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N2)DESTINAZIONE TURISTICA
Per tutti c’è il riconoscimento comune che la destinazione è un amalgama di prodotti, servizi,
elementi naturali e artificiali in grado di attrarre il turista. Ma mentre per i teorici della domanda la
destinazione diventa un elemento unitario attraverso l’esperienza di fruizione del turista, per gli altri
dipende dall’agire congiunto degli operatori.
È composta da:
- attrazioni che attirano i visitatori in una zona
- impianti e attrezzature, al servizio dei visitatori lontani da casa
- Infrastrutture e trasporti, per l’accessibilità verso e dentro la destinazione
- Ospitalità, che si occupa del modo in cui i servizi sono forniti al visitatore
A local tourism destiantion is a physical space in which a visitor spends at least one overnight. It
includes tourism product such as support services and attractions and tourism resources within on
day’s return travel time. It has physicaland administrative boundaries defining its management, and
images, and perception defining its market competitiveness. Local destinations incorporate various
stakeholders, often including a host community, and can nest and network to form lager
destinations.
È un ambito territoriale nel quale ha sede un complesso di attrattive che possono soddisfare i
bisogni e gli interessi di un determinato segmento di domanda turistica. I confini della destinazione
(non definibili a priori) possono essere identificati, pertanto, partendo dall’analisi delle specifiche
esigenze di ogni target di clientela in esame. Una destinazione turistica può essere considerata tale
solo nel momento in cui le risorse, cioè la materia prima fonte di attrazione, siano integrate con
infrastrutture e servizi che consentano, rispettivamente, l’accessibilità e la fruibilità della meta
desiderata. Se non sussistono queste tre caratteristiche non si ha un prodotto vendibile. Il problema
centrale riguarda la disciplina centrale: il marketing.
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legato ad alcuna attività lucrativa (definizione che riconosce che il turismo comprende molti aspetti
centrati attorno all’elemento principale, il turista).
Gunn: l’ambiente rustico è un sistema chiuso fatto di cinque componenti: persone in un’area di
mercato, con desideri e possibilità di partecipare; attrazioni offrono attività con partecipazione degli
utenti; servizi e impianti per supportare le attività; trasporto muove le persone verso e dalle
destinazioni; informazione e direzione assistono gli utenti nel conoscere, trovare, divertirsi. (Questa
teoria non considera tuttavia le interazioni ambientali oltre i cinque elementi citati e inoltre omette
di delineare chiaramente un’industria turistica).
Leiper: propone una teoria olistica del sistema turistico, cominciando a definire gli elementi: i
turisti, le componenti geografiche e la componente industriale, oltre a varie interazioni con
l’ambiente circostante. L’elemento umano: turisti vs. escursionisti (elemento statico del viaggio
contro quello statico del soggiorno; uso discrezionale di tempo e denaro – es. grado di turisticità di
un viaggio d’affari – turisti sono consumatori finali, non viaggiano con il primari scopo di
guadagnare. Il turismo business rimane turismo in quanto i soggetti sono remunerati a casa loro e
nella destinazione si limitano a spendere; i turisti fanno tour, circuiti con ritorno al punto di origine,
diversamente da espatriati ed emigranti. Gli elementi geografici: partendo dal modello circolare del
turismo è possibile isolare gli elementi geografici del sistema. Sono tre: origine, o regione
generante, il luogo dove il tour inizia e finisce (casa) (le funzioni del marketing turistico vengono
condotte là). Una regione di destinazione, o località ospitante dove i turisti stanno
temporaneamente (luoghi che attraggono i turisti per un soggiorno temporaneo). Infine vi è una
regione di transito o percorso che connette le due attraverso cui il turista viaggia (includono soste e
sono vitali per il sistema; efficienza e caratteristiche influenzano la qualità dell’accesso).
