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2.1 Introduzione
I metodi utilizzabili per trasferire e poter controllare energia sono vari in funzione del tipo di
utilizzatore, come indicato in tabella 2.1.
Dalla tabella precedente si vede come sarà indispensabile su qualsiasi velivolo un impianto
elettrico e, se le potenze in gioco diventano più rilevanti, un impianto idraulico e un impianto
pneumatico per la distribuzione di energia.
• trasmissioni meccaniche;
2.1
• motori a combustione interna;
• motori elettrici;
• motori idraulici.
Gli impianti per la distribuzione di energia devono essere dimensionati in modo da fornire in
qualsiasi condizione di volo la potenza richiesta; la potenza viene fornita mantenendo costante
2.2
la sua energia potenziale (tensione per impianti elettrici e pressione per gli impianti idraulici):
l'impianto dovrà quindi essere dotato di organi di regolazione tali da mantenere costante il
potenziale al variare della potenza assorbita per tutto il campo previsto di funzionamento;
questa filosofia di progetto permette di dimensionare le utenze per un ben preciso valore del
potenziale (tensione elettrica o pressione che sia).
È comunque possibile disporre sia per gli impianti elettrici che per quelli idraulici di riserve di
energia (batterie o accumulatori) utilizzabili sia come riserva di emergenza che come fonte
per sopperire a punte di assorbimento.
Per il dimensionamento di un impianto per la distribuzione di energia occorre disporre di un
elenco di tutte le utenze con specificato per ognuna di esse l'assorbimento di potenza ed il
tempo di funzionamento.
Una pura somma di tutte le potenze assorbite dagli utilizzatori porterebbe sicuramente ad un
sovradimensionamento dell'impianto; esistono infatti utenze sicuramente non utilizzabili
contemporaneamente. È possibile giungere ad un'ottimizzazione della potenza da installare
nei generatori mediante un'analisi dell'impiego delle varie utenze.
In prima approssimazione questa analisi può essere fatta dividendo l'impiego del velivolo in
un certo numero di fasi significative, ad esempio: stazionamento a terra, avviamento dei moto-
ri, rullaggio, decollo, salita alla quota di crociera, crociera, discesa, coda d’attesa, atterraggio.
Per ognuna di queste fasi è possibile determinare una curva che riporti la potenza assorbita in
funzione del tempo di impiego. Si avrà così una curva discendente la quale mostra per la par-
ticolare fase la potenza massima necessaria ed il tempo per il quale devono essere forniti vari
livelli di potenza.
Da queste curve e dal loro inviluppo è possibile determinare la potenza da installare tenendo
conto anche del fatto che per tempi brevi un generatore è in grado di fornire potenze più alte
di quelle previste per un funzionamento continuo e della possibilità di disporre di accumulato-
ri.
In questa fase di studio occorre anche tenere conto del fatto che spesso si dispone di più gene-
ratori e questo porta ad una ripartizione del carico su più macchine. A questo livello occorre
prendere decisioni determinate dal livello di affidabilità richiesto dall'impianto; in caso di
guasto di un generatore si può infatti, in funzione dall'affidabilità richiesta, richiedere ancora
la fornitura dell'intera potenza oppure può essere accettabile un funzionamento degradato con
potenza inferiore.
Ad esempio disponendo di quattro generatori un sovradimensionamento del 33% porta ad un
impianto che in caso di guasto di un generatore permette ancora l'erogazione della potenza
massima.
2.3