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GLI STATI REGIONALI IN ITALIA

Nel corso del XIV secolo in Italia ricompare la tendenza alla formazione di signorie
personali,che avvieranno la costruzione di ampi stati regionali.
Nell'area nord-occidentale,l'iniziativa fu presa dai conti di Savoia,così come nell'Italia
nord-orientale troviamo a Verona gli Scaligeri e a Padova i Carraresi.
Nel centro Italia abbiamo a Ferrara la famiglia degli estensi,e a Mantova i Gonzaga .
Il passaggio dalle signorie al principato ,cioè un'organizzazione del potere basta su
dinastie ereditarie, non fu un fenomeno generale.

A Milano,dopo molti decenni di alternanza fra i della torre e i visconti,prevalsero


quest'ultimi.essi manterranno signoria di Milano dal 1277 al 1447,prima con forme
giuridiche compatibili con i vecchi ordinamenti comunali,in seguito imponendo il
proprio potere dinastico.
Dopo il 1311 si ha un' affermazione di Milano sull'intera Lombardia,nel 1378 Gian
Galeazzo Visconti rese ancora più vasto il suo potere territoriale:ottenuto
dall'imperatore il titolo ereditario di duca di Milano,riuscì far prevalere la sua autorità
su Verona, e nel 1402 sconfisse i fiorentini;solo la sua morte pose fine al suo
tentativo egemonico.

Un più profondo mutamento fu rappresentato da Venezia,che intorno al 1400 era


alla testa di un considerevole impero marittimo.
La svolta si manifestò a partire dal 1405,con una spinta al controllo della terra
ferma,alle rogiti di tale svolta vi fu la volontà di contrastare l'espansionismo visconteo
nella regione veneta,da dove partivano le strade,la cui libera percorribilità era
essenziale per gli affari dei veneziani.
Fra le grandi potenze cittadine,Genova fu quella che ebbe la vita politica più agitata.
Nel 1350 accettò la signoria dei visconti; in seguito le lotte di fazione condussero
però a rovesciamenti del potere.
nel secolo successivo la repubblica genovese vide cadere le sue colonie e basi
commerciali nel mediterraneo orientale. Quando nel 1453 Costantinopoli venne
espugnata da Maometto II, i mercanti genovesi si arresero subito alla dinastia
ottomana,sperando di riottener i loro privilegi commerciali ,che invece vennero
aboliti .

Verso la fine del '200 a Firenze si era stabilito un regime politico con caratteri
nettamente popolari e anti aristocratici,fondato sulla partecipazione al governo delle
corporazioni dei mercanti e degli artigiani.
Fra le famiglie dominanti perduravano le lotte ddi fazione,fra esse la famiglia dei
Medici trovò forti consensi fra le classi popolari.Cosimo dei Medici fu scacciato nel
1433,ma rientrò a Firenze lavano dopo ed esiliò a sua volta i suoi avversari.
Nei trent'anni successivi al 1434 tenne la signoria dello stato di Firenze, che
includeva circa i due terzi dell'attuale regione toscana.
Nel 1347 per un momento sembrò che a Roma dovesse sorgere una originale forma
di governo comunale,su iniziativa di Cola di Rienzo,un popolano affascinato
dall'antico governo del popolo romano e capace di coinvolgere il papa.
Cola costretto a fuggire da Roma,ottenne i favori del papa e con il titolo di senatore
si convinse di poter restaurare le glorie dell'impero. I brutali metodi di governo però
gli scatenarono contro la plebe fino a che non rimase ucciso drenate una sommossa.
Con il ritorno del papa a Roma solo il controllo del Lazio fu assicurato a
sufficienza,nelle città degli altri territori pontifici si alternarono invece regni instabili e
tirannici.
I papi ,approfittando della debolezza di queste città,fecero della creazione di uno
solido stato,la loro principale preoccupazione.La costituzione dello stato della chiesa
sarebbe stata completata nei primi anni del secolo successivo,il papato si preoccupò
di consolidarsi come una fra le grandi potenze italiane.

