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«Se mai una città può essere assunta nell’evo moderno quale

modello delle strette relazioni tra azione politica, assetto urbano e


struttura edilizia, offrendo nello stesso tempo una larga
dimostrazione di convergenze e diversificazioni e quindi,
nell’insieme, un panorama antitetico e stimolante, Berlino può
candidarsi oggi come esempio limite.»

Giorgio Trebbi, 1975


«Se mai una città può essere assunta nell’evo moderno quale
modello delle strette relazioni tra azione politica, assetto urbano e
struttura edilizia, offrendo nello stesso tempo una larga
dimostrazione di convergenze e diversificazioni e quindi,
nell’insieme, un panorama antitetico e stimolante, Berlino può
candidarsi oggi come esempio limite.»

Giorgio Trebbi, 1975

“La ricchezza di Berlino nasce dal succedersi sperimentale


di vari modelli: città neoclassica, metropoli in formazione,
culla del modernismo, capitale del nazismo, vittima di
guerra, campo di battaglia della guerra fredda.”

Rem Koolhaas, 1982


«Se mai una città può essere assunta nell’evo moderno quale
modello delle strette relazioni tra azione politica, assetto urbano e
struttura edilizia, offrendo nello stesso tempo una larga
dimostrazione di convergenze e diversificazioni e quindi,
nell’insieme, un panorama antitetico e stimolante, Berlino può
candidarsi oggi come esempio limite.»

Giorgio Trebbi, 1975

“La ricchezza di Berlino nasce dal succedersi sperimentale


di vari modelli: città neoclassica, metropoli in formazione,
culla del modernismo, capitale del nazismo, vittima di
guerra, campo di battaglia della guerra fredda.”

Rem Koolhaas, 1982

«Un vero e proprio bombardamento di concezioni e


ideologie sempre nuove ha trasformato Berlino nel corso
dei secoli: tutte hanno influenzato lo sviluppo della città,
ma nessuna di esse è risultata tanto forte da conferirle una
struttura unitaria. Se singole aree di Berlino sono
determinate dalla natura di un evento e di un progetto,
altrove si svilupperanno zone di sovrapposizione e di
compenetrazione più disparate. L'eterogeneità di Berlino
non risiede nella vicinanza casuale di edifici che insistono
su una maglia o su una griglia viaria - come New York -
ma nell'intreccio di strutture che si compenetrano a
vicenda. »

Philipp Oswalt, 2000


Berlin-Cöln, XIII sec.
Berlin-Cöln, 1307
Berlin-Cöln, 1647
Berlino, 1730
Rondell Marckt, 1730
Berlino, 1890
Berlino, 1817
Berlino, 1820
Berlino, 1862. Piano per 4 milioni di abitanti
Werner Hegemann, La Berlino di pietra. Storia della più grande città di caserme di affitto , 1930
«Berlino è una strana debosciata città del peccato, collegata
dai treni. Come sciami si agitano animali-lavoratori, i cui
polmoni saturi dei vapori venefici delle fabbriche emettono
rantoli. Era tutto marcio fin da principio».

Alfred Döblin - Das markische Ninive in «der sturm» 10


marzo 1910
Berlino, 1890
“La Repubblica non può annullare gli avvenimenti degli ultimi vent’anni, non può demolire pietra dopo pietra
quello che è stato costruito; la capitale di un regno vive nel corso dei secoli i cambiamenti del destino e non può ad
ogni variazione, ricominciare da capo. No. Tuttavia deve e può dar prova con chiarezza e precisione, in tutto ciò
che crea di nuovo, della propria forte volontà, come nelle epoche passate”.

[Adolf Behne, 1925]


Peter Behrens, AEG Turbine Factory, Berlino 1908-1909
Scharoun, Barting, Gropius, Haring, Forbat e Henning,
Siedlung Siemensstadt
Berlino 1929-31
“Strada, casa e giardino devono coesistere l’uno
accanto all’altro come elementi di uguale
importanza, ciascuno autonomo e di supporto
all’altro. Quindi: invece della strada, un paesaggio
verde nel quale si pongono le cellule di abitazione,
unite in un blocco percorso da una rete distanziata
di vie di comunicazione e di passaggi pedonali”.
[Scharoun, Gropius]

Scharoun, Barting, Gropius, Haring, Forbat e Henning,


Siedlung Siemensstadt
Berlino 1929-31
Martin Wagner, progetto per Postdamer Platz
e Leipziger Platz, 1929
Ludwig Mies van der Rohe, progetto per
Alexanderplatz, 1929
“Realizzare la figura di una città
consapevolmente democratica attraverso il
principio dell’ordine che stabilisce un rapporto
tra i singoli elementi”. A. Behne

