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PERIODICO TRIMESTRALE EDITORIALE

ANNO V- N. 6- NUOVA SERIE Adolfo Pasetti 3


APRI LE/GIUGNO 2004

IN COPERTINA' [ FLASH 1- CONVEGNI


Roselle: ricostruzione in computer
graph1cs della Casa con ReCinto.
1 • Marmi e Pietre dell'Antichità 5
E • Il particellato atmosferico
:l
u
li
Effetti sulla salute umana e sui beni cu lturali 7
~

E ©Nardini Editore Monasteri benedettini, proprietà e t erritorio


g> P1azza della S1gnona srl
c: Ricerche e studi a confronto 8
o DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE
§ Progetto e costruzione sostenibile
P1azza della Repubblica, 2
5 50123 F1renze L'esperienza di Thomas Herzog 11
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acque salutari e sacre. L'area archeologica
COORDINAMENTO REDAZIONALE
Flav1a Trivella di Castelnuovo Val di Cecina 14
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DIRETTORE RESPONSABILE
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Adolfo Pasett1 PAG. 52
• Assegnato a Best Board il Trofeo Internazionale
DJRETIORE SCIENTI FICO
Cattedrale di Tecnologia e Qualità 17
Claud1o Montagm
Ostuni (Brindisi).
DIRETTORE EDITORIALE
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CONSIGLIO SCIENTIFICO
G1ovanna Alessandnni, G1orgio -CULTURA & ATTUALITÀ
Bonsanti, Andrea Buti, G1ovanni
Carbonara, LuCiano Cagltot1, Roberto • Cartagena de lndias.
Cecch1, Mana Antonietta Cnppa, Un'esperienza di restauro Latino Americano
Stefano Della Torre, Donatella Fioran1, Beatrice Vivio 18
Fedenco Guidobald1, Mauro Mattetnl, • Restauri africani
Roberto Parent1, Dan1ela Ptnna,
Giancarlo Sant1, Paolo Scarzella, Mansa
Maurizio Berti - Luis Lage - Sandra Brusch1 - Julio Carri/ho 22
Laurenzi Tabasso
CORRISPONDENTI
Lorenzo Appoloma, Maunz1o Bert1, - RICERCA & TECNOLOGIA
Roberto Bugim, Gino Mirocle Crisc1, • Dallo scavo alla ricostruzione virtua le
Maunz1o de' Gennaro, José Rodriguez Architettu re etrusche civi li e sacre
Delgado, Prisca G1ovanmn1, Anna Mana Maurizio Martinelli - Luigi Donati 31
Mecch1, Elisabetta Rosina, Anton1o
Sansonetti, Nicola Santopuoli • La conservazione dei materiali lapidei.
TRADU ZIONE SUMMARV
Il metodo della polimerizzazione frontale
Erica Tnvella Enrico Pedemonte- Silvia Pincin - Silvia Vicini- Elisabetta Princi
PROGETTO GRAFICO
Stefano Fiori- Alberto Mariani 46
Alessandro Sarton - T&T stud1o - Milano • Architetture salentine a conci squadrati dei secoli XV-XVIII
t&lsludio@rim.it Anomalie e uniformità dimensionali
dei conci lapidei in cava e in ca ntiere
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Anna D'AmiCO
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fax 055.2385529 CANTIERI DI RESTAURO
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Restauri africani: -NORMATIVA
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ISBN 88-404-4411-4
Autonzzazione Tnbunale d1 Monza
• Uno strumento per la diagnosi
n.1473 del131ugho 2000 del degrado di opere lignee 72
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Sped1z1one 1n abbonamento postale • Palazzo San Giorgio a Genova 76
IMPIANTI CROMATICI
T&T stud1o sas - Milano • Il restauro delle strutture lignee 77
STAMPA
Stab1l1mento Pohgrafico F1orentino RECENSIONI 78
1 CULTURA & ATTUALITA

RESTAURI AFRICANI
li La conservazione della città di Maputo
- MAU RIZIO B ERTI -Facoltà Ji ! lrchitetlura Valle Giulia, Roma -
- Luis LAGE - Facultade de Arquitectu rae Planea menlo Ff.tÙ'fJ Ji !11apulo -

