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Nel corso del XIV secolo in Italia ricompare la tendenza alla formazione di signorie
personali,che avvieranno la costruzione di ampi stati regionali.
Nell'area nord-occidentale,l'iniziativa fu presa dai conti di Savoia,così come nell'Italia
nord-orientale troviamo a Verona gli Scaligeri e a Padova i Carraresi.
Nel centro Italia abbiamo a Ferrara la famiglia degli estensi,e a Mantova i Gonzaga .
Il passaggio dalle signorie al principato ,cioè un'organizzazione del potere basta su
dinastie ereditarie, non fu un fenomeno generale.
Verso la fine del '200 a Firenze si era stabilito un regime politico con caratteri
nettamente popolari e anti aristocratici,fondato sulla partecipazione al governo delle
corporazioni dei mercanti e degli artigiani.
Fra le famiglie dominanti perduravano le lotte ddi fazione,fra esse la famiglia dei
Medici trovò forti consensi fra le classi popolari.Cosimo dei Medici fu scacciato nel
1433,ma rientrò a Firenze lavano dopo ed esiliò a sua volta i suoi avversari.
Nei trent'anni successivi al 1434 tenne la signoria dello stato di Firenze, che
includeva circa i due terzi dell'attuale regione toscana.
Nel 1347 per un momento sembrò che a Roma dovesse sorgere una originale forma
di governo comunale,su iniziativa di Cola di Rienzo,un popolano affascinato
dall'antico governo del popolo romano e capace di coinvolgere il papa.
Cola costretto a fuggire da Roma,ottenne i favori del papa e con il titolo di senatore
si convinse di poter restaurare le glorie dell'impero. I brutali metodi di governo però
gli scatenarono contro la plebe fino a che non rimase ucciso drenate una sommossa.
Con il ritorno del papa a Roma solo il controllo del Lazio fu assicurato a
sufficienza,nelle città degli altri territori pontifici si alternarono invece regni instabili e
tirannici.
I papi ,approfittando della debolezza di queste città,fecero della creazione di uno
solido stato,la loro principale preoccupazione.La costituzione dello stato della chiesa
sarebbe stata completata nei primi anni del secolo successivo,il papato si preoccupò
di consolidarsi come una fra le grandi potenze italiane.
Sin dal XIII secolo gli stati italiani si dotarono di istituzioni che furono poi alla base di
tutti gli stati moderni,in particolare nel settore del fisco e della finanza pubblica.
Gli stati italiani si rivolgevano con prestiti forzosi o volontari a un mercato costituito
dagli uomini d'affari,il crescere dei debiti fece si che la loro scadenza si allungasse
fino a farli diventar debiti perpetui.
il prestito pubblico divenne una forma di investimento,dalla remunerazione bassa ma
sicuramente più sicura di altri investimenti,i titoli del debito pubblico diventavano beni
richiesti sul mercato.
Un'altra istituzione italiano fu quella dell'estimo,ovvero la stia delle effettive capacità
contributive dei soggetti fiscali e si basava sulla denuncia della oro ricchezza totale.
I condottieri assunsero un ruolo determinante nelle fasi più acute delle guerre di
egemonia fra gli stati italiani.Negli anni 30 del 1400 la politica di espansione di
Filippo Maria Visconti si collega con la guerra degli aragonesi contro gli angiomi ,il
conflitto servì solo a riportare ad una situazione di equilibrio.
Alla morte dell'ultimo dei Visconti a Milano si impose Francesco Sforza,e subito
riprese la lotta fra Milano e Venezia.
L'equilibrio fu realizzato nuovamente con la pace stipulata la Lodinell 'aprile del
1454,pace completata con la formazione di una lega italica,che avrebbe dovuto
mantenere la situazione di equilibrio raggiunta.
Terminata la guerra dei 100 anni con l'alleanza tra Carlo VII e Filippo il buono,Filippo
lascia al figlio Carlo il Temerario un grande complesso politico ed economico , che
per essere trasformato inni una grande potenza statale doveva sperare due
principali elementi di debolezza: un basso grado di unità amministrativa e
discontinuità territoriale fra i Paesi Bassi a nord e i possessi Borgognoni a sud.
Obbiettivi primi di Carlo furono di eliminare le autonomie mantenute da paesi bassi e
conquistare il ducato di Lorena .
Nei regni dell'Europa orientale,il grado di potere monarchico era ,nel XV secolo,
ancora ben al di sotto di quello raggiunto dalle dinastie ereditarie d'Occidente.
