
Esemplificando, in concreto il momentum a 10 giorni è il
risultato de lla differe nza tra il prezzo attuale e quello di 10
giorni fa.
Personalmente ritengo che la velocità, non importa sotto
quale form a venga calcolata (momentum, pista ciclica o
ROe ), s ia l'unico in dicatore completo poiché è a l contempo
affidabile e uti li zzabile in ogni fase di mercato.
Sbi lancianrlomi, affermo che lo studio de lla velocità dei
prezzi è il "ve ro segreto" de l trading!
La velocità in borsa è come la benzina per le automobi-
li ... senza di essa non s i va da nessuna parte.
Come una macchina in riserva è destinata a percorrere
pochi chilometri , aUo stesso modo una tendenza sen za m o~
me nturn è destinata ad esaurirsi entro breve termine.
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Figura 31.2 - Momentum e divergenza rialzista
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11 ,w colld o p:tHHO i' il scgn31e ope ra ti vo che sca tt.a ne l mo-
me nt.o in cui , dopo che la di ve rgenza è be n de linea ta, i prez-
zi ro mpo no il li vell o di resiste nza , o supporto, precedente
ne lla direzione de lla l.enden za domin a nte.
Nel caso in esame, forma tasi la divergenza ri a lzista,
l'opera tore doveva a t l.endere la rottura a l rialzo (ne lla dire-
zione del t rend D del Livello di resisten za costituito da l mas-
s imo re la t ivo precede nte.
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In e ntrambi i cas i, una vo lta identifica la la po~ ~ i bi l itù di
essere a d un livello d'inve rs ione , occorre attendere il segna-
le grafi co e qu indi una discesa sotto il livell o di s uppor to
o una rottura rialzista della resistenza da parte dei prezzi
de ll'atti vità fin a nzia ri a.
Formula:
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On Balance Volume
L'QBV è un indicatore di momentum sviluppa to da Jose-
ph Gra nville e illustra to nel libro "New Strategy or Da ily
Stock Market Timing fa r Maximum Pl'Ofi ts".
L'indicatore mette in r elazione t ra loro i volumi e le va-
riazioni di pre zzo de ll 'attività fin a nzia ria allo scopo di mj -
aura re !:I C il dllnnro sta en tra ndo o us cendo dal me rcato
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Figura 34.3 . OBV e divergenza negativa
Parabolic SAR
n Parabolic
SAR non è soltanto un semplice indicatore
tre nd follower ma lo si può considerare a tu tti gli effetti un
tr adi ng system.
La paternità dello s trumento è ancora di Wilder, che ne
ha illustrato i principi nel libro "New Concepts in Technical
Trnding Systems".
130
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131
Quando s i chiude una pos izione, se ne apre imm edi3 ta ~
mente un'altra nella direzione opposta.
Esemplificando, un trader chiude un'operazione "'long"
(a l rialzo) e ne apre una "short" (al ribasso). E viceversa.
11 segnale d'acquisto è generato nel momento in cui i
prezzi dell'attività finanziaria diventano superiori al valore
dell'indicatore. Al contrario, il segnale di vendita è generato
dalla discesa sotto il valore del SAR da parte dell e quotazio-
ni dell'attività finanziaria.
Ultimamente il parabolic SAR è utilizzato soprattutto
come strumento per gesti re una posizione in essere tramite
stop loss o trailing stop.
L'immagine 35.1 riporta l'andamento a base settimanale
del titolo Finmeccanica analizzato con il Parabolic SAR. No-
tevole la somiglianza grafica con la media mobile.
Da sottolineare inoltre come i segnal i siano generalmen-
te affidabili nelle fasi di tendenza ben definita, dove l'indi-
catore è in b'Tado d'identificare con buona precis ione i punti
d'invers ione del mercato. Al contrario durante le fasi latera-
li sono numerosi i fal si segnali.
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Figura 35.1 - Paraboli c SAR e segnali operativ i
1112
Iw/u'lI/un ,I USt'll/o/nl'/
Pista ciclica
La pista ciclica è un indicatore di velocità calcolato tra·
mite la differenza tra il valore del prezzo dell'attività finan-
ziaria e la propria media mobile.