I
l presid io portoghese di Lourenço Marques (og- ch iedono una speciale attenzione conservativa, a se-
gi Maputo), dall 872 dotato di una palizzata di- guito di u na prolungata manca nza di man utenzione
fensiva con un centinaio di case e una piccola for- nel trentennio successivo all'Indipendenza (1974).
tezza, fu elevato allo status di 'Vila ' solo nel 1876 e
nel 1887 a quello di 'Cidade'. La prima casa in mu- Il caso emblematico
ratura era stata costru ita da un indiano nel 1860; pas- del degrado della Casa Velha
sata di mano, dal 1873 fu la modesta residenza del
Governatore portog hese e ora, rimaneggiata, è il Mu- La Dwr llt:ll.m è la più nota fra le pochissime case per
seu Nacional da Moeda. abitazione d i legno risparmiate dalla demolizione. Nel
Il villaggio del 1876 aveva dimensioni ridotte 1921 il Municipio, infatti, aveva decretato la fine del-
( 1400 x450 m) ed era collocato su una lingua di sab- le costruzioni di legno e lamiere di fer ro, fatta ecce-
bia; a sud-est era la baia del Rio Espiri to Santo con zione per alcuni magazzini ammessi in aree ben s pe-
gli attracch i portuali, per il resto, tutt'intorno stagnava cificate. Fra il 1982 e 1'83, su p rogetto d eU'architet-
il 'pantano' dagli effetti micidiali. Questa era la 'baixa' to Pitu m Amara!, l'ed ificio, in grave disfacimento, fu
fino alla fine dell 'Ottocento. La s toria urbana di Ma- interamente ria bilitato, con l'aggiunta d i ambienti
puto è quasi tutta compresa entro il XX secolo; una nuovi e con la parziale trasformazione di quelli esi-
serie di piani generali rimarcò un rigido impianto or- stenti, a llo scopo d i s tabilirvi l'Associazione cultura-
togonale, nonostante l'espansio ne urbana fosse pre- le Casa Velha (figura 1 a-b). Nel ventennio successivo,
vista su un altipiano di sabbie e rocce arenarie posto l'Associazione è stata molto attiva e frequentata, pun-
in ra pido dislivello a circa 60 m sopra la baixa. A par- to di riferime nto cittadino per even ti musicali e tea-
te il tracciato stradale dell 'antico presidio e il contorno trali. Nel perimetro d i quello che fu il giardino è sta-
del vasto piazzale connesso perlopiù alle attività por- ta costruita una p iccola cavea per rappresentazioni
tuali (oggi Praça 25 d e Setembro), le sopravvivenze teatrali e concerti e, più recentemente, sono stati col-
di archi tettura storica si riducono a pochi campioni locati i servizi igienici lungo il lato posteriore del giar-
della cosiddetta architettura coloniale. Al contrario, dino. Oggi, dall 'esterno, la vista della casa è desolante;
significative sono le testimonianze di architetture rea- ma, una condizione non molto migliore era stata do-
lizzate a parti re dagli an ni 40 del Novecento che ri- cumentata dal rilievo eseguito dagli studenti d el cor-
so di Restauro della Faculdade de Arquitectura e Pla-
neamento Fis ico di Maputo nel 1995. La visita alle
sue s tanze provoca una riflessione sulla citata cam-
African restoration pagna di eliminazione delle case con questa stessa ti-
pologia costruttiva (figura 2). Lumidità, soprattutto ne-
The three following artides present some problems relating to what we have gli a mbienti pavimentati con tavole d i legno, è dav-
called the way of African conservation. The first one shows two emblem- vero eccessiva pe r permettere quel m inimo di salu-
atic cases of restoration, recently studied at Maputo. Whereas the restora- brità necessaria per soggiornaJ'\rÌ. Dunque la decisione
tion of the railway station may be defined as conventional, the one of Casa di eliminare le case di legno corrispondeva veramente
Ve lha presents severa l particular problems, which are not to be easily solved ai principi d'igi ene pubblica cui la stessa Municipa-
an d make the conservation of such monument highly improbable. The sec- lità diceva di ispirarsi?
ond artide deals with the matters of traditional and popular architecture. Probabilmente sì, per l'igiene e per il pericolo d'in-
The Authors do not turn their attention just to single architectonical episodes, cendio, ma anche perché le case di legno avevano per-
but on the cont rary they go further towards the comprehension of archi- lopiù caratteristiche dj provvis01i età. Al contrario, Ca-
tectonical transformation processes. The third artide deals with the town sa Ve lha (e si segnalano simili casi ancora esistenti lun-
green of Maputo. The coast belt of natura l vegetation a long the India n Ocean go la via Mondlane di Beira, città mozambicana a 900
has almost completely disappeared. During less than ten years, it has been km da Maputo) denota una forte volontà d'autoa f-
mostly replaced by lots of pretentious villas: today, natura! vegetation sur- fermazione. l frammenti dei modelli s tilistici europei,
vives on ly in too steep or sliding down areas. impiegati per costrui re gli a mbient i e le decorazioni,
sono assemblati in una sintassi, ce1to originale, ma per
Figura 1
Casa Velha oggi (a)
e particolare del
bowindow (b).
Figura 2
Un interno
della sede
dell'Associazione
culturale Casa
Velha oggi.

