Sei sulla pagina 1di 6

S BIOMASSE

• TIPOLOGIE, T ECNOLOGIE A DISPOSIZIONE E POSSIBILI SV ILUPPI FU T UR I

Una panoramica
sui biocombustibili solidi

L’offerta dei biocombustibili spazia dalla legna da ardere al cippato,
di contenuto idrico varia molto poco. La
formula per il calcolo del Pci di un legno
generico a un certo contenuto percentua-
dal bricchetto al pellet. La scelta deve essere fatta in base alla dimensione le idrico (w) è la seguente:
dell’impianto e al tipo di caldaia. Destano interesse, inoltre, le nuove
tecnologie che si affacciano sul mercato: gassificazione e pirolisi Pci (kWh/kg) = [18,5 × (100 – w) –


2,44 × w] × 0,278/100

Questo parametro permette di definire


il prezzo di compravendita del biocom-
bustibile sulla base del contenuto ener-
di Silvana Castelli, La conoscenza delle caratteristiche di getico; infatti, in questo modo si stabi-
Fabio Landorno, un biocombustibile sono prerequisiti es- lisce un prezzo dell’energia contenuta
Lorenzo Fomasi senziali per una sicura ed efficiente con- nel combustibile e non del combustibile

L
duzione e resa energetica dell’impianto. (tabella 2).
a biomassa legnosa, unico com- La qualità del combustibile influenza le Conoscere la dimensione delle parti-
bustibile fino all’inizio del di- prestazioni degli impianti e quindi va ri- celle dei combustibili serve invece per
ciannovesimo secolo, sostituita volta particolare attenzione a una scelta valutare i costi di movimentazione e si-
nel ventesimo dai combustibili consapevole al fine di ottenere risultati stema di caricamento dell’impianto.
fossili (nel 2006 il 93% dell’energia pro- energetici paragonabili a quelli dei com- I macroelementi, come sodio e potas-
veniva da fonti fossili), è oggi nuovamen- bustibili tradizionali. sio, e i microelementi, quali i metalli pe-
te alla ribalta. L’uniformità dei prodotti garantita dal- santi, sono importanti per la corrosività,
Nel presente articolo vengono esami- le specifiche tecniche tutela produttori e agiscono abbassando il punto di fusione
nati alcuni parametri chimico-fisici e acquirenti. delle ceneri, promuovono la formazione
aspetti tecnici per meglio aff rontare il di depositi e sono inquinanti anche per
complesso panorama dei biocombusti- Caratteristiche chimico-fisiche l’emissione di particolato. Queste carat-
bili e tentare di dare una risposta a un teristiche sono importanti per la valuta-
quesito di grande attualità: pellet, cip- Le più importanti caratteristiche chi- zione ai fini ambientali e per la progetta-
pato, bricchetto sono competitivi con i mico-fisiche dei biocombustibili sono: zione e la manutenzione dell’impianto.
combustibili non rinnovabili? potere calorifico, contenuto in umidità,
dimensioni e taglia, contenuto in macro Dalla biomassa
Provenienza e qualità e microelementi delle ceneri.
ai prodotti commerciabili
Il potere calorifico inferiore (Pci) è il
dei biocombustibili solidi potere calorifico depurato dalla presen-
za dell’acqua. Se riferito all’unità di pe- Il percorso di produzione di un bio-
I biocombustibili solidi sono prodotti so, il potere calorifico del legno a parità combustibile solido può seguire strade
direttamente o indirettamente da bio-
massa e vengono classificati in base alla
loro origine e provenienza (tabella 1). Il
materiale che meglio si presta alla produ-
zione di biocombustibili solidi è la bio-
Le normative delle biomasse
massa agroforestale. CEN (TC335) specifica tecnica europea che definisce i criteri generali
La molteplicità del materiale di base per la classificazione delle caratteristiche merceologiche
utilizzabile per i biocombustibili ha ri- dei biocombustibili solidi
chiesto la diff usione di «raccomanda-
zioni» da parte del Comitato termotec- UNI/TS 11263:2007 specifica tecnica nazionale per la caratterizzazione del pellet
nico al fine di fornire principi univoci e
chiari per favorire la comunicazione tra UNI/TS 11264:2007 specifica tecnica nazionale per la caratterizzazione della legna
gli attori: dai produttori di biomassa agli da ardere, del bricchetto e del cippato
utenti finali. I parametri di riferimento delle specifiche tecniche sono consultabili sul sito del Comitato termotecnico italiano (www.cti2000.it).
Le normative tecniche europee e na-
zionali sono riassunte nel box.