La formula base prevede l'utilizzo di una media mobile
sem plice, ma nulla vieta di adottare nel calcolo una media
mobile esponenziale o ponderata aUo scopo di ricercare un
segnale ancor più tempestivo.
li risultato è un indicatore che oscilla intorno alla linea
dello zcro, che corrisponde al punto d'equilibrio tra prezzo e
media. Sebbene sia WlO degli oscillatori meno diffus i, ho ri-
scontrato personalmcnte essere uno dei più utili , operativa-
mente parlando, e dei più affidabiU grazie alla caratteristica
d'anticipare le inversioni di tendenza e i picchi mass imi e
minimi d el mercato.
La funzione delJa pista ciclica, come tutti gli indicatori
di velocità, è quella di fornire segnali di conferma, circa la
solidi tà del movimento in atto, o di divergenza, anticipando
poss ibili inversioni di tendenza.
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Figuru 36. 1 - Pista ciclica
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Fibrur8 36.3 • Pista ciclica e di vergenza ribassista
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Price Oscillator
Il Price Oscillator è un indicatore di velocità calcolato
tra mite la differe nza di due medie mobili con diverso perio-
do temporale.
Ad un lettore attento non sarà s fuggita la somiglia nza
con l'indicatore Macd dal quale il Price OsciJlator si differen-
za da un lato poiché non h a la "'trigger" e daU'altro poiché
nel calcolo non utilizza medie mobili fisse (esempio 12 e 26
giorni come il Macd) ma lascia libertà operativa al trader.
138
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Personnl mente con s iglio di co mbin a r'C ques ta tccn icH
all'ana lisi tecni ca pe r cui l'inversione dell 'indicat.or·c, dopo
l'accesso in zona es trema , dev'esse re confermata da lla rot-
tura a li ve llo grafi co di un s u ppo rto o di una resistenza .
Formula :
°
Se i\ volume odierno è uguale maggiore ris petto a quel-
lo ril evato il giorno preceden te, il PV! assume il valore
del giorno precedente.
142
Figura 38.1 - PVI e segnali operativi
QStick
U Qstick è un indicatore di momentum in t raday illu stra-
to nel libro "The New Tcchnical Trader" scritto da Chande
e Kroll . Scopo dell'indicatore è aiutare l'operatore nell'inter-
pretazione delle candele giapponesi.
Il Qstick è la med ia mobile della differe nza tra il prezzo
di chiusura e il prezzo d'apertura.
Differenza che l'autore ricorda esse re il cuore dell'analisi
candlestick poich é misura e ra ppresenta la forza e la consi-
°
stenza dei ribassisti dei ria lzisti.
L'a utore consiglia di utilizzare una media mobile sempli-
ce con periodo temporale di otto giorni .
L'indicatore in esame si presta a numerose strategie ope-
rative:
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da llo studio delle divergenze
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Figura 39.2 - QStick e segnali operativi prove nie nt i
da ll'attrave rsam ento della linea dello ze ro
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Roe
n ROC (Rate of Ch a nge) è un indicatore di mome ntum
che misura la velocità e la forza del movime nto dei prezzi in
atto s u un attività fin anziari a.
Il calcolo è molto sem plice ed esprime i l ra pporto t ra la
quotazione odierna e quella di un certo intervallo di tempo
fa.
Formula :
Dove:
p è il prezzo dell a chiu sura odie rn a;
Px è il prezzo rileva to "x" giorni fa (ad es. lO giorn i fa ).
145
I segnali operativi concreti vengono gcnel'ati da ll'incrocio
tra il ROe e la linea dello zero.
Si acquista qu ando l'indicatore sale sopra la linea dello
zero e s i vende qua ndo scende sotto tale livell o, come ra p-
presentato nell'immagine 40.1.
L'unico difetto del seguente metodo è la scars ità di temo
pestività del segnale operativo.
Quando il ROe taglia la linea dello zero, i prezzi hanno
già percorso molta strada dal punto d'inversione.