nulla incoerente e stanno a indicarci che il suo pro- del vano semmterrato, mantenevano asciutto il tavo-
prietario fu una persona d i una certa cultura, con buo- lato di legno. Questa efficace soluzione, che continuò
na disponibilità economica e con capacità di apprez- a essere adottata almeno fìno agli anni 40 del secolo
zare il benessere offerto da una bella casa. Si valuta passato anche nelle case in muratura, non fu tenuta
che le aggiunte più recenti e la prolu ngata mancan- in considerazione nel restauro del 1982-83, né, sem-
za di manutenzioni periodiche siano le cause princi- bra, nei precedenti ampliamenti. Un altro principale
pali detl 'tosalubrità degli ambienti di q uesta casa. Se- problema alla base della conservazione di queste ca-
z
condo la ricostruzione degli am pliamenti suggerita da se di legno è costituito dagli attacchi subdoli delle ter-
J ulio Carrilho e Gianpaolo Consoli ( 1993 - figura 3) miti. Nel corso del rilievo eseguito dagli studenti nel
il primitivo nucleo, edificato fra il 1808 e il 'I O, era 1995 (figura 4), è stato possibile osservare come que-
costituito da soli cinque vani e da una veranda av- sti insetti avessero completamente svuotato un travetto
volgente. Accreditata quest'ipotesi, si osserva che, con angolare della struttura della casa.
gli ampliamenti, sono stati eliminati i fori sui muri del- La scoperta fu fatta a segu ito di una specifica in-
lo zoccolo di fondazione che, mediante l'arieggiamento dagine s trutturale; una prima ricogn izione visiva, in-
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SCHEMA DEGLI AMPLIAMENTI DELLA CASA VELHA dal 1908 ca a l1983

Figura 3
Casa Velha
vista dall'alto (a) CASAVELHA
e evoluzione
degli spazi dal
primo decennio ALçADO FRONTA L
del Novecento
a oggi (b). LEGENDA
DOS
Figura 4
MATERIAIS
Rilievo critico degli
studenti della
Facoltà di
Architettura di
Maputo. ··.· .

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fatti, non aveva permesso di rilevare il fen ome no in Augusto Lisboa da Lima, Mario Veiga e Ferreira da
quanto gl i e lemen ti strutturali verticali di leg no era- Costa, s ul luogo ove sorgeva la p1·imitiva stazione con
no mimetizzati da panne lli di rivestimento di gesso. cost ruzioni di legno e lami ere (inaugurata alla pre-
N on è fa cile prevedere il destino d i q uesto del icato senza di Pau! Krueger ne l 1895), quest'ed ifìcio pre-
monumento. La sua debolezza ma teriale e l'a mbien- senta e videnti soluzioni d 'interesse sia storico sia ar-
te natu rale ostile, in poco più di un dece nnio, hanno chite ttonico. Se la riabilitazione degli uffìc i ammini-
reso inefficace un im pegnati vo restauro. Ormai Ca- strativi collocati nell e due a li del corpo c he da sulla
sa Velha è sopraHatta dai palazzi multipiano d 'intorno pia zza ha comportato qualche compromesso ne lla
e da un maestoso mango c he la sottrae a lla vista dal- conservazione dell'esistente, a motivo di una mig lio-
la strada pubblica. re organizza zione dell 'ambiente d i lavoro, al contra-
rio, il restauro della c upola è impecca bile. Con strut-
La Stazione della ferrovia tura in ferro e rivestime nti e deco razion i in rame e
bronzo, la c upola è sta ta sottoposta a un minuzioso
Un caso di recente riabilitazione a rchitettonica e fun- esame, anc he s ulla base di copie del progetto origi-
zionale in c ui sono state a dottate me todologie con- nale, Fortunatamente conservate nonostante le d is-
form i agli indiri zz i dell e Carte fo ndam enta li del re- persioni a rchivistic he d el periodo dell 'Indipende nza
sta uro è stato osservato nella monumentale Stazio- e di q uello successivo della guerra c ivile (figura 6). Al-
ne fe rroviaria d i Maputo. Con il progetto e la d ire- cune solu zioni per la riabilitazione dell'edificio sono
zione dell 'UFfìcio tecnico della Società di gestione del- state imposta te su cri teri mini ma listi e ha nno per-
le Ferrovie mozambicane, i lavori Furono eseguiti in messo di co nservare , coscie nte me nte, a nche quegli
due ~àsi: dal 1993 a l '95 e dal 200 l al 2002 (figura 5). elementi struttura li in ferro e calcestruzzo armato che
Costruito Fra il 19 13 e il '1 6 da l progetto di Alfredo Fu rono aggiunti per un mig liore assetto d ella strut-

l_ .
Figura 5
La stazione
ferroviaria
di Maputo, prima
(a) e dopo il
restauro (b).
Figura 6
Il disegno originale
della cupola
utilizzato
per il restauro.
Figura 7
Particolari delle
strutture in ferro
della stazione
di Maputo,
prima (a) e dopo il
restauro (b).