30 supplemento a L’Informatore Agrario • 40/2008


BIOMASSE
S
diverse in funzione dell’origine e del- COMBUSTIBILI: FOSSILI CONTRO LEGNOSI
la natura del prodotto grezzo. I trat-
tamenti concorrono nel determinare
sia la qualità del biocombustibile, sia
Prezzi e rendimenti
i costi di produzione (tabella 3). I pro- La scelta del consumatore deve essere bustibili solidi sono caratterizzati da un
cessi di lavorazione o trasformazione fatta in base alle caratteristiche qualitati- prezzo di produzione di 1 kW termico in-
hanno lo scopo di rendere più efficien- ve dei biocombustibili, che in ultima ana- feriore rispetto ai combustibili fossili.
te la conversione energetica del bio- lisi possono riferirsi al potere calorifico Il costo del kW risulta sempre compe-
combustibile e di stabilizzare le con- inferiore (kWh/kg), e valutata in termini titivo e, addirittura, inferiore anche nel
dizioni di conservazione nel periodo economici come costo al kW termico. Que- caso in cui si utilizzi una caldaia a basso
di stoccaggio riducendo i processi fer- st’ultimo valore ci permette di mettere a rendimento (μ = 70%), confrontato con il
mentativi. confronto il prezzo dei diversi combusti- costo di una caldaia a combustibile fos-
bili riferiti al kW e di valutarli in relazione sile ad alto rendimento. Verificato il van-
Legna da ardere all’efficienza di rendimento delle caldaie. taggio dei costi occorre però garantire
Come riportato in tabella A, anche nel caso l’approvvigionamento e la distribuzione
La legna da ardere è venduta in cioc- di basse efficienze delle caldaie i biocom- ai singoli utenti. •
chi o tronchetti con tenori di umidi-
tà inferiori al 50%. La legna in pezzi TABELLA A - Prezzi dei combustibili fossili e legnosi in base
si misura in metri sterici (ms), unità al rendimento della caldaia (1)
che corrisponde al volume di 1 m3 di Prezzo (euro/kW) correlato
pezzi di legna, accatastati in maniera Pci Pci Prezzo Prezzo all’efficienza della caldaia
ordinata, comprensivo degli intersti- Combustibili
(kWh/kg) (kcal/kg) (euro/t) (euro/kW) rendimento caldaia (%)
zi vuoti. 70 80 90
L’utilizzo di questa tipologia di com-
Fossili
bustibile destinato a uso domestico sta
Gasolio agricolo 11,67 10.036,2 737,1 0,063 0,090 0,079 0,070
lasciando il posto a forme più densificate
Gasolio riscaldamento civile 10,67 9.176,2 1.037,8 (*) 0,097 0,139 0,122 0,108
quali brichetti e pellet; infatti le caldaie
Olio combustibile 11,4 9.804 835 0,073 0,105 0,092 0,081
a legna off rono un’efficienza energeti-
GPL 6,39 5.495,4 1.095,6 (*) 0,171 0,245 0,214 0,191
ca inferiore rispetto alle caldaie a chi-
Legnosi
ps e pellet legnosi. Solitamente 3 kg di
Legna a pezzi (U.R 25%) (2) 3,69 3.173,4 130 0,035 0,050 0,044 0,039
legna stagionata corrispondono a 1 kg
Cippato (U.R. 30%) 3,4 2.924 71,4 0,021 0,030 0,026 0,023
di gasolio.
Cippato (U.R. 40%) 2,81 2.416,6 59,01 0,021 0,030 0,026 0,023
Pellet (U.R. 8%) sfuso 4,7 4.042 180 0,038 0,055 0,048 0,043