L’elemento industriale: l’industria turistica consiste in tutte quelle aziende, organizzazioni e
impianti intese per servire specifici bisogni e desideri dei turisti. Quell’intentento è manifestato da
un orientamento di marketing delle singole unità che formano l’industria, la quale può essere
suddivisa per: marketing turistico, vettori turistici (trasporto), gli alloggi, le attrazioni turistiche, i
servizi di varia natura, la normativa turistica.
CONTINUA
5) Le quattro tappe che caratterizzano il viaggio secondo Mill e Morrison
The tourism sistem.Un altro approccio viene proposto da Mill e Morrison secondo i quali il sistema
turistico è composto da quattro parti:
1) Mercato: la decisione di viaggiare può essere compresa esaminando i segmenti di mercato.
La decisione può realizzarsi se l’individuo ha appreso nel passato che il viaggio soddisfa i
suoi bisogni
2) Viaggio: una volta deciso di fare un viaggio, si deve decidere dove, quando e come farlo. Il
secondo segmento analizza queste scelte. La forma del viaggio è la combinazione di chi
viaggia, dove, quando e come lo fa.
3) Destinazione: il mix della destinazione consiste delle attrazioni e dei servizi usati dal
viaggiatore. Se si esaminano le parti del mix diventa chiaro che ciascuna parte è dipendente
dalle altre per il successo nell’attrarre, servire e soddisfare il turista.
4) Marketing: attraverso di esso la destinazione raggiunge le persone nel mercato e le
incoraggia viaggiare attraverso i processi di marketing. Lo sviluppo di un piano di
marketing, la selezione di un appropriato marketing mix e la scelta dei giusti canali di
distribuzione decideranno il successo o il fallimento dei tentativi della destinazione di
incoraggiare i turisti a viaggiare.
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DEFINIZIONE DI TURISMO
Il turismo non è un’industria, è un’attività svolta da persone che viaggiano. Il viaggio si riferisce
all’atto dello spostamento al di fuori della propria comunità per piacere o affari, ma non da
pendolare. Turismo è il termine dato all’attività svolta dai turisti che viaggiano e comprende ogni
elemento a partire dalla pianificazione, il viaggio fino al posto scelto, il soggiorno, il ritorno e i
ricordi sull’esperienza fatta. Include anche le attività che il viaggiatore intraprendere come parte del
viaggio, gli acquisti fatti e le interazioni tra host e guest.
DEFINIZIONE DI MERCATO
Gli individui sono motivati ad acquistare una vacanza per soddisfare i bisogni e desideri. L’acquisto
di una vacanza è fatto non sulla base di fatti reali ma sulla percezione di ciascun individuo di questi
fatti. Tale percezione può essere un riflesso reale della situazione effettiva oppure no. Il punto
chiave è che la decisione di acquisto è percettiva.
Si definiscono sistemi turistici locali i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti
territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali,
ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato
locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate. Questa legislazione lascia
libertà nell’individuazione degli strumenti degli istituti e delle forme giuridiche e organizzative. Gli
enti locali o soggetti privati, singoli o associati promuovono i STL attraverso forme di
concertazione con gli enti funzionali, con le associazioni di categoria che concorrono alla
formazione dell’offerta turistica, nonché con i soggetti pubblici e privati interessati. (Processo di
tipo Bottom-up). Sono poi le regioni che definiscono le modalità e la misura del finanziamento dei
progetti di sviluppo dei sistemi turistici locali.
Le finalità consistono:
- attività di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche
- interventi intersettoriali ed infrastrutturali necessari alla qualificazione dell’offerta turistica
- sostenere l’innovazione tecnologica
- sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche
- promuovere il marketing telematico di progetto turistici
Le risorse finanziarie sono poi elargite dal ministero dell’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato.