tura prim itiva, in un 'epoca che si presume sul finire no e della ma ncanza di manutenzio ne. La riabilita-
degli anni 60 del Novecento. Con esito ugualmente zione funzio nale d i una trave composta corrosa in am-
soddisfacente è stato co ndotto il restauro d ella 'gal- biente marin o richied e un piano diagnostico e ope-
leria ' e d elle due pensiline collocate lu ngo i due bi- rativo di genere specia listico che, in modo impreve-
nari principali (figura 7). Con un manto di lamie re zin- dibile, in questa part e dell'Africa è stato messo a pun-
cate, queste coperture sono interamente in ferro e pre- to con metodo colto ed efficace. •
sentano elementi d'appoggio e orizzontamento di di-
versa tecnologia fra loro combinati. Caratteristica,
questa , non molto diffusa che arricch isce il monu- BIBLIOGRAFIA
mento di un interessan te valore documenta le in quan- Sousa Morais J: Maputo. Patrrmònio da estrutura e forma urbana. Trpologia do lugar, Lrvros Ho·
to rimanda a tecnologie della produ zione dei semi- rizonte, Lisboa, 2001.
lavora ti in fe rro appartenenti a differenti fasi stori - Pereira de Lima A: Història dos Camrnhos de Ferro de Moçambique. Admrmstraçao dos Portos e
Caminho de Ferro e Transportes de Moçambrque, Maputo, 1971.
che della produz ione industriale: le primitive g hise Edificio da Associaçao Cultural da 'Casa Velha': elaboraziom deglr studenti coordrnate dar docenti
rifuse e le travi composte per grandi luci. Sulla base Granpaolo Consoli e Julio Carrilho, Caderra Hrstòria da ArqUitectura e da Crdade Il, aa 1992·
dell 'osservazione dello sta to d i degrado di q ueste 93.
strutture, prima del loro rece nte recupero s i p uò ri- Levantamento critico da 'Casa Velha': elaborazroni degli studenti coordinate dai docentr Maurizio
tenere che il maggior problema risolto, in termini di Bertr e Paulino Prres. Cadeira Restauro, aa 1997-98.
Estaçao Centrai dos Caminhos de Ferro de Moçambique Sul. Cidade de Maputo: elaborazroni deglr
tecniche di restauro, sia stato quello della corrosio- studentr coordrnate dai docenti Gran paolo Consoli e Julro Carrrlho, Caderra Històna da Ar-
ne, davvero avanzata in molti punti critici delle tra- quìtectura e da Crdade Il, aa 1992-93.
vi composte, a causa dell 'aggressivo ambiente mari-
RESTAURI AFRICANI
l

Conservazione e trasformazione
dell'architettura tradizionale
- S ANDRO B RUSCHI - lu ls L AG E - J ùUO ( A RRILHO -
- Facu/JaJe de Arquitectura e Planeamento Ft.Jico Ji M apulo

