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Nella sua mente il quadro è già finito, ella sa come attuarlo nel più piccolo dettaglio, resta soltanto
di metterlo giù sulla carta. Prende la scatola con i colori, il pennello e lo straccio, e piena di
entusiasmo e felicità si mette al lavoro. Tutta la sua attenzione ed interesse sono concentrati su ciò
che fa, niente può distrarla dal lavoro in corso.
Con grandissima abilità ha ritratto la sua idea della casa: è un'opera d'arte perché è tutta sua, ogni
pennellata è fatta per amore verso sua madre; ogni finestra, ogni porta ritratta con la convinzione
che doveva essere lì.
Quand'anche possa sembrare una baracca, è comunque la più perfetta casa mai realizzata in un
quadro; è un successo perché la piccola artista ha messo tutto il suo cuore e la sua anima, tutto il suo
essere nel farlo.
Questa è salute; questo è successo e felicità e vero servizio: servendo per amore, in perfetta libertà,
ognuno a modo suo.
E così scendiamo in questo mondo, sapendo quale quadro dobbiamo dipingere, avendo già tracciato
un piano del nostro passaggio nella vita, e tutto quello che ci resta da fare è di metterlo nella sua
forma materiale.
Andiamo avanti pieni di gioia ed interesse, concentrando tutta la nostra attenzione nel perfezionare
quel quadro, con grandissima abilità, traducendo i nostri pensieri ed obbiettivi nella vita terrena in
qualunque ambiente abbiamo scelto.
Poi, se seguiamo dall'inizio alla fine i nostri veri ideali, i nostri veri desideri con tutta la forza che
possediamo, non c'è fallimento: la nostra vita è stata un successo splendido, sano e felice.
La stessa storiella della giovane pittrice illustra come, se lo permettiamo, le difficoltà della vita
possano interferire con questo successo, salute e felicità, e ci distolgano dal nostro scopo.
Può scocciarsi, diventare irritata, infelice o impaurita nel rifiutare questi suggerimenti o
incominciare a odiare il quadro e forse strapparlo: la reazione dipenderà dal carattere della
ragazzina. Il quadro finale potrebbe essere una casa riconoscibile, però sarà imperfetta e un
fallimento perché è l'interpretazione dell'idea altrui e non quella della ragazzina.
Non può servire come regalo di compleanno perché può darsi che non sarà completato in
tempo e la madre dovrà aspettare tutto un altro anno per il suo regalo.
Questo accade quando permettiamo ad altri di interferire con lo scopo della nostra vita e impiantare
nella nostra mente dubbio, paura e indifferenza.
Edward Bach
Nacque il 24 settembre 1886, nel Galles, di cui la sua famiglia era originaria. Il suo cognome va
quindi letto Bach, non come lo leggono gli Inglesi "Batch".
Fin da giovane amava interessarsi alla natura e mostrava la sua forte sensibilità di fronte alla
sofferenza di tutti gli esseri, tanto che ben presto decise di diventare medico. Riuscì nel 1912 a
laurearsi presso l'Università di Birmingham.
Iniziò a lavorare a Londra, ed essendo a contatto con la sofferenza quotidianamente, si accorse però,
che la medicina "ufficiale" allopatica non riusciva ad andare oltre l'aspetto sintomatico del
problema, la sua attenzione era sempre rivolta alla malattia e mai verso il malato.
Notò sempre più le differenze di approccio che ciascun individuo aveva con la malattia, nonostante
i sintomi, ognuno reagiva emotivamente in maniera diversa dall'altro di fronte al problema.
Sempre meno contento dei risultati della medicina sintomatica si avvicinò, allora, alla medicina
omeopatica. Anche in questo settore non rimase ad osservare, interessandosi in particolar modo
all'aspetto della tossiemia intestinale.
Nel 1917 a causa di un'emorragia, fu operato urgentemente con successo. Ciò nonostante, gli fu
detto che gli rimanevano solamente pochi mesi di vita a causa di una grave malattia, si buttò allora
completamente nel suo lavoro, notte e giorno senza pensare ad altro, convinto che un interesse e un
ideale nella vita siano migliori di qualunque cura, tanto che non ne fece alcuna.
Dietro queste osservazioni decise allora di chiudere il suo avviatissimo studio medico di Londra e
dedicarsi alla ricerca di un metodo per la cura dei problemi umani. Nel 1929 si trasferì nel Galles.
Girò moltissimo nelle campagne di questa regione, affinando la sua innata sensibilità.
E come un antico erborista sentì, provando e riprovando, che alcune piante avevano delle stupende
virtù terapeutiche sullo stato d'animo umano. Nella scelta delle piante non tenne conto delle piante
velenose e di quelle coltivate.