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- per raggiungerli occorre precisare le idee guida di una strategia, progettare prodotti, valutare
la qualità, individuare i network necessari e possibili, definire il piano di marketing,
individuare gli interventi di marketing interno
- identificare i punti di verifica
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Due fattori interagiscono nel processo turistico. C’è il turista, in cerca di esperienze, che necessita di
impianti e servizi di supporto. C’è poi una gamma di risorse che forniscono esperienza, servizi e
impianti. Per formulare un sistema turistico, occorre analizzare quella gamma di risorse che
forniscono esperienza, isolando le parti industriali e non-industriali in elementi separati,
permettendo in tal modo un’analisi delle implicazioni economiche, gestionali e di governo. Esiste
un problema di identificazione dei confini e nella definizione dell’attribuzione delle risorse a
turisti/residenti e delle industrie che sono connesse o no all’industria turistica. Diverse risorse:
1) Leisure: fattore essenziale della domanda ricreativa e turistica. L’anticipazione del leisure
agisce come fattore di domanda, mentre il conseguente uso è un fattore di offerta. Il leisure
time è il fondamentale input di risorsa consumata nel processo turistico.
2) Gli input organizzativi e programmativi per alcuni tour derivano completamente dai
partecipanti, i turisti. Altri tour comprendono extra input da varie fonti informative, in alcuni
c’è la partecipazione di aziende commerciali come T.O. e agenti di viaggio, ma il contributo
del turista è sempre evidente.
3) Risorse naturali e affini di libero uso: clima, paesaggio, spiagge, risorse acquatiche, flora e
fauna e persone del luogo ospitali. Categoria molto importante e molti di questi fattori
contribuiscono, in maniera decisiva, a creare la particolare “atmosfera” di un luogo.
Finora nessuna delle risorse fin qui trattate può essere considerata come parte di un’industria, in
quanto non sono “intenzionali, progettate, finalizzate, caratterizzate da lavoro serio e assiduo”.
4) Le industrie accessorie servono desideri e bisogni dei turisti in molti modi, servendoli
appunto in maniera accessoria (negozi, ristoranti, servizi pubblici, impianti sportivi). I
clienti sono soprattutto residenti locali ed escursionisti. Spesso queste aziende sono
comprese nelle industrie turistiche, nella fattispecie allo scopo di monitorare la spesa totale
dei turisti di una certa zona, anche se in certi casi si crea confusione. Le risorse, in questa
categoria formano industrie, ma non industrie turistiche, poiché non intese e progettate per il
turista e nemmeno perché caratterizzate da lavoro serio e assiduo a favore dei turisti in
quanto tali.
5) L’industria turistica è l’ultima categoria di risorse al servizio del turista. In alcuni casi le
risorse possono rientrare anche nella sottocategoria precedente es. ristoranti. Ha un ruolo
unico nel processo turistico, un rapporto speciale con tutte le parti del sistema e in ciò
differisce da latri input di risorsa. Di conseguenza è progettato come elemento separato
all’interno del sistema.
DEFINIZIONE DI TURISMO
Il sistema comprende un viaggio discrezionale e un soggiorno temporaneo di una persona lontano
dal consueto luogo di residenza per una o più notti, eccetto i viaggi fatti a scopo primario di
guadagno. Gli elementi del sistema, disposti in connessioni spaziali e funzionali, sono i turisti, le
regioni di origine, i percorsi di transito, le regioni di destinazione e l’industria turistica. Ha le
caratteristiche di un sistema aperto; l’organizzazione dei cinque elementi opera entro più ampi
ambiti con i quali interagisce: fisico, culturale, sociale, economico, politico, tecnologico.
PUNTI DI INFORMAZIONE
In primo luogo va concepito come porta di accesso al sistema turistico locale, luogo che ne indica la
riconoscibilità, anche fisica. Inoltre dovrebbe diventare il luogo in grado di mettere in mostra e
commercializzare i prodotti del territorio nella logica di razionalizzazione e integrazione si n qui
sostenuta. Dovrebbe essere deputato allo sviluppo dei rapporti interattivi con i clienti, in un
contesto, o in una narrazioni, che li coinvolga sul piano emozionale. In sintesi l’obiettivo è quello di
rendere i punti di informazione uno dei fattori di successo, mettendoli altresì in rete, con un
orientamento al cliente/turista anziché al prodotto (product oriented).