C
Fi gura 8 ome è avvenuto in molte Università africane
Una casa di caniço dopo l'Indipendenza, anche la Facoltà di Ar-
nella periferia chitettura di Maputo ha immediatamente co-
urbana povera.
Figura 9
minciato a interessarsi dell'architettura tradizionale, av-
Rilievo di una casa viando studi e raccogliendo ampia documentazione.
cilindrica con Anche per affermare la dignità di una cultura troppo
copertura conica a lungo relegata in posizione subalterna e della qua-
'di tipo classico' del le, talvolta, è stata perfino negata l'esistenza. Nei ven-
sud del Paese.
Figura 10
t'anni d'impegno in questo settore di studi sono stati
La nascita del tipo analizzate sia le aree rurali meno toccate dalle tra-
di abitazione sformazioni economico-sociali, dove è più facile rian-
'a ventaglio' nodare il filo con i tipi architettonici ereditati dal pas-
oggi dominante sato e ricostruire le trasformazioni, sia le periferie del-
nelle periferie
urbane. le aree urbane, dove influenze culturali molteplici, nuo-
ve esigenze e modelli di abitare hanno portato alla na-
scita di nuovi tipi, anch'essi ora in trasformazione.
Le due parole chiave che emergono dai risultati di
queste analisi sono perciò continuità e trasformazio-
ne. Continuità, perché grazie all'approccio rigorosa-
mente tipologico adottato, e con il contributo delle di-
scipline storiche, è stato possibile riconoscere i pro-
cessi evolutivi mettendo così ordine nell'apparente
confusione di linguaggi architettonici che caratteriz-
za, nell'Africa attuale, la fine d'isolamenti secolari. Tra-
sformazione, perché l'architettura tradizionale, così
com'è stato osservato in qualunque manifestazione del-
la cultura materiale, si è trasformata nel passato e si
trasforma continuamente. Allo stesso modo in cui si
procede nelle analisi sulla produzione architettonica
colta, il tipo tradizionale africano non deve essere con-
siderato come un modello astratto e immutabile, iso-
landolo dal contesto geografico e dal momento stori-
co in cui è stato rilevato. Non deve perciò scandaliz-
zare che molte delle forme architettoniche, rese cele-
bri nei libri sull'Africa, siano oggi scomparse, sosti-
tuite da altre e altre ancora. L'elevazione monumen-
tale d eU 'architettura africana è stata impedita so-
prattutto a motivo della precarietà dei materiali co-
struttivi e dello stretto legame dell'oggetto architet-
tonico con la sua fruibilità pratica.
La risposta al problema della conservazione del-
l'architettura tradizionale africana è d 'altra parte an-
cora incerta; indirizzata com'è principalmente alla co-
noscenza e alla conservazione dei processi costrutti-
vi, con qualche nostalgia di ricostruzione dei manu-
fatti, come qua e là si tenta. pertura a una falda di fasci di can ne, la casa di 'ca-
Nel caso del Mozambico, i due tipi architettoni- niço', che fìno a poco tempo fa costituiva, se non l'u-
ci attualmente più diffusi e vitali sono proprio il ri- nico, certamente il più diffuso tipo d 'abitazione del-
sultato dei processi recenti di penetrazione cultura- le periferie urbane (figura 8).
le e d'adattamento a nuove condizioni sociali. Nel ll termine caniço sta a indicare che qu esto tipo è
sud del Paese abbiamo la casa rettangolare con co- recente e la sua origine sicuramente coloniale. La pri-
ma notizia è, infatti, della metà del secolo X IX e si
ricava dalla rappresentazione conten uta in un q ua-
dro del pittore ed esploratore Thomas Baines. In q uel-
l'epoca questo tipo di costruzioni cominciava proba-
bilmente a essere utilizzato negli annessi rurali, ac-
canto alle case cilindriche realizzate con armatu ra di
pali ricoperta di terra (figura 9), che successivamente
ha sostituito, in quanto la casa a pianta rettangolare
era di costruzione più facile ed economica. Oggi la
casa di caniço tradiziona le è stata quasi ovunque so-
stituita da costruzioni in blocchetti di cemento rico-
perte da lamiera metallica, prodotte da piccole o pic-
col issime imprese edi lizie infor mali (figura 10). Anche
in questo caso è perciò necessario conservare e tra-
smettere conoscenze costruttive complesse senza la
possibilità di util izzare la strumentazione del disegno
1 tecnico e delle norme edilizie. Per questo, com'era nel-
l'architettura più propriamen te tradizionale, a ppaio-
no, ancora una volta, tipi e modelli rigorosamente de-
terminati, attraverso i quali è possibile analizzare la
lenta evoluzione della concezione dello spazio dei cit-
tadini da poco inurbati. Così, ad esempio, la com-
plessità vol umetrica dei vari local i d'abitazione, cia-
scuno individuato con una copertura distinta, che è
l'elemento sempre ricorrente in questi nuovi tipi, si
giustifica indubbiamen te per esigenze di fac ilità co-
Figura 11
struttiva, ma fa probabilmente anche riferimento a Una casa
un'antichissima concezione africana per la quale la rettangolare di tipo
ricc hezza e l'importanza del proprietario della casa swahili (a) e rilievo
erano indi viduate dal numero dei locali, allora edifi- del lotto su cui
insiste (b).
ci distinti, che la componevano.
Figura 12
Nelle regioni settentrionali del Mozambico, invece, Progetto (in basso,
le case cilindriche sono state sostituite, sempre a par- 1934) e stato
tire dalla metà del secolo XIX, da case rettangolari attuale di una casa
con copertura a quattro falde di derivazione swahi- coloniale cilindrica
li, in origine confi nate in poche località della costa (fi- con copertura
conica.
gura 11) . Si tratta di un tipo molto elaborato e ben ca-
ratterizzato, che, per la sua fo rma e per la colloca-
zione sull'esterno del lotto verso la strada, si è mol-
to bene adattato all'ambiente urbano, dove a ncora,
nelle città del nord, regna incontrastato. Anche in que-
sto caso sono interessanti le infl uenze reciproche fra
l'archi tettura coloniale e quella autoctona. Se è vero
che alla lunga sono i modelli e le tecniche costrutti-
ve derivati dall'architettura e uropea che hanno fini-
to per imporsi, all 'inizio del secolo XX è stata inve- A
ce l'architettura coloniale a essere in fl uenzata, volu-
tamente o inconsciamente, da quella tradizionale afri-
cana. Così, accanto a lle rare capa nne cilindriche in
muratura, si trovano in Mozambico molti esempi di
costruzioni colonia li, che dimostrano l'i nfluenza dei