I segnali di conferma della forza e della solidità della
te nde nza in atto sono generati in caso di a ndamento coinci·
dente, nell a medesima direzione, dei prezzi dell'attività fi o
nanzia ria e dell'indicatore.
Possiamo nota re, nell'immagine 40.2 , il movimento ria i·
zista comune sia all'i ndi catore sia ai prezzi a confermare la
concretezza e solidità del trend in atto.
Altra interessan te, operativamente parlando, ca ratteri·
stica del ROe è la s ua capacità d'anticipare le inversioni di
tende nza tramite il forma rsi di di vergenze tra l'anda mento
dell'indicatore e quello dei prezzi.
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Figura 40.2 . n Roe come conferm a del lre nd rial zista
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pr'iil t.cmlfol1w c giru a l l·inlzl). AI cuntra rio, il scb'nale di ven-
dita scnl.t.u 4utlndo il t.itulo, dopo esser salito in ipe rcomprato,
vira e inverte a l r ibasso il proprio a ndamento. Purtroppo que-
sto met.odo non è esente da difel.ti, il principale dei quali è
ra ppresentato da lla mancanza d i oggettività nell'individuare
i livelli estremi. Si consiglia quindi di combina re questa tecni-
ca a ll'analisi tecnica: l'inversione d ell'indicatore, dopo l'acces-
so in zona estrema, dev'essere con fe rmata da lla rottura, sul
grafico dei prezzi dell'attività finanziaria, di un livello di sup-
porto o di una resistenza.
R SI
li Rel ative Strength l nd ex, creato da Welles Wil de r e illu-
strato nel classico "New Concepts. in Technical Tra ding Sy-
glenIs", è l'indi catore di mome lltum più fa moso e utili zzato
nei me rcati fina nziar i, al pari dell.e medie mobili.
L'au.tore riteneva in parte carente l'indicatore di momen-
turo a causa della ma ncanza di un indice fi sso, difettando
quindi d'oggettività, e dell a necessità di una lunga serie di
dati. La soluzione ai proble mi a ppena descritti fu creare un
nuovo oscillatore in grado di e li minare i difetti gi à citati
e che limitasse i movimenti ir regola ri tramite un procedi-
mento di "mediazione" e armonizzazione dei valori .
Graficamente parlando, l'ind icatore si muove a ll'interno
di un indice 6sso compreso tra O I~ 100 pu nti .
.La zona estre ma s uperiore, con l'RSI maggiore di 70 pun-
ti, è delta "ipercomprato" mentre q uella inferiore, con j'RSI
minore di 30 punti , è detta "ipc rve nduto".
La logica a ll a base de ll'individu8zione de lle zone estreme
è che un titolo in ipervenduto, e quind i in una s ituazione
di ecceBSO di depress ione dei va lori azionari, può mettere
a segno un rimba lzo me nt re un attività finanzi a ria in ipe!'.-
comp rllto, e Quindi in un a s it uazione d'eccezionale e uforia. è
desti nata nd UIlIl correzione tecnica.
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con volumi sos tenul.i la res is tenza dci 6 e uro c in un attimo
s ia già a 7,5 euro in forte ipercomprato.
Molt i operatori , ignorando che l'RSI è un pess imo in-
dicatore dura nte le fa.,i caratterizzate da una forte tenden-
za definita , a lleggerivano le pos izioni giustificandosi con la
fra se "l'ipercomprato è ormai insostenibile". n risultato fu
un mancato gu adagno memorabile poiché le quotazioni non
stazionarono prim a d'aver toccato gli 11 euro!