Cippato Pellet (U.R. 8%) sacchi da 15 kg 4,7 4.042 250 0,053 0,076 0,066 0,059
Il cippato può provenire da biomasse (1) Euro/1.000 L. (2) U.R. = umidità relativa.
Prezzi aggiornati al dicembre 2007.
sia legnose sia erbacee, ridotto in scaglie
di piccole dimensioni, denominate chi- Il costo al kW dei combustibili legnosi è sempre inferiore rispetto ai combustibili
ps, con un rapporto peso/volume molto fossili anche nel caso in cui si utilizzi una caldaia a basso rendimento.
basso, la cui geometria determina il tipo
d’impianto dove possono essere utilizza-
ti. Infatti, le dimensioni e l’omogeneità stituiscono un problema e il cippato vie- richieste dall’impianto per garantire il
dei chips sono importanti per il sistema ne fatto bruciare con un contenuto idrico buon funzionamento dello stesso. Un
di alimentazione degli impianti e assi- del 60%, perché esso si asciuga preventi- cippato con un contenuto idrico supe-
curano l’utilizzo di sistemi di alimenta- vamente in camera di combustione, dan- riore al 30-35% non può essere utiliz-
zione automatica; una dimensione tipica do però rese energetiche inferiori. zato per caldaie a griglia fissa perché si
è 40 × 20 × 3 mm. I chips di grandi di- Prima dell’acquisto del cippato è fon- ha lo spegnimento della stessa, pertanto
mensioni, specie se filamentosi, possono damentale conoscere le caratteristiche deve essere stoccato in sili e non essere
attorcigliarsi intorno alle parti esposto ad acqua piovana an-
in movimento dell’impianto e TABELLA 1 - Componenti delle diverse biomasse che durante il trasporto.
provocare il blocco; non devo- Piante legnose Il cippato è utilizzato per lo più
Residui Piante
no inoltre essere presenti corpi Componente (%) da impianti di tipo industriale e
agricoli erbacee latifoglie conifere
estranei come pezzi di stoffa o permette l’impiego in piccole,
fibre di vario genere. Il tenore Lignina 17 15 22 30 medie e grandi reti di teleriscal-
di umidità massima ammissi- Cellulosa totale
38
70
45
75
50
73
30
47
damento, per cui si possono ri-
bile deve essere del 50%. È im- Emicellulosa 32 30 23 17 scaldare da un piccolo gruppo di
magazzinabile in sili e il pote- Altro 13 10 5 23 abitazioni fino a un intero pae-
re calorifico inferiore (Pci) va Totale 100 100 100 100 se con centinaia di utenze colle-
da 2.500-3.500 kcal/kg. Que- gate. In linea di massima si può
ste limitazioni sono molto im- Il potere calorifico inferiore è influenzato soprattutto tener conto che 3 kg di cippato
dalla presenza di lignina. Essa ha infatti un potere calorifico
portanti per i piccoli impianti. di circa 1,5 volte superiore alla cellulosa. Ancora superiore
equivalgono a 1 L di gasolio e a
Nelle grandi caldaie a griglia è quello di resine, lipidi, cere e gomme, ma queste componenti 1,23 Nm3 (normal metro cubo)
mobile questi aspetti non co- sono di solito minoritarie rispetto alla cellulosa. di metano (CH4) (fonte: Enea).