..,,
RESTAURI AFRICANI

pubblicati in libri e riviste. E, probabilmente, avreb-


bero trascurato i timidi ma inequivocabili segni di una
nuova architettu ra e dei nuovi tipi che qua e là van-
no sorgendo, dalla trasformazione dell'architettura
tradizionale, dalla conta minazione di culture diffe-
renti, dalla fàntasia indi viduale (figura 13). Siamo in
prese nza, du nque, di architettura tradizionale e ar-
chitettura popolare, o, più semplicemente e senza pau-
ra delle parole, d i architettura, da studiare, capire, va-
lorizzare. Ma si tratta anche di arc hitettura da tute-
lare e conservare? E quale? E come?
La risposta non è facile. Forse si può tentare di
trovarne una se non limi tia mo il nostro interesse ai
Figura 13 tipi swahili nella d isposizione plani metrica c spazia- singoli oggetti architettonici, in sé forse inevitabil-
Una casa di le, ma che, al tempo stesso, utili zzano materiali, tec- mente perituri, ma lo dirigiamo alla comprensione dei
caniço
nologia e partiti decorativi di chiara derivazione eu- processi di formazione e trasformazione delle con-
estremamente
elaborata. ropea (figura 12). cezioni arch itetton iche, attraverso i quali una socie-
In questo caso la Questo patrimonio d'i nformazioni, risultato di un tà piena di contraddizioni cerca una risposta ai s uoi
precarietà dei impegno ventennale, si è ulteriormente arricchito con problemi e ai suoi bisog ni. Insomma, si tratta di per-
materiali è una ricerca ancora in corso sull 'architettu ra tradi- correre la strada della conoscenza nel ris petto delle
imposta dai
zionale che è stata capillarmente estesa all 'intero ter- esigenze d 'uso dello spazio e dei valori estetici delle
regolamenti
urbani. ritorio nazionale attraverso la cooperazio ne di tutte popolazioni; per assistere e facilita re il mutamen to,
le scuole. Il lavoro di raccolta e classifìcazione delle senza troppi traumi, dell'habitat h·adizionale; per an-
immagini è stato g ià completato per almeno un ter- dare verso s tandard abitativi moderni , con rispetto
zo e si prevede c he entro la metà del prossimo anno e con umil tà. •
saranno documentate, a ttraverso im magini fotogra-
fiche, circa 2500/3000 case. È già evidente dall o s tu-
d io dei primi dati che il ris ultato più in te ressante del- BIBLIOGRAFIA
la ricerca non risiede nella mole delle informazioni Bruschi S: Campo e C1dade da Africa Ant1ga, Faculdade de Arqui-
che potra nno essere raccolte, né nella conferma del- tectura e Planeamento Fis1co, Umversidade E. Mondlane, Ma-
la vitalità dell'architettura tradizionale che ancora esi- puto, 2001 .
Carrilho J: Abitaçao nos ba1rros periféncos da odade de Vichinga,
ste e continua a essere riprodotta in tutte le regioni
1n (AAW): Um Olhar sobre o Hab1tat Informai MoçambKano:
del Paese, ma nei criteri di selezione dei casi da do- de Lichinga a Maputo, Faculdade de ArqUitectura e Planeamento
cumentare adottati dai r icercatori volonta ri, fun zio- Fisico, UniverStdade E. Mondlane, Maputo, 1998.
nari locali del Ministero e insegnanti . In fatti, se i ri- Contribuiçào para o estudo do Habitat Mozambicano, D1reçao Na-
cercatori fossero stati esclusivamente specia listi, ar- oonal de Hab1taçao, Ministeno Obras Publicas e Habitaçao, Ma-
puto, 1981/83.
chitetti o antropolog i, si sa rebbero certa mente ac-
l.age l : Produçao de hab1taçòes 1nforma1s: o caso de Maputo. In
contentati di documentare l'arc hitettu ra tradiziona- (AAW): Um Olhar sobre o Habitat 1nformal Moçambicano, Uni-
le 'classica'. Sarebbero rimasti commossi riconoscendo versldade E. Mondlane, Maputo, 1998.
nella realtà contemporanea g li esempi celebri perché

Spazi verdi e alberi da conservare


- M OHAMAD A RIF - SANDRO BRUS CHI -
- Facult)ade t)e Arquitectura e P/aneamento Ff.•ico di ltfaputo

M
alte città, particolarmente quelle turistiche,
si sono a utonomina te città giardino. N on
deve così stupire che in un depliant del-
l'epoca coloniale Maputo fosse chia mata orgogliosa-
mente 'the garden city'. Probabilmente all'epoca il no-
me era meritato, per la bassa densità delle maggior par-
te delle zone residenziali, costituite preva lentemente
da ville e vill ette con g iardino, per le ricche e variate
a lberature stradali, per la fascia d i vegetazione natu-
rale preservata tra la litora nea e le prime costruzioni
a ffacciate sulla baia (figura 14). In particolare erano de-
gni di nota i risulta ti del progetto di alberatura delle
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j Figura 15
1 Rilievi della ..
j scarpata eseguttt
nel1995.