Per limita re questo in conveni ente è consiglia to, dura nte
le fasi a te nde nza ben defini ta, a llargare i live lli delle zone
estreme e atte nd ere un ritorno dell'indicatore nella zOll a
ne utra. Senza dimentica re, ovviamente, che la precedenza
è se mpre riservata a ll'analis i gra fica dell'a nda mento dei
prezzi. In questo modo si raggiunge l'ipervenduto a livelli
inferiori ai 20 punti e l'ipercomprato a livelli superiori
agli 80 punti. Da non trascurare inoltre l'analis i delle di-
vergenze tra l'anda me nto dell'indicatore e l'andamento dci
prezzi dell'attività fin anziaria. L'affidabilità delle divergen-
ze aumenta quando esse si delin eano nei pressi delle zone
estreme d'ipervenduto e ipercomprato. I grafici 41. 3 e 41.4
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Figura 41.3 - L'RSI in zona di ipervenduto genera
una divergen za ria lzista
152
j llll ~ tnt nu l';s pc ttivu nll'n ll' unti di vergenz:! ri a lziSl n c u na
riunsaista . Come ull.ima a nn utaz ione non resta che sottoli+
ncare lo possibilit à; d'applica re le regole e la metodologia
dell'a nalis i tecnica direttamente al grafi co dell'indicatore.
Trendline, resistenze, s upport i e fi gure grafiche sono in-
fatti piuttosto frequenti e han no un elevato grado d'affid a-
bilità soprattu tto qu ando s i delinean o in pross imità delle
zone estreme d'ipercomprat o e ipervendut o. Da non tra-
scura re, per concludere, le poten zia lità dell'indicatore RSI
a livello intraday dove l'an alisi delle divergenze nei pressi
delle zone estreme gene ra lmente forni scono segnali affida -
bili. n grafico 41. 5 illus tra una semplice tecnica presenta
dalla coppia Le Beau e Luca s nel loro libro "Day Trading
Systems & Methods". Cii autori con s igli a no di concentra r-
s i s ul grafico del future settato a ba rre di 30 minuti e d'in-
serire l'indicatore RSI a 6 periodi. L'attenzione deve essere
ri volta aUa ricerca delle di vergenze che s i delineano in un
a rca estrema d'ipervendu to o ipercomprato.
Una vol ta individu ata una d ivergen za, si prende posi-
zione sul mercato se la successiva barra regi stra un prezzo
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Figura 41.4 - L'RS I in ipercomprato genera
un o di ve rgenza ribass ista
153
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Stocastico
Lo stocastico è un indicatore dj momentum s vil uppato da
George Lane negli a nni '50. La logica alla base dello stru-
mento è che durante fasi a tendenza riaJzista , il prezzo d i
chiusura tende ad essere sui massimi di giornata mentre,
a l contrario, nella fasi a tendenza ri bass ista, il prezzo di
chiusura tenderà ad assestarsi sui min imi di giornata. Gra-
ficamente, lo stocastico è formato da du e lin ee, dette ri spet-
tivamente K line e D line che oscillano a ll'in terno di un
indice fi sso compreso tra O e 100 punti. Le zone estreme del-
l'indice, ossia valori s upe riori a 80 e infe riori a 20 pun t i. so-
164
Iml/llllu" /' 1~'In/lflll~ I
(Chiusura - Minimo)
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(Massimo - Minimo)
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dove:
Chius ura è il pre zzo di ch ius ura del giorno;
Minimo è il prezzo minimo registrato ne l periodo temporale
considerato.
Mass imo è il prezzo massimo registrato ne l periodo tempo-
ra le cons ideralo.
La D line è la media mobile della precedente K h ne.
F il."lJ.ra 42 .1 . Stocastico
155
Figura 42.2 - Stoacastico a due linee e Seb>"Jlali operativi
156
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Figura 42.3 - Stocastico singolo e segnali operat.ivi
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160
IIIIIHulllfll' Il.~I diII/tifi
Stocastico-RSI
L'indicatore Stocastico-RSI è sta to introdotto dal duo
Chande - Kroll nel classico "Tbe New Technical Trader".
Gli autori, non convinti de lla reale funzionalità dell o sto-
castico e dell'RS I utilizzati singolarmente, svilupparono un
indicatore che e liminasse i difetti e al contempo esaltasse i
pregi di entrambi. Secondo gli autori l'RSI difettava di sen-
s ibilità e reattività. La riprova è la sua difficoltà a raggiun-
gere i livelli estremi d'ipercomprato e d'ipervenduto.