40/2008 • supplemento a L’Informatore Agrario 31


S BIOMASSE

TRE METODI

Produrre energia
da biocombustibili
Il processo termochimico è il più dif-
fuso per la conversione dei biocombu-
stibili solidi in energia o in altre forme
di vettori energetici. Vi sono tre tipo-
logie di conversione distinguibili in ba-
se alla quantità di ossigeno impiegata:
combustione con alti tenori di ossigeno,
pirolisi in assenza di ossigeno e gassi-
Foto 1 e 2 - Caldaie a fiamma inversa
ficazione con tenori intermedi. • per la combustione di legna in ciocchi

Bricchetto sostanza legnosa da cui è costituito e il


suo valore può variare da 3.500 kcal/kg Tipologie di caldaie
I bricchetti, solitamente in forma di a 4.500 kcal/kg; non deve mai essere uti-
parallelepipedo o cilindro, sono otti- lizzato con umidità superiore al 10%. Il La scelta della caldaia dipende da una
mi sostituti della legna da ardere non pellet da corteccia ha un tempo di com- serie di fattori: approvigionamento e fa-
compattata, trattengono il calore per bustione delle parti carboniose maggiore cilità d’uso del combustibile, emissione di
un periodo più lungo e mantengono la del 50% rispetto a quello da fusto a cau- inquinanti e polveri, efficienza e potenza
temperatura elevata all’interno della sa dei differenti contenuti in lignina e re- richiesta. Nell’intervallo di potenza tra 50
caldaia. sine. L’efficienza di combustione è di 2,1 e 500 kW si possono distinguere differenti
Sono prodotti dalla pressatura di diver- kg di pellet (Pci 4.000 kcal/kg e umidità tipi di caldaie di combustione automatica
si residui per lo più legnosi non trattati 8%) per 1 Nm3 di metano. L’Italia è il pri- utilizzate per lo più per il riscaldamento di
(segatura, paglia, cippato, pula di riso, mo consumatore europeo di pellet: nel grossi edifici. I tipi più comuni sono:
gusci di noce, gusci di caff è) e hanno un 2006 ha utilizzato circa 800.000 t dei 6,3 • caldaie compatte, versioni potenzia-
contenuto idrico non superiore al 10%. milioni di tonnellate prodotte in Euro- te delle caldaie domestiche a pellet; so-
Presentano pertanto valori di densità, pa e nel 2007 ne ha prodotto 650.000 t no state progettate per il riscaldamento
omogeneità e umidità migliori della le- (fonte: Aiel). domestico, pertanto sono dotate di di-
gna e della biomassa di partenza, favo- È stato introdotto un marchio di cer- spositivi per la pulizia automatica del-
rendo l’efficienza di combustione, stoc- tificazione Pellet Gold per assicurare la le ceneri, l’accensione elettrica e hanno
caggio e trasporto. qualità del pellet italiano (vedi pag. 47 elevata affidabilità;
del Supplemento Energia Rinnovabile al • caldaie con focolare sottoalimentato,
Pellet n. 31/08 de L’Informatore Agrario). adatte per combustibili secchi con basso
tenore di ceneri, come i chips o
Per quanto riguarda il pel- TABELLA 2 - Energia contenuta in alcuni combustibili il pellet.
let, la facilità di movimenta- Litro Litro Metro cubo
• caldaie con griglia mobile,
zione lo rende paragonabile ai Pci
Combustibili equivalente equivalente equivalente più costose ma in grado di trat-
combustibili liquidi e permet- (kWh/kg) tare combustibile con elevata
di gasolio di GPL di metano
te un elevato grado di automa- Gasolio 11,7 – 0,52 0,83
umidità e contenuto in ceneri.
zione degli impianti. Inoltre, Metano 13,5 0,73 0,54 –
Questa soluzione è usata tipi-
l’elevato valore di densità ap- GPL 12,8 0,76 – 0,75
camente per le caldaie con una
parente e il basso contenuto potenza superiore a 1.000 kW,
Legna da ardere M25 3,5 2,79 2,07 2,76
in umidità ottimizzano il tra- anche se di recente sono pro-
Legna da ardere M45 2,4 4,08 3,02 4,03
sporto e lo stoccaggio. Posso- poste per taglie più basse.
Cippato faggio/quercia M25 3,5 2,79 2,07 2,76
no essere utilizzati in impianti Esistono poi le caldaie a fiam-
Cippato faggio/quercia M50 2,1 4,64 3,43 4,59
di diverse dimensioni, da pic- ma inversa, applicate per lo
Cippato pioppo M25 3,3 2,92 2,17 2,89
cole stufe per ambienti fi no a più alla combustione di legna
Cippato pioppo M35 2,8 3,51 2,50 3,47
grandi impianti di teleriscal- in ciocchi, sono così chiamate
Cippato pioppo M50 1,9 5,02 3,72 4,97
damento. per la posizione della camera di
Pellet M < 10 4,9 2,00 1,48 1,98
Il maggior consumo di pel- combustione, situata al di sotto
let in Italia è in piccole stufe M = umidità %. del vano nel quale viene carica-
Fonte: dati Basidaten Bioenergia 2004.
per uso domestico. I parametri ta la legna (foto 1 e 2).
di riferimento per classificare Il contenuto idrico del legno modifica, riducendolo, il potere Infine sono reperibili sul
il pellet a cui ci si deve atte- calorifico superiore (Pcs), poiché parte dell’energia liberata mercato le caldaie a letto flui-
nere sono consultabili sul si- nel processo di combustione è perduta nei vapori di acqua do, tecnologia sofisticata e di-
to del Comitato termotecnico al camino. Il potere calorifico depurato dalla presenza dell’acqua spendiosa che sta ricevendo
è chiamato potere calorifico inferiore (Pci). Come si vede
italiano. dalla tabella il cippato di pioppo con umidità più alta è quello
notevoli attenzioni, poiché ri-
Il potere calorifico inferiore con il Pci più basso e quindi necessitano più di 5 kg per ottenere duce gli inquinanti e ha elevati
(Pci) del pellet dipende dalla la stessa energia contenuta in 1 L di gasolio. rendimenti di combustione. Il