strade, che nello stile delle vicine colonie inglesi, me-


scolava essenze autoctone ed esotiche, combinando-
le per forme, colori e periodi di fio ritura.
Ancora oggi, nonostante i processi di addensa-
mento avvenuti negli ultimissimi anni dell'epoca co-
loniale, la città lascia in travedere l'impronta paesag-
gistica originaria, sebbene la fascia di vegetazione na-
turale lungo la litoranca sia molto ridotta e fortemen te
pregiudicata dall 'assalto ai pochi suoli ancora dispo-
nibili per ville di lusso, e sebbene le alberature stra-
dali siano condannate a scomparire in breve perché
minacciate dall'incuria e da l va ndalis mo(figura 15·16).
Mapu to è quind i ancora una città verde, ma i g iar-
dini pubblici, i parchi attrezzati, gli spazi liberi in qual-
che modo utilizzabili dagli abitanti, già scarsi nella
città colonial e, appaiono oggi pateticamente insuffi-
cienti. All'i nizio della storia della Capitale, furono rea-
lizzati con parsimonia poche piazze a lberate e uno o della città (il q uartiere Sommerschicld), furono rea- Figura 14
due g iardini, s u lotti resid ua li dall'attività edificato- lizzate alcune piazze alberate, discrete e risenrate, sul La scarpata dalla
ria, nella stretta misura rich iesta dai riti della poco modello degli squares inglesi. Le piazze di Sommer- quale la città di
Maputo si affaccia
numerosa società coloniale. Q uesta è, ad esempio, l'o- schield, che oggi è il quartiere della nuova borghe- sul mare (fotografia
rigine elci chioschi c giardini della più an tica piazza s ia, sono abbastanza be n mante nute, ma le piazze e del1 965).
della città {attuale piazza 25 eli g iugno) luogo d'in- i giardi ni d ella zona centrale d ella città e deg li anti- Figura 16
contro prediletto dagli abi ta nti d eli 'epoca e del pic- chi quat-tieri popolari sono in pessime condizioni, per- Lo stato attuale
colo g iardino botanico (Jard im Tund uru- figura 17). della litoranea,
ché superutilizzati.
aggredito dalle
Quest'ultimo, apparteneva in origine all 'anglofila So- DaJ punto di vista forma le, i giardini di Maputo costruzioni.
cietà Orticola e in seguito fu acquistato dalla Muni- possono essere fac ilmente ricondotti a lle preferenze
cipalità e organizzato in stile paesaggistico da uno spe- estetiche dell 'antica società colon iale per la q uale il
cial ista inglese, modesta risposta ai grand i parchi ur- giardino era prima di tutto un luogo d'esibizione, mol-
bani realizzati nelle Colonie confinanti. to formale e rigorosamente disegnato. Il carattere ri-
La situazione non mutò con la crescita della cit- g ido c artificioso della composizione s i è però man-
tà. Agli inizi del secolo, grazie a un accordo stragi u- tenuto a nche nelle realizzazioni più recenti , perché i
dizialc con una società immo biliare S udafricana , la g iardini non furono mai disegnati per integrarsi a l d i-
municipa lità entrò in possesso dei terreni sui quali ne- segno d ella città, essendo semp re ricavati in spazi re-
gli anni 30 fu realizzato un parco ( Parco Dos Con- sid uali dell'edificato. Non è pertanto strano che la
tin uaclores), che, con i suoi modesti 6,5 ettari, è il più composizione più li bera e naturale dei parchi pae-
grande della città. A partire dagli an ni 40, apparve- saggistici di stile inglese, non abbia avuto successo
ro piccole piazze alberate nei progetti di q uartieri po- nella colonia portoghese del Mozam bico. Fanno ec-
polari per fu nzionari, militari e operai portoghesi. cezione la s istemazione origi naria del giard ino Tun-
Questi limitati spazi pubblici all'aperto avrebbero do- d uru, in anni più recenti molto alterato e ricondotto
vuto in tegrare il ridottissimo spazio domestico delle a un disegno più formale, e il caso straordinario, lon-
1 abitazioni ultrapopolari. Più tard i, allorché fu tra- tano da Maputo e vicino alla frontiera con lo Z im-
sformata la zona centrale con edifici multipiano, ad- babwe, d el grande parco privato d i Quinta da Fron-
densati g li uni agli altri, furono, un po' a caso, con- teira nella Serra d e Pen halonga, ora in abbandono e
servati e destinati a verde pubblico alcuni lotti, po- quasi completamente obliterato (figura 18).
chi e d'estensione molto limitata. egli stessi anni, nel- l giard in i di Maputo sono in conclusione poca co-
l'attuazione del progetto del q uartiere pitt elegante sa, mal in tegrati al tessuto urbano, e riflettono nello-
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ro d isegno le idee di una società e di una cultura og-