Accanto ai quattro stati principali,ne esisteva un quinto.il regno di Napoli e


Sicilia,costituito nel 1266 dalla spedizione di Carlo d'Angiò ,ma già dal 1302 gli
angiomi avevano rinunciato alla Sicilia,che si era affidata al re d'Aragona.
L a famiglia angioma non seppe garantire stabilità al regno,che alternò aneroidi di
completo marasma ad altri di espansionismo minaccioso,alla fine fu la dinastia dei
sovrani d'Aragona ,con Alfonso V a metter piede a Napoli ,aggiungendo il regno
meridionale alla Sicilia e alla Sardegna.

Sin dal XIII secolo gli stati italiani si dotarono di istituzioni che furono poi alla base di
tutti gli stati moderni,in particolare nel settore del fisco e della finanza pubblica.
Gli stati italiani si rivolgevano con prestiti forzosi o volontari a un mercato costituito
dagli uomini d'affari,il crescere dei debiti fece si che la loro scadenza si allungasse
fino a farli diventar debiti perpetui.
il prestito pubblico divenne una forma di investimento,dalla remunerazione bassa ma
sicuramente più sicura di altri investimenti,i titoli del debito pubblico diventavano beni
richiesti sul mercato.
Un'altra istituzione italiano fu quella dell'estimo,ovvero la stia delle effettive capacità
contributive dei soggetti fiscali e si basava sulla denuncia della oro ricchezza totale.

DALLE GUERRE DI EGEMONIA ALL' EQUILIBRIO

Dalla fine del XIV secolo esistevano in Italia centinaia di compagnia di


ventura,costituite da bande di cavalieri tedeschi e inglesi ,offrendo i loro servizi ai
comuni,ai signori e al papa.
Le compagnie straniere introdussero in Italia alcune importanti innovazioni
militari,come la combinazione tattica di fanteria e cavalleria e contribuirono a rendere
diffuso l'uso della balestra.
Gli stati italiani cominciarono a preferire compagnie organizzate da un singolo
condottiere,che provvedeva ad arruolare e pagare soldati ed era allo stesso tempo
imprenditore della guerra.
Nelle compagnie inquadrate sotto l'autorità di comandanti esperti,diminuirono gli
inconvenienti di quelle della generazione precedente:i saccheggi o la tentazione di
passare dalla parte di chi pagava meglio.
L'uso di assumere condottieri di professione si diffuse soprattutto in Italia,ciò era
indice della maggiore disponibilità di denaro da parte degli stati italiani.

I condottieri assunsero un ruolo determinante nelle fasi più acute delle guerre di
egemonia fra gli stati italiani.Negli anni 30 del 1400 la politica di espansione di
Filippo Maria Visconti si collega con la guerra degli aragonesi contro gli angiomi ,il
conflitto servì solo a riportare ad una situazione di equilibrio.
Alla morte dell'ultimo dei Visconti a Milano si impose Francesco Sforza,e subito
riprese la lotta fra Milano e Venezia.
L'equilibrio fu realizzato nuovamente con la pace stipulata la Lodinell 'aprile del
1454,pace completata con la formazione di una lega italica,che avrebbe dovuto
mantenere la situazione di equilibrio raggiunta.

La pace di Lodi venne formalmente rispettata per 40 anni,tuttavia l'equilibrio non


aveva cancellato le rivalità tra i diversi stati italiani.
Una figura che svolse un ruolo fondamentale per il mantenimento dell'equilibrio
internazionale fu quella di Lorenzo il Magnifico,della famiglia dei Medici.
Almeno due crisi portarono molto vicino alla ripresa della guerra: nel 1478 una
famiglia fiorentina organizzò con l'appoggio del papa una congiura contro i Medici
nella quale il fratello di Lorenzo venne assassinato,e nel 1485-86 fu la volta del ceto
dei baroni del regno di Napoli,che per impedire la politica antifeudale dei sovrani di
Aragona,si risolsero a eliminare il re Ferdinando I.
Fu nel corso degli anni 70-80 che si affermarono in europa nuove dinastie nazionali
impegnate della costruzione di entità statali ben più organiche di quelle esistenti in
itlaia.