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Figura 43.2 - Stocastico-RS I e segnali operativi
162
/,"1,. n/m' l' tlll(dln/'iI"
Trix
11 Tri.'!: è un indicatore "trend follow er" che ra ppresenta il
ROe di una tripla media mobile esponenzia le dei prezz i di
ch iusura di un titolo. Vi ndicatore si presenta b'Tafi camente
come una linea oscillante intorno allivello d'equi librio. I se-
gnali oper ativi sono generati dall'attraversa mento dello ze-
ro. Si acquista qu ando l'indicatore sale in territori o positivo
~e s i vende quando scende nuovamente in terreno negativo,
come illustrato nell'immagin e 44.1.
Vn'altra opportunità operativa , me no affidabile dell a
strategia precedente, consiste nell'acquistare qua ndo l'indi-
catore vira al ri alzo e vendere quando inverte a l ribasso la
sua tendenza.
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F igu ra 44 .2 - Trix e relativa media mobile
164
F igur a 45.1 . TVI e te ndenze di mercato
mtimate Os cillator
L'Ultimate OsciUator è un indicatore s viluppato da Lar·
ry Williams, il grande speculatore americano vincitor e del
"Robbins World Cup Championship" s ul me rcato futures.
L'indicatore è stato sviluppa to per sopperire ai limiti e ai
difetti, i più gravi dei quali erano il "t iming" errato e l'eleva-
to nu mero di ralsi segnali , che l'aut.ore riscontrava nell'uti-
lizzo dei tradiz ionali oscill ator i.
Williams svil uppò così un indicatore che nel suo interno
incorporu tre dUfe'ronti cicli: 4 , 14 ,28 giorni, a rappresenta-
zione de lle tendenze di breve. med io c lungo periodo.
16.
L"utili zzo principa le dello st.rumen to è la ricerca de lle di ·
vergenze t.ra l'andamento de ll'indicatore e quello dci prezzi
-dell'attività fin a nziaria.
Una volta identificata un a divergenza sull'indi catore, oc-
co rre portare la propri a attenz ione s ul grafi co de i prezzi per
individua r e il segnale d'entrata tramite le regole de ll'anali-
si tecnica, che ge neralmente consistono ne l breakout di un
livello di r esistenza o di supporto.
La divergenza quindi fu nge solo da campanelJo d'allarme
mentre il segnale oper ativo concreto è compito dell'a na ljsi
grafica sui prezzi deU'attività finanziaria.
Nell'i mmagine 46. 1 è illustrata la recente divergenza
ri a lzis ta delineatasi nel sette mbre 2001.
Mentre i prezzi delle quotazioni precipitavano, l'indi cato-
re iniziava a mostrare i primi segnali di lenta ripresa e met-
teva a segno minimi crescenti inviando a ll'analista tecni co
un importate segnale: il ribasso er a ormai agli sgoccioli.
AI taglio della linea di te ndenza ribassista era quindi
possibile posizionarsi al ,·ia1zo.
166
Velocità e accelerazione
Dumnte la trattazione del libro a bbia mo am piamente
descri tto e ill ustrato molti indicatori che sfru ttano il con-
cetto d i ve locità (ad esem pio: pista ciclica, Price Oscilla tor,
ROC e mornentum ) e ogni loro modalità interpretat iva e
operativa. Avevamo definito la velocità come la diffe renza
tra due valori success ivi ne l tempo.
Ad ese mpio, la pista ciclica e ra la ri sulta nte dell a sottra-
zione prezzo - media mobile.
Ritornand o con la me nte agli anni del liceo riaffiorano i
ricordi in base ai qu ali il concetto di velocità è direttamen-
te legato a JJ 'idea de ll 'accelerazione, espressa come la ris ul-
tante della diffe renza tra due valori , s uccessivi nel tempo,
dell a velocità. Esemp lifi cando quindi , l'acce lerazione a "' lO"
giorni è la risultante de lla sottrazione tra velocità od ie rn a e
velocità di 10 giorni fa.
Come ne lla fisica, a nche in ana lisi tecn ica il binomio a c-
celerazione - veloci tà è dete rminante s ul piano operativo e
necessita di un approfond ime nto.
Caratteri stica principale dell'accelerazione è la s ua capa-
cità d'anticipare le inversioni di tendenza con maggiore re-
attività e te mpi s mo ri spetto a lla velocità dei prezzi .