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LEGISLAZIONE
135/2001 legge quadro sul turismo -> Riforma della legislazione nazionale del turismo
9) DESTIONATION MANAGEMENT
Per gestire una destinazione c’è un’apposita disciplina, il Destination Management.
Il DM comprende tutte le decisioni strategiche, organizzative e operative prese per gestire il
processo di definizione, promozione e commercializzazione del prodotto turistico in modo da
generare dei flussi bilanciati, sostenibili e sufficienti a soddisfare le esigenze economiche degli
attori locali operanti nella destinazione (Franch e Martini).
Sono principalmente istituzioni pubbliche che si occupano di marketing, branding, pianificazione,
training e formazione di una destinazione (Werthner e Klein).
I compiti del DM sono molteplici, ma nel loro complesso, questi contributi sostengono l’idea che la
competitività di una DMO risiede nell’equilibrio tra: business turistici redditizi, un’efficace
posizione di mercato, un ambiente attraente, positive esperienze di visitatori e residenti locali che
siano di sostegno al processo.
In dettaglio:
1) Stimolare attività turistiche redditizie. Le destinazioni sono multi-dimensionali, vale a dire
che il prodotto destinazione è un amalgama di diversi e spesso eclettici tipi di attrattive,
attività, persone, scenari, alloggi, attrazioni e clima. Il problema sta nel numero dei fornitori
che contribuiscono al prodotto area.
2) Stabilire e difendere un’efficace posizione di mercato; ogni attività deve essere finalizzata a
rinforzare la presenza del brand nella mente dei gruppi target.
3) Mantenere un ambiente attraente. Il turismo dipende dalla protezione di risorse ambientali e
comunitarie (vedi problema delle diverse carrying capacity).
4) Puntare a positive esperienze di visitatori. La soddisfazione è il punto focale dello sviluppo
sostenibile, l’elemento centrale di una pianificazione.
5) Il sostegno dei residenti locali è fondamentale per la buona riuscita del processo di DM.
Qualsiasi progetto deve includere la comunità locale, informandola di ogni importante
ipotesi di sviluppo, chiedendo pareri e feedback e affrontando ogni problema che possa
sorgere.
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i problemi riguardano: il traffico nelle ore di punta che penalizza i residenti sia alla guida
dell’automobile che sull’autobus (rigorosamente in piedi); il parcheggio abituale dei residenti viene
occupato dai turisti; Informazioni e toponimi incompresibili per i turisti a causa dell’impiego di
nomi della tradizione e della conoscenza locale; La restrizione sull’uso delle auto può offendere o
quantomeno far risentire il turista; I trasporti pubblici fanno famigliarità con i sistemi di ticketing e
vanno quindi a richiederne il pagamento; Assenza di restrizioni sull’utilizzo di auto private può
creare malcontento su certi turistici che prediligono l’aria aperta e il camminare.
Inoltre la visione comunitaria nei confronti del turismo non sarà unica. I giovani avranno un’idea
diversa rispetto alla popolazione anziana, i nuovi arrivati avranno un’altra posizione rispetto ai
residenti da lunga data, la comunità d’affari avrà un’altra reazione rispetto alla comunità
residenziale rispetto a specifici progetti di sviluppo o forse allo sviluppo generale nella loro zona:
quartiere, villaggio, città, provincia, regione.
TURISMO URBANO
È un turismo che si sviluppa in città e paesi dove l’heritage non è la principale attrazione, anche se
vi sono edifici antecedenti la rivoluzione industriale. Esso può includere: giri e visite della città;
visite ad attrazioni culturali: gallerie d’arte, concerti, musei ecc.; shopping; mangiar fuori; business
tourism, come conferenze, meeting. È altresì basilare in una destinazione l’alloggio, preferibilmente
con un range di tipi diversi, magari appropriati al luogo.
