Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Di Riccardo Pessarossi
Un lavoro iniziato quindici anni fa ed ora diventato attualissimo. In estrema sintesi si tratta
di allungare i tempi di sviluppo dell'infezione nell'organismo del paziente, riducendo la
carica virale, la velocità di diffusione nelle cellule del malato ed il rischio di contagio
esponenziale.
https://it.sputniknews.com/intervista/202003308914405-coronavirus-italia-exit/ 1/4
14/7/2020 Coronavirus, il professor Chiarelli presenta una «exit strategy» per l'Italia - Sputnik Italia
La "exit-strategy" è una impostazione per affrontare nel migliore dei modi possibili
l'infezione da Covid-19. Questo con il primo obiettivo di abbassare al minimo il numero di
pazienti che necessitano il trattamento di terapia intensiva che non è possibile fornire nel
caso di una larga diffusione del virus portando ad una possibile morte dei cittadini fino al
10%-20% della popolazione. Il secondo obiettivo è superare tale pandemia portando
all'immunizzazione naturale delle persone tramite forme asintomatiche (e quindi innocue)
dell'infezione.
L'aspirina purtroppo non riesce a bloccare completamente la replicazione del virus Covid-
19 e quindi non è da considerarsi una cura per esso.
https://it.sputniknews.com/intervista/202003308914405-coronavirus-italia-exit/ 2/4
14/7/2020 Coronavirus, il professor Chiarelli presenta una «exit strategy» per l'Italia - Sputnik Italia
Però può essere molto utile a livello preventivo, nel senso che se tutta la
popolazione lo assume le infezioni rallentano e si mostrano in una forma più
attenuata; il che vuol dire che non si ha intasamento degli ospedali e in più la
popolazione si immunizza naturalmente tramite infezioni asintomatiche che,
proprio perché asintomatiche, non fanno male e non comportano
conseguenze.
L'aspirina non è destinata alle cure ospedaliere poiché non ha effetti diretti sul coronavirus
Covid-19 e non ha la capacità di fermare l'infezione e risolvere le sue complicanze, ma
agisce solo indirettamente, ostacolando e rallentando, la sua diffusione all'interno del
corpo.
L'aspirina rallenta la proliferazione del virus nel corpo umano, quindi fa si che l'infezione
arriva alla fase esplosiva più tardi nel tempo.
Il vantaggio è che, sebbene non sia una cura capace di curare l'ammalato, evita
il collasso delle strutture sanitarie producendo meno malati che necessitano
della terapia intensiva, quindi meno morti e un aumento dei malati asintomatici
che si immunizzano. In questo modo praticamente il virus diventa un vaccino
contro se stesso.
Inoltre un infettato trattato con aspirina che ha una progressione più lenta del
virus, emette anche una carica batterica minore ed infetta meno persone cosa,
anche questa, che concorre a domare l'infezione su scala sociale e ritardare la
proliferazione del Covid-19.
https://it.sputniknews.com/intervista/202003308914405-coronavirus-italia-exit/ 3/4
14/7/2020 Coronavirus, il professor Chiarelli presenta una «exit strategy» per l'Italia - Sputnik Italia
In Italia i primi focolai di diffusione del Covid-19 si sono diffusi in centri di piccole
dimensioni, come quelli a cui si rivolge la possibile sperimentazione del vostro studio:
quanto è lunga la strada che vi separa dai test pratici?
La strada per i test pratici non è molto lunga. Prima un test pilota, poi se funziona si
applica su larga scala. Per il test pilota, basta prendere un piccola città dove i casi di
infezione sono rilevanti, imporre a tutta la popolazione l'assunzione di 750 mg di aspirina
tre volte al giorno e vedere se dal 5-7° giorno in poi si ha un attenuarsi soprattutto dei casi
gravi e dei morti.
Piero Chiarelli dal 1988 è ricercatore CNR e dal 1998 al 2016 ha insegnato presso la facoltà
di Ingegneria dell’Università di Pisa. È stato “Visiting Associate” presso l’Istituto Nazionale
della Salute Americano (NIH) dove ha collaborato con l’attuale Direttore della divisione
“Imaging, Behavior and Genomic Integrity” del “National Institute of Child Health” di
Rockville (MD, USA). È stato “Visiting Scientist” all’Agency of Industrial Science and
Technology del MITI a Tsukuba in Giappone, al Dipartimento di chimica dell’Università di
Budapest in Ungheria e al Dipartimento di chimica dell’Università di Dresda in Germania.
Nota della redazione: secondo uno studio britannico, il rischio che un uso a lungo termine
dell'aspirina possa causare emorragie gravi e morte, è maggiore di quanto si pensasse in
precedenza, con le persone di età superiore ai 75 anni che risultano particolarmente
vulnerabili.
https://it.sputniknews.com/intervista/202003308914405-coronavirus-italia-exit/ 4/4