Avevamo affe rmato che la velocità anti cipa il movi mento
dei prezzi; e bbe ne, l'accele ra zione, a sua vo lta, a nticipa la
velocità . n grafi co 47 .1 mostra chiaramente co me la diver-
genza a nticipat rice de ll'inve rs ione a "".. dell'oltobre 1998 s i
s ia delineata con maggior tempis mo sul grafico de ll'accele·
razione rispetto a que llo dell a velocità.
L'acceleraz ione r isu lta quindi essere un o strume nto indi·
spensabi le nella r ice rca de lle divergenze e de lle invers ioni
di te nde nza.
I}unjco limi te è l'essere uno strume nto a ddi ri ttura trop-
po rCH I.tivo c tempesti vo. n risch io, quindi , è que llo d'antici-
pnro l'ùpcrutività con le conseguenze spesse volte ricordate
noi cor80 dell a trnttuziOllC.
167
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Figura 47.1 - Velocità e accele razione creano una
diver genza e identificano con precisione l'invers ione
di tendenza dell'ottobre 1998
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Volume Oscillator
II Vo lume Osci llator esprime la differenza tra due medie
mobi li dei volumi di scambio di differente periodo tempora-
le. 1\ ri sul tu to è unn linea che osci lla intorno allo zero.
169
Poiché normalmente i vol umi e i prezzi s i muovono nella
medes ima direzi one, nel rispetto dell a Teoria di Dow illu-
strata in precedenza, l'utilizzo pratico dell 'oscillatore è co-
s tituito dall a ricerca di divergenze rialziste e r ibassis te.
Volume ROe
n Volume ROe è ide ntico all'indicatore ROe illus tra to
in precedenza: stessa formula di calcolo, stesse modalità di
lettura e d'interpre tazione. L'unica differenza è l'oggetto su
cui s i concentra l'an nUsi. li Price ROe a nalizzava i prezzi
me ntre il Volume ROe s i concentra sui volumi di un 'attività
finanziaria. n ris ult.ato è un indicatore sprovvisto dell 'indi-
ce fisso che oscilla intorno alla linea dello zero.
Spesso l'indicatore ha un andamento pa r ticola rme nte
nervoso e ris ulta quindi di difficile lettura.
Pe r limitare il problema s i è soliti sostituire l'indicatore
con una sua media mobiJe, ad esempio a lO giorni , che a r-
monizza , rendendolo anali zzabile, l'andamento grafico.
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170
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Williarns AccurnulationIDistribution
L'indicatore in esame è stato introdotto da Larry Wil-
li a ms con lo scopo d'individu a re i livelli d'accumulo e di di-
stribuzione del mercato. Per accumulo s'intende una fase
durante la qua le le "'mani forti" acquistano a piene mani.
avendo cura di mantene re bassi i prezzi e i volum i, in previ-
s ione di un movimento rialzista d.elle quotazioni.
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Figura 50.1 - Williarns AID e divergenza ribassista
172
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Williarns %R
Anche l'indicatore %R è stato sviluppato da La rry Wil -
!iams. Esso è costruito in modo analogo alla K Line che co-
s tituisce lo stocastico, già illustrato in precedenza.
L'immagine 51.1 illustra come l'andamento dei due
oscillatori sia ugua le con l'unica differenza d'esser e s pe-
culari come rappresentazione grafica. L'indice fisso ri s ulta
infatti invertito.
Valori inferiori a 20 rappresentano l'area d'ipercompra-
to mentre valori s uperiori ad 80 descrivono l'ipervenduto .
Il segna le d'acquisto scatta nel momento in cui i valori
dell'indicator e, dopo essere saliti in ipervenduto, scendono
nuovamente sotto gli 80 .
Al contrario, il segna le di vendita s i genera nel mo-
mento in cui i valori, dopo essere scesi in ipercomprato,
salgono oltre i 20 punti e rientrano nella zona neutra
d'oscillazione.
È possibil e afliancare all'osciJlatore una media mobile,
come la D line per lo stocastico, con la funzione di "signal
173
linc". I segnali operativ i sono generati dall 'incrocio de lle
due lin ee dopo che i valori de l %R sono transi tati in una de l-
le due aree estreme.