32 supplemento a L’Informatore Agrario • 40/2008


DUE TECNOLOGIE PER IL FUTURO
BIOMASSE
S
Gassificazione e pirolisi
I processi di conversione alternativi duzione di molecole più semplici in con-
alla combustione tradizionale sono la dizioni di assenza di ossigeno, tempera-
gassificazione e la pirolisi. Con questi tura di 400-800 °C ed eventuale aumento
processi si ha la trasformazione di una di pressione.
biomassa solida in combustibile gasso- Gli impianti di gassificazione più dif-
so o liquido. fusi si basano su due tipi di tecnologie: a
L’aspetto interessante di queste tecno- letto fisso o a letto fluido (vedi pag. 36-37
logie è infatti la possibilità di poter svilup- del Supplemento Energia Rinnovabile al
pare un prodotto liquido (ad esempio con n. 3/08 de L’Informatore Agrario).
pirolisi flash, cioè veloce, condotta a tem- Le principali debolezze di queste tecno-
perature relativamente basse, 500-650 °C, logie sono la pulizia del gas per l’utilizza- Foto A - Impianto di gassificazione
e con un tempo di permanenza di meno di zione in motori a ciclo otto o diesel tur- da 250 kW della Bio&Watt in fase
1 secondo) o gassoso (syngas). bocompressi; infatti il gas deve arrivare a di montaggio
Inoltre queste tecnologie permettono un ottimo grado di purezza per garantire
di ottenere energia elettrica con rese su- la durata dei motori in grado di generare a piccole scale di impianto. Le aziende che
periori al 20%, che le tecnologie tradizio- energia elettrica con rese interessanti. in Italia utilizzano questo tipo di impian-
nali con il ciclo Rankine non riescono a Un altro problema è la produzione di to sono la Caema e la Bio&Watt. La prima
ottenere se non su scale di impianto su- scarti del processo: catrami, acqua di pro- basa la sua tecnologia su gassificatori in-
periori a quelle in esame. cesso e ceneri. diani della Ankur modificati in base al-
Con il termine pirolisi si intende il pro- Queste ultime rappresentano un proble- le esigenze del mercato, ha recentemente
cesso termochimico che provoca la rot- ma anche per gli impianti di combustione. registrato un brevetto con Rivoira, per la
tura delle molecole complesse e la pro- Ogni impianto ha una sua caratteristica gassificazione con ossigeno puro per au-
quantità di produzione di questi scarti, mentare le rese di processo. Propone im-
che dipende dalla tecnologia impiegata, pianti dai 250 ai 1500 kW.
dal tipo di reattore, dal sistema di pulizia Per i propri impianti, la Bio&Watt si basa
Indirizzi del gas e dalla biomassa utilizzata. su tecnologia propria, monta motorizza-
zioni Iveco di serie e sfrutta il calore ge-
Caema - Via Milano, 5/G - 26100 L’offerta di mercato nerato dai motori per essiccare la biomas-
Cremona - Tel. 0372.800559 - Allo scopo di esplorare il mercato di sa in ingresso. Gli impianti proposti sono
Fax 0372.800560 - questo settore, attualmente poco svilup- modulari da 250 kW, con la possibilità at-
info@caemaenergia.com - pato, è stato fatto un sondaggio condotto traverso l’unione di più moduli di raggiun-
www.caemaenergia.com mediante intervista diretta guidata da un gere le potenze desiderate ( foto A).
Bio&Watt - Via Nazario Sauro, 11 - questionario. Anche aziende tedesche stanno inizian-
22060 Arosio (Como) - Tel. 031.758247 - La tecnologia più diffusa è quella down- do ad affacciarsi al mercato italiano, un
Fax 031.7600548 - info@bio-e-watt.com - draft (vedi Supplemento Energia Rinnova- esempio è la Mothermic, che produce im-
www.bio-e-watt.com • bile al n. 3 de L’Informatore Agrario, pag. 34), pianti di gassificazione sempre con tecno-
storicamente più utilizzata, si adatta bene logia downdraft. •