Intuì che alcuni fiori trasmettevano attraverso la rugiada, o l'immersione nell'acqua delle virtù
terapeutiche uniche. Scoprì dapprima 12 fiori, che costituirono i primi 12 "guaritori", così come
furono chiamati dallo stesso Bach, e poi tutti gli altri attualmente conosciuti.
Iniziò immediatamente a proporre questo suo metodo ai suoi pazienti e sempre più felice della sua
scoperta decise che questo metodo doveva essere conosciuto da tutti, e si prodigò enormemente
nella sua diffusione.
Negli ultimi anni della sua vita ebbe molto da fare per proporre a chiunque di imparare il suo
metodo (anche a non medici), tanto che per questo fu accusato molte volte dalla classe medica. Per
tutta risposta Bach scrisse che considerava un onore insegnare a chiunque come guarire se stesso, e
al termine dei suoi giorni chiese di essere cancellato dall'Ordine dei Medici e di voler essere
considerato solo un erborista.
Edward Bach morì, felice, il 27 novembre 1936 considerando conclusa la sua missione su questa
terra.
La vita stessa nasce da un atto di amore che la natura perpetua generazione dopo generazione.
Perciò l’assunzione dei rimedi floreali inizia proprio con questo atto, con l’azione volontaria di
attenzione verso noi stessi, e con l’obiettivo di raggiungere una guarigione dai nostri sintomi e dai
nostri disagi, ma anche e soprattutto dal bisogno di rimettersi in contatto con se stessi e con le
proprie emozioni, perciò insieme alla loro assunzione, è opportuno diventare consapevoli del
proprio modo di pensare e di agire.
Preparazione classica
Cosa serve
In commercio esistono varie ditte e differenti preparati, ma qui parliamo del metodo classico di
assunzione dei fiori, non di miscele già pronte, di granuli o spray.
Si possono acquistare tutti i rimedi necessari e preparare da noi la boccetta per l'assunzione o farla
preparare direttamente in erboristeria o in farmacia. Le prime volte è consigliabile far preparare la
boccetta già pronta all'uso senza dover acquistare tutti i vari fiori.
Preparazione
Si prepara la boccetta per l'assunzione dei rimedi, riempendo una boccetta da 30 ml. con due terzi di
acqua e un terzo di brandy, che ha la funzione di conservante. A questa miscela si aggiungono 2
gocce di ogni rimedio scelto prendendole dalla stock bottle (4 gocce per il Rescue Remedy).
Il numero massimo di fiori da mescolare insieme in ogni boccetta sono 5 o 6, raramente si consiglia
di arrivare a 7.
Assunzione
Dalla boccetta così ottenuta, si consiglia di prendere i Fiori di Bach 4 gocce 4 volte al giorno,
direttamente in bocca.
Al mattino a digiuno, e alla sera prima di coricarsi, sono i momenti importanti, le altre due volte,
quando si vuole, possibilmente dando un certo ritmo agli orari.
E' possibile prendere i Fiori di Bach anche con una frequenza giornaliera maggiore qualora se ne
senta il bisogno.
Spesso le prime due boccette di Fiori di Bach rimangono identiche nella loro composizione, ma
ognuno ha una propria sensibilità e un proprio ritmo di reazione, perciò si potrebbe presentare il
bisogno di rivedere qualcosa anche prima.
Preparazione estemporanea
Chiamata anche metodo del bicchiere d'acqua.
E' ideale per le situazioni acute o quando si devono assumere i fiori per pochi giorni. Questo
metodo d'assunzione differisce dal metodo classico della boccetta e per utilizzarlo si devono avere
le stock bottle dei rimedi che interessano.
In un bicchiere d'acqua si versano 2 gocce della stock bottle di ogni rimedio floreale scelto,
bevendolo a piccoli sorsi durante il giorno (4 gocce se si tratta del Rescue Remedy).
Durante l'assunzione dei fiori, soprattutto con il metodo della boccetta da 30 ml, si consiglia di
prendere nota di tutti quei piccoli o grandi cambiamenti che si notano, affinché si possano prendere
in considerazione in seguito.
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3. Per quanto tempo possono essere presi
Come rispondeva E. Bach: "Se al mattino hai freddo metti un
capotto; se sei giù prendi Mustard" Si possono prendere anche
sempre se si vuole, oppure fino alla completa scomparsa delle
motivazioni o dei sintomi che si volevano modificare. All'inizio sono
utili per riequilibrare la situazione generale, poi possono essere
utilizzati per cogliere, approfondire e armonizzare alcuni aspetti di
noi stessi che sono più caratteriali. In seguito capire le piccole cose
che non vanno e prendere i fiori corrispondenti ci aprono il mondo
della prevenzione.