Martin Wagner, progetto per Postdamer Platz


e Leipziger Platz, 1929
Ludwig Mies van der Rohe, progetto per
Alexanderplatz, 1929
Adolf Speer, Berlino “Capitale del grande Reich”, 1933.
Berlino, 2 maggio 1945
Roberto Rossellini, Germania anno zero, 1947
Divisione di berlino p. 670
Hans Scharoun, Progetto per la riedificazione di Berlino, Progetto per la riedificazione di Berlino, Zehlendorfplan, 1946
Kollektivplan, 1946
Hans Scharoun, Progetto per la riedificazione di Berlino, Kollektivplan, 1946
«Stiamo costruendo una nuova società che non deve però rifugiarsi nei contenitori di quella vecchia. Occorrono contenitori nuovi.
[….] Quello che è rimasto, dopo che i bombardamenti e gli ultimi scontri hanno dato luogo a una meccanica scomposizione, ad una
distruzione dell’immagine urbana, ci dà la possibilità di creare un nuovo paesaggio urbano.»

Hans Scharoun, 1946


«Stiamo costruendo una nuova società che non deve però rifugiarsi nei contenitori di quella vecchia. Occorrono contenitori nuovi.
[….] Quello che è rimasto, dopo che i bombardamenti e gli ultimi scontri hanno dato luogo a una meccanica scomposizione, ad una
distruzione dell’immagine urbana, ci dà la possibilità di creare un nuovo paesaggio urbano.»

Hans Scharoun, 1946


Progetto per la riedificazione di Berlino, Zehlendorfplan, 1946
Repubblica Democratica Tedesca
23 maggio 1949

Repubblica Federale Tedesca


23 maggio 1949
Sedici principi dell’urbanistica, Berlino est, 27 luglio 1950

- La città è nella sua stessa struttura e nella sua forma fisica espressione della vita
politica e della coscienza nazionale di un popolo.

-Il volto della città e la sua forma artistica individuale saranno caratterizzate dalle
piazze, dalle strade principali e dagli edifici dominanti del centro.

- Le Piazze costituiscono il fondamento strutturale del piano della città e della sua
composizione architettonica complessiva.

-La definizione architettonica è volta alla creazione di un volto della città individuale e
unico.
Piano per il centro città, Berlino Est, 1950
Schlossplatz, Berlino, 1940
A. Strysevskij, Ambasciata dell’URSS, 1950-53

Biblioteca di stato, Unter den Linden

K. F. Schinkel, Neue Wache, Unter den Linden, 1945


Sistemazione di Alexander Platz, Berlino Est
Hansaviertel, Berlino Ovest, 1956-57
1920

Hansaviertel

1957
Ernst-Reuter Platz, Berlino Ovest, 1956-60
W. Gropius, Hansaviertel, Berlino Ovest, 1956-57

A. Aalto, Hansaviertel, Berlino Ovest, 1956-57


J. Van der Broek, J. Bakema,
Hansaviertel, Berlino Ovest, 1956-57

L. Baldessari, Hansaviertel, Berlino Ovest, 1956-57


P. Baumgarten, Hansaviertel, Berlino Ovest, 1956-57

Le Corbusier, Interbau, Berlino Ovest, 1956-57


Ernst-Reuter Platz, Berlino Ovest, 1956-60
Charlottenburg, Berlino Ovest, 1920 c.a.

Egon Eiermann
Kaiser Wilhelm Kirche
Charlottenburg, Berlino Ovest, 1960 c.a.
Berlino – più bella che mai!
Berlino Ovest 1958.

Concorso per Berlino capitale della Repubblica Federale Tedesca:


«Gli architetti sono invitati a presentare visioni dell’unità e della coerenza visiva di Berlino unita come
capitale».
Le Corbusier, Concorso per Berlino Capitale, Berlino 1958
Alison e Peter Smithson, Concorso per Berlino Capitale, Berlino 1958
Hans Sharoun, Concorso per Berlino Capitale, Berlino 1958
«Le potenze occidentali e in particolare, il governo della Germania federale, hanno incrementato i
finanziamenti del piano Marshall per far colpo sui cittadini della Repubblica democratica con il
luccichio superficiale [di Berlino Ovest] e indurli con l’inganno ad accettare la “superiorità” del
sistema capitalistico, rendendolo più “attraente”».
Petr Abrasimov
Berlino Ovest, 1949
Stati Uniti d’America, 1949 Ministero per la sicurezza di Stato, Berlino Est, 1950
Budapest, 1956

Berlino 1953
Budapest, 1956
1949: 59.245 persone si spostano a Berlino Ovest

1953: 331.390 persone si spostano a Berlino Ovest

1956: 279.189 persone si spostano a Berlino Ovest

dal 1957: 100 persone al giorno si spostano a Berlino Ovest


13 agosto 1961
13 agosto 1961
Polo culturale,
H. Scharoun, Philarmonie, Berlino Ovest, 1963