I re d'Ungheria esercitavano una debole autorità sulle regioni periferiche del loro
vasto impero,i principi di Mosca si erano proclamati imperatori e avevano
ricominciato a combattere i tatari dell'Orda d'Oro ,nell'area Baltica vi era la presenza
dominante dei cavalieri Teutonici.
Nel 1385 Ladislao II Jagellone, già principe di Lituania, sposò una delle figlie di Luigi
d'Angiò,che aveva realizzato l'unione personale di Ungheria e Polonia;venne eletto
re e si convertì al cristianesimo.
Il principato di Moscovia diventa nel XV secolo il più potente stato della Russia
settentrionale,evitò di avere conflitti con i Mongoli e non cercò di rompe il vincolo di
sottomissione fino a che non ebbe le prove che l'Orda d'Oro si era effettivamente
indebolita
Una prima svolta nella storia della Moscovia si ha dopo il tentativo di unione della
chiesa ortodossa a quella romana,nel 1439:il principe di Mosca respinse
quell'accordo e dichiarò l'autonomia della chiesa russa da quella greca,ponendola
come punto di riferimento di tutti i fedeli ortodossi.
Questo ruolo della chiesa russa crebbe ulteriormente quando il principe Ivan III
sposò una principessa bizantina,Mosca poteva ora dirsi la terza Roma.
Dopo le prime campagne militari contro l'Orda d'Oro,nel 1485 Ivan cominciò ad
adottare il titolo di zar di tutte le Russie.
Alla fine del XV secolo la Francia era lo stato più esteso,più popolato e più forte
d'Europa,era anche lo stato meglio organizzato.
L'amministrazione della giustizia era stata praticamente del tutto sottratta alla
nobiltà,i giudici erano ormai di nomina statale e facevano capo ai parlamenti.
Gli alti funzionari dello stato,facevano ormai parte a tutti gli effetti della classe
dirigente francese e costituivano il corpo della "nobiltà di toga".
La formazione di questo nuovo ceto era prevalentemente giuridica e il suo successo
dipendeva unicamente dai progressi che i suoi esponenti riuscivano a compiere
nella carriera giudiziaria e amministrativa dello stato.
LE GUERRE IN ITALIA
La vera fragilità del sistema italiano era soprattutto di ordine politico e consisteva nel
fatto che l'interesse a difendere l'equilibrio si stava facendo sempre più debole.
La fragilità italiana emerse pienamente quando Carlo VIII mutò improvvisamente la
sua politica,rinunciando alle Fiandre per rivendicare,invece,il possesso del regno di
Napoli.
Finanziato da banchieri lionesi e soprattutto italiani,appoggiato da Ludovico Sforza
da Piero dei Medici,il re di Francia riuscì ad attraversare senza troppe difficoltà la
penisola.
La vittoria del re di Francia fu più politica che militare,poiché durante i 5 mesi della
traversata d'Italia non ebbe mai modo di impiegare una battaglia vera e propria.
Impressionati dal rapido successo francese,gli stati italiani creano un esercito
comune e inducono Carlo VIII a tornare in Italia.
Le cose non erano tornate esattamente come prima,I francesi avevano potuto
meditare sullo svolgimento dell'impresa e 4 anni dopo,il nuovo re di Francia, Luigi XII
d'Orleans, poté ripeterla con maggiori ambizioni,aggiungendo alle rivendicazioni su
Napoli anche quelle su Milano.
In questo caso la spedizione fu resa possibile dall'alleanza con Venezia e con il
papa.Alleandosi con Luigi XII,Venezia si sentì autorizzata ad occupare
Cremona,mentre il papa ottenne il sostegno del sovrano per suo figlio Cesare
Borgia.
Luigi XII preparò per l'estate del 1499 la sua spedizione italiana,riuscendo ad
occupare Milano e imprigionare Ludovico il Moro.
Nel 1515 morì anche Luigi XII e il trono di Francia passò al suo ventenne nipote
Francesco I;questi,stretta un'alleanza con Venezia,entrò di nuovo in Italia e il 13
settembre sconfisse gli svizzeri a Melegnano.
Il trattato stipulato l'anno successivo a Noyon tra Francia e Spagna sembrò porre
fine al periodo delle guerre d'Italia stabilendo un ragionevole equilibrio: Francesco I
rinunciava a ogni pretesa sul Regno di Napoli ma si vedeva riconoscere il possesso
del Ducato di Milano.