gi estranee a quelle del Mozambico indipendente.
Forse, da questo punto di vista, l'eredità più impor-
tante, anc he se arri vata troppo tardi per incidere sul-
la realtà, è il disegno della città proposto, con co-
raggio, nel Pia no Direttore del 1969: una città ac-
compagnata da una fascia verde continua lungo tut-
ta la costa della baia, con altre fasce trasversali, lun-
go i corsi d 'acq ua e le valli, per legare il sistema dei
parchi alle aree agricole peri urbane. Questo disegno,
adattandolo alla nuova realtà sociale ed economica,
fu confermato dopo l'indipendenza nel Piano di Strut-
tura del 1985. Tuttavia, se una parte degli spazi ver-
di esistenti al momento dell' l ndipendenza, ancora non
è stata edilìcata, questo non è per merito degli am-
minish·atori della città. Sono state le limitazioni am-
bientali, aree e rodibili d'accentuata pendenza o sog-
gette a inondazioni, che hanno scoraggiato la specu-
lazione indiri zzandola verso aree più facilmente tra-
sformabili e di rendimento certo. Così, la fascia di ve-
getazione naturale, tra la litoranea e le prime co-
struzioni affacciate sulla baia, è quasi completamen-
te scomparsa per essere sostituita da una moltitudi-
ne di ville pretenziose e la vegetazione naturale solo
sopravvive nelle aree troppo ripide e già in l'rana.
Figura 17 Nello scorso decen nio apparvero sulla stampa al-
L'ingresso del cuni timidi tentativi d 'opposizione per ragioni di 'eco-
giardino botanico logia', dapprima facilmente contrastati con autorevoli
(attuale Jardim
consulenze e poi svuotati di contenuto dallo stesso
Tunduru) fondato
agli inizi del secolo proliferare di interventi distruttivi. Stranamente
nel 1965(a) non trovò ascolto l'idea che, indipendentemente dal-
e oggi (b). le ragioni ecologiche, la conservazio ne di una parte
Figura 18 di spazi naturali, o in ogni caso liberi in prossimità
Un'immagine del
dell 'edificato, può rappresentare anche un 'esigenza
grande parco
paesaggistico estetica e, nel caso di una città che punta molto sul
privato di Quinta turismo, anche una risorsa economica da non spre-
da Fronteira nella care. Ma, per tornare ai giardini, i giudizi di valore
Serra da espressi in precedenza non significa no che i giardi-
Penhalonga, oggi in
ni di Maputo sono privi d'interesse e possono scom-
completo stato
di abbandono. parire o essere trasformati liberamente. Tutti meri-
tano di essere conservati e difesi come patrimonio so-
ciale. Caso per caso si potrà analizzarne in maniera
più approfondita la storia e le caratteristiche, per de-
cidere se trasformar! i parzialmente per arricchirne le
funzioni, a umentarne la frui bilità o, semplicemente,
facilitarne la ma nutenzione, in altre parole conservarli
in ogni aspetto e restaurarli con l'attenzione dovuta
ai documenti insostituibili della storia di una città e
dell'evoluz ione d i una società. •

BIBL IOGRAF IA

Luis Lage è direttore didattico della Faculdade de Arquitectura e Planeamento Bruschi S, Arif M: A Floresta Urbana de Maputo. In: Domingo. 30
Fisico di Maputo dove svolge anche il ruolo di docente di Rappresentazione ar- de Jane1ro 1994.
chitettonica. Bruschi S, Arif M: Jardins de Maputo. In: Dom1ngo, 25 de Maio
Operano nella stessa Facoltà Mohamad Arif (Docente di Manutenzione e Restau- 2003.
ro; Sandro Bruschi (Docente di Urbanistica), svolge in particolare ricerche sull'e- Faria T: Principais componentes arb6reos da flora dos arruamentos
voluzione storica degli insediamenti mozambicani e Julio Carrilho (Docente di
de Lourenço Marques. In: Boletim Municipal, 9, Lourenço Mar-
Storia dell'Architettura) e studioso dei modelli sociali e abitativi tradizionali.
Maurizio Berti è Professore a contratto di Tecniche di Recupero e Restauro presso ques, Dezembro 1971 .
la Facoltà di Architettura Valle Giulia a Roma e, per molti anni, ha insegnato Sto- Antonio de Figuereido G e S: Jardins de MO<;ambique. In: Mo-
ria e Restauro a Maputo. çambique- Documentano Trimestral, 38, 1944-40, 1944-
41, 1945 - 43, 1945- 44, 1945- 45, 1945 - 52, 1948.

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