Polo culturale,
Mies van der Rohe, Nationalgalerie, Berlino Ovest, 1965-68
W. Duttmann, G. Heinrichs, H. Muller, Markisches Viertel, Berlino Ovest 1963-1974
«Gropiusstadt significa grattacieli per 45.000
uomini, e tra questi, i prati e i centri
commerciali. Da lontano tutto sembrava curato.
Tra i grattacieli invece c’era puzza di piscia e di
merda. […] A Gropiusstadt si imparava
automaticamente a fare tutto quello che era
proibito. Era proibito quasi tutto, giocare, fare
chiasso, pattinare, andare in bici. […] Certe volte
il caldo era insopportabile. Il calore veniva
accumulato e riflesso dal cemento, dall’asfalto e
dalle pietre. I pochi alberi miseri non facevano
ombra il vento era trattenuto dai grattacieli».

Cristina F. Wir Kinder vom Banhof Zoo,


Hamburg 1981
Berlino Ovest, Iba, 1979

“Restituire identità urbana perduta


e ottenere una migliore qualità
abitativa con l’applicazione di un
metodo modello che possa essere
adattato per analoghe situazioni in
altre parti della città o in altre città”.
Rob Krier, Ville urbane a Rauchstrasse

La prestazione ideale del grattacielo


Peter Eisenman
Edificio per abitazioni e negozi
Kochstrasse
Alvaro Siza
Casa d’abitazione
Schlesische Strasse

La prestazione ideale del grattacielo


Aldo Rossi, Gianni Braghieri
Casa d’abitazione a Kochstrasse, Berlino Ovest

La prestazione ideale del grattacielo


Il problema di costruire a Berlino è un problema
di architettura della città. […] La facciata
continua lungo la strada non significa la non
permeabilità tra esterno e interno: essa anzi
permette, attraverso l’uso delle aperture o
spacchi, di rendere visibile il verde all’interno.
Questo avveniva anche nei palazzi e negli isolati
della città antica; la corte diventa il giardino
protetto e la sua bellezza può essere ammirata da
chi passeggia per la strada. […] In riferimento ai
disegni romantici tedeschi, nell’espressione
grafica abbiamo qui udato le piante di una
incisione di Schinkel.

Aldo Rossi, Gianni Braghieri


Casa d’abitazione a Kochstrasse, Berlino Ovest
La prestazione ideale del grattacielo
L’opinione corrente secondo cui i quartieri storici della città
possono essere conservati e salvati soltanto con attività edilizie
aggiuntive e integranti parte da premesse sbagliate e perciò è
illusoria. C’è una tendenza urbanistica da evitare sul piano
teorico e operativo per il suo carattere illusorio: quella di partire
dal presupposto che la città possa essere ripristinata nella sua
sostanza e configurazione storica. I programmi di questo tipo nel
migliore dei casi sono il risultato di una ondata di nostalgia
mal intesa.

OMU, Rem Koolhaas, Hans Kolhoff, Artur Ovaska.


Koolhaas, Housing Kochstrasse-Friedrichstrasse, Berlino 1980
Rem Koolhaas/OMA
Progetto di concorso per quattro isolati in Kochstrasse
e Friedrichstrasse
IBA, Berlino 1980

La prestazione ideale del grattacielo


La storia di Berlino ci mostra lo sviluppo di una città dalle molte
zone. La diversità e la molteplicità dei quartieri storici della città
esprime l’importanza di Berlino e ne è la caratteristica
urbanistica. E’ una città in cui elementi opposti, da sempre
articolati nel tentativo di una coesione, non riuscirono a fondersi
in un unico principio. Berlino non ha seguito una sola idea, ma si
è formata su idee divergenti. […] Luoghi come Spandau,
Friedenau, Lichterfelde, Siemensstadt e Charlottenburg sono
quartieri dall’assetto talmente diverso e sono la spiegazione del
progetto “città nella città”.

OMU, Rem Koolhaas, Hans Kolhoff, Artur Ovaska.


1989.

“Berlino non deve essere reinventata.


Berlino non necessita di un modello radicalmente nuovo
di concezioni urbanistiche, bensì di riallacciarsi alle
strutture urbanistiche ancora riconoscibili con cauti
esperimenti su strade, piazze ed edifici”.

Hans Stimman
[direttore del Senato per i Lavori Pubblici]
Modelli di facciate per la costruzione della Bundespressekonferenz, 1999
Daniel Libeskind, Museo Ebraico, Berlino
Daniel Libeskind, Museo Ebraico, Berlino
Frank O. Gehry, DB Bank, Pariser Platz, Berlino 1994-2001
Frank O. Gehry, DB Bank, Pariser Platz, Berlino 1994-2001
Frank O. Gehry, DB Bank, Pariser Platz, Berlino 1994-2001
R. Koolhaas, Ambasciata olandese, Berlino 1997-2003
R. Koolhaas, Ambasciata olandese, Berlino 1997-2003

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