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TURISMO RURALE
Le struttura sociali, secondo Sharpley, tendono a essere tradizionali, con forte senso della comunità,
le economie sono semplici, il focus è più locale che cosmopolita e c’è uno stile di vita più lento e
materialistico. L’alloggio è particolare, soprattutto di tipo privato, con dimensioni modeste. Tipi di
turismo rurale: vedere meraviglie naturali e scenari famosi; prendere parte in attività all’aria aperta;
girare in auto o pullman; provare un diverso stile di vita “idillio rurale”.
I COMPITI FONDAMENTALI:
- promuovere la realizzazione di un’offerta mirata a intersecare le richieste di mercato
- incentivare gli attori locali ad assumere comportamenti e iniziative coerenti con il disegno di
offerta complessivo
- favorire la visibilità delle offerte attraverso adeguate strategie di comunicazione,
promozione e sostegno alla commercializzazione
- facilitare l’accesso al territorio dal punto di vista logistico e informativo
- rafforzare gli elementi di identità che sono in grado di differenziare l’offerta del territorio
rispetto ai territori concorrenti.
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Il MKT territoriale si configura quindi come un disegno articolato che consente di perseguire lo
sviluppo attraverso la generazione di tre flussi sinergici:
- flussi verso il territorio: incoming turistico e insediamento di attività economiche, generati
attraverso azioni volte ad esercitare un’attrattiva verso target specifici di domanda
- flussi dal territorio verso i mercato, generati attraverso azioni volte ad accrescere il valore
simbolico dei prodotti e servizi offerti dal territorio, aumentandone la vendibilità attraverso
la differenziazione e la qualità
- flussi interni al territorio, generati attraverso azioni volte a rafforzare l’identità del territorio
e a valorizzare il sapere contestuale, coinvolgendo e formando gli attori locali.
CORPORATE: sono luoghi in cui l’offerta turistica è progettata, gestita e promossa sul mercato con
una logica tipicamente processuale e orientata al MKT, da parte di una società di gestione che
possiede o controlla i fattori di attrattiva. Es: parchi divertimento, villaggi turistici, destinazioni
dipendenti dai T.O. internazionali, resort multi-servizi, stazioni sciistiche di terza e quarta
generazione. Queste generazioni hanno carattere di holding, in quanto: possedute da società che
gestiscono tutti i servizi legati alla vacanza, gestite nella logica della business unit, per creazione di
valore attraverso molteplici fonti di ricavo, commercializzazione attraverso pacchetti all inclusive,
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che mirano alla fidelizzazione al brand della società piuttosto che alla località. La gerarchia si
addice al corporate, mentre community ha bisogno di coordinamento.
COMMUNITY: altre destinazioni si configurano come luoghi che, nel loro insieme e attraverso
l’interazione di molteplici attori locali, si propongono sul mercato attraverso uno specifico brand.
Le caratteristiche salienti di una destinazione community sono: è il territorio nel suo insieme a
proporsi al mercato turistico, offrendo un sistema di attrazioni che consentono specifiche tipologie
di vacanza; le risorse e le attività sono diffuse, ovvero sono possedute da unità imprenditoriali
indipendenti, spesso locali, con finalità specifiche (reddito, investimenti); l’ente pubblico ha un
ruolo decisivo in quanto controlla le risorse paesaggistiche e i beni pubblici e può sostenere
l’offerta, con finanziamenti pubblici o funzioni dirette.
Esse presentano l’esigenza di coordinamento dei diversi attori che, nella loro autonomia operativa e
istituzionale, contribuiscono alla generazione dell’offerta attraverso il controllo di alcune risorse e
lo svolgimento di alcune attività.
Devono quindi trovare il modo di coordinare l’offerta per aumentare la varietà, la variabilità e
l’integrazione dei servizi e delle attrattive possibili.
Le differenze fondamentali:
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Ogni attore appartenente al network, grazie alle funzioni svolte, alle risorse controllate e
agli obiettivi perseguiti, introduce un notevole grado di dinamicità, tanto nei fini, quanto
nella natura e nell’intensità dei legami che lo uniscono agli altri. Egli diviene nel tempo
parte integrante del network un quanto possiede una sostanziale unicità soffre di forme
di resoource-dependence. L’appartenenza al network permetto dunque di accedere ad un
potenziale di innovazione, dando vita ad un circolo virtuoso relazione-opportunità-
relazione. L’interazione è la causa principale dello sviluppo del network.