Da non trascurare infine l'analisi delle divergenze ad an-
ticipare un inversione di tendenza.
WillSpre ad
n WillSpread è un indi catore creato e illu strato da Lar-
ry WiIliarns nel libro "'Long Term Secrcts to S hort Te rm
Trading"'.
L'autore parte da l presu pposto che, spesso, i movim enti
di breviss imo periodo sono indotti da cause e da fattori
esterni
Ad esempio i Bonds influenzano il me rcato azionario e
a llo stesso modo l'oro influ e nza i Bonds.
Poiché i mercati sono corre lati e si influenzano tra loro,
occorre illustrare e rappresentare qu esta relazione allo
scopo di poterla analizzare e s fruttarla operativamente.
Per calcolare il WillSpread occorre divide re la prima at·
tivìtà finanz iaria con la seconda e moltiplicare il r is ultato
pe r 100.
Ricavato lo s prea d tra i due mercati, ne si calcola un a
mcdia mobile esponenziale a 5 giorni e la s i sottrae daUa
media esponenziale a 20 giorni, ottenendo così una linea
che oscilla intorno allo zero.
Operativarnente, si acquista quando l'indicatore taglia
a l ri alzo la linea dello zero e s i vende quando il WiIlSpread
scende nuovamente sotto la linea d'equilibrio.
L'immagine 52.1 illu stra l'andamento del WillSpread
ca lcolato tra l'indice S&P500 e il T-Band.
Potete osservare co me sa ogni passaggio de lla linea
de llo zero s 'assista a un'inve rs ione di tendenza di breve
pe riodo.
174
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Fi gur a 52.1 - WillSp read e segnali operativi
ZigZag
Lo zig zag è un singolare indicatore sviluppato con lo sco-
po di sche mati zzare l'andamento delle quotaz ioni, talvolta
troppo nervoso e di difficile interpretaz ione, di un'attività
fintlnzia ria .
175
Gra fi ca me nte r indica lOre si prese nta co me una ))C{lliCllza
di linee rette, coll egate t ra loro, che Wliscono i punti d'inver-
s ione del me rcato.
La sem plicità e !'immed ia tezza rappresentativa e in ter-
pretativa ne fanno uno strumento molto d iffuso soprattutto
tr a gli ope ratori che utili zzano la Teoria delle Onde di EI-
liott per elaborare le proprie analisi.
L'ind icatore rappresenta solo le variazioni percentuaH
delle quotazioni d i un a certa entità (ad esempio 5 - 8%), a
discrezione dell'opera tore, allo scopo d'elimin are il nervosi-
smo delle q uotazioni o i movimenti ster ili e irrilevanti che
rischierebbero di falsare l'in terpretazione dell'and a men to
dei prezzi.
ln altre pa role, l'indicatore elimina dalla ra ppresentaz io-
ne tutti i movime nt i che r isultano essere infe r ior i a un de-
terminato va lore percentu ale.
Minore sarà il fi ltro pe rcentuale adottato e maggiore sa-
rà l'infl uenza dei moviment i minori e secondari delle quo-
tazioni. Da sottolineare come l'ultimo valore dell'ind icatore
non sia fi sso ma come a ogni nuova rilevazione si adegui in
176
I/II/WII/(II' l' IIsul/ul,m
177
Capitolo 3
LIMITI, ERRORJ
E OPERATIVITA
180
1,,'1111,,' ",,,,,' "I~ 'I(I,n/i.
Dominio temporal e
Purtroppo non è poss ibile individuare un intervallo di
tempo affid abile per ogni titolo, in ogni fase di mercato.