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4. Dopo quanto tempo funzionano i rimedi floreali
Dipende molto dalla persona e dai sintomi, più sono acuti e prima
sono evidenti i risultati, più sono cronici o comunque di vecchia
data e più tempo è richiesto affinché si noti il miglioramento. I
bambini sono molto più veloci degli adulti nella riposta.
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5. Ci possono essere dei peggioramenti durante il periodo in cui
si assumono i Fiori di Bach
Generalmente no, ma in certi soggetti più sensibili e in certe
condizioni particolari si può notare un piccolo riacutizzarsi dei
sintomi iniziali, ma che secondo me non corrispondono ad un vero e
proprio peggioramento. Appena si iniziano a prendere i Fiori di Bach
c'è sempre un miglioramento delle condizioni, più o meno visibile e
più o meno forte, secondo degli individui, segue poi uno
stabilizzarsi ed una leggera fase di decrescita, che impropriamente
è chiamata peggioramento, in quanto rispetto al punto iniziale si
sta sempre meglio, anche se peggio a quello di poco precedente.
Dopo questa fase inizia il miglioramento vero e proprio. Nel caso in
cui la fase di decrescita comporti un notevole fastidio si consiglia di
usare i rimedi con una maggiore frequenza giornaliera.
Inizio
6. Ci si può "abituare" ai Fiori di Bach
Se per abituare si intende che non se ne può fare a meno, direi
proprio che il problema non si presenta, mentre se per abituare si
intende che ci sente bene insieme ai rimedi, allora meglio così.
Certo che se pensassimo di dare tutto in mano ai Fiori, allora il
problema si pone sicuramente, in quanto è bene tenere a mente
che siamo sempre noi i responsabili della nostra vita e delle nostre
scelte, consapevolmente o meno.
Inizio
7. Possono non funzionare
I Fiori non funzionano quando non sono quelli giusti o quando, pur
essendo esatti, non permettiamo ai noi stessi di cambiare
l'atteggiamento mentale riguardo la malattia o i nostri problemi.
Allora possiamo trovare un fiore che ci aiuti a sbloccarci oppure
aspettiamo che siano maturi i tempi per il cambiamento.
Inizio
8. I fiori di Bach possono essere usati da persone con allergie?
Si, con la massima sicurezza poichè i fiori sono un rimedio
vibrazionale e non soggetto a principi attivi. Inoltre la loro
preparazione e' soggetta ad una serie di diluizioni che non
permettono di trattenere eventuali pollini.
Inizio
9. I rimedi floreali possono essere usati in gravidanza?
Con la massima tranquillità, un maggiore equilibrio emotivo in
questo periodo è sicuramente utile sia alla donna, sia al futuro
figlio/a.
Inizio
10. Vorrei usare i fiori di Bach per i miei bambini, devo usare
obbligatoriamente il brandy?
No, si può usare come conservante anche l'aceto di mele, più
delicato del classico aceto, solo che i bambini per esperienza
preferiscono il gusto più piacevole del brandy.
Inizio
11. Cosa significa 1:240 che trovo indicato nelle boccette dei
fiori in commercio?
E' il rapporto esistente fra l'essenza originaria creata dall'infusione
dei fiori in acqua e la presenza dell'essenza nelle boccette in
commercio, per maggiori informazioni leggere la pagina dedicata
alle diluizioni.
Inizio
12. I fiori di Bach funzionano per l'effetto placebo?
No, e lo dimostrano i risultati su bambini, animali e piante.
Inizio
13. Il computer, la tv o l'esposizione dei fiori di Bach ai
telefonini, o ai raggi dei controlli degli aereoporti possono
neutralizzare la loro efficacia?
No, ho constato personalmente che non influiscono negativamente
su i rimedi.
i 38 fiori di Bach
Lo schema seguente permette di conoscere l'elenco di tutti i fiori di Bach e gli stati d'animo ad essi
collegati in modo sintetico.
Stato d'animo bloccato: con questa definizione si intende una nostra caratteristica che non essendo
usata in modo fluido ed utile ci crea un "blocco".
Affermazione positiva, frase specifica per un determinato fiore e stato d'animo< da poter utilizzare
come aiuto nel processo di cambiamento
Per un approfondimento cliccare sulla foto del fiore e leggere la scheda relativa.
Distrazione, mancanza di
Creatività pratica e produttiva
concetrazione
clematis
Abbiamo dedicato una pagina per conoscere i nomi botanici dei 38 fiori di Bach, qui troverai
l'elenco completo, altrimenti è visualizzabile in ogni singola scheda dei rimedi floreali.