2) Si definisce stakeholder qualsiasi individuo o organizzazione che sia influenzato o
possa influenzare il raggiungimento di un obiettivo dell’impresa, ovvero abbia un
diritto o un interesse specifico nell’impresa e nelle sue attività attuali, presenti o
future. Gli stakeholder possono essere primari, se la loro partecipazione è necessaria
per la sopravvivenza dell’impresa e altro livello di interdipendenza, o secondari, se
c’è un’influenza, ma non sono essenziali per l’esistenza dell’impresa. L’azione degli
stakeholder è legata alle pressioni esercitate sulla base di tre attributi: il potere si
manifesta in una relazione tra attori quando un attore è in grado di spingere un altro
attore a fare qualcosa che altrimenti no avrebbe fatto; la legittimazione esprime la
percezione generalizzata che l’azione di un attore sia desiderabile e appropriata
all’interno di un sistema definito di norme e valori; l’urgenza esprime il grado in cui
un attore è in grado di richiamare immediatamente l’attenzione degli altri.
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TRE POSSIBILI CONFIGURAZIONE DELL’OFFERTA DI UNA DESTINAZIONE
COMMUNITY
a) Nella configurazione punto-punto il prodotto turistico viene definito dal turista attraverso le
relazioni singole con gli attori locali, tipica dello spontaneismo
b) Nella configurazione package il prodotto turistico è progettato e assemblato da un’impresa
specializzata
c) Nella configurazione network, infine, più attori della destinazione combinano la propria
offerta per assicurare al turista sinergia, varietà e uniformità qualitativa delle diverse
attrazioni di cui potrà beneficiare nel corso della vacanza.
Gestire l’offerta nell’ottica del network significa fare emergere, rendere visibile al turista la natura
sistemica della destinazione, valorizzando le interdipendenze fra i diversi attori per ottimizzare la
possibilità di costruire la vacanza individualmente, selezionando i servizi e le attrazioni presenti
nella località in un contesto informativo più ampio e strutturato che contribuisca a definire uno
spazio di possibilità per occupare il tempo durante la vacanza. Questo passaggio richiede una logica
collaborativi fra gli attori impegnati nell’offerta. Si creano così le premesse affinché una
destinazione di tipo community si configuri come particolare sistema, ossia SISTEMA LOCALE
DI OFFERTA TURISTICA.
DEFINIZIONE DI SLOT
Il suo significato può essere colto solo se si intende il concetto di sistema… a tutto l’insieme delle
attività e dei fattori di attrattiva, naturali e antropici, che sono presenti e caratterizzano una
località… Con tale locuzione si intende un insieme di attività e fattori di attrattiva che, situati in uno
spazio definito, siano in grado di proporre un’offerta turistica articolata e integrata, ossia
rappresentino un sistema di ospitalità turistica specifica e distintiva che valorizza le risorse e la
cultura locali. Questa nozione enfatizza la capacità di una destinazione di porsi attivamente sul
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mercato, attraverso un approccio strategico che mira alla valorizzazione delle specificità locali
attraverso una combinazione originale delle attrattive naturali con quelle artificiali.
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N1) STRATEGIA SISTEMICA TERRITORIALE E LE LINEE DI INTERVENTO (4)
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LA NECESSITà DEL MARKETING PER LE DESTINAZIONI TURISTICHE E IL
RAPPORTO FRA DESTINATION MANAGEMENT E DESTINATION MARKETING
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DESTINATION MARKETING
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DESTINATION MANAGEMENT
PRODOTTO TURISTICO
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MODELLI DI RELAZIONE TRA DOMANDA E OFFERTA
BRAND
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IDENTITà COMPETITIVA
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