principio di funzionamento di una cal- ne di energia elettrica sono intorno al Uno sguardo al mercato
daia a letto fluido consiste nel distribuire 20% per taglie di impianto minime di 2
il combustibile su di un letto di elemen- o 3 MW. Per impianti di piccola taglia dei produttori di caldaie
ti inerti, generalmente sabbia silicea. I esistono anche caldaie a ciclo Ranki-
rendimenti ottenibili dalle nuove caldaie ne a olio diatermico, che permettono Il settore delle caldaie a biomasse negli
possono raggiungere l’80-90%. di produrre energia elettrica da piccoli ultimi anni è andato incontro a un forte
Per quanto riguarda la cogenerazione, impianti a partire da 500 kW elettrici sviluppo a seguito della spinta generaliz-
le efficienze di processo per la produzio- (figura 1). zata di cui ha usufruito l’intero settore
delle energie rinnovabili. Data l’elevata
TABELLA 3 - Il combustibile più adatto a seconda della filiera dinamicità del settore si è tentato di ef-
Combustibile fettuare uno studio settoriale mirato ad
Filiera analizzare l’andamento a livello nazionale,
prodotti agricoli prodotti forestali altri prodotti
prestando maggiore attenzione all’offerta
Diffusione di sistemi di prodotti reperibili sul mercato. Abbia-
Coltivazioni legnose Cippato e legna Legno per produzione
di combustione di piccola taglia
(da 5 a 100-200 kW termici)
a rapido accrescimento in ciocchi di pellet e potature mo esaminato un numero molto consi-
stente di aziende: oltre 50 producono im-
Sistemi di teleriscaldamento Coltivazioni a rapido pianti di combustione che utilizzano tutti
Cippato di legno Cascami legnosi
con o senza cogenerazione accrescimento (Srf)
le forme di biocombustibili solidi reperi-
Sistemi dedicati per la produzione Srf, cardo, sorgo Cascami bili sul mercato. Nel grafico 1 è illustrata
Cippato di legno
di energia elettrica da fibra e prodotti simili dell’agro-alimentare la loro distribuzione geografica.

40/2008 • supplemento a L’Informatore Agrario 33


S BIOMASSE

39 specializzarsi per essere competitivi. 45


40 41
Il mercato delle caldaie a biomassa può 40
35 ragionevolmente considerarsi suddiviso 35
30 in due segmenti: il primo costituito da 30

Aziende (n.)
25
Aziende (n.)