LE DINASTIE MODERNE NELL'EUROPA OCCIDENTALE

Terminata la guerra dei 100 anni con l'alleanza tra Carlo VII e Filippo il buono,Filippo
lascia al figlio Carlo il Temerario un grande complesso politico ed economico , che
per essere trasformato inni una grande potenza statale doveva sperare due
principali elementi di debolezza: un basso grado di unità amministrativa e
discontinuità territoriale fra i Paesi Bassi a nord e i possessi Borgognoni a sud.
Obbiettivi primi di Carlo furono di eliminare le autonomie mantenute da paesi bassi e
conquistare il ducato di Lorena .

La politica espansionistica di Carlo era destinata a riaprire il conflitto tra Borgogna e


regno di Francia,ovvero contro Luigi XI,che successivamente evitò il conflitto diretto
con il rivale preferendo l'arma della diplomazia,creando quanti più nemici possibili a
Carlo.
La fine di Carlo si ebbe quando scese in guerra contro la Confederazione
svizzera,dalla quale ricevette una clamorosa sconfitta.
Con la morte di Carlo ,Luigi vince,ma nel 1477 Maria di Borgogna,figlia di Carlo il
Temerario,sposa Massimiliano d'Amburgo,portando a lui e non più al re di Francia
molti possedimenti borgognoni.

In Inghilterra il dopoguerra fu un periodo di crisi dinastica e di violente guerre


civili.alle loro origini vi urino i conflitti fra i rami principeschi derivati dai figli di
Edoardo III: i Lancaster e gli York.
Fra le due fazioni cominciò nel 1455 una serie di sanguinose guerre civili,che ebbe
in seguito la denominazione di "guerra delle due rose",dalle rose rossa e bianca
adottate come emblema delle due fazioni.
La guerra civile si concluse nel 1485 con l'affermazione della nuova dinastia dei
Tudor,con il re Enrico VII imparentato con i Lancaster e sposato con una York.
Enrico procedette alla creazione di un apparato statale capace di reggere il passo
con quello della Francia di Luigi XI,riuscì a rafforzare le basi economiche dello stato
e a dare la giusta importanza alla creazione di una flotta militare e commerciale.

Nella penisola iberica esistevano 3 regni principali: il Portogallo,la Castiglia e


l'Aragona.
In Castiglia vi furono una serie di sanguinose lotte dinastiche e guerre civili tra il re
Pietro e suo fratello Enrico di Trastamara che vince grazie all'aiuto di bande
mercenarie inglesi e francesi.
Nel 1383 in Portogallo si ha una rivoluzione antifeudale che portò al potere la nuova
dinastia di Giovanni d'Avis,sotto la quale il Portogallo diventerà una grande potenza
marittima.
Solo il Portogallo uscì rapidamente dal periodo di conflitti interni,in Castiglia invece vi
fu una nuova guerra civile per la successione al trono tra le due figlie di Enrico
IV,guerra che si concluse con la vittoria di Isabella e l'unificazione di Castiglia e
Aragona.

L'EUROPA ORIENTALE E I BALCANI

Nei regni dell'Europa orientale,il grado di potere monarchico era ,nel XV secolo,
ancora ben al di sotto di quello raggiunto dalle dinastie ereditarie d'Occidente.
I re d'Ungheria esercitavano una debole autorità sulle regioni periferiche del loro
vasto impero,i principi di Mosca si erano proclamati imperatori e avevano
ricominciato a combattere i tatari dell'Orda d'Oro ,nell'area Baltica vi era la presenza
dominante dei cavalieri Teutonici.
Nel 1385 Ladislao II Jagellone, già principe di Lituania, sposò una delle figlie di Luigi
d'Angiò,che aveva realizzato l'unione personale di Ungheria e Polonia;venne eletto
re e si convertì al cristianesimo.