Ogni indicatore e Ob'lli titolo hanno un proprio personaJe
dominio temporale. 1.1 titolo Eni potrebbe generare segna li
affidabili se a bbinato a ll a media mobile a 200 giorni men -
tre una buona operatività s u Ti scali potrebbe essere indotta
dalla media a l O giorni. La ricerca della durala temporale,
che forni sce indicazi oni più tempestive e affidabili , è da
effettuare caso per caso. AJlo stesso modo non è possibile
individuare livelli estremi sta nda rd e riconosciuti oggetti-
vamente in ogni oscillatore. Anche in questo caso è lasciato
ampio margine a ll a discrezionalità del t.rader che dovrà ri-
c~rcnre , dali storici alla mano, quei livell i estremi dove il
181
titolo. in passato. aveva invertito la propria Lendullzll . A
fi a nco dei limiti strutturali di alcuni indi catori , non dob-
biamo però dim en ticare quanto s ia no frequ enti gli errori
interpretativi e a pplicativi commessi dall 'operatore s tes-
so. Molto diffu so tra i neotiti l'error e di sostituire, o ante-
po rre, l'ana lis i deJl\ nd icatore a quella deU'andamento dei
prezzi. Giova nuovam ente r icordare come l'indicatore non
deve mai sostituirsi all'anali s i tecnica a pplicata al grafico
dei prezzi di un'attiv ità finanziaria.
Ogn i oscillatore ba sola funzione compl ementare di
strum ento di conferma. Frequentemente, inoltre, si ri -
scontra un 'app li cazione erraLa e impropri a dell 'indicat o-
re. La casistica è numc,·osa e varia:
182
se re r·iS:l nllln tini mcrc::. to. In altre pamlc, non s i acq u i-
s ta a ppena s i de Hnea una divergenza ria lzista e allo
st esso modo non s i vcnde a ppena l'indicatore sale in
ipercomprato. Attenzione quindi a non confondere una
mer a indicazione con un segna le oper ativo concreto.
n rischio è quello di andare incontro a uno stop loss
a causa di un'entr ata affrettata oppure a un mancato
guadagno per un'uscita a nti cipata dalla posizione.
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Figura 54.1 - Li velli d i supporto in un trend rialzista
183
Altrimenti , in caso di tende nza definita , In scu lLfl ricmln)
su un lagging indicator come un s istema di medie mobili .
Nel caso in ana lis i, la lendenza. caratterizzata dai mini4
mi crescenti, è al rialzo per cui inseriamo la media mobi le
esponenziale. lndividuata la categoria occorre chiarire qua 4
li informazioni richiedere aU'indicatore. Se sono necessarie
informazioni s ull a velocità del movimento dci prezzi sele 4
zioneremo la solita pista ciclica; altrimenti potremo optare
per il KST nel caso si desideri individuare il ciclo di mer4
cato. Ogn i ind icatore ha le proprie caratteris tiche speci6 4
che. Inserito l'indicatore s ul grafi co, come ultinlO passaggio,
non resta che ottimi zzare iJ periodo temporale in base alla
nostra ope rativ ità e procedere a ll a sua interpretaz ione se-
guendo le regole es presse nel libro.
L'immagine 54.2 ill ustra come la media mobile esponen-
zia le li 15 periodi s ia un affida bile supporto della tendenza
rialzista. Infatti quando, a metà marzo 2000, i prezzi dell'in-
di ce Fib scesero sotto la propria media mobi le, il segnale di
vendita generato sì ri velò prez ioso per uscire daJ mercato in
pross imi tà dci massimi storici .
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184
GLOSSARIO
186
Lagging indj ca tol': ind iC1ttore, non Lcmpe~livtJ. utili z-
zato per analizzare la tenden za dei prezzi.
Res iste nza: liveJ10 dei prezzi, individuato unendo tra lo·
ro i massimi delle quotazioni di periodo, in cui il mercato
arresta la s ua tendenza r inlzis ta a causa del ritorno di
forza da parte dei ribassisti .
187
t.ivi precedenti , in caso d'operazioni "long"; oppure in caso
d i salita olt.re resistenze e massimi relat.ivi, in operazioni
"short".
188
BIBLIOGRAFIA
Tecbnical Analysis from A to Z,
S. Achelis, Invin
190
BA'I' rEnE LL MEnCATO
CON I COVERED WARRANT
Giovanni Borsi
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PREZZI MOMENTUM
E DIVERGENZE
William Blau
Trading Library - 180 pagine - € 49,00