25 caldaie di potenza inferiore ai 100 kW 25 22


20 adibite per lo più al riscaldamento dome- 20
15 stico; il secondo costituito da caldaie di 15
10 dimensioni superiori ai 500 kW, utilizzate 10
10
per lo più a fini industriali. 5
5 3
Il numero di aziende che producono 0
0 caldaie di maggiore potenza è il più ri- < 100 kW < 500 kW > 500 kW
Nord Centro Sud
stretto e ciò conferma che la domanda Classi di potenza
GRAFICO 1 - Distribuzione di caldaie per grandi impianti è ancora
geografica delle aziende
GRAFICO 2 - Suddivisione
limitata, perché permane il timore negli delle aziende per classi di potenza
che producono caldaie
utilizzatori di problemi di approvvigio- prodotta
namento di biocombustibile che, come
L’offerta di questi operatori può essere abbiamo visto specialmente per il pellet, Le aziende meno numerose sul mercato
sono quelle che producono caldaie
suddivisa in base al criterio della potenza: rappresenta ancora un freno alla diff u- di maggiore potenza poiché la domanda
• potenza inferiore a 100 kW; sione di questi impianti. di caldaie per grandi impianti è ancora
• potenza compresa tra 100 e 500 kW; limitata.
• potenza superiore a 500 kW. I biocombustibili solidi
La distribuzione percentuale suddivisa to una realtà ormai consolidata per la
secondo queste categorie è rappresentata nel futuro produzione di energia termica. Il costo
nel grafico 2. In molti casi presi in esame, di produzione di 1 kW termico con bio-
la diversa strategia aziendale fa sì che le In Italia il legno utilizzato per produr- combustibili solidi anche con caldaie con
aziende entrino a far parte di più classi di re energia dalla fi liera biomasse legnose bassi rendimenti è caratterizzato da un
potenza poiché producono o commercia- rappresenta una quantità stimata di oltre prezzo inferiore rispetto ai combustibili
lizzano un’ampia gamma di bruciatori. 15-20 milioni di tonnellate, che in termi- fossili. L’implementazione del meccani-
La tendenza caratteristica delle aziende ni energetici equivalgono a circa 4,6-6 smo dei certificati bianchi (vedi pag. 23
che producono caldaie di piccola taglia è milioni di tonnellate petrolio (Mtep). del Supplemento Energia Rinnovabile al
quella di focalizzarsi solamente su questa La continua ascesa del prezzo del pe- n. 3/08 de L’Informatore Agrario) favori-
produzione a fronte della buona domanda trolio apre sempre nuove possibilità di rebbe ulteriormente questa situazione.
relativa alle caldaie per il riscaldamento espansione del mercato dei biocombu- Buone prospettive, se accompagnate
domestico e della conseguente necessità di stibili solidi, che può essere considera- dalla ricerca, sembrano arrivare dalla tec-
nologia della gassificazione, applicabile a
impianti di taglia inferiore a 1 MW.
Per quanto riguarda il panorama dei
produttori di caldaie il mercato sembra
in stabile espansione. La produzione di
biocombustibili solidi deve seguire questa
espansione per cercare di garantire la for-
nitura continua e a prezzi ragionevoli di
prodotti capaci di reggere il confronto con
i mercati internazionali, ponendosi anche
come motore di sviluppo di realtà locali.
È in crescita la produzione di pellet, co-
me sostenuto dai diversi esperti del set-
tore, ma il mercato ha ancora problemi
di continuità di approvvigionamento e
instabilità dei prezzi. Con una maggiore
chiarezza sulla composizione del prodot-
to e quindi sulle possibili rese d’uso, il
pellet certificato potrebbe off rire buone
prospettive e aprire la possibilità ai credi-
ti di anidride carbonica (CO2) attraverso
i meccanismi di sviluppo pulito (Cdm,
Clean development mechanism). •
Silvana Castelli
Cnr - Istituto di biologia e biotecnologia agraria
FIGURA 1 - Impianto di piccola taglia con caldaia a ciclo Rankine con fluido
organico silvana.castelli@ibba.cnr.it
Fabio Landorno, Lorenzo Fomasi
L’impianto è composto da una caldaia e una turbina che gira con un fluido organico, Master in Gestione delle biomasse e dei processi
simile a un olio diatermico anziché con il vapore. per la produzione di energia

34 supplemento a L’Informatore Agrario • 40/2008


S BIOMASSE

Articolo pubblicato sul Supplemento a L’Informatore Agrario n. 40/2008 a pag. 30

Una panoramica
sui biocombustibili solidi
BIBLIOGRAFIA lid biofuels: fuel specification and classes.
Biomass and Bioenergy, 30: 908-914.
Daugbjerg Jensen P. (2004) - Tendency
of wood fuels from whole trees, logging Riva G. (2008) - Biocombustibili legno-
residues and roundwood to bridge over si: aspetti generali di un settore in forte
openings. Biomass and Bioenergy, 26: espansione. Progetto Fuoco, Verona.
107-113.
Benzi M. (2008) - Le nuove specifiche
Langheinrich C., Kaltschmitt M. (2006) tecniche UNI/TS 11263:2007 ed UNI/TS
- Implementation and application of Qua- 11264:2007: classi di qualità per pellet, le-
lity Assurance systems. Biomass and Bioe- gna da ardere, bricchette e cippato. Pro-
nergy, 30: 915-922. getto Fuoco, Verona.

Obernberger I., Brunner T., Baernthaler Ciaschini F. (2008) - La qualità del pel-
G. (2006) - Chemical properties of solid let di legno in Italia. Progetto Fuoco, Ve-
biofuels-significance and impact. Biomass rona.
and Bioenergy, 30: 973-982.
Braccio G. (2008) - Cosa sono e come fun-
Baernthaler G., Zischka M. (2006) - De- zionano i gassificatori per biomasse. Ener-
termination of major and minor ash-for- gia Rinnovabile supplemento a L’Infor-
ming elements in solid biofuels. Biomass matore Agrario, 3: 34-39.
and Bioenergy, 30: 983-997.
Rubini L., Cacace C. (2004) - Biomasse
Alakangas E., Valtanen J., Levlin J.E. per l’energia. Guida per progettisti, im-
(2006) - CEN technical specification for so- piantisti e utilizzatori. Ises Italia.

Potrebbero piacerti anche