Nel XV secolo vi fu inoltre il tentativo da parte di Sigismondo di Lussenburgo di


ottenere le corone elettive di Ungheria e Boemia di realizzare una forma di unione
fra i due regni;alla sua morte Alberto d'Austria fu eletto imperatore ma morì subito e
la corona fu affidata al cugino Federico III.
L nobiltà ungherese preferì eleggere al suo posto Mattia Corvino,il quale si oppone
ai progetti di espansione degli Asburgo,riuscendo nel 1485 ad espugnare Vienna e
ad occupare parte dell'Austria.

Con il decennio 1420-1430 i turchi ripresero la loro espansione ,assediando


Costantinopoli nel 1422.
L'imperatore bizantino chiese allora aiuto ai sovrani cristiani e per salvare la capitale
accettò la riunificazione della chiesa ortodossa con quella cattolica,iniziativa che fu
ufficializzata ma che non ebbe nessun effetto pratico.
Fra gli stati cristiani solo l'Ungheria si mobilitò per una crociata contro i Turchi,non
riuscendo ad avere però neppure l'aiuto di chi era direttamente interessato a fermare
l'avanzata turca.
Le crociate ungheresi erano d'altra parte state accolte con scarso entusiasmo dai
cristiani ortodossi della Grecia e dei Balcani,e dopo il rifiuto da parte di questi
dell'unione con la chiesa romana e il fallimento delle crociate
ungheresi,Costantinopoli viene espugnata.

Il principato di Moscovia diventa nel XV secolo il più potente stato della Russia
settentrionale,evitò di avere conflitti con i Mongoli e non cercò di rompe il vincolo di
sottomissione fino a che non ebbe le prove che l'Orda d'Oro si era effettivamente
indebolita
Una prima svolta nella storia della Moscovia si ha dopo il tentativo di unione della
chiesa ortodossa a quella romana,nel 1439:il principe di Mosca respinse
quell'accordo e dichiarò l'autonomia della chiesa russa da quella greca,ponendola
come punto di riferimento di tutti i fedeli ortodossi.
Questo ruolo della chiesa russa crebbe ulteriormente quando il principe Ivan III
sposò una principessa bizantina,Mosca poteva ora dirsi la terza Roma.
Dopo le prime campagne militari contro l'Orda d'Oro,nel 1485 Ivan cominciò ad
adottare il titolo di zar di tutte le Russie.

GLI STATI EUROPEI ALLA FINE DEL XV SECOLO

Alla fine del XV secolo la Francia era lo stato più esteso,più popolato e più forte
d'Europa,era anche lo stato meglio organizzato.
L'amministrazione della giustizia era stata praticamente del tutto sottratta alla
nobiltà,i giudici erano ormai di nomina statale e facevano capo ai parlamenti.
Gli alti funzionari dello stato,facevano ormai parte a tutti gli effetti della classe
dirigente francese e costituivano il corpo della "nobiltà di toga".
La formazione di questo nuovo ceto era prevalentemente giuridica e il suo successo
dipendeva unicamente dai progressi che i suoi esponenti riuscivano a compiere
nella carriera giudiziaria e amministrativa dello stato.

Con Enrico VII la monarchi si libera del parlamento,o meglio,essendosi dopo la


guerra delle due rose la camera dei lord ridotta in modo drastico,il sovrano poté
creare una nuova nobiltà a lui fedele.
Le tendenze accentratrici della monarchia trovarono il loro massimo strumento in un
nuovo organismo creato nel 1487,la camera stellata,che costituiva un vero tribunale
supremo politico e aveva il compito di reprimere ogni tentativo di opposizione come
atto di "lesa maestà".

In Spagna,Castiglia e Aragona continuavano ad essere due entità distinte e a


mantenere amministrazioni separate.
La Castiglia aveva indirizzato per secoli le sue forze verso l'obiettivo della
riconquista dei territori occupati dai mori.Avevano creato uno stato essenzialmente
accentrato e una società in cui la piccola nobiltà militare e cavalleresca degli
hidalgos aveva un peso notevole.
Il regno di Aragona era a sua volta una realtà composita,formata da tre entità
distinte:l'Aragona stessa,la Catalogna e la Valencia.
Erano queste ultime due regioni a costituire la forza del regno,forza che dipendeva
inoltre dall'aver sviluppato una posizione geopolitica pienamente mediterranea.
Il fattore di maggior eterogeneità in Spagna è dato dalla presenza delle due
minoranze dei morsico,discendenti della popolazione musulmana, e degli ebrei.

LE GUERRE IN ITALIA

La vera fragilità del sistema italiano era soprattutto di ordine politico e consisteva nel
fatto che l'interesse a difendere l'equilibrio si stava facendo sempre più debole.
La fragilità italiana emerse pienamente quando Carlo VIII mutò improvvisamente la
sua politica,rinunciando alle Fiandre per rivendicare,invece,il possesso del regno di
Napoli.
Finanziato da banchieri lionesi e soprattutto italiani,appoggiato da Ludovico Sforza
da Piero dei Medici,il re di Francia riuscì ad attraversare senza troppe difficoltà la
penisola.
La vittoria del re di Francia fu più politica che militare,poiché durante i 5 mesi della
traversata d'Italia non ebbe mai modo di impiegare una battaglia vera e propria.
Impressionati dal rapido successo francese,gli stati italiani creano un esercito
comune e inducono Carlo VIII a tornare in Italia.

Le cose non erano tornate esattamente come prima,I francesi avevano potuto
meditare sullo svolgimento dell'impresa e 4 anni dopo,il nuovo re di Francia, Luigi XII
d'Orleans, poté ripeterla con maggiori ambizioni,aggiungendo alle rivendicazioni su
Napoli anche quelle su Milano.
In questo caso la spedizione fu resa possibile dall'alleanza con Venezia e con il
papa.Alleandosi con Luigi XII,Venezia si sentì autorizzata ad occupare
Cremona,mentre il papa ottenne il sostegno del sovrano per suo figlio Cesare
Borgia.
Luigi XII preparò per l'estate del 1499 la sua spedizione italiana,riuscendo ad
occupare Milano e imprigionare Ludovico il Moro.

L'obiettivo del nuovo pontefice Giulio II,era di rafforzare politicamente e militarmente


dallo stato della chiesa e il suo primo impegno fu il rapido smantellamento delle
signorie di Cesare Borgia.
Il suo successivo avversario fu Venezia,contro di essa il papa creò nel 1508 la Lega
di Cambrai,cui aderirono tre sovrani europei,Ferdinando d'Aragona,Luigi XII e
Massimiliano d'Amburgo.
Venezia subì una dura sconfitta e dovette rinunciare agli acquisti territoriali fatti negli
ultimi anni.
La lega di Cambrai ebbe l'effetto di rompere l'equilibrio italiano a favore dei francesi
e subito Giulio II si dette da fare per organizzare contro la Francia la cosiddetta Lega
santa,cui aderirono Venezia,la Confederazione Svizzera,la Spagna e l'imperatore.
Nel 1512 Luigi XII dovette sgomberare Milano.

Nel 1515 morì anche Luigi XII e il trono di Francia passò al suo ventenne nipote
Francesco I;questi,stretta un'alleanza con Venezia,entrò di nuovo in Italia e il 13
settembre sconfisse gli svizzeri a Melegnano.
Il trattato stipulato l'anno successivo a Noyon tra Francia e Spagna sembrò porre
fine al periodo delle guerre d'Italia stabilendo un ragionevole equilibrio: Francesco I
rinunciava a ogni pretesa sul Regno di Napoli ma si vedeva riconoscere il possesso
del Ducato di Milano.

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